Il Rifugio Bugone è situato nell'omonima conca, lungo la Via dei Monti Lariani.
Primo itinerario: dalla Cà Bossi (Monte Bisbino)
Nel centro di Cernobbio (Co), in Piazza Mazzini, giriamo a sinistra in Via Volta. Superato l'ampio parcheggio, la strada sale con vari tornanti verso il Monte Bisbino (m. 1325).
Dopo 14 chilometri troviamo sulla destra una stradina che conduce alla Ca Bossi, punto di partenza della nostra escursione. Siamo all'Alpe Piella (m. 1188).
Le possibilità di parcheggio sono assai scarse; possiamo provare al tornante successivo o, volendo faticare un poco di più, lasciare l'auto un chilometro e mezzo prima, quando troviamo sulla destra
una ripida mulattiera che in 15 minuti conduce alla Ca Bossi. Anche in questo caso però c'è pochissimo spazio per la nostra vettura.
(Chi volesse fare l'intero percorso a piedi partendo da Cernobbio; può trovare la descrizione dettagliata del sentiero nella pagina della Capanna Falco, posta quasi in cima al Bisbino.)
Con una stradina sterrata in discesa, ci incamminiamo verso il cancello dell'Istituto dei Padri Somaschi.
Lasciamo a destra una cabina dell'Enel, sulle cui pareti una scritta indica il Rifugio Bugone, e proseguiamo costeggiando il muro che fa da recinzione all'edificio.
Incontriamo la mulattiera di cui sopra che sale da destra e poco dopo raggiungiamo un trivio.
Possiamo utilizzare sia la sterrata a sinistra che l'ampio sentiero al centro. I segnavia indicano che, in ogni caso, raggiungeremo il Rifugio Bugone
in 15 minuti. Altri cartelli segnalano il Rifugio
Binate, il Rifugio Murelli e l'agriturismo San Bernardo. Ignoriamo invece il percorso più a destra, chiuso da una sbarra verde.
Con la sterrata a sinistra facciamo un percorso più basso e, dopo la prima curva, proseguiamo in discesa su fondo in cemento. Ignorata poi una
stradina a sinistra chiusa da una sbarra continuiamo quasi in piano su sterrato.
Con in sentiero invece procediamo quasi in piano tra le betulle.
Più avanti ignoriamo una stradina chiusa da una sbarra che sale a destra. Il percorso ora si restringe e scende nel bosco verso una casa bianca.
Prima di raggiungerla, troviamo un segnavia che indica a destra il sentiero che in 20 minuti conduce a Garzegallo.
Oltre la casa ritroviamo la sterrata con la quale continuiamo verso destra, dapprima in piano e poi in lieve salita, fino il Rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.20 - Dislivello: m. -69
Data escursione: marzo 2008
Secondo itinerario: da Argegno-Posa
Lasciamo la statale 340 Regina all'inizio di Argegno, al km. 17, per deviare a sinistra ed imboccare la provinciale 15 Erbonne, che sale verso le
varie frazioni di Schignano.
Giunti ad Occagno prendiamo a sinistra Via Rosa del Sasso e con questa stradina, superate le frazioni di Perla, Vesbio e Marnico, arriviamo a Posa.
Verso la fine dell'abitato troviamo due strade che si staccano alla sinistra, una accanto all'altra (m. 836). I segnavia indicano con la prima:
Sentiero delle Espressioni, Alpe Nava a ore 0.20, Alpe Comana a ore 0.45; con la seconda: Via delle Alpi, Monti Carolza - area di sosta a ore 0.30, Sasso
Gordona - fortificazioni a ore 1.45, Colma Crocetta a ore 1.10, Rifugio Murelli.
Prendiamo la seconda che comincia in leggera salita, con il fondo acciottolato, tra gli alberi.
Alla sinistra ci accompagna un roggia.
Lasciamo a sinistra una costruzione sulla quale leggiamo: "Comune di Schignano, acquedotto comunale 1982" (m. 845).
Alla destra troviamo una casa con l'insegna "Cà Cilin". In alto a sinistra, oltre una recinzione, vediamo altre case; una stradina
privata sale a raggiungerle.
Subito dopo percorriamo una curva verso sinistra molto ampia.
Entriamo nel bosco e saliamo in modo abbastanza ripido. In basso a destra un torrente scorre
profondamente incassato nel terreno (m. 850).
Presso una curva verso destra, in leggera salita e con il fondo in cemento superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e attraversiamo il torrente su di
un ponte con le sponde di ferro (m. 885).
Continuiamo in salita e, dopo pochi passi su cemento, proseguiamo camminando su pietre cementate.
Un rivolo attraversa la strada.
Troviamo una casa alla sinistra, poco più in alto, e un muretto sormontato da una rete lungo la strada. In questa zona ci sono meno alberi.
Rientriamo nel bosco (m. 895).
In leggera salita superiamo due semicurve sinistra-destra.
Un torrente attraversa la strada.
I segnavia indicano con una stradina a sinistra: Via delle Alpi, Alpe Nava a ore 0.10, Monti Onazzo a ore 0.30; diritto: Rifugio
Murelli. Proseguiamo diritto.
Subito dopo una stradina si stacca alla destra. I segnavia indicano a destra: Alpe Fontanella a ore 0.20, faggio monumentale. Un cartello segnala
diritto l'agriturismo Roccolo San Bernardo. Proseguiamo diritto in salita.
Alla destra c'è una recinzione, con paletti di legno e due cavi, oltre la quale vediamo una casa bianca.
Poco dopo un'altra stradina sale a sinistra (m. 935). I segnavia indicano a sinistra: Via delle Alpi, Monti Carolza a ore 0.15, Alpe Comana
(agriturismo La Pratolina) a ore 0.30; davanti: Trincee militari, Colma di Binate - area di sosta a ore 0.20, Sasso Gordona - fortificazioni a ore
1.30; dietro: Posa a ore 0.15, Schignano a ore 0.40. Un cartello su di un albero indica davanti l'agriturismo Roccolo San Bernardo.
Proseguiamo diritto e poco dopo troviamo un altro percorso che si immette da destra. I segnavia indicano davanti con la VML (Via dei Monti Lariani):
Colma Murelli a ore 1.20, Pian d'Alpe a ore 1.40. Continuiamo diritto.
Alla destra ci sono dei paletti di legno che sorreggono una rete a quadrotti.
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 965). Camminiamo tra conifere, faggi e betulle. La strada è incassata nel terreno circostante.
Alla destra troviamo ancora la recinzione, con paletti e rete a quadrotti, oltre la quale c'è un prato. Qui l'assenza di alberi consente di vedere il
Sasso Gordona, il Pizzo della Croce, il Monte San Zeno con la chiesetta sulla cima e inoltre la catena alpina all'orizzonte (m. 985).
Rientriamo nel bosco (m. 990).
La pendenza aumenta (m. 1010).
Più avanti, in leggera salita, troviamo a sinistra una casa bianca con un robusto muro di contenimento (m. 1040). Ora gli alberi sono più radi.
La strada si restringe e passa tra due muretti. In alto a sinistra ci sono due case. Alla destra c'è una baita di pietra sulla quale una scritta in
giallo e una freccia indicano davanti il Rifugio Binate.
Subito dopo la strada si divide. I segnavia indicano: Treviglio m. 1058; a sinistra: Colma di Binate, Colma Murelli a ore 1, agriturismo Roccolo San
Bernardo; a destra: Colma Crocetta, Sasso Gordona; dietro verso sinistra con un sentiero che parte tra le case: Carolza - area di sosta a ore 0.15,
Alpe Comana - agriturismo a ore 0.30; dietro: Via delle Alpi, Posa a ore 0.20, Schignano a ore 0.40. Andiamo a sinistra in salita tra i faggi accompagnati
alla sinistra da un muretto a secco coperto di muschio.
La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1070).
Troviamo dapprima alla sinistra una recinzione con un muretto di pietre sormontato da paletti di ferro verdi che sorreggono una rete a quadrotti (m.
1105) e poi alla destra un'altra recinzione con paletti di legno e due cavi. Oltre queste recinzioni ci sono due ville di colore giallo chiaro.
Passiamo accanto ai rispettivi cancelli e arriviamo al termine della salita.
Siamo alla Colma di Binate (m. 1131). Alla destra ci sono alcune vecchie baite ed un sentiero. La stradina piega a sinistra e cominciamo a
vedere il Rifugio Binate. I segnavia indicano a sinistra: Via dei Monti Lariani, Colma Murelli a ore 0.50, Cernobbio a ore 4.25; a destra: Colma
Crocetta, Rifugio Prabello a ore 0.35, Sasso Gordona (fortificazioni); dietro: Schignano a ore 0.45, Argegno a ore 2. Seguiamo la stradina che
prosegue con lieve pendenza volgendo le spalle al Sasso Gordona.
Alla sinistra troviamo due vecchie stalle, una nevera e dei ruderi. Ci sono anche un tavolone con relative panche e tre cartelloni intitolati: "Le
Cisterne", "Le Nevère della Val d'Intelvi" e "La Conca d Schignano".
La stradina prosegue sterrata. Gli alberi sono radi. Alla destra il pendio scende dapprima tra i prati e più in basso tra gli alberi. In lontananza
vediamo il Monte Bisbino.
Alla sinistra sale un sentiero. Una palina nei prati segnala in quella direzione: Via delle Alpi, Frasnida a ore 0.45, Alpe Comana a ore 0.45.
Proseguiamo diritto alternando due tratti in leggera salita ad altrettanti quasi in piano.
Troviamo dei ruderi alla sinistra.
Percorriamo poi una curva a sinistra attorniati da vari alberelli.
Passiamo tra un un vecchio edificio con il tetto crollato e due grandi alberi (m. 1160).
Troviamo poi altri alberi; in particolare alla destra ci sono faggi e betulle. Alla sinistra ci sono altri ruderi. Ora il fondo è in cemento.
Alla destra vediamo una targhetta segnavia a bandierina attaccata al tronco di un albero e da questo ormai inglobata (m. 1175).
Poco dopo la strada torna ad essere sterrata.
Proseguiamo in leggera salita. Dopo una curva a destra, troviamo una vecchia casa alla sinistra.
Poco dopo, sempre alla sinistra, ecco il Rifugio Binate davanti al quale c'è un alto muro di recinzione (m. 1200). I segnavia indicano davanti: VML,
Colma Murelli a ore 0.45, Colma Bugone a ore 1.20; dietro: VML, Rifugio Prabello a ore 0.35, Pian d'Alpe a ore 1, Posa a ore 0.20, Schignano a ore
0.50.
Percorriamo una curva a sinistra e proseguiamo quasi in piano rientrando nel bosco. Alla sinistra ci accompagnano una serie di pali che reggono dei
cavi attorcigliati.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
Poi torniamo a salire con il fondo è in cemento.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra (m. 1235).
Continuiamo quasi in piano su sterrato (m. 1245).
Con il fondo nuovamente in cemento alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno quasi in piano (m. 1265).
Arriviamo alla Colma (m. 1285). Un cartello indica il Rifugio Murelli che già vediamo in lontananza. La stradina ora gira a sinistra e inizia a
scendere alternando pezzi di asfalto e di sterrato.
Ignoriamo una stradina sterrata, chiusa da una stanga, che retrocede alla destra (m. 1235). Proseguiamo diritto, su fondo sterrato, dapprima in leggera
discesa e dopo una curva a destra quasi in piano.
Più avanti, ad una biforcazione, due cartelli indicano a sinistra l'agriturismo Roccolo San Bernardo e alla destra il Rifugio Murelli (m. 1225).
Andiamo a destra dapprima in discesa e poi con minore pendenza (m. 1210).
Percorriamo una curva a destra, con il fondo in cemento, terminata la quale alla sinistra troviamo il Rifugio Murelli (m. 1200).
Oltre il Rifugio Murelli proseguiamo nel bosco, dapprima con un breve tratto in discesa e poi in piano.
Troviamo un piccolo slargo a sinistra (Crinco m. 1167). Qui si innesta la mulattiera (descritta nel quinto itinerario) che sale da Urio (nessun
cartello indicatore). Gli unici segnavia indicano il Rifugio Binate e l'agriturismo San Bernardo alle nostre spalle.
Superiamo due tavoloni con panche e arriviamo in località Foo Storc dove troviamo alcune vecchie baite (vedi foto) in posizione panoramica sul sottostante
Lago di Como.
Ad un bivio ignoriamo il sentiero che sale a sinistra verso una casa bianca, così come, più avanti, un altro che ridiscende dalla stessa. In questo punto alcuni cartelli indicano i rifugi
Binate e Murelli alle nostre spalle.
Attraversiamo ora una bella faggeta (vedi foto) alternando quattro tratti quasi in piano a brevi discese (la seconda e la terza hanno il fondo in
cemento). A sinistra, oltre la vallata, distinguiamo nettamente il Sasso Gordona.
Infine quasi in piano superiamo alcuni edifici e arriviamo al Rifugio Bugone.
Tempo impiegato: Posa/Binate: 1.00 + Binate/Murelli: 0.35 + Murelli/Bugone: 0.40 = Complessive ore 2.15
Dislivello m. 449 in salita e m. -166 in discesa
Data escursione: dicembre 2016
Terzo itinerario: da Moltrasio (per i Monti di Lenno)
Da Como, con la provinciale che percorre la sponda occidentale del lago, superiamo Cernobbio e Villa d'Este.
Al trivio all'inizio di Moltrasio andiamo a destra. Al successivo bivio prendiamo la stretta strada sulla sinistra con la quale continuiamo fino alla chiesa parrocchiale dedicata ai santi Martino e Agata (m. 247).
Un segnavia indica verso sinistra i Monti di Liscione a ore 1, il Rifugio Bugone a ore 2 e il Rifugio Murelli a ore 2.45. Un cartello indica invece il torrente Pizzallo che si può vedere affacciandosi
al parapetto sulla destra della strada.
Lasciamo la macchina nei parcheggi segnati lungo il bordo sinistro della strada, possibilmente vicino alla chiesa.
Guardando la facciata della chiesa, prendiamo a destra una scala che conduce in Via Raschi. Poi, volgendo le spalle al campanile, andiamo a destra e raggiungiamo Piazza Umberto I.
All'inizio della piccola piazza, i segnavia indicano a sinistra i Monti di Lenno a ore 0.50, il Rifugio Bugone a ore 1.50 e il Rifugio Murelli a ore 2.35.
Attraversando la piazza invece altri segnavia posti accanto a una fontana indicano i Monti di Liscione a ore 0.50.
Andiamo a sinistra imboccando Via al Noce. Qui inizia la splendida mulattiera, vera opera di ingegneria rurale, che dovremo percorrere.
Saliamo tra le case e raggiungiamo una fontana. Da questo punto, la parte destra della mulattiera è a gradini.
Sottopassiamo la statale 340 e, raggiunto il livello stradale (m. 280), continuiamo in ripida ascesa verso monte.
Dopo una curva a sinistra iniziamo a vedere il lago sopra i tetti della case di Moltrasio.
Alla successiva curva, verso destra, troviamo una fontana e una stradina che sale da sinistra. La ignoriamo come pure, subito dopo, altre due, una per parte. Siamo tra le case della frazione di
Casarico.
Il percorso ora è decisamente ripido e praticamente con ci concederà un attimo di tregua fino ai Monti di Lenno.
Un'altra strada si immette da destra. Poco dopo troviamo una fontana accanto ad una panca. Una scritta sul muro dice: "Fermati o passeggero e dissetati a questa fonte. A metà strada sei tra lago e
monte. Salute".
Più avanti, nei pressi di un bivio, troviamo una cappelletta con una statua della Madonna. I segnavia indicano diritto il Sentee de Soort che conduce a Rovenna in ore 0.40. Andiamo invece a destra
verso i Monti di Lenno a ore 0.30, il Rifugio Bugone a ore 1.30 e il Rifugio Murelli a ore 2.15.
Poco dopo ignoriamo una stradina sulla destra che porta a una villa. Qui terminano le case e inizia il bosco.
Il percorso è sempre ripido. A lato della mulattiera in alcuni tratti ci sono delle mura di contenimento o dei muretti a secco.
Superati alcuni tornanti, raggiungiamo due tralicci dell'alta tensione e ne passiamo sotto i cavi.
Troviamo poi due case isolate nel bosco; in questo tratto a destra ci sono un muretto ed una rete metallica.
Raggiungiamo altri tralicci che deturpano un poco la bella vista panoramica sul lago. Ora la mulattiera è meno ripida.
Superato un rudere, raggiungiamo l'alpeggio dei Monti di Lenno. Saliamo tra case di pietra, quasi tutte ben conservate, e qualche stalla.
Passiamo accanto ad una vasca abbeveratoio e raggiungiamo una casa sulle cui pareti c'è un affresco raffigurante una madonna con bambino.
Ci sono anche una fontana, una rosa dei venti ed un cartello che ci ricorda che siamo ai Monti di Lenno (m. 610).
Superate le ultime case e due slarghi sulla destra, continuiamo nel bosco con minore pendenza.
Raggiungiamo un incrocio accanto ad un garage (m. 625). A sinistra una stradina si dirige verso una casa e il tornante più orientale della carrozzabile che sale al Bisbino. A destra un sentiero in
discesa conduce ai Monti di Liscione segnalati a 45' e ai Monti di Urio a 60'. Diritto il Rifugio Bisbino viene invece indicato a 80'.
In salita nel bosco passiamo accanto ad una piccola costruzione dell'acquedotto.
Subito dopo superiamo la fonte Combo, posta sulla sinistra un poco discosta dalla mulattiera. L'acqua esce da un tubicino di ferro e scende in una vasca. A sinistra della sorgente un sentiero va a
raggiungere Zoca d'Ass (m. 940 - 45 minuti), dove si trova una grotta ben nota agli speleologi.
Continuiamo con il nostro percorso. Volgendoci indietro verso destra vediamo uno spicchio di lago.
Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza si accentua fino a quando raggiungiamo un sentiero che si immette da sinistra.
Continuiamo con poca pendenza. Un altro sentiero si stacca sulla destra (m. 735).
Poi in salita raggiungiamo la testata della valle dove un ruscello che scende dalla montagna, passa sotto il nostro percorso (m. 755).
Curviamo a destra e, con minore pendenza, iniziamo ad aggirare la Val Vesporina. Alla nostra destra vediamo una parte del lago.
Superiamo un vecchio baitello senza infissi (m. 770). Potrebbe essere utilizzato come riparo in caso di un improvviso acquazzone.
Poco più avanti un altro ruscelletto passa sotto alla mulattiera.
Continuiamo in salita e presso una curva a sinistra troviamo una vecchia cascina abbandonata; sul muro una freccia gialla indica la nostra direzione di marcia (m. 805).
Ora la pendenza aumenta e, dopo una curva a destra, diventa ripida.
Percorriamo poi un tratto in piano e in leggera salita (m. 910) e, dopo una curva a sinistra, vediamo una casa bianca, in alto davanti a noi.
Riprendiamo a salire. Alcuni strati di roccia fuoriescono dal terreno alla nostra sinistra.
Ignoriamo un sentierino sulla destra accanto ad un cartello giallo che indica una zona di addestramento cani (m. 975).
Dopo un tratto quasi in piano; in salita raggiungiamo una casa in pietra sulla quale è dipinto il segnavia n. 1 a bandierina di colore rosso bianco rosso che indica la Via dei Monti Lariani.
Poco dopo raggiungiamo un'altra casa sulla cui facciata notiamo un piccolo affresco ormai consumato dal tempo (m. 1050). Anche la scritta "Casa ..oelli" è oramai illeggibile.
Continuiamo in piano attraversando un bel gruppo di faggi secolari. Il panorama sul lago alla nostra destra ora è molto più ampio e spazia dalle Grigne fino alla conca di Como e oltre.
Riprendiamo a salire tra le robinie in modo abbastanza ripido, e raggiungiamo un grande muro di contenimento, seguito da un gruppo di vecchie case.
Una freccia gialla indica il rifugio, già visibile, davanti a noi.
Passiamo tra un grande faggio pluricentenario, recintato con una staccionata in legno, e un cartello che indica alle nostre spalle i Monti di Lenno a 50'.
Siamo alla Colma del Bugone e il rifugio è li davanti a noi.
Tempo impiegato: ore 2.00 - Dislivello: m. 872
Data escursione: dicembre 2007
Quarto itinerario: da Moltrasio (per i Monti di Liscione)
Questo itinerario, come il precedente, parte dalla chiesa parrocchiale di Moltrasio (m. 247 - segnavia: Monti di Liscione a ore 1, Rifugio Bugone a
ore 2, Rifugio Murelli a ore 2.45).
E' pertanto possibile fare un giro ad anello utilizzando un percorso per la salita e l'altro per la discesa.
E' anche possibile effettuare un giro ridotto usufruendo del sentiero che unisce i Monti di Lenno e i Monti di Liscione.
Guardando la facciata della chiesa, prendiamo a destra una scala che conduce in Via Raschi. Poi, volgendo le spalle al campanile, andiamo a destra e raggiungiamo Piazza Umberto I.
All'inizio della piccola piazza, i segnavia indicano a sinistra i Monti di Lenno a ore 0.50 (vedi il terzo itinerario).
Attraversando la piazza invece altri segnavia posti accanto a una fontana indicano i Monti di Liscione a ore 0.50, il Rifugio Bugone a ore 1.50 e il
Rifugio Murelli a ore 2.35.
Prendiamo quest'ultima direzione e ci incamminiamo in piano alla destra del torrente Pizzallo su di una stradina acciottolata.
La strada diviene poi una mulattiera a gradini e passa sotto alla statale 340.
Continuiamo ripidamente tra case, mura e muretti. I gradini terminano quando incontriamo un tratto con minore pendenza.
Poi, superato il torrente con un ponte, riprendiamo a salire con altri gradini (m. 290).
Raggiungiamo il bivio di Villa Memy, accanto a una fontana e andiamo a destra in piano.
Un'altra serie di gradini ci conduce poi sulla strada asfaltata (m. 315) che proviene dalla piazzetta di Tosnacco (vedi la variante più sotto descritta).
Alcuni segnavia indicano i Monti di Liscione a ore 0.45, il Rifugio Bugone a ore 1.40 e il Rifugio Murelli a ore 2.25.
Attraversata la strada, continuiamo con la mulattiera godendo di una bella vista sul lago alla nostra destra.
Ignoriamo una scala che sale a sinistra tra le case e poi un sentierino che scende a destra.
Ora camminiamo in piano. Nei pressi di una fontana, una stradina arriva da sinistra.
Continuiamo tra le case, trascurando un'altra stradina a sinistra poi, raggiunta una fontana con una vasca, giriamo a sinistra in Via Bianchi e riprendiamo a salire su fondo selciato.
Ad un bivio andiamo a sinistra in salita (m. 345). Qui si innesta il percorso più sotto descritto come variante e cominciamo a trovare i segnavia a bandierina di colore rosso bianco rosso con il
numero 1 che indica la Via dei Monti Lariani.
Al bivio successivo troviamo una crocetta di ferro che segna l'inizio di una Via Crucis che ci accompagnerà con le sue varie stazioni fino ai Monti di Liscione. Un cartello ci informa che siamo a
Somaino (m. 360).
Andiamo a destra passando tra un muro e una recinzione metallica. Le case sono terminate e saliamo in modo decisamente ripido. La bella vista sul lago ci attenua un poco la fatica.
Raggiunto un tornante (II stazione), ignoriamo due sentieri che si staccano sulla destra (m. 390).
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e raggiungiamo il successivo tornante (m. 415 - III stazione).
Subito dopo ignoriamo un sentiero contrassegnato da bolli rossi che sale a sinistra.
Con percorso sempre assai ripido superiamo altri tre tornanti e relative stazioni della Via Crucis.
Poi un tratto in leggera salita ci porta accanto ad una parete sulla quale è stata affrescata una madonna con bambino. Una scala in roccia sulla destra porta ad un terrazzino erboso davanti al
dipinto. Siamo a Lingim (m. 515 - VII stazione).
Riprendiamo a salire e passiamo sotto i cavi dell'alta tensione.
Poco prima di un tornante (VIII stazione), lasciamo un rudere a destra e una vecchia baita di pietra a sinistra.
Ora sulla destra ci sono alcuni tralicci che ci accompagnano fino al tornante successivo (m. 580 - IX stazione).
Ancora due tornanti, il secondo dei quali più corto dei precedenti (m. 630 XI stazione). Poi, a sinistra si stacca un sentierino.
Tra i due successivi tornanti passiamo sotto ad un cavo di teleferica, quasi ad altezza d'uomo.
Dopo il tornante della XIII stazione, in vista della prime case di Liscione, ignoriamo un sentiero sulla sinistra.
Continuiamo tra terrazzamenti erbosi e raggiungiamo il borgo le cui vecchie abitazioni sembrano disabitate.
Tra le case la mulattiera diventa a gradini con due strisce di cemento ai lati.
Ben presto raggiungiamo un bivio dove un evidente cartello giallo ci informa che siamo ai Monti di Liscione (m. 704) antico borgo storico del 1600 con sorgente chiamata Puzz.
Altri segnavia indicano a sinistra: la località Piano raggiungibile in mezzora e i Monti di Lenno in un'ora; a destra: il Rifugio Bugone a 50' e i Monti di Urio a 20'.
Andiamo a destra dirigendoci verso una casa sulla cui facciata c'è un affresco, protetto da un vetro, raffigurante una madonna con bambino.
Sul muro troviamo anche l'ultimo quadretto di terracotta della Via Crucis che stranamente porta il numero XV.
Percorriamo la via principale del borgo. Giunti verso le ultime abitazioni vediamo su di un muro la scritta in rosso Via Belvedere.
Continuiamo tra muretti, prati, alberi e terrazzamenti. Poi, quasi in piano, passando tra due mura, raggiungiamo il bivio che precede il castagneto in
località Selva (m. 750). I segnavia indicano diritto il Rifugio Bugone a 40' e a destra i Monti di Urio a 10'.
Poco più avanti, sulla sinistra c'è una pozza d'acqua.
Ora iniziamo a compiere un giro verso sinistra delle Valli Orivo e Borascia sulle pendici meridionali del Poncione della Costa.
Riprendiamo a salire. Poco dopo la mulattiera torna ad essere ripida. Ignoriamo un sentiero che sale verso destra (m. 830).
Percorriamo poi un tratto con minore pendenza. Un torrentello che scende dalla montagna alla nostra destra, passa in un tubo sotto la mulattiera (m. 900).
Torniamo a salire ripidamente, fino a una curva a sinistra (m. 940).
Lasciamo a sinistra il rudere di un baitello e continuiamo in leggera salita tra roverelle e castagni.
Superiamo una curva a destra (cartello addestramento cani tipo B - m. 970) e continuiamo alternando alcuni tratti più o meno ripidi.
Ignorato un sentiero sulla destra segnalato da una freccia rossa su una roccia, continuiamo fino a raggiungere il rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.00 - Dislivello: m. 872
Data escursione: gennaio 2008
Quinto itinerario: da Tosnacco
Questa è una variante (leggermente più breve) della parte iniziale del precedente itinerario. Anziché dalla chiesa di Moltrasio (m. 247) partiamo dalla frazione di Tosnacco (m. 315).
Da Como, con la nuova panoramica statale 340 che segue la sponda occidentale del lago passando a monte di Cernobbio, Moltrasio e Carate, superiamo le quattro gallerie e arriviamo, dopo circa
un chilometro, ad un semaforo.
Un segnale stradale indica Tosnacco a sinistra. Saliamo fino ad un bivio dove andiamo a sinistra e parcheggiamo nella piazzetta o lungo la via.
Alcuni segnavia indicano verso destra i Monti di Liscione a ore 0.45, il Rifugio Bugone a ore 1.40 e il Rifugio Murelli a ore 2.25.
Con una scala saliamo verso il paese, lasciando a destra una piazzetta. Qui ci sono altri segnavia che, nonostante abbiamo percorso solo pochi passi, indicano un tempo inferiore di quindici minuti per
raggiungere le stesse destinazioni.
Continuiamo diritto e in salita tra le case, ignorando le viuzze ai lati e superando in successione tre fontane. Sulla destra c'è un corrimano.
Troviamo alcuni segnavia con il numero 1 in campo rosso bianco rosso.
Ad un bivio, nei pressi della terza fontana, andiamo a sinistra. Poco dopo raggiungiamo il tornante presso il quale i due percorsi si uniscono (m. 345).
Al tornante successivo inizia la Via Crucis e continuiamo come precedentemente descritto.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 804
Data escursione: dicembre 2007
Sesto itinerario: da Urio
Da Como, con la nuova panoramica statale 340 che segue la sponda occidentale del lago passando a monte di Cernobbio, Moltrasio e Carate Urio,
superiamo le quattro gallerie e continuiamo per altri km 2,3 fino a trovare sulla destra l'Hotel Concord.
A sinistra c'è uno slargo sterrato dove possiamo parcheggiare la macchina (m. 285).
Prendiamo una stradina selciata, Via al Cimitero, che sale tra un muro e una protezione.
Oppure percorriamo un centinaio di metri a lato della strada e poi prendiamo a sinistra una stradina asfaltata all'inizio della quale alcuni segnavia indicano: Cavadino, SS Trinità, Monte di Urio e
Cimitero di Urio.
In entrambi i casi, poco dopo, raggiungiamo il cimitero. Alla destra del cancello di ingresso parte la mulattiera (segnavia n. 30; Monti di Urio a ore 1 e Rifugio Murelli a ore 2.15).
Saliamo ripidamente nel bosco, con bella vista sul lago alla nostra sinistra.
Raggiunto un muro, ignoriamo un sentierino contrassegnato da bolli rossi, che sale a destra; come pure un altro sentiero a gradini al termine dello stesso muro e prima di una casa.
Un sentiero di immette da sinistra. In questo tratto alla destra della mulattiera ci sono dei gradini che più avanti continuano sull'altro lato. Dopo dopo, presso una curva a destra, superiamo una vecchia casa di pietra sulla cui facciata è appeso un cartello ormai illeggibile (m. 380).
Poi, passati sotto i fili della corrente elettrica, il percorso continua con poca pendenza fino a un tornante a sinistra dove troviamo un quadretto raffigurante una madonna.
Torniamo a salire ripidamente e superiamo altri due tornanti. Un sentierino si stacca sulla destra a metà di un muretto sul quale sono state dipinte una striscia gialla e una rossa (m. 465).
Poco più avanti, al successivo tornante, ignoriamo un altro sentiero che continua diritto.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Il percorso ora è meno ripido.
Anche al successivo tornante c'è un sentiero che si stacca dalla mulattiera.
Continuiamo in leggera salita ripassando sotto i cavi dell'alta tensione.
Poi, superato un vecchio baitello (m. 525) la pendenza aumenta.
Al successivo tornante passiamo accanto ad un traliccio; anche qui c'è un sentiero che continua diritto.
Proseguiamo con alcuni corti e ripidi tornanti che salgono come una serpentina poi percorriamo un lungo traverso a sinistra.
Dopo altri due ripidi tornanti (m. 625) continuiamo con minore pendenza; poi superato un altro tornante e una ampia curva a sinistra iniziamo a vedere tra gli alberi le case dei Monti di Urio.
Troviamo alcuni cartelli che indicano una zona di divieto di segugio e caccia alla lepre; incrociamo un piccolo sentiero e raggiungiamo un bivio.
Continuiamo verso destra in leggera salita a raggiungiamo le prime case dell'alpeggio. Sulla prima casa a destra un cartello informa che siamo arrivati ai Monti di Urio (m. 720).
In salita tra le case raggiungiamo un bivio; un cartello indica a destra il Sentiero dell'Orlo che conduce ai Monti di Carate.
Andiamo invece a sinistra e raggiungiamo un altro bivio nei pressi di una bella cappellina dedicata alla Madonna della Neve. Alcuni segnavia indicano
a sinistra i Monti di Liscione, una fonte e il Rifugio Bugone. A destra invece viene segnalato il Rifugio Murelli.
In effetti se vogliamo arrivare al Rifugio Bugone per la via più breve, è opportuno continuare sulla sinistra in piano. In questo caso, poco dopo, ignorata una scalinata sulla destra che conduce ad
una baita, raggiungiamo la fonte. Ci sono due rubinetti, uno ad altezza d'uomo con un mestolo e l'altro più in basso con una ciotola. Subito dopo c'è un bivio e, proseguendo sulla destra in salita,
raggiungiamo le ultime case. Piegando a sinistra tra i prati, in soli dieci minuti arriviamo al castagneto situato poco
sopra dei Monti di Liscione dove troviamo l'altra mulattiera (descritta nel quarto itinerario) che sale al rifugio.
Oggi però vogliamo fare un giro un po' più lungo continuando con la mulattiera che stiamo percorrendo fino alla Colma del Crinco dove termina immettendosi sulla stradina che percorre la dorsale tra il Bisbino
e il Sasso Gordona.
Continuiamo pertanto sulla destra, seguendo il segnavia che indica il Rifugio Murelli, e raggiungiamo l'ultima fila di case disposte in orizzontale alla sinistra della mulattiera (m. 750).
Dietro queste case c'è un sentiero che le costeggia; anch'esso, come quello precedentemente indicato, conduce al castagneto sopra i Monti di Liscione.
Continuiamo con la mulattiera passando accanto ad un quadretto raffigurante una madonna.
Saliamo ripidamente passando tra bassi muriccioli a secco in un bosco di roverelle e qualche betulla.
Continuiamo poi quasi in piano tra i castagni iniziando ad aggirare verso destra il Poncione della Costa.
Torniamo poi a salire e superiamo un torrente che scende da sinistra e passa sotto alla mulattiera.
Raggiungiamo un bivio (m. 865); i segnavia indicano a sinistra: Stufura, Monti di Carate, Sasso Grosso, Santa Trinità; a destra il Rifugio Murelli.
Andiamo sinistra in leggera salita. Troviamo dei bolli di colore giallo e rosso. La pendenza aumenta.
Percorso un tratto in piano (m. 915), riprendiamo a salire, inizialmente con poca pendenza e poi ripidamente.
Passiamo accanto ad una piccola croce di ferro arrugginito.
La pendenza diminuisce. In alto a sinistra tra gli alberi vediamo una casa.
Continuiamo quasi in piano o in leggera salita e di tanto in tanto troviamo dei cartelli che indicano una zona di addestramento cani di tipo B.
Più avanti, sulla destra si stacca il Sentiero di Nusitt (m. 1050) contrassegnato da bolli rossi che conduce verso i Monti di Carate.
Continuiamo diritto.
Dopo un tratto in ripida ascesa la mulattiera gira a sinistra tornando quindi in direzione del Rifugio Bugone. La seguiamo ignorando un
sentiero che scende sulla destra, segnalato come Variante Alta del Sentiero di Nusitt (bolli gialli), ed un altro che invece continua diritto.
La pendenza diminuisce. Una grande S e una freccia su un faggio indicano un sentiero che si stacca a destra.
Con un ultimo ripido strappo raggiungiamo uno slargo a la stradina sterrata. Siamo alla Colma del Crinco (m. 1167). Non ci sono cartelli che indicano
la mulattiera che abbiamo percorso. Gli unici segnavia indicano il Rifugio Binate e l'agriturismo San Bernardo alla nostra destra.
Andiamo a sinistra. Superiamo due tavoloni con panche e arriviamo in località Foo Storc dove troviamo alcune vecchie baite (vedi foto) in posizione panoramica sul sottostante lago di Como.
Ad un bivio ignoriamo il sentiero che sale a sinistra verso una casa bianca, così come, poco dopo, un altro che ridiscende dalla stessa. In questo punto alcuni cartelli indicano i rifugi
Binate e Murelli alle nostre spalle.
Attraversiamo ora una bella faggeta (vedi foto) camminando quasi in piano. Gli unici due punti in lieve discesa hanno il fondo in cemento.
Infine quasi in piano superiamo alcuni edifici e arriviamo al Rifugio Bugone.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. +912 -78
Data escursione: gennaio 2008
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