Rifugio Olmo

Il Rifugio Olmo è situato in una conca poco sotto il Passo Olone sul versante sud della Presolana.

Primo itinerario: da Rusio
Con la provinciale 671 della Val Seriana arriviamo fino a Castione.
Nel centro dell'abitato, seguendo le indicazioni per Rusio, giriamo a sinistra e subito dopo a destra. Ad un bivio andiamo a ancora destra.
Più avanti troviamo sempre a destra un parcheggio e una bacheca con una cartina della zona (m. 910).

Lasciata la macchina ci incamminiamo lungo la strada asfaltata e in breve raggiungiamo il cartello che segnala l'inizio della frazione di Rusio.
A destra ci sono un crocefisso ed un ponte sul torrente che scende dalla Valle dei Mulini.
Superando il ponte si arriva ad una fontana che rappresenta l'unica occasione per fare rifornimento d'acqua fino al rifugio.
Alla sinistra del torrente invece, troviamo l'inizio del percorso. I segnavia indicano il Sentiero Agrituristico Flavio Tasca e il sentiero n. 317 per il Rifugio Olmo. Un cartellone riporta una cartina della zona. Un altro cartello indica se il rifugio è aperto o chiuso.
Da questo punto l'accesso è vietato ai mezzi non autorizzati (strada silvo pastorale).

Il primo tratto è in leggera salita, tra gli alberi.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Un sentiero scende a destra verso il torrente.
Passiamo sotto altri cavi, ignoriamo un sentiero a sinistra e poi troviamo un ponticello sulla destra. I segnavia indicano diritto il sentiero 317 (Priona, Monte Campo, Rifugio Olmo, Valsacco, Blum, Clusone: ore 6) e a destra il sentiero 318 (Malga Presolana, Grotta Pagani: ore 4).
Abbandonato il torrente, continuiamo diritto nel bosco.
Con fondo acciottolato saliamo alcuni ripidi tornanti. Poi la pendenza diminuisce. In alcuni punti ci sono delle protezioni verso valle.
Ignoriamo un sentiero che si stacca a sinistra.
Troviamo un ripido sentierino che scende a destra che precede, sul lato opposto, un altro sentiero, chiuso da una catena che si addentra in una proprietà privata.
Poco dopo raggiungiamo la Cappellina del Sacro Cuore posta sulla sinistra. C'è anche una panchina. A destra invece ci sono un cancello e una recinzione (m. 990).

Continuiamo con un tratto quasi pianeggiante, tra un prato e delle protezioni in legno a destra, che conduce verso alcune case. Troviamo anche una vecchia costruzione rotonda interrata il cui ingresso è chiuso da una grata.
Nei prati a destra ci sono una baita ed una tettoia.
Ora saliamo nel fitto bosco. Passiamo accanto ad un pilone metallico.
Accanto al successivo pilone troviamo a sinistra un cancello ed una stradina che conduce verso una proprietà privata.
Più avanti, a destra un palo di legno sbarra l'accesso ad un prato. A sinistra tra gli alberi vediamo una casa bianca.
Raggiungiamo un bivio (m. 1045) ed andiamo a sinistra come indicato dai segnavia (Via del Latte: Malga Campo a ore 2, Malga Presolana a ore 2.30).
A sinistra c'è un cancelletto. Su un albero un cartello indica davanti a noi: Col de Paseraia e Grotta di Ramel. Continuiamo su fondo sterrato.

Troviamo un cancello in ferro a sinistra e un sentiero che si stacca dalla parte opposta. Ora il bosco è meno fitto.
Quasi in piano arriviamo fino ad una curva a sinistra dove riprendiamo a salire con il fondo in cemento.
Percorriamo un tratto sterrato in lieve salita per tornare poi a salire con il fondo in cemento.
Ad una curva verso destra troviamo un crocefisso ed un cancello con tettuccio (m. 1080).
Dopo la curva alcuni segnavia indicano a sinistra un sentierino per la Malga Bigliardo a 10 minuti; diritto invece le Località Spina e Poset vengono segnalate a 40 minuti. Qui termina il bosco. Continuiamo tra prati e qualche albero con vista sui monti. In alto è già visibile il Passo Olone. Nel cemento del fondo strada ci sono alcune cunette per favorire lo scolo dell'acqua.

Troviamo un sentiero che sale da sinistra.
Percorriamo un breve tratto in leggera salita ma subito riprendiamo a salire ripidamente. A destra ci sono delle protezioni in legno.
La stradina ritorna sterrata e procede in leggera salita dapprima tra gli alberi e poi allo scoperto. A destra ci sono alcuni paletti che reggono una cordicella.
Superiamo un altro gruppo di alberi; ora a destra c'è una protezione con pali e filo metallico.
Percorriamo qualche passo in salita su fondo in cemento e continuiamo con minore pendenza ancora su sterrato tra gli alberi.
Poi saliamo ripidamente con alcuni tornanti (m. 1245). Un segnavia indica a sinistra la Baita Bigliardo a ore 0.45.
Percorriamo un tratto meno ripido per poi tornare a salire.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un sentiero che sale da destra ed un sentierino che continua diritto (m. 1270).

Poco dopo un sentiero sulla destra consente di tagliare il successivo tornante.
Percorriamo un tratto meno ripido per poi tornare a salire.
Sempre tra gli alberi riprendiamo a camminare con il fondo in cemento e con varie canaline per lo scolo dell'acqua.
Dopo una curva a sinistra la stradina ritorna sterrata e, in leggera salita, percorriamo un'altra curva dove il fondo ridiventa in cemento.
Alla successiva, troviamo davanti a noi una grande parete. Un sentierino arriva da destra e il fondo è ancora sterrato.
Dopo un'altra curva verso destra in leggera salita e con il fondo in cemento raggiungiamo la Baita Pozzetto situata a destra della stradina (m. 1399). Nei pascoli alla sinistra troviamo una mandria.

Continuiamo in leggera salita alternando tratti di sterrato e di cemento.
Dopo una curva a destra riprendiamo a salire nel bosco.
Raggiungiamo un'area pic-nic (m. 1460). Dapprima troviamo un tavolone in legno con relative panche a sinistra; poi sull'altro lato altri tavoli e una bacheca con una cartina dettagliata della zona.

Proseguiamo in leggera salita. Davanti cominciamo a vedere la Malga Campo e in fondo il massiccio della Presolana.
In salita tra i prati, camminando su un misto di sterrato e cemento, lasciamo a sinistra una tripla vasca e raggiungiamo la stalla dell'alpeggio. In questo punto la malga non è visibile in quanto coperta da un dosso sulla destra.
Poco dopo raggiungiamo una pozza d'acqua (m. 1520). Qui lasciamo la sterrata per prendere un sentiero che sale a sinistra. I segnavia infatti indicano a sinistra: Rifugio Olmo a ore 1; diritto: Malga Presolana a ore 0.30; a destra: Malga Campo a ore 0.05.

Troviamo poi un altro segnavia che indica a sinistra: Valsacco, Blum, Clusone a ore 5; diritto: Rifugio Olmo a ore 1.20; dietro: Rusio a ore 0.45.
Il sentiero sale tra i prati volgendo le spalle alla pozza e alla malga.
Superiamo un lastrone di pietra e risaliamo una valletta poi pieghiamo a destra e continuiamo ripidamente in direzione del Passo Olone.
In basso a destra vediamo due vasche d'acqua. Su un masso una freccia rossa indica il Rifugio Olmo nella nostra direzione di marcia.
Iniziamo ora a percorrere un lungo traverso a mezza costa sulle pendici orientali dapprima del Monte Campo (m. 1952) e poi della Cima di Bares (m. 1974), quest'ultima caratterizzata da una lunga fila di vette e torrioni. A destra invece possiamo vedere tutta la vallata e le poche malghe sparse qua e là. Poco sotto di noi ci sono gruppi di alberi composti in prevalenza da maggiociondoli che danno un bellissimo tocco di colore giallo a primavera.

Superato un rado boschetto (m. 1610), la pendenza diminuisce.
Troviamo un segnavia su una palina metallica e un gruppo di alberi che attraversiamo quasi in piano. Continuiamo poi in leggera salita.
Verso la fine di questo lungo traverso la pendenza aumenta (m. 1750).
Poi saliamo ripidamente con alcuni secchi zig-zag e raggiungiamo il Passo Olone (m. 1850). I segnavia indicano a sinistra: Coste di Bares; diritto: Rifugio Olmo a ore 0.10; dietro Malga Campo a ore 0.30, Rusio a ore 1.30.

Iniziamo a scendere l'altro versante. Passiamo tra due rocce e ci abbassiamo ripidamente con dei tornantini in un ambiente selvaggio tra torrioni e pinnacoli.
Poi continuiamo in leggera discesa su fondo ghiaioso aggirando la parete alla nostra destra.
Giunti in basso troviamo un bivio (m. 1810). Su una pietra vediamo una scritta in rosso che indica il Rifugio Albani a sinistra in discesa. Andiamo invece a destra quasi in piano ed ecco apparire davanti a noi, il Rifugio Olmo.
In alto a destra, su di una roccia sporgente, vediamo una statua, ad altezza d'uomo, raffigurante una madonna.
Infine con un ultimo tratto in salita raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. 949 -40
Data escursione: giugno 2009
 
Secondo itinerario: da Valzurio (sent. 340+320)
Lasciamo la provinciale 671 della Val Seriana al bivio di Parre (km. 29) per continuare diritto con la provinciale 49 lungo il corso del Serio.
Arrivati al km. 33.5 giriamo a destra e attraversiamo il fiume.
Proseguiamo dapprima con la provinciale 50 e poi con la 50 bis e saliamo con vari tornanti a Nasolino, frazione di Oltressenda Alta.
Poi giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per Valzurio. La strada diventa stretta.
A Valzurio attraversiamo il borgo e prendiamo la strada che conduce alla Contrada Spinelli.

Con il fondo sterrato, arriviamo ad un tornante sinistrorso dove lasciamo la macchina nel parcheggio alla sinistra della strada (m. 980).
Da questo punto un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli non autorizzati. Disponendo di un fuoristrada è possibile proseguire fino alle Baite Moschel, previo pagamento di un permesso giornaliero di € 5 presso il Comune di Oltressenda Alta (Piazza della Chiesa 1, Oltressenda Alta - telefono 0346 21524) oppure presso l'Ostello Baita Valle Azzurra di Valzurio (Via Valzurio 9 - tel. 0346 28193 - cell. 335 6793515).

Un cartellone parla di Valzurio e del Parco delle Orobie Bergamasche.
Prendiamo la stradina, che al tornante prosegue diritto, all'inizio della quale i segnavia indicano il percorso 340: Baite Mòschel a ore 1, Rifugio Olmo a ore 2, Passo Scagnello a ore 3, Rifugio Albani a ore 3.30, Rifugio Cassinelli a ore 4, Passo della Presolana a ore 5.
Ci incamminiamo, dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa, con un prato alla sinistra.

Entriamo nel bosco e abbandoniamo la stradina per prendere il sentiero che, quasi in piano, si stacca alla sinistra.
Vediamo un segnavia a bandierina e subito dopo percorriamo una curva a sinistra in leggera salita.
Continuiamo quasi in piano con una curva a destra.

Alla destra c'è una rete mentre alla sinistra ci sono un prato ed una casa presso la quale termina una stradina sterrata (m. 990).
Prendiamo questa stradina e andiamo a destra. Alla sinistra ci accompagna un muretto. Rientriamo nel bosco.
Subito ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo diritto, quasi in piano, sulla sterrata.

Passiamo accanto ad un casello dell'acquedotto. Un cartello indica il Rifugio Olmo.
Continuiamo in salita e percorriamo una curva a sinistra.
In basso alla destra cominciamo a vedere il Torrente Ogna (m. 1000).
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad altrettanti quasi in piano.
Alla destra troviamo un tombino (m. 990).

Percorriamo una curva a sinistra. Qui un cartellone informa che alcuni lavori di consolidamento sono stati fatti grazie all'intervento del "Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale".
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita. Alla sinistra ci sono delle gabbie contenenti pietre.
Dopo un tratto quasi in piano (m. 1010), ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra. Riprendiamo a salire.
Vediamo un segnavia a bandierina su di un albero e poi un altro su di una pietra.
Ignoriamo un sentiero che retrocede alla sinistra. Continuiamo quasi in piano (m. 1020).

Troviamo un canalino di pietre tra due tronchi, collocato di traverso alla stradina, per consentire lo scolo dell'acqua (m. 1025).
Proseguiamo con poca pendenza.
Dopo una curva a sinistra torniamo a salire e dopo la successiva curva a destra proseguiamo quasi in piano (m. 1035).
Percorriamo una curva a sinistra oltre la quale riprendiamo a salire.
Alla destra c'è un masso (m. 1045).
Con poca pendenza percorriamo una curva a destra (m. 1055).
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra della stradina vediamo altre gabbie contenenti pietre.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo diritto come indicato da un bollo bianco-rosso. Alberi e pietre attorno sono abbondantemente coperti dal muschio.
Proseguiamo in leggera salita con varie semicurve (m. 1065).

Troviamo poi alla sinistra un casello dell'acquedotto sul quale vediamo un segnavia a bandierina (m. 1090).
Continuiamo dapprima quasi in piano e, dopo una curva a sinistra, in leggera salita (m. 1100).
Un rivolo attraversa il percorso.
Dopo una curva a sinistra riprendiamo a salire (m. 1115).

Torniamo a camminare quasi in piano. Alla sinistra troviamo un altro casello dell'acquedotto sul quale vediamo un segnavia a bandierina con una freccia che indica il Rifugio Olmo (m. 1125).
Riprendiamo a salire e subito troviamo alla sinistra una rientranza, tra due muretti in cemento, che conduce verso una porta chiusa.
Ora gli alberi del bosco sono più bassi e più radi e in alto riusciamo a vedere il cielo (m. 1145).
Quasi in piano percorriamo una ampia curva a sinistra (m. 1155).
Lasciamo a sinistra una colata di pietrisco scuro.

Guadiamo il torrente che attraversa il percorso su di una base in cemento (m. 1165).
Riprendiamo a salire. Ora il bosco è più fitto.
Vediamo un tubo nero che affiora dal sentiero.

Presso una semicurva a destra, alla sinistra oltre il torrente, vediamo un casello dell'acquedotto (m. 1180).
Camminiamo su pietre e radici affioranti dal terreno. Ai lati ci sono dei massi coperti di muschio.
Percorriamo una curva a destra su pietrisco (m. 1190), subito seguita da un'altra a sinistra.
Continuiamo con un tratto incassato tra terreno e pietre.
Attorno vediamo alcuni grandi massi.
Superiamo un altro tratto incassato.
Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno
In basso alla sinistra riusciamo a intravedere un altro sentiero.

Un sentiero esce alla destra e poco dopo rientra (m. 1210). Alla destra ci sono un prato e alcuni alberelli mentre alla sinistra c'è sempre il bosco.
Continuiamo nel bosco, quasi in piano ma con alcuni lievi saliscendi. Superiamo un tratto dove il sentiero, un po' franato, è rinforzato alla sinistra con dei tronchi.
Vediamo delle radici affioranti dal terreno.
Il sentiero si divide e riunisce. Alla destra su di una pietra vediamo la foto e una croce a ricordo di un escursionista deceduto (m. 1240).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire e percorriamo una ampia curva a destra (m. 1250).
Continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano. Troviamo un piccolo slargo.

Arriviamo ad un bivio (m. 1265). Due cartelli su di un albero indicano a sinistra: Stalle Moschel; a destra: Rino Olmo; dietro: Valzurio, Spinelli. Alla sinistra, ad un centinaio di metri di distanza, vediamo la prima delle baite di Moschel. Presso queste baite un tempo avveniva la cernita della barite estratta dalle miniere della Presolana e del Ferrante. Ora sono ben ristrutturate e alcune sono diventate delle seconde case.

Andiamo a destra e riprendiamo a salire.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1275).
La pendenza aumenta. Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1285).
Proseguiamo in leggera salita.
In basso a sinistra, tra gli alberi riusciamo a intravedere altre baite in un grande prato. Saliamo in modo abbastanza ripido.
Alla sinistra si stacca un corto sentiero che conduce ad una casa (m. 1320).
Proseguiamo con minore pendenza. Ora, alla sinistra, l'assenza di alberi consente di vedere le varie baite.
Dopo una curva a destra, proseguiamo con il bosco alla destra mentre dall'altro lato, oltre ad una fila di alberelli c'è un prato.

Percorriamo un breve tratto quasi in piano. Una freccia e la scritta "Rino Olmo" invitano a proseguire (m. 1340).
Subito superiamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire.
Presso una curva a destra vediamo dei bolli (m. 1355).
Dopo un tornante sinistrorso (m. 1375), saliamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine.
Continuiamo con una ampia curva a sinistra. Gli alberi sono più radi (m. 1400).
Giriamo a sinistra e proseguiamo con altre serpentine.
Percorriamo un tratto quasi in piano e poi torniamo a salire (m. 1435).

Torniamo a camminare quasi in piano e troviamo uno slargo ed una pozza (m. 1450).
Subito dopo riprendiamo a salire.
Percorriamo una ampia curva a sinistra. Il sentiero è poco evidente ma è ben segnalato da diversi bolli bianco-rossi.
Superiamo due curve destra-sinistra (m. 1465).
Lasciamo a destra un masso (m. 1485).
Giriamo a destra. Ora il bosco è più fitto ed è composto da alberi di varie specie.
Percorriamo una curva a sinistra.

Torniamo a camminare quasi in piano e troviamo una piccola palina bianco-rossa (m. 1495).
Subito dopo percorriamo una curva a destra e torniamo a salire.
Alla destra vediamo un piccolo prato ed un masso (m. 1505).
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1515).
Ora alla destra c'è un altro piccolo prato.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un picchetto bianco-rosso. Rientriamo nel bosco (m. 1520).
Superiamo cinque tornanti sx-dx-sx-dx-sx.
Alla destra vediamo un prato (m. 1545).

Dopo pochi passi in leggera salita, saliamo ripidamente aggirando alcuni alberi sradicati.
Poi la pendenza diminuisce un poco e superiamo un tornante destrorso. Passiamo accanto ad un picchetto bianco-rosso e sbuchiamo in un prato (m. 1565).
Attraversiamo il prato. In basso alla sinistra torniamo a vedere le Baite di Moschel.
Troviamo un altro picchetto bianco-rosso (m. 1570).
Poi, in leggera discesa, rientriamo nel bosco.
Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi.
Passiamo accanto ad altri due picchetti. Al terzo iniziamo un tratto in discesa.
Poi continuiamo quasi in piano.
Passiamo tra due alberi vicini tra loro.
In leggera discesa raggiungiamo un altro picchetto bianco-rosso (m. 1560).
Proseguiamo con vari saliscendi, nell'ordine: salita, quasi piano, lieve discesa, salita, leggera salita.
Percorriamo una curva a destra tra massi, alberi e erba.

Passiamo accanto ad una fontanella e, poco dopo, arriviamo ad un bivio (m. 1570). I segnavia indicano davanti con il sentiero 320: Rifugio Olmo a ore 0.30, Rifugio Cassinelli a ore 3.30, Passo della Presolana a ore 4.30; a sinistra con il sentiero 320: Rifugio Albani a ore 2.30, Periplo della Presolana; dietro con il sentiero 340: Valzurio a ore 1.30. Su di un altro cartello, che indica il sentiero fin qui percorso, leggiamo: "Vecchio sentiero di costa alta. Variante per Moschel, Spinelli, Valzurio. Fontanella mt. 50".
Continuiamo in salita con un tornante destrorso, tagliabile con una breve scorciatoia.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1580).
Proseguiamo con delle serpentine.

Il sentiero si biforca (m. 1605). Andiamo a destra e, dopo una curva a sinistra, ritroviamo l'altra traccia.
Ora camminiamo circondati da vari cespugli.
Il sentiero si biforca nuovamente; possiamo andare diritto oppure a destra. Poco dopo le due tracce si riuniscono.
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 1620).
Camminando tra l'erba, il sentiero nuovamente si divide e si ricompone.
Presso un tornante destrorso vediamo un segnavia a bandierina.

Passiamo tra due rocce.
Dopo una curva a sinistra la pendenza aumenta (m. 1635).
Il sentiero si divide per aggirare alcune pietre e poi si ricompone.
Continuiamo quasi in piano tra l'erba (m. 1640).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita, con delle serpentine tra massi, cespugli, mughi e alberelli. Vediamo un segnavia 320 a bandierina.
Percorriamo un tratto quasi in piano e vediamo un altro segnavia 320 su di una pietra.

Superiamo il letto di un torrente che troviamo in secca (m. 1655).
Saliamo con delle serpentine.
Proseguiamo dapprima quasi in piano tra erba e alberelli e poi in leggera salita (m. 1665).
Con due curve sinistra-destra, torniamo ad attraversare il letto del torrente in secca; qui però è rimasta una piccola pozza (m. 1675).
Riprendiamo a salire con varie serpentine, tra erba e alberelli.
Superato un tratto incassato, la pendenza aumenta (m. 1685).
Proseguiamo con altre serpentine attorniati da spuntoni di roccia affioranti (m. 1705).

Dopo un tornante sinistrorso passiamo tra delle roccette (m. 1715).
Il sentiero si divide e si ricompone.
Percorriamo delle serpentine, camminando tra erba, cespugli, alberelli e roccette (m. 1725).
Poi, in leggera salita, giriamo a sinistra (m. 1735).

Torniamo a salire. In alto a destra vediamo la fila di vette e torrioni della Cima di Bares.
Con minore pendenza, giriamo a sinistra.
Percorriamo un tratto quasi in piano (m. 1750).
Dopo alcuni passi in leggera discesa proseguiamo con poca pendenza.

Davanti cominciamo a vedere il Passo Olone e il Rifugio Olmo.
Proseguiamo tra erba e bassi cespugli.
Poi torniamo a salire mentre il rifugio scompare alla vista (m. 1775).
Continuiamo in leggera salita. Su di un masso alla destra leggiamo "Olone".

Proseguiamo quasi in piano. Torniamo a vedere il rifugio davanti e il torrente in basso alla sinistra.
In leggera discesa raggiungiamo il torrente e lo guadiamo verso sinistra (m. 1800).
Proseguiamo con poca pendenza.
In alto a destra, su di una roccia sporgente, vediamo una statua, ad altezza d'uomo, raffigurante una madonna.
Guadiamo nuovamente il torrente riportandoci alla sua destra (m. 1810).
Con un ultimo tratto in salita raggiungiamo il rifugio.

Da Valzurio loc. Spinelli: Tempo impiegato: ore 2.40 - Dislivello: m. 874 -35
Dalle Baite di Moschel: Tempo impiegato: ore 1.35 - Dislivello: m. 564 -10
Data escursione: settembre 2014
 
Terzo itinerario: dal Passo della Presolana
Località di partenza della nostra escursione è il Passo della Presolana che mette in comunicazione la Val Seriana con la Val di Scalve.
Lasciamo la macchina alla sinistra della strada (per chi arriva dalla Val Seriana), poco prima del passo (m. 1290).
Prendiamo una strada in salita, chiusa al traffico privato, all'inizio della quale i segnavia indicano con il percorso 315: Rifugio Cassinelli a ore 0.45, Rifugio Olmo a ore 3, Periplo della Presolana, Cappella Savina, Grotta dei Pagani, Vetta della Presolana. Viene anche indicato se il Rifugio Cassinelli è chiuso o aperto.

Dopo un primo tratto ancora asfaltato la strada diviene sterrata. Alla destra, più in basso, un'altra stradina segue in parallelo e conduce verso due case, la prima delle quali è in legno.
Superiamo due grate per lo scolo dell'acqua ed entriamo in una rada pineta (m. 1300).
Percorriamo un tornante sinistrorso e subito troviamo una catena che chiude l'accesso ai veicoli.
Proseguiamo in leggera salita.

Al successivo tornante destrorso (m. 1315) lasciamo la sterrata e continuiamo diritto con un largo sentiero come indicato da alcuni segnavia: Malga Cassinelli a ore 0.45, Malga Cornetto (via del latte) a ore 1.30, Grotta del Pagani a ore 2.
Mentre attraversiamo un prato quasi in piano, troviamo un cartello che indica il "divieto di pascolo" ed un altro a cura della Comunità Europea sul quale leggiamo: "Rinfoltimento artificiale al fine di favorire l'affermazione di un soprassuolo forestale che rispetti le caratteristiche stazionali naturali e che svolga funzione protettiva e paesaggistica".

Ci addentriamo in una pineta (m. 1325).
Proseguiamo in salita e troviamo delle radici affioranti dal terreno.
Vediamo un bollo giallo ed un segmento rosso su di una pietra alla destra del sentiero (m. 1350).
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo in salita camminando sopra delle radici.
Troviamo quanto resta di un tronco cresciuto in mezzo al sentiero e tagliato raso terra (m. 1365).
Proseguiamo con maggiore pendenza su fondo roccioso.

Raggiungiamo un traliccio dell'alta tensione posto a cavallo del sentiero (m. 1385). In questo punto, ampi squarci nel bosco consentono una veduta della sottostante vallata.
In salita rientriamo nel bosco.
Più avanti, ignoriamo un piccolo sentiero che si stacca alla destra segnalato da un bollo giallo su di un albero (m. 1425).

Alla sinistra troviamo una trincea risalente della seconda guerra mondiale (m. 1440).
Proseguiamo in leggera salita. Su di un albero vediamo un segnavia rosso-bianco-rosso.
In mezzo al sentiero ci sono molte radici (m. 1450).
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero si divide solo per aggirare un faggio.

Percorriamo un breve tratto in salita camminando su roccette e radici.
Continuiamo con poca pendenza su sterrato (m. 1460).
Il sentiero si divide solo per aggirare un pino.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra c'è una roccetta. Saliamo un gradino (m. 1470).
Vediamo una freccia e la scritta Cassinelli su di una pietra.
Continuiamo con poca pendenza.
Alcune radici e roccette formano dei rudimentali gradini (m. 1480).

Gli alberi ora sono più radi. Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Davanti e verso destra vediamo la Presolana.
Attraversiamo un prato e poi entriamo in una pineta (m. 1495).
Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da uno con poca pendenza e da un altro in salita.

Al termine della pineta troviamo un segnavia che indica dietro: Passo della Presolana a ore 0.45. Qui ci immettiamo in un largo spazio senza alberi (m. 1525).
Giriamo a destra e saliamo lungo un crinale prativo verso un ben visibile masso davanti al quale una palina segnavia indica diritto con il sentiero 316: Monte Visolo a ore 1.30; a sinistra con il sentiero 315: Rifugio Cassinelli a ore 0.10, Cap. Savina a ore 1.30, Rifugio Olmo a ore 2.15; dietro: Passo della Presolana a ore 0.45. Poco prima della palina il sentiero gira a sinistra (m. 1550).
Continuiamo in leggera salita tra i pini. Davanti vediamo il Rifugio Cassinelli.
Troviamo un recinto alla sinistra all'interno del quale c'è una grata.
Passiamo accanto ad un grande abbeveratoio in cemento che contiene quattro vasche in metallo.

Dalla sinistra arriva in salita una sterrata. Alla destra c'è il Rifugio Cassinelli circondato da una staccionata (m. 1568).
Dopo la recinzione del rifugio, alla destra troviamo due tavoli in legno con relative panche e una bacheca con una cartina della Presolana.

In salita su di un ampio sentiero, arriviamo ad una biforcazione (m. 1585) dove troviamo una palina con vari segnavia che indicano
- a sinistra: Sentiero delle Capre, Valle dell'Ombra, Rifugio Olmo a ore 2;
- a destra con il sentiero 315: Cappella Savina a ore 1.20, Vetta Presolana, Periplo della Presolana;
- dietro: Rifugio Cassinelli, Passo della Presolana a ore 1.
Andiamo a sinistra in leggera salita con una stradina sterrata circondata da prati e pochi alberi.
Poco dopo lasciamo a sinistra un sentiero indicato da una freccia rossa e dalla scritta "Malga Cornetto" su di una pietra (m. 1595).
Continuiamo quasi in piano (m. 1605).

Più avanti, all'inizio di un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1615), alcuni segnavia indicano
- seguendo la stradina: Sentiero della Capre, Rifugio Olmo a ore 2;
- con un sentiero che prosegue diritto in salita: Valle dell'Ombra, Bivacco Città di Clusone a ore 1.30, Passo Pozzera a ore 2;
- dietro: Rifugio Cassinelli a ore 0.10, Passo della Presolana a ore 1.10.
Percorrendo questo tornante troviamo un cartello che indica il Sentiero delle Capre. Continuiamo in leggera discesa.
Passiamo accanto ad un tombino sul quale è stato dipinto il numero due. Rientriamo nel bosco e proseguiamo in leggera salita.
Cominciamo a trovare delle canaline di legno, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla sterrata che ora procede inerbita. Alla sinistra c'è un prato.

Attraversiamo uno spiazzo pianeggiante al centro del quale ci sono delle roccette e tre vasche metalliche (m. 1625).
Dopo un breve tratto in leggera discesa continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano (m. 1620).

Percorriamo alcuni passi in leggera salita. Quasi in piano, arriviamo ad una curva a destra (m. 1635). Qui alcuni segnavia indicano con un sentiero che sale a destra: Rifugio Olmo a ore 1.45, Pizzo Corzene a ore 2, Periplo della Presolana; dietro: Rifugio Cassinelli a ore 0.20, Passo della Presolana a ore 1.20.
Prendiamo il sentiero che, diviso in più tracce, sale in modo abbastanza ripido tra erba e pietre lasciando alla sinistra una roccia.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.

Raggiungiamo un bosco di abeti. Il sentiero si divide e teniamo la sinistra. La pendenza diminuisce un poco (m. 1655).
Poco dopo, il sentiero nuovamente si biforca e, seguendo i bolli bianco-rossi, andiamo a destra.
Attraversiamo un prato dove ci sono anche alcune pietre ed una roccetta nel mezzo (m. 1680).
Dopo la roccetta riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Torniamo tra gli abeti e proseguiamo in leggera salita.
Continuiamo quasi in piano attorniati da pochi alberi (m. 1700).
In salita camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno. Proseguiamo quasi in piano (m. 1705).
Torniamo tra gli alberi.

Il sentiero si divide solo per aggirare due alberi. Teniamo la destra, in salita, in quanto ci sembra più agevole. Continuiamo quasi in piano.
In un tratto allo scoperto, per un paio di metri camminiamo su delle pietruzze.
Torniamo tra gli abeti (m. 1715). Troviamo delle radici che affiorano dal terreno.
Usciamo dal bosco e, come in tutti i tratti allo scoperto, in alto a destra vediamo le pareti meridionali del Pizzo di Corzene che stiamo aggirando poco alla volta.
Attraversiamo un piccolo gruppo di abeti, torniamo allo scoperto e proseguiamo in leggera salita.
Quasi in piano per alcuni metri camminiamo su pietrisco.

Passiamo tra alcuni alberi e, dopo pochi passi in leggera discesa, torniamo allo scoperto.
Il sentiero attraversa una colata di pietre, in leggera salita (m. 1725). In basso alla sinistra, sull'altro versante della valle, vediamo le serpentine della pista di bob a Donico.
Torniamo a salire. Alcune radici formano dei gradini.
Aggiriamo alla destra una pietra nel sentiero mentre camminiamo tra prati e alcuni alberelli (m. 1730).

Con pochi passi in discesa ed altrettanti in salita attraversiamo un canale pietroso (m. 1740).
Continuiamo quasi in piano tra radi abeti.
Lasciamo a sinistra una piccola pozza asciutta. In basso vediamo la Malga Corzene.
Più avanti riprendiamo a salire. Dopo un tratto con il fondo roccioso torniamo a camminare su sterrato (m. 1760).

Proseguiamo poi in leggera salita. Per alcuni metri il sentiero si divide in due tracce e si ricompone (m. 1775).
Continuiamo tra erba e radi alberi, e con le pareti del Pizzo di Corzene in alto a destra.
Quasi in piano attraversiamo dapprima un canalino e poi un altro canale più largo.
Proseguiamo poi in leggera discesa tra gli alberi. Troviamo alcune pietre nel sentiero.

Passiamo tra due basse roccette.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Il sentiero si divide e subito si ricompone (m. 1785).
Continuiamo quasi in piano (m. 1795).
Riprendiamo a salire tra prati e pochi alberi. Pochi metri più in alto alla destra c'è una roccetta.
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire camminando su delle pietruzze.
Proseguiamo quasi in piano su sterrato (m. 1820).

Dopo un tratto in leggera salita continuiamo quasi in piano e troviamo un paletto di legno con i bolli bianco rossi alla destra del sentiero.
Proseguiamo in leggera salita e poco dopo ne troviamo un altro.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in leggera salita sempre camminando tra prati e radi alberi.
Più avanti troviamo ancora un paletto di legno con i bolli e poco dopo un altro (quest'ultimo alla sinistra del sentiero).

In leggera salita raggiungiamo una palina di ferro con un cartello di legno sul quale leggiamo le seguenti indicazioni: Olmo davanti e Cassinelli dietro (m. 1835). C'è anche un sentiero che scende a sinistra. Continuiamo diritto quasi in piano.
Troviamo un altro paletto con i bolli bianco rossi.

Il sentiero 319a, si affianca al nostro, scorrendo poco più in basso alla sinistra.
Poco dopo i due sentieri si uniscono accanto ad una palina con alcuni segnavia che indicano
- davanti con il sentiero 319a: Rifugio Olmo a ore 1, Valzurio a ore 3, Periplo della Presolana;
- dietro con il sentiero 319a: Colle Presolana a ore 0.15, Passo Presolana a ore 1.30, Rusio a ore 2.15;
- dietro con il sentiero delle Capre: Rifugio Cassinelli a ore 1, Passo della Presolana a ore 2.
Continuiamo diritto con un breve tratto in discesa.

Proseguiamo a mezza costa con un ripido pendio che scende alla sinistra del sentiero. Alterniamo tre tratti in leggera salita ad altrettanti quasi in piano.
In leggera discesa attraversiamo una colata di pietrisco (m. 1835).
Continuiamo quasi in piano lasciando a sinistra una grande roccia aguzza.
In leggera discesa superiamo un'altra colata di piccole pietre.
Proseguiamo quasi in piano. Scavalchiamo, o aggiriamo a valle, una pietra nel sentiero.
Superiamo un'altra colata di piccole pietre.

In leggera salita ci avviciniamo alla parete di roccia che in questo punto è immediatamente alla destra del sentiero.
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero è attorniato da un mare di pietre (m. 1840).
Dopo pochi passi in leggera salita torniamo a camminare quasi in piano.
Attraversiamo un grande fronte di pietrisco franato.
Percorriamo un tratto in leggera salita seguito da uno quasi in piano.
In leggera discesa superiamo un tratto tra l'erba.
Torniamo a salire camminando su scivoloso pietrisco, con una parete di roccia alla destra (m. 1850).
Continuiamo quasi in piano tra erba e pietrisco.

Presso una semicurva a destra, alla sinistra si stacca una roccetta (m. 1855). Davanti abbiamo il circo terminale della valle; lo dovremo percorrere a mezza costa per poi salire al Passo degli Agnelli che vediamo alla destra del Pizzo Olone. Al centro, in posizione dominante c'è il "Cristo dei ghiaioni".
Dopo un tratto in discesa proseguiamo in salita (m. 1850). Alla destra vediamo un'apertura nella parte inferiore di una parete di roccia.
Ora il pendio, alla sinistra del sentiero, torna a scendere in modo ripido.

Ci avviciniamo a delle guglie e le lasciamo alla destra tornando a camminare su scivoloso pietrisco (m. 1880).
Continuiamo con poca pendenza tra delle pietre.
Riprendiamo a salire camminando su pietrisco mentre il pendio a lato del sentiero torna a scendere ripidamente.
Percorriamo pochi passi quasi in piano ed altrettanti in salita.
Dopo una curva a destra continuiamo quasi in piano, per un lungo tratto, verso la testata della valle.

Un altro sentiero sale tra le pietre e si immette dalla sinistra. Proseguiamo in un paesaggio lunare, circondati da un mare di piccole pietre.
Giunti alla testata della valle (m. 1915) troviamo una palina con dei vecchi segnavia che indicano davanti con il sentiero 320: Rifugio Olmo a ore 0.20; a destra in alto con il sentiero 318: P. Pozzera, Grotta Pagani a ore 1.20; dietro con il sentiero 318: Malga Presolana a ore 0.30.
Proseguiamo in lievissima salita attorniati da erba e pietrisco.
Continuiamo tra pietruzze. Alla sinistra troviamo un paletto con i bolli. Il lungo tratto con il ripido pendio che precipita sul lato a valle è terminato.
Proseguiamo in salita verso il passo.
Percorriamo un altro tratto tra pietrisco.
Quasi in piano giriamo a sinistra e continuiamo con pochissima pendenza circondati principalmente da erba.
Riprendiamo a salire su fondo roccioso lasciando a sinistra un piccolo spuntone con i bolli (m. 1940).

Poco dopo raggiungiamo il passo dove troviamo una palina con vari segnavia che indicano: Passo degli Agnelli (m. 1950);
- diritto con il sentiero 320: Rifugio Olmo a ore 0.15, Periplo della Presolana;
- a destra con il sentiero 320: Passo Pozzera a ore 0.45, Rifugio Casinelli a ore 2.30, Passo della Presolana a ore 3.30, Signore dei Ghiaioni;
- dietro con il sentiero 319a: Colle Presolana a ore 0.45, Rifugio Cassinelli a ore 1.30, Rusio a ore 2.
C'è anche un sentiero che si stacca a sinistra e segue la cresta. Proseguiamo diritto in discesa.

Passiamo accanto ad un paletto di legno con i bolli.
Pieghiamo a sinistra con il sentiero circondato dall'erba.
Troviamo altri due paletti con i bolli (m. 1935-1920).
Dopo due curve sinistra-destra, vicine tra loro, la pendenza diminuisce e in leggera discesa raggiungiamo un altro paletto con i bolli.
Percorriamo una curva a destra.

Attraversiamo il letto asciutto di un torrente incassato in un valloncello (m. 1900).
Giriamo a sinistra e lo seguiamo.
Continuiamo in discesa.
Il sentiero si sdoppia; il ramo alla destra scorre un poco più in alto rispetto all'altro e si scompone nuovamente in diverse tracce.

Presso una semicurva verso destra il sentiero si ricompone e cominciamo a vedere il rifugio (m. 1880).
Lasciamo a destra un masso con i bolli (m. 1860).
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1850) seguita da un'altra a destra e continuiamo in leggera discesa tra l'erba fino al rifugio.

Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 690 -161
Data escursione: giugno 2016

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Rifugio Albani (m. 1939) in ore 3
  • al Colle di Valzurio (m. 1940)
  • al Passo di Pozzera (m. 2197)
  • al Bivacco Clusone (m. 2050)
  • alla Cappella Savina (m. 2085)
  • alla Grotta Pagani
  • alla Malga Presolana (m. 1538)





Dati del Rifugio Olmo

Altezza:
m. 1819
Gruppo:
Val Seriana
Ubicazione:
Presolana
Passo Olone
Comune:
Castione (BG)
Carta Kompass:
104 D5
Coordinate Geo:
45°56'53.40"N
10°02'15.70"E
Gestore:
Elia Iseni
Telefono gestore:
347 7791057
Telefono rifugio:
0346 61380
Posti letto:
32
Apertura:
agosto e weekend
1/3 - 15/9
Pagina aggiornata
il: 06/03/2019
Il Rifugio Olmo 1° itinerario: Pascolo a Baita Pozzetto Passo Olone e Presolana da Malga Campo Cime di Bares Passo Olone Discesa dal Passo Olone 2° itinerario: Il Torrente Ogna Due delle Baite Moschel Prati alle Baite Moschel Rocce ... in agguato 3° itinerario: Rifugio Cassinelli Zoom sul Casinelli dal Sentiero delle Capre Una guglia Altre guglie Pietraie Pietraie Passo degli agnelli Il Pizzo Olone Madonnina nei pressi del rifugio

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