Rifugio Motta

Il Rifugio Motta č situato in bella posizione panoramica sotto la cima del Monte Motta-Sasso Alto.
Nel 2005 č stato interamente demolito e ricostruito.

Primo itinerario: dal Rif. Barchi (accesso diretto)
Salendo da Sondrio con la provinciale 15 della Valmalenco, superiamo Chiesa e arriviamo fino a San Giuseppe dove imbocchiamo, sulla destra, la stradina ben segnalata per il Rifugi Palų, Motta, Longoni ed Entova.
Fino al 2006 la strada asfaltata terminava nell'ampio parcheggio accanto al ristorante Sasso Nero (m. 1527) e bisognava proseguire a piedi su sterrata. Ora la strada č interamente asfaltata sino al Rifugio Barchi.
Salendo incontriamo due bivi ed in entrambi i casi andiamo a destra. Passiamo sotto la seggiovia, superiamo alcune baite e una fontana e arriviamo al Rifugio Barchi (m. 1710).

E' comunque possibile lasciare la macchina nel parcheggio del Sasso Nero e salire a piedi tagliando i vari tornanti, utilizzando l'"Itinerario Botanico" o risalendo le piste da sci (vedi una descrizione dettagliata nella pagina del Rifugio Barchi).

La strada asfaltata termina accanto al rifugio e diviene una pista da sci.
Parcheggiata la macchina ci incamminiamo in salita, tenendoci sulla sinistra.
Arrivati al cartello che segnala la Pineta del Palų, possiamo scegliere tra due possibili percorsi: diritto si va direttamente al Rifugio Motta seguendo gli impianti di risalita mentre a sinistra si passa per il Lago Palų.

Proseguiamo diritto in salita seguendo la sterrata, o pista sci a secondo della stagione (Vedi il secondo itinerario per l'altro percorso).
Una scritta su un masso indica il Rifugio Motta; subito dopo superiamo un cancello grigio in ferro, che troviamo aperto.
Ora alterniamo due tratti in piano ad altrettanti in lieve salita. Ai lati della pista ci sono pini, abeti e larici.
Superata una baita, passiamo in piano sotto una seggiovia e poi riprendiamo a salire seguendone i vari piloni.
Percorriamo un tratto pių ripido con il fondo in cemento, poi il cammino diventa pių dolce e il fondo ritorna sterrato.
Ora percorriamo un breve tratto in piano; qui un'altra seggiovia inizia la sua risalita. Superata una pozza d'acqua, riprendiamo a salire.
Arriviamo all'Alpe Palų (m. 2010) ove termina la seggiovia che abbiamo a lungo seguito. All'alpe troviamo alcune case e un posto di ristoro.

Continuiamo e ben presto incontriamo il percorso descritto nel secondo itinerario che si innesta da sinistra; un cartello indica il Rifugio Palų a 30 minuti in quella direzione.
Procediamo diritto quasi in piano; alla nostra sinistra termina una seggiovia.
Riprendiamo a salire; a sinistra ci sono alcune baite. Passiamo sotto un'altra seggiovia.

Arrivati ad un bivio, lasciamo la pista che prosegue verso il Passo di Campolungo (m. 2167), posto fra il monte Motta, a sud (vale a dire alla nostra destra) ed il monte Roggione (m. 2361) a nord (alla nostra sinistra). Un cartello infatti indica a destra il Rifugio Motta.
Salendo ora possiamo vedere sotto di noi il Lago Palų.
Passiamo in piano sotto una seggiovia e riprendiamo a salire.
Superiamo alcuni cannoni spara neve; ora il percorso diventa meno ripido.
Dopo un altro breve tratto in salita incontriamo il percorso che sale da Franscia (descritto nel terzo itinerario) che si innesta dalla sinistra.
Pochi passi e siamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 460
Data escursione: agosto 2007
 
Secondo itinerario: dal Rif. Barchi per il Lago Palų
Come descritto all'inizio del primo itinerario, superato il Rifugio Barchi (m. 1710), arriviamo al punto in cui i due percorsi si separano.
Lasciamo la pista e voltiamo a sinistra. Dopo un breve tratto in piano o in lieve discesa riprendiamo a salire, dapprima dolcemente poi via via in modo sempre pių ripido.
Ad una svolta la lunga ascesa termina; ora procediamo alternando tratti in piano ad altri con poca pendenza fino a trovare una baita che precede di poco il lago.
Qui giunti, ignoriamo il percorso di sinistra che conduce al giā visibile Rifugio Palų e, voltando a destra, costeggiamo la sponda del lago.

Lasciamo alla nostra destra una vecchia baita, sulle cui pareti ci sono degli affreschi, e un monumento fatto con un bossolo di bomba aerea.
Una scritta su un masso e un cartello su un albero indicano il Rifugio Palų nella direzione da cui proveniamo.
Giunti alla fine del lago, riprendiamo a salire.
Ignoriamo una stradina sulla destra e proseguiamo diritto. Un cartello indica la Malga Rundai nella nostra direzione.
La salita ora č lieve; attorno ci sono pini, larici e abeti.
A sinistra inizia la sua ascesa la seggiovia Alpe Palų-Cima Motta.
Arriviamo ad un bivio; ignoriamo il percorso a sinistra che conduce alla Malga Rundai e procediamo nell'altra direzione.

Proseguendo, quasi in piano, incrociamo una pista da sci. Passiamo sotto una seggiovia e poco dopo arriviamo all'Alpe Palų (m. 2010) dove incontriamo il percorso descritto con il primo itinerario.
Giriamo a sinistra e continuiamo come precedentemente descritto fino alla meta.

Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 460
Data escursione: agosto 2007
 
Terzo itinerario: da Franscia (sentiero 339)
A Sondrio prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco. Al km. 13.5 deviamo a destra, superiamo Lanzada e saliamo con vari tornanti e gallerie fino a Franscia.
All'uscita dalla galleria che precede il piccolo abitato, giriamo a sinistra e, passando tra un parcheggio ed un ristorante, prendiamo una stradina asfaltata. La seguiamo per km. 1.3 tra varie baite, fino a trovare ai margini della strada due grandi spazi, uno per lato, dove possiamo lasciare la macchina (m. 1570).

Ci incamminiamo in salita, tra radi larici, seguendo la strada.
Percorriamo una curva a sinistra e poi un tornante destrorso all'esterno del quale c'č una casa.

Ad un bivio lasciamo la strada asfaltata che gira a sinistra verso una chiesa e proseguiamo diritto, quasi in piano su sterrato, verso una cava. I segnavia indicano: Dossi di Franscia 1597 m.; a destra con il sentiero 339-340: Ciudče a ore 0.20, Cima Sassa a ore 1.20, Dosso dei Vetti a ore 0.40; a sinistra con il sentiero 340: Ua a ore 0.25, Tornadri a ore 1, Lanzada a ore 1.20; dietro: Franscia a ore 0.15.
Davanti alla cava prendiamo una sterrata alla destra e camminiamo quasi in piano con delle grosse pietre ai lati.

Poco dopo troviamo un sentiero inerbito che si stacca alla destra, all'inizio del quale i segnavia indicano con il percorso 340-341: Dosso dei Vetti a ore 0.40, A. Campascio a ore 1.10, A. Campolungo a ore 1.20; con il percorso 339: Ciudčč a ore 0.20, Cima Sassa a ore 1.20. Prendiamo questo sentiero, in leggera discesa.
Alla sinistra ci sono dapprima un muretto e poi una fontana con vasca in cemento.

Proseguiamo in leggera salita incanalati tra due file di paletti che reggono un cavo. Raggiungiamo l'alpeggio, giriamo a destra e passiamo tra le baite.
Troviamo altri segnavia che indicano davanti: Orsera a ore 0.20, Fontane a ore 0.35, Dosso dei Vetti a ore 0.40; dietro: Tornadri a ore 1.10.
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.
Al termine dell'alpeggio, in salita percorriamo due tornanti sinistra-destra.

Arriviamo ad un bivio (m. 1620). Vari segnavia indicano a sinistra con il sentiero 339-338: Ciudč, Cima Sassa a ore 1, Rifugio Motta a ore 2, Ponte a ore 1.30, Chiesa Valmalenco/Lanzada a ore 2.20; a destra con il sentiero 340: Dosso dei Vetti a ore 0.30, A. Campascio a ore 1, A. Musella a ore 1.30. Alla destra č visibile un crocefisso. Andiamo a sinistra.
Dopo un tornante destrorso saliamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo una curva a sinistra oltre la quale la pendenza diminuisce un poco.
Presso una curva a destra troviamo un altro sentiero che arriva dalla sinistra (m. 1640).

Giriamo poi a sinistra e, con pochi passi gių e su, attraversiamo un solco, forse di un ruscello in secca.
Riprendiamo a salire con uno zig-zag sinistra-destra.
Quasi in piano scavalchiamo un rivolo che attraversa il sentiero. Alla destra c'č un rudere (m. 1650).
Subito dopo attraversiamo un torrente camminando sopra ad una pietra piatta. Incrociamo un altro sentiero e proseguiamo diritto.
Percorriamo tre zig-zag dx-sx-dx.

Raggiungiamo una cascina sulla quale leggiamo: "ca' de munt ciudč" (m. 1670).
Ignorando un sentiero che prosegue diritto, saliamo dei gradini alla destra dell'edificio.
Percorriamo quattro zig-zag dx-sx-dx-sx.
Entriamo in un bosco di pini e larici (m. 1680). In basso alla destra vediamo un torrente. Il sentiero si divide e subito si ricompone.

In leggera salita raggiungiamo una palina con alcuni segnavia che indicano: Localitā Ciudče 1698 m.; davanti con il sentiero 339: Cima Sassa a ore 0.50; dietro: Franscia a ore 0.10.
Saliamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine. Alla sinistra ci sono dei massi.
Lasciato un baitello alla sinistra, giriamo a destra e, volgendo le spalle al Pizzo Scalino, raggiungiamo le vecchie baite dell'alpeggio (m. 1720).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita. Rientriamo nel bosco (m. 1730).
Dopo un tornante destrorso torniamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1750).
Giriamo a sinistra e percorriamo due tratti con minore pendenza separati da un altro abbastanza ripido.

Alterniamo due tratti in leggera salita ad altrettanti in salita mentre alla destra c'č un'alta parete di roccia. Alla sinistra del sentiero precipita un alberato pendio (m. 1790).
Percorriamo una curva a destra e proseguiamo quasi in piano fino alla successiva curva a sinistra.
Dopo pochi passi in discesa, continuiamo quasi in piano. Giriamo a destra.
Scendiamo verso un torrente e lo guadiamo con una curva a sinistra presso un'ansa della montagna (m. 1820).
Proseguiamo quasi in piano con lievi serpentine. Un'apertura tra gli alberi alla sinistra consente una bella veduta del Pizzo Scalino.
Dopo una curva a destra continuiamo in salita.
Quasi in piano percorriamo due curve destra-sinistra.

Torniamo a salire. Alla destra c'č un'alta parete di roccia verticale. Superiamo un tratto con pochi alberi e delle pietre cadute (m. 1830).
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Continuiamo con un breve tratto quasi in piano ed uno in leggera discesa (m. 1845). Alla sinistra del sentiero c'č ancora il ripido pendio che precipita verso il fondo valle.
Riprendiamo a salire. Alcune radici fanno da gradino.
Quasi in piano percorriamo un'ampia curva a destra.

In leggera salita arriviamo ad un'altra curva a destra oltre la quale troviamo un bivio e i ruderi di una baita (m. 1855). Su di una pietra due vecchie frecce indicano il Rifugio Motta in entrambe le direzioni. Una palina reca vari segnavia che indicano: Localitā Ciaz 1840 m; diritto con il sentiero 339: Cima Sassa a ore 0.20, Rifugio Motta a ore 1.20: a destra: Alpe Campolungo a ore 1, Dosso dei Vetti a ore 1.50; dietro: Franscia a ore 0.30. Sul rudere vediamo la scritta Franscia e una freccia che indica la direzione dalla quale proveniamo. Continuiamo diritto in leggera discesa.
Tra gli alberi attorno al sentiero vediamo i massi di una vecchia frana (m. 1850).
Proseguiamo in discesa. Superiamo un rivolo.
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera discesa (m. 1840).

Dopo una curva a sinistra, alla destra troviamo un muretto di pietre che fa da rinforzo verso altre pietre franate (m. 1835).
Attraversiamo una zona con massi e pietre.
Pių avanti troviamo un'altra frana. Qui le pietre sono state ben sistemate e il sentiero vi passa sopra. Cominciamo a vedere anche dei bolli gialli oltre ai soliti bianco-rossi.
Superiamo agevolmente altre due frane. Troviamo un tombino.

Dopo una curva a destra proseguiamo in discesa (m. 1825).
Il sentiero si divide in due tracce parallele; quella a destra scorre un poco pių in alto. Poi si ricompone (m. 1815).
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in discesa (m. 1805).
Quasi in piano attraversiamo senza problemi un'altra frana. Qui le pietre sono soprattutto alla destra (m. 1785).
Passiamo tra alcune rocce situate ai lati del sentiero.

In discesa arriviamo ad una curva a destra (m. 1780) dove troviamo una palina con alcuni segnavia che indicano: Cima Sassa 1721 m; a destra con il sentiero 339: Rifugio Motta a ore 1, Lago Palų a ore 1.50, Localitā Barchi a ore 2.30; dietro: Franscia a ore 0.50.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra, oltre ad un muretto di pietre vediamo le baite dell'alpeggio e mucche al pascolo mentre alla destra c'č il bosco.
Il sentiero continua, dapprima con poca pendenza e poi in salita, attraversando una zona con dei massi.

Arriviamo ad un bivio (m. 1795). Qui troviamo vari segnavia su di una pietra, su dei cartelli gialli e su di una palina. Alla sinistra con il sentiero 338 si scende a Ponte in ore 0.30 e a Chiesa Valmalenco/Lanzada in ore 1.20; diritto si prosegue verso il Rifugio Motta; dietro si torna a Franscia.

Percorriamo un tornante destrorso ed uno sinistrorso (m. 1800).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1810).
Continuiamo con una curva a destra ed un tornante sinistrorso, vicini tra loro.
Presso una curva a destra aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero (m. 1825).
Percorriamo altri tre tornanti sx-dx-sx.
Al successivo tornante destrorso il sentiero si divide e si ricompone (m. 1835).
Proseguiamo con altri tre tornanti sx-dx-sx vicini tra loro (m. 1845).
Ora percorriamo un traverso. Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Troviamo un masso alla destra del sentiero (m. 1860).
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza.
Riprendiamo a salire. Alcune pietre fanno da gradino (m. 1875).
Percorriamo un tratto in leggera salita ed un altro in salita (m. 1895).

In modo abbastanza ripido superiamo due paia di zig-zag destra-sinistra (m. 1915).
Arrivati davanti ad un masso percorriamo un altro zig-zag destra-sinistra (m. 1925).
La pendenza diminuisce un poco.
Superiamo un altro zig-zag destra-sinistra mentre il sentiero si divide e si ricompone (m. 1940).
Continuiamo con varie serpentine in modo abbastanza ripido (m. 1955).
Percorriamo un traverso in leggera salita.

Proseguiamo in salita, agevolati da alcuni gradini di pietra, passando alla destra di un enorme masso (m. 1975).
Dopo alcuni passi quasi in piano, alterniamo due tratti con poca pendenza ad altrettanti in salita. Nel bosco di conifere ora ci sono anche dei mughi (m. 1990).
Percorriamo un'ampia curva a destra (m. 2000).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in salita (m. 2025).
Superiamo tre tornanti dx-sx-dx (m. 2040-55). Il sentiero in alcuni punti scorre nel bosco, in altri allo scoperto.

Passiamo tra una pietra con i bolli bianco-rossi ed un albero segato (m. 2070).
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Troviamo due gradini di legno tenuti fermi da picchetti (m. 2080).
Dopo un tornante destrorso continuiamo con poca pendenza.
Percorriamo un tornante sinistrorso agevolati da gradini di pietra e di legno (m. 2095). Poco dopo ne superiamo uno destrorso.
Saliamo una dozzina di gradini di legno (m. 2105).

Dopo altri tre gradini di legno, attraversiamo in diagonale verso sinistra una radura nella quale ci sono alcuni cespugli di rododendro (m. 2115).
Arrivati in alto al prato giriamo a destra con un tornante e proseguiamo fiancheggiando gli alberi.
Troviamo delle rocce alla sinistra. Rientriamo nel bosco (m. 2125).
Percorriamo tre tornanti sx-dx-sx vicini tra loro.

Ora alla destra c'č una parete rocciosa.
Passiamo in un intaglio tra le rocce, assicurati da una catena passamano (m. 2135).
Al termine della catena continuiamo in leggera salita su sentiero. Alla sinistra, in lontananza, vediamo le torri al termine della funivia che sale da Chiesa.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra.
Saliamo in modo abbastanza ripido lungo una roccia, aiutati dalla seconda catena (m. 2145).
Dopo un tratto con poca pendenza su sentiero arriviamo alla terza catena. Saliamo con il fondo parte in roccia e parte sterrato, con il precipizio alla sinistra (m. 2155).
Terminato il tratto con catene la pendenza diminuisce e riprendiamo il sentiero.
Tra radi alberi alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera salita.

Sbuchiamo su di una sterrata (m. 2170) e troviamo una palina con vari segnavia che indicano: Rifugio Motta; a sinistra con il sentiero 339: Funivia a ore 0.20, Lago Palų a ore 0.45, Localitā Barchi a ore 1.30; a destra con il sentiero 339-341: Passo di Campolungo a ore 0.25, Alpe Campolungo a ore 0.30, Dosso dei Vetti a ore 1.20; dietro con il sentiero 339-338: Cima Sassa a ore 0.50, Franscia a ore 1.40, Ponte a ore 1.20. Andiamo a sinistra.
In basso a destra vediamo il Lago Palų. Superiamo la stanga che chiude l'accesso alla sterrata e raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.15 - Dislivello: m. 675 -75
Data escursione: giugno 2015
 
Note:
Per dovere di cronaca accenno anche ad un'altra possibilitā: la funivia "Snow Eagle" che sale da Chiesa (da quota 980 a quota 2080) in soli 4 minuti. La capienza č di 160 passeggeri. Il prezzo del biglietto A/R č di 15 euro.
Dalla stazione a monte si sale al rifugio in 30 minuti, seguendo la pista "Blu".

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Rifugio Mitta (m. 2021) in ore 2
  • al Rifugio Musella (m. 2020) in ore 2
  • al Monte Motta o Sasso Alto (m. 2336)
  • al Monte Roggione (m. 2361)








Dati del Rifugio Motta

Altezza:
m. 2170
Gruppo:
Valtellina
Ubicazione:
Monte Motta
Comune:
Chiesa - SO
Carta Kompass:
93 B5
Coordinate Geo:
46°17'20.80"N
9°52'29.60"E
Gestore:
Paola Pedrolini
Telefono gestore:
0342 453303
Telefono rifugio:
0342 451406
Posti letto:
25
Apertura:
estate e inverno
Pagina aggiornata
il: 26/06/2015
Il Rifugio Motta Alcune baite nei pressi del Rifugio Barchi Veduta invernale del Lago Palų Panorama lungo il percorso dal Rifugio Barchi Lungo la sterrata Il Lago Palų Inverno ai Dossi di Franscia Veduta invernale del Pizzo Scalino Inverno al Dosso dei Vetti Caˈ de munt ciudč Una baita a Ciudče e lo Scalino Alpeggio di Cima Sassa Tratto con catene Arrivo al rifugio

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Bivacco Baitel dal Moton da l'Al torna su Rifugio Mottafoiada

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