Il Monte Suchello è situato a Sud del Monte Alben, lungo le creste che separano la Val Brembana a Ovest dalla Val Seriana a Est.
Quasi in cima, sul versante brembano, è stato costruito un rifugio che sarà inaugurato nel mese di luglio 2022.
Si tratta di un rifugio privato con un locale bivacco a
disposizione degli escursionisti.
Lasciamo la statale 470 della Valle Brembana al km. 20 per proseguire verso destra con la provinciale 27.
Al km. 25.1, seguendo le indicazioni per Aviatico, prendiamo a destra la provinciale 30 con la quale superiamo Ascensione e Costa Serina.
Raggiungiamo la chiesa della Madonna della Forcella (o della Neve) e parcheggiamo la macchina (m. 895).
Il sentiero parte subito, sul lato sinistro della strada che prosegue a destra verso il Selvino. Inciso su di una tavola di legno leggiamo: M. Suchello m.
1541, Stalle Aral, Val di Mafe, M. Poieto, Sedernello, Sent. 519. Altri segnavia indicano: Ral - Pozza Pacì a ore 0.40, Monte Suchello a ore 1.40.
Con una staccionata di legno alla destra, saliamo dei gradini in cemento e pietre, tra gli alberi.
Percorriamo una serpentina sinistra-destra (m. 910).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un masso alla destra.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra incassato nel terreno circostante.
Per un tratto alla sinistra c'è il bosco, in basso a destra vediamo la strada asfaltata e dietro la chiesa (m. 925).
Con un tornante sinistrorso ci addentriamo nel bosco e vediamo alcune radici che affiorano dal terreno.
Percorriamo due tornanti, il secondo dei quali è incassato nel terreno circostante come pure i successivi zig-zag: sx-dx-sx.
Superiamo un tornante destrorso (m. 960).
Aggiriamo una bassa roccetta che affiora nel mezzo del sentiero.
Il sentiero si divide e subito si ricompone.
Percorriamo una curva a destra incassata nel terreno (m. 970).
Superiamo una curva a sinistra.
Passiamo tra un albero alla sinistra e una roccetta alla destra. Giriamo a destra, quasi in piano.
Arriviamo ai prati di Arale (m. 980). Alla sinistra c'è una recinzione con pietre e paletti che reggono due cavi mentre alla destra c'è il bosco.
Poco dopo torniamo a salire. Alla sinistra vediamo una cascina in un prato. Un viottolo tra due muretti di pietre va a raggiungerla. Su uno dei
muretti un cartellino con la scritta Monte Suchello invita a proseguire diritto.
Continuiamo con poca pendenza.
Lasciamo a destra una casa. Una sterrata inerbita retrocede alla sinistra verso la cascina (m. 995).
Superiamo una canalina in cemento per lo scolo dell'acqua e ignoriamo una stradina che si stacca alla destra.
Continuiamo in salita tra i prati, camminando su dei mattoni di cemento traforati. Alla sinistra ci accompagna un basso muretto realizzato
ammucchiando delle pietre.
Troviamo altre canaline in cemento.
Una dopo l'altra, lasciamo a destra due case (m. 1025).
Superiamo una curva a sinistra e proseguiamo con pochissima pendenza.
Poco dopo il fondo di mattoni in cemento termina. Continuiamo diritto tra due muretti di pietre. Alla destra c'è una grande casa (m. 1035).
Dopo una semicurva verso destra saliamo alcuni gradini e dopo una semicurva verso sinistra lasciamo a destra una pozza rotonda recintata con paletti
di legno che reggono due cavi.
Arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano a sinistra: Monte Suchello a ore 1; a destra: Āl di Mafè a ore 0.45; dietro: Santuario Forcella a ore
0.30, Costa Serina a ore 0.50. Andiamo a sinistra e, in leggera salita, entriamo in un bosco.
Alla destra c'è un muretto coperto dal muschio.
Per un tratto il sentiero è incassato tra le pietre.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra all'interno della quale ci sono dei tronchi di legno come rinforzo al sentiero. Superiamo il letto di un torrente
che troviamo asciutto (m. 1060).
Subito dopo alla sinistra ci sono due tronchi collocati orizzontalmente come protezione verso il torrente.
Troviamo una roccetta in mezzo al sentiero e il letto di un ruscello asciutto che lo attraversa.
In leggera salita pieghiamo a destra. Subito aggiriamo un faggio cresciuto in mezzo al sentiero. Sul tronco di un altro faggio vediamo il segnavia 519a a bandierina.
Proseguiamo in salita tra roccette.
Il sentiero si divide ma dopo pochi metri si ricompone.
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1070).
Aggiriamo un grande agrifoglio e vediamo il segnavia 519 a bandierina.
Subito dopo, ad una biforcazione lasciamo il sentiero che
prosegue diritto e, seguendo un bollo bianco-rosso, prendiamo l'altro che gira a sinistra.
Continuiamo in salita.
Presso una curva a destra, un altro sentiero si immette salendo dalla sinistra (m. 1085).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine.
Percorriamo una curva a sinistra tra faggi e agrifogli. La pendenza diminuisce un poco (m. 1095).
Dopo un tornante destrorso proseguiamo in leggera salita e camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno (m. 1105).
Presso una curva a sinistra vediamo il segnavia 519a a bandierina su di un albero.
Camminiamo sopra delle radici e aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra. Percorriamo un tornante sinistrorso, tagliabile con una scorciatoia, e ignoriamo una traccia che prosegue diritto (m. 1120).
Il sentiero si divide e si ricompone.
In leggera salita superiamo uno zig-zag destra-sinistra incassato tra delle roccette.
Percorriamo due brevi tratti; il primo in salita e l'altro quasi in piano.
Proseguiamo con poca pendenza camminando sopra delle radici affioranti dal terreno.
Passiamo tra due faggi.
Torniamo a salire. Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1150).
Continuiamo in leggera salita. Dal sentiero affiorano alcune roccette e delle radici.
Proseguiamo in salita. Alla sinistra c'è un masso.
Dopo pochi passi quasi in piano, superiamo una curva verso destra.
Riprendiamo a salire. Il sentiero si biforca. Teniamo la destra e subito troviamo una scritta nel cemento: "A. Paoli, chi vive nel cuore di chi resta non muore." (m. 1165).
Vediamo il segnavia 519a sul tronco di un albero e un bollo bianco rosso su di una pietra nel mezzo del sentiero.
Proseguiamo in salta con il sentiero incassato tra pietre e il terreno.
Dopo un breve tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Continuiamo in leggera salita. In basso alla sinistra vediamo una pozza tra gli alberi. Troviamo un tronco collocato raso terra a rinforzo del sentiero (m. 1185).
Proseguiamo in salita. Il sentiero si divide solo per aggirare due alberi.
Presso un tornante destrorso saliamo tre rudimentali gradini di pietra (m. 1200).
Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno.
Alcuni tronchetti di legno, ognuno dei quali è fissato da due picchetti, formano dei gradini. Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1210).
Una traccia di sentiero arriva dalla sinistra. Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Vediamo il segnavia 519 a bandierina dipinto sul tronco di un albero. La pendenza diminuisce un poco (m. 1220).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1235).
Passiamo sopra ad alcune radici.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1240).
Percorriamo un tratto con poca pendenza e proseguiamo in salita.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1260).
Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1275) e uno destrorso (m. 1285).
Troviamo una pietra nel mezzo del sentiero.
Continuiamo quasi in piano e vediamo il segnavia 519a a bandierina (m. 1290).
Torniamo a salire, inizialmente con una staccionata di protezione alla destra lunga circa tre metri.
Dopo un tratto con poca pendenza ne percorriamo uno quasi in piano (m. 1300).
Continuiamo con due brevi tratti, il primo in leggera discesa e l'altro quasi in piano.
Superiamo una curva a sinistra.
Saliamo ripidamente con dei gradini di legno.
Dopo un tornate destrorso, ne superiamo uno sinistrorso salendo dei gradini in cemento.
Subito ne percorriamo un altro destrorso su fondo roccioso.
Continuiamo con un tornante sinistrorso mentre il sentiero ritorna sterrato (m. 1315).
Percorriamo un tornante destrorso. La pendenza diminuisce un poco.
Dopo il successivo tornante sinistrorso continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1325).
Alla sinistra troviamo due piccoli tronchi collocati raso terra come rinforzo al sentiero.
Percorriamo pochi passi su fondo roccioso.
Continuiamo con un breve tratto quasi in piano.
Proseguiamo dapprima in salita e poi quasi in piano.
Pieghiamo a destra e saliamo ripidamente.
Il sentiero si divide solo per aggirare una roccetta. Vediamo il segnavia 519 su di un albero.
Il bosco ora è rado. Dopo una curva a sinistra, percorriamo pochi passi quasi in piano, giriamo a destra e riprendiamo a salire (m. 1350).
Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno.
Proseguiamo con poca pendenza. Il bosco torna ad essere fitto.
Percorriamo un tornante destrorso aggirando un grande faggio con vari tronchi nati dallo stesso ceppo (m. 1365).
Continuiamo con uno zig-zag sinistra-destra evitabile con una scorciatoia che sale diritto.
Attorno al sentiero ci sono delle roccette.
Dopo pochi passi quasi in piano torniamo a salire.
Superiamo un ampio tornante sinistrorso seguito da uno zig-zag destra-sinistra (m. 1385).
Percorriamo un breve tratto con poca pendenza.
Riprendiamo a salire tra delle roccette. Alla destra tra gli alberi cominciamo a intravedere la Baita del Gustì (m. 1395).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio.
Continuiamo verso la baita con un largo sentiero tra spuntoni di roccia.
Usciamo dal bosco e risaliamo ripidamente una radura verso la baita in muratura e il baitello alla sua destra (m. 1415).
Pieghiamo a sinistra.
Lasciamo a destra un tronco scolpito raffigurante un alpino e, in leggera salita, giriamo a destra.
Continuiamo in salita verso la Baita del Gustì e il baitello con la legnaia.
Poco dopo li raggiungiamo. Sul baitello della legnaia vediamo la scritta: "Pènzana" (m. 1425).
Il sentiero prosegue verso sinistra indicato da un segnavia a bandierina.
In salita raggiungiamo una pozza (m. 1435).
Percorriamo un tratto con una staccionata alla sinistra e rientriamo nel bosco.
Camminiamo su delle radici affioranti dal terreno. Con un tornante sinistrorso aggiriamo un gruppo di faggi.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 1460).
Continuiamo con dei zig-zag: dx-sx-dx seguiti da serpentine appena accennate.
Proseguiamo con poca pendenza (m. 1485).
Lasciamo a destra (lato a valle) delle roccette.
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio a metà del quale la pendenza diventa abbastanza ripida.
Proseguiamo con poca pendenza e vediamo il segnavia 519a a bandierina sul tronco di un albero.
Torniamo a salire.
Presso una curva a destra, un cartello triangolare segnala "lavori in corso".
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Alla destra vediamo una scritta nel cemento: "Alla memoria di Dolci Lorenzo. Gr. amici della montagna" (m. 1510).
Poco dopo, quasi in piano, passiamo a valle del nuovo rifugio in costruzione.
Saliamo dei gradini di legno. Giriamo a destra e lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello m. 615
Data escursione: settembre 2017
Prosecuzione verso la cima del Monte Suchello
Dopo il rifugio troviamo subito un bivio. I segnavia indicano verso destra con il sentiero 519: Vetta Suchello,
Aviatico a ore 1.30; verso sinistra con il sentiero 519: Baita Sedernel a ore 2 e con il sentiero 525: Monte Alben a ore 2.15; dietro con il
sentiero 519a: Costa Serina a ore 1.15.
Proseguiamo verso destra in salita tra alberi radi aggirando il rifugio.
Dopo una curva a sinistra cominciamo a vedere la croce.
Superiamo un tornante sinistrorso e, con pochissima pendenza, raggiungiamo un tavolo con relative panche e un baitello di colore verde attualmente utilizzato dai
muratori.
Giriamo a destra e raggiungiamo la croce sulla vetta del monte.
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