Rifugio Branca

Il Rifugio Branca è situato ai piedi del ghiacciaio dei Forni, dominato dal Monte San Matteo (m. 3678), in posizione sovrastante il piccolo Lago delle Rosole.

Primo itinerario: dal parcheggio dei Forni con la sterrata
Da Bormio con la provinciale 29 raggiungiamo S. Caterina Valfurva. All'inizio del paese prendiamo a sinistra Via Frodolfo.
Giunti in centro continuiamo diritto con Via Forni.
All'uscita dal paese, al termine del lungo parcheggio "La Fonte" sul lato destro della strada, vi è la presenza di un info-point con il distributore automatico dei permessi-ticket in funzione h24 (m. 1740).
Si consiglia di munirsi di monete in quanto la macchinetta non dà resto. È possibile pagare con carte di credito e bancomat in funzione contactless (avvicinando la carta al lettore senza necessità di inserire codice pin e senza aggravio di costi per commissioni).
Per l'anno 2024 l'importo richiesto è il seguente: Euro 10 per un giorno (24 ore dal momento del rilascio del ticket), Euro 15 per due giorni (48 ore), Euro 24 per una settimana (168 ore).
Il ticket, dà diritto a salire in auto fino al parcheggio dei Forni e non oltre.
In caso di esaurimento dei posti auto in zona Forni, la circolazione verrà sospesa in S. Caterina e verrà attivato un servizio di navetta, gratuito per i soli possessori di permesso in corso di validità.
Ritiriamo il ticket, lo esponiamo sul cruscotto e proseguiamo sulla strada asfaltata che sale fino all'ampio parcheggio dei Forni (m. 2150).

Lasciamo la macchina nel vasto parcheggio (m. 2150) sottostante l'albergo-rifugio dei Forni e a piedi, in salita, lo raggiungiamo (m. 2176).
Trascurata la sterrata che sulla sinistra si dirige verso i Rifugi Pizzini-Frattola e Casati, ne imbocchiamo un'altra alla sua destra (segnavia 28 A) che parte in piano con vista sul sottostante ampio parcheggio.
Arriviamo ad un bivio ove una deviazione a destra in discesa conduce ad uno sbarramento artificiale dell' AEM. Proseguiamo diritto e poco dopo ignoriamo un'altra stradina che scende alla piccola diga.
Al successivo bivio il Rifugio Branca viene segnalato a 1 ora, mentre deviando a destra possiamo raggiungere una vicina area pic-nic.

Iniziamo ora a salire tenendoci alla destra del Torrente Cedec che scorre nell'ampio vallone. Più avanti lo attraversiamo su un ponte in legno.
La salita si accentua ma solo per un breve tratto con il quale arriviamo ad un altro bivio dove ignoriamo la stradina che a sinistra prosegue verso il Rifugio Pizzini.
Superando alcuni tavoli e panche in legno, proseguiamo diritto dapprima in piano e poi in leggera salita.
Un rivolo passa sotto al percorso.

Arriviamo ad un altro bivio: a sinistra c'è il sentiero per la Malga Fornaccia e il Rifugio Casati; diritto si prosegue verso il Rifugio Branca. Qui troviamo anche un cartello, discosto dalla strada, che segnala il punto dove arrivava il ghiacciaio all'inizio del XX° secolo.
La salita diventa più accentuata.
Superiamo una fontana e due panchine in legno, una per lato. Molto bella la vista sul ghiacciaio in fondo a destra e sul Monte S. Matteo.

Superato un cartello che segnala il rifugio a 10 minuti, il percorso diventa ripido e sale con alcuni tornanti.
Dopo un tratto in piano riprendiamo a salire.
La strada ora è protetta a valle.
Troviamo una stradina che sale a sinistra ed un'altra che scende a destra, ma il rifugio ormai è li di fronte e in un attimo lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 1.00 - Dislivello: m. 317
Data escursione: luglio 2004
 
Secondo itinerario: sentiero glaciologico basso
Come descritto nel precedente itinerario raggiungiamo il grande parcheggio sottostante l'albergo dei Forni.
Lasciamo la macchina nella parte bassa del parcheggio dove diversi segnavia indicano le innumerevoli possibilità escursionistiche che da qui si dipartono (m. 2150)
- a sinistra: Pradaccio dei Forni a ore 0.40, Lago della Manzina a ore 2.10, Rifugio Pizzini a ore 2, Rifugio Casati a ore 3.50, Baite Ables a ore 1.20, Baite Confinale di Sopra a ore 2, Baite Cavallaro a ore 2.30;
- diritto: Rifugio Branca a ore 1.10;
- a destra con il sentiero 559: Cerena a ore 1.30, Losseda a ore 2.10, Santa Caterina a ore 2.50; con il sentiero 525: Alpe Tresero a ore 2.50, Rifugio Berni a ore 4.20, Passo Gavia a ore 4.50; con il sentiero 520: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 1.50, Rifugio Branca a ore 2.30; con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Rifugio Branca a ore 1.30; inoltre: Punto panoramico a quota 2447 m, Trincee e fortificazioni della Grande Guerra a ore 1.
Andiamo a destra in discesa.

Dopo una curva a sinistra, quasi in piano, passiamo su di un ponte di legno.
Poco dopo arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano
- a sinistra con il sentiero 520: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 1.50, Rifugio Branca a ore 2.30; con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Rifugio Branca a ore 1.25;
- diritto con il sentiero 559: Cerena a ore 1.30, Losseda a ore 2.10, Santa Caterina a ore 2.50; con il sentiero 525: Dosso Tresero a ore 2.30, Alpe Tresero a ore 2.45, Rifugio Berni a ore 4.15; inoltre: Punto panoramico a quota 2447 m, Trincee e fortificazioni della Grande Guerra a ore 1;
- dietro: Rifugio Forni a ore 0.05, Rifugio Pizzini a ore 2, Rifugio Casati a ore 3.40.
Andiamo a sinistra.
Saliamo dei gradini di pietra.
Con un tornante destrorso aggiriamo una grande roccia (m. 2155).
Camminando tra radi cembri, alterniamo alcuni tratti in leggera salita ad altri quasi in piano.
Presso una curva a sinistra troviamo un ometto.
Proseguiamo quasi in piano.

Arriviamo al bivio dove i sentieri glaciologici alto e basso si dividono (m. 2170). I segnavia indicano
- a destra con il Sentiero Glaciologico Alto 520: Ponti tibetani a ore 1.40, Rifugio Branca a ore 2.20; e inoltre: Alpe Salettina, Azienda agricola I Gemelli;
- diritto con il Sentiero Glaciologico Basso: Rifugio Branca a ore 1.15;
- dietro con il Sentiero Glaciologico Basso: Parcheggio dei Forni a ore 0.15.
Proseguiamo diritto.

Continuiamo in discesa con delle rocce alla destra.
Percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro.
Dopo un tratto quasi in piano (m. 2165) ed una breve discesa, proseguiamo in leggera salita.
Continuiamo in leggera discesa con una parete di roccia alla destra. In basso a sinistra vediamo il rudere di un baitello.
Torniamo a salire e passiamo tra due rocce.
Quasi in piano percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro.

Raggiungiamo la diga che, alla sinistra, sbarra parzialmente il Torrente Frodolfo formando un piccolo lago. Il camminamento sopra alla diga è chiuso da una rete metallica.
Con pochi passi in salita raggiungiamo un baitello sotto al quale scorre un torrente che poi entra nel lago.
Proseguiamo con un breve tratto in discesa accompagnati da una protezione realizzata con dei pali di ferro che reggono due cavi.
Dopo alcuni passi in salita continuiamo quasi in piano (m. 2180).
Lasciamo a destra delle grandi rocce. Il sentiero è rinforzato con dei pali collocati raso terra.
In leggera discesa superiamo un ruscelletto. Continuiamo con lievi saliscendi.

Alla sinistra del sentiero scorre un torrente affluente del Frodolfo.
Poco dopo, con una passerella di legno lo attraversiamo (m. 2190).
Camminiamo tra radi alberi, erba, rododendri e alcune pietre. Troviamo delle mucche al pascolo.
Superiamo un rivolo che passa sotto ad una pietra piatta.
Poco dopo attraversiamo un altro affluente del Frodolfo camminando su delle pietre che affiorano dall'acqua.
Continuiamo quasi in piano. Troviamo alcuni ometti.
In leggera salita attraversiamo, uno dopo l'altro, due ruscelli (m. 2205). Davanti vediamo in lontananza il Ghiacciaio dei Forni.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in leggera discesa.

Alla sinistra, tra due catene di monti, appare il Gran Zebrù.
Attraversiamo un torrente quasi asciutto (m. 2215).
Superiamo un tratto infangato da vari rivoli.
Percorriamo un lungo tratto in leggera salita con delle serpentine appena accennate. Troviamo una pietra che spunta nel mezzo del sentiero (m. 2225).
Proseguiamo in salita (m. 2250).
Ci avviciniamo al Torrente Frodolfo che scorre in basso alla sinistra (m. 2260).
Camminiamo sopra una grande lastra di pietra (m. 2290).
Lasciamo a sinistra una roccia.

In leggera salita raggiungiamo un palo con dei segnavia (m. 2300) che indicano a sinistra con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Rifugio Branca a ore 0.40; diritto con il sentiero 520.1: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 0.50, Rifugio Branca a ore 1.20; dietro con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Parcheggio Forni a ore 0.40. Andiamo a sinistra.

Dopo pochi passi in discesa, con un ponticello di legno che sulla sponda opposta è appoggiato ad un masso, attraversiamo il Frodolfo.
Quasi in piano, camminando sopra delle pietre, superiamo un rivolo.
In leggera salita percorriamo una curva a destra.
Continuiamo quasi in piano, tra erba e qualche grossa pietra, e troviamo dei paletti di legno con il segnavia bianco rosso (m. 2305).
Proseguiamo con poca pendenza.
Troviamo un palo con dei catarifrangenti, infisso tra alcune pietre (m. 2315).
Un rivolo attraversa il percorso.

Torniamo a salire. In alto alla sinistra cominciamo a vedere il Rifugio Branca. Davanti e alla destra, la vista sul ghiacciaio ora è più ampia (m. 2320).
Scavalchiamo un rivolo.
Continuiamo in leggera salita e troviamo un altro palo con dei catarifrangenti.

Il sentiero diventa una stradina sterrata. Riprendiamo a salire.
Camminando dapprima con poca pendenza e poi in salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 2350).
Alla sinistra troviamo un palo infisso tra delle pietre.

All'esterno di un tornante destrorso vediamo scendere ripidamente il Torrente Ròsole (m. 2385).
Dopo un breve tratto con poca pendenza riprendiamo a salire. Ai lati della stradina ci sono dei pali.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 2415).
Continuiamo con un tornante, anch'esso a sinistra, ignorando un sentiero marcato da un bollo giallo rosso che si stacca alla destra (m. 2425).
Passiamo tra due dossi e davanti vediamo il Rifugio Branca (m. 2445).

Dopo alcuni passi quasi in piano ed altri in salita arriviamo al bivio che precede il Lago delle Ròsole (m. 2450). I segnavia indicano a destra con il sentiero 520: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 0.40, Parcheggio Forni a ore 2.10; a sinistra con il sentiero 524: Rifugio Branca a ore 0.10; dietro con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Parcheggio Forni a ore 1.
Proseguiamo quasi in piano lasciando a destra il piccolo lago.
Poi con una curva a sinistra riprendiamo a salire e percorriamo quattro tornanti dx-sx-dx-sx.
Troviamo un palo con dei segnavia (m. 2480) che indicano dietro con il sentiero 520.1: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 0.45, Parcheggio Forni a ore 2.15; con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Parcheggio Forni a ore 1.05.

Poco dopo raggiungiamo una recinzione con paletti di ferro che reggono tre cavi ed un cancelletto di ferro da aprire e richiudere dopo il passaggio.
Proseguiamo quasi in piano. Il sentiero è esposto verso sinistra ma alla destra c'è una catena che assicura il cammino.
Con un ponticello attraversiamo la cascata formata dal Torrente Rosole che scende impetuoso tra le rocce.
Dopo pochi passi in leggera discesa raggiungiamo lo spiazzo sterrato retrostante il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 378 -35
Data escursione: agosto 2015
 
Terzo itinerario: sentiero glaciologico alto
Come descritto nel precedente itinerario arriviamo al bivio dove i sentieri glaciologici alto e basso si dividono (m. 2170). I segnavia indicano
- a destra con il Sentiero Glaciologico Alto n. 520: Ponti tibetani a ore 1.40, Rifugio Branca a ore 2.20; e inoltre: Alpe Salettina, Azienda agricola I Gemelli;
- diritto con il Sentiero Glaciologico Basso: Rifugio Branca a ore 1.15;
- dietro con il Sentiero Glaciologico Basso: Parcheggio dei Forni a ore 0.15.
Andiamo a destra in salita tra cespugli di rododendro.

Poco dopo troviamo un altro bivio (m. 2175). Qui i segnavia indicano a sinistra con il Sentiero glaciologico alto: Ponti tibetani a ore 1.40, Rifugio Branca a ore 2.20; mentre il sentiero alla destra è privo di indicazioni.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita. Torniamo tra gli alberi.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2180).
Presso il successivo tornante sinistrorso, un cartello su di un albero segnala il sentiero glaciologico (m. 2185).
Dopo un breve tratto in salita, con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso.

Senza alberi attorno, superiamo un tornante sinistrorso aggirando un paletto di legno con i bolli bianco-rossi dipinti nella parte alta (m. 2190).
Proseguiamo tra alberi e cespugli di rododendro. Passiamo accanto a una pietra appuntita con i bolli.
In salita percorriamo un tornante destrorso presso il quale troviamo un'altra pietra appuntita (m. 2195).
Continuiamo con una curva verso destra tra erba, rododendri e pietre.
Presso il successivo tornante destrorso troviamo un'altra pietra-ometto.
Alla destra abbiamo una veduta panoramica sul Rifugio dei Forni e sul sottostante parcheggio.

Giunti davanti a un canalone, troviamo un bivio dove ignoriamo il sentiero alla destra e proseguiamo con un tornante sinistrorso seguito da uno zig-zag: destra-sinistra. I segnavia indicano a sinistra con il Sentiero glaciologico alto 520: Ponti tibetani a ore 1.35, Rifugio Branca a ore 2.15; dietro: Parcheggio Forni a ore 0.15.
Superiamo un breve tratto quasi in piano.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci sono gli alberi e alla destra una parete di roccia.

Salendo dei gradini di pietra, percorriamo un tornante destrorso protetto all'esterno da alcuni pali di legno che reggono due cavi (m. 2215).
Continuiamo con uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo pochi metri troviamo un cavo nero fissato alla roccia.
Percorriamo un tratto in una zona più aperta, attorniati da cespugli (m. 2230).

In modo abbastanza ripido superiamo un breve tratto su fondo roccioso (m. 2235).
Proseguiamo in salita su sentiero con una semicurva verso destra, una curva verso sinistra e un'altra semicurva verso destra.
Continuiamo dapprima con poca pendenza tra rododendri e altri cespugli e poi in salita attorniati anche dagli alberi (m. 2245).
Accanto a una roccia percorriamo un tornante destrorso seguito da un'ampia curva verso destra. Dietro, sull'altro versante della valle, possiamo vedere la sterrata che conduce al Rifugio Pizzini (m. 2255).
Dopo una curva verso sinistra, con una curva verso destra aggiriamo una roccia.

Proseguiamo quasi in piano attorniati da rododendri e altri cespugli, camminando sul fondo di un avvallamento tra due pareti di roccia terminato il quale giriamo a destra e riprendiamo a salire (m. 2265).
Poco dopo, presso un tornante destrorso, aggiriamo una pietra aguzza con i bolli (m. 2270).
Continuiamo con poca pendenza tra bassi cespugli.
Percorriamo qualche metro su fondo roccioso.
Con alcuni passi in leggera discesa superiamo una curva verso sinistra.
Continuiamo con un'altra curva verso sinistra in leggera salita (m. 2280).

Nel panorama alle nostre spalle comincia a spuntare la vetta del Gran Zebrù.
Presso un tornante destrorso aggiriamo un paletto di legno con i bolli (m. 2285).
Subito percorriamo una curva verso sinistra e riprendiamo a salire.
Con poca pendenza, attorniati dall'erba, passiamo accanto a un paletto con i bolli e superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 2300).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 2305) seguiti da una curva verso sinistra (m. 2310).

Continuiamo tra erba, rododendri e pietre. In basso alla sinistra c'è un minuscolo laghetto.
Dopo una semicurva verso sinistra, davanti vediamo il Ghiacciaio dei Forni (m. 2315).
Un rivolo attraversa il sentiero.
Guadiamo un ruscello (m. 2325).
Presso un tornante destrorso bagnato dall'acqua riprendiamo a salire.
Poco dopo, presso una curva verso sinistra, ritroviamo lo stesso ruscello più a monte.

Un rivolo scorre sotto ad alcune pietre. Accanto c'è una pietra appuntita con i bolli (m. 2335).
Continuiamo con poca pendenza tra erba e radi cespugli.
Uno dopo l'altro attraversiamo altri due rivoli mentre il sentiero riprende a salire (m. 2345).
Superiamo una serpentina appena accennata sinistra-destra.

Presso un tornante destrorso passiamo accanto a un paletto con i bolli (m. 2350). Proseguiamo con un altro tornante, anch'esso destrorso ma più ampio (m. 2360). Nell'insieme formano quasi un angolo a 360 gradi.
Percorriamo altri tre tornanti: sx-dx-sx, presso ognuno dei quali troviamo una pietra appuntita (m. 2370).

Raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano,
- diritto con il Sentiero glaciologico alto 520: Ponti tibetani a ore 1.10, Rifugio Branca a ore 1.40;
- dietro con il Sentiero glaciologico alto 520: Rifugio Forni a ore 0.30;
- con un sentiero che sale a destra: Punto panoramico m. 2447, Trincee e fortificazioni delle Grande Guerra a ore 0.15. [Avendo tempo e voglia, vale la pena effettuare questa deviazione che comporta una ulteriore mezzora di cammino e 67 metri di dislivello da aggiungere a quanto indicato in calce alla descrizione di questo itinerario.]
Continuiamo diritto con poca pendenza (m. 2380).

Dopo un tornante destrorso proseguiamo in salita e dopo il successivo sinistrorso in modo abbastanza ripido (m. 2390).
Per un tratto, un ruscello scorre parallelo alla sinistra del sentiero. Poco dopo lo scavalchiamo (m. 2405).
Passiamo accanto a un paletto di legno con i bolli e continuiamo quasi in piano (m. 2410).

In leggera salita guadiamo un torrente, agevolati dalla presenza di alcune grosse pietre affioranti dall'acqua (m. 2415).
Poco dopo, quasi in piano, guadiamo i due rami di un altro torrente.
In leggera salita raggiungiamo un terzo torrente, più largo dei precedenti e diviso in vari rami. Quasi in piano lo attraversiamo posando gli scarponi sulle pietre che affiorano dall'acqua.
Il quarto torrente lo superiamo in modo più agevole.
Superiamo anche due ruscelli.
Presso una curva verso sinistra un rivolo passa sotto al sentiero. Vediamo una pietra appuntita e con un bollo bianco-rosso (m. 2425).

Continuiamo in salita. Il sentiero ora è più largo e alla sinistra c'è una fila di pietre.
Troviamo una pietra rettangolare all'esterno di un tornante destrorso (m. 2440).
Davanti vediamo il Ghiacciaio dei Forni.
Passiamo accanto a un paletto di legno con i bolli (m. 2460).
Continuiamo con poca pendenza. Il pendio che scende alla destra è coperto da rododendri e altri arbusti.
Proseguiamo in salita.

Pieghiamo a sinistra. Ora il sentiero è meno largo (m. 2470).
Percorriamo un tratto con pochissima pendenza.
Continuiamo in salita con una semicurva verso sinistra e un tornante destrorso (m. 2480).
Con una curva verso sinistra aggiriamo una parete di roccia.
Tra le pietre percorriamo un tornante sinistrorso.
Proseguiamo con poca pendenza.
Alla sinistra, ad alcuni metri di distanza dal sentiero, vediamo un ometto. Percorriamo un tornante destrorso (m. 2495).
Riprendiamo a salire e superiamo una curva verso sinistra (m. 2505).

Alla sinistra, sull'altro lato della valle, cominciamo a vedere il Rifugio Branca.
All'esterno di un'altra curva verso sinistra vediamo del filo spinato risalente alla prima guerra mondiale (m. 2510).
Il sentiero diventa più largo e procede attorniato da erba e pietre.

Presso un tornante destrorso lasciamo a sinistra dei ruderi. Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso aggirandoli. Davanti torniamo a vedere il Ghiacciaio dei Forni.
Il sentiero attraversa un muro di sbarramento e prosegue tra l'erba verso un ometto e un cartello con la scritta: "Baraccamenti Militari m. 2520".
Superiamo due semicurve, entrambe verso destra.
Percorriamo un tratto in leggera discesa.
Attraversiamo un torrente agevolati dalla presenza di pietre affioranti dall'acqua.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Davanti torniamo a vedere il Rifugio Branca, oltre la valle.
Subito percorriamo una curva verso destra e continuiamo quasi in piano.
Proseguiamo in leggera discesa, percorriamo tre semicurve: sx-dx-sx tra l'erba e passiamo accanto a un paletto di legno con i bolli (m. 2515).

Troviamo un altro paletto di legno e continuiamo in discesa.
Subito percorriamo un ampio tornante sinistrorso.
In leggera discesa superiamo due curve, entrambe verso destra.
Scendiamo in modo abbastanza ripido passando accanto a un paletto di legno con i bolli.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 2490).
In discesa superiamo una curva verso destra attraversata da un rivolo, seguita da una curva verso sinistra.

In leggera discesa raggiungiamo una pietraia e la attraversiamo quasi in piano camminando su pietre ben sistemate e passando accanto a un paletto di legno con i bolli.
Proseguiamo in salita. Alla destra c'è una roccia.
Quasi in piano superiamo una curva verso destra presso la quale troviamo un paletto di legno con i bolli.
Continuiamo dapprima in discesa con una roccia alla destra; poi in leggera discesa superando una curva verso sinistra.
Subito dopo, quasi in piano, attraversiamo un ruscello (m. 2485).
Proseguiamo attorniati da erba e da alcune rocce che affiorano dal terreno.
Presso una semicurva verso sinistra troviamo un paletto di legno con i bolli.
Percorriamo un tratto in discesa.
Continuiamo quasi in piano. Un ruscelletto attraversa il sentiero scorrendo sotto a delle pietre (m. 2475).
Superiamo due curve sinistra-destra vicine tra loro e passiamo accanto a un paletto di legno con i bolli.
Percorriamo un tratto in leggera discesa e uno in discesa.

Alla destra abbiamo una parete di roccia. Subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2470).
Ora è alla sinistra che abbiamo una parete rocciosa. Il sentiero è bagnato fino al successivo tornante destrorso (m. 2460).
Superiamo una semicurva verso destra, una curva verso sinistra e continuiamo in leggera discesa (m. 2455).

Presso una curva verso destra (m. 2450) troviamo una palina con dei segnavia che indicano, davanti con il sentiero 520: Rifugio Branca a ore 1; dietro: Forni a ore 1.10.
In salita percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Superiamo un tratto quasi in piano e proseguiamo con poca pendenza passando accanto a un paletto di legno con i bolli (m. 2460).

Ci troviamo in un largo canalone attorniati da pareti rocciose. Un rivolo scorre alla destra del sentiero
Percorriamo due curve vicine sinistra-destra e vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra appuntita (m. 2475).
Attraversiamo il rivolo.
Lasciamo a destra un grande ometto. Proseguiamo in salita.
Presso una curva verso sinistra passiamo tra un ometto e una pietra con i bolli (m. 2485).
Superiamo una curva verso destra e continuiamo quasi in piano con due semicurve sinistra-destra.
Proseguiamo con poca pendenza. Troviamo una pietra con i bolli e continuiamo in leggera discesa.
In discesa percorriamo una curva verso destra.
Percorriamo un tratto quasi in piano, uno in leggera discesa e uno in leggera salita.

Quasi in piano (m. 2485) raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano, diritto con il Sentiero glaciologico alto 520: Ponti tibetani a ore 0.20, Rifugio Branca a ore 0.50; dietro con il Sentiero glaciologico alto 520: Rifugio Forni a ore 1.20; dietro verso sinistra con il sentiero 520.1 che riporta sul Sentiero glaciologico basso: Rifugio Forni a ore 1.10. Continuiamo diritto.

Subito giriamo a sinistra e attraversiamo un impetuoso torrente su di un ponticello di legno.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 2490).
Con poca pendenza percorriamo una curva verso sinistra, seguita in salita da due curve destra-sinistra.
Presso una curva verso destra aggiriamo una pietra con i bolli (m. 2500).
Percorriamo un tratto in leggera salita, uno in leggera discesa, uno quasi in piano e uno in salita.
Tra pietre e massi, quasi in piano, superiamo una curva verso sinistra subito seguita da un tornante destrorso (m. 2505).
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso, seguito da uno destrorso mentre un rivolo attraversa il sentiero passando sotto ad alcune pietre.
Continuiamo in salita. Alla destra c'è un nevaio.

Pieghiamo a sinistra e, seguendo i bolli, iniziamo a risalire delle rocce montonate (m. 2510).
Quasi in piano passiamo in un canalino. In salita giriamo a sinistra e subito dopo a destra tra le ultime rocce lisce.
Riprendiamo il sentiero che sale con poca pendenza passando accanto a una pietra rettangolare con i bolli.
Quasi in piano percorriamo due curve sinistra-destra (m. 2525).

Ora scendiamo con alcune serpentine: sx-dx-sx-dx-sx verso i due ponti tibetani che vediamo più in basso.
In leggera discesa percorriamo un tornante destrorso molto ampio e camminiamo in parte su delle rocce lisce e in parte su sterrato (m. 2505).
Continuiamo in discesa. Alla destra ci sono delle rocce rossastre.
Al termine della discesa percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2495).
Proseguiamo quasi in piano con un sentiero bagnato da un rivolo.
Dopo quattro passi in modo abbastanza ripido, in leggera discesa percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso.

Attraversiamo il primo ponte tibetano, che ha il fondo in legno e protezioni ai lati, sopra un ramo secondario del Torrente Frodolfo (m. 2490). [Subito dopo, con una deviazione a destra sulla morena, è possibile raggiungere il ghiacciaio, all'inizio del quale possiamo vedere grotte e crepacci.]
Continuiamo in leggera salita.
Superiamo due curve sinistra-destra.
Dopo pochi passi in discesa, giriamo a destra e arriviamo al secondo ponte tibetano. Lo attraversiamo in sicurezza ma non senza qualche apprensione. Il Torrente Frodolfo infatti qui si getta impetuoso in una gola sopra alla quale siamo sospesi su di un ponticello di legno oscillante ai cui lati ci sono solo degli intrecci di corde e due cavi sui quali facciamo scorrere le mani (m. 2495).

Oltre il ponte continuiamo in salita verso un grosso masso squadrato sul quale vediamo i bolli. Raggiuntolo, lo aggiriamo con un tornante sinistrorso (m. 2500).
Continuiamo con poca pendenza. Davanti vediamo il Rifugio Branca ancora lontano.
Superiamo una curva verso destra e proseguiamo quasi in piano attorniati da varie pietre (m. 2505).
Dopo due semicurve destra-sinistra raggiungiamo una pozza e la aggiriamo con un tornante sinistrorso.
Continuiamo in leggera discesa.
Scendiamo quattro gradini di roccia.

Percorriamo un tratto in discesa camminando su rocce lisce (m. 2500).
Giunti in basso riprendiamo il sentiero, e percorriamo un tratto in leggera salita e uno in leggera discesa (m. 2485).
Quasi in piano, tra le pietre, attraversiamo il letto di un torrente quasi asciutto.
Giriamo a destra e ricominciamo a scendere, sempre tra le pietre, con sei paia di serpentine sinistra-destra e con il sentiero bagnato.
Al termine della discesa proseguiamo quasi in piano attorniati da pietre e sfasciumi (m. 2450).
Dopo pochi passi in discesa continuiamo con lievi saliscendi.
Quasi in piano percorriamo un'ampia semicurva verso destra (m. 2445) seguita da un'altra semicurva anch'essa verso destra in leggera discesa.
Continuiamo con pochissima pendenza.
Uno dopo l'altro guadiamo due torrenti a poca distanza uno dall'altro.

Alla destra vediamo due massi sovrapposti (m. 2440).
Continuiamo con lievi saliscendi. Davanti torniamo a vedere il Rifugio Branca.
Alla sinistra, poco più in basso, c'è la sterrata del Sentiero Glaciologico Basso che scorre parallela.

Passiamo accanto a un paletto di legno con i bolli e, quasi in piano, raggiungiamo il Lago delle Rosole (m. 2450). I segnavia indicano
- dietro con il sentiero 520: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 0.40, Parcheggio Forni a ore 2.10;
- dietro verso sinistra con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Parcheggio Forni a ore 1.
- davanti con il sentiero 524: Rifugio Branca a ore 0.10.
Riunitisi i due sentieri glaciologici, alto e basso, continuiamo come descritto nella parte finale del precedente itinerario.

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 533 -190
Data escursione: luglio 2019

ESCURSIONI/ASCENSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:

  • al Rifugio Pizzini (m. 2706) in ore 1.30
  • al Rifugio Casati (m. 3254) in ore 3
  • al Bivacco Meneghello (m. 3340) in ore 3.30
  • al Monte Pasquale (m. 3553) in ore 3.30
  • al Monte Rosole (m. 3531) in ore 3.30
  • alla Cima San Giacomo (m. 3281) in ore 3.30
  • al Palon de la Mare (m.) 3703 in ore 4
  • alla Punta Cadini (m. 3524) in ore 4
  • al Monte Cevedale (m. 3769) in ore 4.15
  • al Monte Giumella (m. 3596) in ore 4.30
  • alla Punta Pedranzini (m. 3599) in ore 4.30
  • al Pizzo Tresero (m. 3594) in ore 4.30
  • alla Punta Taviela (m. 3612) in ore 5
  • alla Rocca di Santa Caterina (m. 3529) in ore 5
  • alla Punta San Matteo (m. 3678) in ore 5
  • al Monte Vioz (m. 3645) in ore 5.30
  • alla Cima Dosegu (m. 3560) in ore 6
Dati del Rifugio Branca

Altezza:
m. 2493
Gruppo:
Alta Valtellina
Ubicazione:
Lago delle Rosole
Comune:
Valfurva - SO
Carta Kompass:
72 D3
Coordinate Geo:
46°24'53.50"N
10°35'03"E
Gestore:
Eugenio Alberti
Telefono gestore:
335 6400921
Telefono rifugio:
0342 935501
Posti letto:
120
Apertura:
1/3-15/5
1/7-15/9
Pagina aggiornata
il: 18/03/2024
Il Rifugio Branca Primo itinerario: Albergo-Rifugio I Forni Rododendri fioriti e coperti dalla neve Il Torrente Cedec Il Torrente Cedec Il S. Matteo col ghiacciaio dei Forni Secondo itinerario: Sbarramento artificiale Una passerella Spunta il Gran Zebrù Ponticello sul Frodolfo Il Laghetto delle Rosole Terzo itinerario: La Croce tra trincee e fortificazioni a quota 2447 Ruderi risalenti alla Grande Guerra e ghiacciao sullo sfondo Un ponticello Il primo ponte tibetano Il Ghiacciaio dei Forni Arco di ghiaccio Il secondo ponte tibetano sul Torrente Frodolfo

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