Rifugio Trona Soliva

Il rifugio, ricavato dalla ristrutturazione della vecchia Casera di Trona, è situato sul versante sinistro orografico della Valle della Pietra.

Primo itinerario: da Laveggiolo

Lasciamo la statale 38 a Morbegno per prendere sulla destra (sud) la statale 405 della Val Gerola che, all'uscita dell'abitato, diventa la provinciale 7.
Dopo 14 chilometri arriviamo a Gerola. Superato l'abitato prendiamo sulla destra la strada per la frazione Laveggiolo e la percorriamo interamente.
Dopo km. 4.5 raggiungiamo il piccolo borgo e lasciamo la macchina nel grande parcheggio al termine della strada (m. 1471).

Sulla sinistra c'è una grande bacheca con tettuccio alla quale è affissa una cartina della zona.
I segnavia all'inizio del percorso indicano: Sentiero della Memoria; Rifugio Trona Soliva a ore 1.30, Rifugio Falc a ore 2.30.
Ci incamminiamo su di una sterrata in piano con alcune case sulla destra.
Poco dopo cominciamo a salire tra alberi e prati. In alcuni punti sulla sinistra c'è una staccionata in legno.
Più avanti sulla sinistra si stacca un sentiero (m. 1505). I segnavia indicano a sinistra: sentiero n. 148; Rifugio Trona Soliva, Rifugio Falc a ore 2.30 E, Pizzo Tre Signori a ore 3.45 EE.
Possiamo proseguire diritto con la sterrata oppure prendere il sentiero che ci farà risparmiare una quindicina di minuti. (a=sentiero b=sterrata)

a) Il sentiero inizia con un breve tratto in discesa ma subito procede in piano.
Camminiamo accanto a una recinzione che chiude una proprietà privata, entriamo nel bosco e superiamo due baite ed un baitello.
Troviamo poi un capanno di legno, un'altra baita, un rudere e un baitello in un tratto in lieve salita.
Il sentiero ora si restringe, superiamo altre due baite e raggiungiamo una fontana e un bivio. Alcune scritte su dei massi indicano il rifugio Trona Soliva a sinistra in piano e Vedrana a destra in salita.
Superiamo un ruscelletto che attraversa il sentiero.
Proseguiamo con lievi saliscendi fino al guado di un torrente (m. 1515).
Dopo una breve salita, con protezioni di legno sulla sinistra, continuiamo quasi in piano tra i prati.
Una freccia bianca su di un masso indica il Rifugio Trona davanti a noi. Proseguiamo tra i larici.
Raggiungiamo un torrente e lo superiamo con un rudimentale ponticello realizzato con sei tronchi (m. 1520).
A sinistra c'è una piccola area pic-nic con un tavolo in legno e due panche e, sempre a sinistra, si stacca anche un sentiero per Castello.
Procediamo diritto lungo il nostro sentiero che ritorna a salire. Troviamo alcuni gradini che agevolano il cammino.
In leggera salita, superiamo il letto in secca di un torrente che scende dalla montagna alla nostra destra (m. 1550).
Ora saliamo ripidamente fino ad un tornante destrorso.
Dopo un tratto con minore pendenza, con alcuni ripidi tornanti, raggiungiamo la strada sterrata che avevamo precedentemente abbandonato (m. 1605). Una freccia su una pietra indica il Rifugio Trona Soliva verso sinistra.

b) La sterrata prosegue alternando tratti con pochissima pendenza ad altri in salita. In alcuni punti è attraversata da canaline per il deflusso dell'acqua.
Troviamo sulla destra una fontana con l'acqua che scende in una piccola vasca scavata in un tronco di legno.
Più avanti raggiungiamo una stanga di ferro, di colore verde, che chiude il transito agli automezzi.
Superiamo alcuni ruscelli che bagnano il cammino e ignoriamo una stradina che si stacca sulla destra.
Arriviamo così alla base della testata della valle dove possiamo scegliere se guadare un torrente o superarlo su tre lunghi tronchi di legno (m. 1640).
La strada, disegnando una “V” rovesciata, inizia a percorrere l'altro versante della vallata.
Dapprima in leggera discesa e poi con maggiore pendenza scendiamo a raggiungere una casa che troviamo sul lato destro della strada.
Dopo due tratti quasi in piano, interrotti da una breve discesa, troviamo il sentiero precedentemente descritto che si innesta dalla sinistra (m. 1605).

Continuiamo in salita con la sterrata; ignoriamo un sentiero che sale a destra e, dopo un tornante, un altro a sinistra.
Passiamo sotto i fili dell'alta tensione. Un ruscelletto da destra attraversa la strada.
Nuovamente sotto dei fili dell'alta tensione e poi, in piano dopo aver ignorato un sentiero a destra, raggiungiamo una baita.
Riprendiamo a salire. Dopo un tornante, in un tratto in piano, troviamo sulla sinistra un sentiero e l'indicazione "rifugio" (m. 1760).
Lasciamo la sterrata e saliamo ripidamente, attraverso un bosco di larici. Alcuni gradini di pietra e di legno agevolano il cammino.
Superato questo deciso strappo, usciamo dal bosco nei pressi di un tavolo con panche che invita ad una breve sosta (m. 1840).
Sul versante opposto possiamo vedere le due dighe che chiudono a valle i laghi di Pescegallo e di Trona.
Il percorso prosegue in piano protetto a valle da una staccionata di legno.
Un sentiero proveniente dalla nostra destra si unisce al nostro.
Ora si può vedere lassù in alto anche la terza diga, quella che chiude il lago d'Inferno. Davanti cominciamo a vedere il rifugio Trona Soliva.
Passiamo accanto a un traliccio dell'alta tensione.
Un segnavia indica, nella nostra direzione di marcia, il Pizzo dei Tre Signori e il rifugio Trona Soliva, quest'ultimo a 10 minuti di cammino.
Con una breve discesa ci abbassiamo di una quindicina di metri fino a un fontanino, poi proseguiamo in piano a mezza costa seguendo i poco panoramici tralicci dell'Enel.
Superiamo un baitello e due muretti a secco.
Incontriamo il sentiero che sale ripido da Gerola; qui una rudimentale mappa su un masso indica le tre direzioni: Laveggiolo, Gerola, Trona.
Raggiungiamo un torrente e, dopo averlo seguito per pochi metri, lo attraversiamo.
Ancora pochi passi in salita, poi in piano raggiungiamo il rifugio Trona Soliva.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello m. 436
Data escursione: giugno 2005

Secondo itinerario: da Pescegallo

Lasciamo la statale 38 a Morbegno per prendere sulla destra (sud) la statale 405 della Val Gerola che, all'uscita dell'abitato, diventa la provinciale 7.
Percorriamo questa strada per km. 19.2, vale a dire fino Pescegallo (m. 1454) dove termina nell'ampio parcheggio di fronte alla seggiovia che sale al Rifugio Salmurano.

Sulla destra, in fondo al piazzale della funivia, partono in parallelo un sentiero quasi in piano ed una stradina in leggera discesa verso una malga. Un cartello indica il Rifugio Falc tel. 3317884452 a ore 2.45. Seguiamo il sentiero. Su di una pietra viene indicato il Percorso Vita.
Raggiungiamo una panca, una fontana con vasca e una palina con vari segnavia che indicano diritto con il sentiero 144: Sentiero dell'Homo Selvadego, Rifugio Begnini a ore 2.15, Rifugio Trona Soliva a ore 2.30; con il sentiero 148: Valle di Tronella, Lago di Trona a ore 1.40, Lago Rotondo a ore 3, e inoltre: Rifugio F.A.L.C. a ore 2.30, Pizzo dei Tre Signori (EE) a ore 3.45.
Su di una pietra nel sentiero sono sono stati dipinti un segnavia a bandierina, la scritta Trona ed una freccia bianca. Alla destra c'è la malga (vendita formaggio).
Il sentiero prosegue con lievi saliscendi tra il bosco e i pascoli. In alcuni punti camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno.
Percorriamo un tratto tra gli alberi.
Continuiamo con gli alberi solo alla sinistra. Entriamo nel bosco e cominciamo a salire, inizialmente con alcuni gradini (m. 1475).

Ad un bivio andiamo a sinistra oppure poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1490).
Dopo un tornante destrorso il sentiero si divide in due tracce parallele (m. 1500). Prendiamo quella a destra, marcata dai bolli, che sale a zig-zag in modo abbastanza ripido. Poco dopo comunque il sentiero si ricompone.
Saliamo ripidamente e aggiriamo tre alberi (m. 1515).
La pendenza diminuisce un poco (m. 1520). Di tanto in tanto vediamo un segnavia a bandierina.
Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia mentre attraversiamo una zona dove gli alberi sono stati tagliati (m. 1535).

In leggera salita rientriamo nel bosco e passiamo accanto ad un cartellone che parla del "Bosco di Conifere" (m. 1545).
Riprendiamo a salire.
Dopo un passaggio allo scoperto, superiamo una curva verso destra e torniamo tra gli alberi (m. 1560).
Quando ne usciamo, sulla sinistra un po' in alto, vediamo una fontana con vasca, l'acqua della quale continua la sua corsa bagnando il sentiero (m. 1570).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.

Poco dopo raggiungiamo la Baita Dossetto ed un bivio (m. 1580). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 144: Sentiero dell'Homo Selvadego, Rifugio Benigni e ore 1.50; diritto con il sentiero 148: Valle Tronella, Lago di Trona a ore 1.10, Rifugio Trona Soliva a ore 2, Lago Rotondo a ore 2.40. Sulle pareti della vecchia baita una scritta segnala il Rifugio Trona. Continuiamo diritto.

Percorriamo un tratto quasi in piano attorniati dai prati. In basso a destra vediamo un rudere.
Poi riprendiamo a salire e rientriamo nel bosco.
In leggera salita, camminiamo sopra delle rocce lisce.
Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto in discesa.
Proseguiamo in salita e superiamo un tornante destrorso camminando sopra delle rocce lisce (m. 1595).
Continuiamo con un tratto di sentiero quasi in piano seguito da un altro tratto su fondo roccioso in leggera salita.
Quasi in piano attraversiamo una piccola radura.
Proseguiamo alternando tratti in piano ad altri in leggera salita. Davanti cominciamo a vedere le montagne.

Attraversiamo un piccolo torrente agevolati della presenza di alcune pietre affioranti.
Percorriamo un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano. Scavalchiamo un rivolo che arriva dalla sinistra scivolando sopra una pietra liscia. Attorno ci sono pochi alberi e vari cespugli di rododendro.
Superiamo un rivolo e giriamo a destra.

Scendiamo verso un torrente e lo attraversiamo approfittando della presenza di alcune pietre che affiorano dall'acqua (m. 1600).
Proseguiamo in leggera salita, tra prati e pochi alberi, seguendo la sponda di sinistra di un affluente del torrente.
Presso un ampio tornante sinistrorso, una scritta su di una pietra indica il Rifugio Trona.
Torniamo a salire mentre il torrente compie un piccolo salto. Poco dopo, in piano, lo attraversiamo (m. 1620).
Su fondo roccioso superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Quasi in piano giriamo a sinistra.
In salita percorriamo un tornante destrorso e continuiamo quasi in piano.
Superiamo un rivolo che attraversa il sentiero scorrendo sotto ad una pietra (m. 1630).

Dopo un tornante sinistrorso continuiamo in modo abbastanza ripido tra prati e pochi alberi.
Superiamo una semicurva verso destra.
Passiamo accanto ad un masso sul quale sono state collocate delle pietre per formare un ometto e subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1645).
Una scritta su di una pietra segnala il Rifugio Trona (m. 1665).

Dopo una curva a sinistra, con poca pendenza passiamo tra dei barech (recinti per gli animali costruiti con muretti a secco) e i ruderi di alcuni baitelli.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1680) e riprendiamo a salire ripidamente, tra rododendri e radi larici, con alcune serpentine: sx-dx-sx-dx.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1705), uno destrorso (m. 1710) ed un altro sinistrorso (m. 1720).

Troviamo delle scritte su una pietra che indicano davanti i Laghi di Trona, Zancone e Inferno, il Rifugio FALC e il Pizzo dei Tre Signori (m. 1730).
Con minore pendenza raggiungiamo un tornante destrorso oltre il quale torniamo a salire ripidamente.
Dopo un tornante sinistrorso (m. 1775) continuiamo con una serpentina destra-sinistra. Superiamo un tornante destrorso (m. 1780).
La pendenza aumenta.
Arrivati davanti ad una piccola colata di pietrisco, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1795).
Camminiamo sopra alcune radici affioranti (m. 1805).

Raggiungiamo un bivio (m. 1815). Qui troviamo un gruppo di alberi e alcuni segnavia che indicano diritto in discesa: Lago di Pescegallo a ore 1.10, Passo di Verrobbio a ore 1.50, Rifugio Salmurano a ore 0.50, Passo San Marco a ore 3; a destra con un tornante: Lago di Trona a ore 0.30, Rifugio Trona Soliva a ore 1, Laveggiolo a ore 2.40, Lago Zancone a ore 0.50, Lago Rotondo a ore 1.50, Rifugio FALC a ore 1.45, Pizzo dei Tre Signori (EE) a ore 3. Andiamo a destra. Subito dopo su di una pietra troviamo le stesse indicazioni.

Continuiamo a salire ripidamente e arriviamo ad un altro bivio (m. 1845). Qui vengono indicati a sinistra Mezzaluna e diritto il Rifugio Trona. Proseguiamo diritto, quasi in piano, a mezza costa, tra radi larici, ginepri, mirtilli e rododendri.
Raggiungiamo i pascoli del Pich. Vediamo dei barech, un baitello in alto a sinistra e due vasche in cemento. Davanti, allineate come su di una cartolina, ci sono le cime della Val Masino e dalla Val Malenco.
In leggera discesa superiamo due curve sinistra-destra.
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno con poca pendenza.

Quasi in piano raggiungiamo un baitello, una pozza e alcuni segnavia che indicano a destra con il sentiero 142: Fenile a ore 1; con un'ampia curva verso sinistra: Lago di Trona a ore 0.20, Rifugio FALC a ore 1.30, Rifugio Casera di Trona a ore 1. Su una pietra ci sono altre indicazioni. Giriamo a sinistra ed entriamo nella Valle della Pietra (m. 1840).
Troviamo una palina senza segnavia.
Percorriamo ora un lungo tratto quasi in piano tra i larici, sul fianco nord-occidentale del Pizzo del Mezzodì, inizialmente con delle protezioni alla destra realizzate con dei tronchi. Alla destra, oltre la vallata, distinguiamo il Rifugio Trona Soliva e la Bocchetta di Trona.

Una scritta su di una pietra segnala Trona ad un'ora di cammino (m. 1850).
Percorriamo un tratto tra gli alberi ed un altro tratto con il sentiero attorniato da colate di pietre.
Proseguiamo con poca pendenza.
Superiamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire camminando su di un fondo di pietre.
Continuiamo in leggera salita attorniati da alcuni massi (m. 1870).
Dopo un tratto in salita proseguiamo quasi in piano (m. 1900).

Iniziamo a scendere verso il Lago di Trona e subito arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano
- a sinistra con il sentiero 140: Lago Zancone a ore 0.20, Lago Rotondo a ore 1.20, Rifugio FALC a ore 3;
- diritto con la GVO: Laveggiolo a ore 2.10, Alpe Combana a ore 4.20, Alpe Culino a ore 5.10, Rifugio FALC a ore 1.15, Pizzo dei Tre Signori (EE) a ore 2.30;
- dietro con la GVO: Valle Tronella a ore 0.30, Sent. 148 per Pescegallo a ore 0.30, Passo San Marco a ore 3.20.
Proseguiamo diritto in discesa. In basso a destra cominciamo a vedere il Lago di Trona. Su una grossa pietra leggiamo l'indicazione per il Rifugio Trona.
Alterniamo tratti in piano ad altri in lieve discesa. In lontananza vediamo un torrente che si getta nel lago, vicino alla diga, formando una cascata.
Dopo una curva a destra troviamo un'altra scritta che segnala il Rifugio Trona.

Raggiungiamo la diga e la casa dei guardiani (m. 1815). Un cartello indica la prosecuzione verso i Rifugi FALC e Trona.
Girando a destra scendiamo alcuni gradini. Poi tramite una scaletta verde con cinque gradini scavalchiamo un muretto. Ci troviamo così sulla diga del Lago di Trona (m. 1808). La diga, costruita nel 1942, è lunga 182 metri e alta 53.
Percorriamo il camminamento sopra alla diga e, giunti in fondo dove c'è una cabina Enel, giriamo a destra.
Proseguiamo in leggera salita. Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con paletti di ferro e due funi metalliche.

Saliamo qualche gradino e, poco dopo, arriviamo ad un bivio (m. 1825). I segnavia indicano a sinistra: Rifugio FALC a ore 1 (direttissima), Pizzo dei Tre Signori a ore 2.15; a destra: Rifugio Trona a ore 0.40, Rifugio FALC (normale) a ore 1.30. Andiamo a destra.

Camminando quasi in piano o in leggera salita tra erba, rododendri e alberelli, arriviamo ad un bivio dove ignoriamo il sentiero a destra definito come più "corto" da una scritta su una pietra (lo abbiamo percorso al ritorno e lo abbiamo trovato leggermente più impegnativo) e prendiamo quello a sinistra.
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno in salita.
Proseguiamo in leggera discesa (m. 1850).
Dopo due passi in ripida discesa continuiamo in leggera salita (m. 1845).
Superiamo una curva verso sinistra in salita camminando sopra delle radici.
Continuiamo quasi in piano.
Percorriamo una curva verso sinistra. Proseguiamo in discesa.

Discendiamo quasi in verticale, per un metro, una roccia liscia.
Continuiamo in discesa.
Quasi in piano passiamo accanto ad un pozzetto-tombino in cemento.
Una freccia ed una scritta segnalano il Lago di Trona nella direzione dalla quale proveniamo (m. 1840).
Il sentiero subito si biforca e teniamo la destra. Alla sinistra viene indicato il Pizzo dei Tre Signori.
Proseguiamo con pochissima pendenza. Su di una pietra leggiamo la scritta: Trona.

Troviamo un baitello coperto da pietre nel quale scorre dell'acqua.
Continuiamo in leggera discesa tra gli alberi.
Scavalchiamo il solco di un ruscelletto asciutto.
In discesa transitiamo sotto a tre cavi dell'alta tensione.
Proseguiamo quasi in piano (m. 1825).
Dopo una curva verso destra torniamo a scendere.

Dalla destra rientra l'altro sentiero, quello più "corto". Continuiamo quasi in piano (m. 1815).
Alterniamo due tratti in salita ad altrettanti quasi in piano.
Superiamo una curva verso sinistra in discesa, seguita da una verso destra quasi in piano.
Continuiamo con una curva verso sinistra in discesa (m. 1815).
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in discesa.
Superiamo una curva verso destra e scendiamo dei gradini di pietra (m. 1810).
Percorriamo due tratti quasi in piano separati da uno in salita.

Continuiamo con poca pendenza e troviamo un cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.
Dopo una curva verso sinistra continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Superiamo una curva verso destra. Camminiamo con pochissima pendenza.
Scendiamo tre gradini e percorriamo una curva verso sinistra.

Presso una curva verso destra, attraversiamo tra le pietre il letto di un torrente che troviamo quasi asciutto (m. 1810).
Proseguiamo in leggera salita e troviamo un altro cartello, rivolto a coloro che arrivano dall'opposta direzione, che segnala il pericolo di piene improvvise.
Con una curva verso destra, in salita, aggiriamo un masso (m. 1815).

Quasi in piano percorriamo un tratto di sentiero esposto alla destra dove il pendio precipita ripidamente. Alla sinistra c'è una corda fissata alle rocce che consente di procedere in sicurezza (m. 1820).
Superiamo un tratto con poca pendenza, uno quasi in piano ed uno in salita. In basso alla destra c'è un rudere.
Continuiamo quasi in piano; davanti vediamo un traliccio dell'alta tensione (m. 1825).
Riprendiamo a salire. Una scritta ed una freccia su di una roccia indicano davanti il Rifugio Trona.
Subito dopo il sentiero si divide, aggira delle roccette e si ricompone.
Quasi in piano, lasciamo a destra il traliccio e seguiamo i bolli tra l'erba. Davanti, in alto, cominciamo a vedere il rifugio accanto ad un altro traliccio. Dietro invece c'è il Pizzo dei Tre Signori.

Raggiungiamo una vasca abbeveratoio per gli animali e una palina con vari segnavia che indicano: Alpe Trona Vaga 1835 m; diritto: Rifugio Trona a ore 0.15, Laveggiolo, Alpe Combana a ore 3.50, Alpe Culino a ore 4.20; dietro con il sentiero 118: Lago di Trona a ore 0.20, Lago dell'Inferno a ore 1, Pizzo dei Tre Signori a ore 3.20; dietro verso destra: Lago di Trona a ore 0.10, Sent. n. 148 per Pescegallo a ore 1, Passo San Marco a ore 3.50; a destra con il sentiero 118/147: Valle della Pietra, Casera Nuova di Trona a ore 0.10, Gerola a ore 1.30. Continuiamo diritto.
Scavalchiamo una griglia per lo scolo dell'acqua.
Superiamo una curva verso sinistra.

Poco dopo ci immettiamo sulla sterrata che arriva dall'alpeggio e la seguiamo in leggera salita.
Percorriamo una semicurva verso sinistra, rinforzata all'interno da un muro di massi (m. 1850).
Poco sotto, alla destra, vediamo una baita tra i larici.
Guadiamo un torrente che attraversa la sterrata (m. 1855).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Presso un'altra semicurva rinforzata con un muro di massi, vediamo una scritta ed una freccia che indicano davanti il Rifugio Trona (m. 1865).

Alla successiva semicurva lasciamo la sterrata e continuiamo diritto attraversando un ruscello. Proseguendo attorniati dai prati seguendo delle tracce di sentiero (m. 1870).
Percorriamo un tratto in leggera discesa e vediamo un bollo bianco-rosso.
Passiamo nell'apertura tra una fila di pietre e scavalchiamo un rivolo.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita camminando sotto ai cavi dell'alta tensione.
Percorriamo un tratto con poca pendenza durante il quale torniamo a vedere il rifugio (m. 1890).
Riprendiamo a salire e, dopo una curva verso sinistra, raggiungiamo il rifugio (m. 1907).

Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello m. 610 -157
Data escursione: luglio 2018

Note:

Ora in breve un accenno ad altri percorsi.
Da Gerola Alta (m. 1053): si abbandona l'auto nei pressi della centrale idroelettrica e ci si incammina lungo la mulattiera che percorre la Valle della Pietra.
Dapprima per il versante sinistro e poi per quello opposto si guadagna leggermente quota.
Il sentiero incontra la deviazione per il Lago artificiale di Trona mentre noi proseguiamo diritto su terreno ripido per giungere alla nostra meta in ore 2.15.

Il rifugio può anche essere raggiunto da Premana in Valsassina in ore 4.15.

Escursioni partendo dal Rifugio:


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