Rifugio San Lucio (Val Seriana)

Il Rifugio San Lucio è situato sul monte omonimo, tra Clusone e il Pizzo Formico, e gode di una bella vista panoramica sul sottostante altopiano e sulle cime dell'Alta Valle Seriana tra le quali al centro spicca la Presolana.
Sulla facciata del rifugio è stato collocato un pannello, formato da 27 piastrelle di ceramica, che riproduce il panorama indicando il nome e l'altezza delle varie cime:
Pizzo Arera (m. 2512), Cima Valmora (m. 2198), Cima del Fop (m. 2322), Cima Vaccaro (m. 1957), Monte Secco (m. 2267), Monte Pradella (m. 2626), Monte Cabianca (m. 2601), Monte Madonnino (m. 2502), Monte Grabiasca (m. 2705), Pizzo Poris (m. 2712), Pizzo del Diavolo o Tenda (m. 2914), Pizzo Gro (m. 2653), Cima Soliva (m. 2710), Monte Redondo (m. 1800), Pizzo Brunone (m. 2724), Monte Corrù (m. 1823), Pizzo di Redorta (m. 3038), Monte Vigna Soliva (m. 2356), Pizzo di Coca (m. 3050), Cima di Timogno (m. 2099), Cima Benfit (m. 2172), Monte Parè (m. 1642), Monte Ferrante (m. 2427), Cima Valsacco (m. 1762), Cima di Campo (m. 1952), Pizzo della Presolana Occidentale (m. 2621) Centrale (m. 2517) Orientale (m. 2450), Monte Visolo (m. 2369), Pizzo Camino (m. 2491), Corna di San Fermo (m. 2329), Cima della Bacchetta (m. 2549), Monte Scanapà (m. 1669), Monte Varro (m. 1214), Monte Lantana (m. 1617), Monocola (m. 2681), Monte Pora (m. 1880), Monte Alto (m. 1723), Monte Colombina (m. 1459).

Il rifugio prende il nome dal santo protettore dei mandriani e dei casari che in segno di devozione, nel XVI° secolo, edificarono il vicino oratorio poi trasformato in chiesa.

Primo itinerario: da Clusone (Via San Lucio)

Con la SP 671 arriviamo a Clusone.
Al km. 34, dopo un tunnel, un cartello indica a destra S. Lucio. Giriamo pertanto a destra in Via Pacati e successivamente a sinistra in Via San Lucio.
Presso un tornante destrorso, un centinaio di metri prima che la strada diventi sterrata, lasciamo la macchina in uno slargo alla sinistra dove un cartello di legno segnala l'inizio del sentiero per il Rifugio San Lucio (m. 605).

Il sentiero, coperto da pietrisco, entra nel bosco.
Dopo pochi passi alla destra, seminascosta tra gli alberi, vediamo una costruzione in cemento.
Cominciamo a salire. Il sentiero è incassato nel terreno circostante.
Troviamo poi alla sinistra un prato recintato con paletti che sostengono due cavi sottili (m. 625).

Sulla destra si stacca il sentiero (descritto nel secondo itinerario) che un cartello indica come: Sentiero Zuccone, Direttissima per San Lucio, ore 1. Continuiamo diritto in leggera salita e rientriamo nel bosco.
Poi torniamo a salire. Passiamo sotto a tre cavi della corrente. Un'apertura alla sinistra consente di vedere Clusone e la Presolana (m. 655).
Percorriamo alcune semicurve e serpentine.
La pendenza aumenta (m. 685). Il sentiero si divide in due tracce parallele e dopo aver aggirato alcuni alberelli si ricompone. Poi la pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una curva a sinistra con il sentiero incassato tra terra e roccette (m. 710).
Con poca pendenza percorriamo un tratto al sole tra bassi alberelli. Poi torniamo a salire.
Percorriamo una curva a destra seguita da una semicurva a sinistra (m. 735).
La pendenza aumenta. Poi, in leggera salita, percorriamo un tratto con il sentiero incassato tra terra e pietre (m. 750).

Presso una curva a destra il sentiero si biforca. Nel mezzo c'è una crocefisso. Un cartello indica a destra San Lucio. Andiamo a destra in salita tra alberi più alti (m. 755).
Poi torniamo a camminare tra alberelli. Alcune radici fanno da gradino (m. 780).
Per un po' camminiamo tra alberi più grandi e poi ancora tra alberelli. Alla destra troviamo un masso (m. 795).
La pendenza aumenta ma poi torna come prima.
Rientriamo nel bosco (m. 815).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 825).

Al successivo tornante destrorso (m. 840) passiamo tra due pilastrelli di cemento. Dalla sinistra si immette un altro sentiero. Sul pilastrello alla sinistra leggiamo una vecchia iscrizione: "Strada privata. E' vietato il transito di carri e slitte". Sull'altro, una scritta in rosso indica San Lucio.
Proseguiamo in leggera salita.
Troviamo un vecchio albero caduto sopra al sentiero. Deve essere li da tempo in quanto alla destra si è formato un sentiero che consente di aggirarlo (m. 850).
Vediamo un cerchietto rosso dipinto su di un albero.

In salita, usciamo dal bosco e attraversiamo un prato lasciando a destra una cascina abbandonata sulle cui pareti vediamo un segnavia a bandierina (m. 865).
Rientriamo nel bosco. Il sentiero è incassato nel terreno. Ai lati, oltre alcuni alberi, ci sono ancora dei prati.
Passiamo sotto a tre cavi della corrente e giriamo a destra (m. 890).
Percorriamo un tratto con poca pendenza poi riprendiamo a salire e, superato un tronco che fa da gradino, percorriamo una ampia curva a sinistra. Su di una pietra vediamo il segnavia 508 a bandierina e una freccia con la punta nella direzione dalla quale proveniamo.

In questo punto dalla destra si innesta il sentiero della "Direttissina" descritto nel secondo itinerario. Un cartello indica in quella direzione: Sentiero Zuccone per Clusone. Un altro cartello lo sconsiglia a moto e cavalli. Proseguiamo diritto (m. 905).
Il sentiero si divide in due tracce parallele. Un cartello indica a sinistra: Roccolo Zuccone, Rifugio San Lucio (m. 920).

Inizia ora la zona con varie sculture di legno (m. 925). Tre cartelli indicano a sinistra "volpe contadino", "l'angolo dei porcini", "casetta di Biancaneve e 7 nani".
Seguendo il sentiero alla sinistra troviamo: alcuni funghetti, una passerella di legno con corrimano alla sinistra e poco dopo la casetta di Biancaneve, 7 sgabelli con il nome dei nani e al centro quello più grande per Biancaneve.
Sulla casetta un cartello riporta il nome degli alberi che si possono vedere in questa zona: "abete rosso, acero, betulla, betulla tremula, castagno, ciliegio, faggio, faggio carpino nero, faggio carpino bianco, frassino, ginepro, larice, maggio ciondolo, nocciolo, noce, ontano, pino nero, sorbo montano, sorbo degli uccellatori, tasso, tiglio, bosso, agrifoglio, abete bianco".
Vediamo altre sculture: uno scoiattolo, una volpe accovacciata, due sgabelli e un nanetto.
Un cartello indica davanti il Roccolo Zuccone e San Lucio.
Ed ecco altre sculture: una lepre, una civetta, uno sciatore, una fontana con vasca, un violino, un tavolo quadrato con quattro sedili.
Saliamo alcuni gradini e passiamo accanto ad una libreria con quattro libri intitolati: "Le Piante", "La Natura", "I Funghi", "I Fiori del Bosco".
Alla sinistra c'è un orticello: "l'angolo dei profumi" con piantine di: basilico, menta, limonella, lavanda, salvia, melissa, timo, rosmarino e origano.
Su di un cartello leggiamo una frase di Mario Andrea Rigoni: "Bellezza delle piante - i soli esseri viventi in questo universo che non producono rumore né rifiuti".

Invece con il sentiero alla destra, dal quale più in basso vediamo la bianca costruzione della "Baita Santì", passiamo accanto a "l'angolo del pettegolezzo" dove ci sono un gatto, due sedie con appoggiapiedi, una fontana e una amaca.

Proseguiamo con il primo sentiero e lasciamo a sinistra un baitello. Davanti c'è il Roccolo (m. 950).
Passiamo accanto ad una scultura che rappresenta l'"uomo delle caverne" con una lancia in mano. Su di una pedana ci sono una batteria con grancassa, quattro tamburi e due coperchi. Alla sinistra c'è una casetta su di un albero.
Sulla parete alla destra del roccolo altre sculture raffigurano degli edifici e leggiamo la scritta: "Una nuova città può nascere". Appesa al muro c'è una slitta.
Troviamo un mappamondo con la scritta: "ma cosa sta succedendo a questo mondo?".

Dietro al Roccolo c'è un portico sotto il quale ci sono un tavolo e relative panche. Vediamo un'amaca, un cartello che ripropone i nomi dei 24 alberi della zona, un cartello che indica un picchio verso l'alto e in effetti alzando lo sguardo lo vediamo. Una mappa indica la direzione per andare a vedere varie sculture.
Su di un cartello leggiamo questa frase di Douglas Malloeh: "Il buon legname non cresce con facilità: più forte è il vento e più forti sono gli alberi, più lontano è il cielo e più alte sono le piante, più violenta è la tempesta e più grande è la forza."
Un cartello segnala San Lucio a 15 minuti. Continuando troviamo una casetta in miniatura circondata da cinque abeti, uno scoiattolo e una marmotta.
Passiamo accanto ad un crocefisso contorto realizzato con una radice.
In alto a destra vediamo una grande testa.

Lasciata quest'area, con poca pendenza raggiungiamo due costruzioni (m. 965). Sull'edificio alla destra ci sono: una croce, una stella e la scritta: "Fienile Zuccone"; su quella alla sinistra ci sono una croce, una stella e la scritta: "Baita Ing. Tullio Gervasoni alt. 922". Sopra l'uscio della baita leggiamo: "Baita di Tendine m. 922". Di fronte alla baita il panorama può spaziare sull'altipiano di Clusone e sulle cime della Valle Seriana.
Giriamo a sinistra. Un cartello indica San Lucio a 15 minuti. Lasciamo a destra le due costruzioni e successivamente anche due panchine, un camino e una legnaia.
Subito il sentiero si biforca ed un cartello segnala San Lucio verso destra.

Poco dopo ci immettiamo su di una stradina sterrata e andiamo a sinistra. Un cartello indica dietro: Clusone, Roccolo Zuccone.
Subito la stradina si biforca. Vediamo anche un bollo bianco-rosso ed un cartello che segnala verso destra il Rifugio San Lucio (m. 975).
Passiamo sotto tre cavi della corrente e proseguiamo in salita.
Giriamo a destra, evitando di entrare in un prato nel quale vediamo una casa. Entriamo nel bosco.
Saliamo con un ampio sentiero, incassato nel terreno circostante fino al punto in cui troviamo una roggetta contornata da sassi che gira a destra e scende (m. 995).
In seguito il sentiero è coperto da piccole pietre (m. 1010).

Sbuchiamo sulla strada sterrata accanto alla stanga, dipinta di bianco e rosso, che chiude l'accesso ai veicoli nell'ultimo tratto. Alla destra c'è un ampio parcheggio (m. 1020).
Andiamo a sinistra quasi in piano.
Alla destra, attaccato ad un albero, vediamo un disegno raffigurante il volto di uno gnomo.
Passiamo sotto a due cavi. Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci accompagnano una serie di tronchi raso terra.
Su di un albero alla sinistra c'è un pannello di legno raffigurante un volto.
Ora camminiamo quasi in piano. Sui tronchi di altri due alberi ci sono dei volti e in cima vediamo delle casette per gli uccellini.
La sterrata si divide e, seguendo le indicazioni, andiamo a sinistra.
Lasciamo a sinistra una casa e poi in leggera discesa arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: m. 422
Data escursione: maggio 2014

Secondo itinerario: Variante Direttissima

Come precedentemente descritto arriviamo al tornante destrorso che precede di un centinaio di metri il punto in cui la strada diventa sterrata. Lasciamo l'auto nel parcheggio alla sinistra e prendiamo il sentiero (m. 605).
Arrivati al bivio dove i due percorsi si dividono, andiamo a destra come indicato da un cartello sul quale leggiamo: Sentiero Zuccone, Direttissima per San Lucio, ore 1 (m. 625).

Poco dopo il sentiero si biforca (m. 635). I bolli gialli e un cartello indicano a destra Zuccone e San Lucio.
Più avanti su di un albero vediamo due grandi bolli sovrapposti, uno rosso e l'altro giallo (m. 650).
La pendenza aumenta.
Un altro sentiero si innesta dalla sinistra (m. 660).

Subito dopo arriviamo ad un'altra biforcazione. Un cartello indica a sinistra la direttissima per S. Lucio, mentre alla destra, poco più avanti, un altro cartello segnala Beur e San Lucio. Andiamo a sinistra.
Per un po' alla destra ci accompagna un solco nel terreno che sembra il letto di un ruscello in secca (m. 675). Troviamo bolli gialli oppure gialli e rossi.
Cominciamo a salire in modo abbastanza ripido. Vediamo delle radici affioranti dal terreno.

Incrociamo un altro sentiero (m. 710). Un cartello con le scritta Zuccone San Lucio invita a proseguire diritto.
Pochi passi più avanti passiamo tra un albero alla sinistra e due alla destra, molto vicini tra loro. Subito dopo giriamo a destra.
Iniziamo a salire con delle serpentine.
Alla destra troviamo un albero con tre tronchi che escono dallo stesso ceppo (m. 745).
Percorriamo un ampio tornante destrorso e proseguiamo con altre serpentine.

Per un breve tratto alla sinistra c'è una protezione in legno.
Continuiamo con delle serpentine. In alcuni punti troviamo delle radici che fanno da rudimentale gradino (m. 770 - 785).
Passiamo sotto ad un ramo piegato ad arco (m. 805).

Percorriamo un altro breve tratto con delle protezioni in legno alla sinistra (m. 810).
Giriamo a destra. Ora alla destra ci accompagnano dei tronchi sistemati per fare da corrimano. Saliamo dei rudimentali gradini. Alla sinistra un tronco è stato intagliato per ricavarne un fungo.
Dopo un tornante destrorso percorriamo un tratto rettilineo (m. 820).
Saliamo alcuni gradini scavati nel terreno e poi altri di legno mentre alla destra possiamo appoggiarci ad un corrimano di legno. Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno (m. 825).
Giriamo a sinistra e, dopo pochi passi quasi in piano, torniamo a salire.
Percorriamo un tratto con poca pendenza e continuiamo in salita. Alla sinistra gli alberi sono più radi e consentono una veduta del fondovalle e dei monti (m. 840).

Superiamo tre tornanti destra-sinistra-destra.
All'esterno del successivo tornante sinistrorso troviamo due funghetti di legno (m. 875).
Percorriamo altri due tornanti destra-sinistra.
Presso una curva verso destra troviamo dei funghi scolpiti nel legno: uno alla sinistra e due vicini tra loro alla destra (m. 885).
Percorriamo un tornante sinistrorso seguito da un tratto rettilineo.
Dopo uno zig-zag destra-sinistra, continuiamo con delle serpentine (m. 900).

Ci immettiamo sul sentiero principale che arriva dalla sinistra. Un cartello indica dietro: Sentiero Zuccone per Clusone. Un altro lo sconsiglia a moto e cavalli (m. 905).
Continuiamo come descritto nel primo itinerario.

Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 422
Data escursione: maggio 2014

Terzo itinerario: in auto

Esiste infine la possibilità da arrivare in auto fin nei pressi del rifugio.
Come descritto all'inizio del primo itinerario arriviamo al tornante destrorso dove parte il sentiero.
Proseguiamo in auto e dopo un centinaio di metri la strada diventa sterrata. Un cartello segnala il rifugio a km. 4.3.
La strada sale con alcuni tornanti e raggiunge il grande parcheggio oltre il quale una sbarra impedisce di proseguire (m. 1020).
Lasciata la macchina, percorriamo a piedi l'ultimo tratto e dopo cinque minuti di cammino arriviamo al rifugio.

Escursioni partendo dal Rifugio:


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