Rifugio Porta

Il Rifugio Porta è situato a nord dei Piani Resinelli, ai piedi della Grignetta.
Dedicato al poeta Carlo Porta, è un rifugio centenario, essendo stato inaugurato nel 1911 quando non esisteva la carrozzabile che sale da Ballabio; a quei tempi si trovava all'incirca a metà percorso tra il fondovalle e la cima della Grignetta.

Primo itinerario: dal parcheggio dei Piani Resinelli

Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, imbocchiamo la strada che con 14 tornanti conduce ai Piani Resinelli dove possiamo lasciare la macchina nell'ampio parcheggio del Piazzale Davide Chiappa (m. 1278).

All'inizio del parcheggio, alla destra, saliamo una scalinata con protezioni e un corrimano verde sul lato sinistro.
Andiamo ad immetterci sulla Via Carlo Mauri, una strada asfaltata che in questo punto effettua un tornante destrorso. I segnavia indicano con la Traversata Bassa: Alpe Cassino a ore 0.35, Pialeral a ore 2.15. Ignoriamo una stradina che si stacca alla sinistra e continuiamo con Via Mauri in leggera salita tra radi alberi. Alla sinistra c'è la rivendita di alimentari "Il Forno della Grigna".

Ad un bivio lasciamo Via Mauri, che prosegue diritto verso il Rifugio Soldanella e il percorso della Traversata Bassa, e giriamo a sinistra per prendere Via Galbussera, una strada in salita all'inizio della quale un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli non autorizzati. C'è anche un cartello che segnala il Rifugio Carlo Porta a 10 minuti di cammino (m. 1295).
Anche questa strada è asfaltata e attorno ci sono radi alberi.

Percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale troviamo un'area privata recintata nella quale vediamo: un camino, delle panche e una cuccia (m. 1300).
Poco dopo alla destra c'è un muro sormontato da una recinzione in ferro dipinta di bianco, oltre la quale, in alto, vediamo una baita.
Terminato il muro percorriamo una semicurva verso destra (m. 1320).

Poco dopo, presso una semicurva verso sinistra, troviamo la prima sbarra verde. Un segnale stradale e un cartello indicano il divieto assoluto di transito ai veicoli non autorizzati (m. 1325).
Alla destra ci sono alcune gabbie contenenti pietre, allo scopo di prevenire eventuali smottamenti di terreno (m. 1330).
Con poca pendenza arriviamo a un tornante destrorso e continuiamo in salita (m. 1340).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1350) seguita da una verso destra (m. 1355). Alla sinistra c'è un muretto in cemento. In basso a destra, in lontananza, vediamo il Lago di Garlate.

Il muretto termina presso un tornante sinistrorso molto ampio. Alla destra, una sbarra bianca e rossa chiude l'accesso alla stradina che conduce a una casa situata poco più in alto (m. 1360).
Dopo il tornante, alla destra inizialmente abbiamo ancora il muretto in cemento e poi la parete scavata nel terreno durante la costruzione della strada.

In leggera salita percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1390). Una stradina, chiusa da una catena tra due paletti verdi, conduce verso delle case situate poco più in basso. Alla destra c'è Via Bellavista lungo la quale vediamo una baita. Le ignoriamo entrambe e, come indicato da un cartello che segnala il Rifugio Porta, continuiamo seguendo l'ampio tornante.

Poco dopo raggiungiamo la seconda sbarra. Un cartello indica il divieto di transito a tutti i mezzi motorizzati. Un altro segnala il Rifugio Porta a 200 metri. La strada diventa sterrata (m. 1405).
Proseguiamo in salita. Alla destra, oltre una staccionata, vediamo il retro della baita che avevamo precedentemente notato.
Subito dopo superiamo una curva verso sinistra. Alla destra c'è una baita in legno (m. 1410).

Terminata la staccionata, percorriamo un tratto con la strada incassata nel terreno circostante dopo il quale la recinzione riparte.
Superiamo una curva verso destra. Alla destra, all'interno della staccionata vediamo una casa e un baitello (m. 1420). 
Continuiamo quasi in piano con una semicurva verso sinistra passando tra due pali di ferro verdi e percorriamo un tratto allo scoperto.

Torniamo tra gli alberi e proseguiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano. Davanti vediamo il rifugio.
Lasciamo a sinistra la stradina che passa sul retro del rifugio.
Alla sinistra c'è un baitello/garage, alla destra sotto a un tettuccio di legno vediamo l'insegna "CAI Milano, Rif. C. Porta m. 1426".
Con pochi passi in leggera salita arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 0.25 - Dislivello: m. 148
Data escursione: febbraio 2019

Secondo itinerario: passando dal Rifugio Soldanella

Partiamo dai Piani Resinelli (m. 1278) e percorrendo Via Carlo Mauri (vedi il precedente itinerario), anziché girare a sinistra in Via Galbussera, continuiamo diritto (m. 1295).
Per un tratto alla destra abbiamo una protezione di ferro dipinta di verde.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo una curva verso destra all'esterno della quale c'è una proprietà privata chiusa da una sbarra di legno appesa tra due catene.

Dopo alcuni passi alla destra si stacca una sterrata, Via Corno del Nibbio, all'inizio della quale i segnavia indicano con il percorso 68, a destra: Ballabio, Corni del Nibbio; dietro: Piani Resinelli. Alla destra ci sono due baite e una colonnina rossa per l'attacco degli idranti dei pompieri. Continuiamo diritto (m. 1310).
Passiamo sotto a dei cavi. In alto a sinistra vediamo una casa con gli infissi di colore giallo (m. 1315).

All'esterno di una curva verso sinistra troviamo una croce di legno e una sterrata che si stacca in leggera discesa e vediamo i Corni del Nibbio.
In alto a sinistra c'è una casa gialla. Alla destra ci sono altre case all'interno di una recinzione.
Lasciamo a sinistra la strada che sale alla casa gialla e transitiamo nuovamente sotto ai cavi.

Poco dopo alla sinistra troviamo nell'ordine: una legnaia, un baitello di legno e il Rifugio Soldanella ai piedi del quale è possibile parcheggiare a lato della strada (m. 1350).
Presso il rifugio la strada gira a sinistra. Passiamo accanto ad un pannello che illustra i sentieri della Grignetta e proseguiamo con pochissima pendenza su sterrato (m. 1355).

Dopo un centinaio di metri, alla sinistra si staccano una stradina e un sentiero. Prendiamo il sentiero, segnalato da un bollo rosso-bianco-rosso su di una pietra, che inizia a salire nel bosco  (m. 1365).
Poco dopo superiamo una curva verso sinistra incassata nel terreno circostante (m. 1370).
Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso.
Con poca pendenza percorriamo una semicurva verso destra seguita da un'ampia curva verso sinistra. Da questo punto troviamo del ghiaccio sul sentiero e calziamo i ramponi (m. 1370).

Proseguiamo in salita. Il sentiero si divide e si ricompone dopo aver lasciato a sinistra il cancelletto in ferro di una casa di colore rosa che vediamo poco sopra (m. 1380).
Il sentiero continua incassato tra la rete e quadrotti, che fa da recinzione alla casa alla sinistra, e il terreno alla destra.
Proseguiamo nel rado bosco. Superiamo una curva verso destra divisa in due e aggiriamo un albero (m. 1390).

Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1390-1400).
Ignoriamo una traccia che si stacca alla sinistra. Dopo una curva verso sinistra la traccia rientra (m. 1405).
Attraversiamo un gruppo di pini e continuiamo allo scoperto (m. 1415).

Passiamo accanto alla statua dell'Alpino (m. 1420). Su di una targa affissa al basamento leggiamo: "Micantes e vertice Alpes excedunt nubes in aevum sic amictum sole nomen. Alpino italico militi dicatum. C. Porta donavit. M. Vedanius fecit." che dovrebbe significare più o meno: Raggiante sulla cima delle Alpi, sopra alle nubi, avvolto dal sole. Dedicato all'Alpino italiano.
In leggera salita raggiungiamo i tavoli e le panche situati davanti al rifugio (m. 1426).

Tempo impiegato: ore 0.25 - Dislivello: m. 148
Data escursione: febbraio 2019

Escursioni partendo dal Rifugio:


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