Rifugio Monte Pravello

Il Rifugio Monte Pravello è situato, quasi in cima, sul versante meridionale dell'omonimo monte.
Il rifugio di proprietà del Gruppo Antincendio Val Ceresio è riservato ai soci ma saltuariamente è aperto al pubblico.
La cresta che collega il Monte Orsa al Monte Pravello è ben nota, oltre che per lo splendido panorama sui due rami meridionali del Lago di Lugano, per i manufatti della Linea Cadorna risalenti alla prima guerra mondiale: fortificazioni, camminamenti, trincee, gallerie, postazioni per cannoni e per mitragliatrici. Quasi tutto è in buono stato di conservazione ed è visitabile, con un po' di prudenza, munendosi di una pila. Nella grande galleria che attraversa il Monte Orsa è tuttora presente un vecchio cannone.

Entriamo in Svizzera alla dogana tra Como e Chiasso. A Mendrisio andiamo a sinistra seguendo inizialmente le indicazioni per Rancate, puntuali ad ogni bivio.
Superiamo Besazio, Arzo dove rientriamo in Italia, Saltrio e arriviamo a Viggiù.
A Viggiù continuiamo diritto con: Via Saltrio, Piazza Risorgimento, Via Roma e Via Castagna.
Poi giriamo a destra in Via Butti e arriviamo in Piazza Europa dove ci sono alcuni posti per parcheggiare.
Prendiamo a destra Via S. Elia e la percorriamo per un lungo tratto fino a trovare sulla destra Vicolo Piatti, dove lasciamo la macchina in un grande parcheggio (m. 490).

A piedi, camminando in piano, riprendiamo Via S. Elia e attraversiamo Piazza Libertà dove ci sono delle indicazioni completamente nascoste da un segnale stradale.
Proseguiamo diritto tra le case con pochissima pendenza. La strada si chiama ancora Via S. Elia.
Verso la fine dell'abitato, troviamo una panchina in cemento alla destra, davanti al grande cancello di una villa (m. 515).
Continuiamo con una rete alla sinistra, mentre alla destra un muro sormontato da una rete fa da recinzione alla villa che vediamo in alto.
Lasciamo alla destra una baitello di colore giallo.
Sempre alla destra troviamo un bollo bianco rosso su di un palo di legno e un'altra panchina.

Poco dopo arriviamo ad un bivio. Un cartello giallo indica a sinistra il Colle Sant'Elia. Su di un altro cartello a cura del Comune di Viggiù leggiamo: "Il gruppo M.te Orsa - M.te Pravello appartiene al triangolo montuoso che separa i due bracci meridionali del Lago di Lugano, in parte in territorio varesino e in parte nel Canton Ticino. Le cime più alte sono: il M.te Pravello o Poncione d'Arzo (1015 m) ed il M.te Orsa (998 m), entrambi sul confine italo - svizzero, ed il colle S. Elia (678 m) totalmente in territorio italiano. Il complesso è di particolare interesse naturalistico, trattandosi di massiccio dolomitico - calcareo con notevoli fenomeni carsici, situato nel mezzo della regione insubrica. La temperatura media annuale è di 10° C., mentre la precipitazione media annuale è di circa 1600-1700 mm di pioggia. La cima non è stata ricoperta dai ghiacci durante la glaciazione denominata Riss (240000-180000 anni fa) e questa favorevole condizione ha creato una 'zona rifugio', un'area cioè dove le specie, che altrimenti sarebbero scomparse, sono sopravvissute. Sono quindi presenti su questo massiccio taxa vegetali peculiari che possiamo ritrovare solo in altre stazioni piuttosto distanti (anche decine o centinaia di chilometri)".

Andiamo a sinistra e superiamo il Torrente Poaggia con un ponte ai lati del quale ci sono due muretti sormontati da una rete (m. 520).
Alla destra troviamo una bacheca di legno con una cartina della zona e, poco dopo, una cappella con un affresco raffigurante una madonna con bambino.
In questo punto, alla destra, prende avvio una larga mulattiera: Via Sentiero degli Alpini. I segnavia indicano: Monte Orsa min. 60, Monte Pravello min. 75, Colle S. Elia min. 20, Loc. Bernasca min. 40.
Prendiamo la mulattiera e iniziamo a salire. Alla destra ci sono una panca di pietra ed un cancello.

Troviamo dei piccoli cartelli che forniscono il nome latino e italiano di alcune piante e fiori che troviamo lungo il cammino. Sul primo leggiamo: "Robinia pseudoacacia - Robinia".
Alla destra vediamo dei terrazzamenti. Alla sinistra ci sono degli alberi e una panchina.
I successivi cartelli indicano: "Vinca minor - Pervinca" e "Corylus avellana - Nocciolo".
Percorriamo una curva a destra (m. 535).
Alla sinistra, oltre una rete, vediamo due case bianche. Su di un palo di legno c'è un segnavia a bandierina (m. 545).
Proseguiamo nel bosco (m. 555).

Incrociamo la strada asfaltata, la attraversiamo e riprendiamo a salire con maggiore pendenza (m. 565).
Troviamo altri cartelli: "Colchicum autumnale - Colchico, Sambucus nigra - Sambuco, Clematis vitalba - Clematide, Ruscus aculeatus - Pungitopo, Ilex aquifolium - Agrifoglio".
Ora il bosco è formato da alberi più piccoli.
Percorriamo un tratto in leggera salita. Alla sinistra troviamo una piccola croce ed una targa in memoria di: "Maurizio e di tutti gli alpini che sono andati avanti". Alla destra c'è una panchina (m. 590).
Torniamo a salire. Su di un altro cartello leggiamo: "Primula acaulis - Primula".

Ora la mulattiera piega a sinistra. La dobbiamo abbandonare per proseguire diritto con un sentiero indicato da un segnavia a bandierina e da una freccia rossa dipinti su di un albero (m. 610).
Percorriamo un tratto quasi in piano, poi in salita con alcuni gradini distanziati tra loro raggiungiamo un incrocio tra due strade (m. 615). Alla destra c'è una panchina. Alla sinistra c'è un monumento formato da cinque lastre di marmo con altrettanti medaglioni in bronzo raffiguranti scene della vita di Gesù. Una scritta ed una freccia su di un termine indicano diritto il M. Orsa.
Proseguiamo diritto e poco dopo troviamo una bacheca con una cartina della zona. Un segnale stradale preannuncia che, a partire da duecento metri più avanti, il transito sarà consentito solo ai veicoli autorizzati.

Poco dopo lasciamo la strada asfaltata per prendere una sterrata che si stacca alla sinistra, all'inizio della quale un cartello indica: Monte Pravello (mulattiera), Loc. Bernasca (m. 620).
Percorriamo due curve sinistra-destra e rientriamo nel bosco.
Dopo un'altra curva a destra, ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra accanto ad una panchina. Un altro cartello giallo, identico al precedente, indica di continuare diritto. (m. 640).
Proseguiamo quasi in piano. Alla destra c'è una recinzione. Davanti cominciamo a vedere il Lago di Lugano e i paesi sul fondovalle.
Dopo un tratto in leggera discesa continuiamo quasi in piano.

Arriviamo ad un bivio (m. 635). I segnavia indicano a sinistra in discesa: Loc. Bernasca a min. 25, Scavi Cà del Frate a min. 20; a destra in salita: Monte Pravello (mulattiera) a min. 40. Andiamo a destra.
Alla destra ci accompagna un muretto sormontato da una rete. Percorriamo un lunghissimo tratto quasi rettilineo. In un buco nel muretto vediamo una minuscola madonnina di plastica. Troviamo poi un cancelletto di ferro (m. 660). In un altro foro in basso al muretto vediamo un quadretto raffigurante la Madonna di Loreto (m. 670). Infine lasciamo a destra anche un cancello arrugginito.

Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione (m. 680). Ignoriamo il percorso a sinistra quasi in piano e andiamo a destra in salita con un sentiero segnalato da un cartello giallo che indica il Monte Pravello.
Saliamo alcuni gradini distanziati l'uno dall'altro.
Percorriamo un'ampia curva a destra (m. 710). Tra gli alberi ci sono alcuni massi.
Dopo un breve tratto quasi in piano, giriamo a sinistra e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 720).
Vediamo il segnavia 5 a bandierina. Continuiamo con delle serpentine e con il sentiero incassato tra terreno e roccette.
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 740).
La pendenza diminuisce un poco. Anche in questo tratto tra gli alberi ci sono dei massi.
Riprendiamo a salire con delle serpentine in modo abbastanza ripido (m. 755).
Vediamo il segnavia 5 a bandierina (m. 765).
In leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso oltre il quale proseguiamo quasi in piano (m. 775).

Dopo una curva a destra, in alto a destra vediamo la cima del Monte Orsa caratterizzata dalla presenza di grandi antenne.
Percorriamo un tratto in salita e proseguiamo quasi piano. Ora gli alberi sono più radi (m. 790).
Il sentiero diventa una stradina sterrata. Dopo una curva a destra rientriamo nel bosco e, dopo un tratto in salita, continuiamo con minore pendenza.
Vediamo un altro segnavia 5 a bandierina. Tutti questi segnavia hanno grandi dimensioni.

Raggiungiamo un incrocio privo di indicazioni e proseguiamo diritto (m. 805).
Dopo pochi passi in leggera discesa continuiamo quasi in piano e vediamo il segnavia 5 a bandierina che conferma la giusta direzione.
Giriamo a sinistra, percorriamo un breve tratto in leggera discesa, poi quasi in piano giriamo a destra.
Trascuriamo una stradina che sale a destra ripidamente e proseguiamo diritto. Poco dopo vediamo il segnavia 5 a bandierina.
Percorriamo un tratto in salita ed un altro quasi in piano (m. 820).
Giriamo a destra e riprendiamo a salire fino a trovare un albero con un segnavia bianco rosso poi continuiamo quasi in piano (m. 835).
Dopo una curva a destra percorriamo un lungo tratto con pendenza poco accentuata.
Troviamo poi una roccetta, affiorante in mezzo al sentiero, aggirabile da entrambi i lati (m. 880). Qui il sentiero si divide in due tracce parallele (quella a sinistra scorre un poco più in alto rispetto all'altra) e, dopo una diecina di metri, si ricompone.

Arriviamo ad un bivio (m. 890). I segnavia indicano a sinistra: Monte Grumello m. 690 a 30 min.; a destra: Monte Pravello m. 1015 a 15 min. Andiamo a destra.
Su di un albero vediamo un segnavia SC (sentiero confinale) a bandierina.
Poco dopo iniziamo a salire con delle serpentine in modo abbastanza ripido.
Vediamo un cippo di confine, poco più in basso alla sinistra del sentiero (m. 905).
Percorriamo quattro tornanti dx-sx-dx-sx. Salendo la vista panoramica sul Lago di Lugano diventa sempre più ampia.
Al successivo tornante destrorso ignoriamo un altro sentiero, chiuso da un cavo verde, che prosegue diritto (m. 935).
Poco dopo vediamo un segnavia a bandierina e percorriamo un tornante sinistrorso.

Presso il successivo tornante destrorso il sentiero si sdoppia e subito si ricompone. Anche qui c'è un sentiero chiuso che prosegue diritto (m. 950).
Dopo il seguente tornante sinistrorso, percorriamo una curva a destra, uno zig-zag sinistra-destra ed una curva a sinistra.
Arriviamo ad un tornante destrorso (m. 980). Qui vediamo un sentiero, chiuso da due cavi stesi tra due paletti di ferro, che scorre alla sinistra.
Ora saliamo ripidamente.
Subito dopo un tornante sinistrorso arriviamo ad un bivio dove, seguendo i bolli, andiamo a sinistra.
Ignoriamo un altro sentiero che scende a sinistra.
Percorriamo altri quattro tornanti dx-sx-dx-sx (m. 1000).
Saliamo un gradino di legno e continuiamo con vari zig-zag fino ad arrivare in cima al Monte Pravello (m. 1015).

In vetta troviamo: una croce di pietra, una garitta in cemento, un cippo di confine con le sigle S 1922 - I 60, un pannello che mostra la silhouette delle cime visibili con il loro nome, un tavolo in cemento e relative panche. I segnavia indicano a sinistra: Cuasso al Monte, Arzo a ore 1.10; a destra: Viggiù; dietro: Crocefisso a ore 0.40, Serpiano a ore 1.15. Doverosa una sosta per ammirare il panorama sui due rami meridionali del Lago di Lugano; ben visibili a sinistra Porto Ceresio all'estremità meridionale del lago, a destra il casinò di Monte Campione e il ponte di Melide, di fronte Morcote dove spicca un grande campanile, e in lontananza la città di Lugano.

Ora scendiamo lungo il versante opposto. Prendiamo il sentiero alla sinistra e, dopo alcuni gradini, arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano a sinistra: Poncione d'Arzo a min. 5 e Saltrio. Sul Poncione d'Arzo, raggiungibile in un paio di minuti con sentiero pianeggiante, ci sono solo una vecchia garitta di legno ed alcuni segnavia. Al bivio dobbiamo invece andare a destra con una stradina sterrata in leggera discesa.
Dopo un tornante sinistrorso, alla destra scende il primo camminamento della Linea Cadorna (m. 995). Possiamo imboccarlo oppure possiamo continuare sulla sterrata che con alcuni tornanti arriva al rifugio.
Seguendo la strada, dopo un tornante destrorso ed una ampia curva a sinistra, è possibile rientrare verso destra nel camminamento. Lo seguiamo, con percorso incassato nel terreno circostante e con pareti e gradini in cemento. Alcuni gradini consentono di salire a destra verso un muretto. Davanti vediamo la cima del Monte Orsa.
Alla destra troviamo una rientranza con due gallerie in fondo alle quali c'è una postazione per cannone (sigla M 19 -M20).
Ad un bivio andiamo a sinistra e quasi in piano raggiungiamo il tornante della strada, all'interno del quale troviamo il rifugio e vari tavoli in legno con relative panche.

Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 525 -64
Data escursione: aprile 2015

Nota:

Per il ritorno, partendo dal rifugio, abbiamo preferito scendere seguendo i vari camminamenti, trincee, gallerie e postazioni della Linea Cadorna.
Poi, con una grande galleria, siamo passati sotto al Monte Orsa dove abbiamo potuto vedere un vecchio cannone.
Usciti dall'altro lato del monte abbiamo preso il sentiero (cartello: Viggiù) che scende a sinistra con regolari tornanti e lunghi traversi fino ad immetterci sulla strada.
Dopo aver seguito la strada in discesa per circa un chilometro siamo arrivati al bivio di quota m. 620, dove abbiamo ripreso il percorso descritto in salita, con il quale siamo tornati a Viggiù.

Escursioni partendo dal Rifugio:


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