Rifugio Baita Monte Alto

Il Rifugio Baita Monte Alto è situato sui monti tra Gandino e Sovere.
E' stato ottenuto ristrutturando una vecchia baita ed è stato inaugurato nel luglio 2011.

Primo itinerario: dalla Val Piana

Con la provinciale 671 risaliamo la Valle Seriana. Dopo aver superato Gazzaniga, all'altezza del km. 19.3, prendiamo sulla destra la provinciale 42 della Val Gandino.
Dopo Leffe e prima di arrivare a Gandino giriamo a destra per Peia. Arrivati ad una rotonda proseguiamo verso sinistra con Via Fontanella.
Giunti ad uno stop andiamo a destra per immetterci sulla strada della Val Piana. Più avanti la strada diventa stretta tanto da consentire il passaggio di un veicolo per volta. Molti tratti in ombra nel periodo invernale rimangono ghiacciati o innevati. La percorriamo per km. 8.5 fino a trovare uno dopo l'altro, due piccoli parcheggi sulla sinistra. Da questo punto il traffico è consentito solo a chi dispone del necessario permesso per poter proseguire (m. 1115).

Prendiamo un ampio sentiero che si stacca sulla destra all'inizio del quale un cartello appeso ad una betulla indica la Baita Monte Alto. Su di una pietra vediamo il segnavia rosso bianco rosso con il n. 544. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli.
Lasciamo a destra una casa di colore giallo e cominciamo a salire nel bosco composto in prevalenza da conifere. Alla destra ci accompagna un rivolo. Di tanto in tanto troveremo un gradino di legno o di cemento e delle canaline per lo scolo dell'acqua di traverso al sentiero.

Presso una curva a sinistra il fondo è in cemento (m. 1135).
Proseguiamo su pietrisco dapprima con poca pendenza e poi in salita (m. 1150).
Continuiamo con leggere serpentine (m. 1185). Il percorso a tratti scorre più in basso rispetto al terreno circostante.
Su di un gradino in cemento, vediamo un cerchietto bianco-rosso (m. 1200).
Poi la pendenza aumenta ed il fondo è parzialmente coperto da cemento. Alla sinistra c'è un prato con alcuni cespugli e alberelli.
Il sentiero si trasforma in una stradina.

Più avanti sbuchiamo su di una sterrata, tra un cancello alla sinistra e una staccionata alla destra (m. 1235). Dalla destra arriva il percorso descritto nel secondo itinerario. I segnavia indicano a sinistra: Baita Monte Alto (545 e 545/a), Campo d'Avene (545) a ore 1; a destra: Malga Longa (545) a ore 0.10 ma basta molto meno, Monticelli (547) a ore 1.30, Gandino (547) a ore 2.30. Un cartello indica la tappa n. 5 del sentiero delle Cinque Terre della Val Gandino.
Andiamo a sinistra quasi in piano tra alberi di conifere.
Alla sinistra troviamo una staccionata in legno oltre la quale vediamo una casa di colore giallo. Una freccia indica "La Romita".

Arriviamo ad una biforcazione. I segnavia indicano a sinistra: Baita Monte Alto a ore 0.35 con il sentiero 545a; a destra: Croce Corna Lunga a ore 0.30, Baita Monte Alto a ore 1.20.
Andiamo a sinistra su asfalto in leggera discesa e subito troviamo un altro bivio (m. 1230). Qui i segnavia indicano a destra la Baita Monte Alto a 35 minuti.
Andiamo pertanto a destra in salita con una stradina agro silvo pastorale camminando tra due staccionate; quella a sinistra è realizzata con vecchie traversine ferroviarie riciclate. Il fondo è in cemento.
Subito troviamo una sbarra e un segnale stradale che indica il divieto di transito agli automezzi.
Attorno ci sono pochi alberi. In alto a destra vediamo una casa.
Dopo una curva a sinistra la staccionata sul lato destro termina (m. 1240).
Proseguiamo quasi in piano. La stradina diventa sterrata.
Dopo una curva a destra continuiamo in leggera salita.

Percorriamo un ampio tornante sinistrorso all'inizio e alla fine del quale la stradina è incassata tra le rocce (m. 1255).
Con pochi metri in discesa tra alti pini arriviamo all'inizio di un sentiero che si stacca verso destra segnalato da una freccia e da un cartello che indica la Baita Monte Alto (m. 1250).
Prendiamo questo sentiero e poco dopo troviamo un cartello della Traversata tra i Pizzi.
Seguendo bolli bianco rossi riprendiamo a salire, ben presto in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag (m. 1265).
Poi la pendenza diminuisce un poco.
Vediamo un pino, aggirabile da entrambi i lati, che sembra nato sopra una roccia (m. 1285).
Ora il bosco è formato da alberelli.
Più avanti troviamo anche delle conifere, dei massi e delle placchette bianco rosse attaccate agli alberi come segnavia (m. 1300).
Dopo un tratto in leggera salita ne percorriamo un altro in discesa. In questo punto gli alberi sono un po' lontani dal sentiero (m. 1335)
Lasciamo a destra una piccola radura e riprendiamo a salire.

Dalla destra arriva un altro sentiero (m. 1355). Alcuni segnavia appesi ad un albero indicano a destra: Croce Corna Lunga a ore 0.45, Malga Lunga per la Croce a ore 1.20; dietro: Malga Lunga con il sentiero 545a a ore 0.30.
Proseguiamo diritto alternando lievi saliscendi fino ad arrivare in un grande prato (m. 1360).
Quasi in piano raggiungiamo una pozza che aggiriamo alla sinistra. Davanti, seminascosto da due abeti, cominciamo a vedere il rifugio.
Continuiamo tra l'erba e, piegando a sinistra, in salita lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello m. 265
Data escursione: novembre 2012

Secondo itinerario: da Sovere

Percorrendo la provinciale 42 della Valle Camonica arriviamo al km. 56 dove ad una rotonda proseguiamo diritto. Poco più avanti prendiamo l'uscita per Sovere (cartello Malga Lunga).
Allo stop andiamo a destra e poco dopo giriamo a sinistra in Via Roma che percorriamo per un chilometro fino a trovare sulla sinistra l'indicazione per il Santuario della Madonna della Torre.
Prendiamo questa strada che si chiama Via Gennaro Sora e poi andiamo a destra in Via Trento (il cartello è solo alla fine della via) passando accanto alla chiesa.
Dopo Piazza della Chiesa proseguiamo diritto in Via De Gasperi, una strada stretta con la quale arriviamo in Piazza Vittorio Emanuele (poco più di uno slargo). Seguendo le indicazioni proseguiamo per strette stradine che consentono a malapena il passaggio di un auto.
Usciti dall'abitato con vari tornanti saliamo al Santuario sul retro del quale c'è un ampio parcheggio (m. 480).
Disponendo di un mezzo 4x4 possiamo proseguire in auto. La stradina inizialmente è asfaltata poi diventa sterrata e ripida. Infine con un tratto pianeggiante raggiungiamo uno slargo dove c'è posto per una diecina di autovetture (m. 590).

Possiamo arrivare qui anche dalla Valle Seriana.
In tal caso con la provinciale 671 al bivio di Parre andiamo a destra verso Clusone.
Al km. 36, ad una rotonda prendiamo a destra la provinciale 53 della Val Borlezza.
Dopo dieci chilometri ad una rotonda andiamo a destra.
Attraversiamo il fiume Borlezza. 200 metri più avanti troviamo alla destra Via Gennaro Sora e proseguiamo come precedentemente indicato.

In fondo al parcheggio parte una bella mulattiera con gradini di legno. I segnavia indicano: sentiero 563, Malga Lunga a ore 1.30, Corna Lunga a ore 1.20, Possimo a ore 0.50, Baita Monte Alto a ore 2.
Ci incamminiamo in salita. Alla prima curva a destra troviamo un segnale stradale che indica il divieto di transito ai veicoli e due U rovesciate in ferro che ne precludono il passaggio.
Proseguiamo con un sentiero che sale con delle serpentine entrando nel bosco.
Lasciamo poi a destra un altro sentiero all'inizio del quale un cartello indica la Cap. Mortini a km. 2. Un cartello appeso ad un albero segnala il pericolo di incendi.
Cominciamo a trovare dei tronchetti di legno fissati al sentiero per formare dei piccoli gradini. Come segnavia oltre ai soliti bolli bianco-rossi vediamo anche delle bandierine di colore verde-bianco-verde con la sigla CM4.

Troviamo un altro sentiero che si immette dalla destra.
Dopo pochi passi quasi in piano, ad un un bivio andiamo a destra in salita (m. 620).
Più avanti giriamo a destra seguendo i bolli mentre dalla sinistra arriva un altro sentiero.
Superata una curva a sinistra il percorso diventa abbastanza ripido. Il fondo è roccioso (m. 640).
Percorriamo un tratto di sentiero incassato e poi alcune curve, sempre accompagnati da segnavia bianco-rossi e bianco-verdi.
Continuiamo con poca pendenza e con vista della vallata alla sinistra (m. 690). Poi giriamo a destra entrando in un bosco di alberelli.
Torniamo a salire. Una fila di pietre attraversa il sentiero per favorire lo scolo dell'acqua (m. 705).
Poi la pendenza aumenta e diventa abbastanza ripida. Saliamo con delle serpentine.

Troviamo un masso nel mezzo del sentiero sul quale vediamo una bandierina bianco verde (m. 740).
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante e proseguiamo con pochissima pendenza (m. 750).
Poi riprendiamo a salire con delle serpentine. In questo punto il sentiero è profondamente incassato.
Proseguiamo con pochissima pendenza tra alberelli (m. 760). Alcuni tronchi raso terra fanno da rinforzo alla sinistra del sentiero.
Troviamo un altro masso situato nel mezzo del sentiero, con bolli bianco-rossi, poi riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido nel bosco (m. 770).

Con due gradini di legno e fondo roccioso arriviamo ad una curva a destra dove troviamo alla sinistra una panca e delle protezioni in legno mentre alla destra c'è una targa sulla quale leggiamo: "Alle Fantasme Creste di Corna Lunga" (m. 785).
Passiamo tra due rocce e proseguiamo quasi in piano con delle vecchie transenne di legno alla sinistra.
Riprendiamo a salire nel bosco circondati da alcuni massi e spuntoni di roccia.

Quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 805). I segnavia indicano a sinistra: Possimo a ore 0.15, Malga Lunga via Croce del Frate a ore 1.10, sentiero meno ripido; a destra: Malga Lunga a ore 1, Corna Lunga a ore 0.50, Baita Monte Alto a ore 1.20. Andiamo a destra dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Percorriamo un tornante destrorso con dei gradini di legno e subito dopo uno sinistrorso (m. 830).
Continuiamo con altri tre tornanti e vari gradini.

Dopo una curva a sinistra saliamo ripidamente agevolati da rudimentali gradini scavati nella roccia. Alla sinistra ci sono dei paletti di ferro di colore verde che reggono un cavo che fa da protezione verso valle e da corrimano aiutando nella salita (m. 855).
Dopo una curva a destra (m. 875) percorriamo un tratto tra le rocce senza il cavo. Vari intagli nella roccia consentono di appoggiare gli scarponi facilitando la salita.
Proseguiamo con un ripidissimo tratto salendo gradini di legno e con il cavo alla sinistra (m. 885).
Terminate le "scale" la pendenza diminuisce un poco. Proseguiamo a zig-zag con un sentiero tra gli alberi che dopo una curva diventa abbastanza ripido (m. 905).
Saliamo due gradini. Poi la pendenza diminuisce un poco (m. 920). Vediamo un altro segnavia a bandierina bianco-verde CM4.

Incrociamo un altro sentiero (m. 940). Su un cartello in legno appeso ad un albero vengono indicate diritto: Malga, Corna Lunga, Baita Monte Alto, Campo d'Avena, Rifugio Parafulmine; altri cartelli indicano a sinistra: Croce del Frate (Sovere) e dietro: Scale - Sovere. Alla destra, a qualche decina di metri di distanza, è visibile la Baita A.N.A. di Sovere chiamata anche Bivacco del Murì. La baita è chiusa a chiave; all'esterno ci sono tavoloni e panche ed una ampia tettoia, che può essere un buon riparo in caso di un improvviso temporale e sotto la quale ci sono lavandino, barbecue e legna.

Proseguiamo diritto in salita. Su di una pietra come segnavia vediamo un cerchietto rosso. Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri in leggera salita.
Vediamo dei bolli su di un faggio e riprendiamo a salire (m. 975).
Dopo un breve tratto quasi in piano (m. 990), saliamo con alcuni zig-zag (m. 1010).
Camminiamo su alcune radici affioranti.
Lasciamo a destra un piccolo slargo (m. 1025).
Dopo alcuni passi quasi in piano continuiamo in leggera salita.
Seguendo i bolli giriamo a sinistra.
Poi in salita giriamo a destra. Qui parrebbe (ma non è così) che ci stiamo immettendo su di un sentiero che arriva dalla sinistra e andiamo a destra tra pini e larici (m. 1035).
Il sentiero è incassato nel terreno circostanti e gli alberi, principalmente quelli alla destra, sovente hanno delle radici scoperte (m. 1055).

Arriviamo ad un bivio (m. 1080). I segnavia indicano a sinistra: Malga Lunga a ore 0.30, Baita Monte Alto a ore 1; a destra: Corna Lunga a ore 0.20.
Andiamo a sinistra camminando sopra delle radici e aggirando un albero cresciuto nel mezzo del sentiero. In questa zona ci sono pochi alberi poi proseguiamo tra pini e larici.
Superato un tornante sinistrorso saliamo in modo abbastanza ripido fino al successivo tornante destrorso dove la pendenza diminuisce un poco (m. 1110).
Tra alberi di conifere, in salita, arriviamo al termine del bosco poi proseguiamo quasi in piano tra alberelli (m. 1135).
Su di una pietra alla destra, oltre ai bolli bianco-rossi e bianco-verdi, leggiamo la sigla: "1.5.9.7 MI" dipinta in giallo.
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza mentre il sentiero procede con delle serpentine e alcune semicurve.
Poi rientriamo nel bosco e tra faggi e conifere percorriamo un ampio tornante sinistrorso oltre il quale torniamo a salire (m. 1170).
Dopo una curva a destra, quasi in piano arriviamo alla fine del bosco (m. 1200). Davanti vediamo la Malga Lunga.

In salita attraversiamo un grande prato e raggiungiamo il Rifugio Museo Malga Lunga (m. 1235).
Piegando a destra, passiamo davanti all'edificio tra vari tavoloni e panche e arriviamo in fondo dove alla sinistra c'è un barbecue e alla destra un cippo a ricordo di alcuni partigiani caduti.
Usciti dalla recinzione della malga proseguiamo con una sterrata quasi in piano.
Superiamo un piccola pineta e, seguendo una recinzione, arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 544: Val Piana a ore 0.40, Gandino a ore 2.20; diritto con il sentiero 545 e 545/a la Baita Monte Alto; diritto con il sentiero 545: Campo d'Avene a ore 1; dietro con il sentiero 545: Malga Longa a ore 0.10; dietro con il sentiero 547: Monticelli a ore 1.30, Gandino a ore 2.30.
Il sentiero che arriva dalla sinistra è quello descritto nel primo itinerario con il quale proseguendo diritto continuiamo fino al rifugio.

Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello m. 790
Data escursione: novembre 2012

Note

Il rifugio può inoltre essere raggiunto da:
- Gandino (Cirano, P. Mons. Antonietti con il sentiero 548 in ore 2)
- Gandino (Località Fontanei con il sentiero 544 in ore 2)
- Gandino (Località Fontanei con il sentiero 544a in ore 2.30 EE)
- Gandino (Parcheggio Monte Farno con il sentiero 545 in ore 2)
- Clusone (Rifugio San Lucio con il sentiero 508 in ore 2)

Escursioni partendo dal Rifugio:


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