Rifugio Mola

Il Rifugio Mola è situato presso l'omonima località, una vasta zona di prati con baite sparse, a nord-ovest di Edolo.

Su di un grande cartellone collocato al bivio nei pressi delle chiesetta dedicata al Beato Don Gnocchi, leggiamo tra l'altro: "Nei Comuni di Edolo e Monno, i boschi e le praterie, costituiscono la Riserva Faunistica della Provincia di Brescia che si estende su una superficie di 2380 ettari a un'altitudine che varia tra i 700 e i 2334 m. La vegetazione, estremamente varia, composta da prati e pascoli, si caratterizza per la presenza di una flora particolare, mentre alle quote inferiori, si possono ammirare boschi misti di latifoglie. La riserva si contraddistingue inoltre, per i cospicui popolamenti faunistici tra cui si segnalano gli insediamenti di cervi, caprioli, lepri, marmotte e scoiattoli. Non mancano il gallo forcello, numerosi passeriformi, la coturnice e il francolino, mentre limitata è la presenza del gallo cedrone e dell'aquila reale. La località infine, è particolarmente conosciuta per la presenza di numerose baite recentemente ristrutturate e trasformate in case per le vacanze estive.
La loc. Mola è 'abitata' da cervi, i più grandi erbivori della fauna italiana. Solitamente maschi e femmine del cervo vivono in branchi distinti ma nel periodo compreso tra metà settembre e fine ottobre i gruppi maschili si sciolgono e i maschi si confrontano con esibizioni, richiami e lotte per ottenere il controllo dei gruppi di femmine. I richiami o bramiti, che possono essere più o meno intensi, segnano la stagione degli amori dei cervi e regalano al visitatore che può ascoltarli e osservarli da lontano, un'esperienza davvero unica.
"

Primo itinerario: da Monno (sentiero 71)

Lasciamo la statale 42 della Valle Camonica al km. 123.2 per prendere a sinistra la provinciale 81 del Mortirolo.
Raggiungiamo e attraversiamo Monno.
Usciti dall'abitato troviamo alla sinistra una santella e la sterrata che dobbiamo percorrere. Poiché qui c'è poco spazio disponibile conviene proseguire per duecento metri e lasciare la macchina nel parcheggio del campo sportivo (m. 1160).
A piedi torniamo indietro, in leggera discesa, seguendo l'asfalto.

Dopo una semicurva verso destra raggiungiamo la santella che contiene un mosaico raffigurante una Madonna con Bambino. Su di un cartello leggiamo: "Santela del Santèl m. 1148"
Accanto alla santella prende avvio una stradina che, dopo pochi metri in leggera discesa su asfalto, prosegue quasi in piano su sterrato. I segnavia indicano con il percorso n. 71: Prabello a ore 2, Dosso Torricla a ore 3, Mola (bivio trekking delle Malghe) ore 3.30. Un segnale stradale vieta il transito ai veicoli eccetto quelli autorizzati.

Camminiamo quasi in piano accompagnati da una fila di alberi alla sinistra e attorniati dai prati.
Alla destra, più in alto c'è il campo sportivo recintato con un'alta rete, mentre a lato della strada c'è un muretto in cemento.
Alla sinistra troviamo un crocefisso di legno.
Percorriamo una semicurva verso destra. Alla destra c'è sempre il muro su quale vediamo un bollo bianco-rosso.
Continuiamo in discesa.
Presso un'altra semicurva verso destra, cominciamo a sentire il fruscio del Torrente Mortirolo che scorre in basso a sinistra. Per ora non lo vediamo in quanto è nascosto dagli alberi.
Ignoriamo una stradina inerbita che sale a destra (m. 1130).

Alla sinistra c'è una vecchia stalla che aggiriamo con un tornante sinistrorso molto ampio. Un simpatico asinello ci corre incontro. Gli diamo un biscotto che mastica beato mentre lo accarezziamo.
Alla destra vediamo una vecchia cascina. Sotto al tetto, in rilievo nel cemento, è indicato l'anno di costruzione 1700 sormontato da una croce.

Attraversiamo il Torrente della Valle del Mortirolo su di un ponte in cemento con delle staccionate ai lati (m. 1125).
Dopo il ponte trascuriamo una sterrata che retrocede verso destra.
Alla destra c'è un baitello sulle cui pareti vediamo il segnavia 71 a bandierina. Alla sinistra c'è la Centrale Comunale "Rasega" e più sotto un bacino.
Continuiamo quasi in piano tra gli alberi (m. 1120).
Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra ed un altro che sale a destra.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero alla sinistra. Altri bolli li troveremo, di tanto in tanto, lungo il cammino.
Percorriamo una semicurva verso destra e proseguiamo in salita.
Alla sinistra c'è una staccionata, alla destra un muro di pietre. Lasciamo a sinistra una baita e percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 1140).
Alla sinistra della stradina scorre un rivolo. Poco dopo le passa sotto e lo vediamo dall'altro lato.

Continuiamo con il fondo in cemento. Alla destra c'è una vecchia cascina (m. 1145). Vediamo il segnavia 71 a bandierina e percorriamo un ampio tornante sinistrorso mentre un ruscelletto attraversa passando sotto alla stradina.
Per un tratto alla destra c'è uno spazio sterrato.

Arriviamo in località Fracai. La strada si biforca; alla sinistra prosegue su sterrato e alla destra con il fondo in cemento. Alla sinistra c'è una lunga stalla di legno. Andiamo a sinistra, in leggera salita, come indicato dai segnavia: Prabello a ore 1.45, Dosso Torricla a ore 2.45, Mola (bivio trekking delle Malghe) a ore 3.15.
Dopo pochi passi lasciamo a destra una vecchia cascina, su un angolo della quale vediamo il segnavia 71 a bandierina.
Alla destra vediamo dell'acqua che cade in una vaschetta di legno.
Continuiamo quasi in piano tra prati e alberi.
In leggera discesa percorriamo una curva verso destra (m. 1175).
Proseguiamo in discesa con gli alberi alla sinistra e un muro di pietre alla destra.
Troviamo una canalina di metallo incassata in un'altra di legno, di traverso alla stradina, per lo scolo dell'acqua.

Percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra all'interno della quale ci sono un prato e una cascina (m. 1165).
Continuiamo quasi in piano. Alla destra, oltre una stanga, vediamo: un prato, una casa e il cassottello con la legnaia.
Proseguiamo in leggera discesa. Alla sinistra, oltre una recinzione con paletti che reggono un cavo, c'è un prato (m. 1160).
In discesa, percorriamo un tornante destrorso molto ampio rientrando nel bosco. Troviamo una canalina per lo scolo dell'acqua di traverso alla stradina.

Percorriamo una curva verso sinistra, vediamo il segnavia 71 a bandierina e attraversiamo il Torrente Ogliolo di Monno su di un ponte in cemento con protezioni di ferro dipinte di grigio ai lati (m. 1150).
Dopo il ponte giriamo a sinistra e continuiamo in salita con il fondo acciottolato. Alla sinistra c'è una staccionata e alla destra un muro. Di tanto in tanto troviamo una canaline di metallo per lo scolo dell'acqua.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1155).
Proseguiamo con il muro alla sinistra e la staccionata alla destra.
Presso un tornante sinistrorso vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo (m. 1165).
Per un tratto la stradina è incassata tra il terreno alla sinistra ed un muro alla destra.

Lasciamo a destra due vecchie cascine (m. 1170).
Quasi in piano, presso una curva verso sinistra, guadiamo un ruscello.
Continuiamo con poca pendenza e superiamo una curva verso destra.
Torniamo a salire. Per un tratto la stradina è incassata nel terreno circostante.
Proseguiamo con poca pendenza (m. 1185).

Quasi in piano, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio presso il quale troviamo una canalina di metallo incassata in una di cemento (m. 1190). Alla fine del tornante, guadiamo un ruscello che attraversa la stradina su di un letto di cemento e pietre.
Dopo un tratto con poca pendenza, in salita percorriamo due curve destra-sinistra.
Per un tratto la stradina è incassata nel terreno. Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1215).
Continuiamo in leggera discesa con una curva verso sinistra seguita da una semicurva verso destra.
Proseguiamo quasi in piano. Superiamo un'altra semicurva verso destra.
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo quasi in piano.

Arriviamo a Paghera di Sotto (m. 1220). Alla sinistra ci sono un rudere sul quale vediamo il segnavia 71 a bandierina e una stalla. Alla destra, un po' in dentro, c'è la vecchia cascina in un prato.
Un rivolo attraversa la stradina.
Continuiamo in salita nel bosco.
Per un tratto la stradina è incassata nel terreno circostante.
Proseguiamo in leggera salita.
Un'apertura tra gli alberi alla sinistra consente di vedere in lontananza la provinciale 81 (m. 1235).
In salita superiamo delle semicurve appena accennate.

Dopo alcuni passi quasi in piano, ignoriamo un sentiero che sale a destra (m. 1260). Continuiamo diritto in leggera discesa.
In leggera salita percorriamo una semicurva verso sinistra seguita quasi in piano da una semicurva verso destra.
Presso un tornante sinistrorso guadiamo un ruscello (m. 1255).
Con poca pendenza percorriamo una semicurva verso destra molto ampia.
Proseguiamo in salita. Ignoriamo una sterrata che, alla destra, sale in modo abbastanza ripido (m. 1265).
Continuiamo dapprima in leggera discesa, poi quasi in piano e poi in leggera salita.
Alcune aperture tra gli alberi alla sinistra consentono una veduta della vallata e delle cime circostanti. In questo punto il bosco è composto in prevalenza da betulle (m. 1270).
In salita superiamo due semicurve destra-sinistra. Nel prato alla sinistra c'è un rudere (m. 1275).

Continuiamo in salita in un'abetaia.
La stradina disegna una lunghissima curva verso destra (m. 1290) che termina con un tornante (m. 1315).
Con poca pendenza arriviamo ad una curva verso sinistra (m. 1330) e proseguiamo in salita ignorando un largo sentiero che scende a destra.

Pochi passi più avanti, presso un tornante sinistrorso, lasciamo la sterrata che continua verso Paghera Superiore dove termina, e prendiamo un sentiero che si stacca alla destra in leggera salita accompagnato dai bolli bianco-rossi. Il primo bollo non si trova al bivio ma dopo alcuni metri dall'inizio del sentiero (m. 1335).
Dopo una semicurva verso sinistra, proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1345).
Alla destra troviamo quanto resta di un grande tronco segato (m. 1360).
La pendenza diminuisce un poco. In alto alla sinistra vediamo un prato, una vecchia baita e un baitello. Alla destra ci sono due ruderi (m. 1365).
Continuiamo in leggera salita nel bosco.
Quasi in piano, alla destra, uno dopo l'altro troviamo due praticelli e una veduta sulla vallata (m. 1375). Subito dopo, in entrambi i casi, torniamo nel bosco.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra c'è un rudere.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in leggera salita (m. 1395).
Dopo un tratto in salita continuiamo con poca pendenza.

Il sentiero ora è bagnato da un ruscelletto. Dopo qualche passo in salita, quasi in piano lo scavalchiamo e continuiamo con poca pendenza.
Seguendo un bollo bianco-rosso ricurvo giriamo a sinistra (m. 1410).
Continuiamo in salita.
Più avanti ignoriamo una traccia che retrocede in salita verso destra (m. 1435).
Alcune radici affiorano dal sentiero.

Arriviamo ad un incrocio di sentieri che procedono: a sinistra in discesa, diritto in salita, alla destra in salita. Un cartello di legno indica a destra: Malga Mola (m. 1460).
Camminiamo sopra delle radici affioranti dal sentiero.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1475).
Alla sinistra, oltre una fila di alberi, vediamo una radura (m. 1495). Il sentiero prosegue diritto quasi ai margini del bosco e, giunti in fondo alla radura, seguendo i bolli bianco-rossi, giriamo a sinistra (m. 1510).

Dopo pochi passi, raggiungiamo una vecchia staccionata con un'apertura, oltre la quale un cartello informa che siamo alla arrivati alla Baita Prabello (per vedere la baita bisogna entrare nei prati e scendere qualche metro). Un altro cartello segnala a destra la Malga Mola. Seguiamo dunque il sentiero che prosegue verso destra agevolati da alcuni ripidi gradini di legno.
La pendenza diminuisce un poco e continuiamo con il sentiero leggermente incassato nel terreno circostante (m. 1525).
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso attraversando una staccionata rotta (m. 1535).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1545).
Davanti ad un ceppo segato, il sentiero si divide e prosegue alla sinistra incassato nel terreno e alla destra un poco più in alto. Dopo alcuni metri si ricompone (m. 1550).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.

Con pochi passi in modo abbastanza ripido, andiamo ad immetterci sulla strada asfaltata che alla sinistra scende a Edolo e alla destra prosegue verso Mola (m. 1570). Ignoriamo una sterrata che oltre la strada asfaltata continua verso sinistra in leggera discesa. I cartelli appesi agli alberi informano che siamo in località: "Splas de Prabel" e indicano verso destra: "Via dei Lares" e dietro: Monno. Su di un albero vediamo il segnavia 71.
Seguiamo la strada asfaltata verso destra, in leggera salita tra i larici. Di tanto in tanto troviamo un bollo rosso.
Percorriamo una curva verso sinistra. Proseguiamo con pochissima pendenza.

Presso una semicurva verso destra, ignoriamo un ripido sentiero che sale a sinistra accompagnato dai bolli rossi e segnalato da una freccia dipinta sull'asfalto (m. 1590).
Transitiamo sotto a sei cavi dell'alta tensione.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra e proseguiamo in lievissima discesa.
Alla destra troviamo due formicai, uno accanto all'altro.
Dopo una curva verso destra continuiamo in leggera salita e dopo una a sinistra in leggera discesa.
Superiamo un'altra curva verso sinistra e proseguiamo dapprima in leggera salita e poi in leggera discesa.
Alla destra troviamo altri due formicai.
Su di un albero alla sinistra della strada è stato scritto in rosso "3,5".
Con poca pendenza percorriamo una semicurva verso sinistra (m. 1605).
Troviamo un altro formicaio a lato della strada (m. 1615).

Per un tratto camminiamo con delle rocce ai lati della strada; quelle alla destra sono più basse rispetto alle altre (m. 1620).
Alla destra troviamo un guard-rail lungo solo pochi metri (m. 1625).
Dopo una semicurva verso sinistra ne troviamo un altro pezzo (m. 1635).
Continuiamo in salita con due semicurve destra-sinistra appena accennate. Alla destra c'è un formicaio (m. 1645).
Percorriamo una semicurva verso destra seguita da un'ampia curva verso sinistra all'esterno della quale c'è uno slargo (m. 1665).

Una stradina scende a destra. Un cartello informa che siamo arrivati a Mola. Altri due cartelli indicano a destra: Monno, Mortirolo; diritto: Turicla. C'è anche il segnavia del Trekking delle Malghe che indica il Mortirolo alla destra e Edolo dietro. Continuiamo diritto passando accanto al segnale stradale che avverte di prestare attenzione per la possibile presenza di animali domestici vaganti.
Nei prati, da entrambi i lati, ci sono alcune case sparse. Alla destra in lontananza vediamo il Motto della Scala e la Cima Cadì.
Troviamo un bollo bianco-rosso dipinto sull'asfalto. Passiamo tra due case (m. 1685).
Percorriamo una curva a sinistra.

In leggera salita arriviamo ad un incrocio. Alla sinistra c'è una santella con la statua della Madonna "Regina Pacis". Poco dietro, nei prati, c'è la chiesetta dedicata al Beato Don Gnocchi. Un grande cartello parla del Trekking delle Malghe. I segnavia indicano a sinistra con una sterrata: Sentiero dei Cervi - n. 71, Dosso Torricla a ore 0.30, Prabello a ore 1, Monno, Loc. "La Rasega" a ore 2; a destra: Rifugio Mola. C'è anche una sterrata che prosegue diritto all'inizio della quale un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli. Andiamo a destra, quasi in piano.
Ai lati abbiamo dei pali di legno che, in alcuni punti, reggono dei cavi. Alla sinistra c'è una fila di larici e tutto attorno dei prati.
Percorriamo delle semicurve appena accennate.

Alla destra troviamo un'area pic-nic recintata da una staccionata; vi troviamo: sei tavoli con relative panche, due postazioni per barbecue e un edicola con dei cartelli che illustrano e descrivono le caratteristiche della flora (abete rosso, larice, pino mugo, ginepro, erica, rododendro, sorbo degli uccellatori, genziana punteggiata) e della fauna locale (camoscio, stambecco, scoiattolo, ghiro, grandi coleotteri, gufo, tetranoidi, ghiandaia, nocciolaia, cince, organetto e culbianco).
Subito dopo c'è una fontana, l'acqua della quale cade in un tronco scavato.
Giriamo a sinistra e attraversiamo un ruscello su di un ponte con due staccionate ai lati.
Continuiamo tra due file di larici che dividono la strada dei prati.

La strada diventa sterrata. Superiamo una curva a sinistra.
Subito dopo lasciamo la sterrata che prosegue in discesa verso sinistra. Continuiamo diritto in leggera salita e attraversiamo uno slargo dove, chi è arrivato fin qui in auto, deve parcheggiare.
Accompagnati da una staccionata alla sinistra, dopo una curva verso sinistra raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.40 - Dislivello: m. 610 -70
Data escursione: giugno 2018

Secondo itinerario: in auto da Edolo

Dal centro di Edolo prendiamo la SS 39 dell'Aprica e la percorriamo per circa un chilometro.
Al km. 28 della statale, la lasciamo per imboccare alla destra Via Primavera, che poi diventa Via Costa. La strada è asfaltata e, dopo circa nove chilometri e mezzo, giunge a Mola e al rifugio.

Escursioni partendo da Mola:


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