Rifugio Margaroli

Il Rifugio è situato in posizione panoramica su di un dosso tra l’Alpe Vannino e la diga dell'omonimo lago, alla testata del Vallone del Vannino, tributaria della Valle Formazza.
E' stato inaugurato nel 1980 dalla SEO-CAI di Domodossola, grazie all’opera di volontari, e dedicato alla memoria della guida ossolana Eugenio Margaroli, morto per un incidente sul lavoro in Perù.

Per motivi di manutenzione straordinaria il rifugio nel 2023 aprirà solamente per la stagione estiva.

Da Milano prendiamo l'autostrada A8.
Ad un bivio proseguiamo verso sinistra con la A26 (mentre a destra la A8 continua verso Varese).
Al bivio successivo (km. 21.6) andiamo a destra verso Gravellona Toce (a sinistra invece si prosegue verso Genova).
Dopo il casello la strada diventa la statale 33 del Sempione. La percorriamo fino a Crodo (km. 128.2) dove la lasciamo per proseguire con la statale 659.
Al km. 8.5, ad un bivio, andiamo a destra seguendo le indicazioni per Formazza.
A Baceno (km. 13.9) giriamo a destra, sempre sulla 659, come indicato da un cartello che segnala Formazza a 20 chilometri.
Attraversiamo dapprima il Comune di Premia e poi quello di Formazza, entrambi suddivisi in varie frazioni.

Arriviamo a Canza/Früttwald dove, al km. 36.4, troviamo il parcheggio alla sinistra della strada interamente occupato. Scendiamo allora verso il Fiume Toce. All'oratorio di S. Rocco giriamo a sinistra. Attraversiamo il fiume su di un ponte e subito dopo lasciamo la macchina alla sinistra, in un parcheggio con 11 posti auto (m. 1412).
I segnavia G00 indicano dietro: Cascata del Toce 1 h 10, Riale 1 h 50, Passo del Gries (Via del Gries - Sbrinz Route) 4 h 45, Grovella 0 h 20, Ponte 0 h 35 (Via del Gries - Sbrinz Route).

Ci incamminiamo seguendo la strada. Alla sinistra c'è una fontana con vasca di pietra.
Dopo 50 metri troviamo altri segnavia che indicano con una strada alla destra
- segnavia G31: Lago Busin inf. 4 h 35, Lago Busin sup. 4 h 40, B.tta della Valle 5 h 15;
- segnavia G99: Lago Vannino 2 h 50, Scatta Minoia 4 h 25, Alpe Devero (Via Alpina - Itinerario Blu) 7 h 25.
Andiamo a destra, in leggera salita, tra le case. La strada è ancora asfaltata.
Passiamo su di una grata.

Dopo le case continuiamo tra i prati. Ai lati della strada ci sono due rudimentali staccionate. Il fondo diventa sterrato e transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1425).
Alla destra vediamo un grande masso con una croce in cima.
Proseguiamo tra due file di alberi, una per lato. Alla sinistra c'è anche un muro di pietre a secco (m. 1440).
Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia.

In salita, presso un'altra semicurva verso sinistra (m. 1455), troviamo dei segnavia che indicano
- segnavia G99: Lago Vannino 2 h 40, Scatta Minoia 4 h 15, Alpe Devero (Via Alpina - Itinerario Blu) 7 h 15;
- segnavia G31: Lago Busin inf. 4 h 25, Lago Busin sup. 4 h 30, B.tta della Valle 5 h 05.
Subito percorriamo una curva verso destra aggirando una roccia.

Entriamo nel bosco. Dopo una curva verso sinistra troviamo una stanga abbassata. Un cartello informa che la strada è agro-silvo-pastorale e il transito è consentito solo alle persone autorizzate (m. 1470).
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Cominciamo a trovare, di tanto in tanto, una canalina di ferro per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Percorriamo un tornante destrorso e una semicurva verso sinistra vicini tra loro (m. 1485).
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 1495).
Lasciamo a destra un grande masso (m. 1500).
Altri massi li vediamo qua e là tra gli alberi.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e proseguiamo con poca pendenza.
Riprendiamo a salire (m. 1545).

Attraversiamo il letto asciutto di un torrente (m. 1555).
Alla destra c'è un grande masso.
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso (m. 1560).
Riattraversiamo, più a monte, il letto dello stesso torrente (m. 1575).
Lasciamo a sinistra uno slargo. Proseguiamo in salita.
Alla sinistra ci accompagna una roggetta per lo scolo dell'acqua.

Percorriamo un tornante sinistrorso. All'esterno c'è un muro con grosse pietre che prosegue anche dopo il tornante (m. 1600).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 1615).
Attraversiamo il letto di un torrente asciutto.
Dopo una semicurva verso sinistra, per un tratto continuiamo in salita (m. 1625).
Proseguiamo con poca pendenza (m. 1635).
Quasi in piano attraversiamo il letto di un altro torrente e continuiamo in salita (m. 1640).
Superiamo una semicurva verso destra (m. 1655).

Percorriamo un tornante destrorso (m. 1660).
Dopo un tornante sinistrorso alla destra c'è un muro di grosse pietre (m. 1675).
Lasciamo a sinistra uno spuntone di roccia. Superiamo un tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire (m. 1700).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1720).
Alla sinistra, tra gli alberi, vediamo un grande masso.

Presso un tornante sinistrorso ignoriamo una stradina inerbita che prosegue diritto (m. 1730).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1740) e uno sinistrorso (m. 1750).
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1760).
Alla sinistra troviamo un grosso ceppo, tagliato a un metro da terra, sul quale è stata dipinta una striscia gialla. Proseguiamo con poca pendenza (m. 1775).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1785) e continuiamo con un breve tratto in leggera discesa.
In leggera salita superiamo una curva verso sinistra.

Proseguiamo in leggera discesa. Tra gli alberi riusciamo a vedere le cime alla sinistra e davanti a noi (m. 1790).
Superiamo un breve tratto in discesa e continuiamo quasi in piano (m. 1785).
Presso un breve tratto in discesa, poco sotto alla sinistra, vediamo una vecchia baita e un rudere.
Quasi in piano percorriamo un ampio tornante sinistrorso e continuiamo in leggera salita (m. 1780).
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo in discesa. Alla sinistra cominciamo a vedere la seggiovia biposto che sale da Valdo a Sagersboden.
Superiamo una semicurva verso sinistra.

Presso un'altra semicurva verso sinistra passiamo sotto alla seggiovia; alla destra c'è la stazione di arrivo.
Continuiamo quasi in piano e raggiungiamo una radura con vista sul Monte Giove. Alla sinistra c'è una baita chiusa. I segnavia indicano: Sagersboden 1772 m;
- verso destra (segnavia G99): Rif. Miriam 0 h 55, Rif. Margaroli 1 h 35, Lago Vannino (diga) (Via Alpina - Itinerario Blu) 1 h 35, Scatta Minoia 3 h 10, Alpe Devero (Via Alpina - Itinerario Blu) 6 h 10;
- verso destra (segnavia G31): Lago Busin inf. 3 h 20, Lago Busin sup. 3 h 25, B.tta della Valle 4 h 00;
- dietro (segnavia G99): Canza (Via Alpina - Itinerario Blu) 0 h 50.
Continuiamo con la sterrata che gira a destra.

Passiamo accanto ad una fontana con vasca in cemento.
Troviamo due cartelli che indicano se i Rifugi Miriam e Margaroli sono chiusi o aperti.
Attraversiamo una canalina in cemento per lo scolo dell'acqua ed entriamo nel bosco.
Troviamo altre canaline, di legno.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1790).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1815).
Dopo pochi passi su cemento continuiamo su sterrato.
In salita percorriamo una tornante sinistrorso.

Alla destra troviamo un casello dell'acquedotto mentre alla sinistra ci sono due tronchi collocati orizzontalmente al margine della strada (m. 1830).
Transitiamo sotto a due cavi (m. 1835).
Continuiamo con un tornante destrorso passando accanto ad un grande masso. Davanti vediamo una cascata (m. 1860).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1865).
Dopo un tratto con poca pendenza, in salita superiamo una curva verso sinistra (m. 1875).

Subito percorriamo un tornante destrorso ignorando la stradina che prosegue diritto in discesa verso un casello dell'acquedotto.
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Dopo un tornante destrorso continuiamo in salita (m. 1895).

Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1910).
Superiamo una semicurva verso destra (m. 1915).
Uno slargo alla sinistra precede un tornante destrorso. Dalla sinistra proviene il fragore di una cascata (m. 1935).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso.
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo con poca pendenza (m. 1945).

Lasciamo a destra un baitello dell'acquedotto senza l'uscio e guadiamo un ruscello che attraversa la strada. Alla sinistra ci sono due massi (m. 1950).
Proseguiamo quasi in piano. Presso una curva verso sinistra, in basso alla sinistra vediamo il Torrente Vannino. Un cartello segnala possibili piene improvvise (m. 1955).
Continuiamo in leggera salita attorniati da massi e arbusti.
Superiamo due semicurve destra-sinistra e proseguiamo in salita.

Alla destra c'è la "Falesia del Bocciodromo", un'imponente parete liscia, alta circa 50 metri, sulla quale sono state tracciate delle vie di arrampicata. Davanti cominciamo a vedere la Punta d’Arbola (Ofenhorn) ancora innevata. Quasi in piano scavalchiamo un rivolo che attraversa la strada. Lasciamo a sinistra un sentiero che scende verso il torrente (m. 1975).
Superiamo due semicurve sinistra-destra.

Transitiamo sotto tre cavi dell'alta tensione posizionati molto in alto.
Continuiamo con delle serpentine: dx-sx-dx-sx e troviamo dei segnavia che indicano davanti il Rifugio Margaroli e il Lago Vannino (m. 1985).
Un ruscelletto attraversa la strada.
Passiamo tra due massi con i bolli di colore rosso-bianco-rosso.
Un altro ruscello attraversa la strada. Proseguiamo con poca pendenza.

In leggera discesa passiamo tra un pino ed un masso.
Quasi in piano guadiamo un ruscello e continuiamo in salita.
Alla destra troviamo un grande masso sormontato da uno più piccolo.
La pendenza ora è minima.

Alla sinistra vediamo la Cascata del Vannino (m. 2000).
Riprendiamo a salire. Un cartello segnala il pericolo di piene improvvise.
Scavalchiamo un rivolo e lasciamo a destra un masso. Poco dopo ne scavalchiamo un altro.

Con il fondo in cemento camminiamo in una larga gola. Alla sinistra scorre il Torrente Vannino (m. 2015).
Usciti dalla gola, la strada torna ad essere sterrata (m. 2040).

Alla sinistra c'è la "dighetta" praticamente inutile da quando è stata costruita la diga del Lago Vannino (m. 2055).
Continuiamo quasi in piano con delle serpentine appena accennate. Vediamo il torrente che scorre nella valletta e lambisce alcuni grandi massi tra l'erba.
Proseguiamo con poca pendenza. Presso una semicurva verso destra passiamo tra due massi; quello alla sinistra reca il cartello che segnala possibili piene improvvise mentre su quello alla destra vediamo un grande segnavia rosso-bianco-rosso.

Un vecchio cartello indica a sinistra il sentiero per il Rifugio Miryam dell'Acli di Milano. Continuiamo in salita. Davanti torniamo a vedere la Punta d’Arbola.
Con pochi passi in discesa ed altrettanti in salita raggiungiamo e attraversiamo il letto di un torrente in secca (m. 2080).
In leggera salita guadiamo un ruscello e in salita ne guadiamo altri quattro l'ultimo dei quali scorre in una canalina di ferro (m. 2095 - 2100 - 2110 - 2115).
Percorriamo un tratto quasi in piano e uno con poca pendenza (m. 2135).
Continuiamo quasi in piano (m. 2140).

Alla sinistra vediamo un traliccio diverso dagli altri; in questo i cavi passano all'interno su due file sovrapposte.
Attraversiamo altri due ruscelli, superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in leggera discesa.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso destra e passiamo sotto i cavi dell'alta tensione.
Davanti vediamo la diga del Lago Vannino e alcuni edifici.
All'interno di una semicurva verso destra c'è un doppio traliccio.

Troviamo dei segnavia che indicano,
- alla destra (segnavia G35): B.tta del Gallo 1 h 05, Alpe Freghera di Sopra 1 h 50, Cascata dl Toce 2 h 40;
- diritto (segnavia G99): Lago Vannino 0 h 15, Rif. Margaroli 0 h 15, Scatta Minoia (Via Alpina - Itinerario Blu) 1 h 50;
- dietro (segnavia G99): Rif. Miriam 0 h 35, Sagersboden 0 h 55, Canza (Via Alpina - Itinerario Blu) 1 h 45.

Lasciamo a destra un grande masso e subito dopo superiamo una semicurva verso sinistra. Alla destra ci sono vari massi franati.
Percorriamo una semicurva verso sinistra.
Un ruscelletto scorre sotto alla strada.
Superiamo una semicurva verso destra passando tra due ruderi e continuiamo in leggera salita.
Alla sinistra c'è un doppio traliccio (m. 2145).
Quasi in piano attraversiamo il letto asciutto di un ruscello. Davanti, ora vediamo anche il bianco edificio del Rifugio Margaroli.
Percorriamo due curve destra-sinistra.
Attraversiamo alcuni rivoli.

Camminando sopra delle pietre affioranti dall'acqua, guadiamo un torrente (m. 2155).
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in salita.
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno con poca pendenza (m. 2160).
Lasciamo a sinistra un masso (m. 2165).
Presso una curva verso sinistra attraversiamo un ruscelletto in secca (m. 2170).

Ad una biforcazione prendiamo il sentiero alla sinistra verso il Rifugio Margaroli mentre quello alla destra si dirige verso le baite dell'Alpe Vannino.
Alla sinistra cominciamo a vedere la diga e una piccola parte del Lago Vannino.
Arriviamo ad un altro bivio. La stradina alla sinistra conduce alla diga mentre il sentiero che prosegue diritto sale al rifugio.
Proseguendo verso il rifugio, il sentiero si divide nuovamente e se teniamo la sinistra dobbiamo fare attenzione a due tubi che dobbiamo scavalcare.
Poco dopo raggiungiamo il Rifugio Margaroli (m. 2194) situato su di un dosso in posizione dominante il Lago Vannino.

Tempo impiegato: ore 2.50 - Dislivello: m. 804 -22
Data escursione: settembre 2022

Seggiovia:

E' possibile dimezzare il dislivello utilizzando la seggiovia che sale da Valdo a Sagersboden (m. 1772) e da lì proseguire a piedi.
Per informazioni sulla seggiovia: https://www.facebook.com/paradisopertutti - tel. 348 0941964.

Escursioni partendo dal Rifugio:


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