Rifugio G.A.E.N.

Il Rifugio G.A.E.N. (Gruppo Alpinistico Escursionistico Nossese) è situato al margine orientale di una grande prato detta Pià, a sudest delle Cime di Belloro.
E' un rifugio privato. Gli ho comunque dedicato una pagina in quanto può essere la meta di una piacevole e facile escursione.

Su una parete esterna dell'edificio sono appese due tavole con una sezione del tronco di alcuni alberi e delle targhette che ne indicano i rispettivi nomi.
Attorno al rifugio alcuni cartelli indicano nome e caratteristiche degli alberi presenti li attorno quali: nocciolo (corylus avellana), abete rosso (pices abies), sorbo degli uccellatori (sorbus aucuparia), betulla (betula alba), faggio (fagus sylvatica), sorbo montano (sorbus aria), frassino maggiore (fraxinus excelsior), acero montano (acer pseudoplatamus).

Primo itinerario: da Premolo

Con la provinciale 671 risaliamo la Val Seriana fino a Ponte Nossa. Lasciata a sinistra la provinciale 46 che sale al passo di Zambla, continuiamo per un altro centinaio di metri e poi prendiamo, sempre a sinistra, la strada per Premolo.
Poco più avanti, seguendo la segnaletica, giriamo a sinistra e con la provinciale 47 raggiungiamo Premolo (Via Aldo Moro). La provinciale termina presso un incrocio.
Continuiamo diritto (Via Valzella) seguendo un segnavia che indica: n. 245, Val Dossana, Gaen, M. Belloro.
Giunti in fondo alla via giriamo a sinistra in Via Dell'Agro (stesso segnavia) e continuiamo trovando bandierine di colore rosso bianco rosso ad ogni curva. La stessa strada più avanti diventa Via Bratte e poi Via Sonfaet.
A questo punto troviamo sulla destra un cartellone con una mappa della zona ed una fontana. Poco più avanti (m. 740) c'è un parcheggio sulla sinistra mentre a destra si stacca il sentiero 245 della Val Dossana (Baita di Sopra a ore 2, Rifugio Leten). Continuando invece con la strada vengono segnalati Belloro, Gaen e Golla. Proseguiamo diritto.
Entriamo nel bosco e, più avanti, troviamo una sbarra. Da questo punto il transito è consentito solo agli automezzi dotati di apposito permesso. Sulla destra c'è lo slargo dove parcheggiamo (m. 830).

Lasciata a sinistra la deviazione per il "Luogo della Speranza Don Seghezzi", ci incamminiamo nell'abetaia lungo la stretta stradina asfaltata, superando la sbarra che peraltro troviamo alzata. Un segnavia indica Gaen, Strada di Belloro.
Ignoriamo un ampio sentiero che sale a sinistra (m. 845).
All'esterno del secondo tornante, sulla sinistra, vediamo una torretta.
In alcuni punti, al margine della strada, ci sono dei paracarri realizzati recuperando delle vecchie traversine ferroviarie.
In leggera salita arriviamo ad un bivio dove prendiamo la strada a sinistra in salita (m. 890).
A sinistra ora ci sono dei prati recintati. Poco prima di arrivare ad un cancello vediamo un crocefisso appeso ad un albero.
Saliamo in modo abbastanza ripido. Presso una curva a destra troviamo una casa (m. 935).
Raggiunto il successivo tornante, sinistrorso, continuiamo in leggera salita.
Ignoriamo poi una sterrata che scende a sinistra (cartello strada privata).
Torniamo a salire. In alto a destra nei prati vediamo una baita, attorniata da una recinzione e raggiungibile con una stradina che si stacca due tornanti più sopra.
Superiamo un dosso per lo scolo dell'acqua. A sinistra ci sono delle protezioni in metallo (m. 1015).
Presso una curva a destra, troviamo sulla sinistra un cancello e una casa bianca nei prati.
Con minore pendenza superiamo altri tre tornanti poi, a destra, troviamo un cancello oltre il quale c'è una casa bianca.
Rientriamo nel bosco. Lasciamo a sinistra una piazzola. La pendenza aumenta.
Ignoriamo una stradina che scende a destra. Poco dopo, presso un tornante, un cartello indica a destra, sotto un tettuccio, l'ingresso per "il Parco e la Cappella". Un altro segnavia indica il Gaen, continuando lungo la strada (m. 1100).

Superiamo due tornanti e poi altri due che hanno un sentiero che si stacca all'esterno.
I successivi tre invece sono caratterizzati da un basso muretto di contenimento.
Il seguente, destrorso, presenta uno slargo prativo alla sinistra (m. 1195).
Ancora un altro tornante e poi usciamo dal bosco.
Continuiamo tra i prati e ben presto vediamo un segnavia che indica il Gaen verso destra (m. 1210).

Lasciamo la strada che continua verso Baia Palazzo, oltre la quale inizia il Sentiero di Belloro, ed entriamo nel prato alla destra.
Seguiamo delle pallide tracce di sentiero ed alcuni paletti in legno.
In leggera salita raggiungiamo una pozza recintata (m. 1215) accanto alla quale è sistemato il cartellone n. 9 del Sentiero di Belloro (Dalla Baita di Corna Pisù - Il mare ... e il tarassaco).
Oltre la pozza, continuiamo quasi in piano tra l'erba sempre seguendo i paletti. In basso a destra vediamo una vecchia baita.
Giunti in fondo al prato con quattro passi in leggera discesa raggiungiamo il rifugio e il cartellone n. 8 (Sosta al Rifugio Gaen - Siamo in un sito di importanza europea e non solo).

Tempo impiegato: ore 1.00 - Dislivello m. 400
Data escursione: giugno 2009

Secondo Itinerario: dalla strada Gorno-Grina (tornante sinistrorso quota 1030)

Con la provinciale 671 risaliamo la Val Seriana fino a Ponte Nossa, poi deviamo a sinistra per prendere la provinciale 46 che sale al passo di Zambla. Al bivio la segnaletica indica Gorno a 3 chilometri.
A Gorno lasciamo la provinciale per prendere sulla destra (nord) Via Guerinoni con la quale risaliamo il paese fino a uno slargo di fronte a un bar dove la via termina. Continuiamo poi sulla destra con Via Cornello verso gli alpeggi Grem, Grina e Golla e le contrade S. Giovanni, Cavagnoli e Peroli come indicato da un cartello.
Ad un bivio andiamo a sinistra sempre seguendo la segnaletica.
Continuiamo fino alla curva verso sinistra (quasi un tornante) che precede il traverso che porta all'alpeggio Grina.
All'esterno si staccano una stradina in discesa ed una in salita. Un segnavia su di un albero indica il percorso n. 262 lungo quest'ultima.
C' è anche una panchina. Il posto per parcheggiare è limitato a quatto o cinque vetture (m. 1030).

Ci incamminiamo, tra prati e alberi, sulla stradina sterrata in salita che inizialmente segue una staccionata di legno alla destra.
Troviamo alcune canaline in legno per lo scolo dell'acqua.
Subito la salita diviene abbastanza ripida. Ignoriamo, uno dopo l'altro, due sentieri sulla destra.
Troviamo un gabbiotto di colore verde, anch'esso a destra (m. 1050).
Vediamo un segnavia a bandierina dipinto su di un albero poco prima di una curva a sinistra, oltre la quale ci addentriamo in una faggeta.
Più avanti, sulla sinistra ci sono dei paletti di legno.

Troviamo poi sulla destra un prato con una cappellina contenente un crocefisso. La chiesetta è recintata con una staccionata in legno all'interno della quale c'è anche una panchina. Da sinistra invece arriva un ampio sentiero (m. 1090).
Più avanti vediamo una casa più in basso nel prato alla destra.
Troviamo poi sulla sinistra una costruzione metallica verde vicino alla quale ci sono due panchine e un barbecue.
La strada piega a destra (m. 1100); la lasciamo per prendere un sentiero che prosegue diritto tra i prati.
Alla sinistra ci sono degli alberi. Su una palina è dipinto un segnavia a bandierina.
Saliamo in modo abbastanza ripido tra due file di paletti metallici. A destra c'è una casa.
Troviamo un pilone in cemento disteso per terra a sinistra, a lato del sentiero.

Raggiungiamo un bosco. Il sentiero si mantiene al suo margine destro e segue una recinzione oltre la quale c'è un prato.
Continuiamo con poca pendenza. Lasciamo a sinistra un gabbiotto in lamiera.
Poi riprendiamo a salire. Nei prati a destra, lontano, vediamo una casetta.
Poco dopo, tra gli alberi a sinistra, vediamo un'altra costruzione metallica di colore verde.
Terminato il bosco (m. 1170) continuiamo ripidamente tra i prati.
Attraversando un gruppo di alberi, passiamo tra due case; davanti al cancello della casa a destra c'è un muretto con il segnavia n. 262 e una freccia che indica la nostra direzione (m. 1200).

Ignorando un sentiero sulla destra continuiamo in leggera salita tra i prati.
Poi, quasi in piano, arriviamo ad un bivio senza indicazioni e andiamo a destra in leggera salita.
Poco più avanti ritroviamo i segnavia a bandierina e anche alcuni bolli bianchi.
In leggera salita, con vista a sinistra sull'Alben e sulla vallata, raggiungiamo una baita (m. 1225). Davanti all'ingresso c'è una tettoia in lamiera sotto la quale ci sono un tavolone e relative panche. Ci sono anche un camino e uno spiazzo erboso.

Accanto alla baita il sentiero gira a destra e riprende a salire tra prati e qualche alberello.
Continuiamo poi con poca pendenza cercando di seguire le flebili tracce del sentiero che a volte sembra sparire.
Raggiungiamo una malga accanto alla quale vediamo una mandria al pascolo.
Oltre la malga, continuiamo praticamente in piano, e raggiungiamo un boschetto di abeti. Qui il sentiero si divide in varie tracce parallele.
Alla fine del bosco proseguiamo tra alberi a sinistra e prati a destra. Sulla destra vediamo due case.

Raggiungiamo una sterrata (m. 1250). Un cartello indica a sinistra: Plassa d'Golla a ore 0.15, Sentiero Cai 262 (bollo giallo), Scale Val d'Aqua; a destra: Belloro e Premolo; dietro: Gorno.
Un altro cartello indica a sinistra la Strada di Forsei (cartello divieto accesso agli automezzi)
Qui inizia il Sentiero di Belloro contraddistinto da una serie di cartelloni, posti a cura del comune di Premolo, che spiegano le caratteristiche dei luoghi che stiamo attraversando. Questo sentiero effettua un giro ad anello lungo il quale è situato anche il Rifugio Gaen. Poiché i cartelloni sono 10 e quello accanto al Gaen porta in numero 8, va da se che andando a destra, e cioè facendo il giro al contrario, arriveremo al rifugio in minore tempo.
Continuiamo pertanto verso destra, in piano. (Vedi più sotto il Terzo Itinerario per la descrizione in senso orario).

Dopo pochi metri su sterrato, la stradina diventa asfaltata.
Lasciamo a destra un pollaio e raggiungiamo la Baita Palazzo che troviamo sulla sinistra (m. 1240).
All'interno della recinzione vediamo il cartellone n. 10 (Alla Baita di Palazzo Caino - Storie di paura all'ombra del grande ciliegio).
Continuiamo in leggera discesa tra due recinzioni. A destra ci sono dei prati.
Poco dopo sulla sinistra troviamo un'altra casa recintata con una siepe di piccoli abeti. Accanto all'ingresso c'è una vecchia pompa della benzina di colore giallo e rosso.
Alla destra della strada ci sono alcuni paracarri realizzati riciclando delle vecchie traversine ferroviarie.
In discesa arriviamo al punto, descritto nel primo itinerario, dove un segnavia indica il Gaen (in questo caso a sinistra) nei prati (m. 1210).

Lasciamo la strada che continua in discesa verso Premolo ed entriamo nel prato alla sinistra.
Seguiamo delle pallide tracce di sentiero ed alcuni paletti in legno.
In leggera salita raggiungiamo una pozza recintata (m. 1215) accanto alla quale è sistemato il cartellone n. 9 (Dalla Baita di Corna Pisù - Il mare ... e il tarassaco).
Oltre la pozza, continuiamo quasi in piano tra l'erba sempre seguendo i paletti. In basso a destra vediamo una vecchia baita.
Giunti in fondo al prato con quattro passi in leggera discesa raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.00 - Dislivello m. 220 -40
Data escursione: luglio 2009

Terzo Itinerario: Sentiero di Belloro

"Il percorso principale si snoda in senso orario attorno alla Cima di Belloro orientale. La traiettoria consigliata parte dalla Forcella tra le due cime poco oltre Baita Palazzo, si inoltra a lato di una grande dolina con i resti di forni molto antichi, lambisce la pozza dei rospi e sale fino al grande faggio della Baita Casera. Da qui ridiscende alla Baita Piazza Golla e, lungo il versante boschivo orientale, attraversa il torrente e raggiunge il rifugio Gaen. Il ritorno al punto di partenza richiede di attraversare l'ampia prateria detta Pià fino al grande ciliegio di Baita Palazzo (testo tratto dal cartellone n. 1)".

Il punto di inizio del Sentiero di Belloro (m. 1250) è raggiungibile in auto, dotandosi dell'apposito permesso da porre sul cruscotto della propria vettura, e utilizzando la stradina asfaltata (sterrata solo negli ultimi metri) descritta nel primo itinerario.
Naturalmente possiamo arrivare qui anche a piedi (vedi i primi due itinerari).

Ci incamminiamo sulla sterrata in leggera discesa tra prati circondati da abeti.
Percorriamo un tratto pianeggiante dove troviamo il cartellone n. 2 (Le cime di Belloro - Cime perforate da lunghe gallerie minerarie)
Poi ancora, in leggera discesa, raggiungiamo un bosco.
All'inizio del bosco troviamo un bivio. Andiamo a sinistra seguendo segnavia di vario tipo (bolli bianco-rossi, bolli bianco-verdi, bolli rotondi gialli). A destra invece una scorciatoia porta direttamente a valle della Baita Vall'Aqua (cartellone n. 7).

In leggera salita raggiungiamo il cartellone n. 3 (m. 1230 - Nei boschi di Belloro - Vicende della comunità dei faggi).
Dopo un tratto in salita, ne percorriamo un altro un piano ed arriviamo alla grande radura di Piazza Golla (m. 1245).
Potremmo girare subito a destra verso il cartellone n. 6 ma preferiamo fare il giro completo.

Andiamo dunque a sinistra, tenendoci ai margini della radura e, con un sentierino tra l'erba raggiungiamo una pozza ed il cartellone n. 4 (m. 1250 - La pozza di Piazza Golla - Un catino pieno di vita).
Poi pieghiamo a destra e, seguendo un piccolo sentiero, iniziamo a risalire i prati. A destra, sull'altro lato della radura, vediamo la vecchia baita di Piazza Golla.
Ci portiamo poi al centro della radura dove troviamo un sentiero con il quale saliamo con maggiore pendenza.
Arriviamo così al cartellone n. 5 (m. 1335 - Il faggio di Baita Casera - I giganti di Premolo).
Poco più avanti ci sono il grande faggio e la malga.

Torniamo indietro. Scendiamo passando accanto alla Baita di Piazza Golla e raggiungiamo il cartellone n. 6 (m. 1250 - La Malga di Piazza Golla - Pascoli, animali e formaggi).
Seguendo i bolli gialli, continuiamo con un sentiero che, alla sinistra, si addentra nel bosco.
Dopo pochi passi in discesa, continuiamo quasi in piano, aggirando un ansa della montagna, e poi in lieve discesa.
A questo punto per raggiungere il cartellone n. 7 conviene usciere dal sentiero e andare a sinistra.
Poco dopo arriviamo al margine settentrionale di una radura dove troviamo la Baita Vall'Aqua oltre la quale ci sono una pozza recintata, che troviamo in secca, ed il cartellone n. 7 (m. 1228 - Alla Baita Vall'Aqua - Piante da vedere, animali da scoprire).

Ora possiamo tornare sui nostri passi e riprendere il sentiero oppure scendere lungo il margine destro della radura.
Troviamo subito un bivio (m. 1205). Una freccia rossa indica a destra un sentiero che torna indietro e va a sbucare nella prima radura tra i cartelloni n. 2 e n. 3. Continuiamo invece diritto, in discesa, seguendo i bolli gialli sugli alberi e sulle pietre tra l'erba.
Al termine del prato rientriamo nel bosco.
Ora il sentiero e i bolli praticamente spariscono. Scendiamo per una ventina di metri in una vallecola in fondo alla quale troviamo un sentiero.
Sia a sinistra che a destra ci sono dei bolli gialli. Se andiamo a sinistra, poco dopo troviamo un cartello che indica, tra l'altro, il Rifugio Gaen alle nostre spalle. Sappiamo dunque che la direzione corretta è l'altra.
Andiamo dunque a destra, abbassandoci un poco per superare il letto di un torrente che troviamo in secca (m. 1160).
Risaliamo la sponda opposta e, seguendo strisce gialle sugli alberi, saliamo un poco verso destra fino ad uno slargo erboso tra gli alberi.
Qui troviamo una freccia gialla che indica un sentiero a sinistra. Lo seguiamo in piano e poi in leggera salita, a mezza costa nel bosco. Alla sinistra del sentiero c'è un pendio alberato che scende ripidamente.
Superiamo un breve tratto in salita su fondo roccioso (m. 1200) e proseguiamo con poca pendenza.
Troviamo poi un'altra breve salita tra alcune roccette e poi continuiamo in leggera salita.
Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra verso un baitello e, all'uscita dal bosco, raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello m. +180 -200 (arrivando in auto all'inizio del Sentiero di Belloro)
Data escursione: luglio 2009

Escursioni partendo dal Rifugio:


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