Rifugio Frasnedo

L'antico borgo di Frasnedo in Val dei Ratti, è tuttora raggiungibile solo a piedi.
Il rifugio invece è una recente costruzione, essendo stato inaugurato nel 2010, ed è situato nella parte alta dell'abitato, ultima casa verso destra.

C'è una strada in costruzione che attualmente (aprile 2022) sale asfaltata fino a quota m. 640 e poi prosegue sterrata fino a quota m. 900 (praticamente fin quasi al Tracciolino).
Dalla Loc. Vico (praticamente dall'inizio) c'è il divieto di transito ai veicoli non autorizzati. Occorre munirsi del permesso, al costo di € 5, presso gli Uffici Comunali o presso uno dei seguenti bar di Verceia: Bar Val di Ratt, Bar Pinki, Bar Miky, Bar Circolo Al Sert.
In alternativa è possibile salire a piedi utilizzando la vecchia mulattiera.

Primo itinerario: dal termine della strada sopra Verceia

Con la s.s. 36 arriviamo fino a Verceia. Al km 103, dopo il ponte sul Torrente Ratti e prima di arrivare alla stazione ferroviaria, giriamo a destra in Via Serto.
Incrociamo poi Via San Francesco e proseguiamo diritto in Via Vico (qui alcuni cartelli indicano la Val dei Ratti). Poco dopo troviamo sulla destra l'inizio della mulattiera (m. 260).
Se ci siamo dotati dell'apposito permesso, possiamo continuare con la strada che sale, un po' stretta, con vari tornanti, incrociando varie volte due diverse mulattiere.

La strada termina presso un tornante sinistrorso dove c'è spazio per fare manovra e parcheggiare (m. 900).
Proseguiamo diritto e poco dopo raggiungiamo il Tracciolino. I segnavia indicano: m. 912 slm; a sinistra: S. Giorgio a ore 1.30, Cola a ore 2.20, Codera a ore 3; diritto: Frasnedo a ore 1, Biv. Primalpia a ore 3.30, Rif. Volta a ore 5; dietro: Verceia centro a ore 1.30, Verceia stazione F.S. a ore 1.45. A destra si va verso la Diga di Moledana e anche da lì si può proseguire verso Frasnedo (vedi il secondo itinerario).

Attraversato il Tracciolino, proseguiamo dapprima in leggera salita e poi con maggiore pendenza.
Troviamo delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua poste di traverso al percorso.
Percorriamo due tornanti ravvicinati, il primo dei quali verso sinistra (m. 935).
Alla sinistra c'è una zona recintata con una rete. Subito dopo troviamo una nicchia con una foto a ricordo di una persona deceduta e ignoriamo un ripido sentiero che sale a sinistra.
Proseguiamo quasi in piano tra alberi radi. In alto a sinistra vediamo le case di Castano e in basso a destra una cascata.
Continuiamo in leggera salita e troviamo dapprima un masso sopra il quale ci sono due piccole croci e più avanti un altro con una croce.

Dopo un tratto con delle protezioni alla destra arriviamo ad un bivio (m. 960). Un cartello recita: "Benvenuti a Casctan fraz. d'Europa".
Lasciamo a sinistra la mulattiera che conduce verso le case del piccolo abitato e proseguiamo diritto con ripide serpentine.
Arriviamo ad un punto pianeggiante (m. 975) dove troviamo un sentiero che si stacca verso sinistra e ritorna a Castano e un altro che scende a destra verso un lavatoio. Ci sono anche un rudimentale tavolo con alcuni sgabelli e una vasca in pietra con dell'acqua per abbeverare gli animali. Un cartello la definisce come "Bait, trogolo del XVI secolo?". Pochi metri più avanti c'è il "Baitel di Copas", vecchia sorgente che attualmente si sta cercando di recuperare. C'è anche un cartello raffigurante un aquila in un triangolo rovesciato.
Pochi passi più avanti troviamo un grande castagno.
Proseguiamo in salita nel bosco. Ora i castagni hanno lasciato il posto ai noccioli e alle betulle.

Percorriamo pochi passi in piano poi, in leggera salita, raggiungiamo una cappella posta sul lato destro della mulattiera (m. 1000). La cappella contiene un affresco raffigurante una madonna con bambino. All'esterno della parete di destra è stata dipinta una poesia dialettale dal titolo: "Vegia capela de la Val d'Infern".
Subito dopo la mulattiera gira a sinistra. Camminiamo in piano con un muro di contenimento alla sinistra, poi torniamo a salire. Ora il rinforzo è alla destra, in basso.
Troviamo un'altra piccola croce su di un masso (m. 1020).

Quasi in piano arriviamo ad un bivio. Delle scritte su un masso indicano a destra: Diga e Moledana. Altre scritte su dei cartelli indicano diritto Frasnedo e il suo rifugio, a destra Moledana e Corveggia. In basso a destra vediamo la Diga di Moledana. Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con paletti metallici che reggono due funi.
Proseguiamo in salita con alcuni zig-zag.
Saliamo vari gradini di pietra e passiamo sotto due fili.
La pendenza aumenta. Circondati dai noccioli risaliamo altri gradini in pietra.
Sotto un masso vediamo un quadretto raffigurante una madonnina.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1055) e risaliamo alcuni rudimentali gradini di pietra in modo abbastanza ripido.
Dopo un tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco (m. 1075).

Lasciamo a sinistra una fontana con vasca in cemento (m. 1090).
Troviamo poi un'altra crocetta sulla sinistra e delle robuste protezioni alla destra.
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad una lieve salita e poi torniamo a salire con altri gradini, inizialmente anche con una corta protezione di legno alla destra.
Alla sinistra c'è una liscia parete. Proseguiamo quasi in piano e poi riprendiamo a salire. Troviamo un'altra corta protezione alla destra. Camminiamo tra noccioli e betulle. Alla sinistra vediamo una piccola croce di legno.
Su fondo roccioso percorriamo pochi passi dapprima in piano e poi in salita (m. 1140).
Dopo un tratto con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso con gradini e poi uno destrorso tra i noccioli.
Superiamo altri due corti tornanti ravvicinati e proseguiamo in leggera salita tra noccioli e betulle.
Poi riprendiamo a salire con altri rudimentali gradini di pietra.

Attraversiamo una zona dove ci sono pochi alberi, passando sotto i cavi dell'alta tensione. Un rivolo attraversa la mulattiera. Alla sinistra c'è una fontana la cui acqua cade in una vasca di legno. In alto a sinistra vediamo una casa (m. 1180).
Rientriamo nel bosco. Un altro rivolo attraversa la mulattiera passando sotto le pietre.
Superiamo in salita un tratto fangoso. Attorno ci sono dei paletti di legno.
Percorriamo poi alcuni passi in piano. In basso a destra c'è una recinzione.
Saliamo dei gradini e poi giriamo a destra mente un piccolo torrente attraversa passando sotto al percorso (m. 1190).
Superiamo altri gradini; alla sinistra c'è un prato e alla destra il bosco.

Percorriamo una curva verso sinistra e usciamo dal bosco.
Ai lati della mulattiera ora ci sono due file di grosse pietre. In alto vediamo le case di Frasnedo.
Per un tratto alla destra ci accompagna un rivolo. Poi la mulattiera gira a sinistra.
Troviamo altre due croci su un masso e raggiungiamo una cappelletta che contiene un quadro raffigurante una madonna con bambino (m. 1230).
Proseguendo tra le due file di pietre, ora più grandi, raggiungiamo Frasnedo. Sulla prima casa leggiamo la scritta: "Frasnedo, comune di Verceia" (m. 1235).
A questo punto possiamo: a) proseguire tra le case visitando il paese; b) percorrere un sentiero che lo aggira a valle.

a) Troviamo altri cartelli che indicano alle nostre spalle la discesa a Verceia: "Castano - Trecciolino - Val Codera - Verceia - Roma".
Saliamo tra le case poi pieghiamo a destra seguendo un cartello che indica il rifugio.
Passiamo sopra una roggia, coperta da una grata, che esce in basso ad una casa alla sinistra. In una nicchia, su un'altra abitazione alla destra, c'è una statuetta dorata raffigurante Santa Barbara.
Proseguiamo con dei gradini. Seguendo un altro cartello che indica il rifugio, andiamo a destra in piano.
Passiamo accanto ad una fontana con vasca poi giriamo a destra. In alto a sinistra vediamo la chiesa della Madonna delle Nevi edificata nel 1686, mentre dall'altro lato la vista spazia sulla vallata.
Con una ampia stradina inerbita raggiungiamo la teleferica di servizio al paese dove ritroviamo l'altro percorso che arriva dalla destra.

b) Prendiamo sulla destra un piccolo sentiero quasi in piano tra l'erba.
Superiamo alcuni rivoli e raggiungiamo la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero.
Proseguiamo in leggera salita e ignoriamo una viuzza a sinistra che rientra verso il centro dell'abitato.
Con una stradina inerbita percorriamo pochi passi in leggerissima discesa e superiamo un ruscello che la attraversa passandole sotto. Continuiamo in leggerissima salita passando a valle della chiesa.
Lasciamo a destra alcune case. In basso a destra vediamo la diga e il Lago di Moledana.
Passiamo sotto i cavi della teleferica.
Sulla destra troviamo due cartelloni, che parlano della Valle dei Ratti e del Bivacco Primalpia, davanti al secondo dei quali c'è una panca di legno. Dalla sinistra arriva l'altro percorso.

Ancora pochi passi e arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 387
Data escursione: giugno 2012

Secondo itinerario: Variante per Moledana

Come descritto nel precedente itinerario arriviamo fino al Tracciolino (m. 912).
Anziché attraversarlo e proseguire diritto, questa volta andiamo a destra lungo i binari verso la Diga di Moledana.
Superiamo alcune semicurve.
Troviamo un traliccio con il numero 13 e successivamente camminiamo sopra un ponte in ferro. Alla destra oltre la vallata vediamo una cascata. In alcuni punti ci sono delle protezioni a valle.
Un cartello segnala Castano con un sentiero che sale a sinistra.
Troviamo poi uno scambio e un tratto con due binari.
Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con paletti di ferro che reggono inizialmente due funi e poi quattro. Troviamo anche il cavo di una teleferica.

Dopo una curva a sinistra, raggiungiamo un tunnel. Su di un cartello leggiamo: "Edison - Diga di Moledana".
Entriamo nel tunnel e poco dopo troviamo una deviazione sulla destra.
Andiamo a destra e usciamo su un terrazzino di fronte alla diga. Alla destra ci sono una madonnina e una panca di legno.
Percorriamo il camminamento sopra la diga. All'inizio e alla fine c'è una sbarra da alzare e abbassare dopo il transito. Alla sinistra, oltre il bacino, vediamo la casa del custode. Guardando in basso a destra invece possiamo constatare come sia alta la diga!
Oltre la diga continuiamo con un sentiero in leggera salita. Sulla destra ci sono un orticello recintato e il traliccio n. 16.
Entriamo nel bosco. Troviamo un grosso masso alla sinistra.
In salita, percorriamo una curva verso destra passando accanto ad un grande faggio (m. 945).

Arriviamo ad un quadrivio. Alcuni cartelli indicano, dietro: Diga, Verceia; a sinistra: Foppaccia, Moledana. Non ci sono indicazioni riguardo la mulattiera alla destra. Continuiamo diritto.
Dopo pochi passi ci immettiamo su di un largo sentiero pianeggiante e andiamo a sinistra (m. 955).
Passiamo sotto i cavi di una teleferica (m. 960).

Troviamo sulla destra una fontana con vasca in cemento e, a seguire, due caselli dell'acquedotto.
Attraversiamo poi, uno dopo l'altro, due ruscelletti e percorriamo due curve destra-sinistra.
Superiamo due semicurve entrambe verso sinistra.
Troviamo un paletto dipinto di verde. Passiamo sotto il cavo di una teleferica (m. 1005).
Ignoriamo un sentiero che sale a destra ed usciamo dal bosco. Vediamo una casetta per gli uccellini.

Proseguiamo con pochissima pendenza, quasi in piano tra i prati. Guardando in alto a sinistra già vediamo la chiesa di Frasnedo. Un cartello informa che siamo arrivati a Moledana.
Poco più avanti ci sono le poche case dell'abitato e un curioso barometro a corda appeso ad un albero. Un cartello ne spiega simpaticamente il funzionamento: "Corda secca: bel tempo; corda bagnata: pioggia; corda rigida: freddo; corda mossa: vento; corda invisibile: nebbia o bere meno; no corda: ce l'hanno rubata" (m. 1025).
Passiamo tra le case, su una delle quali vediamo un affresco raffigurante una Madonna con Bambino tra due santi. Vediamo altre casette per gli uccellini. Alla sinistra c'è una campanella.
Terminate le case, poco sotto alla sinistra, vediamo un baitello.

Rientriamo nel bosco.
In basso a sinistra vediamo un rudere.
Camminiamo quasi in piano tenendoci alti sul Torrente Ratti che scorre in basso alla sinistra.
Superiamo alcuni lievi saliscendi.
Usciamo dal bosco.
Ci troviamo quasi al livello del torrente oltre il quale vediamo alcune case.
Guadiamo un affluente che scende dalla destra. Altri due invece li troviamo asciutti.

Con una curva verso sinistra raggiungiamo il ponte con il quale attraversiamo il Torrente Ratti. Il ponte ha il fondo in cemento e le sponde di ferro dipinte di bianco (m. 1050).
Oltre il ponte troviamo dei segnavia che indicano: Moledana m. 1070 slm; davanti: Corveggia a ore 0.30, Biv. Primalpia a ore 2.45, Rif. Volta a ore 4; dietro: Tracciolino a ore 0.40, Verceia a ore 2.
Con alcuni rudimentali gradini di pietra, raggiungiamo le case.
Giriamo a destra e passiamo accanto ad una fontana con vasca in cemento sopra alla quale leggiamo: "Laudato sii mi Signore per Sora Acqua".
Continuiamo con un muro di pietre alla sinistra.

Rientriamo nel bosco. Percorriamo un tratto in salita seguito da un altro con poca pendenza.
Proseguiamo quasi in piano e vediamo, sull'altro lato della valle, un cascata che scende con ben cinque salti (m. 1075).
Con un tornante sinistrorso riprendiamo a salire. Poco dopo ne superiamo uno destrorso.

Arriviamo ad un bivio (m. 1090). Due cartelli sugli alberi informano che possiamo andare a sinistra in salita o proseguire diritto con lievissima pendenza. Scegliamo la seconda possibilità.
Siamo arrivati al punto in cui sull'altra sponda del torrente scende la cascata che avevamo precedentemente notato.
Dopo un tratto quasi in piano troviamo un sentiero che scende a destra. Un cartello segnala: Alpe Nave, Val di Salc (m. 1110)
Riprendiamo a salire con delle serpentine e con il sentiero inizialmente incassato nel terreno circostante (m. 1125).
A lato del sentiero ci sono alcuni massi. La pendenza aumenta e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1155).
Poi, in leggera salita, attraversiamo il letto in secca di un ruscello (m. 1170).

In salita, tra massi e pietre, arriviamo ad un altro bivio (m. 1190). Un cartello indica Frasnedo a sinistra. Un altro: Moledana dietro. Andiamo a sinistra con un piccolo sentiero fra erba e ortiche.
Attraversiamo una piccola radura. Passiamo tra le pietre di una vecchia frana (m. 1200).
Dopo pochi passi in discesa, riprendiamo a salire sempre camminando tra le pietre.
Lasciamo a destra un masso (m. 1210).
Torniamo a camminare tra gli alberi. La pendenza diventa abbastanza ripida. Alla sinistra troviamo altre pietre.
Proseguiamo quasi in piano, a mezza costa, con un ripido pendio alberato che scende alla sinistra. Troviamo, uno dopo l'altro, due rivoli che scendono dalla destra; entrambi tramite una canalina di legno passano in un tronchetto di legno scavato, abbondantemente coperto da muschio (m. 1225).
Proseguiamo in leggera salita superando un'altra zona con pietre franate; queste però sono più piccole delle precedenti (m. 1235).
Percorriamo un tratto quasi in piano con alcuni grandi massi alla destra.
Alterniamo alcuni tratti in salita ad altri con poca pendenza o quasi in piano.
Riprendiamo a salire con due zig-zag destra-sinistra in un bosco di betulle (m. 1275).
Percorriamo un tornante destrorso, subito seguito da uno sinistrorso e ci immettiamo su di una stradina sterrata. Un cartello indica dietro: Moledana, diga (m. 1285).
Andiamo a sinistra in piano e poco dopo troviamo il cancello, da aprire e richiudere, oltre il quale è situato il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.25 - Dislivello: m. 387
Data escursione: giugno 2013

Escursioni partendo dal Rifugio:


Copyright © Diska (www.diska.it) 2001,2022 - All Rights Reserved