Rifugio della Corte

Il Rifugio della Corte e l'annessa cappella sono situati poco sopra le case della località Corte, in Val Gerola.

Primo itinerario: in auto

Lasciamo la statale 38 a Morbegno per prendere sulla destra (sud) la provinciale 7 della Val Gerola.
Dopo 8 km in salita, superato il centro di Rasura, dobbiamo girare a destra.
Possiamo farlo subito (a - Via Costa) oppure proseguire fino al termine del paese (b - Via Ronco Vecchio). In entrambi i casi, alcuni cartelli segnalano i Rifugi Bar Bianco e della Corte.
a) Percorrendo dapprima Via Costa e poi Via Pezzini risaliamo verso la parte alta del paese. Ad un bivio giriamo a sinistra in Via Larice (cartello indicatore: Alpe Culino km. 6).
b) Con Via Ronco Vecchio invece saliamo direttamente fino ad immetterci in Via Larice dove proseguiamo verso sinistra.

Dopo l'uscita dall'abitato di Rasura la strada è soggetta a pedaggio. Su un cartello leggiamo: "Strada agro-silvo-pastorale. Accesso con pass. Per poter accedere è necessario registrare la targa. Attenzione telecamere attive dal 20 giugno 1922. Dopo il passaggio ai varchi hai tempo 30 giorni per effettuare la registrazione. Costo del pass giornaliero € 5, settimanale € 10, mensile € 15. Informazioni e regolamento sul sito ww.consorziomiglioriemontane.it o al numero di telefono 0342 610955." Alla destra c'è un parcheggio (m. 1040).

Continuando in auto, più avanti ignoriamo una stradina sulla destra (cartello: Rasega, Fontane, Ronchi di Sotto) (m. 1120).

Poco dopo troviamo, sempre a destra, la deviazione per il Rifugio della Corte (m. 1130 - cartello: Ronchi, Corte, Tagliate, Alpe Olano). Lasciamo la strada, che prosegue verso l'agriturismo (ex-rifugio) Bar Bianco, e prendiamo questa stradina asfaltata con la quale, dopo km. 2.3 arriviamo al Rifugio della Corte

Secondo itinerario: da Sacco

A Morbegno prendiamo sulla destra (sud) la provinciale 7 della Val Gerola.
Al km 6 arriviamo a Sacco.
Verso la fine del paese abbandoniamo la provinciale per prendere alla destra Via Don Clerici.
Lasciamo a destra la chiesa di San Lorenzo e continuiamo diritto con Via Pra di Rüss.
Percorriamo un tornante sinistrorso e alcune curve.
Ad un bivio andiamo a destra.
Poco dopo troviamo sulla destra una fontana e il campetto di calcio a cinque nel cui parcheggio lasciamo la macchina (m. 755).

Seguiamo l'asfalto in leggera salita e superiamo una grata per lo scolo dell'acqua collocata di traverso alla strada. Due segnali stradali indicano il divieto di transito ai veicoli eccetto quelli autorizzati e il limite di 30 km/h. Ai lati ci sono due staccionate di legno.
Vediamo un bollo rosso-bianco-rosso su una roccia alla sinistra e una stalla nel prato alla destra.

Poco dopo, alla sinistra troviamo la chiesa di San Bernardo sul lato sinistro della quale prende avvio una mulattiera (m. 770). I segnavia indicano: Chiesa di San Bernardo; diritto: loc. Roncale (opere militari della frontiera nord, prima guerra mondiale) a ore 0.30; con la mulattiera in salita alla sinistra: Oratorio del Calvario (XVII secolo) a ore 0.05, dietro: Sacco a ore 0.10. Un cartello parla della chiesa e mostra una foto degli affreschi all'interno della stessa.
Prendiamo la mulattiera, ai lati della quale ci sono due bassi muretti di pietre. Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso.
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso incassato tra pietre coperte dal muschio (m. 780).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo in leggera salita tra gli alberi con un sentiero demarcato da due strisce di pietre ai lati.

Alla destra si stacca un sentiero che con pochi passi conduce ad un'altra chiesa. Su di un cartello leggiamo: "Oratorio del Calvario". Un altro cartello parla della chiesa e mostra la foto di un affresco raffigurante la Crocifissione (m. 795).
Ripreso il sentiero principale proseguiamo quasi in piano.
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione lasciando a sinistra un traliccio e poco dopo la base in cemento di un altro. Alla sinistra ci sono alcune case in un prato.

Passando accanto alla "Cascina Amilcare" torniamo sulla strada, ora è sterrata, e la seguiamo verso sinistra in leggera salita (m. 800).
Troviamo una fontana con una grande vasca alla destra e una grata per lo scolo dell'acqua di traverso alla strada.
Ignoriamo una strada alla destra chiusa da una sbarra verde e una alla sinistra che entra in una proprietà privata.
Alla destra c'è un casello dell'acquedotto. Sul muro, una freccia indica diritto: Corte, Olano. Superiamo un'altra grata per lo scolo dell'acqua e lasciamo a destra un pollaio (m. 810).

Proseguiamo in salita. Ora il fondo è in cemento. Ai lati ci sono due bassi muretti. Scavalchiamo un'altra grata. Nei prati vediamo alcune case e stalle da entrambi i lati.
Superiamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 820).
Con il muretto solo alla sinistra percorriamo una curva verso destra molto ampia. In basso alla sinistra vediamo il paese.
Subito dopo alla sinistra troviamo una baita presso la quale sventola il tricolore.

Poco dopo lasciamo la strada per prendere una mulattiera che sale alla destra in un bosco formato in prevalenza da faggi. Un cartello indica a destra: Rif. La Corte, Tagliate, Monte Olano. Ci sono anche un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso e il primo di una serie di segnavia "1..." di colore rosso che ci accompagneranno lungo il cammino (m. 840).
Un cartello indica una "zona a maggior tutela".

Presso una curva molto ampia verso sinistra transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione e lasciamo un traliccio alla sinistra (m. 850).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 855) e uno sinistrorso (m. 865).
Superiamo una semicurva verso destra (m. 870). Il panorama ci mostra alla destra una veduta del versante retico e del fondovalle dal quale si erge il Culmine di Dazio.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 890), uno destrorso (m. 895) e uno sinistrorso (m. 905).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido
Un rivolo attraversa la mulattiera (m. 925).

Poi la pendenza diminuisce un poco. All'esterno di un tornante destrorso troviamo una casa attualmente in fase di ristrutturazione (m. 950).
Superiamo una curva verso sinistra (m. 960). Un cartello segnala una "zona a maggior tutela".
Troviamo alcune pietre collocate di taglio alla sinistra della mulattiera mentre alla destra vediamo del muschio.
La pendenza aumenta un poco. In basso alla sinistra vediamo una cascina. Alla destra ci accompagna una parete di roccia alta circa un metro e mezzo m. 985).
Percorriamo alcune semicurve appena accennate.

Ora saliamo ripidamente per un lungo tratto. Le pietre lisce della mulattiera e le foglie che la ricoprono la rendono un po' scivolosa. Occorrerà fare attenzione soprattutto al ritorno in discesa (m. 1010).
Poi la pendenza diminuisce e percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 1050).

Percorriamo un tornante destrorso presso il quale dalla sinistra si immette il quarto itinerario (m. 1060).
Troviamo un segnavia a bandierina bianco-rosso-bianco. I segnavia "1..." continuano.
Vediamo una casa alla destra, tra gli alberi (m. 1080).

La pendenza diventa abbastanza ripida e i faggi lasciamo il posto agli abeti.
Superiamo due semicurve molto ampie, entrambe verso sinistra (m. 1100 - 1120).
Continuiamo con poca pendenza (m. 1130).

Poco dopo troviamo un cartello che indica con un sentiero che si stacca a sinistra la "Kurt-Up vertical, trofeo Plinio Masnada Rugnoni". In questa direzione vediamo tra gli alberi una casa in cattive condizioni (m. 1135).
Superiamo una semicurva verso destra.
Riprendiamo a salire (m. 1150).

Dopo due semicurve sinistra-destra la mulattiera si riduce a sentiero (m. 1165).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1175).
Un cartello, su di un albero alla destra, indica una "zona a maggior tutela" (m. 1190).
Vediamo delle pietre coperte dal muschio.
Continuiamo con poca pendenza (m. 1210).

Il sentiero si divide in tre. Prendiamo quello indicato da un cartello con la scritta "Rifugio" che si stacca con un secco tornante sinistrorso. Da questo punto non vedremo più i segnavia "1..." (m. 1220).
Percorriamo un tratto in salita e uno quasi in piano (m. 1230).

In leggera salita raggiungiamo la carrozzabile asfaltata che, dopo essersi staccata dalla strada Rasura - Rifugio Bar Bianco, conduce alla Corte e alle Tagliate. Alla sinistra c'è un cassonetto sotto ad un albero. Vediamo un bollo bianco-rosso-bianco. Attraversiamo la strada asfaltata e proseguiamo diritto con una sterrata in leggera salita (m. 1235).
Il fondo diventa in cemento. Un sentiero sale e si immette dalla sinistra.
Subito percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale ci sono delle case (m. 1240).
Al termine del tornante la stradina in cemento termina.

Continuiamo tra l'erba costeggiando le case.
Saliamo in modo abbastanza ripido seguendo una staccionata con pali di legno che reggono quattro cavi (m. 1250).
Nel prato alla sinistra ci sono quattro case allineate.
Al termine della staccionata troviamo subito una casa; altre le vediamo più lontano. La pendenza diminuisce un poco (m. 1275).
Lasciamo a sinistra una fontana con vasca in cemento e dei giochi per i bambini.
Poco dopo raggiungiamo la chiesa e il rifugio (m. 1285).

Tempo impiegato: ore 1.35 - Dislivello: m. 530
Data escursione: febbraio 2020

Terzo itinerario: da Mellarolo

A Morbegno prendiamo sulla destra (sud) la provinciale 7 della Val Gerola.
Superiamo Sacco e arriviamo a Rasura dove, all'inizio del paese, prendiamo a destra la strada per Mellarolo.
Poco prima di arrivare a Mellarolo lasciamo la macchina nel parcheggio, con una ventina di posti, sul lato destro della strada (m. 825).

Un grande cartello ci da il benvenuto a Mellarolo, frazione di Cosio Valtellino.
Ci incamminiamo in leggera salita, seguendo la strada asfaltata e raggiungiamo il borgo.
Troviamo uno slargo, dove lasciamo la strada che prosegue con un tornante sinistrorso facendo un giro più lungo (Via Ronchi che attraverseremo più avanti) e proseguiamo diritto con una viuzza all'inizio della quale alla sinistra ci sono una panchina e una fontana (m. 835). Seguiremo dei bolli di colore rosso-bianco-rosso oppure bianco-rosso-bianco oppure rosso-bianco.

Percorriamo un tornante sinistrorso. Saliamo dei gradini di pietra e di sampietrini.
Alla sinistra troviamo una fontana con una vasca in cemento e una bacheca con un cartellone intitolato: "Ricordi di Mellarolo" che mostra delle foto e parla di alcuni abitanti o villeggianti del borgo in modo da recuperare la memoria storica del paese. Passando su di una grata per lo scolo dell'acqua proseguiamo verso destra (m. 845).
Poco dopo, ad una biforcazione, seguendo i bolli teniamo la sinistra (m. 850).
Superiamo un tratto su cemento e uno su asfalto in leggera salita.

Con un tornante destrorso, sbuchiamo su Via Ronchi all'altezza del civico 39 e la seguiamo verso destra (m. 855).
Poco dopo, seguendo i bolli, la lasciamo per salire dei gradini alla sinistra. Subito percorriamo una curva verso destra.
Terminati i gradini, giriamo a sinistra e continuiamo con una mulattiera (m. 860).
Davanti ad un muretto proseguiamo verso destra (m. 865).
Percorriamo due curve sinistra-destra tra le ultime case (m. 870).

Alla sinistra sale un pendio prativo. In questo punto il fondo è formato da mattoni di cemento forati.
In salita, superiamo una grata e passiamo sotto a due cavi (m. 880).
Presso una semicurva verso sinistra lasciamo a destra l'ultima stalla (m. 885).
Proseguiamo quasi in piano, con un sentiero a mezza costa. Vediamo in lontananza il paese di Sacco, riconoscibile per lo slanciato campanile; sullo sfondo tra alcune cime del versante retico riconosciamo il M. Disgrazia. Sull'altro lato della Val Gerola ci sono le case di Bema. Altre case sparse le vediamo davanti, più in alto, tra gli alberi.
Continuiamo in leggera salita.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.

Entriamo in un bosco (m. 900). Proseguiamo inizialmente con poca pendenza e poi in salita. In basso alla destra vediamo un torrente profondamente incassato nel terreno circostante.
Un rivolo scende dalla sinistra e passa sotto al sentiero.
Troviamo tre costruzioni dell'acquedotto (una alla sinistra e due alla destra - m. 915).
Altri rivoli attraversano il sentiero.

Presso una curva verso destra, quasi in piano, guadiamo il torrente (m. 920).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con un muretto di pietre a secco alla sinistra.
Davanti ad una casa bianca, il sentiero diventa una mulattiera. Subito percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 930).
Per un breve tratto alla destra c'è una staccionata di legno che separa la mulattiera dal tetto della casa.
Subito dopo superiamo una semicurva verso sinistra.

La mulattiera si sdoppia ed entrambi i rami si immettono su di una sterrata. Un cartello indica dietro la "Rosetta SkyRace". Vari bolli si limitano ad indicare tutte le direzioni senza specificare dove conducono. Trascurando la sterrata in leggera discesa verso destra, possiamo continuare con poca pendenza verso sinistra (percorso più lungo) oppure diritto in salita (percorso più breve descritto nel quarto itinerario). Scegliamo di prendere la sterrata alla sinistra (m. 945).
Fatti pochi passi, lasciamo a sinistra una stalla.
Continuiamo nel bosco, accompagnati alla sinistra da una robusta protezione di ferro dipinta di verde.
Al termine di questa protezione, alla sinistra scende un muretto in cemento a rinforzo della sede stradale (m. 960).

Presso una curva verso sinistra, quasi in piano guadiamo un torrente (m. 970).
In leggera salita percorriamo una curva verso destra. Continuiamo in leggera discesa ignorando un sentiero che si stacca alla destra.
Superiamo due rivoli, vicini tra loro, che attraversano la sterrata.
Dopo una semicurva verso destra riprendiamo a salire. Alla destra ci accompagna un muretto di pietre a secco.

Usciamo dal bosco. Lasciamo a sinistra una cascina (m. 990).
Proseguiamo con poca pendenza accompagnati da una staccionata di legno alla sinistra. Poco sotto vediamo una stalla. Alla destra, un alto muro cinge una casa.
Troviamo altre case su una delle quali vediamo un affresco che raffigura una Madonna con Bambino.
Terminate le case, proseguiamo quasi in piano tra gli alberi (m. 1010).
Ignoriamo una stradina, sbarrata da un tronco, che retrocede alla destra.

Al termine degli alberi, superiamo una semicurva verso destra. Alla destra c'è una fontana con l'acqua che sgorga dal terreno e cade in una vasca di pietre.
In leggera salita raggiungiamo una seconda fontana; questa ha una vasca in pietre e cemento. Pur non essendoci indicazioni, realizziamo di essere arrivati in località Fontane.
Troviamo varie case (qualcuna recentemente ristrutturata), poste in fila a margine della sterrata. Il fondo stradale ora è coperto da due strisce di mattoni in cemento.
Lasciamo a destra una terza fontana con vasca in pietre e cemento (m. 1020).
Su di una casa vediamo un affresco raffigurante una Madonna con Bambino.
Ignoriamo una strada che sale a destra. Alla sinistra ci accompagna una staccionata di ferro dipinta di verde.

Terminate le case continuiamo con un muretto di pietre a secco alla destra (m. 1045).
Trascuriamo un sentiero che si stacca in leggera discesa alla sinistra e continuiamo diritto in leggera salita con il fondo in cemento.
Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia. Superiamo una semicurva verso destra.
Un ruscello attraversa la stradina passandole sotto (m. 1070).

Più avanti, con un tratto in discesa raggiungiamo un tornante sinistrorso, prima del quale ignoriamo una stradina che sale ripidamente a destra verso una casa. Percorriamo il tornante sinistrorso, molto ampio, attraversando il Rio Fiume su di un ponte con le sponde di ferro (m. 1080). Il Fiume segna il confine tra il comune di Cosio Valtellino a nord e quello di Rasura a sud.

Continuiamo in salita. Ora la strada è più larga. Per il momento è ancora in cemento.
Con poca pendenza e con il fondo sterrato percorriamo un tornante destrorso.
Superiamo un ampio tornante sinistrorso con il fondo in cemento (m. 1095).
Alla destra ci accompagna un muretto a secco coperto dal muschio.
Proseguiamo con il fondo sterrato (m. 1105).
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Su di una pietra vediamo una scritta a ricordo di una persona scomparsa.

Ci immettiamo sulla strada asfaltata che collega Rasura al Rifugio Bar Bianco. Alcuni cartelli indicano dietro: Rasega, Loc. Fontana, Ronchi di Sotto. Seguiamo la strada verso destra in leggera salita (m. 1120).

Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e prendiamo la strada asfaltata che scende a destra nel bosco (m. 1130). I segnavia indicano, diritto: Rifugio Bar Bianco; a destra: Rifugio Della Corte, Ronchi, Corte, Tagliate e Alpe Olano.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Alla sinistra abbiamo un muro in cemento.
Continuiamo con una semicurva verso destra.
Un segnale stradale indica il pericolo di caduta massi.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo quasi in piano. Alla destra ci sono delle protezioni di ferro dipinte di verde (m. 1120).
Proseguiamo in leggera discesa.

Tre segnali stradali indicano: il pericolo di piene improvvise, il divieto di transito agli automezzi non autorizzati e il limite di velocità di 30 km/h. Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso riattraversando il Rio Fiume su di un ponte e tornando nel territorio di Cosio (m. 1115).
Continuiamo in leggera salita.

All'inizio di un tornante sinistrorso molto ampio troviamo una bacheca e un segnavia che indica il Rifugio della Corte (m. 1120).
Alla sinistra ci sono un muro e alcuni gradini in cemento che salgono verso il bosco (m. 1125).
Superiamo tre semicurve sx-dx-sx. Il bosco termina.
Vediamo uno slargo asfaltato per parcheggiare poco sotto alla destra (m. 1140).
Poco dopo ne troviamo altri due sterrati, uno per lato. Ne troviamo un quarto all'esterno di una semicurva verso sinistra.

Percorriamo un tratto quasi in piano. Alla sinistra ci accompagna un muro in cemento e alla destra un cordolo, entrambi sormontati da una rete (m. 1145).
Alla sinistra troviamo altri spazi privati chiusi da catenelle tese tra paletti.
Vediamo le case di Ronchi sparse tra i prati, sia più in alto alla sinistra che più in basso alla destra.
Superiamo una semicurva verso sinistra e raggiungiamo le prime case poste lungo la strada a una certa distanza l'una dall'altra (m. 1155).

Alla sinistra troviamo una fontana con vasca in cemento e, subito dopo, una madonnina e la scritta "Salve Regina" (m. 1165).
Continuiamo in salita.

Terminate le case, lasciamo a sinistra un baitello in mattoni di cemento e, con poca pendenza, entriamo in un bosco (m. 1175).
Superiamo una semicurva verso destra.
Per un tratto alla destra ci sono delle protezioni di ferro dipinte di verde.

Troviamo una mulattiera che si stacca alla sinistra all'inizio della quale i segnavia indicano: il Monte Olano a ore 1.15, la Rosetta SkyRace, il rifugio a 15 minuti a piedi (m. 1190). Lasciamo dunque la strada, che compie un più ampio giro, e prendiamo la mulattiera che sale tra radi faggi.
Terminati gli alberi, proseguiamo con maggiore pendenza attorniati da prati e con bella vista alla destra sul Disgrazia (m. 1205). Alla destra c'è una recinzione con alcuni paletti (i primi quattro in metallo e gli altri di legno) che reggono due cavi. Alla sinistra c'è un muretto di pietre a secco.

Terminata la recinzione (m. 1215), raggiungiamo le prime case di Corte che lasciamo alla destra (m. 1225).
Percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo con poca pendenza tra due staccionate di legno.
Poco dopo entriamo in una abetaia, superiamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire (m. 1245).

Alla fine del bosco troviamo un gruppo di baite alla destra e un bivio (m. 1260). I segnavia indicano alla sinistra l'Alpe Culino e alla destra il rifugio. Andiamo a destra, con una sterrata quasi in piano, passando sul retro delle baite.

Poco dopo, in alto a sinistra, vediamo il rifugio. Possiamo prendere un sentiero che sale direttamente tra i prati (cartello Rosetta SkyRace) oppure continuare con la stradina fino ad una fontana con vasca dove giriamo a sinistra e, in salita, raggiungiamo il rifugio (m. 1285).

Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello m. 490 -30
Data escursione: febbraio 2021

Quarto itinerario: Sentiero di raccordo tra il terzo e il secondo itinerario

La prima parte di questo itinerario è uguale a quella del terzo itinerario; la parte mediana è di seguito descritta; l'ultima parte di questo itinerario è uguale a quella del secondo itinerario.

Come descritto nella prima parte del terzo itinerario partiamo da Mellarolo (m. 825) e arriviamo fino al bivio dove ci immettiamo su di una sterrata (m. 945). Un cartello indica dietro la "Rosetta SkyRace". Vari bolli si limitano ad indicare tutte le direzioni senza specificare dove conducono. Trascurando la sterrata in leggera discesa verso destra, possiamo continuare con poca pendenza verso sinistra (percorso più lungo descritto nel terzo itinerario) oppure diritto (vale a dire pochi passi a sinistra e subito a destra) in salita (percorso più breve qui di seguito descritto).

Dopo pochi passi verso sinistra in leggera salita sulla sterrata, giriamo a destra (bollo rosso-bianco-rosso) e proseguiamo con una sterrata inerbita.
Percorriamo una semicurva verso sinistra. Alla sinistra abbiamo un muro di pietre a secco e alla destra dei paletti di legno che reggono due cavi.
Lasciamo a sinistra un vecchio baitello di pietra (m. 955).
In un prato, che vediamo in basso alla destra, ci sono due vecchie baite e un baitello.

Proseguiamo in salita. Alla sinistra troviamo una cappellina raggiungibile salendo sei gradini. All'interno ci sono tre affreschi che raffigurano una Madonna con Bambino tra San Pietro e San Giuseppe. In alto leggiamo: "Rabbiosi Pietro fu Giuseppe fece fare P.S.D. l'anno 1892". Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra (m. 975).

Continuiamo in modo abbastanza ripido e subito troviamo alla sinistra una casa davanti alla quale c'è un muro di rinforzo e sostegno al terreno. Ci sono anche un orto, un'amaca e un'altalena.
Proseguiamo con minore pendenza. Per alcuni metri la strada è coperta da due strisce di mattoni in cemento forati.
In basso alla destra vediamo il tetto di una baita.

Attraversiamo una radura a pascolo. In alto a sinistra vediamo una cascina davanti alla quale c'è una fila di alberi (m. 1000).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Ai lati ci sono nuovamente le due strisce di mattoni in cemento forati.

Rientriamo nel bosco (m. 1010).
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Con minore pendenza percorriamo un tratto sterrato.
Continuiamo allo scoperto, in modo abbastanza ripido e con le due strisce di cemento ai lati. Poco dopo la strada torna sterrata (m. 1025).

Un sentiero si stacca alla sinistra. Alla destra c'è una rudimentale panca realizzata con due mezzi tronchi. Proseguiamo diritto (m. 1040).
Rientriamo nel bosco.

Presso una semicurva verso sinistra troviamo un segnavia rosso-bianco-rosso. Ci immettiamo sulla mulattiera acciottolata che proviene da Sacco e che in questo punto effettua un tornante destrorso (m. 1060).
Proseguiamo come descritto nel secondo itinerario fino al rifugio (m. 1285).

Tempo impiegato: ore 1.05 - Dislivello: m. 460
Data escursione: giugno 2021

Escursioni partendo dal Rifugio:


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