Rifugio Campo

Il Rifugio Campo è situato nella media Val Zebrù, presso l'omonimo alpeggio.

Questa facile camminata ci porta nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.
Seguiremo la sterrata di fondovalle, camminando accanto al torrente e superando via via diverse baite.
A sinistra avremo la catena formata del Monte Cristallo (m. 3431) e delle Cime di Campo (m. 3480); a destra il Monte Forcellino (m. 2842) e alle nostre spalle la Cima Piazzi (m. 3439). Più avanti vedremo di fronte a noi la splendida piramide del Gran Zebrù (m. 3851).

Per raggiungere l'imbocco della Val Zebrù, a Bormio, prendiamo la SP 29 del Gavia (ex SS 300). Superiamo la frazione di Uzza e arriviamo a S. Nicolò dove continuiamo con la strada che, a sinistra, sale con vari tornanti panoramici fino a Niblogo.
Alla fine dell'abitato, dove termina l'asfalto, alla destra troviamo un parcheggio e la baita/bar del Centro Informazioni Turistiche (m. 1600). I segnavia indicano: Niblogo 1595 m; diritto: Val Zebrù; diritto con il percorso 529: Baite Zebrù a ore 1.10, Baite di Campo a ore 2.20, Baita del Pastore a ore 2.50, Rifugio V° Alpini a ore 5, Passi di Zebrù a ore 5.30, Rifugio Pizzini a ore 6.20; diritto con il percorso 527: Pradaccio a ore 0.50, Baite Cavallaro a ore 2.10, Baite Confinale a ore 2.50, Baite Ables a ore 4, S. Caterina a ore 4.20, Rifugio Forni a ore 5.30; dietro con il percorso 529/569: S. Antonio a ore 0.40, S. Nicolò a ore 0.40. Da questo punto il traffico è consentito solo agli automezzi autorizzati.
A disposizione di chi non volesse camminare c'è un servizio navetta che, al costo di dieci euro a persona, percorre tutto il fondovalle fino alla Baita del Pastore (m. 2166). Le navette partono solo se hanno a bordo almeno cinque persone e pertanto i tempi di attesa potrebbero essere lunghi.

Ci incamminiamo quasi in piano sulla sterrata. Sulla destra c'è una lunga staccionata in legno che protegge dal ripido fondovalle dove scorre il torrente Zebrù.
Più avanti, ignorata una stradina sulla destra che scende al torrente e guadato un ruscello, arriviamo al Ponte Tre Croci (m. 1619).
Sulla sinistra c'è un'area pic-nic e appunto le tre croci in legno che danno il nome a questa zona.
I segnavia indicano sulla destra, superando il ponte: il giro del Forcellino, Predaccio, Cavallaro, Confinale e S. Gottardo; mentre continuando con la sterrata: Val Zebrù, V° Alpini, Passi Zebrù.
Inoltre viene segnalato il ristoro Zebrù a 250 metri.

Continuando con la sterrata, troviamo ben presto un ponticello di legno con il quale passiamo alla destra del torrente.
Su un masso vediamo per la prima volta un segnavia a bandierina con il numero 29 che identifica il nostro percorso.
Circondati dai pini iniziamo a salire e raggiungiamo il ristoro Zebrù in località I Plaz (m. 1660).
Nei pressi ci sono alcune panchine.

Dopo un tornante, dove c'è una vecchia costruzione e una mangiatoria per i cervi del parco, la salita diviene un poco più ripida.
Un sentiero tra gli alberi consente di tagliare alcuni tornanti e abbreviare il cammino.
Questo tratto termina quando troviamo sulla destra un'altra deviazione per Predaccio e S. Gottardo.
Continuiamo in piano e raggiungiamo una fontanella.
Proseguiamo poi in lieve salita. Il torrente alla nostra sinistra è ben incanalato artificialmente e fa alcuni piccoli salti.
Con un ponte di legno (m. 1735) passiamo alla sinistra del torrente e, salendo con alcuni tornanti, superiamo l'area pic-nic Zebrù di Fuori (m. 1790).
Più avanti, a sinistra si stacca il sentiero n. 23 per Ables, Ardof e Solaz.
Tra pascoli, abeti e larici, arriviamo alle baite di Zebrù di Fuori (m. 1825).

Presso un'ansa della montagna superiamo un corso d'acqua che scende da sinistra e, ben sistemato dall'intervento dell'uomo, passa sopra la strada e va a gettarsi sulla destra nel torrente Zebrù.
Da qui al rifugio ne troveremo altri sette (non starò a elencarveli tutti); durante l'estate probabilmente li troverete in secca a meno che passiate di qua mentre sta piovendo o ha smesso da poco.

Ignorato un sentiero che scende a destra continuiamo in leggera salita.
In basso a destra c'è una baita, più avanti ancora delle altre, sulla sinistra c'è una croce: siamo il località Zebrù dal Giardin (m. 1866).
Superate le baite e l'area pic-nic di Zebrù di Dentro (m. 1872) continuiamo il lieve discesa fino ad arrivare in piano a Zebrù da Bignù (m. 1869) dove troviamo una baita e una croce.
Le successive baite che raggiungiamo sono quelle di Chitomas (m. 1881), poi con lievi saliscendi arriviamo all'area pic-nic di Pecè (m. 1900).
Con un altro ponticello di legno riattraversiamo il torrente e ignoriamo il sentiero che sale alle baite Pecè.

Continuiamo in leggera salita e poi in piano. Superato ancora il torrente con un altro ponte raggiungiamo le baite di Premighem (m. 1923).
In lieve salita circondati da pini mughi arriviamo ad un altro ponte, superato il quale entriamo in una zona prativa ove ci sono alcune baite e un posto di ristoro.
Siamo in località Campo di Fuori (m. 1947). In alto già si vede il rifugio.
Continuiamo per prati in lieve salita.
A destra si stacca un ripido sentiero per il Passo del Forcellino, Val Saline e Cavallaro. Un altro segnavia indica di fronte a noi il rifugio V° Alpini.
Ancora pochi passi e raggiungiamo Campo di Mezzo e il rifugio costruito seguendo lo stile delle baite della valle.

Tempo impiegato: ore 2.00 - Dislivello: m. 400
Data escursione: agosto 2006

Escursioni partendo dal Rifugio:


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