Rifugio Baita Boletto Fabrizio

Il Rifugio Baita Boletto è situato a ovest dell'omonimo monte lungo la dorsale che collega Brunate al Monte Bolettone.

Primo itinerario: dal piazzale CAO

Dalla Via Dante a Como prendiamo Via Tommaso Grossi (nordest), la strada con la quale saliamo dapprima a Brunate (m. 715), poi a S. Maurizio (m. 915) e proseguendo arriviamo al piazzale nei pressi della Capanna CAO (m. 950) dove parcheggiamo l'auto. (Chi volesse fare l'intero percorso a piedi può guardare il settimo o l'ottavo itinerario nella pagina dell'ex Rifugio Bolettone). Il parcheggio è soggetto al pagamento di un ticket ritirabile all'apposita macchinetta al costo di Euro 1 per la prima ora, Euro 1.50 per le ore successive, Euro 7 giornaliero.
In fondo al parcheggio prendono avvio due strade parallele. I segnavia indicano con quella più a sinistra: Baita Carla a ore 0.10, Baita Bondella a ore 0.25, Rifugio Boletto a ore 0.40; con la sterrata più a destra (Via Baffa): Civiglio a ore 1. Prendiamo la prima, una lunga carrareccia che procede verso est lungo le dorsali del Boletto. C'è anche un cartello giallo che segnala le varie vette che possiamo raggiungere: Boletto (m. 1236), Bolettone (m. 1317), Palanzone (m. 1436) e S. Primo (m. 1685).

Il percorso, contraddistinto dal n. 1 su fondo bianco-rosso, parte in piano con il fondo in cemento lasciando a sinistra la Capanna C.A.O (ristorante-albergo) e il successivo campo di bocce. Alla destra c'è un muretto sormontato da una rete metallica. Entriamo in una pineta.
Superate due semicurve, passiamo tra due garages.
Alla sinistra troviamo il B.B. "Il Bosco di Eva". Alla destra ci sono la Baita Celeste e la Baita Trento.
Poco dopo, presso una curva verso destra, due cartelli segnalano più avanti la Baita Carla e la Baita Bondella.

Torniamo nel bosco. La strada ora è sterrata e procede in leggera salita. Cominciamo a trovare delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua di traverso al percorso. Alla sinistra ci sono delle traversine ferroviarie riciclate e collocate al margine della strada come rinforzo. Questo tratto fino alla Baita Carla nel periodo invernale è sempre in ombra.

Alla sinistra troviamo la Baita Carla (ristorante-albergo). Alla destra c'è un prato (m. 980). Ora il fondo è acciottolato.
Terminata la recinzione della Baita Carla, troviamo il segnavia n. 15: Monte Piatto, Torno a ore 2. Poco dopo e prima dell'inizio di un'altra rete metallica, alla sinistra prende avvio questo sentiero. Dalla destra invece si immette il sentiero descritto nel secondo itinerario che sale da Civiglio segnalato in discesa a ore 1. C'è anche un cartello che indica la Baita Bondella a 700 metri e 10 minuti di cammino proseguendo diritto.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1000).
Troviamo una baita in legno alla sinistra mentre alla destra si stacca un sentiero.
Poco più in alto, alla destra, c'è una cabina dell'Enel.

Subito dopo, presso una semicurva verso destra, alla sinistra troviamo una grande casa recintata da una rete metallica.
Alla destra un sentiero, chiuso da un cancello, sale verso dei ripetitori (m. 1015).
Continuiamo nel bosco. Alla sinistra, al margine della strada, ci sono alcuni alti faggi. In basso a sinistra vediamo il Lago di Como.

Poco più in alto alla destra vediamo una casa e una baita. I segnavia indicano
- davanti: Baita Bondella, Rifugio Boletto Fabrizio;
- dietro: Baita Carla a ore 0.10;
- a sinistra: Castel d'Ardona a ore 0.30, Monte Piatto a ore 1, Torno a ore 1.30.

Fatti pochi passi, usciamo dal bosco e troviamo uno slargo e il cancello di una grande villa, prima del quale un sentiero si stacca alla sinistra (m. 1035). I segnavia indicano
- con questo sentiero: Pizzo dei Tre Termini a ore 0.15, Monte Boletto a ore 0.30 -Dorsale per Cresta-;
- proseguendo con la strada: Baita Bondella a ore 0.10, Baita Boletto a ore 0.20, Monte Boletto a ore 0.35.
Continuiamo con la strada, quasi in piano, costeggiando l'alto muro di cinta della villa. Su di un cartello leggiamo: "Via Bel Paese". Alla destra ci sono ancora gli alberi, anche se ora non possiamo più dire di essere in un bosco.
Continuiamo con pochissima pendenza.

Alla sinistra, più in alto vediamo una casa di colore giallo. Sul cancello leggiamo: "Marisa" (m. 1040).
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra, poco più in alto c'è un'altra casa e sul cancello leggiamo in giallo: "Primula" (m. 1055).
Subito dopo, sempre alla sinistra, troviamo una casa bianca con gli infissi blu, e a seguire alcuni garages (m. 1065).
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in leggera salita con il fondo acciottolato. Alla sinistra c'è un traliccio con dei ripetitori.

Con una sterrata che si stacca alla destra i segnavia indicano: Civiglio capolinea bus n° 5 a ore 1.40, Solzago a ore 1.40, Ponzate a ore 1.55. Proseguiamo diritto.
Poco dopo raggiungiamo la Baita Bondella (m. 1075). La troviamo alla sinistra mentre dall'altro lato ci sono tavoli e panche e una bella vista panoramica.

Lasciamo a destra dei garages in lamiera e continuiamo in leggera salita su fondo acciottolato.
Dopo un tratto in salita percorriamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo con poca pendenza (m. 1095).
Troviamo una piastrella con un quadretto raffigurante la Madonna di Fatima e passiamo accanto a due cartelli sui quali leggiamo: "Strada Monte Boletto. Dorsale del Triangolo Lariano" e "Comune di Tavernerio. Divieto di pascolo" (m. 1105).
Percorriamo una semicurva verso destra e un tratto in salita (m. 1110). Continuiamo con poca pendenza.
Presso una curva verso sinistra torniamo a camminare quasi in piano su sterrato (m. 1120).

Poco dopo, più in alto, nel prato alla sinistra, vediamo una pietra con una scritta in rosso a memoria di una persona scomparsa.
Continuiamo con poca pendenza su fondo acciottolato (m. 1125).
Superata una semicurva verso destra troviamo un sentierino che retrocede verso sinistra in salita. Proseguiamo diritto, quasi in piano, su sterrato.
Poco dopo torniamo a camminare con poca pendenza su fondo acciottolato. In alto alla sinistra c'è una casa recintata (m. 1135).
Subito dopo la strada ritorna sterrata e procede quasi in piano.
Continuiamo in leggera salita con il fondo acciottolato (m. 1145).

Raggiungiamo la Baita Boletto Fabrizio. La troviamo alla sinistra mentre dall'altro lato ci sono vari tavoli e panche in cemento e una bella vista panoramica.

Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 205
Data escursione: dicembre 2018

Secondo itinerario: da Civiglio

Alla grande rotonda tra Albese e Tavernerio, punto di unione tra la statale 342 e la provinciale 639, proseguiamo con la SP 37/Via Provinciale (venendo da Erba è la prima uscita, da Bergamo la seconda, da Como la terza).

Troviamo poi un'altra rotonda dove giriamo a destra in direzione del centro di Tavernerio (sempre SP 37).
Giunti in fondo (altra rotonda) andiamo a sinistra con Via 1° Maggio verso Solzago-Ponzate (sempre SP 37).
Ad un bivio proseguiamo verso destra con Via Battisti.
A Solzago, superiamo la Località Casina. La strada ora si chiama Via Verdi.
Poco dopo arriviamo ad un bivio all'interno del quale un cartello segnala l'inizio di Como. Andiamo a destra in direzione di Ponzate con una strada che cambia nome tre volte: Via Volta, Via Monte Rosa, Via Ghislanzoni e dopo km 2.2 raggiungiamo il cartello che segnala l'inizio di Civiglio.
Qui troviamo un altro bivio e prendiamo la strada a destra, Via Romano Libico Maraja.
Percorriamo questa strada per settecento metri e, al termine della salita, vediamo sulla destra un piccolo slargo dove c'è posto per alcune autovetture (m. 665).

In alternativa, alla rotonda tra Albese e Tavernerio, continuiamo verso Como. Superati Tavernerio e Lipomo, scendiamo verso il capoluogo lariano con la statale 342 (che qui si chiama Via Statale per Lecco).
Al semaforo, al termine della discesa, continuiamo diritto per un centinaio di metri lungo Via Briantea, fino a trovare sulla destra Via Rienza.
Prendiamo questa strada, che più avanti diventa Via Della Pila e poi Via Zampiero, e la percorriamo in salita per tre chilometri fino a trovare, in questo caso a sinistra, la strada per Ponzate. Continuiamo poi come sopra descritto.

Lasciamo la macchina accanto ad una bacheca con una cartina della zona, una stazione della settecentesca Via Crucis (che sale con Via Daelli dal sottostante paese), e alcuni segnavia che indicano con una sterrata: San Nicola a ore 0.05, Piazzale CAO a ore 1.10, Baita Carla a ore 1.20.
Percorsi pochi metri, raggiungiamo la XII stazione ed un bivio. Possiamo prendere entrambe le direzioni.
- Andando a sinistra, superiamo due paracarri, saliamo alcuni gradini, percorriamo una curva verso sinistra molto ampia lasciando a destra le ultime due stazioni della Via Crucis e infine con una scalinata raggiungiamo la chiesa dedicata a San Nicola da Tolentino (m. 685).
- A destra invece, con una sterrata incassata nel terreno, aggiriamo le due stazioni e la chiesa.
Accanto alla chiesa ci sono quattro panchine e una fontana l'acqua della quale cade in un tronco scavato.

Oltre la chiesa, ignorato un sentiero che si stacca alla sinistra, continuiamo con la sterrata addentrandoci in un castagneto.
Percorriamo due curve destra-sinistra e proseguiamo quasi in piano.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.

Raggiungiamo un bivio privo di indicazioni. Lasciamo la sterrata pianeggiante alla destra e prendiamo quella a sinistra in salita.
Continuiamo con una semicurva verso sinistra seguita da una curva verso destra, entrambe incassate nel terreno circostante.
Proseguiamo con poca pendenza.

Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio, praticamente a 360°. In questo punto tra i castagni ci sono anche degli agrifogli (m. 705).
Continuiamo in salita (m. 720). Alla destra tra gli alberi riusciamo a vedere il Monte Boletto.
Dopo una curva verso sinistra superiamo un tratto in salita (m. 735).
Percorriamo un tornante sinistrorso.

La pendenza diminuisce un poco e percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale, accanto ad una rudimentale panca, si immette un sentiero (m. 755).
Proseguiamo in leggera salita. Un tubo che affiora dal terreno attraversa la strada.
All'interno di una curva verso sinistra troviamo un baitello in cemento.
Alla sinistra, poco più in alto, c'è una panca. La sterrata continua in salita, incassata nel terreno circostante.
Superiamo delle serpentine appena accennate e lasciamo a sinistra uno slargo (m. 775).
Continuiamo con pochissima pendenza. Anche in questa zona oltre ai castagni ci sono degli alberi di agrifoglio.
Percorriamo due semicurve sinistra-destra. Troviamo un rudere alla sinistra (m. 780).

Ora camminiamo su di un largo crinale dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Su di un cartello leggiamo: Carbunin mt 800. Lasciamo a destra un roccolo dove ci sono un appostamento per la caccia di colore verde parzialmente coperto dall'edera, un tavolo con panche di legno, un tavolino e una panca di pietra (m. 770). Anche qui troviamo degli alberi di agrifoglio. Alla destra vediamo il Monte Boletto.
Ignorato un sentiero a sinistra e, poco dopo, un'altro alla destra accanto ad un cassottello in lamiera, continuiamo diritto e torniamo a salire.

Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci accompagna un vecchio muretto con pietre a secco (m. 790).
Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da uno in salita.
Continuiamo con poca pendenza.
Ora la pendenza è minima e al posto del muretto alla sinistra c'è un muro.
Terminato il muro, alla destra troviamo un tronco collocato raso terra come rinforzo. Poco dopo ne troviamo un altro; questo è tenuto fermo da due pezzi di tubo di ferro fissati verticalmente nel terreno.

Con una curva verso sinistra molto ampia aggiriamo un roccolo che vediamo più in alto (m. 815).
La pendenza aumenta un poco.

Quasi in piano arriviamo ad un quadrivio (m. 825). I segnavia indicano
- a sinistra: Visigna a ore 0.35, Civiglio a ore 0.40;
- davanti-sinistra: Baita Carla  m997 a ore 0.25, Piazzale CAO m950 a ore 0.30, Baita Bondella m1075 a ore 0.40, Baita Boletto (Fabrizio) m1180 a ore 0.55, Monte Boletto m1237 a ore 1.10;
- davanti-destra: Baita Bondella m1075 a ore 1.10, Baita Boletto (Fabrizio) m1180 a ore 1.25, Monte Boletto m1237 a ore 1.40, Strada provinciale a ore 1.15, Ponzate (fontana - centro) a ore 1.25;
- dietro: S. Nicola a ore 0.35, Civiglio a ore 0.40.
Scegliamo il percorso più breve, quello davanti-sinistra, che inizia in leggera salita.

La sterrata diventa una mulattiera. A sinistra, poco più in alto, tra gli alberi vediamo un baitello verde, in muratura, per la caccia.
In questo punto, oltre ai soliti castagni, ci sono pini, betulle, agrifogli e altri alberi (m. 835).
Poco più in alto, alla sinistra, vediamo un baitello di lamiera, in cattive condizioni (m. 845).
Proseguiamo in salita. Il fondo in parte è sterrato e in parte con delle pietre.

In basso alla destra vediamo un albero sradicato (m. 870). Altri li troveremo più avanti.
Proseguiamo in salita (m. 885).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra. Il fondo ormai è formato solo da pietre che affiorano dal terreno (m. 900).
Alterniamo tre tratti in salita ad altrettanti con poca pendenza (m. 915-930).

Arriviamo ad un bivio (m. 945). I segnavia indicano
- con un sentiero che sale a sinistra: Piazzale CAO (innesto Dorsale) a ore 0.10;
- diritto: Baita Carla (innesto Dorsale) a ore 0.07.
Continuiamo diritto.
Il bosco è sempre composto prevalentemente da castagni ma, in questa zona, alla sinistra ci sono anche alcuni grandi faggi.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire (m. 955).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido poi la pendenza diminuisce un poco.

Ci immettiamo sulla dorsale Brunate-Bolettone (m. 985). Un segnavia indica dietro: Civiglio a ore 1.
[Fin qui abbiamo impiegato ore 1.05 per superare un dislivello di m. 330-10]
Bastano pochi passi a sinistra, in leggera discesa, per raggiungere la Baita Carla (m. 980). Andiamo invece a destra, come precedentemente descritto nel primo itinerario.

Tempo impiegato: ore 1.45 / Dislivello: m. 500 -10 / Lunghezza km. 5.0
Data escursione: gennaio 2019

Terzo itinerario: da Solzago (località Carlasc)

Alla grande rotonda tra Albese e Tavernerio, punto di unione tra la statale 342 e la provinciale 639, prendiamo l'uscita accanto al Brico (venendo da Erba è la prima uscita, da Bergamo la seconda, da Como la terza) e proseguiamo con la SP 37 (Via Provinciale).
Troviamo poi un'altra rotonda dove giriamo a destra in direzione del centro di Tavernerio (sempre SP 37).
Giunti in fondo (altra rotonda) andiamo a sinistra con Via 1° Maggio verso Solzago-Ponzate (sempre SP 37).
Ad un bivio proseguiamo verso destra con Via Battisti.
Giriamo poi ancora a destra per prendere Via Manzoni con la quale in salita arriviamo alla chiesa di San Giovanni Battista.
Lasciata a sinistra la chiesa proseguiamo con Via Nazario Sauro.
Arrivati in Località Carlasc, troviamo uno slargo sulla destra con un piccolo parcheggio dove lasciamo la macchina. Di fronte c'è un cartellone, al quale tempo fa era stata affissa una cartina della zona che ora non c'è più (m. 510).

Ci incamminiamo, quasi in piano, lungo la strada asfaltata alla sinistra del cartellone.
Poco dopo arriviamo ad un bivio. La segnaletica indica, diritto: Via alla Gilasca; a destra: Via N. Sauro, Loc. Fontana di sotto, Nisiate. Continuiamo diritto in leggerissima salita tra le case.
Percorriamo due curve, entrambe verso destra. Presso la seconda troviamo vari cespugli di rosmarino.
Proseguiamo in salita tra due recinzioni.

Lasciamo a sinistra la strada privata Selva Bella (m. 530).
Poco dopo le case terminano. La strada si restringe ed è incassata nel terreno circostante. Un cartello indica la frazione Gilasca (m. 540).
Troviamo due tombini. Lasciamo a destra un pollaio.

Poco dopo raggiungiamo il piccolo abitato di Gilasca (m. 550).
Quasi in piano cominciamo ad aggirare le case verso destra.
La strada inizia a scendere. Subito percorriamo una curva verso sinistra e troviamo un altro cartello, destinato a chi arriva in senso opposto, che indica Gilasca. Qui lasciamo l'asfalto e prendiamo una stradina sterrata sulla sinistra che, quasi in piano, entra in un bosco composto in prevalenza da castagni, ma anche da noccioli, agrifogli e altri alberi (m. 540).

Poco dopo, alla sinistra troviamo la stradina che scende dalle case (praticamente potevamo passare in mezzo all'abitato invece di aggirarlo).
In leggera salita arriviamo ad un bivio dove troviamo un cancelletto di legno dipinto di verde. Andiamo a destra come indicato da un bollo rosso.
La stradina è incassata nel terreno circostante (m. 560).

Alla sinistra si stacca una sterrata chiusa da una stanga di ferro (m. 570).
Poco dopo percorriamo una curva verso sinistra. Alla destra c'è una recinzione con pali di legno e una rete a quadrotti. C'è anche un cancelletto (m. 575).
Ignoriamo due sentieri e una stradina, vicini tra loro, che si staccano alla sinistra (m. 585).
Alla destra ci sono una recinzione e un cancelletto.
Superiamo alcuni dossetti di terra.

Ad una biforcazione continuiamo diritto ignorando la stradina che sale a sinistra (m. 590). Subito dopo, alla destra c'è un cancelletto verde.
Alla destra troviamo uno slargo e un altro cancelletto di legno.
Ad un'altra biforcazione continuiamo diritto trascurando la stradina che scende a destra (m. 600).
Superiamo un tratto incassato nel terreno circostante.

Poco dopo inizia il primo tratto con il fondo lastricato con pietre e cemento (m. 605).
Continuiamo poi con minore pendenza su sterrato e superiamo alcune semicurve (m. 610).
Percorriamo un tratto in salita con il fondo lastricato e, quando la pendenza diminuisce, proseguiamo su sterrato (m. 620).
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire.
Superiamo una curva verso destra (m. 640).
Proseguiamo poi in leggera salita.

Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 645).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra c'è una valle alberata.

Poi proseguiamo in salita con la stradina incassata nel terreno circostante (m. 665).
Dopo un tratto con il fondo lastricato torniamo a camminare su sterrato e percorriamo una curva verso destra (m. 670) e una verso sinistra (m. 680).

Più avanti superiamo un tratto incassato tra pietre alla sinistra e il terreno alla destra (m. 705).
Percorriamo un breve tratto in salita con il fondo lastricato seguito da un breve tratto sterrato con pochissima pendenza (m. 715).
Superiamo un tratto lastricato ed uno breve sterrato (m. 720).

Torniamo a salire su fondo lastricato. Alla destra troviamo delle protezioni realizzate con tronchi orizzontali tenuti fermi da paletti di legno (m. 725).
Ritorniamo a camminare quasi in piano e su fondo sterrato. Ignoriamo un largo sentiero che sale alla sinistra.
Il fondo della stradina ridiventa lastricato. Camminiamo con poca pendenza e, alla destra, troviamo dei tronchi stesi raso terra e tenuti fermi da paletti di ferro verticali dipinti di verde.
Proseguiamo quasi in piano con il fondo sterrato (m. 730).
In leggera salita percorriamo un tratto lastricato seguito da uno sterrato con protezioni alla destra realizzate con paletti di legno che reggono un tronco orizzontale.

In lievissima salita, superiamo un tornante destrorso attraversato da un ruscelletto che troviamo asciutto (m. 745).
Continuiamo con poca pendenza. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 750).
In salita ne superiamo altre due.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante (m. 760).
Continuiamo con poca pendenza.
Superiamo una semicurva verso destra.
La stradina è ancora incassata nel terreno (m. 770). Continuiamo in salita.

Con il fondo lastricato percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 785).
Proseguiamo con poca pendenza su sterrato passando accanto ad un grande castagno (m. 795).

In salita e nuovamente con il fondo lastricato, percorriamo un tornante destrorso molto ampio incassato nel terreno (m. 795). A metà del tornante la pendenza diminuisce.
Continuiamo su sterrato.
Proseguiamo quasi in piano e subito ignoriamo un sentiero che scende verso destra all'inizio del quale un cartello indica il divieto di transito ai ciclisti.
Poco dopo troviamo anche una stradina che scende a destra.

Un sentiero sale verso sinistra (m. 810). Alcuni segnavia indicano a sinistra: Baita Bondella (innesto dorsale) a ore 0.45; diritto: Bocchetta di Molina, Capanna S. Pietro (innesto dorsale) a ore 1; dietro: Solzago a ore 1. Proseguiamo diritto con pochissima pendenza.
Torniamo a salire con il fondo lastricato (m. 825) per poi proseguire quasi in piano su sterrato. Qui oltre ai castagni ci sono anche delle betulle (m. 835).
Superiamo un'ampia curva verso destra seguita da una curva verso sinistra (m. 845).
Continuiamo con un ampio tornante destrorso e una semicurva verso sinistra.

Percorriamo un ampio tornante destrorso attraversato da un torrentello che scende dalla sinistra (m. 850).
Continuiamo con due curve destra-sinistra (m. 860).
Ignoriamo un sentiero che scende a destra e subito percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio in leggera salita.
Dopo una semicurva verso destra superiamo un tratto in salita incassato nel terreno circostante.
Quasi in piano percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 875).
Con poca pendenza superiamo una curva verso destra.
Poco dopo riprendiamo a salire. Dopo un tratto abbastanza ripido proseguiamo in leggera salita (m. 890).

Percorriamo un ampio tornante sinistrorso con il fondo lastricato e continuiamo su sterrato.
Leggermente più in alto a sinistra c'è la Baita Cristina (m. 910). Davanti alla baita ci sono un tavolone e delle panche in legno. Alla sinistra c'è un camino. C'è anche una panchina sotto un albero alla destra della stradina. Un cartello indica dietro: Tavernerio M.B. Alla destra vediamo il Monte Bolettone.
Aggirato l'edificio, rientriamo nel bosco e procediamo con pochissima pendenza.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra.
Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia (m. 925).
Superiamo due brevi tratti, il primo quasi in piano e l'altro in leggera salita. Proseguiamo quasi in piano (m. 935)
Continuiamo con poca pendenza.

Più avanti, in alto a sinistra vediamo un baitello di pietra diroccato (m. 940).
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra attraversando un torrentello che scende dalla sinistra.
Poco dopo superiamo una curva verso sinistra e proseguiamo tra grandi robinie e qualche betulla.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Percorriamo una curva verso sinistra.

Poco dopo, presso un'altra curva verso sinistra, troviamo uno slargo e incrociamo un sentiero (m. 945). I segnavia indicano con il sentiero a sinistra: Monte Boletto (innesto dorsale) a ore 1; proseguendo con la stradina: Bocchetta di Molina, Capanna San Pietro (innesto dorsale) a ore 0.40; con il sentiero che scende a destra: Albese a ore 1.20; dietro: Solzago a ore 1.10. Andiamo a sinistra.

Vediamo dei bolli rotondi rossi. Superiamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera salita.
Continuiamo con una curva verso sinistra in salita seguita da una verso destra con poca pendenza (m. 950).

Subito dopo, superata una curva verso sinistra, saliamo in modo abbastanza ripido.
Raggiungiamo un bosco di betulle e lo attraversiamo (m. 970).
Aggiriamo da entrambi i lati due ceppi di betulle. La pendenza diventa molto ripida (m. 980).
Continuiamo sempre diritto e arriviamo al termine del betulleto (m. 1015).
Ora attorno al sentiero ci sono prati con l'erba secca invernale, qualche betulla sparsa qua e là e degli arbusti.

Alla sinistra troviamo una roccetta affiorante dal terreno (m. 1065). Il sentiero piega leggermente a sinistra e subito dopo a destra.
Per un tratto la pendenza diminuisce un poco pur restando ripida.
Poco dopo, riprendiamo a salire in modo assai ripido.
Ai lati del sentiero troviamo qualche giovane betulla (m. 1085).
La pendenza diminuisce e continuiamo attorniati solo dai prati (m. 1110).

Davanti, più in alto, cominciamo a vedere il baitello quadrato situato quasi in cima al Monte Boletto (m. 1125). Il sentiero, in questo punto ridotto a traccia, piega a sinistra verso quella che sembra un'anticima del Boletto.
Saliamo ripidamente (m. 1145). Dietro vediamo i Laghi del Triangolo Lariano mentre davanti verso destra è ancora visibile il baitello sul M. Boletto. Alla destra vediamo il Bolettone, tra le Grigne e il Resegone.
Arriviamo al termine di questo tratto di salita (m. 1180). Qui, non essendoci indicazioni, è opportuno memorizzare la via di salita per non sbagliare al ritorno in discesa quando ci troveremo davanti due dorsali e dovremo prendere quella più a sinistra.
Continuiamo quasi in piano, su di un largo crinale erboso, verso il Monte Boletto.

Arriviamo ad un incrocio. Due sentieri aggirano il M. Boletto verso sinistra e verso destra mentre un altro continua diritto e sale in modo molto ripido verso la vetta. Prendiamo quello a sinistra.
Il sentiero, piuttosto stretto, procede quasi in piano, a mezza costa. Un erboso pendio precipita alla sinistra.
Più avanti alterniamo due tratti in leggera discesa ad altrettanti quasi in piano.
In leggera discesa superiamo una curva verso destra.

Ci immettiamo sulla stradina che percorre la dorsale lariana (m. 1175). Alla destra la stradina continua aggirando il versante settentrionale del Boletto mentre un sentiero sale in cima. Andiamo invece a sinistra e seguiamo in discesa la stradina che in questo tratto ha il fondo in cemento.
Percorriamo una curva verso destra. Alla sinistra c'è una stalla. Superiamo due grate per lo scolo dell'acqua e raggiungiamo il Rifugio Boletto (m. 1155).

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 680 -35
Data escursione: gennaio 2020

Quarto itinerario: Variante da Solzago (località Carlasc)

Questa variante esce a sinistra dal terzo itinerario (m. 810) e più avanti vi rientra (m. 1180).
Come descritto nel terzo itinerario arriviamo al bivio dove troviamo alcuni segnavia che indicano, a sinistra: Baita Bondella (innesto dorsale) a ore 0.45; diritto: Bocchetta di Molina, Capanna S. Pietro (innesto dorsale) a ore 1; dietro: Solzago a ore 1. Questa volta andiamo a sinistra e saliamo alcuni piccoli gradini di legno tra gli alberi.

Ci immettiamo su di un altro sentiero e continuiamo verso destra in leggera salita (m. 815) [Qui bisognerà fare attenzione al ritorno altrimenti potremmo non vedere il sentiero che scende a sinistra].
Superiamo tre semicurve vicine tra loro; dopo la prima verso sinistra proseguiamo in salita (m. 820), dopo la seconda verso destra con poca pendenza e dopo la terza verso sinistra in salita (m. 825).
In alcuni punti il sentiero diventa una mulattiera con il fondo di pietre.
Proseguiamo con pochissima pendenza (m. 845).
Troviamo un tronco obliquo sopra al sentiero.
Percorriamo una semicurva molto ampia verso sinistra.

Più avanti superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 860) seguite da un'ampia curva verso sinistra e da due curve destra-sinistra.
Continuiamo in salita con il sentiero incassato nel terreno circostante (m. 865).
Terminato il tratto incassato (m. 875) percorriamo un breve tratto in lievissima discesa.
Proseguiamo con un lungo tratto quasi in piano. Il bosco è formato da: castagni, faggi, betulle e agrifogli. Troviamo anche degli alberi di traverso sopra al sentiero, alcuni sono sradicati.

Percorriamo un tornante destrorso molto ampio, incassato nel terreno (m. 885).
Dopo alcuni passi in salita su fondo roccioso continuiamo con poca pendenza su sterrato.
Passiamo sotto a due alberi obliqui, nati dallo stesso ceppo (m. 900).
Dopo un breve tratto in salita proseguiamo con poca pendenza (m. 910).
In salita superiamo due semicurve destra-sinistra vicine tra loro.

Un tronco, collocato orizzontalmente di traverso al sentiero, forma un gradino (m. 915).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e continuiamo in salita (m. 920).
Proseguiamo poi in leggera salita. Tra gli alberi alla sinistra riusciamo a intravedere in lontananza alcune case lungo la strada della dorsale (m. 940).
Troviamo altri due alberi obliqui sopra al sentiero (m. 950).
Due tronchi collocati di traverso al sentiero formano dei gradini (m. 955).
Percorriamo un breve tratto in salita (m. 965).
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra.
Riprendiamo a salire (m. 975).
Percorriamo due semicurve destra-sinistra vicine tra loro.
Superiamo un'altra semicurva verso destra (m. 985).
Continuiamo con due brevi tratti, il primo quasi in piano e l'altro in salita.

Quasi in piano lasciamo a destra un baitello verde. Poco dopo alla sinistra troviamo due paletti anch'essi dipinti di verde.
Continuiamo con poca pendenza. Un cartello spiega a chi spetta la precedenza tra pedoni, ciclisti e cavalieri (i cavalieri hanno sempre la precedenza, i ciclisti non l'hanno mai, i pedoni hanno la precedenza sui ciclisti e non l'hanno sui cavalieri, a parità la precedenza spetta a chi sale).

Il sentiero si divide in due (m. 990). Dopo un breve tratto in parallelo su di un largo crinale alberato tra faggi e quercioli, un sentiero piega a sinistra verso la Baita Bondella mentre l'altro continua diritto verso il Monte Boletto. Non ci sono indicazioni. Prendiamo quello alla destra
Saliamo ripidamente, seguendo delle tracce, lungo una dorsale del Monte Boletto (m. 1000).
Percorriamo un tratto tra pochi alberi (m. 1025).
Continuiamo tra alberelli seguendo il crinale ora un po' meno largo.
La traccia si sposta leggermente alla destra (m. 1050) ma poco dopo torna in cresta (m. 1055).

Al termine del bosco proseguiamo tra i prati (m. 1070).
Superiamo una semicurva verso sinistra e lasciamo a destra due betulle (m. 1090). Davanti vediamo quella che sembra un'anticima del M. Boletto e alla sua sinistra il baitello in vetta.
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo in salita attorniati da prati e da qualche betulla.

Lasciamo a destra alcune roccette affioranti dal terreno (m. 1110).
Risaliamo il largo crinale prativo verso il Boletto.
La pendenza diventa molto ripida (m. 1130). La giornata è limpida e possiamo vedere alla sinistra il Monte Rosa, alla destra il Bolettone tra le Grigne e il Resegone, dietro i laghetti del Triangolo Lariano.
Arrivati al termine di questo tratto di salita troviamo il sentiero descritto nel terzo itinerario che arriva da dietro-destra (m. 1180).
Proseguiamo diritto come descritto nell'ultima parte del terzo itinerario fino al Rifugio Boletto (m. 1155).

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 680 -35
Data escursione: novembre 2019

Escursioni partendo dal Rifugio:


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