Rifugio Alpe Stavello

L'Alpe Stavello è uno storico alpeggio situato in alta Val Gerola e occupa una vasta area chiusa a ovest dalle creste tra il Monte Stavello e il Monte Colombana.
Nei mesi estivi l'alpeggio è tuttora caricato e offre altresì servizio come rifugio-agriturismo.
E' raggiungibile con quattro sentieri, tre dei quali salgono dalla Val Gerola e iniziano da: Rasura (Rifugio Bar Bianco), Pedesina, Gerola Alta (loc. Laveggiolo) e il quarto da Premana in Val Varrone (loc. Alpe Forni).

Itinerario da Pedesina

Lasciamo la statale 38 a Morbegno per prendere sulla destra (sud) la statale 405 della Val Gerola che, all'uscita dell'abitato, diventa la provinciale 7.
Dopo circa 10.5 km, a Pedesina, giriamo a destra per salire verso il centro del paese.
Tenendo la via principale, superiamo la chiesa parrocchiale e raggiungiamo il municipio, subito dopo il quale lasciamo la macchina nel parcheggio alla destra della strada (m. 1020).

Ci incamminiamo in leggera salita seguendo la strada asfaltata.
Dopo pochi passi lasciamo a destra la chiesa di San Rocco edificata nel XVII° secolo in memoria dei morti della peste. Qui troviamo anche una fontana con vasca, coperta da un tetto. Un cartello alla sinistra della chiesa indica: Stavello, Combana, Combanina. Ci sono anche due segnali stradali che indicano il divieto di transito ai veicoli e segnalano il pericolo dovuto alla mancanza di parapetti.
Dopo la chiesa alla destra c'è il piccolo cimitero.

Percorriamo un tornante sinistrorso al termine del quale alla destra c'è una baita.
Subito dopo troviamo un altro segnale stradale che ribadisce il divieto di transito ai veicoli. La strada si restringe un poco. Alla destra c'è un muro in cemento. Davanti vediamo le cime alla testata della valle e in basso a sinistra i tetti del paese.
Un ruscello, che scende dalla destra ben canalizzato, passa sotto alla strada (m. 1050).
Subito dopo alla destra c'è un parcheggio privato.
Troviamo poi un rivolo che passa sotto alla strada, coperto da una griglia.
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione. Alla destra c'è un traliccio.
Superiamo un'altra grata.

Dopo una semicurva a destra, ignoriamo un sentiero che scende a sinistra verso due stalle situate sotto ai rami di alcuni alberi (m. 1070).
Passiamo sotto ad un'altra linea di cavi dell'alta tensione.
Entriamo nel bosco e percorriamo alcune serpentine (m. 1085).
Passiamo su di un'altra grata e percorriamo una curva a sinistra all'esterno della quale c'è la costruzione in pietra di un acquedotto (m. 1100).
Continuiamo con un ampio tornante destrorso aggirando una casa. Alla sinistra ci sono delle protezione in ferro.
Il muro alla destra della strada termina.

Raggiungiamo un ampio tornante destrorso sotto al quale un torrente attraversa la strada. (m. 1115). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 115: Alpe Combana a ore 1.50, Alpe Stavello a ore 2.40, Bocchetta di Stavello a ore 4. Troviamo anche il primo di una serie di cartelli gialli, collocati a cura del comune di Pedesina, che indica: località Mulini; a sinistra: Stavello a ore 2.40, Combana a ore 1.50, Combanina (Alpe Ciof) a ore 1.10, Combanina (Pescegarzo) a ore 0.45, Grass a ore 0.50, Gaggio a ore 0.15, Masoncello a ore 0.10; a destra: Colvedra a ore 0.05; dietro: Pedesina a ore 0.10. Anche sul muretto che fa da parapetto al torrente vediamo un segnavia 115 a bandierina. Prendiamo il sentiero 115 ma potremmo anche continuare con la strada e successivamente prendere un altro sentiero che rientra in località Val del Bur (lo abbiamo percorso al ritorno).

Prendiamo dunque il sentiero che sale con il fondo pietroso e con un parapetto verde alla sinistra.
Dopo un tornante destrorso alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre sormontato da una rete. Entriamo nel bosco.
Percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo con il fondo sterrato.
Dopo una curva a destra troviamo delle protezioni alla sinistra.
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 1125).
Ora ci sono meno alberi. Giriamo a sinistra.
Dalla destra sentiamo provenire il fruscio del torrente ma per il momento non lo vediamo.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Poi vediamo il torrente che, davanti in alto, esce da un tubo passando sotto ad un ponte.

Arrivati al ponte, vi troviamo un bivio (m. 1160). Un secondo cartello giallo indica: località: Piazzola; a sinistra: Stavello a ore 2.35, Combana a ore 1.45, Combanina (Alpe Ciof) a ore 1.05, Combanina (Pescegarzo) a ore 0.40, Grass a ore 0.45, Masoncello a ore 0.05; a destra: Gaggio a ore 0.10, Colvedra a ore 0.05; dietro: Pedesina a ore 0.15. Andiamo a sinistra.
Su di un baitello vediamo una freccia e un segnavia a bandierina.
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire.
Alla sinistra troviamo una vecchia stalla sulla quale vediamo il segnavia 115 a bandierina ed un cartello che indica la Casera Combanina a ore 1.30.

Quasi in piano raggiungiamo un casello dell'acquedotto, prima del quale alla destra si stacca un sentiero. Un cartello giallo indica diritto: Masoncello a ore 0.05; a destra: Gaggio a ore 0.10, Val del Bur a ore 0.10. Continuiamo diritto.
Un ruscello attraversa passando sotto al sentiero racchiuso in due tubi. Alla sinistra c'è una corta protezione di legno.
Subito dopo giriamo a sinistra e continuiamo in salita con una mulattiera di pietre.
Il sentiero si biforca a prosegue a sinistra in discesa e a destra in salita. Andiamo a destra come indicato da un segnavia a bandierina (m. 1175).
Percorriamo due tratti abbastanza ripidi (nel primo troviamo due massi alla sinistra), intervallati da altrettanti con minore pendenza.

Poi giriamo a destra e proseguiamo in leggera salita con un basso muretto a secco alla sinistra. Alla destra c'è un prato nel quale vediamo una fontana con vasca e due tavoli con relative panche.
Davanti c'è una bella baita (m. 1205). Il solito cartello giallo appeso ad un larice informa: località: Masoncello; a destra: Stavello a ore 2.30, Combana a ore 1.40, Combanina (Alpe Ciof) a ore 1, Combanina (Pescegarzo) a ore 0.35, Grass a ore 0.40, Val del Bur a ore 0.05; diritto: Zapél Olt (sentiero interrotto che portava a Ravizze); dietro: Pedesina a ore 0.20.
Seguendo i bolli bianco rossi, con una curva a destra tra l'erba, riprendiamo a salire.
Troviamo poi una freccia bianca dipinta su di una pietra che invita a proseguire.

Con una curva a sinistra rientriamo nel bosco e subito arriviamo ad un bivio (m. 1225). Qui il cartello giallo appeso ad un albero indica diritto: Stavello a ore 2.30, Combana a ore 1.40, Combanina (Alpe Ciof) a ore 1, Combanina (Pescegarzo) a ore 0.35, Grass a ore 0.40, Val del Bur a ore 0.05; a sinistra: Còrna di Dàrden (Macigno delle Rondini) a ore 0.05. Continuiamo diritto dapprima in salita e poi quasi in piano.
Dal basso verso destra sentiamo provenire il rumore di un torrente.
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano percorriamo una curva a destra con delle protezioni a valle realizzate con pali di ferro verdi che reggono due cavi di acciaio. In basso vediamo un casello dell'acquedotto recintato.
Scavalchiamo un rivolo.
Poco dopo, presso un tornante destrorso, guadiamo il torrente.
Superiamo un altro rivolo.

In salita raggiungiamo un incrocio di sentieri (m. 1240). Il cartello giallo appeso ad un albero indica: località Val del Bur; con il sentiero più alto a sinistra: Combanina (Alpe Ciof) a ore 0.55, Combanina (Pescegarzo) a ore 0.30, Foppe (Rasura) a ore 0.25; con il sentiero mediamo a sinistra: Stavello a ore 2.25, Combana a ore 1.35, Grass a ore 0.35; dietro (sentiero più basso a sinistra): Masoncello a ore 0.03; a destra: Pedesina a ore 0.25 (quest'ultimo è il sentiero che abbiamo utilizzato al ritorno; conduce sulla strada asfaltata, più avanti rispetto a dove l'abbiamo lasciata all'andata per imboccare il sentiero).
Continuiamo verso Stavello. Vediamo un cartello che indica il divieto di caccia.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita.

Presso una curva a sinistra guadiamo un torrente.
Proseguiamo in salita con uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo una curva a sinistra saliamo in modo abbastanza ripido, con alcune lievi serpentine, fino a quando troviamo un cartello che indica il divieto di caccia (m. 1280).
Percorriamo pochi passi quasi in piano e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Superiamo un'ampia curva a destra (m. 1300).
Proseguiamo in leggera salita.

Su di un albero troviamo un cartello giallo che indica: località Stradone; davanti: Stavello a ore 2.15, Combana a ore 1.25, Grass a ore 0.30; dietro: Pedesina a ore 0.25.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Alla destra troviamo un casello dell'acquedotto nel quale sentiamo scorrere l'acqua (m. 1335).
Ora ai lati del sentiero ci sono ginestre e noccioli.
Continuiamo poi in un lariceto con un sottobosco di felci (m. 1355).
Percorriamo un tratto con poca pendenza durante il quale vediamo un cartello che indica il divieto di caccia (m. 1390).
Torniamo a salire. Poi, quasi in piano, lasciamo un masso a sinistra (m. 1400).
In salita percorriamo una curva a sinistra.
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire tra larici e noccioli (m. 1410).
Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci sono pochi alberi e possiamo vedere la vallata (m. 1435).

Riprendiamo a salire e ben presto in modo abbastanza ripido (m. 1445).
Percorriamo un tratto con poca pendenza (m. 1460) ed un altro in salita (m. 1475).
Proseguiamo in leggera salita. Ai lati del sentiero ci sono delle grosse pietre (m. 1490).
Quasi in piano percorriamo una ampia curva a sinistra.

Dopo alcuni passi in salita continuiamo quasi in piano. Qui il pendio alla sinistra del sentiero precipita in modo quasi verticale.
Tra radi larici, riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Poi la pendenza diminuisce.
Continuiamo in leggera salita senza alberi, tra l'erba (m. 1520).
Torniamo a salire e rientriamo nel bosco.

Ci immettiamo su di un altro sentiero (m. 1535). Un cartello giallo indica a sinistra: Stavello, Combana; a destra: Combanina, Grass; dietro: Pedesina. Andiamo a sinistra, quasi in piano. D'ora in avanti seguiremo le frecce blu di una sky race.
Alla sinistra del sentiero scende un ripido pendio alberato. Cominciamo a sentire il rumore di un torrente che, davanti, vediamo scendere a salti. Più in alto vediamo anche una baita.
Dopo una semicurva a destra, camminiamo su un fondo misto di terra e roccia. Alla destra ci sono delle pareti rocciose (m. 1545).
Percorriamo una curva a sinistra e, dopo alcuni passi in leggera salita, continuiamo quasi in piano.

Due pietre ci fanno da gradino in discesa. Guadiamo un ruscello.
Proseguiamo quasi in piano. In basso alla sinistra vediamo un torrente al quale ci stiamo avvicinando.
Presso un tornante sinistrorso lo guadiamo, allo scoperto, agevolati da alcune pietre che affiorano dall'acqua (m. 1560).
Dopo alcuni passi dapprima in discesa e poi in salita, rientriamo nel bosco.
Proseguiamo in leggera discesa.
Presso una semicurva a sinistra scavalchiamo un rivolo.
Continuiamo in salita, con un ripido pendio che precipita alla sinistra del sentiero, fino ad una curva a destra oltre la quale la pendenza diminuisce.
Troviamo alcuni cespugli di rododendro.

Il sentiero si biforca e prosegue a sinistra quasi in piano e a destra in salita. Seguendo una freccia blu andiamo a destra (m. 1570).
Passiamo accanto ad alcuni grandi larici, uno dei quali probabilmente secolare. Una freccia blu indica il prato che sale ripidamente alla destra (m. 1590).
Seguiamo pallide tracce di sentiero tra l'erba e dei bolli blu dipinti su alcune pietre che ci conducono in alto a sinistra del prato dove entriamo in un rado bosco (m. 1600).
Dopo alcuni passi con poca pendenza, proseguiamo in salita.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1620).
Il sentiero si divide in due tracce parallele, attorniate dai rododendri, e si ricompone presso un'ampia curva a sinistra.

Sbuchiamo in un prato (m. 1640).
In leggera salita seguiamo un sentiero tra l'erba mantenendoci sul margine basso del prato, alla destra, prima degli alberi.
Dopo un tratto in salita, con poca pendenza arriviamo al termine del prato.
Proseguiamo tra radi alberi dapprima in salita e poi quasi in piano (m. 1675).

Raggiungiamo un altro prato in fondo al quale vediamo le due baite dell'Alpe Combana. Le frecce blu invitano a salire a sinistra senza arrivare alle baite. Naturalmente facciamo una piccola deviazione e le raggiungiamo (m. 1700).
Sul primo edificio un cartello giallo indica: località Alpe Combana; a sinistra: Stavello; a destra: Combanina, Pedesina, Rasura. Dietro ai due edifici ci sono altri segnavia che indicano l'Alpe Stavello a ore 0.50 sia verso sinistra che verso destra.
Scegliamo il sentiero a sinistra, quello indicato anche dalle frecce blu, tra pallide tracce tra l'erba e pietre ammucchiate, mentre sentiamo il lacerante fischio di una marmotta.

Torniamo nel bosco e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1710).
Superiamo un tornante destrorso (m. 1720).
Percorriamo alcuni passi con il sentiero incassato tra terra e pietre.
Dopo un tornante sinistrorso, continuiamo tra giovani alberi, seguendo le frecce blu mentre il sentiero continua ad essere poco evidente.
La pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1735). Ci teniamo sul margine destro di un prato nel quale ci sono alcuni alberi.

Raggiungiamo una lastra di roccia obliqua dove, seguendo una freccia blu, effettuiamo un tornante sinistrorso (m. 1755).
Ora il sentiero è più visibile.
Lasciamo a destra un rudere (m. 1775).
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra pietre, larici, erba, rododendri e mirtilli.
Percorriamo pochi metri su fondo roccioso.

In leggera salita raggiungiamo il muretto a secco che segna il confine della proprietà dell'Alpe Stavello. Un varco tra le pietre consente il passaggio (m. 1785).
Con un tratto in salita, uno quasi in piano ed un altro in leggera discesa, attraversiamo un prato. Alzando gli occhi è già possibile vedere il rifugio.
Il sentiero continua su una larga striscia erbosa, con a sinistra un dirupo protetto da una fila di grandi pietre.
Dopo un tratto in salita proseguiamo quasi in piano. Le pietre alla sinistra terminano (m. 1800).
Dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano, camminiamo con una parete di roccia alla destra.
Percorriamo un tratto in salita ed uno quasi in piano e continuiamo tra erba, rododendri e radi larici (m. 1810).

In salita raggiungiamo un altro prato. Alla destra troviamo un rudere (m. 1825).
Ci teniamo alla destra del prato, al centro del quale scorre un torrente.
Poco dopo, alla destra troviamo la baita "al piede" dell'alpeggio, davanti alla quale c'è una fontana con una vasca di ferro inserita in un'altra di pietra (m. 1840).
Proseguiamo con uno zig-zag destra-sinistra.

Guadiamo il torrente e, subito dopo, riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido tra larici, rododendri e mirtilli (m. 1850).
Poi la pendenza aumenta e saliamo ripidamente (m. 1885).
Superiamo due tornanti destra-sinistra. Proseguiamo con delle serpentine (m. 1900).
Percorriamo un breve tratto su fondo roccioso (m. 1915).

Raggiungiamo un altro prato e tra l'erba effettuiamo un tornante destrorso mentre dalla sinistra arriva il sentiero, marcato con bolli bianco rossi, che proviene da Laveggiolo (m. 1930).
Davanti vediamo l'Alpe Stavello. La pendenza diminuisce un poco mentre camminiamo tra erba e pietre.
Poco dopo raggiungiamo le due baite dell'alpeggio entrambe chiuse da una recinzione, la grande fontana con vasca e la piazzola per l'elicottero.

Tempo impiegato ore 2.45 - dislivello m. 923
Data escursione: giugno 2015

Escursioni partendo dal Rifugio:


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