Rifugio Alpe Caronella

Il Rifugio Alpe Caronella è situato all’interno del Parco delle Orobie Valtellinesi, lungo il sentiero 318 che risale la Val Caronella da Carona (SO) al Passo di Caronella (m. 2612) e da li scende in Val Seriana (BG) verso i Rifugi Barbellino e Curò.

L'edificio, autonomo per tutti i servizi, dispone di 10 posti letto con materassi, cuscini e coperte; un locale cucina completo con: lavandino, stufa economica, fornello con bombola, pentole e stoviglie; un locate bagno con: grande lavandino, water, bidet, doccia e scaldabagno; è inoltre fornito di energia elettrica.
Viene concesso in autogestione tutto l’anno, tranne nel periodo dal 15 settembre al 30 novembre, osservando il regolamento che puoi leggere qui:
http://www.comune.castellodellacqua.so.it/c014014/zf/index.php/atti-generali/index/dettaglio-voce/atto/10/voce/20
Chi fosse interessato, per maggiori informazioni, per prenotarlo e per ritirare le chiavi, deve chiamare il Consorzio Alpe Caronella, referente Sig. Oreste Bruga, tel.: 340 6663047.

Il vicino alpeggio invece è formato da una baita, uno stallone e due baitelli. Da giugno a settembre carica circa 50 capi di bestiame.

Dietro l'alpeggio vediamo le cime che chiudono la testata della valle: Monte Torena (m. 2911), Cime di Caronella (m. 2871), Cime di Lago Gelt (m. 2804) e Cima del Bondone (m. 2848).

Percorrendo la S.S. 38, tra Sondrio e Tirano, al semaforo di San Giacomo di Teglio (km. 50.8 della statale) giriamo a destra, superiamo il ponte sull'Adda e iniziamo a percorrere la strada, non molto larga, sempre asfaltata e quasi sempre protetta a valle, che dopo km. 11.7 ci condurrà a Carona.
Lasciamo a destra la strada per Castello dell'Acqua.
Superiamo le località (tutte segnalate da un cartello): San Sebastiano, Margattoni (ponticello sul Torrente Margotta), Cà Gadaldi, Cà Poschiavini, Cà Gusa.
Ignoriamo la deviazione a sinistra che conduce a Dosso Mondini.
Passiamo per le località: Codurelli e Piali.
Attraversiamo il paesino di Caprinale.
Superiamo altre località: Luscio, Monegatti e Moia.
Ad un bivio continuiamo verso sinistra per Carona (mentre a destra si va a Bondone).
Poco prima di Carona lasciamo la macchina nel parcheggio alla destra della strada (m. 1140).

Ci incamminiamo in leggera salita.
Alla destra troviamo il Museo Etnografico (che merita una visita - ingresso gratuito). Alla sinistra c'è un altro piccolo parcheggio con bella vista sulle cime del versante retico indicate da un cartello: Monte Disgrazia (m. 3678), Corna Mara (m. 2807), Corna Nera (m. 2924), Vetta di Ron (m. 3136), Monte Brione (m. 2615), Monte Combolo (m. 2900), Pizzo di Malgina (m. 2887), Monte Cancano (m. 2435), Campione (m. 1653), Dosso Salarsa (m. 2279), Cima da li Gandi Rossi (m. 2830), Banderola - Pizzo Ometto (m. 2794), Monte Masuccio (m. 2816).
Quasi in piano, tra le case percorriamo una curva verso destra.
Alla sinistra troviamo la chiesa, risalente al 1400, dedicata a S. Omobono. Alla destra c'è una panchina.
Proseguiamo con poca pendenza con le case alla destra e protezioni di ferro alla sinistra.

Ignoriamo la stradina agro-silvo pastorale per Ganzoglio che scende a sinistra.
Continuiamo in salita passando tra il mulino alla sinistra e una fontana con lavatoio alla destra.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1170).

Dopo pochi passi arriviamo ad un bivio. Lasciamo la strada che prosegue diritto (cartello: senza uscita) e continuiamo con un tornante sinistrorso. I segnavia indicano a sinistra: Parco Orobie Valtellinesi, Val Caronella, strada agro-silvo-pastorale Carona - Val Caronella con il transito consentito solo ai veicoli autorizzati, percorso n. 318 per Prà di Gianni a ore 0.40, Malga Caronella a ore 2.30, Passo di Caronella a ore 5.30. La strada diventa sterrata e procede con poca pendenza tra alberi e prati.

Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo un tratto con il fondo di pietre cementate. Di tanto in tanto troviamo una canalina in metallo per lo scolo dell'acqua.
Alla destra, poco più in alto, vediamo una casa con l'insegna: "La Rasega".

Subito dopo, mentre la strada gira a sinistra, un cartello segnala diritto il sentiero-scorciatoia per la Val Caronella che consente di tagliare i primi tornanti (m. 1200). Prendiamo questo sentiero (mentre al ritorno abbiamo seguito la strada).
Alla destra troviamo la "vasca di carico Carona" dell'acquedotto e una fontana con vasca in cemento sulla quale è stato dipinto un bollo bianco-rosso (m. 1215).
Percorriamo un tratto tra gli alberi, su mulattiera, e sbuchiamo sulla strada (m. 1225).

Poco dopo, la mulattiera, segnalata da un cartello, riparte alla destra in salita.
Camminiamo tra gli alberi dapprima con una fila di pietre alla sinistra e poco dopo con alcuni massi alla destra. Tra gli alberi alla sinistra riusciamo a scorgere la strada.
Troviamo un bollo bianco-rosso e continuiamo in leggera salita con gli alberi solo alla destra (m. 1260).
In salita percorriamo un tratto lastricato.

Ci immettiamo su di un sentiero e lo seguiamo con poca pendenza verso sinistra passando accanto ad un masso con un bollo bianco-rosso (m. 1270).
Lasciamo a sinistra un baitello in cemento.
Alla destra ci sono due vecchie stalle.
Accanto ad una fontana con vasca in cemento, i segnavia indicano la Val Caronella davanti e Carona dietro.

Alla sinistra troviamo altre baite/stalle; una reca l'insegna: "al bait dei Involt" (m. 1280).
Proseguiamo in salita, attorniati dall'erba e da qualche pietra, seguendo tracce di sentiero.
Alla sinistra, poco sotto, vediamo la strada sterrata che gira a sinistra (m. 1290).
Passiamo accanto ad un masso con un bollo bianco-rosso.
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire e transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1310).
Lasciamo a destra dapprima un baitello dell'acquedotto e, poco dopo, un traliccio.

Raggiungiamo una fontana con vasca in cemento. Qui il sentiero termina (o per lo meno così pare). Proseguiamo sulla strada che, in questo punto, scorre alla nostra sinistra (m. 1325).
Camminiamo con poca pendenza. Di tanto in tanto troviamo una canalina di legno o di metallo, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.
Dopo un breve tratto con il fondo acciottolato torniamo a camminare su sterrato.

I segnavia indicano, con il sentiero 319 che si stacca alla sinistra: Malga Dosso a ore 1.20, Baita Lavazza a ore 1.50, Malga Torena a ore 3; diritto con il percorso 318: Malga Caronella a ore 1.40, Passo di Caronella a ore 4.40. Continuiamo diritto (m. 1340).
Transitiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Nei prati alla sinistra vediamo delle baite (Prà di Gianni) e una fontana con vasca in cemento.
Lasciamo a sinistra un traliccio.

Passiamo tra due massi e continuiamo quasi in piano. Un cartello segnala il divieto di caccia (m. 1350).
Proseguiamo con il bosco alla sinistra e prati alla destra. Un altro cartello ricorda di tenere i cani al guinzaglio. Poco sotto, alla sinistra, scorre il Torrente Val Caronella.
Alla destra c'è un casello dell'acquedotto semi interrato.
Nel prato alla destra vediamo un grande masso (m. 1355).

Percorriamo una curva verso sinistra guadando il torrente o passando su uno stretto ponticello, con le sponde, interamente di legno, situato a monte del guado.
Poco dopo raggiungiamo un'edicola con dei cartelloni che mostrano una cartina della zona e parlano del Parco Regionale Orobie Valtellinesi, della Val Caronella e della Val Bondone. Alla sinistra c'è la vasta area attrezzata di Prà della Valle. La nostra sterrata invece gira a destra.
Nota aggiunta in seguito: dal 2022 esiste anche un nuovo ponte di legno situato poco a valle del guado che conduce direttamente nell'area attrezzata dove è stato costruito il Bivacco A.P.C. (m. 1360).

Camminiamo attorniati dai prati, con il torrente alla destra. Davanti abbiamo una diecina di baite.
Poco prima di raggiungerle, la strada si divide e andiamo a destra in leggera discesa.
Percorriamo una curva verso destra, con le baite da un lato e una fontana con vasca in cemento dall'altro.
Quasi in piano attraversiamo/guadiamo un ruscello e superiamo una curva verso sinistra (m. 1365).
Percorriamo una semicurva verso sinistra, passando tra due roccette affioranti dal terreno, e una semicurva verso destra.
Con una curva verso sinistra aggiriamo una stalla.

Lasciamo a sinistra un'altra stalla e ignoriamo la stradina agro-silvo pastorale per Cornascia che si stacca alla destra.
Alla destra troviamo un'altra fontana; questa porta il numero 7.
Dopo pochi passi, alla sinistra c'è una cascina.
Proseguiamo con una fila di paletti di legno alla sinistra; prati e alberi alla destra.

Alla sinistra troviamo una cascina con l'insegna: "Baita Cavazzi" mentre dall'altro lato ci sono la fontana n. 6 e un ponticello di legno sul torrente (m. 1375).
Da questo punto, un segnale stradale vieta il transito ai veicoli non autorizzati.

Continuiamo in salita con il fondo in cemento.
Lasciamo a sinistra un casello dell'acquedotto semi interrato (m. 1385).
Un rivolo attraversa la strada.
Proseguiamo con poca pendenza e con il fondo sterrato.
Alla sinistra vediamo due tralicci dell'alta tensione (m. 1400).
Poco dopo alla destra troviamo un casello dell'acquedotto.

Alla sinistra, presso uno slargo, prende avvio la stradina agro-silvo-pastorale per Visega. Proseguiamo diritto quasi in piano (m. 1420).

Attraversiamo il Torrente Val Caronella, guadandolo oppure utilizzando un ponticello di legno con la sola sponda di sinistra (m. 1430).
Proseguiamo in salita attorniati dagli alberi.
Troviamo una fontana con vasca alla sinistra e superiamo due semicurve sinistra-destra.
Continuiamo tra radi alberi. Alla sinistra ci sono due massi (m. 1450).
Alla sinistra, su di un masso sono state ammucchiate delle pietruzze per formare degli ometti
Accanto ad un altro masso pieghiamo leggermente a sinistra (m. 1470).

Proseguiamo con poca pendenza. All'esterno di una semicurva verso sinistra troviamo un casello dell'acquedotto e un masso (m. 1480).
Continuiamo con una semicurva verso destra.
Riprendiamo a salire. Proseguiamo allo scoperto.

Davanti, tra gli alberi, cominciamo a vedere la cascata formata del Torrente Val Caronella.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra c'è una fontanella con una piccola vasca in cemento. Percorriamo un tornante destrorso tra radi alberi (m. 1485).
Aggiriamo un grande masso con un tornante sinistrorso (m. 1500), subito seguito da un tornante destrorso con vista sulla cascata.
Continuiamo tra alberelli e pochi alberi.
Presso un tornante sinistrorso vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1520). Ora, davanti, possiamo vedere molto bene la cascata.
Percorriamo un tornante destrorso e, poco dopo, uno sinistrorso (m. 1535).
Lasciamo a destra un masso. Riprendiamo a salire. Siamo attorniati da pochi alberi e da parecchie felci e cespugli.
Superiamo tre tombini/pozzetti in cemento affiancati, di traverso alla sterrata.

Alla destra troviamo uno slargo nel quale il parcheggio è consentito solo ai mezzi della Malga Caronella (m. 1560).
Poco dopo la sterrata si riduce a sentiero. Alla destra c'è un baitello in cemento.
Alla sinistra ci accompagnano delle protezioni realizzate con paletti di ferro che reggono tre cavi.

Percorriamo un tornante destrorso mentre le protezioni proseguono diritto accanto ad un sentiero sbarrato (m. 1575).
Continuiamo coi alcuni zig-zag: sx-dx-sx-dx.
Percorriamo due ampi tornanti sinistra-destra (m. 1590).
Superiamo un tornante sinistrorso.
Percorriamo altri due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1600).

Scavalchiamo un ruscelletto (m. 1605).
Continuiamo in leggera salita e ne attraversiamo un altro (m. 1610).
Proseguiamo in salita e percorriamo due tornanti vicini destra-sinistra (m. 1615).

Alla sinistra ci accompagnano delle protezioni realizzate con paletti di ferro dipinti di verde e due cavi (m. 1625).
Dopo un tornante destrorso, su di un cartello di legno leggiamo: "Li Scait" (m. 1630).
Poco dopo alla destra riparte la recinzione con due paletti di ferro che reggono due cavi.

Presso un tornante sinistrorso il sentiero è bagnato da un rivolo (m. 1640).
Dopo il tornante le protezioni sono alla sinistra del sentiero (sempre sul lato a valle) inizialmente con paletti di ferro parzialmente dipinti di verde che sorreggono due cavi e poco dopo con paletti di colore grigio e tre cavi. Alla destra invece ci sono delle pareti di roccia.
Percorriamo tre tornanti: dx-sx-dx vicini tra loro (m. 1655).
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 1665).

Troviamo una deviazione. Il vecchio sentiero che proseguiva diritto (poco più avanti vediamo un bollo bianco-rosso) è sbarrato. Continuiamo verso destra con il nuovo tracciato (m. 1675).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 1680).
Dopo un tornante sinistrorso troviamo un tronco steso raso terra alla sinistra del sentiero (m. 1685).
Superiamo altri due tornanti vicini destra-sinistra (m. 1695).

Percorriamo un breve tratto con pendenza minima presso il quale la deviazione termina e torniamo sul vecchio sentiero (m. 1700).
In salita arriviamo subito ad un bivio dove i segnavia di una gara indirizzano verso sinistra. In ogni caso, poco dopo, i due sentieri si ricompongono.
Continuiamo con poca pendenza. Vediamo una freccia gialla. In basso alla sinistra scorre il torrente (m. 1705).

Usciamo dal bosco.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano (m. 1715).
Superiamo due curve sinistra-destra.
Camminiamo con poca pendenza tra erba e cespugli. Sopra di noi ci sono i cavi dell'alta tensione paralleli al sentiero.
Poco dopo riprendiamo a salire.
Percorriamo una curva verso sinistra e un tornante destrorso vicini tra loro (m. 1730).
Lasciamo a destra un masso con i bolli.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1735).

Alla sinistra scorre il torrente. Una passerella realizzata con tre tronchi consentirebbe di attraversalo ma continuiamo diritto tra felci e cespugli di rododendro.
Superiamo un ruscelletto.
Percorriamo due curve vicine sinistra-destra e lasciamo a destra un traliccio.
Proseguiamo con poca pendenza a lato del torrente, sempre sotto ai cavi dell'alta tensione.

Davanti cominciamo a vedere il rifugio.
Poco dopo ci allontaniamo un poco dal torrente, verso destra, tra erba e felci.
Riprendiamo a salire. Troviamo delle mucche al pascolo (m. 1750).
Il sentiero è poco più di una traccia inerbita. Comunque proseguiamo diritto seguendo i bolli.

Un bollo bianco-rosso ricurvo segnala una curva verso destra, subito seguita da una verso sinistra (m. 1765).
Ora il sentiero è più visibile.
Percorriamo una curva verso destra con pochissima pendenza e un tornante sinistrorso in salita (m. 1775)
Continuiamo con delle serpentine: dx - sx - dx tra roccette - sx - dx - sx.
Proseguiamo diritto, con poca pendenza, seguendo una traccia inerbita tra l'erba e qualche roccetta che affiora dal terreno (m. 1795).
Pieghiamo un po' verso destra. Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1805).
Passiamo tra alcuni massi e roccette.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e un breve tratto quasi in piano.
In leggera salita passiamo accanto ad un ometto e superiamo una semicurva verso destra.
Troviamo un bollo bianco-rosso. Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1810).
Continuiamo con una curva verso destra in salita.
Lasciamo a sinistra un dossetto roccioso sul quale sono cresciuti tre alberelli (m. 1825).

Camminiamo con poca pendenza, attorniati da massi coperti da arbusti, verso un ponticello.
Prima di raggiungerlo troviamo alcuni segnavia che indicano
- dietro con il sentiero 318: Pra della Valle a ore 1.10, Pra di Gianni a ore 1.20, Carona a ore 1.50;
- a destra: Casa di Caccia Barecchetti a ore 0.20, Baita Cantarena a ore 1.20, Baita Streppaseghel a ore 2.30;
- davanti con il sentiero 318: Passo di Caronella a ore 3.10, Rifugio A.E.M. a ore 3.20;
- davanti con il sentiero GVO: Malga Caronella a ore 0.10, Malga Dosso a ore 1.10, Malga Torena a ore 2.40.

Attraversiamo per l'ultima volta il Torrente Val Caronella (m. 1830).
Dopo il ponte voltiamo a destra e subito dopo a sinistra aggirando delle roccette.
Davanti abbiamo il Rifugio Alpe Caronella e con un ultimo tratto in salita lo raggiungiamo (m. 1850).
L'alpeggio invece è sulla destra, poco più avanti (m. 1855).

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 710
Data escursione: luglio 2021

Escursioni partendo dal Rifugio:


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