Capanna Motterascio

La Capanna Michela Motterascio è situata sull’Alpe Motterascio, al limite meridionale dell’altipiano della Greina, nella Valle di Blenio.
Da qui partono i vari sentieri che attraversano l'altopiano, il più conosciuto dei quali conduce all'arco naturale della Greina che con i suoi 40 metri di lunghezza è il più grande del Canton Ticino.
La capanna all'interno dispone di due refettori con 72 posti (50+22) e di 72 posti letto suddivisi in 10 camere (4x4 4x8 1x10 1x14)
All'esterno ci sono una fontana e una terrazza con tavoli.
La capanna è stata costruita nell'anno 1967 ed è stata ristrutturata nell'anno 2006.
Per maggiori informazioni e per prenotare: telefono +41 (0)91 8721622 - e-mail: motterascio@casticino.ch

Venendo da sud, lasciamo l'autostrada A2 al km. 72 (uscita 44 Biasca) e giriamo a destra immettendoci sulla strada 408.
Attraversiamo il Fiume Brenno. Ad una rotonda proseguiamo diritto con la strada cantonale 416 del Lucomagno.
Il fiume torna alla nostra sinistra.
Dopo Biasca, uno dopo l'altro troviamo i cartelli che indicano le varie località che attraversiamo: Malvaglia, Motto, Dongio, Corzoneso Piano, Camprovasco, Acquarossa (dove riattraversiamo il fiume verso destra), Lottigna, Torre, Dangio, Aquila, Blenio/Olivone.
Lasciamo poi la strada cantonale 416 e proseguiamo verso destra per Campo Blenio.
Attraversiamo la galleria della Töira, arriviamo a Campo e poi a Ghirone dove seguiamo verso destra la strada della Val Luzzone che risaliamo con vari tornanti.
Alla destra vediamo l'imponente diga del Lago Luzzone.
Superata un'altra galleria ci troviamo in un grande parcheggio gratuito nel quale lasciamo la macchina (m. 1620).

Torniamo indietro in leggera discesa. Alla sinistra c'è una panchina e alla destra i bagni pubblici.
Prima di arrivare alla galleria scendiamo a sinistra con dei gradini in cemento (13 gradini, ripiano, 11 gradini, ripiano, curva a destra, 23 gradini, curva a destra, 6 gradini).
Raggiungiamo così la strada asfaltata che percorre in piano il coronamento della diga lungo 510 metri. Qui c'è anche la fermata dell'autobus 62.135 Olivone - Campo (Blenio) - Ghirone - Pian Geirett/Luzzone. Un cartello parla della via di arrampicata artificiale più lunga del mondo (165 m. - solo per esperti).
La diga ha forma ad arco, è alta 225 metri ed è stata ultimata nell'anno 1963. Alla sinistra c'è un muro e alla destra ci sono delle protezioni di ferro e uno stretto marciapiedi.
Giunti in fondo percorriamo una curva verso sinistra.

Raggiungiamo l'ingresso di una galleria e troviamo dei segnavia che indicano: Diga Luzzone 1609 m;
- diritto, nella galleria: Alpe Garzott Sent. Luzzone 45 min, Cap. Motterascio CAS 2 ore 40 min, Crap la Crusch 3 ore 20 min, Capanna Terri CAS 4 ore 10 min; Alpe Scarada di Sopra 2 ore 10 min, Passo Soreda 3 ore 50 min, Lampertsch Alp 5 ore 15 min; Läntahütte SAC 5 ore 40 min.
- dietro: Lago Luzzone 10 min, Campo Blenio 1 ora 10 min; Olivone 1 ora 50 min; Capanna Scaletta SAT 4 ore.
- a destra: Compietto 50 min, Olivone 2 ore 20 min; Capanna Adula CAS 2 ore 25 min, Capanna Adula UTOE 3 ore 20 min.
Ci sono anche i segnali stradali che indicano la larghezza della galleria: m. 2.70, l'altezza: m. 2.50 e la lunghezza: m. 833.
La galleria è stata scavata nella roccia, ha un piccolo marciapiedi alla sinistra e luci ogni 20 metri circa.
Uno dopo l'altro troviamo alla destra cinque slarghi e alla sinistra una cancellata che chiude un'altra galleria. Percorriamo una curva verso sinistra, un lungo rettilineo, un'altra curva verso sinistra e poi usciamo.
Subito troviamo una santella con la statua di una madonnina, una fermata dell'autobus ed un altro parcheggio. Da qui è già possibile vedere la Capanna Motterascio.

Alla destra proseguono due sterrate: la prima scende al lago; prendiamo la seconda, quella più a destra che inizia in lievissima salita.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1615).
Camminiamo tra alberi di conifere che alla sinistra nascondono la vista del Lago Luzzone. Alla destra c'è un muro con blocchi di pietre.
All'interno di una semicurva verso destra, tra l'erba vediamo uno strano manufatto arancione con tettuccio (m. 1620).
In leggera discesa superiamo due semicurve sinistra-destra.

Ad una biforcazione ignoriamo la stradina che scende a sinistra e continuiamo con un'ampia curva verso destra.
Continuiamo quasi in piano e alla sinistra troviamo un cilindro di pietra con il n. 13.

Presso un tornante sinistrorso, due torrenti scendono dalla destra e si uniscono prima di passare sotto alla strada.
Proseguiamo in leggera discesa con vista sul lago.
Un altro torrente passa sotto alla strada.
Vediamo un manufatto, di forma cilindrica, in alto alla destra.
All'esterno di una semicurva verso sinistra c'è un pannello solare. Ora, dietro alla sinistra, in fondo al lago riusciamo a vedere la diga.
Una dopo l'altra troviamo due canaline di ferro, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Troviamo l'ultimo manufatto della serie e francamente non siamo riusciti a comprendere cosa siamo e a cosa servano.

Quasi in piano percorriamo una semicurva verso destra seguita da una curva verso sinistra mentre un torrente passa sotto alla strada (m. 1610).
In leggera discesa percorriamo un'ampia curva verso destra all'interno della quale c'è una parete rocciosa.
Dopo un tratto quasi in piano, con poca pendenza superiamo un ampia semicurva verso destra.

Sul lato opposto del lago vediamo entrare un immissario. Percorriamo una curva verso sinistra tra gli alberi mentre un torrente passa sotto alla strada. Continuiamo con una curva verso destra.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1615).
Proseguiamo quasi in piano mentre i pini nascondono il lago.
Superiamo alcune semicurve.

Dopo una semicurva verso sinistra attraversiamo il ponte sul Ri di Scaradra che scende dalla destra formando una cascata. Il ponte ha il fondo in cemento e protezioni di ferro dipinte di grigio ai lati. Continuiamo con una semicurva verso destra (m. 1630).

Un sentiero sale alla destra. I segnavia indicano: Larecc 1635 m;
- a destra: Alpe Scaradra di Sopra 1 ora 30 min, Passo Soreda 3 ore 10 min, Lampertsch Alp 4 ore 35 min; Läntahütte SAC 5 ore;
- diritto: Alpe Garzott Sent. Luzzone 5 min, Cap. Motterascio CAS 2 ore, Crap la Crusch 2 ore 40 min, Capanna Terri 3 ore 30 min;
- dietro: Sentiero Luzzone - Diga Luzzone 40 min, Campo Blenio 1 ora 50 min; Olivone 2 ore 30 min; Capanna Adula CAS 3 ore, Capanna Adula UTOE 4 ore.
Proseguiamo diritto.
Poco dopo, alla sinistra troviamo un larice centenario e su di un cartellino leggiamo: "Larix decidua Mill., anno 1560, circonferenza 8,5 m, volume tronco 40 m³". In alto alla destra, sopra un alto muro di recinzione che aggiriamo con una curva verso destra, vediamo alcune costruzioni e la bandiera del Canton Ticino.
Subito dopo percorriamo una curva verso sinistra.
Presso una curva verso destra molto ampia, alla sinistra ci sono delle protezioni e alla destra una parete di roccia (m. 1630).
Continuiamo in leggera discesa tra gli alberi con una semicurva verso destra seguita da due curve sinistra-destra.
Presso un tornante sinistrorso un ruscello attraversa la strada in una canalina in cemento.
Proseguiamo quasi in piano con bella vista sul lago alla sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso.

Poco dopo alla destra c'è l'Alpe Garzott (m. 1627). Su un cartello leggiamo: "Galline libere, cani al guinzaglio". Un altro cartello informa che si possono acquistare: burro, ricotta, formaggio, yogurt ecc. Qui c'è l'ultima possibilità per parcheggiare. La strada termina e inizia una stradina inerbita.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso sinistra. Accanto ad un masso troviamo i segnavia che indicano:  Garzott 1630 m;
- dietro: Sentiero Luzzone - Diga Luzzone 45 min, Campo Blenio 2 ore; Olivone 2 ore 35 min; Capanna Adula CAS 3 ore 10 min, Capanna Adula UTOE 4 ore 10 min;
- davanti: Sentiero Luzzone - Capanna Motterascio CAS 2 ore, Crap la Crusch 2 ore 40 min, Capanna Terri CAS 3 ore 25 min.
Percorriamo un tratto in discesa.
Continuiamo con un tornante destrorso, subito seguito quasi in piano da un tornante sinistrorso presso il quale attraversiamo un torrente (m. 1615).
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso in leggera discesa.

Presso un tornante sinistrorso lasciamo la stradina e prendiamo un sentiero, segnalato da un paletto con i bolli, che quasi in piano si stacca alla sinistra tra l'erba.

All'interno di un tornante destrorso prende avvio la teleferica per il trasporto merci che sale all'Alpe Motterascio.
Proseguiamo in leggera discesa. Alla destra c'è una parete rocciosa. Alla sinistra vediamo una rientranza del lago.
Quasi in piano superiamo due semicurve sinistra-destra.
Lasciamo a sinistra una roccetta e continuiamo in leggera discesa.
Percorriamo un tornante sinistrorso e scavalchiamo un ruscello (m. 1610).
Tra gli alberi, percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno quasi in piano.
Per un altro tratto alla sinistra vediamo il lago.
Torniamo tra gli alberi e continuiamo con poca pendenza.
Percorriamo una curva verso destra.
Alla sinistra ci sono delle protezioni di legno.

Continuiamo in discesa con il fondo in cemento. Alla sinistra ci sono protezioni con paletti di legno che reggono tre cavi (m. 1620).
Proseguiamo in salita su sentiero sterrato. Dei cordoli deviano l'acqua alla sinistra verso il lago.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Un rivolo attraversa il sentiero in un canalino di pietre.
Proseguiamo in leggera salita con protezioni alla sinistra.
Continuiamo quasi in piano seppur con brevi e lievi saliscendi.
Troviamo altri rivoli che attraversano il sentiero.
Percorriamo due tratti con poca pendenza intervallati da uno in salita.

Presso un tornante sinistrorso troviamo un paletto con i bolli (m. 1630).
Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso e proseguiamo con un tratto in leggera discesa.
Continuiamo quasi in piano (m. 1635).
In leggera discesa superiamo una semicurva verso destra.
Proseguiamo quasi in piano con una semicurva verso destra seguita da un tornante sinistrorso (m. 1635).
Davanti vediamo una cima aguzza.

Percorriamo due curve destra-sinistra. Alla destra, in una nicchia tra la roccia, vediamo una madonna col bambino scolpita nella pietra.
Continuiamo con un tratto abbastanza ripido.
Proseguiamo in salita. Alla destra c'è una panca.

Alla destra troviamo una catena fissata alla roccia, utile in caso di neve o ghiaccio. Percorriamo  una curva verso sinistra passando su di un ponte con protezioni di legno alla sinistra (m. 1655).
Poco dopo attraversiamo un altro ponte simile al precedente.
Proseguiamo con poca pendenza. In basso alla sinistra vediamo l'ultima parte del lago che restringendosi è diventata un fiordo.
Percorriamo un tratto in leggera discesa ed uno in discesa.
Continuiamo in ripida discesa. Di traversi al sentiero ci sono alcuni cordoli per deviare l'acqua a valle.

Proseguiamo quasi in piano (m. 1640). Alla destra ci sono delle gabbie piene di pietre per prevenire smottamenti di terreno.
In basso alla sinistra ora vediamo scorrere un torrente, il Ri di Garzora.
Percorriamo un tatto in discesa ed uno in leggera discesa.

Giriamo a sinistra e attraversiamo il torrente su di un ponte di legno, sorretto da pali e tiranti di acciaio che formano una piramide (m. 1635).
Oltre il ponte pieghiamo a destra e troviamo un cancelletto metallico da aprire e richiudere dopo il passaggio.
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra e un tornante destrorso seguiti da un tornante sinistrorso diviso in due sentieri paralleli.
Ricomposto il sentiero, subito percorriamo un tornante destrorso (m. 1645).

Passiamo tra due larici. Un rivolo attraversa il sentiero su di un letto di pietre.
Alla sinistra ci sono delle gabbie colme di pietre.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1655) e uno destrorso (m. 1660).
Proseguiamo in salita con un tornante sinistrorso (m. 1665) ed uno destrorso (m. 1670).

Nel prato alla sinistra vediamo la baita dell'Alpe Rafüsc circondata da una staccionata di legno.
Con una semicurva verso sinistra aggiriamo un'altra baita.
Costeggiamo il margine destro del prato nel quale alla sinistra oltre alla baita recintata vediamo anche un baitello (m. 1685).
Saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1695).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1700).
La pendenza diminuisce un poco (m. 1710).
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1720).

In basso alla destra torniamo a vedere il torrente nel fondovalle.
Percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1730).
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Poco dopo attraversiamo un cancelletto di legno, forse collocato provvisoriamente per evitare la fuoriuscita degli animali dal pascolo (m. 1760).
Di tanto in tanto vediamo un segnavia rosso-bianco-rosso.

Presso una semicurva verso sinistra attraversiamo il letto di pietre di un torrente che troviamo asciutto. La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1775).
Dopo una semicurva verso destra continuiamo in salita accompagnati da una parete di roccia alla sinistra (m. 1800).
Poco dopo troviamo un cancello in metallo, da aprire e richiudere dopo il passaggio, e percorriamo un tornante sinistrorso.
Terminata la parete di roccia alla sinistra, superiamo una semicurva verso destra attraversata del letto di un torrente in secca. Ora da entrambi i lati abbiamo un erboso pendio (m. 1815).
Subito superiamo una semicurva verso sinistra.
Presso una semicurva verso destra molto ampia, percorriamo due metri su cemento mentre sotto al sentiero attraversa un torrente (m. 1830).

Alla destra, sul lato opposto della valle, vediamo alcune baite su di un pianoro (forse Garzora) mentre in basso a destra torniamo a vedere il Lago Luzzana.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un paletto con i bolli. Continuiamo in leggera salita (m. 1850).
Dopo un tornante destrorso proseguiamo in salita (m. 1855).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1865).
Attraversiamo il letto in secca di un ruscello e, dopo pochi passi, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1885).
Continuiamo con un tornante destrorso.
Alla destra le baite sul pianoro oltre la valle ora dovrebbero essere alla nostra stessa altezza.

Entriamo in una gola e la risaliamo tra due pareti di terra con il vento che soffia forte su di noi (m. 1895).
All'uscita giriamo a sinistra mentre dalla destra arriva un altro sentiero (m. 1905).
Con poca pendenza superiamo due semicurve sinistra-destra e continuiamo in salita. Davanti vediamo una grande cascata e la Capanna Motterascio ancora lontana (m. 1920). Siamo nella piana di Trachee.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano (m. 1930).
Saliamo alcuni gradini di legno.
Percorriamo un altro breve tratto quasi in piano (m. 1940).
Dopo una curva verso destra proseguiamo con poca pendenza.
Continuiamo in leggera discesa con due curve, entrambe verso sinistra.
Proseguiamo quasi in piano.
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in leggera discesa.
Percorriamo una curva verso destra.

Attraversiamo il Torrente Ri di Motterascio su di una passerella di legno non in perfette condizioni (m. 1935).
Giriamo a sinistra e poco dopo a destra, in leggera salita tra l'erba.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 1940).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1945).

Davanti vediamo la cascata.
Un rivolo attraversa il sentiero in un letto di pietre (m. 1955).
Poco dopo torniamo a salire e attraversiamo un altro rivolo.
Dopo un tornante destrorso proseguiamo con poca pendenza (m. 1970).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1975).
Presso un tornante destrorso, quasi in piano, vediamo un paletto con i bolli e continuiamo in salita (m. 1980).
Proseguiamo con un tornante sinistrorso (m. 1985).
Percorriamo un tornante destrorso, vi troviamo un paletto con i bolli e continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 1990).
Dopo pochi passi superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Proseguiamo con una serpentina sinistra-destra (m. 2005).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.

Ora vediamo la cascata alla nostra sinistra ma subito giriamo a destra volgendole le spalle (m. 2025).
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso molto ampio.
Proseguiamo in salita. In basso alla destra vediamo una parte del lago.

La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 2040).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2055).
Da una parete di roccia alla destra cola dell'acqua (m. 2065).
Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 2075).
Presso un tornante sinistrorso troviamo un paletto con i bolli (m. 2085).
Continuiamo con poca pendenza.
In salita percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 2090).
Un rivolo attraversa il sentiero su di una base in cemento.

Cominciamo a vedere bene la capanna, davanti, più in alto.
Presso un tornante destrorso troviamo un paletto con i bolli (m. 2105).
Un altro rivolo attraversa il sentiero e subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2115).
Quasi in piano scavalchiamo un rivolo (m. 2125).

Attraversiamo un ruscelletto su di una passerella realizzata con due assi (m. 2130).
Percorriamo pochi passi con il sentiero leggermente incassato nel terreno circostante.
Passiamo su di un'altra passerella; questa è stata realizzata unendo due mezzi tronchi segati.
Il sentiero si divide in varie tracce che salgono tra l'erba verso la capanna.
Quando si riuniscono, in basso alla destra, vediamo un ruscello.

Ad un bivio lasciamo il sentiero principale che prosegue diritto e percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2150).
Pieghiamo a sinistra verso la capanna.
Saliamo dei piccoli gradini scavati nel terreno.
Percorriamo una curva verso sinistra e ci immettiamo sull'altro sentiero che arriva dalla destra. Passiamo accanto ad una scultura di legno raffigurante il "Viandante della Greina", al quale sono state legate delle bandierine tibetane, e raggiungiamo la Capanna Motterascio (m. 2172).

Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 640 -88
Data escursione: luglio 2023

Escursioni partendo dalla Capanna:


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