Bivacco Testa

Il Bivacco Testa è situato al Passo di Pradaccio a cavallo tra la Valle Vertova e la Valle del Riso, sul versante sud del Monte Alben.
E' una solida costruzione in pietra a due piani. Al piano superiore c'è un locale contenente: un camino, della legna da ardere, un fornello, una stufa economica, un tavolo, delle panche e un mobile con delle stoviglie. Una porta interna, che conduce nel dormitorio con sei posti letto, è chiusa a chiave. Al piano terra c'è un magazzino/ripostiglio anch'esso chiuso.
Per pernottare al bivacco è necessario contattare il Sig. Camillo Rinaldi (tel. 035 714877) del G.A.V. (Gruppo Alpinistico Vertovese).

Primo itinerario: da Vertova (località Lacnì-Rosèt) con il sentiero 527

Con la provinciale 671 risaliamo la Valle Seriana fino al km. 20 dove, presso una rotonda, giriamo a sinistra ed entriamo in Vèrtova.
Percorrendo Via Riccardo Albini arriviamo ad una seconda rotonda dove:
- alla destra ci sono Via Stazione e Via Canale
- diritto c'è Via Roma
- alla sinistra c'è Via Don Bartolomeo Ferrari

Queste sono alcune possibilità di parcheggio a Vertova:
- Parcheggio gratuito in Via Stazione-Via Canale (raggiungibile dalla seconda rotonda andando a destra)
- Parcheggio sotterraneo a pagamento in Via Roma 12 (raggiungibile dalla seconda rotonda proseguendo diritto)
- Parcheggio gratuito in Via Don Ferrari 9 (raggiungibile dalla seconda rotonda andando a sinistra)

Sistemata la macchina, dalla seconda rotonda percorriamo Via Don Ferrari, giriamo a destra Via IV Novembre che più avanti diventa Via 5 Martiri.
Continuiamo fino al ristorante Lacnì e alla Baita Rosèt dove la strada diventa sterrata.
Un centinaio di metri più avanti troviamo sulla sinistra uno slargo a fianco del Torrente Vertova. Questo è il punto in cui si poteva parcheggiare prima che l'accesso alla valle divenisse vietato ai veicoli (m. 480).
Da qui parte la mia descrizione del percorso, risalente al novembre 2012.

Ci incamminiamo quasi in piano passando accanto ad una bacheca con una cartina della zona e superando una stanga che chiude l'accesso ai veicoli. Alla destra ci sono un muretto ed un prato mentre alla sinistra scorre il Torrente Vertova che lungo il cammino attraverseremo ben 29 volte.
Più avanti lasciamo a sinistra un sentierino a gradini, attorniato da due corrimani in legno, che scende al torrente. Entriamo nel bosco.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo quasi in piano. Già vediamo il torrente compiere i primi saltelli.
Con il fondo acciottolato arriviamo al primo guado del torrente che possiamo evitare camminando su di una passerella in cemento con una protezione a sinistra, lungo il bordo sinistro della stradina (m. 490).
Subito dopo ignoriamo una stradina chiusa da un cavo che sale a sinistra.

Ai piedi di una grande roccia troviamo una fontanella formata da un canalino di legno che porta dell'acqua ad un tronco scavato.
Pochi passi più avanti alcuni segnavia indicano con il sentiero 527: Sorgenti a ore 0.40, Seernel a ore 2.05, Bivacco Testa a ore 2.50.
Da entrambi i lati del torrente vediamo alcuni cassottelli. Una bacheca reca una cartina della Val Vertova (Percorso naturalistico - il paesaggio). Camminando su sei cubi in cemento è possibile passare alla destra del torrente. Proseguiamo invece diritto in leggera salita e con il fondo in cemento. Alla destra del torrente vediamo un tubo nero attaccato alla parete.
Proseguiamo quasi in piano su sterrato mentre il torrente forma una piccola cascata (m. 500).
Lasciato a destra un piccolo slargo, con un ponte passiamo alla destra del torrente.

Alla sinistra, guadando il torrente, si stacca una stradina segnalata da un cartello su di un albero: "I salcc".
Proseguiamo in piano in un bosco di alberelli.
Lasciamo a destra una strada privata che sale con il fondo in cemento.
Un rivolo scende dalla destra e attraversa in una canalina di legno.
Subito dopo alla destra ci sono una casa, una croce ed una madonnina. Un'altra casa bianca è visibile in alto.
Dopo la casa troviamo un piccolo monumento e una croce a ricordo di cinque "caduti per la libertà" (m. 510).
Più avanti un'altra stradina si stacca alla sinistra guadando il torrente.
Alla destra un cartello indica il "Funtanì de Gàernai" la cui acqua esce da un tubicino arancione protetto da alcune transenne.
Poco dopo una stanga chiude parzialmente la stradina.

Alla destra sale un sentiero. I segnavia indicano a destra il sentiero 529a per il Passo Bliben e una variante del sentiero 527 mentre diritto prosegue il 527. Potremmo utilizzare il sentiero 529a per il ritorno. (Questo sentiero infatti passando per la località Mèlger sale al Passo Bliben dove si immette sul sentiero 530, più sopra descritto)
Continuiamo diritto e troviamo una piccola croce alla destra della stradina che ridiventa acciottolata.
Alla destra troviamo una vasca che raccoglie l'acqua che scivola da una roccia prima di finire nel torrente. In questo punto ci sono varie canaline per lo scolo dell'acqua.
Alla destra c'è una piccola cascata e subito dopo una grotta. Su di un cartello leggiamo "Corna di Pölès".
Dopo un tratto in leggera salita il fondo torna ad essere sterrato. Alla sinistra ci sono delle robuste protezioni (m. 530).
Poco dopo alla destra troviamo un'altra bacheca con un cartellone (Percorso naturalistico - la fauna) e un cartello che indica "Còren dol Falchèt".
Proseguiamo in salita con il fondo acciottolato e con un basso muretto alla destra. Alla sinistra vediamo delle pozze e dei salti del torrente.
Più avanti alla destra c'è un muro di pietre (m. 545).

Guadiamo il torrente verso sinistra camminando su di una serie di 32 cubetti di cemento e due rialzi in ferro, assicurati da una protezione in ferro alla sinistra.
Poi torniamo a salire. Alla destra oltre una protezione in ferro vediamo il torrente compiere alcuni salti e formare delle pozze.
Alla sinistra troviamo una sorgente la cui acqua esce tramite un tubicino di acciaio (m. 560).
Subito dopo alla sinistra c'è un'altra bacheca con un cartellone (Percorso naturalistico - la geologia).

Guadiamo il torrente verso destra agevolati da una serie di 28 cubetti di cemento o pietre e accompagnati da da una protezione in ferro alla destra.
Riprendiamo a salire. Davanti vediamo una cascata.
Una grande roccia si protende sopra alla stradina che qui, con delle protezioni alla sinistra, sporge come un balcone sopra al torrente. Su di un cartello leggiamo "Corna di Caai" (m. 565).
Passiamo in un intaglio tra due rocce oltre il quale alla sinistra c'è un corto muretto in cemento.
Proseguiamo quasi in piano percorrendo un tratto su sterrato ma dopo una semicurva il fondo ridiventa acciottolato.

Incrociamo un sentiero. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 516 guadando il torrente: Forca Aviatico, Al de Grü; a destra: "Cràp di Àsen", Variante 527. Proseguiamo diritto.
Su di un masso nel torrente vediamo una scultura bianca raffigurante il volto di Gesù.
Continuiamo con pochissima pendenza mentre vediamo il torrente compiere alcuni saltelli.
Proseguiamo in un bosco di alberelli alternando tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza (m. 590).
Alla destra sale una traccia di sentiero all'inizio del quale c'è un cartello illeggibile (m. 600). Subito dopo un altro sentiero si stacca verso destra.
Dopo un breve tratto sterrato torniamo a camminare sui ciottoli.
Riprendiamo a salire mentre alla sinistra il torrente forma un salto e una pozza (m. 615).
Nuovamente su sterrato, camminiamo con pochissima pendenza. Alla sinistra troviamo uno sbarramento parziale del torrente.
Subito dopo una sterrata si stacca alla sinistra guadando il torrente.
Alla destra troviamo una bacheca con un altro cartellone (Percorso naturalistico - la vegetazione). Un cartello indica un sentiero che a destra conduce a "Prat Mort olt".

Con uno stretto ponticello in cemento con le sponde di ferro attraversiamo il torrente verso sinistra.
Subito dopo dalla sinistra rientra la stradina che si era staccata con un guado.
Continuiamo quasi in piano su sterrato. Alla sinistra ci sono dei paletti di ferro.
Raggiunta una parete di roccia alla sinistra della stradina torniamo a camminare sui ciottoli in leggera salita.

Il sentiero si biforca e i segnavia indicano a destra: Sedernel e il Bivacco Testa (m. 630).
Saliamo in un bosco di alberelli. Poi pieghiamo a sinistra percorrendo un tratto incassato e con il fondo roccioso.
Il sentiero si divide davanti ad una roccia che possiamo aggirare da entrambi i lati e passiamo alla destra in quanto è più agevole (m. 645).
In modo abbastanza ripido arriviamo ad un bivio (m. 655) dove i segnavia indicano a sinistra: Forcella Barbata 525a; a destra: 527.
Dopo un tratto in salita continuiamo con minore pendenza. Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con pali di legno e due cavi metallici (m. 665).
Il sentiero prosegue incassato tra roccette. Poi alla destra troviamo delle protezioni identiche alle precedenti e più avanti delle altre (m. 675).
Dopo pochi passi in piano riprendiamo a salire. Alla destra ci sono ancora delle protezioni che dopo due pali sono interrotte da un masso e poi, quasi in piano, continuano.
Torniamo a salire a zig-zag in modo abbastanza ripido. Una sbarra di ferro fa da gradino (m. 685).
Ancora un tratto quasi in piano e poi riprendiamo a salire con dei gradini di roccia appena accennati mentre alla destra il sentiero precipita verso il torrente.
Dopo un breve tratto quasi in piano torniamo a salire (m. 710).
Ora scendiamo, inizialmente con poca pendenza, e con alcuni zig-zag torniamo al livello del torrente dove troviamo una panchina con inciso: "Corpo Volontari Protezione Civile Antincendio Boschivo Vertova" (m. 690).
Guadiamo il torrente agevolati da alcuni sassi su cui è possibile appoggiare gli scarponi.

Passiamo tra due rocce e superiamo un rivolo che arriva dalla destra. Su un cartello leggiamo "Sorgenti" (m. 690).
Proseguiamo con un fondo di pietre e cemento e su di una targa leggiamo: "C.V. Pr. Civ. A.I.B. Vertova 2000".
Superiamo un altro piccolo guado con una grande roccia alla destra mentre l'acqua del torrente sparisce improvvisamente.
Attraversiamo il letto del torrente verso destra.
Dopo un tratto in salita, uno quasi in piano ed un altro in lievissima discesa ripassiamo alla sinistra del torrente (m. 705).
Una salita seguita da una discesa ci riportano al torrente che attraversiamo verso destra.

In salita raggiungiamo un masso sul quale è stato allestito un presepio.
Torniamo alla sinistra del torrente.
Percorriamo un tratto in leggera salita un po' incassato tra le pietre poi continuiamo quasi in piano.
Attraversiamo il torrente dapprima verso destra e poi verso sinistra.

Passiamo accanto ad una nicchia con una madonnina. Su un cartello leggiamo: "te ca tö paset de che ... ca tö gabet frescia ö mia, fermet a di sö ön Ave Maria ..." (m. 720).
Proseguiamo in leggera salita alla sinistra del torrente tra le rocce del fondo valle. Per un tratto sentiero e letto del torrente sono un tutt'uno poi ci ritroviamo alla destra.
Lasciamo una piccola grotta alla destra e poi torniamo ad attraversare il letto del torrente dapprima verso sinistra e poi verso destra. Ogni tanto vediamo ancora delle piccole pozze.
Ripassiamo alla sinistra camminando su quattro cubi di cemento.
Con una passerella in cemento e ferro superiamo un affluente che scende dalla sinistra.
Attraversiamo il letto del torrente verso destra e dopo un breve tratto in leggera salita, quasi in piano lo riattraversiamo verso sinistra (m. 745).
Passiamo ancora alla destra e poi tra i massi alla sinistra.

Giunti di fronte ad una pozza dove un rivolo compie un piccolo salto, giriamo a sinistra (m. 755).
Saliamo a zig-zag dapprima tra le rocce e poi tra alberelli. Come segnavia vediamo una croce gialla e dei bolli blu.
Alterniamo vari saliscendi: quasi piano, leggera salita, discesa, piano, mentre il sentiero precipita alla destra.
Continuiamo in leggera salita con delle protezioni in ferro (m. 780).

Poi in leggera discesa torniamo al livello del torrente nel quale torna a scorrere l'acqua e lo guadiamo verso destra (m. 770).
Il sentiero sale e gira a sinistra.
Poi con minore pendenza passiamo accanto ad un cartello che segnala il pericolo di incendi.
Quasi in piano arriviamo nuovamente ad un guado, questa volta verso sinistra oltre il quale torniamo a salire tra alberelli.
Proseguiamo con alcune serpentine.
Dopo un breve tratto quasi in piano e pochi passi in salita su fondo roccioso proseguiamo con alcuni saliscendi.

Guadiamo il torrente verso destra passando accanto ad una pozza (m. 800).
Dopo un tratto in salita proseguiamo quasi in piano. In alto a sinistra vediamo un torrione.
Continuiamo con poca pendenza tra alberelli (m. 810).
Poi in leggera discesa ci avviciniamo al torrione e ne rimaniamo alla destra.
Dopo un guado verso sinistra, in leggera salita passiamo accanto ad una bella pozza.
Guadiamo il torrente verso destra.
Dopo un tratto in salita ed un altro quasi in piano lo riguadiamo verso sinistra. Anche qui c'è una pozza (m. 820).
Tra gli alberi riprendiamo a salire poi con minore pendenza passiamo accanto ad cartello che segnala il pericolo di incendi.
In leggera discesa arriviamo ad un altro guado verso destra (m. 830).
Poi saliamo con il fondo roccioso e vediamo su di un albero un segnavia a bandierina.
In leggera salita seguiamo il torrente che compie alcuni piccoli salti. Davanti in alto vediamo una guglia.

Dopo un ampia curva a destra il sentiero si biforca (m. 845). I segnavia indicano a sinistra: Val del Capèl, colleg. sent. 519; a destra con il sentiero 517: Sedernel, Bivacco Testa.
Continuiamo dapprima in salita e poi con minore pendenza con vista sul torrente sottostante.
Riprendiamo a salire con alcuni zig-zag. Vediamo un altro segnavia giallo a forma di croce.
Percorriamo due tornanti, sinistra-destra (m. 880). Su un masso vediamo un altro segnavia a bandierina.
Continuiamo con una curva a destra su fondo roccioso. Vediamo un altro segnavia giallo a forma di croce.
Dopo una curva a sinistra il sentiero ritorna sterrato (m. 900).
Subito dopo superiamo un tornante destrorso, seguito da uno sinistrorso incassato.
Percorriamo un tratto quasi in piano e uno con poca pendenza poi aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero (m. 920).
Riprendiamo a salire. Il sentiero inizialmente è incassato.
Alterniamo alcuni tratti con poca pendenza, in salita e poi quasi in piano (m. 935).
Attraversiamo verso sinistra il letto asciutto del torrente mentre alla destra c'è una piccola pozza.
Riprendiamo a salire a zig-zag. Percorriamo un tratto incassato nella roccia (m. 950).

Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita. Camminiamo su di una passerella in cemento con un tronco rasoterra a rinforzo alla sinistra.
Troviamo tre spezzoni di tubo bianco infilati verticalmente a lato del sentiero.
Presso una curva a sinistra superiamo il letto di un piccolo torrente in secca (m. 960).
Quasi in piano arriviamo ad un masso che sporge a sinistra sul quale vediamo il segnavia 527 a bandierina.
Riprendiamo a salire a zig-zag, poi il sentiero diventa abbastanza ripido (m. 980).
Percorriamo due curve verso destra quasi in piano e poi riprendiamo a salire.

Troviamo un cartello che informa che sta per iniziare "ol canalì" (m. 1000). Saliamo ripidamente con alcuni zig-zag.
Passiamo accanto alla statua di una madonnina (m. 1015).
Troviamo alcuni agrifogli e il segnavia 527 su di un albero.
Raggiungiamo un bel faggio cresciuto nel mezzo del sentiero e poco più avanti usciamo dal canalino (m. 1080).

Proseguiamo tra erba e alberelli dapprima quasi in piano e poi in salita, con il sentiero che alla sinistra precipita ripidamente.
Passiamo in un intaglio tra rocce e dopo una breve discesa continuiamo quasi in piano.
Ritroviamo il torrente e lo costeggiamo alla destra in salita.
Incrociamo per tre volte il letto in secca di un ruscello. Su di un albero vediamo un segnavia a bandierina.

Un cartello appeso ad un albero indica il Bivacco Testa a ore 1 (m. 1095).
Saliamo in modo abbastanza ripido e cominciamo a trovare alberi di conifere.
Vediamo un segnavia con due frecce che indicano le due direzioni, davanti e dietro (m. 1115). Gli alberi diventano più radi.
Saliamo a zig-zag con un sentiero di sfasciumi circondato da prati.
Più avanti camminiamo con delle pietre alla sinistra e alberi alla destra, mentre davanti vediamo le bastionate del Monte Alben che chiudono la vallata.

Tra gli alberi cominciamo a vedere la Baita Rondì (m. 1160).
Ci spostiamo un po' a destra e poi, tornati in direzione della baita, la raggiungiamo (m. 1210). Una palina reca vari segnavia che indicano a sinistra con il sentiero 519: Monte Suchello a ore 2.10, Forca d'Aviatico a ore 2.50, Monte Poieto a ore 3.20, Forc. Barbata; dietro con il sentiero 527: Vertova a ore 2.40; davanti verso destra con il sentiero 527: Bivacco Testa a ore 0.45.
Lasciata a destra la recinzione della baita, con minore pendenza arriviamo ad un altro cartello che indica davanti il Bivacco Testa, dietro la Val Vertova e a destra il Passo Bliben.
Poco dopo troviamo un altro cartello che ribadisce la direzione per il Bivacco Testa (m. 1230). Proseguiamo in leggera salita con bella vista sull'Alben.
Lasciamo a sinistra un dosso erboso e pieghiamo a destra tra i prati.
Dopo pochi passi quasi in piano torniamo a salire tra alberelli (m. 1245).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in salita con il torrente che scorre in basso a destra.
Una freccia indica di girare a destra (m. 1270).

In salita attraversiamo un piccolo bosco di faggi oltre il quale sbuchiamo in un prato dove vediamo vari bolli bianco rossi seguendo i quali proseguiamo diritto (m. 1285).
Percorriamo un tratto con minore pendenza e poi riprendiamo a salire dapprima tra alberelli e poi tra alcuni faggi (m. 1295).
Proseguiamo in una zona senza alberi dove il sentiero si divide e subito torna ad unirsi. In basso a destra vediamo la Baita Rondì (m. 1225).
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire tra gli alberi. Davanti vediamo alcune guglie rocciose.

Poi ci infiliamo in un canalino roccioso e, agevolati da alcuni rudimentali gradini di pietra saliamo in modo abbastanza ripido tra le guglie (m. 1350).
Continuiamo quasi in piano con uno spuntone roccioso alla destra.
Poi riprendiamo a salire e passiamo in un intaglio tra due torrioni (m. 1365).
Nuovamente quasi in piano, su di una pietra vediamo una freccia che punta verso sinistra.

Iniziamo a salire in modo abbastanza ripido tra i faggi verso il Passo di Predaccio.
Dopo una curva verso destra la pendenza aumenta, ora saliamo ripidamente con delle serpentine.
Più avanti lasciamo a destra delle rocce (m. 1410).
Passiamo tra alcuni massi e cominciamo a vedere in alto il bivacco.
Tra spuntoni di roccia arriviamo ad un bivio (m. 1455) dove alla destra viene indicato il "Fontanì de Melgeer" e dietro la Val Vertova.
Infine salendo alcuni gradini raggiungiamo il bivacco.

Tempo impiegato: ore 3.10 - Dislivello: m. +1060 - 51
Data escursione: novembre 2012

Secondo itinerario: dal Rifugio Alpino Monte Cavlera con il sentiero 530

Con la provinciale 671 della Valle Seriana arriviamo fino a km. 20 dove presso una rotonda giriamo a sinistra ed entriamo in Vertova.
Attraversiamo il paese seguendo i cartelli che indicano il Monte Cavlera e percorriamo così Via IV Novembre, Via Don Brini, Via Cereti e Via degli Alpini.
Oltre le case del paese continuiamo con la strada, non molto larga ma ben asfaltata, che sale nel bosco.

Dopo cinque chilometri lasciamo a sinistra la stradina che porta direttamente a Dasla. Questa strada non è più percorribile. Alcuni cartelli infatti indicano: proprietà privata, strada pericolosa, divieto di transito.
Pertanto proseguiamo diritto, in alcuni punti su asfalto e in altri su cemento.
Dopo seicento metri troviamo sulla sinistra il sentiero 530. Essendo scarsa la possibilità di parcheggio conviene proseguire per altri duecento metri e raggiungere il Rifugio Alpino Monte Cavlera dove c'è ampio spazio per lasciare la macchina (m. 1155).

Sulla strada asfaltata, torniamo indietro tra i prati, con una staccionata alla sinistra e alcune case in alto a destra, camminando dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Presso una curva a sinistra vediamo un cartello che indica seguendo la strada: sentiero 530, Dasla, Biv. Testa, Monte Alben.
Lasciamo a destra una cascina.
Alla successiva curva a sinistra, come indicato dal segnavia 530 e da un bollo rosso bianco rosso, prendiamo una stradina con il fondo in cemento che, superando un cancelletto che troviamo aperto, prosegue diritto in salita (m. 1145).
Poco più avanti, con un tornante destrorso aggiriamo la cascina.
Lasciamo poi alla sinistra uno slargo dove ci sono una tettoia e un'altalena (m. 1165). Subito dopo la stradina diventa sterrata e prosegue tra gli alberi.
Troviamo una baita alla sinistra e poco dopo una casa alla destra. Un segnavia indica nella direzione dalla quale proveniamo: sentiero 530, rifugio, chiesetta.

Proseguiamo diritto tra i prati e vediamo un altro segnavia 530 a bandierina dipinto su di una pietra.
Poi in leggera discesa entriamo nel bosco e subito percorriamo una curva a sinistra.
Continuiamo quasi in piano superando altre due curve destra-sinistra.
Lasciata a destra una roccia continuiamo con poca pendenza.

Ad una biforcazione ignoriamo la stradina alla sinistra che porta ad uno slargo dove c'è un baitello (m. 1180). Andiamo invece a destra e dopo pochi passi in salita percorriamo un tratto in leggera discesa con una roccia alla destra.
Proseguiamo tra gli alberi, in leggera salita, con dei paletti alla sinistra.
Poi alla sinistra vediamo una casa (m. 1190). Qui i bolli ci indirizzano su di un sentiero che piega leggermente a destra e poi si riporta sulla stradina.

Poco dopo ci immettiamo su di una strada con il fondo in cemento (m. 1195). I segnavia indicano dietro: Cavlera.
Percorriamo pochi passi a sinistra in discesa e poi prendiamo un sentiero che scende a sinistra, all'inizio del quale i segnavia indicano: 530, Bivacco Testa.
Il sentiero inizialmente non è molto evidente, comunque seguiamo i bolli dipinti sugli alberi.

Raggiungiamo una radura all'inizio della quale troviamo una pozza recintata. Su di un cartello leggiamo "Stagno Abram". Sul lato opposto della radura c'è la statua di una madonna. Qui passa una stradina con il fondo in cemento (m. 1175).
La seguiamo per pochi passi verso sinistra e poi sulla destra riprendiamo il sentiero. Un segnavia indica infatti: 530, Bivacco Testa, Monte Alben.
Percorriamo un tratto quasi in piano, con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Troviamo poi alla sinistra un appostamento per la caccia e passiamo sotto ad un cavo.
Continuiamo in discesa superando due curve destra-sinistra.
Il sentiero si divide e subito torna ad unirsi (m. 1150).

Usciamo dal bosco e continuiamo a scendere tra erba e qualche albero fino ad arrivare in località Dasla (m. 1110).
Qui incrociamo la stradina interdetta al traffico mentre di fronte a noi ne inizia un'altra. Alla sinistra c'è una vecchia stalla. Su di un albero ci sono due cartelli in legno sul quali leggiamo: Loc.tà Das (il pezzo a destra è mancante), GAV, sentiero 530, Bivacco Testa. Alcuni vecchi segnavia indicano diritto con il sentiero 530: Passo Bliben a ore 0.30, Bivacco Testa a ore 1.45, Monte Alben a ore 4.10; dietro: Cavlera a ore 0.30, Vertova a ore 1.50. Altri segnavia indicano a sinistra il sentiero 528 che scende a Vertova.
Prendiamo la stradina con il fondo in cemento di fronte a noi; subito arriviamo ad un bivio e andiamo a destra in salita seguendo i bolli.
Troviamo dapprima dei paletti di ferro alla sinistra e poi un muretto alla destra.
Lasciata a destra una casa, continuiamo con bella vista alla sinistra sulla vallata (m. 1130).
Percorriamo un tratto sterrato con lievissima pendenza; alla sinistra ci sono dei pini e alla destra dei prati.
Poi torniamo a salire con il fondo in cemento.
Superiamo una stanga dipinta di bianco e rosso che troviamo alzata (m. 1150). Ora alla sinistra c'è una solida protezione in legno.
Lasciamo poi alla destra una casa con stalla e una fontana.

Inizia qui una strada sterrata attualmente in costruzione (ottobre 2013). Ne percorriamo un breve tratto quasi in piano (m. 1170).
Poi riprendiamo il sentiero che si stacca alla destra tra gli alberi. Inizialmente alla sinistra c'è una rete.

Arriviamo in località Masù (m. 1185) dove alla sinistra troviamo una targa posta dal GAV, in occasione della riapertura del sentiero nel 1973, a ricordo di alcuni amici. Alla destra c'è una casa.
Il sentiero ora si divide e prendiamo il ramo di sinistra che sale in una faggeta.
Poco dopo torniamo ad immetterci sulla sterrata in costruzione e la seguiamo verso destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1205) seguito poco dopo da uno destrorso (m. 1215).
Dopo un tratto quasi in piano con una parete di roccia alla sinistra, continuiamo in leggera salita.

Superiamo un ponticello gettato su di un torrente che scende a cascata dalla sinistra (m. 1245).
Ora percorriamo un ripido tratto che termina passando tra due rocce (m. 1265). Al momento la sterrata in costruzione termina qui.
Proseguiamo in leggera salita con il sentiero segnato con picchetti dipinti in alto di rosso.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante.

Raggiungiamo il Passo Bliben dove troviamo una madonnina e una panca (m. 1285). Qui vari segnavia indicano a sinistra il sentiero 529-529a: Valle Vertova; dietro con il sentiero 530: Cavlera, Vertova; a destra con il sentiero 530: Bivacco Testa, Monte Alben; diritto c'è un altro sentiero chiuso da un cancelletto in legno.
Fatti pochi passi verso destra, arriviamo sul crinale dove troviamo un roccolo. Passiamo tra due file di reti. Bello il panorama da entrambi i lati.
Il sentiero ora si divide: a sinistra viene segnalato Sedernel e diritto il Bivacco Testa.
Passiamo accanto a una costruzione in lamiera e iniziamo a salire ripidamente tra spuntoni di roccia.
Continuiamo poi in piano, poco sotto la cresta situata alla nostra destra.
Saliamo incassati tra le rocce poi per prati, ripidamente. Una freccia rossa su un masso indica la nostra direzione di marcia.
Sbuchiamo in cresta; ora il sentiero alterna passaggi in cima al crinale ad altri un poco più sotto a sinistra. Infine saliamo direttamente verso una insellatura (m. 1527).
Percorriamo un breve tratto in piano ignorando il sentierino che, quasi in verticale, sale a destra verso la vicina cima del Segretondo (m. 1555) sul quale è posta una croce metallica.
Dopo pochi passi in discesa, riprendiamo a salire ripidamente tra spuntoni di roccia fino a un valico (m. 1560). E' questo il punto più alto della nostra escursione. Ora dobbiamo scendere lungo l'altro versante.

Superiamo un tratto in cui il sentiero è rinforzato con delle assi e in alcuni punti è un po' esposto.
Passiamo poi sul versante destro del crinale attraversando la parte alta di una faggeta.
Un segnavia indica sulla destra il sentiero 526 che scende verso il Bivacco Plana.
Continuiamo con il nostro percorso che ora scende in modo più deciso.
Passiamo poi in piano accanto ad una guglia. Percorriamo un breve tratto in salita e poi continuiamo in discesa. Su un albero, un segnavia indica il Monte Alben.
Superiamo un casotto per la caccia in lamiera e continuiamo in leggera discesa, a mezza costa lungo il versante prativo del monte.
A sinistra sotto di noi vediamo una baita e una polla d'acqua.
Raggiunto un altro bivio, ignoriamo il ramo di sinistra che scende verso la piazzola per l'elicottero e continuiamo in piano verso destra.
Poi cominciamo a vedere il bivacco.
Con una breve discesa arriviamo ad un altro bivio. Un segnavia indica la continuazione del sentiero 527. Saliamo invece a destra e arriviamo alla meta.

Tempo impiegato: ore 2.15 - Dislivello: m. +534 -200
Data escursione: novembre 2005 - ottobre 2013

Escursioni partendo dal Rifugio:


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