Bivacco Passo del Servizio

Il Bivacco Passo Servizio è situato in alta Val Sancia, poco sotto l'omonimo valico aperto tra il Pizzo Truzzo (m. 2723) a sudest; il Pizzo Quadro (m. 3013) e il Motto Alto (m. 2730) a nordovest. Il passo mette in comunicazione l'alta Valle del Drogo con la Val Sancia.
Il bivacco è una piccola costruzione in pietra con interni in legno e dispone di nove posti letto completi di materassi, cuscini e coperte, un tavolone con relative panche, alcune stoviglie, cassetta di pronto soccorso e cassetta per le offerte. L'acqua è meglio portarsela; ad ogni modo ad una trentina di metri dietro al bivacco c'è una pozza sovente circondata da neve anche in estate.
Segnalo inoltre che il CAI Madesimo/Vallespluga ha recentemente preso la decisione di rimuovere il gas dai propri bivacchi, per una questione di sicurezza degli impianti, responsabilità e difficoltà di messa a norma.

Con la statale 36, superata Campodolcino, proseguiamo verso sinistra con la strada nuova per Madesimo.
Dopo alcune centinaia di metri, attraversiamo il Liro su di un ponte a sinistra e saliamo nel bosco con vari tornanti. Passiamo accanto ad una grande cascata e arriviamo a Starleggia (m. 1565).
Al termine dell'abitato la strada diventa sterrata. La seguiamo fino a trovare una stanga che chiude l'accesso a coloro che non sono autorizzati a proseguire e che quindi non dispongono dell'apposita chiave per poterla aprire. Poco prima possiamo lasciare la macchina ai lati della strada. Una palina reca alcuni segnavia che indicano davanti: Bivacco Cà Bianca, Bivacco Servizio, Alpe Servizio (m. 1630).

Ci incamminiamo in leggera salita. In basso a sinistra scorre il torrente. Alla sinistra ci sono delle robuste protezioni e alla destra un muro.
Dopo una curva a sinistra, con un ponte attraversiamo il torrente che alla destra vediamo formare una cascata (m. 1645).
Proseguiamo in salita tra gli abeti.
Più avanti la protezione alla sinistra termina (m. 1660). Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e ignoriamo una stradina che scende a sinistra.
Con bella vista sul Pizzo Stella e sulla madonnina dorata sopra Motta arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1685).
Ora alla sinistra c'è un muro di pietre dal quale sbucano dei tubi bianchi o verdi per lo spurgo dell'acqua.
La pendenza diminuisce un poco.

Un segnavia indica a sinistra un sentiero, per il Passo del Servizio, che sale ripido nel bosco. Decidiamo di ignorarlo e proseguire diritto (m. 1715).
Poco dopo troviamo due baite sulla sinistra. Ora camminiamo tra i prati. Alla sinistra ci sono un piccolo muretto di cemento e una roggetta dove scorre dell'acqua.
Un piccolo torrente attraversa la strada passando sotto ad una grata (m. 1725).
Percorrendo due semicurve riprendiamo a salire. Alla sinistra ci sono alcune vecchie baite/stalle nei prati; alla destra pini e larici.
Proseguiamo con poca pendenza. Davanti vediamo le cime che chiudono la testata della valle (m. 1750).
Presso una curva a sinistra troviamo una vecchia stalla ed un masso (m. 1765) e poco dopo alla destra due piccoli caselli dell'acquedotto.
Superiamo una curva a destra e poi un ampio tornante sinistrorso. Continuiamo quasi in piano.

Alcuni segnavia indicano a sinistra l'inizio di un sentiero per la Val Sancia e il Bivacco Cà Bianca. Lasciamo la sterrata e prendiamo questo sentiero che parte in leggera salita tra l'erba (m. 1780).
Poco più avanti arriviamo ad un bivio. Un segnale stradale indica verso destra il divieto di transito. Andiamo a sinistra in salita tra cespugli e alcuni alberi. Alla sinistra c'è una fila di pietre.

Raggiungiamo le prime baite dell'Alpe Morone (m. 1815).
Andiamo a destra, quasi in piano e superiamo un rivolo che attraversa il sentiero passando sotto ad una pietra.
Proseguiamo tra i prati con un muretto di pietre alla destra.
Ignoriamo un sentiero che scende a destra e raggiungiamo altre baite: una in alto a sinistra e due in basso a destra.
Poi attraversiamo un prato all'inizio del quale un altro sentiero scende a destra.
Dopo un tratto in leggera salita tra due muretti di pietre, torniamo a camminare quasi in piano. Alla sinistra c'è una baita.

Raggiungiamo il ponte, sul torrente che scende dalla Val Fioretta, che non dobbiamo attraversare (m. 1820).
Prendiamo invece un sentierino alla sinistra tra l'erba che passa dietro all'ultima baita incontrata e, tra i prati, puntiamo verso una casa più grande delle altre.
Passiamo poi tra alcune baite, una delle quali sulla sinistra è recintata con dei paletti di ferro che reggono tre cavi d'acciaio.
Saliamo tra i rododendri, poi con minore pendenza passiamo accanto ad un masso con una nicchia nella quale è stata collocata la statuetta di una madonna. Sopra ci sono una croce e due luci (m. 1855).
Dopo pochi passi in salita troviamo una fontana con vasca alla sinistra e altre baite alla destra passando tra le quali ci dirigiamo verso sinistra dove notiamo un evidente sentiero che sale in diagonale.

In leggera salita tra prati e alcuni cespugli di rododendro raggiungiamo un masso con un segnavia a bandierina (m. 1890).
Subito dopo il sentiero si biforca e andiamo a destra seguendo delle targhette di plastica bianco-rosse avvitate sopra i precedenti bolli dipinti sui massi.
Camminiamo tra cespugli e alberelli, quasi in piano e poi con poca pendenza (m. 1910).
Torniamo a salire; alcune pietre fanno da gradino (m. 1935).
In modo abbastanza ripido superiamo due zig-zag sinistra-destra.
Troviamo sulla destra delle vecchie protezioni formate da paletti di metallo che reggevano dei tronchi. Ora di questi tronchi ne sono rimasti solo tre.
Poi la pendenza diminuisce. Attraversiamo una zona coperta da rododendri. In basso a destra scorre un torrente.

Quasi in piano arriviamo ad una passerella in pietre e cemento con la quale superiamo un piccolo corso d'acqua.
Proseguiamo con poca pendenza. Dalla sinistra arriva un piccolo sentiero (m. 1990).
Torniamo a camminare quasi in piano ed entriamo in un valloncello nel quale scorre il torrente. Un cartello segnala il pericolo di piene improvvise.
Poco dopo con un ponticello di legno passiamo alla destra del torrente e in salita usciamo dal valloncello.
Poi, in piano, raggiungiamo un bacino artificiale e una piccola diga (m. 2020).
Ora dobbiamo tornare sull'altra sponda ma non c'è la possibilità di farlo passando sopra alla diga. Non resta che guadare il torrente; possiamo farlo agevolmente un poco più avanti dove si divide in vari rivoli.

Per tracce, risaliamo poi la riva opposta e retrocediamo verso la diga accanto alla quale troviamo una baita, un tavolo e una panca di pietra, le fondamenta di un'altra baita andata distrutta e l'indicazione dei quattro punti cardinali.
In piano seguiamo una pista che copre la condotta dell'acqua e torna verso valle. Una freccia bianca indica la nostra direzione di marcia.
Percorriamo due curve destra-sinistra.
Più avanti la pista, con un gradino, si alza di una ventina di centimetri e poi con un altro ridiscende.
Subito dopo percorriamo altre due curve destra-sinistra aggirando un valloncello.
Guardando in fondo ad un prato sulla destra, notiamo un masso con un ometto ed un bollo bianco rosso. Lasciamo pertanto la condotta, entriamo nel prato e lo raggiungiamo (m. 2025).

Accanto al masso parte un piccolo sentiero che sale in modo abbastanza ripido.
Poi piegando a destra iniziamo una serie di zig-zag (m. 2045).
Superiamo un paio di alti gradini. Percorriamo pochi passi quasi in piano e torniamo a salire (m. 2075).
Poi giriamo a destra e ci immettiamo su una spalletta erbosa dalla quale possiamo vedere gli alpeggi e i borghi sottostanti.
Saliamo in modo abbastanza ripido fin quando il sentiero piega a destra e prosegue a mezza costa fra cespugli di rododendro, alternando tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza, un po' esposto alla destra (m. 2100).
Più avanti raggiungiamo dei prati che attraversiamo salendo a zig-zag in modo abbastanza ripido.

Al termine di questa salita (m. 2145), una traccia di sentiero tra l'erba sembra andare verso destra con poca pendenza ma conviene proseguire diritto, ancora in salita, seguendo dei bolli bianco rossi con i quali raggiungiamo la cresta nei pressi di un ometto. Ora la vista può spaziare da entrambi i lati. Lasciamo a sinistra una modesta cima e andiamo a destra verso il Pizzo Truzzo, il Motto Alto e il Pizzo Quadro che vediamo in fondo. Dietro a destra, oltre la Valle Sancia, riusciamo anche a distinguere il Bivacco Cà Bianca.

Il sentiero contrassegnato, da bolli gialli e da bandierine di colore rosso bianco rosso, segue la cresta che generalmente è ampia ma si tiene sul margine destro dove questa precipita ripidamente. Spesso però è possibile camminare più a sinistra, tra erba e pietre, dove il pendio scende in modo più dolce. A volte il sentiero aggira alla sinistra uno spuntone di roccia.

Cominciamo in leggera salita e proseguiamo con un breve tratto quasi in piano dove la cresta è meno larga.
Poi saliamo tra l'erba seguendo delle tracce, alla sinistra della cresta.
Proseguiamo alternando tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza a volte in cresta ma più spesso un poco più in basso alla sinistra.
Tra erba e rododendri percorriamo un tratto in salita (m. 2190) seguito da un altro con minore pendenza.
Poi in salita aggiriamo uno spuntone roccioso e torniamo sull'ampia cresta erbosa (m. 2215).
Passiamo accanto a due ometti e, tra erba e pietre, torniamo vicino al ripido pendio che scende alla destra.

In leggera salita, lasciamo a destra quattro pietre che sembrano tagliate di netto da una lama (m. 2240).
Subito dopo proseguiamo in modo abbastanza ripido; qui il sentiero è abbastanza lontano dal margine destro.
Poi ci spostiamo a sinistra e saliamo tra alcune rocce. Giunti in cima giriamo a destra e, in lontananza, cominciamo a vedere il bivacco (m. 2285).
Con una breve discesa, tra erba e pietre, raggiungiamo una apertura tra le rocce alla destra del sentiero (m. 2275).
Percorriamo alcuni brevi saliscendi camminando tra erba e rocce. Lontano verso destra vediamo il Lago di Montespluga.
Aggiriamo un piccolo dosso poi riprendiamo a salire alla sinistra ma abbastanza vicini alla cresta (m. 2320).
La pendenza diventa abbastanza ripida e, seguendo bolli ed ometti, camminiamo tra le pietre o su lastroni di roccia (m. 2340).
Poi con minore pendenza proseguiamo tra erba e pietre (m. 2365).

In basso a sinistra vediamo il primo di una serie di pozze e laghetti.
Superiamo un ripido tratto e giunti in alto, proseguiamo con poca pendenza tra erba e pietre (m. 2390).
Riprendiamo a salire. Ora i bolli ci portano più a sinistra tra lastre di roccia e poca erba (m. 2415).
Torniamo in cresta dove percorriamo un tratto quasi in piano tra l'erba. In basso a sinistra ci sono tre laghetti e davanti torniamo a vedere il bivacco (m. 2440).

Con pochi passi in discesa raggiungiamo una insellatura dove il sentiero che sale da Campodolcino si innesta dalla sinistra. Una palina indica le tre direzioni. I segnavia sono rotti ma si riesce comunque a comprendere cosa indicano; davanti con il sentiero C21: Passo del Servizio, Lago del Truzzo, Rifugio Carlo Emilio; dietro: S. Sisto e Starleggia; dietro a sinistra: Alpe Servizio e Campodolcino.

Per un po' seguiamo ancora il crinale, in salita, poi lo lasciamo cominciando a spostarci verso sinistra in direzione del bivacco (m. 2455).
Attraversiamo una pietraia (m. 2480) poi ritroviamo il sentiero tra ciuffi d'erba e pietre.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e riprendiamo a salire. In basso a sinistra vediamo altri due piccoli laghetti (m. 2500).
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido tra l'erba, tenendoci alla sinistra di una zona con varie pietre (m. 2520).

Sulla destra troviamo delle rocce frastagliate e le seguiamo mentre il sentiero alla sinistra precipita ripidamente. In basso a sinistra vediamo altri piccoli laghetti.
Terminate le rocce continuiamo tra erba e pietre e, dopo alcuni passi con poca pendenza, torniamo a salire in modo abbastanza ripido tra pietre e sfasciumi (m. 2565).
Dalla destra, sotto le pietre, scende il rivolo emissario della pozza situata dietro al bivacco.
Possiamo proseguire diritto con il sentiero, qui inizialmente poco evidente, verso il bivacco ormai vicino.
Oppure possiamo salire a destra seguendo il rivolo finché aggirato un dosso vediamo il bivacco alla sinistra. In leggera salita dapprima tra le pietre e poi tra l'erba lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 961
Data escursione: luglio 2012

Escursioni/Ascensioni partendo dal Rifugio:


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