Baita Nembrini

La Baita Nembrini è situata ai piedi di una ripida parete sul versante nord del Monte Alben (m. 2019).
La baita è gestita dalla Sottosezione C.A.I. Valserina (tel. cell. 340 7345673) e le chiavi si possono ritirare presso il Centro Sportivo Valle a Zambla Alta (tel. 035 708988) o presso la Sottosezione a Serina.

Località di partenza della nostra escursione è il Passo di Zambla (m. 1270) raggiungibile con la provinciale n. 27 da Serina (Val Brembana) o con la provinciale n. 46 da Ponte Nossa (Val Seriana).
Al passo, spalle alla fontana, vediamo due strade di fronte a noi che si dirigono verso l'Alben.
Conviene prendere quella a sinistra che dopo ottocento metri di asfalto si immette sulla sterrata a destra.
Se invece prendiamo la strada a destra (Via Colle), dopo duecento metri troviamo la prima sbarra.
In tal caso, lasciata la macchina, ci incamminiamo sull'ampia sterrata, in piano, tra gli alberi. Un segnavia indica il Pian della Palla nella nostra direzione.
Ignoriamo alcune stradine che escono dal percorso principale e continuiamo fino a trovare la seconda sbarra che chiude la via a chi proviene dalla direzione opposta. Subito dopo da sinistra arriva la strada asfaltata di cui sopra.
Se arriviamo da sinistra, possiamo continuare in auto. Di fronte vediamo la cima dell'Alben.
Ignoriamo altre deviazioni: un sentiero a sinistra in discesa (c'è una scritta su un palo della luce che dice Passo della Crocetta) ed un altro a destra che scende a Vandullo.
Proseguiamo in leggera salita fino a trovare sulla sinistra l'inizio del sentiero n. 501 che dovremo percorrere (m. 1305). Alla destra della strada un cartello indica la Cima del Monte Alben a ore 2.

E' possibile arrivare fin qui in auto anche provenendo dalla direzione opposta.
In questo caso, salendo da Serina e passato il centro di Oltre il Colle, prendiamo sulla destra Via Drago.
La strada sale asfaltata fino al Piano della Palla (Conca dell'Alben) e poi prosegue diritto con il fondo sterrato, fino ad arrivare all'inizio del percorso.

Prendiamo il sentiero e subito giriamo a sinistra, paralleli alla strada e, camminando quasi in piano, passiamo accanto ad un cartello che indica una calchera.
Vediamo anche un bollo bianco-rosso poi giriamo a destra, entriamo nel bosco e cominciamo a salire. Alcuni piccoli tronchi messi di traverso fanno da gradino.
Un piccolo sentiero si innesta dalla sinistra (m. 1335).
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza o in salita. In un punto il sentiero è incassato nel terreno circostante (m. 1375).
Poi in salita e arriviamo ad una curva a destra dove troviamo un rudere sotto i rami di un grande faggio. Il sentiero si divide in due per aggirare l'albero (m. 1400).

Proseguiamo con pochissima pendenza poi riprendiamo a salire con delle serpentine.
Ignoriamo un sentiero alla destra, chiuso con due tronchi incrociati (m. 1425).
Vediamo un altro sentiero che si affianca alla destra e per un po' scorre parallelo (m. 1445).
Troviamo poi delle pietre messe di traverso al sentiero per garantire lo scolo dell'acqua.
Un'altra traccia, chiusa da un legno, esce alla destra e rientra poco più avanti.
Subito dopo il sentiero si sdoppia nuovamente ma solo per aggirare alcuni cespugli (m. 1470).

Usciamo dal bosco e vediamo di fronte il Col dei Brassamonti che dovremo risalire. Alle spalle invece il panorama ci regala le cime di Menna (m. 2300), Arera (m. 2512) e Grem (m. 2049).
Ora siamo circondati in prevalenza da alberelli. Nel sentiero sono stati scavati alcuni gradini di terra.
Passiamo accanto ad un masso sul quale vediamo una targa in marmo con la foto di un giovane deceduto (m. 1485).
Ad un bivio, seguendo i bolli andiamo a destra (m. 1495). Poi il sentiero si sdoppia e subito torna ad unirsi.
Attraversiamo una colata di pietrisco (m. 1500).
Poi ignoriamo un sentiero chiuso che arriva dalla sinistra.
Dopo un breve tratto in salita proseguiamo con minore pendenza percorrendo un breve tratto incassato nel terreno circostante (m. 1515).
Riprendiamo a salire tra i mughi e percorriamo due zig-zag destra-sinistra (m. 1530).

Presso un tornante destrorso seguiamo una freccia rossa ignorando un sentiero che sale dalla sinistra accanto ad una pietra con scritte illeggibili (m. 1535).
La pendenza aumenta e il sentiero ora è più ampio. Più avanti, seguendo un'altra freccia rossa, lo lasciamo per prenderne uno più piccolo che si stacca alla sinistra (m. 1550).
In leggera salita, tra erba e cespugli, superiamo un tornante destrorso.
Arriviamo ai piedi di alcune grandi pareti calcaree che ci accompagnano alla sinistra e torniamo ad immetterci nel più ampio sentiero che avevamo precedentemente lasciato (m. 1570).

Saliamo con alcuni zig-zag tra pietre e cespugli. Troviamo delle vecchie traversine ferroviarie riciclate come gradini.
Il sentiero si divide in due tracce e prendiamo quella a sinistra che sembra più agevole come consigliato anche da due frecce rosse che indicano le due direzioni in salita e discesa. L'altra traccia invece sale ripida e incassata tra la roccia (m. 1585).
In cima i due percorsi tornano ad unirsi (m. 1595) e dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire tra erba, cespugli e alcune pietre.

Il sentiero si divide e seguendo dei bolli bianchi andiamo a sinistra (m. 1615).
Presso una curva a destra vediamo una freccia rossa.
Ignoriamo poi una deviazione a destra che riporta sul sentiero che avevamo lasciato e proseguiamo seguendo i bolli bianchi, sul lato sinistro della conca che conduce al Colle dei Brassamonti.
Saliamo con vari zig-zag dapprima tra grandi pietre e cespugli e successivamente tra erba e cespugli (m. 1680).

Troviamo un sentiero che sale da destra (m. 1685). Su una pietra vediamo due frecce che indicano le direzioni; a sinistra per chi sale e alle nostre spalle per chi scende. Qui il sentiero si divide solo per superare alcuni cespugli. Possiamo aggirarlo più velocemente sulla sinistra, incassato nel terreno circostante, ma anche dalla destra.
Troviamo altre traversine che formano dei gradini.
Poi saliamo in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag; in alcuni punti il sentiero è incassato.

Arriviamo ai piedi delle rocce e davanti vediamo un intaglio che ne divide due nettamente (m. 1710).
Giriamo a sinistra e saliamo passando tra due torrioni e una parete di roccia. Alcune traversine fanno da gradino. Il fondo è roccioso.
Troviamo poi una freccia rossa che ci manda a sinistra, fuori dal canale (m. 1725).
Dopo un tratto con poca pendenza giriamo a destra e riprendiamo a salire. Il sentiero si sdoppia ma subito torna ad unirsi.

Arriviamo al valico (m. 1745) tra le cime del Col dei Brassamonti. Ci fermiamo un attimo ad ammirare lo splendido spettacolo di guglie e pinnacoli e a goderci il panorama.
Poi ignorato un sentierino sulla sinistra, proseguiamo nell'altra direzione verso una piccola insellatura che raggiungiamo dopo aver superato alcuni gradini di legno, di ferro o di pietra.
Su un masso vediamo due targhe poste a ricordo di altrettanti sfortunati escursionisti.

Inizia qui un lungo traverso, con il pendio che alla sinistra precipita ripidamente, e con il quale arriveremo fino alla Baita Nembrini.
Dopo due passi in piano, proseguiamo con una breve salita su fondo roccioso.
Continuiamo quasi in piano nuovamente su sentiero sterrato e poi in salita su sfasciumi.
Superata una curva a destra il sentiero torna ad essere quasi pianeggiante. Alla sinistra è rinforzato con delle traversine, terminate le quali sulla destra troviamo una pozza d'acqua (m. 1765).
Attraversiamo un rivolo e proseguiamo con lievi e brevi saliscendi.
Poi in leggera salita raggiungiamo uno spuntone di roccia che si erge alla sinistra del sentiero. Qui troviamo un'altra targa commemorativa e una grande freccia rossa (m. 1775).
Percorriamo alcuni passi in discesa iniziando a vedere la Baita Nembrini.

Poi quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 1770). I segnavia indicano a sinistra la Baita Nembrini e a destra la prosecuzione con il sentiero 501 verso la cima dell'Alben.
Andiamo a sinistra e dopo alcuni passi quasi in piano saliamo con un fondo di roccia e sfasciumi.
Proseguiamo con alcuni brevi saliscendi superando due rivoli che attraversano il percorso.
Due traversine fanno da rinforzo al sentiero, poi ne troviamo altre messe per il lungo alla sinistra, sul lato a valle, e infine le ultime che formano dei gradini, risalendo i quali arriviamo alla baita.

Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 470
Data escursione: giugno 2012

Escursioni partendo dalla Baita:


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