Bivacco Emanuela

Il Bivacco Emanuela è situato lungo il sentiero 34, che da Ballabio risale il versante ovest del Monte Due Mani, con bella vista panoramica sul M. Barro, M. Rai, Corni di Canzo, M. Colmegnone, Corni del Nibbio e sulle Grigne, nonché sulla sottostante Lecco, il suo lago e i laghi di Garlate e Annone. Sul retro invece la vista abbraccia le cime del Monte Due Mani.
Il bivacco è dedicato alla piccola Emanuela Beri, volata in cielo all'età di soli sette anni. All'interno, accanto ad una sua foto, una scritta dice: "Tu piccolo bivacco sperduto fra i boschi e immerso nella purezza della montagna darai sollievo al viandante, che al bisogno ti abiterà. Tu uomo avrai cura e rispetto di esso come pure della natura che si fa incontro a braccia aperte invitandoti a godere delle sue bellezze ..."
Il bivacco è una recente costruzione in legno e dispone di un letto a castello con due brande (senza materassi e coperte), due lettini da campeggio, un tavolone, due panche, un estintore e una cassetta per il pronto soccorso.

Primo itinerario: da Ballabio con il sentiero n. 34 rosso

Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, dopo l'ultima galleria, continuiamo sulla sinistra (terza uscita) percorrendo la via principale del paese (SP 62).
Prendiamo poi la prima a sinistra, Via Valderia, all'inizio della quale alcuni segnavia indicano Bongio e il Monte Due Mani.
La strada inizialmente è larga e sulla destra c'è un parcheggio.
Poi diventa stretta e sale fino a trovare altri due piccoli parcheggi sulla destra, il primo davanti al civico 9 e l'altro oltre il guado del torrente che scende dalla Val Gerola.
Qui termina l'asfalto e inizia la mulattiera (m. 675). Sulla destra ci sono due panchine.
I segnavia indicano il Bivacco Emanuela a ore 1.30, Bongio, Monte Due Mani. Un cartello informa se la Baita Bongio è chiusa o aperta. Un segnale stradale indica il divieto di accesso ai veicoli.

Ci incamminiamo in leggera salita ed entriamo nel bosco. Alla destra ci accompagna il torrente. Alla sinistra c'è una rete metallica.
Ben presto la pendenza aumenta. Sulla sinistra vediamo un cartello che invita a non toccare o disturbare i cuccioli che dovessimo incontrare lungo il cammino.
Presso una curva a destra ignoriamo un piccolo sentiero che prosegue diritto (m. 700).
Più avanti lasciamo a sinistra una traccia che sale verso delle rocce (m. 720).
Proseguiamo in salita con il torrente alla destra.
Appena superata una curva verso destra dobbiamo attraversare il torrente (m. 765). Le recenti abbondanti piogge ci costringono ad un vero e proprio guado. In casi normali presumo che basti appoggiare gli scarponi su qualche pietra affiorante per poterlo attraversare senza problemi.

Proseguiamo volgendo le spalle al torrente. Percorriamo una curva verso sinistra (m. 775).
Troviamo poi un rivolo che attraversa il cammino.
Presso un tornante sinistrorso vediamo un sentiero che sale dalla destra (m. 785).
Superiamo un altro tornante verso destra (m. 805).
Più avanti troviamo una scorciatoia che sale a sinistra (m. 815), poi si biforca, si riunisce e si riporta sul sentiero principale (m. 835) dopo aver tagliato un tornante sinistrorso.
Al successivo tornante, destrorso, vediamo una freccia gialla e un bollo rosso su di un albero che sembrerebbero indicare un piccolo sentiero che prosegue diritto a mezza costa (m. 845). Li ignoriamo e proseguiamo con la mulattiera.

Superato il successivo tornante sinistrorso (m. 880), troviamo sulla destra una scorciatoia che sale direttamente alla Baita Bongio degli Alpini di Ballabio.
Proseguiamo diritto come indicato anche da una freccia rossa su un sasso. Alla destra c'è un vecchio muretto a secco.
Lasciamo a sinistra un boschetto di betulle e una pozza e raggiungiamo la vecchia cascina Vaccaron ormai ridotta in pessime condizioni (m. 930).
Sulla sinistra c'è una fontana con un mestolo per poter bere e due targhe che ricordano Natale Dell'Oro. Alla destra invece, prima della cascina, un altro sentiero sale alla Baita Bongio.
Subito dopo la mulattiera gira a destra e termina nei prati che precedono la baita, accanto alla quale ci sono alcuni tavoloni e panche, una fontana e un poco panoramico traliccio dell'alta tensione.

Lasciata la mulattiera, proseguiamo diritto con un sentiero e subito arriviamo ad un incrocio dove alcuni segnavia indicano verso destra il Bivacco Emanuela a ore 0.45 e il Monte Due Mani.
Prendiamo questo sentiero. Alla sinistra ci sono alcuni grandi faggi e un muretto a secco. Alla destra dei paletti di ferro arrugginito che solo in alcuni punti reggono ancora dei fili metallici. Più in basso a destra vediamo la Baita Bongio.
La pendenza diminuisce. Dalla destra arriva un sentiero che sale dalla baita.
Sulla sinistra troviamo uno scavo e uno sportello dal quale esce dell'acqua. Gli alberi diventano radi.

Arriviamo ad un bivio (m. 965). Un segnavia indica il Bivacco Emanuela a sinistra. Un cartello rammenta di portare a casa i propri rifiuti.
Andiamo a sinistra in salita con alcuni zig-zag. Il bosco diventa più fitto.
Poi, dopo una curva a destra, la pendenza diminuisce. Davanti vediamo un baitello tra gli alberi.
Con una breve salita, raggiungiamo uno slargo. Alla sinistra c'è il baitello (m. 1000).
Riprendiamo a salire lasciando a destra uno spuntone roccioso. Gli alberi ora sono più radi.
Presso una curva a sinistra, in leggera salita, passiamo accanto ad un grande faggio.
Torniamo a salire in un bel bosco di betulle poi, lasciato a destra un altro grande faggio, camminiamo sopra le radici di alcuni alberi.

Dopo una curva a sinistra il bosco di betulle termina (m. 1065). Ora gli alberi sono in prevalenza faggi.
Percorso un breve tratto in leggera salita, la pendenza aumenta mentre camminiamo tra erba e radi alberi.
Superato un tratto con poca pendenza, entriamo in un fitto bosco (m. 1090).
Dopo una curva a destra torniamo a salire. Ora gli alberi sono solo alla sinistra. Un cartello avverte che siamo in una "zona a maggior tutela" (m. 1130).
Subito dopo arriviamo ad un bivio dove andiamo a sinistra seguendo un segnavia che indica il Monte Due Mani.
Saliamo ripidamente tra prati e pochi alberi. Percorriamo un breve tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire. Un sentiero si innesta dalla sinistra.
Proseguiamo a mezza costa con un pendio scosceso alla sinistra, poi saliamo ripidamente con due tornantini (m. 1200).

Con due passi in piano, attraversiamo il letto di un torrentello che troviamo asciutto (m. 1210).
Giriamo a destra e saliamo in modo assai ripido con alcune serpentine fra cespugli e alberelli.
Poco prima di arrivare in cima, cominciamo a vedere il bivacco, sulla sinistra, ormai vicino.
Ancora pochi passi e lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 585
Data escursione: maggio 2010

Secondo itinerario: da Ballabio con il sentiero n. 30 blu

Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, dopo l'ultima galleria, continuiamo sulla destra (prima uscita) con la SP 62.
500 metri più avanti, superato il civico 82, troviamo sulla destra il parcheggio dove lasciamo la macchina (m. 695). Accanto ci sono dei pannelli con cartine della zona e l'indicazione dei sentieri che si possono percorrere. Dei segnavia indicano Bertena e il Monte Due Mani.

Prendiamo la pianeggiante stradina che si stacca sulla destra accanto ad una casa gialla.
Dopo pochi metri su asfalto tra delle recinzioni, troviamo sulla destra una cappella contenente un dipinto che raffigura una madonna incoronata con bambino. La strada diventa sterrata.
Passiamo sotto dei cavi e proseguiamo con una recinzione alla sinistra mentre dall'altro l'altro lato ci accompagna una roggia oltre la quale ci sono dei prati.
Giunti nei pressi di un cancello verde, attraversiamo verso destra il letto di un torrente che troviamo in secca. Ora alla destra c'è un muro.
Poi, seguendo il segnavia n. 30 blu, giriamo a destra per imboccare un sentiero che inizia in leggera salita con un muretto di pietre e il bosco alla sinistra e una rete alla destra.

Ben presto arriviamo ad un bivio (m. 710) dove troviamo dei segnavia che indicano verso destra il Monte Due Mani, la Baita Bongio e il Bivacco Emanuela, quest'ultimo segnalato a ore 1.20.
Proseguiamo nel bosco accompagnati da vari bolli blu o rossi. A destra, in basso vediamo Ballabio.
Lasciato a sinistra un masso con dei bolli, la pendenza aumenta (m. 725). In questo punto il sentiero è un po' incassato nel terreno circostante.
Continuiamo quasi in piano con lievissimi saliscendi.
Poi, in leggera salita, passiamo sotto il cavo di una teleferica (m. 755).
Alla destra troviamo un masso, in una piccola cavità del quale, tra il muschio, è stata collocata una piccola statuetta bianca raffigurante Gesù Bambino.
Dopo pochi passi in piano riprendiamo a salire.
Poi, nuovamente in piano, giriamo a destra per assecondare un ansa della montagna presso la quale scende un torrente che troviamo in secca (m. 765).
Riprendiamo a salire. Alcune radici fanno da gradino.
Dopo un tratto quasi pianeggiante torniamo a salire. Ora attorno ci sono alberi più piccoli (m. 785).
Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un sentierino che arriva dalla destra (m. 805).
Passiamo sotto ad una betulla cresciuta in modo obliquo da destra verso sinistra (m. 820).
Continuiamo con poca pendenza e poi quasi in piano, indi pieghiamo a destra e torniamo a salire (m. 830).

Alla destra, accanto ad un grande masso, troviamo un quadretto raffigurante una madonna ed un vasetto appeso contenente dei fiori (m. 845).
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza aumenta (m. 855). Alcune pietre fanno da gradino.
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto.
Continuiamo in leggera salita. In basso a destra vediamo Ballabio.
Dopo due zig-zag riprendiamo a salire (m. 880). Percorriamo altre serpentine. In questa zona ci sono pochi alberi.
Poi rientriamo nel bosco. Troviamo ancora delle radici affioranti che fanno da gradino.
Camminiamo con poca pendenza fino ad un tornante sinistrorso, oltre il quale riprendiamo a salire (m. 895).
Proseguiamo poi in modo abbastanza ripido, con alcuni zig-zag tra erba e pochi alberi (m. 925).
Ignoriamo delle tracce di sentiero che escono verso sinistra (m. 945).

Giunti nei pressi di un precipizio, dal quale siamo separati da un piccolo dosso, giriamo a sinistra. In basso vediamo la Baita Bongio e i tornanti del sentiero n. 34.
Il sentiero, con poca pendenza, ora si avvicina al ripido pendio che scende verso destra, poi riprende a salire e torna a scorrere più in dentro (m. 960).
Per alcuni metri camminiamo in leggera salita, con il sentiero incassato nel terreno circostante.
In basso a sinistra vediamo un gabbiotto in legno che può fungere da appostamento per la caccia.
Poi riprendiamo a salire su un costolone verso un traliccio e una casa.
Procedendo a zig-zag, tra arbusti e pochi alberi, raggiungiamo il traliccio (m. 1000).
Lo aggiriamo alla sinistra e, dopo un tratto con poca pendenza, pieghiamo a destra e riprendiamo a salire.

Agevolati da alcuni gradini in cemento e da un corrimano alla destra raggiungiamo la Baita del Peppo (m. 1025). Alla destra termina la sua corsa una teleferica. Alla sinistra c'è un'altalena.
Saliamo altri gradini e, alla destra dell'edificio, troviamo una biforcazione. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 30: Bivacco Emanuela a 35 minuti; a destra con il sentiero 34: Baita Bongio e il M. Due Mani.
Andiamo a sinistra e torniamo a salire camminando in un prato, attorniati da pochi alberi.
Poco dopo arriviamo ad un altro bivio (m. 1045) dove diritto viene indicato il Bivacco Emanuela a 30 minuti mentre a sinistra il sentiero 30 prosegue verso il Monte Due Mani.
Continuiamo diritto, in salita, a mezza costa.
Per un paio di metri vediamo un piccolo tubo che affiora nel mezzo del sentiero.

Ora percorriamo un lungo tratto con poca pendenza mentre il pendio alla destra precipita ripidamente.
Giunti in fondo, superiamo un piccolo torrente che scende dalla sinistra e attraversa il sentiero (m. 1105).
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido. In alto a sinistra ci sono dei torrioni di roccia.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra (m. 1125) dopo la quale, in alto verso destra, cominciamo a vedere il bivacco.
Saliamo circondati da erba e arbusti con bella vista panoramica alla destra su Lecco e i vari laghetti nei dintorni.
Percorriamo un breve tratto in piano, leggermente esposto (m. 1155).
Proseguiamo alternando tratti in salita ad altri con poca pendenza mentre il pendio alla destra continua a scendere ripidamente.
In piano, assecondiamo un'ansa della montagna piegando a destra (m. 1175) e poi proseguiamo alternando tratti in salita ad altri con poca pendenza.

Circondati da erba e alcuni alberi e arbusti, ora iniziamo a salire ripidamente (m. 1195). Superiamo alcuni gradini scavati nella terra.
Dopo un tratto con poca pendenza tra gli arbusti, torniamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1210).
Percorriamo poi alcuni passi con minore pendenza (m. 1230) ma ben presto riprendiamo a salire tra radi faggi e betulle.
Infine un ultimo ripido tratto ci conduce al bivacco.

Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 565
Data escursione: aprile 2012

Escursioni partendo dal Rifugio:


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