Bivacco Chiara e Walter

Il Bivacco dedicato a Chiara Giuriani e Walter Borzi è situato al Passo di Lei, sulle pendici orientali del Pizzo Stella (m. 3163), con bella vista principalmente sui monti della Val Bregaglia. Nei pressi ci sono un laghetto e alcune pozze.
Il bivacco costruito nel 1981 e rinnovato nel 2004 è una costruzione in lamiera di colore giallo e dispone di: 9 posti letto con materassini e coperte, un tavolo con 5 sgabelli, un fornelletto con bombola, alcune stoviglie, cassetta di pronto soccorso e cassetta per le offerte.

Itinerario dalla diga del Lago di Lei (sentiero C4)

Con la statale 36 raggiungiamo il Passo dello Spluga (m. 2113). Superato il confine con la Svizzera scendiamo nel Cantone dei Grigioni fino a Splügen.
Evitiamo di entrare in autostrada e prendiamo la strada per Chur/Thusis che la fiancheggia prima da un lato e poi dall'altro. Passiamo poi accanto al Lago di Sufers e superiamo una gola in fondo alla quale scorre un fiume.
Giriamo poi a destra per prendere la strada della Val Ferrera. Superati i borghi di Ausseferrera e Innerferrera, troviamo sulla destra la deviazione che sale fino ad un tunnel, oltre il quale c'è la diga che chiude a valle il Lago di Lei.
Dopo il tunnel giriamo a sinistra e in leggera salita raggiungiamo un ampio parcheggio (m. 1945).
La galleria è aperta solo da maggio a novembre, dalle 5 del mattino alle 22.
La diga, costruita negli anni '50, è lunga 690 metri e alta 173.
La diga è in territorio elvetico, il lago e tutto il resto della Val di Lei in quello italiano e precisamente nel comune di Piuro (SO).
L'emissario del lago è il Reno di Lei, uno dei corsi d'acqua che formano il fiume Reno.

Al parcheggio alcuni segnavia indicano: Alpe del Crot a ore 0.30, Innerferrera a ore 2, Passo di Angeloga a ore 3.15, Rifugio Chiavenna a ore 4.15, Madesimo a ore 6.45, Passo di Lei a ore 5.
Lasciata la macchina iniziamo la nostra escursione consapevoli che raggiungeremo il bivacco dopo 19,650 chilometri e 5 ore di cammino.

Torniamo indietro fino alla diga, giriamo a sinistra e ne percorriamo il lungo e ampio camminamento (m. 1932).
Giunti in fondo, con una strada asfaltata proseguiamo in leggera discesa verso destra.
Troviamo una stradina che sale e si immette dalla destra. Poi in salita superiamo un tornante sinistrorso.
Un rivolo attraversa passando sotto alla strada.

In cima alla salita troviamo un bivio (m. 1960). Alla destra una stradina asfaltata, con pochissima pendenza, porta al Rifugio Baita del Capriolo; alla sinistra invece c'è una chiesa e l'inizio della strada che costeggia il lago.
Andiamo a sinistra in discesa passando accanto ad alcune case.
Dopo un tratto in piano ed un altro in leggera discesa la strada diventa sterrata (m. 1950).

Da questo punto alterneremo tratti praticamente in piano ad altri in lieve salita o discesa, mantenendoci sempre alti rispetto al lago. Alla sinistra in alcuni punti ci sono delle protezioni verso il lago mentre alla destra sovente ci accompagnerà un muretto.

Alla destra troviamo un cassottello e poi l'ingresso di un tunnel.
Dopo un tratto in leggera salita seguito da un altro in leggera discesa, troviamo un torrente che attraversa passando sotto alla stradina.
Lasciamo poi a destra un baitello/stalla.
Con un ponte con le sponde in ferro superiamo il torrente originato da una cascata che scende alla destra.

Da questo punto iniziamo a trovare vari rivoli che scendono dalla montagna e tutti quanti attraversano la strada passandole sotto intubati.

Alla sinistra troviamo una piazzola che consente, a quegli automezzi che hanno il permesso di percorrere la sterrata, di effettuare lo scambio.
Dopo un tratto in lieve discesa ne troviamo un'altra alla destra, accanto ad un baitello.
Proseguiamo alternando vari lievi saliscendi e troviamo la successiva piazzola alla sinistra.
In leggera salita, superati due baitelli situati un poco più in basso a sinistra, raggiungiamo un'altra cascata e con un ponte ne superiamo il relativo torrente. Proseguiamo in leggera discesa.

Nei pressi dell'Alpe Mulacetto, che vediamo più in alto, troviamo sulla destra il sentiero C3 che sale al Passo Angeloga (m. 2391) e scende poi al Rifugio Chiavenna (m. 2044) e al Lago Angeloga (cartello indicatore: Angeloga h. 2.30).
Lasciamo a sinistra alcune baite e, più avanti troviamo un altro sentiero che sale a destra. Qui i segnavia indicano con il sentiero C5: Passo Angeloga a ore 0.45, Rifugio Chiavenna a ore 1.30.
Giunti in fondo al lago, giriamo a sinistra e passando su di un ponte superiamo un torrente.
Più avanti la strada termina al ponte sul Torrente della Val di Cà dove un cancello sulla sinistra chiude l'accesso all'alpeggio Pian del Nido (m. 1955).

Ora dovremo seguire la sponda destra di questo torrente risalendone la valle di origine glaciale.
Seguiremo dei segnavia a bandierina a strisce orizzontali di colore rosso-bianco-rosso e dei bolli rotondi di colore giallo.

Volgendo le spalle all'alpeggio saliamo con poca pendenza tra erba e pietre. Inizialmente non vediamo alcun segnavia.
Tra l'erba, raggiungiamo una fontana con vasca in cemento sulla quale troviamo i primi bolli (m. 1970).
Alzando lo sguardo a sinistra, su di un masso vediamo una bandierina; saliamo in quella direzione e troviamo il sentiero.
Proseguiamo alti sul torrente dapprima su fondo roccioso e poi tra erba e pietre (m. 2000).
Alcune pietre fanno da gradino.
Saliamo verso sinistra con alcuni zig-zag, seguendo tracce di sentiero (m. 2035).
Poi la pendenza diminuisce un poco mentre camminiamo prevalentemente tra l'erba (m. 2055). In fondo a destra vediamo il Pizzo Stella con il Ghiacciaio Ponciagna.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Dalla sinistra scendono diverse piccole cascate le cui acque confluiscono nel torrente che vediamo compiere alcuni saltelli (m. 2095).
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con poca pendenza tra erba e pietre (m. 2130).
Alla sinistra c'è una roccia liscia e obliqua che scende verso il torrente (m. 2150).

Poco alla volta, alternando tratti in piano ad alcuni saliscendi, arriviamo quasi al livello del torrente.
In sentiero si biforca e seguendo i bolli andiamo a destra dapprima in leggera salita e poi in leggera discesa.
Dopo una breve salita proseguiamo quasi in piano. In basso vediamo il torrente che si divide in vari rivoli che occupano tutto il fondo valle (m. 2165).
Guadiamo un ruscelletto e proseguiamo in leggera salita.

Accanto ad un masso con i bolli troviamo il rudere di un baitello.
Proseguiamo con un tratto quasi in piano interrotto da pochi passi dapprima in discesa e poi in salita.
Superiamo, uno dopo l'altro, tre rivoli.
Dopo un tratto in leggera salita, con pochi passi in discesa arriviamo al guado di un torrente e poi risaliamo la sponda opposta.
Continuiamo quasi in piano. Guadiamo un altro torrente.
Torniamo poi a salire (m. 2200) e superiamo il letto di un torrente che troviamo privo di acqua (m. 2215).

Proseguiamo alternando tratti quasi in piano ad altri con ben poca pendenza durante i quali guadiamo altri quattro piccoli corsi d'acqua (m. 2260).
Torniamo poi a salire con alcune pietre che fanno da gradino.
Dopo pochi passi in piano riprendiamo a salire e guadiamo un altro torrente (m. 2285).
Con poca pendenza arriviamo ad un altro guado (m. 2325)
Un rivolo attraversa il sentiero passando sotto ad alcune pietre (m. 2345).
Dopo un tratto in salita, la pendenza diminuisce un poco (m. 2370).

Continuiamo in salita poi la pendenza diminuisce e superiamo un guado (m. 2395).
La scena si ripete subito: salita, leggera salita e guado.
Poi giriamo a destra e dopo un tratto in salita proseguiamo quasi in piano (m. 2450).
Attraversiamo un torrente camminando su delle grosse pietre che affiorano.

Raggiungiamo un pianoro e mentre lo attraversiamo, guadiamo un altro torrente. Davanti in alto vediamo il Passo di Lei alla sinistra del quale distinguiamo un grande ometto.
Il lungo tratto mediamente con poca pendenza alla destra del torrente è ormai terminato, ora ci aspettano vaste pietraie risalendo le quali arriveremo al passo.

Camminiamo tra massi, pietre e qualche ciuffo d'erba alternando un tratto in salita a uno quasi in piano e ad un altro con poca pendenza.
Riprendiamo poi a salire e passiamo accanto ad un masso squadrato formato da lastre sovrapposte (m. 2465).
Tra le pietre cerchiamo sempre di seguire i bolli in modo da utilizzare la via migliore.
Ora saliamo in modo abbastanza ripido (m. 2500).
Poi, con un tratto quasi in piano, iniziamo a spostarci dalla destra verso il centro, indi torniamo a salire diritto.
Ritroviamo una traccia di sentiero e passiamo accanto a qualche ometto (m. 2520).

Tra le pietre attraversiamo un piccolo avvallamento che sembra il letto di un torrente che scende dalla destra (m. 2535).
Torniamo a salire tra le pietre. Percorriamo poi un tratto quasi in piano.
Saliamo ancora in modo abbastanza ripido piegando verso sinistra tra pietre ora più grandi.

Saliamo alla destra di un salto di roccia e giunti in alto proseguiamo con poca pendenza su pietre e lastre di pietra continuando a spostarci verso sinistra (m. 2560).
Alcune pietre piatte ben sistemate consentono di procedere agevolmente poi saliamo alcuni gradini (m. 2580).
Ora il percorso è bagnato da un rivolo, l'emissario del soprastante lago.
Agevolati da altri gradini saliamo in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag.
Percorriamo pochi passi quasi in piano (m. 2620) e riprendiamo a salire dirigendoci verso il grande ometto che vediamo in alto davanti.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra ci sono delle placche di roccia oblique e lisce.
Tra le pietre scorre il rivolo che proviene dal lago, dapprima alla sinistra e poi sotto i nostri piedi. Alterniamo tratti in salita ad altri con poca pendenza (m. 2630).
Ci addentriamo in un valloncello tra due pareti di roccia, camminando alla destra del ruscello che continua a scorrere tra le pietre. Poi lo attraversiamo.

Arriviamo al Lago del Passo di Lei, il più grande degli specchi d'acqua incastonati tra le rocce situate in questa zona (m. 2650).
Lo aggiriamo alla sinistra, riprendendo a salire in modo abbastanza ripido tra pietre e sfasciumi. Saliamo anche alcuni gradini di pietra.
Dopo una breve discesa, torniamo a salire tra le rocce e giunti in alto proseguiamo quasi in piano continuando ad aggirare il lago verso destra (m. 2665).
Percorriamo ancora qualche passo in discesa tra le rocce, poi torniamo a salire volgendo le spalle al lago.
Proseguiamo in leggera discesa tornando ad aggirare il lago indi voltiamo a sinistra e lo lasciamo, camminando tra rocce e pietre, sempre seguendo bolli ed ometti.
Alla destra troviamo un altro minuscolo laghetto volgendo le spalle al quale proseguiamo quasi in piano tra le pietre.
Poi giriamo a sinistra e cominciamo a vedere il retro del bivacco.
Superiamo una pozza e, lasciato un altro laghetto a destra, lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 5 - Dislivello: m. 785 -70
Data escursione: agosto 2012

Aggiornamento da parte dei lettori

Le invio questa mail perché, da innamorato della montagna, da quando ho scoperto il Suo sito e ne ricevo costantemente gli aggiornamenti, ho utilizzato moltissimo i Suoi itinerari, apprezzando la ricchezza e la precisione delle Sue informazioni.
Per questo, dato che, domenica scorsa, ho fatto un'escursione in val di Lei, per salire al bivacco Chiara e Walter ed ho scoperto un felice cambiamento, glielo segnalo: ora pagando solo 2 Euro si può arrivare con l'auto fino all'alpe (ex bivacco) Pian del Nido, evitando il lunghissimo e, tutto sommato, noiosissimo tratto di sterrata lungo il lago di Lei. Questo rende molto più corta la salita al bivacco, peraltro già la val di Cà è abbastanza lunga, e il sentiero prende quota molto lentamente, tranne che nel tratto finale. Si può parcheggiare poco prima del ponticello che porta all'alpe Pian del Nido o anche prima su qualche slargo della strada. Non è frequentatissimo (domenica scorsa, eravamo 4 auto, d'accordo che era la fine di settembre, ma una giornata ancora splendida).
Una cosa importante: arrivati alla diga di Lei bisogna ignorare il cartello che vieta l'accesso ai non autorizzati, perché purtroppo la colonnina dove si paga è più avanti e lì non c'è nessuna indicazione che ne parli. Oltre la diga, lasciando a destra la strada che va alla Baita del Capriolo, si arriva all'altezza della chiesina (con la lapide dei morti nella costruzione della diga) e lì c'è la colonnina che emette un biglietto da esporre poi sul cruscotto, valido per un giorno, a 2 Euro appunto. Sulla colonnina si parla di una sbarra che si dovrebbe aprire al pagamento e, in effetti, sembra che la stiano costruendo, ma, 6 giorni fa, c'erano solo dei cavi e un basamento.
Spero che questa informazione Le sia utile e ringraziandoLa ancora per la sua opera così utile a noi amanti della montagna, La saluto cordialmente.
Piero Corengia

Escursioni/Ascensioni partendo dal Bivacco:


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