Bivacco Anghileri Rusconi
- Altezza: m. 2654
- Gruppo: Valtellina
- Ubicazione: Passo Confinale
- Comune: Lanzada - SO
- Carta Kompass: 93 C4
- Coordinate Geografiche: 46°19'45.80"N 9°59'01.60"E
- Posti letto: 9
- Apertura: sempre
- Pagina inserita il: 19/08/2005
Il Bivacco Anghileri Rusconi è situato nei pressi del Passo Confinale (m. 2628) tra la Valmalenco e la Val Poschiavo.
A Sondrio prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco. Al km. 13.5 deviamo a destra. Superate Lanzada e Franscia,
proseguiamo con sei
chilometri di tornanti fino a Campo Moro.
Superiamo il parcheggio sottostante il rifugio Zoia, nei pressi della prima diga, e proseguiamo verso la seconda diga, quella di
Gera.
Una sterrata, a volte chiusa da una sbarra, fa un ampio giro sulla destra risalendo il monte. Se la sbarra è alzata è possibile
arrivare in auto fino ai piedi della diga dove c'è posto per diverse auto però, d'estate nei giorni festivi, a volte non c'è
spazio per tutti. In tal caso dobbiamo lasciare l'auto nel grande parcheggio sottostante (m. 1970).
In questo caso possiamo accorciare il cammino procedendo diritti.
Superiamo una sbarra ed un cancello grigio e arriviamo fin sotto il muraglione.
Piegando a destra iniziamo a salire prima con una sterrata e poi con un ripido sentiero e arriviamo ad una scaletta in ferro che
porta su una terrazza a fianco della casa del custode, oltre la quale alcuni gradini ci ricongiungono all'altro percorso.
Un camminamento a balconata ci porta ora in cima alla diga (m. 2128).
Senza attraversarla prendiamo la stradina sulla destra in piano (cartello: giro del lago ore 2.30).
Troveremo segnavia gialli a triangolo e biancorossi a bandierina.
Il primo tratto è ben protetto verso il lago con picchetti che reggono funi di acciaio ma qui il percorso è molto ampio e non vi
sarebbe comunque pericolo.
Dopo aver superato un tunnel, in leggera salita arriviamo ad un bivio ove vari segnavia indicano a sinistra: giro del lago, val
Poschiavina, alpe Gembré, mentre a destra la salita verso il Passo di Campagneda (ore 1.45).
Prendiamo a sinistra e con pochi passi in discesa raggiungiamo un ponticello gettato sopra un irruento torrente. Superatolo, il
percorso si restringe e diventa un semplice sentiero.
Risaliamo l'altro versante giungendo ben presto ad un altro bivio. Qui prendiamo a destra (scritta Gembrè) e saliamo abbastanza
ripidamente alla sinistra del torrente.
In cima siamo all'alpe Poschiavina (m. 2230) dove troviamo un verde prato e due baite.
Una scritta bianca indica l'alpe Gembré verso sinistra e, seguendo i soliti segnavia, attraversiamo il prato.
Ora una ripida discesa a tornantini (-m. 78) ci fa abbassare verso il lago (m. 2152).
In piano passiamo poi sotto un enorme masso sporgente che ricopre il sentiero e si sporge sul lago.
Dopo un breve tratto in salita e uno in piano, troviamo un ruscelletto che attraversa il cammino passando sotto alcune pietre.
Risaliamo abbastanza ripidamente una gola e poi attraversiamo in piano una valletta. Alla nostra destra rumoreggia una cascatella
e due rivoli d'acqua attraversano il sentiero.
Procediamo in piano fino a passare tra due croci, una di legno e l'altra di ferro, che precedono le baite dell'alpe Gembré (m.
2224).
Tra le croci e le baite, troviamo un sentiero sulla destra che si dirige verso la seconda baita.
Prendiamo questo sentiero, superiamo la baita e la vicina fontana e percorriamo un breve tratto in piano fino ai piedi del monte.
Da qui saliamo con un ripido traverso verso sinistra, poi continuiamo con dei corti tornanti a zig-zag ancora più ripidi.
La fatica è alleviata della bella vista sul sottostante lago di Gera e sulle baite di Gembrè che via via rimpiccioliscono mentre,
sull'altro versante possiamo vedere il rifugio Bignami e la vedretta di Fellaria.
Salendo ci avviciniamo a uno sperone roccioso e lo aggiriamo verso destra seguendo radi bolli rossi.
Raggiungiamo un ruscello e lo seguiamo per pochi metri poi pieghiamo a sinistra.
Ora la salita è più lieve, superiamo un ometto (m. 2423) e iniziamo ad attraversare un vasto pianoro circondati da tutti i lati
dai monti.
Lassù in alto, di fronte a noi, per un po' vediamo il rosso scatolone del bivacco, ancora lontano.
Seguendo i bolli e altri ometti arriviamo in fondo, superiamo un rigagnolo e ricominciamo a salire aggirando sulla destra un dosso
roccioso.
Per un tratto seguiamo un torrente e poi arriviamo ad un bivio dove una scritta su un masso indica a sinistra il passo Confinale e
a destra la prosecuzione per Ur.
Attraversato il corso d'acqua, riprendiamo a salire ripidamente.
Aggiriamo un altro dosso sulla destra e poi con minore pendenza risaliamo una valletta in cima alla quale torniamo a vedere il
bivacco, in alto a sinistra.
Ora facciamo un giro sulla destra per evitare di scendere in un avvallamento e risalire l'altro versante.
Arriviamo così al passo Confinale (m. 2628) nei pressi di un cippo con il numero 8 che segna il confine tra il territorio italiano
e quello elvetico; sotto di noi la val Poschiavo.
Su quasi tutte le carte, questo passo viene chiamato Confinale con riferimento al luogo in cui si trova. In realtà il toponimo
esatto deriva dalla sottostante alpe Canfinàal (m. 2075).
Ora pieghiamo a sinistra e procediamo tra pietre e radi ciuffi d'erba verso il bivacco.
Superiamo un masso con delle frecce che indicano: a sinistra Gembrè, a destra la Svizzera e diritto il pizzo Varuna e arriviamo
alla meta.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 762 (salita) e -78 (discesa)
Data escursione: agosto 2005
Escursioni partendo dal Bivacco:
- Cima Fontana (m. 3070) in ore 1.30
- Pizzo Varuna (m. 3453)
Copyright © Diska (www.diska.it) 2001,2018 - All Rights Reserved