Bivacco Alpe Mapel

Il Bivacco Alpe Mapel è situato nei boschi della Valsolda, attorniato a SW dal Sasso di Monte (m. 1262), a NW dalla Cima di Noga (m. 1517) e a NE dal Monte Pradè (m. 1607).
Il piccolo alpeggio è formato da una baita (chiusa a chiave) con la scritta Santa Barbara sopra l'uscio e da un'altra costruzione che comprende il bivacco alla sinistra e la legnaia alla destra.
Il bivacco contiene un camino e delle griglie, un tavolone di legno con due panche e due sgabelli.
All'aperto ci sono un tavolo di legno con relative panche, un'altra panca addossata a una parete e una fontana con vasca in pietra e cemento.

Primo itinerario da Dasio in Valsolda (sentiero n. 5)

Con la statale 340 Regina seguiamo il Lago di Como fino a Menaggio. All'uscita dalla galleria (km. 32.1) continuiamo, sempre con la statale 340, verso Porlezza e la Svizzera.
Superiamo Porlezza, Cima e Cressogno e poi, al km. 48.5 della statale, prendiamo sulla destra la strada della Valsolda.
Transitiamo dalle località che compongono il Comune di Valsolda: Loggio, Drano, Puria dove a un bivio andiamo a destra, e successivamente arriviamo a Dasio.

A Dasio lasciamo la macchina nel parcheggio sottostante la chiesa, di colore giallo, dedicata a San Bernardino (m. 585).
I segnavia indicano: Dasio m. 580; Alpe Mapel a ore 1.30, Sasso di Monte a ore 1.40, Alpe Noresso a ore 2.30, Passo Stretto a ore 1.20, Alpe Riccola a ore 1.45, Seghebbia a ore 2.50, Rancò a ore 0.30, Forcola a ore 1.45, Alpe di Cima a ore 2.30.
Su di un muro ci sono due cartine della zona. Alla loro destra saliamo dieci gradini oppure prendiamo l'ampia mulattiera acciottolata che inizia in leggera salita accanto ai segnavia.
In entrambi i casi, lasciamo a destra la chiesa e la grande casa nella quale Antonio Fogazzaro scrisse il finale del suo ultimo romanzo: "Leila".

Ad una biforcazione andiamo a destra come indicato dagli stessi segnavia visti al parcheggio e inoltre dal segnavia a bandierina n. 3 barrato, dal segnavia n. 5 e da una freccia (m. 595).
Poi, sempre seguendo i bolli, giriamo a destra e passiamo sotto ad un portico.

Continuando tra le case arriviamo ad un altro bivio (m. 605). I segnavia indicano diritto con Via Leopardi: Alpe Mapel a ore 1.30, Sasso di Monte a ore 1.40, Alpe Noresso a ore 2.30; a destra con Via per Buggiolo: Passo Stretto a ore 1.20, Alpe Riccola a ore 1.45, Seghebbia a ore 2.50, Rancò a ore 0.20/0.30, Forcola a ore 1.45, Alpe di Cima a ore 2.30, Alpe Serte a ore 0.40 (Sent. delle Quattro Valli). Proseguiamo diritto.

Percorriamo una curva verso sinistra. Vediamo un bollo rosso-bianco-rosso e il segnavia 5 su fondo giallo.
Presso un tornante destrorso ignoriamo Via de Bernardi (un vicoletto che esce alla sinistra). Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua.
Alla destra abbiamo una rete di recinzione, alla sinistra un muro di pietre a secco.

Continuiamo tra gli alberi.
Superiamo un cancello, in legno e con una rete metallica, che troviamo aperto e subito pieghiamo a sinistra (m. 615).
Ignoriamo un sentierino che sale a sinistra (m. 620).

Lasciamo a sinistra un baitello sul tetto del quale vediamo un doppio pannello solare (m. 625).
Continuiamo nel bosco con un tratto di mulattiera incassata tra due muri di pietre a secco.
Superiamo una curva verso sinistra (m. 640).
Troviamo un sentiero che attraversa la mulattiera e proseguiamo diritto (m. 645).
Alla sinistra abbiamo un muretto a secco.

Presso una curva verso destra la mulattiera termina e proseguiamo quasi in piano con un sentiero (m. 665).
Subito percorriamo una curva verso sinistra e dopo un breve tratto in leggera salita continuiamo quasi in piano.
Poco più in alto alla sinistra c'è una vecchia baita.
Alla destra ci accompagna una protezione con paletti di legno che sostengono una rete a quadrotti. Davanti vediamo una verticale parete di roccia.

In leggera discesa, passando accanto a un segnavia bianco-rosso e ad un altro con il numero 5 in giallo, arriviamo ai piedi della parete dove troviamo una vecchia vasca da bagno nella quale cade dell'acqua che esce dalla roccia. Giriamo a destra e proseguiamo quasi in piano.
Alla sinistra vediamo un baitello addossato alla parete e continuiamo in leggera salita rientrando nel bosco (m. 665).

Presso una curva verso sinistra il sentiero si biforca e teniamo la sinistra come indicato dai bolli (m. 670).
Subito dopo troviamo altri bolli.
Dopo due passi in discesa, scavalchiamo un rivolo e proseguiamo in salita.
Poco dopo attraversiamo un ruscelletto.
Superiamo una curva verso destra (m. 680).
Subito dopo vediamo i bolli su di una roccia alla sinistra. Percorriamo un tornante sinistrorso e, quasi in piano, torniamo tra gli alberi.
Riprendiamo a salire.

Di tanto in tanto vediamo un bollo; il sentiero è davvero ben segnalato.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 690).
Una roccetta affiora nel mezzo del sentiero e alla sua sinistra vediamo un bollo rosso-bianco-rosso (m. 695).

Poco dopo, ad una biforcazione teniamo la destra come indicato dai bolli.
Continuiamo con una serpentina sinistra-destra ma possiamo anche seguire una traccia che procede diritto.
Superiamo un'altra serpentina sinistra-destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso incassato nel terreno circostante (m. 720).
Proseguiamo con altri due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 725).
Attorniati da alcune roccette, percorriamo un tornante destrorso.
Con minore pendenza superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 735).
Percorriamo un tornante sinistrorso.
Attorno al sentiero ci sono alcuni massi e roccette affioranti dal terreno (m. 740).
Superiamo due semicurve destra-sinistra e vediamo un bollo su di una pietra nel mezzo del sentiero (m. 760).
Percorriamo una curva verso destra (m. 775) seguita da un tornante sinistrorso (m. 780) e da una semicurva verso sinistra.

Ad un bivio continuiamo con un tornante destrorso seguendo i bolli e lasciando l'altro sentiero, sbarrato da alcuni rami tagliati, che prosegue diritto (m. 785).
Percorriamo subito un tornante sinistrorso seguito da una curva verso destra.
Dopo alcuni passi quasi in piano, proseguiamo in leggera salita con un tornante destrorso, ignorando un sentiero che si stacca alla sinistra in leggera discesa.

Ad una biforcazione, seguendo i bolli, teniamo la sinistra (m. 795).
Passando tra due massi effettuiamo un tornante sinistrorso subito seguito da uno destrorso (m. 805).
In salita, superiamo due serpentine sinistra-destra con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Su di una roccetta alla sinistra vediamo i bolli (m. 810).
Dopo pochi passi percorriamo un tornante sinistrorso.
Superiamo un tornante destrorso (m. 815).
Continuiamo quasi in piano con due semicurve sinistra-destra.
Proseguiamo in leggera salita.

Il sentiero si divide solo per aggirare da entrambi i lati alcuni carpini nati dallo stesso ceppo (m. 825).
Dopo un tratto di sentiero incassato, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 830).
Proseguiamo in salita con delle serpentine appena accennate.
Superiamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 845).
Lasciamo a destra delle roccette affioranti.
Continuiamo con due serpentine sinistra-destra.
Un bollo bianco-rosso su di una roccia precede due tornanti sinistra-destra (m. 855).
Superiamo una semicurva verso destra incassata tra le rocce, seguita da una curva verso sinistra (m. 875).

Con un passo alto, scavalchiamo la radice di un albero nato alla sinistra del sentiero e poi cresciuto alla destra (m. 880).
Troviamo due roccette affioranti, una per lato.
Alcune rocce fanno da gradino.

Il sentiero si divide. Teniamo la sinistra e proseguiamo con maggiore pendenza aggirando un masso con i bolli (m. 895).
Subito dopo percorriamo due curve sinistra-destra.
Presso un tornante sinistrorso vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo (m. 910). Continuiamo con un tornante destrorso vicino al precedente.

Il sentiero si divide solo per aggirare una roccetta con i bolli e subito si ricompone (m. 915). In questo punto, dietro è visibile il Lago di Lugano.
Superiamo un'ampia semicurva verso destra.
Continuiamo con poca pendenza.
Con delle serpentine dx-sx-dx passiamo tra delle roccette.
Dopo due semicurve sinistra-destra proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
Lasciamo a destra una roccia sulla quale vediamo due bolli (m. 935).

Riprendiamo a salire e cominciamo a sentire il rumore di un torrente.
Saliamo in modo abbastanza ripido. Alcune rocce formano dei rudimentali gradini.
Percorriamo una curva verso sinistra subito seguita da un tornante destrorso e continuiamo in leggera salita (m. 940).
Alla destra vediamo il torrente formare una cascatella.
Dopo un breve ripido tratto su fondo roccioso, continuiamo con minore pendenza. Alla destra c'è una roccia appuntita.

Il sentiero è in parte bagnato da un ruscello.
Pochi passi più avanti, presso un tornante destrorso, quasi in piano, guadiamo il torrente (m. 955).
Continuiamo con poca pendenza.
Superiamo un tratto incassato nel terreno circostante ed effettuiamo un tornante sinistrorso (m. 960).
Subito dopo passiamo sotto al cavo di una teleferica.
In salita percorriamo una curva verso sinistra.

In basso alla sinistra, incassato tra rocce e terreno, vediamo scorrere il torrente.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra c'è un masso.
Superiamo due curve sinistra-destra vicine tra loro (m. 970).

Proseguiamo tra alberelli e arbusti e percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra.
Troviamo alcune radici che affiorano dal terreno.
Torniamo tra gli alberi e percorriamo due curve sinistra-destra mentre alla destra scende un pendio franato (m. 990).
Superiamo un tratto in salita lasciando a destra una roccetta con i bolli.
Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo in salita con alcune serpentine appena accennate (m. 1000).

Presso un tornante sinistrorso vediamo il Lago di Lugano (m. 1010).
Subito percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con un altro tornante sinistrorso (m. 1020).
Davanti vediamo il Sasso di Monte e la croce sulla vetta.
Dopo un tornante destrorso, quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra.
Troviamo delle pietre attorno al sentiero e un grande masso alla destra.

In salita arriviamo ad un bivio (m. 1025). I segnavia indicano, a sinistra: Sasso di Monte a ore 0.30, Alpe di Puria a ore 0.50, Passo Pairolo a ore 1.50; diritto: Alpe Mapel a ore 0.15, Alpe Serte a ore 0.40, Alpe Noresso a ore 1.15; dietro: Dasio a ore 0.45. Continuiamo diritto in leggera discesa e guadiamo un ruscelletto.
Dopo una breve salita attorniati da roccette, continuiamo quasi in piano.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo in leggera salita. Una traccia attraversa il sentiero e continuiamo diritto come indicato dai bolli.
In salita superiamo un tratto incassato.

Raggiungiamo un altro bivio (m. 1045). I segnavia indicano, a sinistra: Alpe Mapel a ore 0.15, Alpe Noresso a ore 1.15, Passo di Pianca Bella a ore 2; a destra: Alpe Serte a ore 0.40, Rancò a ore 0.55, Passo Stretto a ore 1; dietro: Sasso di Monte a ore 0.30, Alpe di Puria, Dasio a ore 0.50. Andiamo a sinistra in salita.

Ci uniamo a un altro sentiero che sale dalla sinistra e proseguiamo verso destra (m. 1050).
In leggera salita percorriamo un ampio tornante sinistrorso seguito da due curve destra-sinistra (m. 1065).
Il sentiero si sdoppia e pochi metri più avanti si ricompone.
In salita superiamo un tratto incassato nel terreno circostante (m. 1080).

In modo abbastanza ripido percorriamo tre tornanti: dx-sx-dx.
Dopo tre passi quasi in piano riprendiamo a salire (m. 1090). Alla sinistra vediamo il Sasso di Monte.
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1095).

Davanti a un albero, cresciuto facendosi faticosamente strada tra le rocce, effettuiamo un tornante destrorso (m. 1100).
Saliamo in modo abbastanza ripido.
Per un tratto il sentiero si divide in due tracce parallele, entrambe incassate, e si ricompone. Continuiamo con due tornanti sinistra-destra.
Dopo pochi passi in uno slargo prativo, riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido tra radi alberelli (m. 1110).
Superiamo due serpentine destra-sinistra.

Giunti davanti a un precipizio, continuiamo in leggera salita con un tornante destrorso.
In salita, su fondo roccioso, percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Dopo una curva a destra continuiamo su sentiero sterrato (m. 1135).
Usciamo dal bosco. La pendenza aumenta.
Al termine della salita troviamo un cartello che indica dietro Dasio con il sentiero 5. Vediamo l'Alpe Mapel poco sotto alla sinistra e con un breve tratto in discesa la raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 560
Data escursione: maggio 2019

Secondo itinerario: da Dasio (segnavia 3 barrato e 25)

Come descritto nel primo itinerario arriviamo al bivio di quota m. 605 dove i segnavia indicano diritto con Via Leopardi: Alpe Mapel a ore 1.30, Sasso di Monte a ore 1.40, Alpe Noresso a ore 2.30; a destra con Via per Buggiolo: Passo Stretto a ore 1.20, Alpe Riccola a ore 1.45, Seghebbia a ore 2.50, Rancò a ore 0.20/0.30, Forcola a ore 1.45, Alpe di Cima a ore 2.30, Alpe Serte a ore 0.40 (Sent. delle Quattro Valli). Questa volta andiamo a destra.
Camminiamo su di un sentiero quasi in piano; alla sinistra c'è un muro di pietre a secco mentre alla destra ci sono alcune case, stalle e una rete metallica.
Usciti dell'abitato, vediamo il segnavia 3 barrato e proseguiamo tra gli alberi in leggera discesa.

Poi, con il fondo in cemento, scendiamo verso il Torrente Soldo, accompagnati alla destra da protezioni inizialmente di ferro e poi di legno. Vediamo un bollo bianco-rosso.
Al termine della discesa, giriamo a destra e con un ponte di legno attraversiamo il torrente (m. 585).

Oltre il ponte, lasciamo il sentiero che prosegue diritto per prenderne un altro alla sinistra all'inizio del quale i segnavia indicano: Sentiero delle Quattro Valli, Ranco a ore 0.20, Alpe Serte a ore 0.40.
Saliamo alla destra del torrente agevolati da gradini di legno. Passiamo accanto ad alcuni massi ed entriamo nel bosco.
Su di un masso vediamo un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso ed uno giallo con il n. 1 mentre su di un albero vediamo il n. 3 barrato (m. 600).
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. Vediamo vari bolli sui massi e sugli alberi.

Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 620).
Dopo un tornante destrorso saliamo con maggiore pendenza (m. 630).
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso dopo il quale la pendenza diminuisce.
Al successivo tornante destrorso torniamo a salire volgendo le spalle al torrente (m. 640).
Proseguiamo con un tornante sinistrorso trascurando una traccia che continua diritto (m. 650).
Presso il successivo tornante destrorso la pendenza aumenta.
Alla destra ci sono delle protezioni realizzate legando ai tronchi dei rami tagliati.
Continuiamo con un tornante sinistrorso oltre il quale la pendenza diminuisce un poco (m. 660).

Raggiungiamo un cancelletto da aprire e richiudere dopo il passaggio. Ora gli alberi sono più radi e alla sinistra sale un erboso pendio (m. 670).
Passiamo sotto ad un cavo.

Lasciamo a sinistra una vecchia casa di pietra, senza l'uscio, ora utilizzata come stalla e superiamo due tornanti sinistra-destra (m. 685).
Subito percorriamo un altro tornante sinistrorso. In basso, a destra vediamo le case di Dasio e davanti il Lago di Lugano.
Alla destra ci sono il sostegno per una teleferica e il suo vecchio motore (m. 695).

Poco dopo, in leggera salita, giriamo a destra e attraversiamo un prato. Alla sinistra spicca la cima appuntita del Sasso di Monte.
Continuiamo quasi in piano e in alto a sinistra vediamo una casa.
Torniamo tra gli alberi (m. 705).
Proseguiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano (m. 715).

Ignoriamo una sterrata che sale a sinistra e proseguiamo diritto seguendo il segnavia 3 barrato. In basso a destra vediamo il Lago di Lugano.
Dopo un tratto in leggera salita, continuiamo quasi in piano. Una freccia di legno indica la nostra direzione di marcia. Alla destra nei prati c'è una casa di colore rosa. Più in basso vediamo altre case sparse.
Torniamo a salire. Alla sinistra c'è una grande vasca in cemento (m. 725).
Proseguiamo con pochissima pendenza attraversando un prato in alto al quale, alla sinistra, vediamo la vecchia Cascina Rancò.
Superiamo un cancello rotto, di legno, e rientriamo nel bosco (m. 735).

Pochi passi più avanti ci immettiamo su di una sterrata attraversata da un torrente, l'acqua del quale scende anche da un rubinetto. I segnavia indicano, a sinistra con il sentiero delle Quattro Valli: Alpe Serte a ore 0.20, Seghebbia a ore 2; a destra: Drano a ore 0.25; dietro: Dasio e ore 0.20. C'è anche il segnavia 3 barrato che indica verso sinistra. Andiamo a sinistra in leggera salita.

Aggiriamo la vecchia cascina lasciandola alla sinistra. Da questa posizione si gode una bella vista panoramica sul Lago di Lugano (m. 745).
Camminando su delle pietre ben sistemate torniamo a salire e percorriamo un ampio tornante destrorso attorniati da pochi alberi.
Poi la strada ritorna sterrata. Dopo una curva a sinistra rientriamo nel bosco (m. 760).

Presso un tornante sinistrorso troviamo dei segnavia che indicano: Rancò 770 m; a sinistra seguendo il tornante con il percorso 3 barrato: Passo Stretto a ore 0.50, Alpe Riccola a ore 1.10, Seghebbia a ore 2.30; con un sentiero che continua diritto: Forcola a ore 1.15, Alpe Vecchio a ore 1.30. Alpe di Cima a ore 2; dietro: Dasio a ore 0.20, Drano a ore 0.30, San Mamete a ore 1. Subito dopo il tornante, alla sinistra c'è uno slargo. Un segnale stradale indica il divieto di transito a partire da questo punto (m. 770).
Il fondo della stradina ora è formato da pietre fissate con il cemento (m. 785).
Percorriamo una curva verso destra molto ampia.

Raggiungiamo il confine della "Riserva Naturale Orientata della Valsolda" (m. 800). Alla sinistra ci sono due cartelloni intitolati "Valsolda una foresta da proteggere" e "Valsolda una foresta da vivere", una scritta su vetro che indica l'ingresso della riserva ed un'altra su di un paletto in legno che segnala il "Percorso nella Roccia" con un sentiero che scende nella valle. Alla destra ci sono una piccola croce con foto in memoria di una persona scomparsa e il pannello "A" della Via dei Canti che parla della "Foresta Demaniale Valsolda".
Continuiamo diritto in salita. La stradina ora ha il fondo in cemento. Alla sinistra ci sono della protezioni con paletti di ferro che reggono traversi di legno.
Di tanto in tanto troviamo dei cartelli che segnalano il confine della riserva.

Al termine della salita la strada torna sterrata (m. 810).
Dopo un tratto con pochissima pendenza, alterniamo due tratti in salita ad uno quasi in piano. Alla destra ci accompagna una parete rocciosa (m. 820).
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra ignorando un largo sentiero che retrocede alla destra (m. 835).
Continuiamo con poca pendenza. Le protezioni alla sinistra terminano.
Poi torniamo a salire.

Sul lato destro della strada ci sono delle pareti parzialmente sporgenti mentre alla sinistra troviamo un masso in bilico che parrebbe dover precipitare nella valle sottostante da un momento all'altro (m. 840).
Subito dopo alla destra troviamo il pannello "B" della Via dei Canti che parla degli "Acrobati del bosco" vale a dire: la cinciarella, la cincia bigia e la cinciallegra.
Cominciamo a trovare della canaline di legno, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Saliamo in modo abbastanza ripido camminando su pietre ben sistemate (m. 850).
All'esterno di una semicurva verso sinistra troviamo una paretina di rinforzo con pietre e tronchi collocati in orizzontale (m. 865).
Proseguiamo su sterrato, dapprima in leggera salita e poi quasi in piano.

Entriamo in una pineta e troviamo un sentiero che sale a destra. I segnavia indicano diritto con il Sent. della Quattro Valli: Alpe Riccola a ore 1, Seghebbia a ore 2; a destra con il sentiero n. 24: Alpe Pessina a ore 0.30, Alpe di Cima a ore 0.55, Porlezza; dietro: Dasio a ore 0.35, Drano a ore 0.40. Continuiamo diritto (m. 870).

In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra e troviamo il pannello "C" della Via dei Canti intitolato "Troglodita per vocazione" che parla dello scricciolo e del regolo (m. 880).
Un ruscello attraversa il sentiero su di un letto in cemento e pietre. Su di un masso vediamo il segnavia 2 e una freccia; alla destra ci sono una calchera (fornace da calce) e un cartellone che spiega come è stata costruita e come funzionava.
La stradina si biforca e teniamo la sinistra come indicato dai bolli.
Poco dopo percorriamo una curva verso destra molto ampia (m. 890).

Un cartello segnala che siamo arrivati all'Alpe Serte m. 889 (m. 905).
Alla sinistra ci sono: un'area pic-nic con tre tavoli di legno e relative panche e un baitello aperto da un lato sotto al quale c'è un altro tavolo con panche. Un cartellone mostra una cartina della zona. I primi due cartelloni del Sentiero Faunistico parlano del percorso e dei piccoli mammiferi. C'è il pannello "D" della Via dei Canti intitolato "Messaggero dell'autunno" che parla del fringuello e della peppola. Un altro cartello parla delle zecche e fornisce alcune indicazioni utili al riguardo. C'è anche un pannello intitolato "Paesaggi sonori della Valsolda" e una pulsantiera con 16 tasti premendo i quali è possibile ascoltare il verso dei seguenti animali: 1 cincia bigia, 2 cinciallegra, 3 cinciarella, 4 cincia del ciuffo, 5 scricciolo, 6 lui bianco, 7 lui piccolo, 8 cincia mora, 9 cuculo, 0 fringuello, A allocco, B picchio rosso maggiore, C codirosso spazzacamino, D gallo forcello, * cervo, # aquila reale. Poco più avanti c'è il baitello dei servizi igienici.
Alla destra ci sono due baitelli e una fontana con vasca di pietre. Nel mezzo della stradina c'è un albero cresciuto sopra ad un masso.

Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra.
Un rivolo attraversa la stradina su di un letto di piccoli tronchi cementati.
Proseguiamo con poca pendenza e vediamo un bollo rosso-bianco-rosso su di un albero.
Continuiamo quasi in piano. Un rivolo attraversa e bagna la sterrata.
Dopo un breve tratto in discesa continuiamo quasi in piano.
Un ruscelletto, con un piccolo salto, si riversa sulla stradina e la attraversa scorrendo tra due tronchi incassati nel terreno.

Pochi passi più avanti troviamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 905). I segnavia indicano a sinistra: Alpe Mapel a ore 0.55, Grotta dell'Orso a ore 1.10, Passo del Pairolo a ore 2.30. [La sterrata invece dopo un ultimo tratto termina accanto al pannello "E" della Via dei Canti intitolato "Cercatori tra le foglie" che parla dei lui piccolo e del lui bianco. Qui diventa un sentiero e sale al Passo Stretto]. Lasciamo dunque la sterrata e prendiamo il sentiero alla sinistra che inizia in leggera discesa.
In discesa attraversiamo un ruscelletto.
Troviamo un bollo rosso-bianco-rosso e il segnavia 25 su fondo giallo.

Raggiungiamo il terzo cartellone del Sentiero Faunistico che parla della Fauna di Torrente. Su un ponticello di legno, con la sola sponda di destra, attraversiamo il torrente. Un piccolo cartello informa che si tratta del Torrente Elio (m. 895).
Riprendiamo a salire e percorriamo un tratto tra pochi alberi. Seguiamo i segnavia di colore rosso-bianco-rosso.
Il sentiero si divide, si ricompone e prosegue nel bosco. Il fondo è roccioso.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 910).
Alcuni spuntoni di roccia affiorano dal sentiero.

Dopo un tornante destrorso saliamo in modo abbastanza ripido (m. 915).
Continuiamo con due paia di serpentine destra-sinistra a poca distanza l'una dall'altra (m. 925).
Subito dopo ignoriamo un altro sentiero che si stacca alla destra (m. 935).
Per un tratto il sentiero è incassato tra piccole pareti di roccia.
Proseguiamo su sterrato con pochi passi in leggera discesa.
Quasi in piano superiamo due semicurve destra-sinistra.
Percorriamo un tratto in leggera discesa, seguito da un altro in leggera salita bagnato da un rivolo.

Continuiamo in leggera discesa. Troviamo un cartello che indica il divieto di caccia e un quadretto raffigurante una Madonna con Bambino in un incavo sotto una roccia (m. 940).
Un rivolo attraversa il percorso (m. 935). Proseguiamo con poca pendenza.
Saliamo attorniati da pietre mentre per un tratto un ruscello si riversa sul sentiero (m. 940).
Continuiamo diritto in modo abbastanza ripido e con una parete di roccia alla sinistra (m. 950).
Percorriamo una curva verso destra (m. 955).

Un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso e uno con il numero 25 su fondo giallo precedono un tornante sinistrorso (m. 960).
Proseguiamo con poca pendenza su sterrato.
Quasi in piano percorriamo alcune serpentine appena accennate.
Dopo un grande faggio riprendiamo a salire (m. 970).
Superiamo due semicurve destra-sinistra e continuiamo con delle serpentine (m. 980).

Troviamo il quarto cartellone del Sentiero Faunistico che parla dell'orso delle caverne (m. 990). I segnavia indicano: Alpe Serte Vecchia 930 m; con il sentiero faunistico che retrocede alla destra: Passo Stretto a ore 0.30, Bocchetta del Boj a ore 1.20. [Volendo seguire il sentiero faunistico si incontrano i cartelloni n. 5 e n. 6 che parlano dei chirotteri e dei galliformi]. Continuiamo diritto quasi in piano.
Lasciamo a sinistra un'alta roccia isolata accanto alla quale ci sono un tavolo in legno con relative panche.

Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra ricominciamo a trovare dei cartelli che segnalano il limite della Riserva Valsolda.
Passiamo accanto ad un grande faggio con i bolli dipinti sul tronco.
Superiamo una semicurva verso destra, seguita da un'altra verso sinistra mentre guadiamo un ruscello.
Continuiamo in salita.
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo quasi in piano seppur con minimi saliscendi (m. 1030).
Alla sinistra, accanto ad un rivolo che attraversa il sentiero, troviamo uno dei cartelli che segnalano il limite della riserva (tutti gli altri sono alla destra).
Superiamo un altro rivolo nel quale si è incastrato un masso e continuiamo con poca pendenza.
In salita percorriamo due curve destra-sinistra (m. 1040).
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire (m. 1055).

Troviamo dei segnavia che indicano, diritto con il sentiero 25: Alpe Mapel a ore 0.10, Alpe Noresso a ore 1.10, Passo Pairolo a ore 1.50; con un sentiero che scende a sinistra: Sasso di Monte a ore 0.35, Alpe di Puria a ore 1, Dasio a ore 0.55; dietro: Alpe Serte a ore 0.35, Rancò a ore 0.50, Passo Stretto a ore 1. C'è anche un cartello che segnala il divieto di caccia (m. 1070).
Percorriamo un tornante destrorso e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1075).
Alla destra vediamo il Lago di Lugano.
Con poca pendenza arriviamo a un tornante sinistrorso molto ampio e riprendiamo a salire (m. 1090). Qui gli alberi sono pochi e torniamo a vedere il lago.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Lasciamo a destra una roccia sulla quale è stato dipinto un bollo rosso-bianco-rosso (m. 1105).
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra.

Proseguiamo in salita con il sentiero incassato tra le rocce (m. 1120).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Dopo un breve tratto con poca pendenza, in salita superiamo una curva verso destra e davanti cominciamo a vedere il Bivacco Alpe Mapel (m. 1130).
Continuiamo in leggera salita. Un cartello segnala il divieto di caccia.

In leggera discesa superiamo una curva verso sinistra guadando un ruscelletto (m. 1135).
Percorriamo un tratto in leggera salita con il sentiero diviso in due tracce parallele; quella alla destra è bagnata da un rivolo. Subito dopo il sentiero si ricompone.
Camminiamo tra roccette.
Quasi in piano arriviamo alla fine del bosco e con pochi passi attorniati dall'erba raggiungiamo il bivacco (m. 1145).

Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 585 -25
Data escursione: gennaio 2020

Escursioni partendo dal Bivacco:


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