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Il Rifugio Shambalà è situato all'Alpe Giumello sulle pendici meridionali del Monte Muggio (m. 1799). Parte Prima: da Oro (Frazione di Bellano) a Noceno (Frazione di Vendrogno)
Lasciamo la SP 36 al km. 75.2 per prendere l'uscita per Bellano.Con la SP 62 scendiamo al Lago di Como dove ci immettiamo sulla SP 72 che ne costeggia la sponda orientale e la seguiamo verso destra in direzione nord. Dopo 500 metri prendiamo sulla destra la SP 66. Percorriamo questa provinciale per 800 metri e, presso un tornante destrorso, la lasciamo per continuare diritto con Via Strada Nuova per Oro. Dopo un altro chilometro troviamo sulla destra l'inizio della mulattiera. Potremmo lasciare la macchina qui, a lato della carreggiata, ma ci pare opportuno proseguire per altri 170 metri fino al termine della strada dove c'è un parcheggio con 12 posti auto (m. 305). Quasi in piano, torniamo indietro a piedi fino all'inizio della mulattiera (m. 305). Qui troviamo una fontana e una panchina sopra alla quale un cartello e una freccia segnalano Pendaglio. Anche dall'altro lato della carreggiata ci sono un cartello e una freccia che indicano la medesima località. Iniziamo a salire con la bella mulattiera che ha bassi gradini e pietre ben sistemate. Subito percorriamo una curva verso sinistra. Proseguiamo con una staccionata di legno alla sinistra e un muro di pietre alla destra. Alla sinistra vediamo il Lago di Como. Superiamo una semicurva verso destra. Con uno zig-zag sinistra-destra, quasi in piano, attraversiamo un piccolo ponte sotto al quale scorre un ruscello (m. 315). Riprendiamo a salire. Ora la staccionata è alla destra. Giunti davanti a un baitello, la mulattiera si divide e proseguiamo verso sinistra. Passiamo sotto a due cavi. La staccionata ora è alla sinistra (m. 330). Troviamo tre tombini/pozzetti vicini tra loro. Con uno zig-zag sinistra-destra, in piano su di un ponticello simile al precedente, attraversiamo nuovamente il ruscello (m. 345). Proseguiamo in salita nel bosco. Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso. Superiamo una curva verso sinistra (m. 360). Continuiamo con due semicurve destra-sinistra e ignoriamo un sentiero che sale a destra (m. 370). Alla destra ci accompagna un muro mentre alla sinistra ci sono delle protezioni dapprima in ferro, poi in muratura e poi in legno (m. 375). Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra abbiamo alberi e arbusti. Transitiamo sotto tre cavi dell'alta tensione. Troviamo una casa a tre piani alla destra e subito dopo un baitello in muratura alla sinistra. Percorriamo una curva verso destra (m. 380). Alla sinistra c'è un corto muretto coperto dal muschio. Ignoriamo il sentiero che, scavalcando un ruscello, si stacca all'esterno di un tornante destrorso. Riprendiamo a salire (m. 390). Lasciamo a destra un piccolo manufatto in cemento coperto da alcune tegole. Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 395). Ora alla destra c'è un muro di pietre a secco. La pendenza aumenta. Alla sinistra troviamo delle protezioni in legno seguite da altre in ferro intervallate da tratti di muretto (m. 405). Presso una curva verso sinistra un ruscello passa sotto alla mulattiera. Troviamo il segnavia del Sentiero del Viandante (m. 415). Lasciamo a sinistra una casa beige e continuiamo con poca pendenza camminando tra una staccionata in legno alla sinistra e un muro di pietre a secco alla destra. Troviamo un tombino e camminiamo sotto a sei cavi dell'alta tensione che scorrono in parallelo sopra di noi. Superiamo una griglia per lo scolo dell'acqua. Alla sinistra c'è una vecchia stalla (m. 430). Subito dopo troviamo un cancelletto di ferro alla destra. L'assenza di alberi alla sinistra consente una bella veduta panoramica sul Lago di Como e sul M. Bregagno. Riprendiamo a salire e superiamo una semicurva verso destra. Davanti, in alto, cominciamo a vedere la chiesa e alcune case di Pendaglio. Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua (m. 440). Per un tratto alla sinistra ci accompagna una rete metallica di colore verde. Continuiamo in modo abbastanza ripido camminando tra due muretti. Raggiungiamo le prime case di Pendaglio e la chiesa di San Domenico (m. 450). Su di un cartello giallo leggiamo: "La piccola chiesa venne edificata per volontà degli abitanti della frazione tra il 1680 e il 1681. Consiste in un'aula rettangolare con un solo altare e campaniletto. La pala raffigura La Madonna del Rosario con S. Domenico (sec. 17°)". Appare subito evidente che il borgo è abbandonato e molte case sono ormai in cattive condizioni. I segnavia indicano a sinistra il Sentiero del Viandante, Verginate a ore 0.10, Ronchi a ore 0.15, Dervio a ore 0.30; diritto (dopo aver superato uno zig-zag destra-sinistra): Soglio a ore 0.10, Noceno a ore 0.40, Gora a ore 0.30. Continuiamo diritto. Poco dopo la mulattiera si divide davanti a un lavatoio alla cui sinistra c'è una fontana. Due viottoli proseguono tra le case. Seguiamo quello alla destra in leggera salita tra vecchie case e muretti (m. 455). Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo con una mulattiera a gradini inizialmente inerbita. Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e le ultime case. Percorriamo una curva verso destra. Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con pochissima pendenza. Alla sinistra ci accompagna un muro a secco (m. 470). Continuiamo in salita lasciando a destra un rudere (m. 475). Superiamo una curva verso sinistra. Poco dopo, presso una curva verso destra, attraversando un ponticello superiamo il torrente che scende ripido da sinistra (m. 480). Alcuni metri più avanti ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e continuiamo diritto con pochissima pendenza. Alla sinistra c'è un muro di pietre a secco. Alla destra, per un breve tratto, c'è una protezione con paletti di legno e cavo metallico. Alla sinistra vediamo una casa tra gli alberi. In lievissima discesa superiamo una semicurva verso sinistra aggirando un'altra casa tra gli alberi (m. 490). Proseguiamo in salita. Un ruscelletto passa sotto al sentiero. Alla destra c'è una corta protezione in ferro. Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra troviamo una santella contenente un affresco raffigurante San Bartolomeo (m. 495). Riprendiamo a salire lasciando a destra una vecchia cascina composta da tre edifici e tuttora abitata. Con poca pendenza, tra i prati, percorriamo un'ampia curva verso sinistra. Troviamo un'altra vecchia cascina alla sinistra e un sentiero che scende a destra (m. 505). I segnavia indicano, diritto: Noceno a ore 0.30; dietro: Pendaglio a ore 0.10, Verginate a ore 0.20, Oro a ore 0.20; a destra: Gora a ore 0.15, Lezzeno a ore 0.25, Pradello a ore 0.30. Continuiamo diritto. Dopo pochi passi, presso una semicurva verso destra, scavalchiamo un rivolo. Proseguiamo con una mulattiera in modo abbastanza ripido. Raggiungiamo un altro gruppo di case e giriamo a sinistra ignorando un sentiero che scende a destra (m. 515). Passiamo tra una casa restaurata alla destra e un baitello alla sinistra. Entriamo in un bosco composto da alberi di castagni e di noci (m. 530). Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro. Proseguiamo con delle serpentine appena accennate lasciando a destra due vecchie stalle. Continuiamo con un muro di pietre a secco alla destra e, dopo pochi passi, anche con un muretto alla sinistra (m. 550). Presso un tornante sinistrorso troviamo una piccola croce di ferro in memoria di una persona deceduta (m. 560). Dopo un breve tratto in salita proseguiamo con poca pendenza. Alla destra c'è un muro di pietre a secco. All'esterno di un tornante destrorso scorre un ruscelletto (m. 570). Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 575). Saliamo in modo abbastanza ripido. Presso un tornante destrorso, dalla sinistra scende un ruscelletto (m. 585). Poco dopo, con un tornante sinistrorso, aggiriamo una vecchia casa. Alla destra c'è una rete di recinzione. Superiamo una semicurva verso destra. Continuiamo con poca pendenza e con un muro di pietre a secco alla destra (m. 610). Proseguiamo in modo abbastanza ripido tra i muretti di sostegno a vecchi terrazzamenti un tempo coltivati. Con poca pendenza superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 625). Riprendiamo a salire. Alla destra ci sono della gabbie colme di pietre. Percorriamo un tornante destrorso e uno sinistrorso (m. 630). Superiamo un altro tornante destrorso (m. 640). Presso un tornante sinistrorso lasciamo a destra due vecchie stalle (m. 645). Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia. Dopo aver superato un tornante destrorso, alla sinistra troviamo una santella contenente le statue della Madonna di Lourdes e di Bernadette (m. 665). Continuiamo con un corto muretto a secco alla sinistra seguito da un tronco tagliato per ricavarne due sedili sui quali è stato inciso: "2014 F. G." (m. 675). Lasciamo a sinistra una cascina in rovina e subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 685). Continuiamo con un ampia curva verso destra aggirando un rudere (m. 690). Un ruscelletto attraversa la mulattiera passandole sotto. Pieghiamo a sinistra. Dopo una curva a destra, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio aggirando un altro rudere (m. 710). Superiamo un tornante destrorso (m. 715) e due tornanti vicini sinistra-destra (m. 725). Proseguiamo con altri tornanti: sinistra (m. 735), destra (m. 740), sinistra (m. 745), destra (m. 750), sinistra (m. 755). Dopo un breve tratto con poca pendenza riprendiamo a salire e percorriamo un tornante destrorso e uno sinistrorso (m. 760). Continuiamo in modo abbastanza ripido con tre tornanti: sx-dx-sx vicini tra loro (m. 770). Poco dopo superiamo un tornante destrorso (m. 780). La pendenza diminuisce un poco e, in alto verso sinistra, cominciamo a vedere alcune case di Noceno e il bianco campanile della chiesa. Superiamo un tornante sinistrorso e uno destrorso (m. 790). Gli alberi diventano radi e poco dopo il bosco termina. La mulattiera diventa un sentiero. Un ruscelletto lo attraversa passandogli sotto (m. 795). Dopo alcuni passi, con un tornante sinistrorso ci portiamo in direzione della case. Continuiamo con alcuni zig-zag. Ad un bivio prima delle case, possiamo proseguire verso sinistra con il sentiero o diritto con dei gradini di cemento. Un cartello indica Bellano nella direzione dalla quale proveniamo (m. 820). Continuiamo diritto tra le case. Per alcuni metri, alla sinistra c'è un corrimano fissato alla parete di una casa. Giriamo a sinistra e troviamo una panca di marmo accanto ad una casa con la targa: "Locus Amoenus" (m. 825). Continuiamo verso sinistra in leggera salita tra le case ignorando il viottolo alla destra e quello che sale diritto. Davanti vediamo il campanile della chiesa di S. Gregorio Magno. Di fronte ad un rudere proseguiamo con uno zig-zag destra-sinistra aggirandolo. Ora davanti vediamo anche la chiesa ma subito dobbiamo effettuare un tornante destrorso immettendoci sulla viuzza principale (m. 830). In salita raggiungiamo una fontana con vasca che troviamo alla sinistra e prendiamo il viottolo che prosegue diritto, lasciando a destra (dove ci sono la cassetta per imbucare la posta e una bacheca piena di avvisi) la viuzza principale (m. 840). Nota 1: In questa prima parte abbiamo impiegato ore 1.30 per superare un dislivello di m. 535. Con la viuzza principale verso destra si attraversa tutto il borgo e si raggiunge il piazzale sterrato con il parcheggio per coloro che sono arrivati a Noceno in auto. Noceno infatti è raggiungibile anche con una stretta strada asfaltata lunga due chilometri e mezzo che si stacca dalla SP 66 (alla sinistra 400 metri prima del parcheggio sotto San Grato per chi sale da Bellano oppure alla destra 400 metri dopo per chi scende dalla Valsassina). Parte Seconda: da Noceno a Camaggiore
Alla fontana (m. 840) prendiamo il viottolo che sale diritto e poco dopo piega verso sinistra.Davanti a un cortiletto continuiamo con un tornante destrorso (m. 845). Dopo le case proseguiamo con il fondo in cemento. Alla sinistra c'è un muretto a secco e alla destra una rete di recinzione. Dopo una curva verso sinistra troviamo una fontana con vasca (m. 855). Continuiamo su sterrato. Alla sinistra c'è un muretto sormontato da una rete verde. Troviamo subito una biforcazione e andiamo a destra. Poco dopo ignoriamo il viottolo alla sinistra che conduce a un ovile e prendiamo quello a destra che passa davanti a una casa davanti alla quale ci sono un tavolone di legno e le relative panche (m. 870). Percorriamo un tratto quasi in piano (alla sinistra c'è una madonnina nell'incavo di un tronco), uno in leggera discesa e uno in leggera salita. Abbiamo raggiunto la parte alta del paese. Sul muro alla sinistra vediamo un bollo bianco (m. 870). Al termine del muro giriamo a sinistra e riprendiamo la mulattiera che sale nel castagneto, inizialmente incassata tra pietre e terreno (m. 875). Poco dopo percorriamo una curva verso destra. Mentre giriamo a sinistra un sentiero che si immette dalla destra (m. 885). Dopo pochi passi superiamo una curva verso destra aggirando un castagno. Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 895). Continuiamo con una serpentina destra-sinistra (m. 900). Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 910). Vediamo un bollo bianco su di una pietra e percorriamo un tornante destrorso seguito da una sinistrorso (m. 920). Saliamo in modo abbastanza ripido. Alla destra troviamo una piccola croce di ferro in memoria di un quindicenne tragicamente perito (m. 925). Subito dopo un tornante destrorso, alla sinistra troviamo una santella all'interno della quale è rimasto il solo affresco sulla parete di sinistra (m. 935). La pendenza diminuisce un poco. Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 945). Il successivo tornante destrorso è tagliabile con un ripido sentierino (m. 965). Superiamo un tornante sinistrorso (m. 970). Alla destra troviamo un gruppo di betulle mentre dall'altro lato ci sono sempre i castagni (m. 975). Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 990). Lasciamo a sinistra una vecchia casa abbandonata e continuiamo tra i castagni (m. 995). In basso a destra, in lontananza, riusciamo a scorgere tra gli alberi la strada asfaltata per Noceno e una parte del Lario. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1010). Poco dopo, troviamo due pezzi di un vecchio tronco collocati raso terra alla destra del sentiero. Riprendiamo a salire. Lasciamo a destra la parte bassa (circa m. 1.70) di un grosso vecchio tronco, cavo e coperto dal muschio (m. 1025). Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1030). Presso una curva verso destra attraversiamo un torrente che troviamo asciutto. Poco sopra, alla sinistra, c'è una centralina probabilmente allo scopo di rivelare smottamenti o slavine. Infatti guardando in basso a destra, vediamo che il solco scavato dal torrente scende dritto dritto sulla verticale di Bellano. Proseguiamo in salita. Superiamo una curva verso sinistra. Alla sinistra troviamo una santella recentemente ridipinta di bianco. All'interno ci sono una piccola croce e una statuetta della Madonna (m. 1050). Dopo pochi passi, in un prato all'esterno di un tornante sinistrorso, vediamo il pannello solare che alimenta la centralina trovata poco prima alla quale è collegato con un cavo che scorre sotto terra. La mulattiera ora sale incassata tra due muretti di pietre a secco. Raggiungiamo Monte Basso di Camaggiore. Le vecchie case, stalle e fienili da tempo abbandonati sono in cattivo stato e si stanno lentamente trasformando in ruderi. Piegando leggermente a sinistra li attraversiamo (m. 1060). Dopo alcuni passi abbastanza ripidi proseguiamo con poca pendenza e usciamo dall'alpeggio (m. 1075). All'esterno di una curva verso sinistra troviamo l'ultima vecchia casa e subito dopo l'ultimo rudere (m. 1080). Presso un tornante destrorso alla sinistra si stacca un muretto (m. 1090). Proseguiamo in salita. Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1095). Continuiamo con due tornanti ravvicinati destra-sinistra, il secondo dei quali aggirando una grossa pietra (m. 1100). In modo abbastanza ripido percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1105). Dopo pochi passi lasciamo a destra un rudere. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1120). Il percorso è ormai diventato una via di mezzo tra la mulattiera e il sentiero. La pendenza diminuisce un poco. Percorriamo altri tornanti: destra (m. 1130), sinistra (m. 1135), destra (m. 1140), sinistra (m. 1145). Continuiamo in modo abbastanza ripido. Un sentiero sale dalla sinistra. In alto a destra cominciamo a vedere alcune case di Camaggiore. Poco dopo, davanti vediamo altre case (m. 1155). Alla sinistra ci sono un cancelletto e una rete verde. Su di una casa alla destra notiamo il cartello: "La baita de Giallo". Il bosco termina e alla sinistra vediamo un bel panorama sul Lario (m. 1170). Davanti a una casa giriamo a destra. Un cartello su di un albero indica Noceno nella direzione dalla quale proveniamo. Alla destra ci sono un crocefisso e un esemplare del barometro a corda già visto in altri luoghi. Proseguiamo in salita tra erba rasa. Poco dopo pieghiamo a sinistra e continuiamo tra due file di ginestre. Lasciamo a sinistra un pannello solare all'interno di una recinzione (m. 1185). Giriamo a destra e passiamo sotto tre cavi. Poco dopo ci immettiamo su di una sterrata che seguiamo verso sinistra (m. 1200). Alcuni cartelli indicano, diritto: Prà Bolscino, Giumello; a sinistra: S. Ulderico; dietro: Noceno. Nota 2: In questa seconda parte abbiamo impiegato ore 1 per superare un dislivello di m. 360. La sterrata verso destra conduce al vicino Rifugio Ragno e continuando si attraversa tutto l'alpeggio oppure risalendo un sentiero ci si immette sull'altra sterrata che lo aggira a monte. Camaggiore è raggiungibile anche in auto con una strada che si stacca dalla SP 66 (alla sinistra 400 metri dopo il parcheggio sotto al Rifugio S. Grato per chi sale da Bellano oppure alla destra 400 metri prima per chi scende dalla Valsassina). Questa strada inizialmente è asfaltata; poi diventa sterrata e da questo punto occorre avere il permesso di transito (pass Euro 2 acquistabile presso gli esercizi commerciali della zona) oppure proseguire a piedi per km. 1.7 Parte Terza: da Camaggiore a Giumello
Seguiamo la sterrata verso sinistra, quasi in piano (m. 1200). Ai lati ci sono varie panche e dei prati nei quali vediamo altalene e altri giochi.Dopo un tratto in leggera salita raggiungiamo la chiesa di S. Gerolamo che troviamo alla destra mentre alla sinistra, quindici gradini più in basso, c'è una grande croce in bella posizione panoramica sul sottostante Lago di Como e sui monti oltre la sua sponda occidentale tra i quali appare anche una parte del Lago di Lugano. Accanto alla chiesa ci sono un cartello che parla dei sentieri partigiani nella Muggiasca e cinque panche (m. 1205). Dopo la chiesa continuiamo quasi in piano. Poco sopra alla destra vediamo un tavolo di legno e una panca. Con un tratto in salita e con una staccionata alla sinistra andiamo ad immetterci sull'altra sterrata che ha aggirato a monte l'alpeggio (m. 1210). Qui troviamo una palina con segnavia che indicano, diritto: S. Ulderico a ore 1, Alpe Giumello a ore 2; dietro: Busè a ore 0.50, Vendrogno a ore 1.30, Noceno; a destra: Prà Bolscino a ore 0.45, Alpe Chiaro a ore 1.15, Alpe Giumello a ore 1.30 [in realtà alla destra non si stacca alcun sentiero e questi segnavia andrebbero posizionati più avanti dopo una curva a destra]. Continuiamo diritto quasi in piano. Alla destra, notiamo una solitaria betulla cresciuta orizzontalmente a causa del vento del lago che solitamente in questa zona soffia forte. Alla destra troviamo anche un masso con una freccia e una scritta che indicano S. Ulderico. Poco dopo arriviamo al "Cantun della Breva" dove la strada gira a destra. Alla sinistra cominciamo a vedere il Legnoncino e il Legnone. Troviamo subito alcuni bolli bianchi che segnalano tracce di sentiero che salgono a destra tra l'erba verso il Monte Croce di Muggio. Lasciamo pertanto la sterrata (poco più avanti c'è la casera dove d'estate si può comprare il formaggio) e seguiamo queste tracce. In particolare dobbiamo farci guidare delle frecce color arancione, a volte accostate alla lettera "G" che indica Giumello, puntando in direzione del monte ben evidente davanti a noi. Percorriamo un tratto abbastanza ripido e troviamo una freccia bianca su di una pietra. Continuiamo con un tratto in leggera salita e troviamo un bollo bianco su di un'altra pietra (m. 1225). Poco dopo vediamo una freccia arancione su di un'altra pietra. Continuiamo in salita e troviamo una freccia arancione. Con poca pendenza, poco dopo, raggiungiamo un masso lungo e basso sul quale vediamo la freccia arancione e la "G" (m. 1240). Per un tratto la traccia è più evidente e la seguiamo fino a un casello dell'acquedotto sul quale sono state dipinte la freccia arancione e la "G". Continuiamo diritto (m. 1265). Proseguiamo in salita e troviamo un masso con i bolli. Passiamo accanto a delle pietre ammucchiate su alcune delle quali ci sono dei segni bianchi e rossi (m. 1285). Da questo punto la pendenza diventa ripida. Troviamo subito una freccia arancione su di una pietra. Continuiamo sempre diritto. La pendenza aumenta ancora (m. 1300). Alla sinistra vediamo il Legnone e il Legnoncino; dietro ora vediamo anche la parte alta del Lario. Raggiungiamo un masso e alcune roccette affioranti dal terreno. Proseguiamo diritto (m. 1355). Troviamo una freccia bianca su di una pietra e lasciamo a destra un cartello che segnala il divieto di caccia (m. 1370). La pendenza diminuisce un poco. La traccia si sdoppia: da una parte prosegue verso degli alberi alla sinistra dove gira a destra, l'altra prosegue diritto (m. 1380). Scegliamo di continuare diritto. Presso una curva verso sinistra troviamo un bollo e una freccia arancione (m. 1400). Poco dopo percorriamo un tornante destrorso. Ora la traccia è più evidente (m. 1405). Lasciamo a destra altri due cartelli che indicano il divieto di caccia. In basso a destra vediamo: una baita con una lunga pensana, Bellano, il Lario e anche un'ampia porzione del Lago di Lugano. Giriamo a sinistra e riprendiamo a salire ripidamente (m. 1410). Vediamo un bollo bianco su di una pietra (m. 1420). Su di un'altra pietra vediamo una freccia bianca e una arancione (m. 1425). La pendenza diventa molto ripida. Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1435). Poco dopo troviamo una freccia e un bollo arancione. Ora la traccia, più evidente, sale incassata nel terreno circostante e i segnavia appaiono a scadenza quasi regolare. Dopo alcuni zig-zag continuiamo in modo rettilineo (m. 1455). Superiamo una curva verso destra. La pendenza diminuisce un poco ma dopo la successiva curva verso sinistra torniamo a salire ripidamente. Arriviamo al termine della salita e troviamo un cartello che segnala il divieto di caccia (m. 1470). Continuiamo diritto come indicato da una freccia arancione, dapprima con poca pendenza e poi in salita, in direzione della vetta del M. Croce di Muggio. Alla sinistra vediamo sempre il Legnoncino e il Legnone. Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo in leggera salita (m. 1490). Passiamo accanto ad una freccia arancione (m. 1500). Lasciamo a destra un altro cartello di divieto di caccia. Raggiungiamo il grande pannello verde di un ripetitore davanti al quale ci immettiamo su di un sentiero (m. 1505). I segnavia indicano: Prà Bolscino m. 1530; a sinistra: Anello M. Muggio ore 2, Alpe Dolca a ore 0.20, S. Ulderico a ore 0.50 [il sentiero per S. Ulderico presenta dei brevi passaggi di disarrampicata nei quali bisogna mettere le mani sulla roccia. Lo abbiamo percorso al ritorno facendo l'anello del Monte Muggio]; a destra: Alpe Giumello a ore 0.30; dietro: Camaggiore a ore 0.30, Vendrogno a ore 2. Andiamo a destra quasi in piano. Dopo alcuni passi pieghiamo a sinistra e riprendiamo a salire. Lasciamo a destra un cartello di divieto di caccia. Subito dopo troviamo una crocetta di ferro in memoria di una persona deceduta (m. 1520). Continuiamo con poca pendenza ammirando lo splendido panorama sul lago e sui monti (m. 1525). Il sentiero prosegue a mezza costa con un ripido pendio erboso che scende alla destra (m. 1535). Superiamo un tratto quasi in piano e uno in leggera discesa. Una dopo l'altra, troviamo due pietre nel sentiero (m. 1530). Percorriamo due tratti con poca pendenza intervallati da uno quasi in piano. Ora nel pendio che scende alla destra ci sono anche degli arbusti. Troviamo delle roccette affioranti che possiamo aggirare da entrambi i lati (m. 1535). Altre pietre le troviamo presso una semicurva verso sinistra. Dopo pochi passi in discesa continuiamo in leggera salita. Su fondo roccioso percorriamo una curva verso sinistra passando accanto ad un altro cartello che segnala il divieto di caccia (m. 1535). Dopo un tratto in leggera discesa continuiamo quasi in piano. Percorriamo una semicurva verso destra assecondando un ansa della montagna (m. 1530). Per una diecina di metri il sentiero procede su due tracce parallele e poi si ricompone. Aggiriamo due pietre alla sinistra. In leggera salita aggiriamo altre pietre con dei segni bianchi. Passiamo tra delle roccette affioranti e superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 1540). Dopo pochi passi in discesa continuiamo in leggera discesa. Davanti cominciamo a vedere la Grigna. Proseguiamo quasi in piano (m. 1530). Ignoriamo un sentiero che scende a destra e superiamo due semicurve sinistra-destra. Vediamo una freccia bianca dipinta su di una pietra nel sentiero. Poco dopo percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo in leggera discesa. Davanti vediamo l'Alpe Chiaro e in basso alla destra il sentiero da Mornico (descritto nel secondo itinerario). Troviamo un'altra freccia bianca. Quasi in piano raggiungiamo una palina (m. 1520) con dei segnavia che indicano: Alpe Chiaro 1533 m; diritto: Alpe Giumello a ore 0.10; dietro-destra: Monte Tedoldo a ore 0.30, Mornico a ore 1.10, Vendrogno a ore 1.50; dietro: Anello M. Muggio ore 2.20, S. Ulderico a ore 1.10, Camaggiore a ore 0.50. Dopo alcuni passi in discesa verso destra, giriamo a sinistra e continuiamo quasi in piano. Poco più in alto alla sinistra c'è una lunga pensana. Il sentiero si allarga e diventa una stradina inerbita che poco dopo si immette su di una sterrata con la quale proseguiamo diritto in lievissima salita. Alla sinistra ci sono le case dell'alpeggio. Troviamo anche una panchina con inciso il nome Vittorio, una fontana con vasca e altre case (m. 1525). In leggera discesa raggiungiamo il cartello, affisso al tronco di un albero e rivolto verso coloro che provengono dalla direzione opposta, sul quale leggiamo: "Alpe Chiaro 1533". Oltre l'alpeggio attraversiamo un ruscello che bagna la sterrata e proseguiamo in leggera salita. Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1545). Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra troviamo il monumento agli alpini in una zona recintata e, subito dopo, la mulattiera che sale verso la chiesa dell'Alpe Giumello. Attraversiamo un gruppo di pini. Alla destra c'è una staccionata. Percorriamo una semicurva verso destra. In discesa superiamo un rivolo che passa sotto alla sterrata in un tubo. Continuiamo in leggera salita. Troviamo un'altalena ed una panchina alla destra, altre tre panchine alla sinistra. Siamo arrivati all'Alpe Giumello. Proseguiamo in leggera discesa tra le case. La strada ora ha il fondo acciottolato. Dalla destra arriva la mulattiera descritta nel terzo itinerario. Subito dopo c'è la Capanna Vittoria (m. 1538). Dopo un tratto quasi in piano, in salita percorriamo una curva a destra. Superiamo una stanga verde. Alla destra c'è una cabina dell'Enel. Ora la strada è asfaltata. In leggera salita raggiungiamo il vasto parcheggio al termine della carrozzabile asfaltata che sale da Narro (m. 1550). Seguendo la strada teniamo la destra. Passiamo accanto al Ristoro Genio e proseguiamo in leggera discesa. Lasciate a destra due stradine asfaltate private, vediamo poco più in basso il Rifugio Shambalà e lo raggiungiamo con una gradinata o con la successiva deviazione (m. 1535). Nota 3: In questa terza parte abbiamo impiegato ore 1.30 per superare un dislivello di m. 387 -52 Riassumendo. Se iniziamo a camminare da Oro: tempo impiegato ore 4, dislivello m. 1282 -52 da Noceno: tempo impiegato ore 2.30, dislivello m. 747 -52 da Camaggiore: tempo impiegato ore 1.30, dislivello m. 387 -52 Data escursione: aprile 2019 Quinto itinerario: da Indovero Come descritto nel primo itinerario, venendo dalla Valsassina, arriviamo a Indovero dove, con uno stretto tornante destrorso, prendiamo Via Pomaleccio all'inizio della quale cartelli stradali e segnavia indicano: parcheggio, Pomaleccio, sentieri, Alpe Intelco a ore 0.50, Alpe Ortighera a ore 1.10, Alpe Giumello a ore 2.30, Faggi monumentali a ore 1.10, S. Ulderico a ore 1.45. C'è anche una cartina della zona. Un centinaio di metri più avanti lasciamo la macchina nei parcheggi a lato della strada (m. 895). Salendo da Bellano invece, dopo Mornico attraversiamo Narro e arriviamo ad Indovero dove prendiamo Via Pomaleccio alla sinistra. Ci incamminiamo con pochissima pendenza seguendo la strada asfaltata. Alla sinistra ci sono delle case e un prato, alla destra delle protezioni a valle. Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo con le case da ambo i lati. Alla fine dell'abitato, alla destra troviamo una santella con un affresco parzialmente cancellato dal tempo. Percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo tra gli alberi. Scavalchiamo una griglia per lo scolo dell'acqua. Alla sinistra della strada c'è un altro parcheggio con dodici posti auto. Poco dopo alla sinistra troviamo la chiesa della Madonna del Pomaleccio, risalente al 1760, con la grande scritta "Ave Maria" sopra al portico. Un viottolo inerbito, con poca pendenza conduce alla chiesa che abbiamo trovato chiusa (m. 915). Proseguendo con il viottolo troviamo una fontanella e ignoriamo un sentiero che sale a sinistra nel bosco. In leggera discesa ci riportiamo sulla strada che nel frattempo ha aggirato la chiesa con due semicurve destra-sinistra. Continuiamo con pochissima pendenza. All'esterno di un tornante destrorso troviamo la Cascata del Torrente della Valle della Madonna. Nello slargo davanti alla cascata ci sono due tavoli con relative panche e una cartina che illustra i sentieri della zona (m. 920). Attraversiamo il torrente su di un ponte con le sponde in ferro dipinte di bianco. Un cartello a cura del Comune di Casargo avverte che da questo punto percorreremo la strada agro-silvo-pastorale Indovero - Intelco - Ortighera - Chiaretto sulla quale il traffico è vietato ai veicoli non autorizzati. I segnavia indicano: Alpe Intelco a ore 0.40, Alpe Ortighera a ore 1.05, Casargo a ore 0.25. Continuiamo con il fondo in cemento, in leggera salita, nel bosco. Troviamo una santella, spalle alla strada e con la facciata rivolta a valle verso un sentiero che sale dalla destra (m. 925). La santella contiene un affresco, parzialmente cancellato dal tempo, raffigurante una Madonna con Bambino. I segnavia indicano, davanti: Alpe Intelco a ore 0.40, Alpe Ortighera a ore 1.05; dietro: Pomaleccio a ore 0.05; a destra in discesa: Casargo a ore 0.25. Continuiamo diritto in salita. Superiamo due semicurve sinistra-destra. Nei prati alla sinistra vediamo una vecchia cascina che la strada aggira con un ampio tornante sinistrorso (m. 945). Torniamo nel bosco. Di tanto in tanto troviamo una canalina di ferro, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada. Tra gli alberi alla destra vediamo una vecchia stalla-fienile (m. 960). Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 970). Continuiamo con poca pendenza e con il fondo sterrato (m. 990). Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso le vecchie case dell'Alpe Segnagolo. Dalla strada ne vediamo alcune e solo la prima sembra abitata mentre le altre sono ridotte a dei ruderi. Presso una semicurva verso sinistra troviamo un altro sentiero che sale all'alpeggio. Continuiamo in leggera salita (m. 995). Alla sinistra troviamo una casa ben ristrutturata seguita da una fontana con una grande vasca in cemento (m. 1005). Pochi passi più avanti passiamo tra una casa ristrutturata alla sinistra e dei ruderi alla destra. Percorriamo un tratto allo scoperto nel quale lasciamo a destra una bella, piccola baita (m. 1015). Passiamo accanto ad un grande vaso di terracotta e rientriamo nel bosco composto principalmente da faggi alla sinistra e da castagni alla destra. La strada ora è asfaltata e procede in salita (m. 1025). Alla sinistra abbiamo un muro di pietre a secco. All'interno di una semicurva verso sinistra, una stradina sale verso due vecchie case (m. 1045). Proseguiamo con il fondo in cemento. Superiamo una semicurva verso destra tornando nel bosco. Continuiamo in salita. In alto alla sinistra vediamo un gruppetto di case (m. 1050). Le aggiriamo con una semicurva presso la quale una stradina, chiusa da una stanga di legno, sale a raggiungerle. Pochi passi più avanti, presso una curva verso destra, un torrente attraversa la strada. Questo, come tutti i successivi corsi d'acqua, li abbiamo trovati asciutti (m. 1065). Il terreno alla sinistra è rinforzato da un muro realizzato con grosse pietre. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1675). Poco dopo, allo scoperto, lasciamo a sinistra una casa ristrutturata e con un giardino a gradoni (m. 1080). Rientriamo nel bosco. Per un tratto alla destra ci accompagna una staccionata. Proseguiamo in leggera salita su sterrato (m. 1095). Poco dopo, in leggera discesa superiamo una semicurva verso sinistra. Continuiamo quasi in piano, con un tornante destrorso presso un quale un torrente scende dalla sinistra formando una cascata e poi attraversa la strada. Subito dopo, in leggera discesa, percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo quasi in piano rientrando nel bosco. Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo in leggera salita. Presso una semicurva verso destra un torrente attraversa la strada. Percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo quasi in piano. Un torrente attraversa la strada (m. 1100). Proseguiamo in leggera salita con il fondo in cemento. Uno dopo l'altro, anche due ruscelli attraversano la strada (m. 1110-1115). Continuiamo su sterrato. Alla sinistra troviamo un casello dell'acquedotto e una fontana con vasca in cemento. Percorriamo un breve tratto quasi in piano. Un torrente attraversa la strada. Continuiamo in leggera salta e ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra in leggera discesa. Proseguiamo in salita (m. 1125). Poco dopo, presso una semicurva verso sinistra, troviamo un canalino in cemento per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada (m. 1130). Continuiamo con poca pendenza. Un ruscelletto attraversa la strada. Proseguiamo con il fondo in cemento (m. 1135). Un altro ruscello attraversa la strada. Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1150). Alla sinistra ci accompagna un muro di pietre a secco (m. 1155). Alla sinistra il bosco termina e, poco più avanti, vediamo l'Alpe Indovero. Possiamo prendere il viottolo che attraversa l'alpeggio oppure possiamo seguire la strada, ora sterrata, che lo aggira.
Proseguiamo nel bosco.
Dopo pochi passi percorriamo una curva verso destra e continuiamo in salita con il fondo in cemento.
Alla destra tra gli alberi riusciamo ancora a scorgere Premana.
Continuiamo con il sentiero che piega a sinistra e sale in modo abbastanza ripido.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello m. 675 -35 |
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ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
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![]() Altezza: m. 1535 Gruppo: Valsassina Ubicazione: Alpe Giumello Comune: Casargo - LC Carta Kompass: 105 A3 Coordinate Geo: 46°02'42.30"N 9°21'48.40"E Gestore: Famiglia Spazzadeschi Telefono gestore: 340 6722738 Telefono rifugio: 0341 802024 Posti letto: 21 Apertura: chiuso al giovedì Pagina aggiornata il: 01/01/2021 |
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