Il Bivacco Provolino si trova ad Ovest del Passo Ablès (m. 3012) che si apre tra la Cresta di Réit e il Monte Cristallo, e separa la Valle del Bràulio dalla Valfurva.
Dal percorso di salita lungo la Valle dei Vitelli ed anche dal Passo Ablès, il bivacco non è visibile in quanto è situato sul versante opposto della cresta.
Il bivacco è stato ricavato da una baracca militare risalente alla guerra del 1915-18 e dispone di sette posti letto con materassi e coperte, fornello
a gas, stufa a legna, tavolo e panche. Manca la legna come pure l'acqua sorgiva.
La parte finale del percorso presenta alcuni tratti molto esposti su terreno instabile. Un paio di catene sarebbero molto utili per agevolare e
assicurare la salita ma purtroppo non ci sono.
Itinerario dal tornante 17 della SS 38 dello Stelvio (EE)
Da Bormio con la statale 38 saliamo verso il Passo delle Stelvio. Presso ogni tornante un cartello di legno ne indica il numero progressivo
(partendo dall'alto verso il basso) e l'altezza.
La nostra escursione inizia al tornante sinistrorso con il n. 17 (m. 2147). Qui c'è spazio solo per due auto. Possiamo però proseguire fino al
tornante n. 16 dove c'è la Seconda Casa Cantoniera, poco prima della quale sulla destra c'è un ampio parcheggio. In questo caso, a piedi, torniamo al
tornante n. 17. I segnavia indicano con il sentiero che si stacca all'esterno del tornante: percorso 505, Le Buse a ore 1.10, Piano dei Pecci a ore
1.50, Tre Baracche a ore 3.20; percorso 531, Passo Ables a ore 3.30 traccia per escursionisti esperti; seguendo la statale in salita: percorso 505, II^
Cantoniera a ore 0.15, Le Rese Basse a ore 1.50, Passo Stelvio a ore 3.
Ci incamminiamo su di un sentiero quasi in piano verso la Valle dei Vitelli, ignorando una stradina che scende a destra.
Poi cominciamo a salire, circondati da erba e pietre.
Superiamo un piccolo avvallamento (m. 2200).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita tra i prati (m. 2235).
Il sentiero si sdoppia e dopo una diecina di metri si ricompone.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra c'è un masso (m. 2245).
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire camminando tra piccole pietre.
Alla destra troviamo quello che sembra il letto in secca di un torrente, con tre muri di pietra distanziati tra loro, dai quali il corso d'acqua
dovrebbe effettuare dei salti (m. 2260-85).
Dopo uno zig-zag destra-sinistra passiamo accanto ad un palo (m. 2300).
Ci abbassiamo per un paio di metri e con un ponticello di legno attraversiamo un impetuoso torrente.
Sulla sponda opposta giriamo a sinistra e riprendiamo a salire con un sentiero tra erba e pietre.
Passiamo accanto ad un ometto (m. 2320).
Percorriamo un tratto quasi in piano su fondo roccioso poi riprendiamo il sentiero che torna a salire (m. 2330).
Alla sinistra, in una valletta rocciosa vediamo scorrere il torrente. Percorriamo un tornante destrorso.
Arriviamo ad un bivio dove dobbiamo proseguire verso destra (m. 2345). La palina con i segnavia non è stata collocata al crocevia ma alcuni metri a
sinistra. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 505: Lago del Mot a ore 0.30, Le Rese Basse a ore 2.20, Passo dello Stelvio a ore 3.20; a
destra con il sentiero 505; Le Buse a ore 0.40, Tre Baracche a ore 2.40, Bormio a ore 4.10; a destra con il sentiero 531: Passo dell'Ables a ore 2.20,
Alpe Solaz di Sotto a ore 5, S. Nicolò a ore 6.40; dietro con il sentiero 505.1: SS 38 dello Stelvio e ore 0.30, II^ Cantoniera a ore 0.40.
Percorriamo poi un ampio tornante sinistrorso in leggera salita (m. 2355).
Subito dopo ne percorriamo uno destrorso, quasi in piano, circondati da sfasciumi. Passiamo accanto ad un ometto e vediamo per la prima volta il
segnavia n. 4 a bandierina.
Riprendiamo a salire attorniati in prevalenza da erba e vediamo altri due segnavia n. 4 (m. 2365-80).
Continuiamo con delle serpentine. Stiamo aggirando la vallata in senso orario.
Lasciamo a destra un masso con il segnavia 4 (m. 2395).
In basso alla destra possiamo vedere i tornanti della statale, la II^ Casa Cantoniera e il parcheggio che la precede.
Il sentiero si biforca e dopo un breve tratto si ricompone. Anche qui ci sono due segnavia con il n. 4 (m. 2410).
Quasi in piano attraversiamo un canalino roccioso (m. 2430). Troviamo altri segnavia con il numero 4 che marcano abbondantemente questa parte del percorso.
Il sentiero si snoda tra sfasciumi.
Dopo una curva a sinistra, in leggera discesa arriviamo ad un'altra curva a destra e riprendiamo a salire.
Troviamo un altro paio di segnavia n. 4 in un tratto quasi in piano (m. 2445).
In salita percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Giriamo a destra quasi in piano.
Dopo una breve discesa, quasi in piano percorriamo un tornante destrorso.
Con un tornante destrorso arriviamo ad un bivio (m. 2455). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 531: Passo dell'Ables a ore 2, Alpe Solaz di
Sotto a ore 4.40, S. Nicolò a ore 6.20; a destra con il sentiero 505: Le Buse a ore 0.10, Tre Baracche a ore 2.20, Bormio a ore 3.50; dietro: II^
Cantoniera a ore 0.50, Le Rese Basse a ore 2.40, Passo della Stelvio a ore 3.40. Andiamo a sinistra tra erba e pietre. Da questo punto fino al passo
non troveremo più segnavia né bolli ma solo ometti e qualche palo fissato tra le pietre.
Lasciamo a destra un masso sopra al quale due pietre formano un ometto (m. 2465).
Proseguiamo quasi in piano, a mezza costa, circondati da sfasciumi. Passiamo accanto ad un ometto.
Continuiamo in salita. Ormai siamo sulla morena del vecchio ghiacciaio.
Percorriamo un tornante destrorso ed uno sinistrorso (m. 2480).
Su di un masso vediamo un vecchio cavo arrugginito attorcigliato (m. 2490).
Proseguiamo con poca pendenza. Oltre alle pietre troviamo anche qualche masso.
Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo in leggera salita.
Passiamo accanto ad un paletto di legno infisso tra le pietre, con funzione di ometto (m. 2510).
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita e vediamo alcuni massi isolati nella pietraia.
Il sentiero si biforca e andiamo a sinistra, con la traccia più marcata, come indicato da un ometto (m. 2520).
Poco dopo percorriamo due curve sinistra-destra.
Dopo un tornante destrorso riprendiamo a salire (m. 2530).
Continuiamo con altri tornanti sx-dx-sx segnalati da ometti.
Su scivolosa sabbietta continuiamo con una curva a destra seguita da una a sinistra e da un tornante destrorso (m. 2570).
Proseguiamo quasi in piano sempre seguendo gli ometti.
Ci abbassiamo di un paio di metri e, dopo un masso con ometto, riprendiamo a salire seguendo altri ometti su tracce di sentiero, in un paesaggio lunare.
A volte vediamo degli ometti un po' fuori dalla traccia.
Passiamo tra due ometti e poco dopo troviamo un palo infisso tra due pietre (m. 2600).
Presso una curva a destra vediamo un pezzo di palo spezzato.
Lasciamo a sinistra un ometto e percorriamo un tratto quasi in piano (m. 2610).
Dopo un tornante destrorso torniamo a salire.
Troviamo un altro paletto infisso tra le pietre.
Continuiamo con delle serpentine passando accanto ad un altro ometto (m. 2625).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido camminando su della sabbietta. Ignoriamo un'altra traccia che sale a sinistra.
Passiamo accanto ad un palo infisso tra le pietre. In questa zona vediamo anche dei fiorellini gialli, piccola nota di colore nell'immenso grigiore
della morena (m. 2645).
Con alcune serpentine arriviamo ad un altro palo (m. 2655).
Saliamo ripidamente su scivolosa sabbietta.
Troviamo un paletto rotto che spunta appena tra le pietre.
Proseguiamo con uno zig-zag destra-sinistra. In basso alla destra vediamo un laghetto (m. 2670).
Dopo alcuni passi in leggera salita, risaliamo in modo abbastanza ripido lungo un contrafforte tra due valli.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita lungo la cresta dove soffia un vento freddo (m. 2690).
Lasciamo a sinistra un masso (m. 2700) e poi a destra un altro che sembra stia per cadere a valle (m. 2715).
Poi, in leggera salita, arriviamo in fondo alla cresta e giriamo a sinistra.
Dopo pochi passi in discesa, saliamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra segnalati da ometti.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano seguendo gli ometti. Troviamo un palo infilato tra le pietre (m. 2725).
In leggera salita passiamo accanto ad un ometto.
Passiamo tra un paletto ed un ometto (m. 2735). Seguiamo altri ometti.
Troviamo del vecchio filo spinato e delle scatolette arrugginite risalenti alla Grande Guerra (m. 2745).
Saliamo in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag, avvicinandoci e allontanandoci dal pendio scosceso alla destra.
Poi pieghiamo a sinistra (m. 2765).
Poco dopo un ometto ci fa girare a sinistra scavalcando una pietra (m. 2775).
Saliamo ripidamente a zig-zag tra pietre e pietrisco.
Attraversiamo un piccolo spiazzo in piano e proseguiamo verso destra.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Raggiungiamo un altro spiazzo dove troviamo a terra vari pali con filo spinato (m. 2790).
Continuiamo diritto in salita.
Presso un ometto, percorriamo due passi in discesa e poi giriamo a sinistra quasi in piano.
Accanto ad un altro ometto giriamo a destra e torniamo a salire.
Camminiamo alla sinistra di una roccia, in leggera salita.
Passiamo tra due rocce, quasi in piano.
Torniamo a salire e passiamo accanto ad un altro palo infisso nelle pietre (m. 2810).
Percorriamo pochi passi in discesa con un piccolo nevaio alla destra.
Proseguiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano tra ometti e sfasciumi poi torniamo a salire.
Continuiamo quasi in piano sempre seguendo vari ometti.
Superata una roccetta, passiamo nello spazio tra due piccoli nevai.
Torniamo a salire. Camminiamo tra delle roccette lasciando un ometto a sinistra (m. 2825).
Proseguiamo in un canalino tra roccette. Poi ne usciamo e, quasi in piano, passiamo accanto ad un palo di legno (m. 2840).
Continuiamo diritto in salita verso un altro palo alla cui sinistra c'è una pozza.
Seguiamo gli ometti, a volte fatti con una sola pietra sopra un masso, in salita.
Giriamo a sinistra e risaliamo una roccia verso un ometto.
Continuiamo con poca pendenza.
Poi, quasi in piano, lasciamo a sinistra una piccola pozza (m. 2865). Alla sinistra, in lontananza, è ben visibile quanto resta del ghiacciaio del M. Cristallo.
Superiamo un paletto di legno.
In salita ne raggiungiamo un altro collocato accanto ad uno spiazzo e poi un altro ancora.
Proseguiamo in lievissima discesa tra chiazze di neve qua e là, e troviamo altri paletti.
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo quasi in piano.
Saliamo un contrafforte di roccia e sfasciumi. La pendenza diventa abbastanza ripida.
In cima, quasi in piano, aggiriamo alla destra un dosso roccioso (m. 2890).
Proseguiamo con poca pendenza con delle roccette alla sinistra ed un nevaio alla destra.
Poi attraversiamo il nevaio e saliamo a destra aggirando un altro dosso roccioso.
Quasi in piano attraversiamo un altro nevaio (m. 2905).
Dopo un breve tratto abbastanza ripido proseguiamo con poca pendenza.
Ora risaliamo, in modo abbastanza ripido, un contrafforte tra due vallette camminando con alcune serpentine su sfasciumi e sabbietta (m. 2915).
Passiamo alla destra di alcune roccette.
Poi, quasi in piano, aggiriamo alla sinistra un piccolo dosso. Troviamo un palo infisso tra le pietre (m. 2950).
Proseguiamo in leggera salita verso un altro palo.
Continuando diritto in salita, attraversiamo un nevaio e ritroviamo gli ometti.
Aggiriamo alla sinistra tra sfasciumi un altro nevaio, più grande dei precedenti.
Alla sinistra troviamo del filo spinato.
Poi ne troviamo dell'altro, sia a sinistra che a destra, e passiamo accanto ad un ometto (m. 2980).
Camminiamo su di una traccia di ghiaia e sabbietta.
Giriamo a sinistra (m. 2090).
La salita diventa assai ripida. Troviamo dell'altro filo spinato (m. 3000).
Arriviamo al passo e, davanti in basso, vediamo la Valfurva. Un sentiero quasi in piano si dirige a sinistra verso degli appostamenti militari tra le
rocce; noi invece andiamo a destra verso il bivacco. I segnavia indicano: Passo dell'Ables m. 3012; dietro con il percorso 531: Le Buse a ore 1.40, II^
Cantoniera a ore 2, Tre Baracche a ore 3.50; a destra: Strada militare dell'Ables, Alpe Solaz di Sotto a ore 2.40, Canareglia a ore 3.50, S. Nicolò a ore 4.30.
Andiamo a destra, quasi in piano, destreggiandoci tra delle pietre franate e prestando attenzione in quanto l'esposizione è notevole.
Raggiungiamo uno slargo protetto a valle da un grosso masso.
Proseguiamo su fondo instabile con un altro tratto molto esposto. Incontriamo l'altro sentiero, contrassegnato da bolli bianco-rossi, che sale dalla Valfurva.
Giriamo a destra e risaliamo, aiutandoci con le mani, un altro tratto esposto.
Poi giriamo a sinistra e proseguiamo quasi in piano fino ad un tornante destrorso dove riprendiamo a salire.
Superiamo un tornante sinistrorso e poco dopo raggiungiamo un tavolo in legno con panche che precede un grande masso sul quale sono state collocate
una croce e una statuetta della madonna. Alla destra c'è il bivacco.
Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 903 - Difficoltà: Escursionisti Esperti
Data escursione: luglio 2015
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