Il Rifugio Mutata di Rozzo è situato sul versante sinistro orografico della Val Cavargna di fronte alla dorsale: Cima Verta (m. 2078) - Pizzo di Gino (m. 2245) - Bregagno (m. 2107).
Il rifugio, che viene concesso in autogestione, è formato da due baite.
La prima baita dispone di 6 posti letto nel soppalco con materassi, cuscini e coperte, cucina a gas, lavandino con due vaschette, stoviglie,
frigorifero, due tavoli con relative panche, stufa, televisore con antenna parabolica e alcuni mobiletti. Bagno con wc, lavandino, specchio e doccia. Luce elettrica da pannelli fotovoltaici.
La seconda baita probabilmente è riservata ai cacciatori come punto di appoggio nel periodo di caccia.
Per maggiori informazioni, prenotazione e ritiro chiavi telefonare alla Sig.ra Simona n. 333 3378900 che con il marito Carlo Maffioli gestisce l'azienda agricola dell'Alpe di Rozzo,
situata poco più a valle, dove nella stagione estiva è possibile acquistare i prodotti dell'alpeggio.
Con la statale 340 Regina seguiamo il Lago di Como fino a Menaggio. All'uscita dalla galleria (km. 32.1) continuiamo, sempre con la statale 340, verso Porlezza e la Svizzera.
Superiamo la frazione di Croce ed il comune di Grandola ed Uniti.
Pochi metri prima del km. 39 della SS 340, prendiamo sulla destra la SP 10 (Via Provinciale) con la quale arriviamo a Carlazzo.
Ad un bivio andiamo a destra (cartello: Val Cavargna, Cusino).
Arrivati a Cusino, al semaforo giriamo a destra in Via Bianchi.
Poco dopo ad un bivio teniamo la sinistra.
Dopo 400 metri leggiamo sull'asfalto la scritta "ticket" a alla destra troviamo la colonnina dove paghiamo il pedaggio. Per arrivare fino ai parcheggi del Laghetto di Malè
la tariffa giornaliera è di € 3. Bisogna digitare sul tastierino la targa della macchina, inserire le monete e premere l'apposito tasto per stampare la ricevuta da esporre sul cruscotto
della propria vettura. Per altre destinazioni o per periodi più lunghi puoi guardare questo link:
http://www.comune.cusino.co.it/c013085/po/mostra_news.php?id=64&area=H
La strada è sempre asfaltata ma è stretta.
Un cartello, posizionato presso una delle prime curve, informa che la strada è chiusa dal 30 novembre al 31 di marzo [perché non viene fatta la pulizia della neve e, prima di arrivare al laghetto,
si può trovare molto ghiaccio].
Dopo una ventina di minuti troviamo il primo parcheggio alla sinistra.
Proseguiamo per circa 500 metri fino a trovare: alla sinistra un'area recintata con il laghetto e dei giochi per i bambini; alla destra il secondo parcheggio nel quale lasciamo la macchina
(m. 1180).
Ci incamminiamo in leggera salita seguendo l'asfalto.
Costeggiato il laghetto, lasciamo a sinistra il sentiero che sale alla Chiesetta di Santa Maria della Salute.
Dopo pochi passi arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano, con il percorso 3 barrato
- davanti: Costa a ore 1.15, Oggia a ore 1.45, Alpe del Rozzo a ore 1.10.
- dietro: Alpe Logone a ore 0.10, Alpe Erba a ore 1.20, Breglia a ore 5.10.
- alla sinistra (nessuna indicazione) la strada continua in discesa fino a Malè.
Proseguiamo diritto in salita, passando accanto ad una bacheca con vari cartelli, tra cui uno che ribadisce il divieto di transito ai veicoli non autorizzati, un altro che comunica che ai trasgressori
verrà comminata la sanzione pecuniaria amministrativa di € 311, ed un terzo che informa che la raccolta dei frutti di bosco è regolamentata.
Superiamo una sbarra di ferro, di colore grigio, che troviamo aperta. Un altro segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli, eccetto quelli autorizzati.
Con il fondo in cemento percorriamo un'ampia semicurva verso destra. Alla destra ci accompagna un muretto di pietre a secco. In alto a sinistra vediamo la Chiesetta di Santa Maria della Salute.
Dopo un breve ripido tratto, continuiamo quasi in piano su sterrato. Alla sinistra troviamo una casa e una sterrata che si stacca in discesa. Proseguiamo diritto in leggera
discesa (m. 1200).
Quasi in piano entriamo in un bosco.
Il sentiero 3 barrato scende a sinistra. I segnavia indicano
- dietro: Alpe Logone a ore 0.15, Alpe Erba a ore 1.20, Breglia a ore 4.30
- a sinistra: Costa a ore 1.10, Oggia a ore 1.40, Tecchio a ore 3.15
- davanti: Alpe di Rozzo a ore 1.00, Alpe Aigua a ore 1.50, Bocc[h]etta d'Aigua a ore 2.50
Lasciamo a sinistra il sentiero 3 barrato e continuiamo diritto in salita nel bosco.
Subito dopo troviamo un cartello triangolare che segnala l'assenza di parapetti a lato della strada.
Percorriamo pochi passi su cemento e proseguiamo su sterrato. In leggera salita superiamo alcune semicurve appena accennate (m. 1215).
Dopo una semicurva verso destra continuiamo in salita su asfalto (m. 1220).
Lasciamo a sinistra una roccia e proseguiamo quasi in piano su fondo sterrato (m. 1230).
In leggera discesa percorriamo una semicurva verso destra all'interno della quale sale una sterrata che ignoriamo.
Continuiamo in leggera salita e superiamo una semicurva verso sinistra. Alla sinistra ci sono alcuni ceppi di alberi segati per allargare la strada (m. 1240).
Dopo un breve tratto in leggera discesa proseguiamo in leggera salita (m. 1250).
Superiamo due semicurve destra-sinistra vicine tra loro e continuiamo su asfalto (m. 1255).
Poco dopo la pendenza diventa abbastanza ripida. In basso alla sinistra vediamo San Bartolomeo Val Cavargna.
Ora il fondo è lastricato e alla sinistra scende un muretto a rinforzo della sede stradale (m. 1265).
Percorriamo un'ampia curva verso destra, con protezioni in ferro dipinte di verde alla sinistra mentre alla destra abbiamo una parete di roccia (m. 1280).
Subito dopo, presso una curva verso sinistra in leggera salita, attraversiamo un ruscello. Continuiamo in salita.
Le protezioni in ferro alla sinistra terminano ma subito dopo, presso un tornante destrorso ne iniziano altre di colore grigio (m. 1295).
Con poca pendenza superiamo due semicurve sinistra-destra. Le protezioni alla sinistra ora sono di color ruggine (m. 1305).
Presso un tornante sinistrorso, quasi in piano attraversiamo un torrente. Qui le protezioni alla sinistra sono di colore grigio (m. 1310).
Poco dopo percorriamo una curva verso sinistra e attraversiamo un altro torrente. Continuiamo in leggera salita.
Attraversiamo un cancello arrugginito che troviamo aperto. Su di un cartello leggiamo: "Chiudere il cancello. Grazie".
Quasi in piano superiamo quattro semicurve: dx-sx-dx-sx.
Continuiamo con poca pendenza. Nel frattempo il fondo stradale è tornato sterrato.
Alla destra, in una nicchia nella roccia, vediamo una foto in ricordo di una donna deceduta [1946-2007].
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso (m. 1325).
Pochi passi in leggera discesa e proseguiamo in leggera salita.
Lasciamo a sinistra un masso roccioso e superiamo una semicurva verso destra (m. 1330).
Percorriamo una semicurva verso sinistra.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in leggera discesa (m. 1335).
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra.
Superiamo una semicurva verso destra.
All'esterno di una semicurva verso sinistra troviamo una fontana con vasca di pietra. Continuiamo in salita (m. 1340).
Percorriamo una semicurva verso destra molto ampia (m. 1350).
Superiamo poi quattro semicurve quasi in piano: sx-dx-sx-dx (m. 1365).
Proseguiamo in salita con il fondo in cemento (m. 1375).
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1380).
Proseguiamo su fondo sterrato. La pendenza diminuisce un poco (m. 1390).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con il fondo in cemento. Troviamo un paio di canaline in metallo, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua (m. 1405).
Presso una curva verso sinistra, un torrente scorre sotto alla strada (m. 1415).
Proseguiamo con un tornante destrorso in leggera salita.
Percorriamo un tornante sinistrorso attraversato da un torrente e continuiamo quasi in piano.
In leggera discesa percorriamo una curva verso destra (m. 1420).
Subito dopo, proseguiamo su sterrato con un tratto quasi in piano.
Presso una curva verso sinistra attraversiamo un ruscello.
Dopo una semicurva verso destra percorriamo un breve tratto in discesa.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra abbiamo un muretto a secco (m. 1420).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso.
Superiamo alcune semicurve appena accennate.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in salita (m. 1430).
Presso una curva verso destra, un tubo affiora dal terreno (m. 1440).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Presso un breve tratto quasi in piano, alla destra troviamo un palo di ferro (m. 1445).
Superiamo una semicurva verso destra.
Usciamo dal bosco.
Poco dopo presso un tornante sinistrorso guadiamo un torrente (m. 1450).
Superiamo una semicurva verso destra e proseguiamo in salita. Alla sinistra in lontananza vediamo uno spicchio del Lago di Lugano e alcune cime tra le quali notiamo quelle del M. Generoso.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo con poca pendenza (m. 1460).
Percorriamo una curva verso destra in salita e proseguiamo con un breve tratto abbastanza ripido.
In leggera salita raggiungiamo l'Alpe di Rozzo (m. 1473). Alla destra ci sono le tre baite.
Poco dopo, con una curva verso destra, aggiriamo lo stallone mentre alla sinistra c'è una fontana-abbeveratoio con vasca in cemento.
Tra le cime che vediamo alla sinistra distinguiamo la Fojorina e la sommità del Pizzo di Gino che spunta dietro alla Cima Pianchette.
Proseguiamo in salita (m. 1480).
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo attorniati da pascoli in parte coperti da cespugli di rododendro (m. 1500).
Percorriamo un'ampia semicurva verso destra (m. 1505).
Proseguiamo quasi in piano con un'ampia semicurva verso sinistra attraversando un torrente. Alla destra abbiamo un muro a secco a rinforzo della sede stradale (m. 1520).
Continuiamo in salita.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo in leggera discesa (m. 1535). In alto alla sinistra vediamo la stradina che taglia la montagna quasi orizzontalmente e verso sinistra
conduce all'Alpe di Aigua.
Superiamo una semicurva verso destra attraversata da un ruscelletto.
Percorriamo due tratti in leggera salita separati da uno quasi in piano.
Uno dopo l'altro, quasi in piano, superiamo tre ruscelletti.
Continuiamo con poca pendenza.
Dopo una semicurva verso destra riprendiamo a salire.
Attraversiamo un ruscello (m. 1550). In alto alla destra cominciamo a vedere i tetti delle due baite della Mutata di Rozzo.
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra e attraversiamo un altro ruscello (m. 1565).
Proseguiamo in salita.
Attraversiamo un ruscelletto (m. 1575).
Lasciamo a sinistra un solitario larice e, dopo pochi passi, percorriamo il tornante destrorso che ci pone in direzione delle due baite. Ora la sterrata è un po'
sconnessa (m. 1585).
In modo abbastanza ripido superiamo una semicurva verso sinistra.
Attraversiamo un ruscello e poco dopo un piccolo torrente (m. 1600).
Proseguiamo con poca pendenza. Superiamo una semicurva verso sinistra.
Attraversiamo un altro ruscello.
Ora le due baite sono ben visibili (m. 1605).
Guadiamo un torrente che attraversa la stradina in una cunetta in cemento e pietre.
Superiamo una semicurva verso destra.
Un ruscello, per un tratto, bagna la sterrata.
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra vediamo la stalla. Davanti abbiamo le due baite della Mutata di Rozzo e poco dopo le raggiungiamo (m. 1610).
Sull'uscio della prima baita leggiamo in dialetto: "Mudada di Rozzo - Affittasi - tel. 333 3378900".
Un cartello informa che la baita è stata restaurata con il contributo del "Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale".
Un altro cartello, affisso ad una bacheca e datato 2023, parla della "Realizzazione percorso mountain bike. Tratto Alpe Nesdale - Mutata di Rozzo."
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 450 -20
Data escursione: aprile 2025
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