Rifugio Casina di Piana

Il Rifugio Casina di Piana è situato all'imbocco della Valle Piana, la prima valle che si stacca verso sud dalla Val Grosina Occidentale.
L'edificio è stato ampliato e ristrutturato con il contributo del "Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale" ed è gestito dai volontari dell’Operazione Mato Grosso che sostengono diverse missioni nell'America Latina.

Il rifugio è raggiungibile con una strada larga solo m. 2.20, inizialmente asfaltata e poi sterrata, percorribile anche con una vettura normale (meglio comunque utilizzare un fuoristrada). Ci sono degli slarghi e delle piazzole per lo scambio, ma è sicuramente meglio salire in mountain bike o a piedi come abbiamo fatto noi.

Con la statale 38 della Valtellina arriviamo fino al km. 76.4 dove prendiamo la seconda uscita per Grosio.
Giriamo poi a sinistra, passiamo sotto alla statale e continuiamo diritto per trecento metri.
Giunti in fondo, giriamo a sinistra e prendiamo la provinciale 27 con la quale arriviamo a Grosotto.
Subito dopo il massiccio edificio del Municipio (m. 605), giriamo a destra in Via Roma.
Allo stop andiamo a sinistra, superiamo una piazzetta con chiesa e fontana e, arrivati ad un'altra chiesa giriamo a destra in Via Roggiale.
Un centinaio di metri più avanti giriamo a sinistra. Ad una biforcazione teniamo ancora la sinistra.
Arriviamo ad un bivio dove c'è una palina con dei segnavia e andiamo a sinistra seguendo l'indicazione per Piaz.
Più avanti, presso un tornante sinistrorso, lasciamo a destra la chiesa di San Sebastiano (m. 764).
In seguito ignoriamo sulla sinistra due deviazioni, la prima per Fop - Piaz e la seconda per Vedecc.

Proseguiamo con la strada che ormai consente il passaggio di una sola vettura, fino a trovare alla destra un crocefisso e alla sinistra un segnale stradale con la scritta "strada a carreggiata ridotta larghezza m. 2.20", della qual cosa ci eravamo già accorti da un po' di tempo.
Ci troviamo a km. 6.3 dal Municipio di Grosotto e a km. 12 da Rifugio Casina di Piana. Alla destra c'è posto solo per un paio di vetture. Più avanti ai lati della strada è possibile parcheggiarne alcune altre. Decidiamo che è il caso di lasciare la macchina e cominciare a camminare (m. 1160).

Ci avviamo, con poca pendenza, lungo la carrozzabile asfaltata, nel bosco. Alla sinistra c'è un muretto.
Proseguiamo in salita. Alla destra ci sono delle protezioni in ferro.
Ignoriamo poi una sterrata che sale a sinistra. Dipinta sull'asfalto, vediamo una freccia giallorossa che invita a proseguire (m. 1185).
Poco dopo trascuriamo una sterrata che scende a destra, all'inizio della quale un segnale avverte del possibile pericolo di piene improvvise.
Ora il fondo è in cemento. Alla sinistra c'è un muretto in cemento e alla destra delle protezioni.
Troviamo poi un'altra sterrata che scende a destra verso una baita, che poco dopo vedremo dall'alto, e proseguiamo diritto. La strada torna ad essere asfaltata. Ai lati c'è spazio per parcheggiare alcune vetture (m. 1210).
Un rivolo scende dalla sinistra e attraversa la strada passandole sotto.

Subito dopo usciamo dal bosco e sulla destra troviamo la prima casa dell'Alpeggio di Supiani. Altre case le vediamo più in alto alla sinistra (m. 1225).
Proseguiamo quasi in piano con una rete alla destra. Ignoriamo una sterrata che scende alla destra. Su di un albero alla sinistra è stato costruito un balcone di legno raggiungibile con una scala a pioli.
Davanti, in lontananza, vediamo la diga che chiude il Bacino Roasco a Fusino.

Arriviamo ad un bivio (m. 1240). I segnavia indicano con un tornante a sinistra: Dovere, Alpe Piana; diritto: Caval, Presacce. Andiamo a sinistra tra baite e prati.
Poi rientriamo nel bosco (m. 1255).
Troviamo, uno dopo l'altro, due rivoli che scendono dalla destra e cadono in due pozzetti di cemento.
Poco dopo, al termine della salita, percorriamo un tratto in lievissima discesa. Alla destra c'è un muretto di pietre e alla sinistra delle protezioni.
Riprendiamo a salire e giriamo a destra. Alla destra c'è un prato e in alto vediamo una baita.
Continuiamo quasi in piano. Una stradina sale a destra verso la baita (m. 1275).
Alla sinistra troviamo un ceppo con quattro tronchi di betulle dietro ai quali vediamo una baita ed un baitello nei prati.

Torniamo a camminare tra gli alberi. Alla destra troviamo altre tre vecchie case, una stalla/fienile ed un rudere (m. 1285).
Troviamo poi un'altra casa alla sinistra. Ignoriamo una stradina che scende a sinistra.
Subito dopo alla destra c'è un baitello semi interrato.
Percorriamo due tratti in salita intervallati da uno con poca pendenza. In basso alla sinistra vediamo una villetta tra gli alberi.
Presso una curva a destra trascuriamo un ampio sentiero che sale a destra (m. 1305).
In un tratto allo scoperto lasciamo a destra una stalla/fienile.

Alla sinistra scende una sterrata e un cartello indica che conduce a Menarol. Un'altra sterrata sale a destra (m. 1310).
Subito dopo riprendiamo a salire nel bosco.
Un ruscello attraversa la strada passandole sotto.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1320).
Alla destra troviamo una corta parete con dei massi.
Alla sinistra ci sono quattro pali che delimitano un posto auto e una stradina che scende verso una casa nei prati (m. 1335).
Continuiamo con delle serpentine. In basso a sinistra vediamo un'altra baita.
Il bosco diventa più fitto. La pendenza diminuisce un poco (m. 1355).
Un rivolo passa sotto alla strada.
Torniamo a salire. Alla destra c'è un muro di pietre coperte dal muschio. Alla sinistra ci sono delle protezioni. Ignoriamo una sterrata che retrocede alla destra e un'altra che scende a sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza.

Usciamo dal bosco. Un rivolo attraversa passando sotto alla strada.
Alla destra c'è una casa sulla quale leggiamo: "Mazuc". Alla sinistra c'è uno slargo e su di un cartello leggiamo: "Parcheggio privato" (m. 1375).
Riprendiamo a salire e torniamo nel bosco.
Poi ne usciamo e vediamo una casa in un prato in alto a destra.
Accompagnati da un muretto di pietre, superiamo un tornante destrorso oltre il quale torniamo nel bosco (m. 1400).
Percorriamo un altro tratto allo scoperto accompagnati da un guard-rail.
Un ruscelletto passa sotto alla strada. Alla destra ci sono delle protezioni (m. 1430).
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è un muretto. Un altro rivolo attraversa passando sotto alla strada.
Alla sinistra tra gli alberi vediamo tre vecchie baite diroccate.

Percorriamo un tornante destrorso ignorando una stradina che prosegue diritto (m. 1440).
Subito dopo una sterrata sale a sinistra. Un cartello informa che conduce a Scernic. Continuiamo diritto.
Alla destra ci sono delle protezioni. Percorriamo una ampia curva a destra. Alla sinistra ci sono alcune reti contenenti delle pietre. Un rivolo passa sotto alla strada che in questo tratto è più larga (m. 1455).
Troviamo poi alla sinistra un prato in pendenza, in cima al quale vediamo una baita di legno (m. 1465).
Dopo una curva a sinistra proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra ci sono due case, un orticello recintato e dei prati (m. 1475).
Percorriamo alcuni passi in leggera discesa.
Torniamo nel bosco e ignoriamo una sterrata, chiusa da una sbarra, che scende a destra.
Dopo una semicurva continuiamo con un altro tratto in leggera discesa.
Quasi in piano percorriamo pochi metri su sterrato poi, presso una curva a destra, la strada torna ad essere asfaltata. Alla sinistra c'è un basso muretto. Ignoriamo una sterrata che sale a sinistra verso una casa.
Pochi passi più avanti troviamo un'altra casa alla destra in posizione panoramica sulla vallata. (m. 1480).
Torniamo a salire. Alla destra ci sono un crocefisso e una rete a quadrotti.
Accompagnati da un vecchio muretto di pietre alla sinistra, arriviamo ad un ampio tornante sinistrorso dove c'è un vecchio crocefisso (m. 1500).

Proseguiamo quasi in piano. Il percorso si divide in tre sterrate e prediamo quella centrale. Da questo punto cominciamo a vedere dei piccoli bolli rossi, quasi sempre dipinti sulla parte inferiore del tronco di un larice.
Percorriamo una curva a destra con un muretto di pietre alla sinistra.
Torniamo a camminare sull'asfalto e ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra.
Su di un albero vediamo una freccia bianca e verde.
Alterniamo tratti con poca pendenza ad altri quasi in piano. La strada ridiventa sterrata.
Quasi in piano, dopo una semicurva a sinistra, in basso a destra vediamo due baite nei prati (m. 1515).
Lasciamo a destra una vecchia baita e ignoriamo un sterrata che scende a destra.
Superiamo due curve sinistra-destra. Alla destra c'è un masso.
Proseguiamo con una curva a destra.
Alla destra troviamo una casa con una bacheca che contiene una cartina Kompass. Un'altra casa la vediamo in basso a destra in un prato (m. 1525).

Dopo una curva a sinistra tra gli alberi, la strada si biforca. Due cartelli indicano Dovere Alta a sinistra e Dovere Bassa a destra. Andiamo a sinistra in leggera salita con il fondo in cemento.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra ci sono delle case nei prati.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1540).
Proseguiamo tra gli alberi con poca pendenza poi riprendiamo a salire facendo un'ampia curva a sinistra (m. 1560).
Superiamo una curva a destra.
Alla destra troviamo una casa e una fontana la cui acqua cade in un tronco scavato. Proseguiamo quasi in piano (m. 1590).

Poco dopo percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale si staccano due sterrate: la prima scende e la seconda sale. Alla sinistra troviamo due funghi scolpiti nel legno.
Con poca pendenza, percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante.
La strada ridiventa sterrata. Alla destra c'è una stanga di legno che chiude l'accesso verso una casa ad un solo piano (m. 1600).

Proseguiamo in leggera salita tra prati e baite su una delle quali leggiamo: "Località Doeri Alte m. 1611". Ci sono anche dei tavoli, panche e una fontana.
Alla sinistra troviamo una santella con la statua di una madonna.
Poi, in salita, percorriamo una curva a sinistra.
Il fondo della strada ora è in cemento. Alla destra troviamo una grande casa di pietra.
Ignoriamo una sterrata, con due strisce di cemento in corrispondenza del passaggio delle ruote, che sale a sinistra.
Dopo alcune semicurve proseguiamo quasi in piano.
Vediamo una casa in alto a sinistra ed un'altra in basso a destra. Una targa su quest'ultima dice: "Baita Chino".
Continuiamo tra gli alberi in leggera salita.
Dopo una curva a sinistra ignoriamo una sterrata che sale a sinistra. Un'altra sterrata scende a destra verso una casa sulla quale leggiamo: "Baita Martinato".
Proseguiamo quasi in piano tra i prati. Alla destra c'è una vecchia staccionata di legno.

Passiamo accanto ad un crocefisso.
Troviamo una casa alla destra ed un'altra in alto a sinistra (m. 1630).
Raggiungiamo un altro gruppo di baite.
Poi la strada diventa asfaltata e riprende a salire.
Nei prati alla destra vediamo tre grandi antenne utilizzate da un radioamatore.
Lasciate a destra altre case, continuiamo tra gli alberi con poca pendenza.
In basso alla destra vediamo altre tre costruzioni.

Un torrente attraversa la strada passandole sotto.
Riprendiamo a salire con un basso muretto alla sinistra.
Ignoriamo una stradina inerbita che scende a destra.
Ora il fondo della strada è formato da pietre ben sistemate.
Trascuriamo un'altra sterrata che scende alla destra.
La pendenza aumenta. Alla destra troviamo una baita ed un baitello semi interrato (m. 1675).
Il fondo stradale ora è in cemento.
In alto a sinistra vediamo una baita di legno.

Cominciamo a trovare delle grate per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Alla sinistra c'è una vecchia casa alla quale si accede con sei gradini. Alla destra c'è un guard-rail.
Dopo la casa alla sinistra c'è un muretto di pietre.
Una stradina alla sinistra, con un tornante retrocede verso la casa. Alla destra c'è un crocefisso.
Subito dopo percorriamo una curva a sinistra mentre la strada torna sterrata.
Continuiamo quasi in piano con alcune semicurve. Un rivolo attraversa passando sotto alla strada.

Presso una curva a destra, con un ponte di legno, attraversiamo il torrente della Val Mozzana (m. 1710).
Poi riprendiamo a salire con il fondo in cemento.
Ignoriamo una stradina con il fondo in cemento rigato che sale alla sinistra e proseguiamo diritto su sterrato.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire con il fondo in cemento (m. 1730).

Arriviamo alle Baite di Carette. La prime sono alla destra. Accanto ci sono tavoli e panche. Poi ne troviamo un'altra alla sinistra (m. 1745).
Camminiamo quasi in piano su sterrato e ignoriamo una stradina inerbita che scende a destra.
Poi con il fondo in cemento riprendiamo a salire.

Alla sinistra si stacca una sterrata (m. 1770). In questo punto ci immettiamo sul Sentiero Italia 201. I segnavia indicano a sinistra: Alpe Salina a ore 2.05, Rifugio Schiazzera a ore 5, Tirano a ore 8; diritto: Alpe Piana a ore 0.35, Alpe Guinzana a ore 2.10, Malghera a ore 3.25. Proseguiamo diritto tra radi larici, rododendri e altri cespugli.
Ignoriamo poi un'altra sterrata che sale alla sinistra e proseguiamo diritto seguendo una freccia bianca (m. 1795).
La strada diventa definitivamente sterrata. Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Percorriamo un altro tratto quasi in piano con un prato alla sinistra (m. 1810).
Dopo una curva a destra torniamo a salire.

Percorriamo due tratti quasi in piano intervallati da uno con poca pendenza. Alla destra, in alcuni punti, ci sono delle vecchie protezioni di legno verso valle.
Proseguiamo in salita. Percorriamo una semicurva quasi in piano e continuiamo con poca pendenza.
Dopo una curva a sinistra torniamo a camminare quasi in piano. Troviamo ancora delle vecchie protezioni a valle.
Vediamo un bollo biancorosso su di una pietra (m. 1860).
Percorriamo un tratto in salita. Vediamo un segnavia a bandierina.
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
In basso a destra, sotto ai larici, ci sono diversi cespugli di rododendro. Alla sinistra c'è una roccia (m. 1875).
Dopo una curva a sinistra proseguiamo in salita camminando tra un muretto di pietre e delle protezioni in legno.

Cominciamo a sentire il fragore del Rio di Valle Piana.
Ora la pendenza è minima. Alla sinistra c'è un muro formato da grosse pietre.
Alla destra ci sono delle protezioni, dapprima di legno e poi con paletti di ferro verde che reggono due cavi. Camminiamo in leggera salita (m. 1895).
Un ruscello attraversa la strada passandole sotto.

Davanti nella valle scorre il torrente oltre il quale vediamo il rifugio ed un'altra baita con una lunga stalla. Cominciamo a scendere.
Un rivolo attraversa la strada passando in un tubo di ferro semi interrato.
Dopo pochi passi quasi in piano, superiamo una sbarra con la scritta "chiudere".
Troviamo una canalina di legno per lo scolo dell'acqua. Alterniamo due tratti in discesa ad altrettanti quasi in piano. Vediamo delle arnie nel prato, vicino al torrente.
In leggera discesa percorriamo una curva a destra mentre proseguendo diritto si può raggiungere un baitello.

Con un ponte di legno attraversiamo il Rio di Valle Piana (m. 1870).
Continuiamo in leggera salita tra erba e alcuni massi.
Percorriamo una curva a sinistra e poi delle serpentine. Troviamo un segnavia a bandierina su di un masso. Davanti vediamo le tre cime di Schiazzera che chiudono la vallata.
Con un ultimo tratto quasi in piano arriviamo al rifugio (m. 1880).

Tempo impiegato: ore 2.40 - Dislivello: m. 760 -40
Data escursione: luglio 2014

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • all’Alpe Guinzana (m. 1928) in ore 1.35
  • al Grasso di Pedruna (m. 1917) in ore 2.05
  • al Rifugio Malghera (m. 1964) in ore 2.50
  • a Piatteda (m. 2185), ore 0.50
  • al Passo Valuia (m. 2678) in ore 2.30
  • a Presacce (m. 1433) in ore 1
  • a Carette (m. 1770) in ore 0.25
  • al Bivacco Salina (m. 2174) in ore 2.30
  • al Rifugio Schiazzera (m. 2080) in ore 5.20



Dati del Rifugio Casina di Piana

Altezza:
m. 1880
Gruppo:
Alta Valtellina
Ubicazione:
Alpe di Piana
Comune:
Grosotto - SO
Carta Kompass:
96 B8
Coordinate Geo:
46°18'38.30"N
10°11'23.00"E
Gestore:
Operazione
Mato Grosso
Telefono gestore:
-
Telefono rifugio:
338 3746570
Posti letto:
35
Apertura:
estiva
Pagina aggiornata
il: 01/07/2023
Il Rifugio Casina di Piana Il rifugio prima della ristrutturazione Partiamo da questo punto Da Supiani veduta verso la diga del Bacino del Roasco La Baita Mazuc Una delle baite a Doveri Altre case a Doveri La santella a Doveri La Baita Chino Segnavia al bivio con il Sentiero Italia Il Rio di Valle Piana Il ponticello poco prima del rifugio Le tre cime di Schiazzera

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