Rifugio Santa Maria del Giogo

Il quattrocentesco Santuario di Santa Maria del Giogo è situato sulla panoramica dorsale che scende a sud dalla Punta Almana, nel punto dove si incontrano i confini di tre comuni: Sulzano, Polaveno e Gardone, e gode di una bella vista panoramica sulla Val Trompia a est e sul Lago d'Iseo a ovest.
Accanto alla chiesa c'è il rifugio (segnalato in documenti fin dal 1367) dove i benedettini di S. Eufemia ospitavano i viandanti che, percorrendo l'antica strada romana del lago, volevano raggiungere Brescia e la Val Trompia. Ora è gestito dal Gruppo Alpini di Polaveno.

Primo itinerario: da Gardone (sentiero 311)

E' un percorso che si può dividere in due parti ben distinte: nella prima parte saliremo tra i castagni con una ripida mulattiera acciottolata mentre nella seconda, molto più dolce, alterneremo piano e lievi salite su stradette, sterrate o con il fondo in cemento, aggirando da sud il Monte Rodondone.

Usciamo dall'autostrada A4 a Ospitaletto (km. 206.2) e prendiamo la SP 19 che percorriamo interamente.
Dopo il ponte sul Mella ci immettiamo nella SP 345 della Val Trompia con la quale, superate Concesio e Sarezzo, arriviamo a Gardone Val Trompia.
Alla rotonda giriamo a sinistra in Via XX Settembre e poi ancora a sinistra in Via Diaz. Subito dopo le scuole, sulla sinistra c'è Via Santa Maria dove troviamo i primi bolli bianchi e rossi che segnalano l'inizio del percorso.
Possiamo lasciare la macchina nel parcheggio davanti alle scuole o lungo la prima parte della Via Santa Maria sul lato destro della strada (m. 348).

Il parcheggio più grande della zona si trova invece in fondo a Via Don Zanetti (disco orario due ore nei feriali). Per raggiungerlo da Via Diaz dobbiamo girare a destra in Via Convento e poi ancora a destra in Via Don Zanetti.

Lasciata la macchina ci incamminiamo in salita tra le case addossate al fianco del monte, lungo la Via Santa Maria, seguendo bolli bianco-rossi e il segnavia 311.
La strada inizialmente è asfaltata. Ben presto la pendenza aumenta.
Sulla destra vediamo una madonnina in una nicchia nel muro (m. 380).
Giunti all'ultima casa del paese, troviamo un cartello che indica il divieto di transito agli automezzi. Qui termina l'asfalto (m. 400).
Proseguiamo con una bella mulattiera acciottolata tra gli alberi. Alla destra c'è una recinzione metallica. La salita è ripida. A sinistra in basso vediamo i tetti di Gardone.

A destra troviamo una casa isolata con un corrimano fissato al muro (m. 440).
Più avanti, sempre a destra ci sono due piccoli edifici di colore bianco, chiusi da un muro di recinzione (m. 470).
Continuiamo nel castagneto percorrendo un tratto in leggera salita. Poi la pendenza aumenta.
La mulattiera riprende a salire ripidamente fino a trovare sulla destra una cappellina (m. 530). Una scritta sopra l'ingresso recita: "Ricovero Santel de Pusole". All'interno c'è una madonna con bambino e tre panche di pietra. Può essere un buon riparo in caso di un improvviso acquazzone.

Continuiamo in leggera salita tra i castagni ignorando un sentiero che si stacca sulla destra.
Poi la pendenza aumenta. Lasciamo a destra una stradina che sale verso una casa che poco dopo vediamo in alto.
Un segnavia n. 311 dipinto su un masso sembrerebbe indicare un sentiero sulla destra. Dobbiamo invece proseguire diritto (m. 560).
Troviamo un tombino nel mezzo della stradina. Più avanti arriviamo ad un bivio dove, seguendo i bolli, andiamo a destra in leggera salita.
Continuiamo poi con maggiore pendenza e lasciamo a destra due tracce di sentiero chiuse da un tronco messo di traverso (m. 620). Subito dopo ignoriamo una sterrata che scende a sinistra.
La stradina disegna una grande curva a destra. Trascurate alcune tracce che si staccano, proseguiamo diritto con un tratto scavato nel terreno circostante.

Quasi in piano, raggiungiamo la cascina Paule di Sopra. La vediamo a sinistra oltre un cancello e un prato. Un cartello in legno indica davanti Domaro e dietro Gardone (m. 645).
Camminiamo in leggera salita, tra i prati recintati della cascina e il bosco. Poi torniamo a salire.
Sulla sinistra troviamo due crocefissi appesi ad un albero (m. 700).
Percorriamo un tratto con minore pendenza durante il quale a sinistra tra gli alberi vediamo un cassottello.
Riprendiamo a salire. Troviamo un'altra stradina che arriva da destra e si unisce a quella che stiamo percorrendo (m. 790).

Poco più avanti a sinistra c'è una casa di colore rosa e bianco. Su una parete, a lato della porta, sono dipinte due finestre alle quali si affacciano due bambine che sembrano salutare allegramente i passanti. (m. 800). In questo punto ci sono due cancelli, uno per parte.
In leggera discesa, passiamo sotto dei cavi dell'Enel, lasciamo un cancello a sinistra e percorriamo una curva in piano verso sinistra (m. 790).
Ignoriamo una stradina che si stacca sulla sinistra e continuiamo in leggera salita.
Troviamo poi un'altra cascina a sinistra davanti alla quale c'è una grande vasca in cemento.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante (m. 805).
Lasciato poi a destra il cancello di una villa, continuiamo in leggera discesa. Superiamo un casotto per la legna.
Ora camminiamo quasi in piano tra prati e alberelli. Sulla sinistra c'è una casa rosa.

Raggiungiamo la contrada Domaro come indicato su una bianca chiesetta chiusa tra due case che troviamo sulla destra (m. 800). C'è anche una fontana.
Subito dopo ignoriamo una stradina sulla sinistra e continuiamo diritto in piano in un bosco di alberelli, lasciando a destra due tettoie in legno.
Percorriamo un tratto in leggera discesa fino ad una curva a sinistra oltre la quale torniamo a camminare in piano.
Poco dopo raggiungiamo un bivio e andiamo a destra con una stradina che ha il fondo in cemento. Un cartello informa che la strada a sinistra è privata.
Fatti pochi passi, alcuni segnavia indicano davanti Santa Maria e dietro Gardone.
Proseguiamo in leggera salita tra faggi e castagni e con una recinzione metallica sulla sinistra.
Poi, quasi in piano, incrociamo una sterrata (m. 830). Sulla destra vediamo una pozza ghiacciata. Un cartello su un albero indica davanti: Santa Maria del Giogo a ore 0.45; dietro: Gardone a ore 1.
La stradina ora alterna tratti su sterrato ad altri su cemento.
In leggera salita, lasciamo a destra una casa recintata con una staccionata di legno.

Tra prati e alberi da frutta raggiungiamo una grande cascina bianca. Alcuni segnavia indicano: Località Cucca (m. 875); davanti: Santa Maria a ore 0.35; dietro: Gardone a ore 1.10.
Ignoriamo una stradina che sale a destra e proseguiamo lasciando a sinistra la casa e la stalla della cascina.
Più avanti vediamo sulla sinistra un appostamento per la caccia (m. 890) e successivamente una stradina che scende verso una casa rosa.
Pochi metri più avanti un'altra stradina sale a destra verso La Palazzina, una casa bianca con due torrette cilindriche che da questo punto non è visibile in quanto coperta dagli alberi. La vedremo più avanti camminando tra i prati e volgendo lo sguardo indietro a destra.
Continuiamo in leggera discesa e poi in piano, tra alcuni alberelli, e arriviamo alle Cascine di Pezzolo (m. 910). Qui troviamo alcuni edifici e una statua raffigurante una madonna. Dal piano alto di una delle case esce una passerella che passa sopra la stradina e si collega al prato alla destra.

Più avanti troviamo una pozza ghiacciata sulla destra. Una stradina a sinistra nei prati si dirige verso una cascina.
Camminiamo tra due recinzioni con del filo metallico. Troviamo un cancelletto di legno a sinistra.
In leggerissima salita raggiungiamo uno slargo e una casa di colore grigio (m. 920).
Percorriamo un tratto in leggera discesa e poi in piano. Rientriamo nel bosco.
A destra vediamo delle vecchie fondamenta rotonde. Ignoriamo un sentierino che sale a destra.
Dopo un lungo tratto pianeggiante la stradina gira a destra passando più in basso rispetto ad una cascina.
Vediamo poi delle case in basso a sinistra e un capanno di caccia a destra.

Raggiungiamo il passo del Giogo (m. 940). A destra c'è uno slargo sterrato dove arriva e termina una strada asfaltata. Alcuni segnavia della 3V indicano verso destra il Monte Redondone a ore 0.45 e la IIa tappa Colle San Zeno a ore 7.30; diritto invece la VIIa tappa Urago M. a ore 7.45.

Proseguiamo diritto passando davanti alla trattoria Santa Maria (tel. 030 985211) e prendiamo una mulattiera che sale inizialmente con alcuni gradini, parte in pietra e parte in cemento.
Poi la pendenza diminuisce. A destra ci sono delle antenne.
Percorriamo un breve tratto in piano. La mulattiera si divide ma subito torna ad unirsi. Riprendiamo a salire.
Quasi in piano, lasciamo a destra una piccola costruzione in cemento ed altre antenne.
Infine in leggera salita tra alberelli raggiungiamo il piazzale sterrato che precede il Santuario. A destra in fondo c'è il Monumento ai Caduti con una statua bianca raffigurante la Madonna. A sinistra invece: un barbecue, quattro tavoloni con relative panche e una bacheca con una cartina della zona. Alcuni segnavia indicano: Santa Maria del Giogo m. 968; a destra: Gombio Beltramelli (m. 485) con il sentiero 3V 309 a ore 1.10, Gardone V.T. a ore 1.40 con il sentiero 311; a sinistra: Polaveno Vite (m. 595) con il sentiero 3V 310 a ore 0.50, Capöss a ore 0.45 e Nistisino a ore 1.30 con il sentiero degli Elfi 250.
Andiamo a sinistra, passando davanti alla facciata della chiesa e raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 650 -30
Data escursione: gennaio 2010

Secondo itinerario: dal valico di Zoatello sulla SP48

Usciamo dall'autostrada A4 a Ospitaletto (km. 206.2) e prendiamo la SP 19 che percorriamo interamente.
Dopo il ponte sul Mella ci immettiamo nella SP 345 della Val Trompia con la quale, superiamo Concesio, Sarezzo, Gardone e Zanano.
A Ponte Zanano giriamo a sinistra per imboccare la provinciale 48 (segnale stradale: Polaveno, Brione, Ome, Iseo). La provinciale si chiama Via Seradello fino a Polaveno poi diventa Via Tonetti.
Ad un bivio lasciamo a sinistra la strada per San Giovanni; andiamo a destra e attraversiamo il centro di Polaveno.
All'uscita dell'abitato la strada cambia ancora nome e diventa Via Roma.
Superata l'indicazione del km. 9, vediamo dei bolli bianco-azzurri su di un muretto alla destra della strada. Alla sinistra c'è uno slargo sterrato nel quale parcheggiamo la macchina (m. 670).
Lungo il cammino seguiremo i bolli bianco-azzurri della 3V, i bolli bianco-rossi del CAI e delle piccole frecce gialle.

Seguendo bolli bianco-azzurri ci incamminiamo e ben presto giriamo a destra per prendere una stradina asfaltata all'inizio della quale su di un muro vediamo il n. 110.
Poco prima di arrivare ad un cancello, prendiamo un sentiero a sinistra in leggera salita tra gli alberi.
Il sentiero subito piega ulteriormente a sinistra lasciando a destra un prato il cui accesso è chiuso de catene bianco-rosse.
Dopo una curva a destra, superiamo un alto gradino e proseguiamo in salita tra arbusti con il sentiero incassato nel terreno circostante (m. 690).
Più avanti il sentiero è ostruito da rovi e arbusti. Una freccia gialla indica di uscire dal sentiero per rientrarvi dopo aver aggirato un albero verso sinistra.

Poco dopo raggiungiamo una stradina asfaltata e seguendo bolli e frecce andiamo a destra. Alla sinistra ci accompagna un muretto; alla destra c'è un piccolo cassottello (m. 705).
Lasciamo a sinistra una casa. Altre sono visibili nei dintorni. In un anfratto tra la roccia vediamo la statua di una madonnina (m. 720).

Arriviamo ad una biforcazione. Ignoriamo la strada che scende a destra e prendiamo quella a sinistra in salita passando accanto ad un segnale stradale che indica il divieto di transito agli automezzi, salvo quelli che dispongono dell'autorizzazione comunale.
Sempre seguendo i bolli ignoriamo, uno dopo l'altro, due sentieri che salgono a sinistra.
Percorriamo poi un tornante sinistrorso all'esterno del quale si staccano due sentieri (m. 745).
La pendenza aumenta. Attraversiamo una zona attrezzata per l'uccellagione dove troviamo alla sinistra un gabbiotto di appostamento di colore verde (m. 760).
Proseguiamo in leggera salita nel bosco.
Alla sinistra troviamo un piccolo slargo e subito dopo una palina di colore giallo-arancio del metanodotto.
Proseguiamo in salita seguendo una freccia gialla. Vediamo su di una pietra il numero 316 e poi altri segni rossi sugli alberi (m. 785).

Più avanti la sterrata si divide; a sinistra scende e diritto prosegue in piano. Ignoriamo entrambi questi percorsi e, seguendo bolli e frecce, prendiamo invece un sentiero alla destra (m. 800).
Il sentiero si sdoppia solo per aggirare un masso (m. 830).
Dopo due ripidi zig-zag sinistra-destra proseguiamo con poca pendenza. Attraversiamo una zona dove ci sono meno alberi e possiamo così vedere alla destra la vallata.
Poi entriamo in un fitto bosco e torniamo a salire.
Con minore pendenza arriviamo ad un tornante sinistrorso dove ignoriamo una traccia che prosegue diritto (m. 855).

In alto a destra tra gli alberi vediamo dei cassottelli di legno e un baitello, poi pieghiamo a destra e in salita li raggiungiamo. Il baitello dispone di una veranda con un tavolone e sulla sinistra c'è un camino (m. 875).
Proseguiamo diritto in modo abbastanza ripido fino ad un solitario castagno oltre il quale la pendenza diminuisce un poco.
Dopo alcuni passi tra arbusti e alberelli, pieghiamo a destra e torniamo a salire.
Ignoriamo un sentiero che si stacca verso destra (m. 885).
Presso una curva verso sinistra troviamo un altro sentiero che sale dalla sinistra (m. 895).
Continuiamo in un bosco di alberelli che si piegano a volta sopra il sentiero.
Dopo una curva a destra vediamo un cassottello sulla sinistra.

Raggiungiamo una piccola radura con un albero nel mezzo (m. 915). I segnavia indicano con il sentiero 3V a destra: Santa Maria del Giogo a ore 0.45, dietro: Zoadello a ore 0.35. C'è anche una stradina che si dirige verso sinistra. Andiamo a destra camminando tra arbusti.
Sempre alla destra troviamo poi altre paline del metanodotto.
Quasi in piano raggiungiamo dei baitelli all'interno di un'area recintata. In lontananza già vediamo Santa Maria del Giogo.
Continuiamo alla destra della rete metallica.

Ora iniziamo a scendere nel bosco, alternando tratti con minore o maggiore pendenza.
Lasciamo a destra una zona attrezzata per l'uccellagione e, causa il minor numero di alberi, possiamo vedere la sottostante vallata.
Dopo due zig-zag superiamo una recinzione realizzata con paletti di legno che reggono del filo spinato (m. 890).
Troviamo alla sinistra un'altra zona recintata al cui interno ci sono vari baitelli. Un segnavia della 3V indica la direzione dalla quale proveniamo. Alla sinistra c'è un manufatto cilindrico in cemento. Alla destra un sentiero retrocede verso la zona di caccia che abbiamo appena attraversato (m. 880).
Poco dopo, alla destra, troviamo un tavolino sul quale è stata collocata una pietra piatta.

Proseguiamo quasi in piano lasciando alla sinistra baitelli, cassottelli e una baita, poi sbuchiamo sulla strada asfaltata che unisce Polaveno e Nistisino. Siamo in località Caposs (m. 879). I segnavia indicano ancora: Santa Maria del Giogo a ore 0.45 e Zualdello a ore 0.35. Un altro cartello indica Nisistino a ore 0.55 con il Sentiero degli Elfi n. 255.
Attraversiamo l'asfalto e prendiamo una stradina che si stacca verso sinistra.
Subito arriviamo ad un bivio e seguendo i bolli andiamo a destra verso il bar-trattoria Colmi.
Giunti davanti al cancello del posto di ristoro, seguendo i bolli e un cartello che indica Santa Maria del Giogo, prendiamo un sentiero tra alberelli che sale verso destra.

Troviamo poi un'altra recinzione all'interno della quale ci sono alcune case. Camminiamo alla destra, tra la recinzione e alcuni alberi, quasi in piano. Siamo sul crinale che seguiremo in direzione del Monte Castellino con bella vista alla sinistra sul Lago d'Iseo (m. 895).
In discesa arriviamo al termine della recinzione. Troviamo un baitello alla sinistra e un capanno per l'appostamento, di colore verde, in mezzo al sentiero.
Rientriamo nel bosco spostandoci un poco alla sinistra del crinale.
Troviamo un altro appostamento per l'uccellagione.
Proseguiamo dapprima in salita e poi con minore pendenza alla destra di una recinzione realizzata con paletti che reggono quattro cavi di filo spinato. Superiamo un cancelletto che troviamo aperto.

Raggiungiamo e superiamo un gruppo di case piegando dapprima a destra, poi a sinistra come indicato da una grande freccia gialla che segnala Santa Maria (m. 925).
Sempre seguendo i bolli prendiamo un sentiero tra gli alberi che poco dopo si immette su di una sterrata con la quale continuiamo, dapprima in leggera salita e poi quasi in piano, camminando a mezza costa sul lato destro del crinale.
In alto a sinistra vediamo un'altra zona attrezzata per la caccia.
Torniamo a salire e ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 950).

Proseguiamo quasi in piano fino ad arrivare ad una casa che vediamo più in alto a sinistra. Qui i segnavia indicano dietro: Sentiero degli Elfi 255; a destra in discesa: Santa Maria del Giogo a ore 1 (tempo decisamente esagerato in quanto mezzora basta e avanza).
Lasciamo la sterrata, che termina poco più avanti presso una casa dove c'è anche una grande gabbia con dei cani, e prendiamo il sentiero.
Dopo alcuni passi in discesa nel bosco continuiamo quasi in piano e iniziamo ad aggirare la casa che vediamo in alto a sinistra.
Proseguiamo con lievi saliscendi. Su un sasso vediamo il segnavia bianco-rosso a bandierina SdE.
Troviamo un albero cresciuto obliquamente sopra al sentiero. Vediamo vari bolli e il n. 5 dipinto su di una pietra.

Raggiungiamo due baitelli situati alla sinistra del sentiero su uno dei quali leggiamo: "Località Almana, chi ne porta ne magna". Sotto un portico ci sono un camino e un tavolone con panche.
Torniamo sull'ampio crinale e attraversiamo un'altra zona attrezzata per l'uccellagione (m. 940).
Quasi in piano rientriamo nel bosco qui composto in prevalenza da alberelli.
Un cartello rivolto a chi percorre il sentiero in senso opposto avverte del pericolo per la presenza di appostamenti per la caccia.

Iniziamo ora ad aggirare a mezza costa sulla destra le pendici del Monte Castellino.
Camminiamo in leggera salita. In alto a sinistra vediamo l'ultimo gabbiotto verde.
Superati due gradini di pietra percorriamo un lungo tratto quasi in piano (m. 960).
Con pochi passi su fondo roccioso scendiamo di un paio di metri e troviamo un altro segnavia SdE.
Superato un tornante sinistrorso, tra gli alberi riusciamo a intravedere Santa Maria del Giogo. Alterniamo tratti in discesa, più o meno accentuata, ad altri quasi in piano.
Poi riprendiamo a salire. In alto a sinistra vediamo un baitello di legno.
Continuiamo quasi in piano e davanti torniamo a vedere la parte alta del campanile (m. 940).

Con poca pendenza scendiamo tra radi alberi fino ad un bivio dove ci immettiamo su di una sterrata che sale dalla destra (m. 930). Qui troviamo la stazione XIII di una Via Crucis e dei segnavia che indicano: Prat de Gai; davanti: Santa Maria del Giogo a ore 0.05; dietro: Caposs a ore 0.40, Sentiero degli Elfi; a destra con il sentiero 310: Polaveno Vite a ore 0.45.
Proseguiamo dapprima in salita e poi con poca pendenza. Davanti, alla sinistra del santuario-rifugio e oltre la chiesa, vediamo la bianca statua della Madonna. In basso a sinistra vediamo il Lago d'Iseo.
Infine, superata l'ultima stazione della Via Crucis, raggiungiamo il rifugio e santuario di Santa Maria del Giogo.

Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 380-82
Data escursione: dicembre 2012

Escursioni partendo dal Rifugio:


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