Rifugio Pizzini Frattola

Il Rifugio Pizzini Frattola è situato all'inizio della testata della Val Cedec, in uno splendido scenario panoramico. Tra le vette che lo circondano spiccano il Gran Zebrù (m. 3859) e il Monte Pasquale (m. 3553).

Primo itinerario: sentiero panoramico (segnavia 528).

Da Bormio con la provinciale 29 raggiungiamo S. Caterina Valfurva.
All'inizio del paese prendiamo a sinistra Via Frodolfo.
Giunti in centro continuiamo diritto con Via Forni.
All'uscita dal paese, al termine del lungo parcheggio "La Fonte" sul lato destro della strada, vi è la presenza di un info-point con il distributore automatico dei permessi-ticket in funzione h24 (m. 1740).
Si consiglia di munirsi di monete in quanto la macchinetta non dà resto. È possibile pagare con carte di credito e bancomat in funzione contactless (avvicinando la carta al lettore senza necessità di inserire codice pin e senza aggravio di costi per commissioni).
Per l'anno 2024 l'importo richiesto è il seguente: Euro 10 per un giorno (24 ore dal momento del rilascio del ticket), Euro 15 per due giorni (48 ore), Euro 24 per una settimana (168 ore).
Il ticket, dà diritto a salire in auto fino al parcheggio dei Forni e non oltre.
In caso di esaurimento dei posti auto in zona Forni, la circolazione verrà sospesa in S. Caterina e verrà attivato un servizio di navetta, gratuito per i soli possessori di permesso in corso di validità.
Ritiriamo il ticket, lo esponiamo sul cruscotto e proseguiamo sulla strada asfaltata che sale fino all'ampio parcheggio dei Forni (m. 2150).

Raggiunto il grande parcheggio dei Forni troviamo diversi segnavia che indicano le innumerevoli possibilità escursionistiche che da qui si dipartono
- a sinistra: Pradaccio dei Forni a ore 0.40, Lago della Manzina a ore 2.10, Rifugio Pizzini a ore 2, Rifugio Casati-Guasti a ore 3.50, Baite Ables a ore 1.20, Baite Confinale di Sopra a ore 2, Baite Cavallaro a ore 2.30;
- diritto: Rifugio Branca a ore 1.10;
- a destra con il sentiero 559: Cerena a ore 1.30, Losseda a ore 2.10, Santa Caterina a ore 2.50; con il sentiero 525: Alpe Tresero a ore 2.50, Rifugio Berni a ore 4.20, Passo Gavia a ore 4.50; con il sentiero 520: Sentiero glaciologico alto, Ponti tibetani a ore 1.50, Rifugio Branca a ore 2.30; con il sentiero 524: Sentiero glaciologico basso, Rifugio Branca a ore 1.30; inoltre: Punto panoramico a quota 2447 m, Trincee e fortificazioni della Grande Guerra a ore 1.
A disposizione di chi non volesse camminare c'è un servizio navetta, al costo di dieci euro a persona, dall'albergo dei Forni fino al Rifugio Pizzini o alla stazione a valle della teleferica (m. 2832) che serve il Rifugio Casati. Le navette partono solo se hanno a bordo almeno cinque persone e pertanto i tempi di attesa potrebbero essere lunghi.

Parcheggiata la macchina (m. 2150), con un sentierino saliamo verso il Rifugio-Albergo dei Forni, attraversiamo un altro parcheggio più piccolo, poi con un altro sentiero e dei gradini di legno lo raggiungiamo (m. 2176).

Lasciamo a sinistra "La Genzianella", una baita privata della Parrocchia S. Paolo di Cantù, e prendiamo la sterrata per il Rifugio Pizzini che inizia in modo abbastanza ripido. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli non autorizzati.

Trascuriamo una ripida scorciatoia che sale a zig-zag alla sinistra della sterrata.
Presso il primo tornante sinistrorso (m. 2195) vediamo in fondo il Monte S. Matteo (m. 3678) con il ghiacciaio dei Forni.
Dopo pochi metri su cemento torniamo a camminare su sterrato. Dalla sinistra rientra la scorciatoia.
La pendenza diminuisce un poco.

Presso un tornante destrorso alla sinistra ci sono una casa e l'inizio del sentiero panoramico (m. 2220). I segnavia indicano: Baite dei Forni 2212 m;
- seguendo il tornante con la strada: Rifugio Pizzini a ore 1.40, Rifugio Casati-Guasti a ore 3.20, Rifugio V° Alpini a ore 4.50;
- con il sentiero: (segnavia 528) Sentiero Panoramico, La Caserma (rovine) a ore 0.50, Rifugio Pizzini a ore 2; (segnavia 527) B.te Ables a ore 1.30, B.te Confinale di Sopra a ore 2.40, B.te Cavallaro a ore 3.20; (segnavia 575) Lago della Manzina a ore 2, Biv. G. Del Piero a ore 3.10, Monte Confinale a ore 3.50.
Prendiamo il sentiero che conduce al Rifugio Pizzini per una via panoramica che scorre più in alto rispetto alla strada.

Dopo pochi passi percorriamo un tornante destrorso attorniati da erba e radi cembri.
Passiamo sotto ad un cavo; alla destra c'è un palo di legno (m. 2235).
Alla sinistra troviamo una rudimentale panchina di pietra.
Transitiamo sotto due cavi della corrente e continuiamo attorniati dall'erba. Su di un cartello leggiamo: "Baite dei Forni - Baita da Bonet m. 2254".
Con una semicurva verso destra aggiriamo la baita. Un rivolo bagna il sentiero (m. 2265).
Proseguiamo tra radi cembri.
Dopo un tornante sinistrorso continuiamo con poca pendenza (m. 2280).
Superiamo un tornante destrorso (m. 2290).
Allo scoperto, percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo in salita tra cembri, erba e ginepri (m. 2295).
In basso alla sinistra vediamo il Rifugio-Albergo dei Forni.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2310).
Con una semicurva verso sinistra aggiriamo un masso (m. 2320).

Incrociamo una sterrata (m. 2325). I segnavia indicano,
- davanti con il sentiero (segnavia 528): Sentiero Panoramico, La Caserma (rovine) a ore 0.30, Rifugio Pizzini a ore 1.40;
- a sinistra (segnavia 527): B.te Ables a ore 1.10, B.te Confinale di Sopra a ore 2.20, B.te Cavallaro a ore 3;
- a sinistra (segnavia 575): Lago della Manzina a ore 1.40, Biv. G. Del Piero a ore 2.50, Monte Confinale a ore 3.40;
- dietro (segnavia 528): Rifugio Forni a ore 0.15.
- a destra (nessuna indicazione): la strada porta verso alcune stalle.
Proseguiamo diritto con poca pendenza.

Dopo un tornante destrorso continuiamo in salita (m. 2335).
Bella la veduta sul ghiacciaio dei Forni, sul torrente di fondovalle con lo sbarramento dell'AEM e sulla stradina per il Rifugio Branca.
Presso una semicurva verso sinistra, poco sotto vediamo il tetto in lamiera di alcune vecchie baite/stalle. Il sentiero in questo punto è più largo (m. 2355).
In salita superiamo alcune semicurve appena accennate (m. 2365).

Attorniati quasi solo da erba percorriamo due semicurve sinistra-destra (m. 2375).
Continuiamo con delle serpentine appena accennate. Alla destra vediamo la sterrata per il Rifugio Branca, una malga e il torrente.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 2400).
Saliamo un gradino di pietra (m. 2405).
Continuiamo con altre due semicurve sinistra-destra (m. 2410).

Percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo con poca pendenza attorniati da erba, ginepri e alcune pietre (m. 2430).
Dopo un ampio tornante destrorso (m. 2445) continuiamo in salita con due tornanti sinistra-destra.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 2465).
Percorriamo un lungo tratto attorniati da erba, ginepri, rododendri, pietre e alcuni massi.

Un ruscelletto attraversa il sentiero passando dentro un tronco scavato (m. 2490).
Dopo un tratto con maggiore pendenza continuiamo in leggera salita.
Percorriamo una curva verso sinistra e proseguiamo in salita (m. 2515).
Subito dopo, ad una biforcazione, seguendo i bolli teniamo la sinistra.
Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 2520).

In modo abbastanza ripido arriviamo ad un'altra biforcazione; lasciamo il sentiero alla sinistra e proseguiamo diritto. Passiamo tra alcuni ruderi e vecchie trincee (m. 2540).
Giriamo a sinistra e, con poca pendenza, raggiungiamo alcuni segnavia che indicano: La Caserma (rovine) 2540 m; davanti (segnavia 528): Rifugio Pizzini a ore 1, Rifugio Casati a ore 2.50; dietro (segnavia 528): Rifugio Forni a ore 0.50. Continuiamo diritto in salita.

Ora dobbiamo attraversare tutto l'altopiano; la salita è quasi finita.
Davanti svetta l’inconfondibile profilo del Gran Zebrù (m. 3859). Alla destra possiamo osservare la porzione centrale del Ghiacciaio dei Forni, mentre alle spalle ci sono i ghiacciai di S. Giacomo sovrastati dal Pizzo Tresero (m. 3594) e il più lontano Monte Sobretta (m. 3296) con il ghiacciaio omonimo.


Lasciamo a destra delle pietre ammucchiate (m. 2555).
Continuiamo con poca pendenza. Davanti abbiamo sempre il Gran Zebrù. In alto a destra vediamo il Rifugio Casati.
Alla sinistra troviamo un masso piatto sormontato da alcune pietruzze che formano un ometto (m. 2565).
Percorriamo due tratti in salita intervallati da uno con poca pendenza (m. 2575).
Continuiamo quasi in piano tra erba, alcune pietre e dei massi (m. 2580).
Superiamo una semicurva verso sinistra.

Lasciamo a destra un leggero rialzo di roccia.
Proseguiamo con pochissima pendenza. Vediamo qualche bollo rosso. Alcune rocce affiorano dal terreno.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Seguiamo tracce di sentiero.

Uno dopo l'altro, attraversiamo due ruscelli camminando sopra delle pietre lisce.
Aggiriamo alla sinistra un masso erratico (m. 2590).
Continuiamo con poca pendenza in direzione del Gran Zebrù.
Lasciamo a destra un masso, superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo attorniati dall'erba e da alcune pietre.

Riprendiamo a salire (m. 2600).
Passiamo sopra una roccia liscia.
Continuiamo quasi in piano su sterrato. Un rivolo attraversa il sentiero.
Superiamo una semicurva verso destra.

Raggiungiamo il Torrente Rio Grande. Se l'acqua è poca basta camminare su delle pietre per passare sull'altra sponda (m. 2615).
Superiamo due semicurve destra-sinistra e attraversiamo un ruscelletto.
Continuiamo con poca pendenza tra erba e pietre.
Percorriamo un tratto quasi in piano.
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra.

Ora alla destra scorre un torrente (m. 2620). Superiamo una semicurva verso sinistra seguita da una verso destra presso la quale lo attraversiamo camminando su delle pietre piatte (m. 2625).
Dopo alcuni passi in salita e in discesa, percorriamo una curva verso destra e continuiamo in leggera salita su di un crinale tra un valloncello alla sinistra e il fondo valle alla destra.
Continuiamo con un tratto quasi in piano ed uno in leggera salita (m. 2630).
Proseguiamo con un lungo tratto quasi in piano. Davanti, leggermente verso destra, vediamo il Rifugio Pizzini; in basso alla destra vediamo la sterrata e il torrente sul fondovalle.

Poco sotto, alla sinistra, c'è una pozza d'acqua (m. 2640).
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo in leggera discesa (m. 2650). Davanti vediamo il Rifugio Pizzini.
Attraversiamo un ruscelletto asciutto.
Percorriamo due brevi tratti, il primo quasi in piano e l'altro in leggera salita.
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad uno quasi in piano.
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo in salita.
Dopo una semicurva verso destra percorriamo un lungo tratto quasi in piano (m. 2660).
Proseguiamo con un tratto in leggera salita ed uno quasi in piano (m. 2675).

In leggera discesa raggiungiamo i due rami di un torrente che troviamo in secca e, quasi in piano, li attraversiamo.
Dopo un breve tratto in leggera salita continuiamo in discesa.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Quasi in piano attraversiamo un ruscello che troviamo asciutto.
Percorriamo un tratto in leggera discesa.
Quasi in piano superiamo tre semicurve: dx-sx-dx.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in discesa lasciando a sinistra una liscia roccia obliqua.
Quasi in piano scavalchiamo un rivolo.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno quasi in piano. Superiamo una semicurva verso sinistra.

In leggera salita passiamo tra alcune rocce.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra e davanti torniamo a vedere il Rifugio Pizzini.
Percorriamo un'altra semicurva verso sinistra.

Ci immettiamo sulla strada (m. 2700). I segnavia indicano,
- continuando verso sinistra con il sentiero 529: Passi Zebrù a ore 0.50, Baita del Pastore a ore 2.50, Niblogo a ore 5.10; con il sentiero 529/529.1: Rifugio V° Alpini a ore 3.10;
- seguendo la strada (segnavia 528): Rifugio Casati a ore 1.50, Cima Solda a ore 2.10;
- dietro con il Sentiero Panoramico (segnavia 528): La Caserma (rovine) a ore 0.50, Rifugio Forni a ore 1.30;
- dietro con la strada (segnavia 555): Rifugio Forni a ore 1.20.
Seguendo la strada giriamo a destra e superiamo il Torrente Cedec su di un ponte di legno.
Dopo il ponte, ignorata la stradina di servizio che prosegue diritto verso il retro del Rifugio Pizzini, pieghiamo a destra.
Ora possiamo salire del gradini alla sinistra oppure seguire la strada che, dopo una semicurva verso sinistra in leggera salita, passa davanti al Rifugio Pizzini.

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 580 -24
Data escursione: agosto 2021

Secondo itinerario: sterrata (n. 555)

Come descritto nel precedente itinerario, al Rifugio-Albergo dei Forni prendiamo la sterrata per il Rifugio Pizzini. Al secondo tornante trascuriamo il Sentiero Panoramico 528 e proseguiamo con la sterrata.
Lungo il cammino troveremo, di tanto in tanto, una canalina di legno, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Ignoriamo un sentierino sulla destra e poco dopo una stradina sulla sinistra (cartello divieto di accesso) che va a Predaccio, Ables, Val Manzina.
Continuiamo con un tratto in piano nel quale incontriamo sulla destra la deviazione per la Malga Fornaccia e il Rifugio Branca.
Per un breve tratto un ruscelletto scorre alla nostra sinistra.
Più avanti, in alto a sinistra, vediamo la Baita di Cedec (m. 2450). Passiamo accanto ad alcuni tavoli e panche.

Lungo il cammino troviamo diversi ruscelletti che scendono dalla montagna alla nostra sinistra; i più grossi passano sotto la stradina mentre gli altri la attraversano in canaline di legno interrate.
La zona è ricca di prati dal fondo torboso nei quale le marmotte hanno facilmente scavato le loro tane; ne vedremo parecchie lungo il cammino.

Il percorso alterna tratti in leggera salita ad altri quasi in piano.
A destra troviamo un'altra deviazione per il Rifugio Branca (segnavia 28 C).
Già vediamo il Rifugio Pizzini alla testata della valle, circondato dai monti e dai ghiacciai.
Troviamo un altro tavolo in legno con panche.
Sempre accompagnati dal Torrente Cedec che scorre alla nostra destra sul fondovalle arriviamo all'ultimo tratto dove la pendenza si accentua un poco. Qui il Sentiero Panoramico 528 si unisce alla sterrata e, superato il Torrente Cedec con un ponte di legno, raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 556
Data escursione: luglio 2004

Escursioni partendo dal Rifugio:


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