Rifugio G.E.M.B.A.

Il Rifugio G.E.M.B.A., conosciuto anche come Baita Gaiane, è situato sul versante meridionale del Monte di Grone o Gaiana (m. 1187) con vista sulla Valle di Adrara a sud e sul Monte Bronzone (m. 1334) a est.
Davanti al rifugio ci sono due tavoloni con panche all'ombra di due grandi noci, altre panche addossate all'edificio, un piccolo portico e un camino con l'attrezzatura per grigliare.
Il rifugio è autogestito. Per maggiori informazioni, per prenotarlo e utilizzarlo occorre rivolgersi al Sig. Fausto Angelini (email: angelinifausto@libero.it), responsabile del Gruppo G.E.M.B.A. (Gruppo Escursionistico Monte Bronzone Adrara).

Lasciamo l'autostrada A4 a Ponte Oglio (km. 190.9) e prendiamo la SP 84 (Via Marconi) per Tagliuno con la quale seguiamo il corso dell'Oglio che vediamo alla destra.
Arrivati a Tagliuno giriamo a destra e proseguiamo con la SP 91 (Via Roma).
Passiamo per Calepio, Credaro e Villongo.
Ad una rotonda lasciamo la SP 91 e giriamo a sinistra immettendoci sulla SP 79 (Via Verdi, Via Quarenghi, Via Provinciale, Via Marconi).
Arriviamo ad Adrara San Martino. Al km 4 della SP 79, alla destra troviamo il parcheggio del Parco delle Rimembranze nel quale lasciamo la macchina (m. 350).

Sull'altro lato della provinciale, dove alla sinistra inizia Via Paoli, troviamo i primi segnavia che indicano, alla sinistra con il percorso 1 giallo/717 bianco-rosso: Colle Croce a ore 1.10, F.li di Gaiana a ore 2, Colli S. Fermo a ore 3.40; a destra con il percorso 4 giallo/715 bianco-rosso: M.na della Tosse a ore 1.30, Colli S. Fermo a ore 2.50; a destra con il percorso 3 giallo/716 bianco-rosso: F.li di Gaiana a ore 2. Scegliamo quest'ultimo percorso e andiamo a destra con Via Madaschi in leggera salita tra le case.
Lasciamo a sinistra Via Donadoni.
Continuando con Via Medaschi, in leggera discesa raggiungiamo Piazza Umberto I° nella quale, alla sinistra, c'è il Municipio (m. 355).

Alla destra del Municipio prendiamo Via Verdi all'inizio della quale i segnavia indicano con il percorso 4-3/715-716: Colli di S. Fermo, F.li di Gaiana.
In salita, superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo tra case e recinzioni.
Percorriamo una curva verso destra (m. 370).
Poco dopo ci immettiamo su di una strada più grande (cartello e freccia verso destra: Colli di S. Fermo) e la seguiamo in leggera salita camminando sul marciapiede.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 375).
Subito dopo il tornante, una freccia gialla e un bollo bianco-rosso ci invitano a salire una scalinata alla destra.
Attraversiamo un'altra strada e riprendiamo la scalinata. Saliamo con uno zig-zag destra-sinistra. Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 385).
Continuiamo con una rete alla sinistra e un muro alla destra. Alla sinistra c'è una fila di lampioni.

Passiamo sotto ad un portico. Alla sinistra c'è una cappella con un quadro raffigurante la Madonna di Caravaggio. In alto, una scritta ricorda che è stata edificata nell'anno 1883 e restaurata dai cacciatori nel luglio 1993. Alla destra c'è una panchina.
Continuiamo in salita tra le case della Contrada di Mascherpinga camminando su delle piastrelle di cemento. Ignoriamo due vicoli che si dipartono, il primo verso destra e il secondo verso sinistra.
In leggera salita percorriamo una curva verso sinistra all'esterno del quale si stacca un altro vicolo.

Alla sinistra troviamo la seicentesca Chiesa di San Giuseppe (m. 410).
Subito dopo la chiesa, giriamo a destra e proseguiamo in salita.
Alla sinistra troviamo un parcheggio con otto posti auto (m. 420).
Continuiamo in modo abbastanza ripido e poco dopo alla sinistra troviamo un altro parcheggio con sette posti (m. 430).
Ora alla sinistra c'è un guard-rail e alla destra un muretto sul quale vediamo un bollo giallo e uno bianco-rosso.

Subito arriviamo ad un bivio e andiamo a sinistra come indicato dal segnavia 715-716 a bandierina e da un bollo giallo (m. 440).
In basso alla sinistra vediamo i tetti del paese. Alla destra c'è un casello dell'acquedotto (m. 445).
Ad un bivio trascuriamo la strada a sinistra in discesa e continuiamo verso destra in leggera salita (m. 450).

Poco dopo, alla destra troviamo una cappellina con un dipinto raffigurante una madonna. Alla sinistra si stacca una strada all'inizio della quale un cartello indica la Chiesetta di San Rocchino a ore 0.10. Su di un palo e su di un muretto vediamo due bolli di colore bianco-rosso (m. 455). Continuiamo con la nostra strada che gira a destra e prosegue in salita.
Alla destra ci sono una rete e una siepe. Alla sinistra c'è un casello dell'acquedotto.
Poco più in alto, alla sinistra, vediamo un muro. Continuiamo con una legnaia alla sinistra e una stalla/magazzino alla destra (m. 480).

Ignoriamo una stradina sterrata che esce alla destra ed effettuiamo un tornante sinistrorso aggirando una vecchia casa. Alla destra ci sono degli ulivi (m. 490).
Dopo il tornante, alla sinistra c'è un guard-rail; alla destra ci sono un muretto di pietre e un casello dell'acquedotto. Un sentiero sale dalla sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso ignorando una stradina asfaltata che prosegue diritto. Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 500).

Continuiamo in salita verso le case della Contrada Pennini che troviamo alla sinistra della strada. Su una di queste case vediamo un affresco raffigurante la Deposizione dalla Croce. Alla destra della strada c'è il guard-rail.
Presso una curva verso sinistra superiamo una grata per lo scolo dell'acqua. Continuiamo con poca pendenza (m. 515).
Terminate le case della contrada, alla sinistra troviamo un cancello. Proseguiamo con una recinzione alla sinistra formata da pali di legno e una rete.

Presso una curva verso destra entriamo in un bosco. Alla destra, sul guard-rail, vediamo i segnavia 715-716 a bandierina (m. 525).
La strada prosegue in salita con il fondo in cemento.
Poco dopo percorriamo una curva verso sinistra (m. 535).

Troviamo un casello dell'acquedotto alla destra. Una sterrata, chiusa da una sbarra, si stacca alla sinistra (m. 545). I segnavia indicano, a sinistra con il percorso 3/716: F.li di Gaiana a ore 1.15; diritto con il percorso 4/715: M.na della Tosse, Colli di S. Fermo. Andiamo a sinistra in leggera salita. Aggiriamo la sbarra e percorriamo una curva verso destra rientrando nel bosco.
Troviamo un piccolo tombino/pozzetto nel mezzo della sterrata (m. 550).
Percorriamo una semicurva verso sinistra mentre alla destra abbiamo una verticale parete di roccia. Vediamo un bollo giallo (m. 560).

Poco dopo usciamo dal  bosco. Troviamo un altro tombino/pozzetto e percorriamo una semicurva verso destra (m. 565). In basso a sinistra vediamo Adrana S. Martino, alla destra c'è un muro di pietra, alle nostre spalle riusciamo a distinguere in lontananza la grande campana sulla cima del M. Bronzone.
Troviamo un canalino in ferro e cemento di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.

Subito dopo lasciamo la sterrata per prendere un sentiero che sale alla destra. Questo sentiero inizia con due gradini di cemento sul primo dei quali vediamo i segnavia 716 a bandierina e 3 giallo (m. 570).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra c'è un vecchio muro di pietre a secco sul quale vediamo un bollo giallo.

Ad una biforcazione ignoriamo il sentiero che scende a sinistra e prendiamo il viottolo che prosegue diritto tra una vecchia stalla e un muretto di pietre a secco sul quale vediamo un bollo bianco-rosso.
Pieghiamo a destra, entriamo in un bosco e proseguiamo in salita (m. 585).
Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso o uno giallo; impossibile sbagliare.
Alla sinistra, tra gli alberi riusciamo a scorgere la vallata.
Percorriamo una semicurva verso destra e, dopo pochi passi, un tornante destrorso (m. 610).
Presso un tornante sinistrorso vediamo il segnavia 716 su di un albero (m. 630).
Dopo un tratto quasi in piano, superiamo una semicurva verso destra in salita.

Percorriamo un tratto quasi in piano con un alberato pendio che precipita alla sinistra. Alla destra ci sono dei paletti di ferro che reggono una cavo passamano, sicuramente utile d'inverno in caso di neve o ghiaccio (m. 640).
In salita superiamo una curva verso destra.
Saliamo un gradino di roccia e lasciamo a destra una roccetta.
Continuiamo con una curva verso sinistra.
Con poca pendenza percorriamo due curve destra-sinistra.

Inizia ora un tratto abbastanza ripido (m. 655).
Aggiriamo alla sinistra un masso sul quale sono stati dipinti due bolli gialli.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza.

Superiamo due brevi tratti, il primo abbastanza ripido e l'altro in discesa e raggiungiamo una santella contenente una scultura, ricavata da un tronco, raffigurante la Madonna della Peste (m. 670). Su di un albero vediamo il segnavia 716. Proseguiamo in leggera discesa.
Un rivolo attraversa il sentiero.
Alla destra c'è una recinzione con una rete a quadrotti.
Continuiamo dapprima con pochissima pendenza e poi quasi in piano (m. 670).

Dopo pochi passi in discesa attraversiamo il letto di un ruscello che troviamo in secca e riprendiamo a salire.
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero infestato da erbacce che prosegue diritto (m. 675).
In modo abbastanza ripido percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Proseguiamo ripidamente con delle serpentine appena accennate.
Il sentiero si divide e subito si ricompone. Per un tratto alla destra c'è una rete a quadrotti (m. 705).
La pendenza diminuisce un poco e presso una curva verso destra vediamo il segnavia 716 a bandierina dipinto sul tronco di un albero (m. 710).

Saliamo un gradino di pietra e percorriamo un tornante sinistrorso.
Alla destra ritroviamo la rete a quadrotti.
Terminata la rete, ignoriamo un piccolo sentiero che si stacca alla destra e continuiamo diritto come indicato da un bollo bianco-rosso (m. 725).
Percorriamo due tratti con poca pendenza alternati ad altrettanti in salita (m. 735-745).
In leggera salita superiamo una curva verso destra (m. 755).
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra seguiti da due semicurve sinistra-destra (m. 765).
Dopo un tratto in leggera salita superiamo due brevi tratti, il primo in salita e l'altro quasi in piano (m. 775).
Torniamo a salire. Vediamo il segnavia 716 su di una roccetta affiorante alla destra del sentiero e ignoriamo una traccia che retrocede verso destra.
Dopo alcuni metri in discesa riprendiamo a salire.

Un'apertura tra gli alberi alla sinistra consente una veduta panoramica sulla vallata (m. 790).
Continuiamo con poca pendenza.
Presso un tornante destrorso vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccia e ignoriamo una traccia che prosegue diritto.
Poco dopo superiamo una curva verso sinistra.
Passiamo tra due pietre (m. 805).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra seguito da due semicurve destra-sinistra (m. 810).
Riprendiamo a salire.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 820).
Continuiamo con altri tornanti ravvicinati: dx-sx-dx (m. 825).
Superiamo un ampio tornante sinistrorso subito seguito da un tornante destrorso (m. 840).
Proseguiamo quasi in piano (m. 850).
Dopo tre passi in discesa continuiamo con poca pendenza.

Un sentiero si immette dalla destra (m. 855).
Superiamo una semicurva verso sinistra e percorriamo in salita un tratto incassato tra roccette.
All'inizio di un'ampia curva verso sinistra, da un prato alla destra sale e si immette un sentiero.

Sbuchiamo su di una sterrata (m. 870). I segnavia 3/716 indicano, verso sinistra: F.li di Gaiana, dietro: Adrara S. Martino. Seguiamo la sterrata verso sinistra, in leggera salita.
Cominciamo subito a trovare delle canaline di metallo, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
In salita percorriamo una semicurva verso destra (m. 890).
Quasi in piano raggiungiamo e aggiriamo una sbarra verde che chiude la strada al passaggio dei veicoli e vediamo il segnavia 716 a bandierina (m. 895).

Ci immettiamo su di un'altra sterrata e la seguiamo verso destra, ignorando nel contempo una terza sterrata (chiusa da una catena tesa tra due paletti) che scende a sinistra. Un cartello con il segnavia 3 indica a destra i Fienili di Gaiana.
Superiamo una sbarra verde e continuiamo in salita con il fondo in cemento.

Presso una curva verso sinistra lasciamo la strada, che prosegue in leggera discesa tornando sterrata, e prendiamo un sentiero alla sinistra segnalato dai bolli e dal segnavia 3/716 F.li di Gaiana (m. 915). Saliamo alcuni gradini di pietra.
Alla destra c'è un prato nel quale vediamo un baitello di colore marrone scuro ed un cassottello con un gabinetto.
Proseguiamo con poca pendenza tra giovani alberelli.
Superiamo due semicurve destra-sinistra. In altro alla destra vediamo una baita in pietra (m. 930).
Continuiamo quasi in piano con un grande prato alla destra e troviamo una vecchia vasca da bagno riciclata come abbeveratoio (m. 935).

Lasciamo a destra una vecchia cascina, superiamo una catena e ci immettiamo su di una stradina con il fondo in cemento. Davanti, più in basso, vediamo il rifugio. I segnavia indicano a destra con il percorso 1/717: Colli di S. Fermo a ore 1.35; diritto con il percorso 1/717: Adrara S. Martino a ore 1.45; dietro con il percorso 3/716: Adrara S. Martino a ore 1.30. Continuiamo diritto in discesa attorniati dai prati e raggiungiamo il rifugio (m. 930).

Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello m. 600 -20
Data escursione: marzo 2019

Escursioni partendo dal Rifugio:


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