Rifugio Garibaldi

Il Rifugio Garibaldi č situato alla testata della Val d'Avio, accanto al Lago Venerocolo e di fronte all'imponente parete nord del Monte Adamello (m. 3554).

Itinerario da: Malga Caldea (Temų - BS)

Risalendo la statale 42 della Val Camonica o scendendo con la statale 39 dall'Aprica, raggiungiamo Edolo e poi continuiamo verso il Gavia fino a Temų.
All'inizio del paese oppure pių avanti nel centro troviamo due strade che scendono verso destra. La prima č una circonvallazione che aggira l'abitato, la seconda č Via Val d'Avio. In entrambi i casi, seguendo le indicazioni per la Val d'Avio, la Malga Caldea e il Rifugio Garibaldi, scendiamo verso il ponte sull'Oglio. Dopo il ponte andiamo a destra.
Prima di un altro ponte andiamo a sinistra. Presso un'area con panchine giriamo ancora a sinistra e continuiamo, per complessivi tre chilometri dalla statale, su strada ancora asfaltata.
Troviamo poi la stradina sterrata che si stacca a sinistra e che in km 2.7 conduce alla Malga Caldea.
Il fondo stradale non č in buone condizioni e pertanto, se non disponiamo di un fuoristrada, č opportuno procedere con la massima cautela. Dopo innumerevoli buche e due guadi, troviamo alla sinistra il segnavia che indica l'inizio del sentiero 43 per il Bivacco Spera raggiungibile in ore 1.30.
Superato un altro guado, raggiungiamo la malga e lasciamo la macchina in un parcheggio o presso alcuni slarghi a margine della strada (m. 1574).

Nell'estate 2023 nei giorni 30 luglio e 5-6-12-13-14-15-19-20-27 agosto č in funzione un servizio navetta. La navetta effettua le seguenti fermate: Ponte di Legno autostazione, Temų Via Roma Municipio, Temų Via Saletti parcheggio impianti di risalita, Temų parcheggio Malga Caldea.
Abbiamo preso la navetta in Via Saletti dove c'č un grande parcheggio gratuito e dove il pulmino passa alla ore: 7.08 - 8.48 - 10.28 - 15.08 - 16.48 - 18.28.
Per la discesa da Malga Caldea invece parte alle ore: 8.00 - 9.40 - 11.20 - 15.55 - 17.40 - 19.20.
La navetta ha solo otto posti, il costo č di 1 euro a tratta e la prenotazione č obbligatoria (tel.: 0364 91045).
Per arrivare in Via Saletti a Temų:
Con la SS 42 arriviamo a Temų dove alla rotonda con l'Albergo Veduta dell'Adamello prendiamo la prima uscita. Percorriamo un ampio tornante sinistrorso. Dopo una curva verso destra attraversiamo il ponte sull'Oglio e raggiungiamo il grande parcheggio (m. 1125).


La Malga Caldea č situata a sinistra del parcheggio, un po' pių in alto (m. 1584) mentre a destra c'č un'area pic-nic con vari tavoli e panche, attrezzatura per grigliare, la baita con i servizi igienici e due cartelloni del parco. Accanto alla strada c'č un monumento a forma di libro aperto con i nomi dei 39 periti, l'8 marzo 1916, a causa di una valanga. Il monumento č stato collocato nel 2016 in occasione del centenario. Un cartello indica il Lago d'Avio. I segnavia collocati davanti alla Malga Caldea indicano: dietro (segnavia 43) Bivacco Spera a ore 1.30 e Temų (segnavia 11) a ore 1.30; davanti (segnavia 11) Rifugio Garibaldi a ore 3. Su un cartello CAi leggiamo: Malga Caldea 1584 m, SI tappa n. D29S Rif. Tonolini - Temų.

Continuiamo lungo la sterrata, in leggera salita nel bosco, passando accanto al primo di una serie di cartelli che segnalano il pericolo di piene improvvise.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1590).
Continuiamo quasi in piano (m. 1595).

Presso una curva verso destra troviamo una bacheca con quattro cartelloni intitolati: "Il cervo europeo", "Altri galliformi", "La guerra bianca" e "La flora di rupi e macereti".
Superiamo una semicurva verso destra e attraversiamo un ponte con le sponde di legno. Accanto c'č un cartello che segnala il pericolo di piene improvvise (m. 1600).
Continuiamo con poca pendenza e cominciamo a trovare delle canaline, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
A sinistra vediamo una cascata.

Superiamo una stanga di ferro, che comunque troviamo aperta. Passiamo accanto ad una bacheca con tettuccio alla quale č affissa una cartina dell'alta Valle Camonica. Percorriamo una curva verso destra. Ora la strada diventa asfaltata (m. 1610).
Dopo un breve tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita.
Un rivolo scende dalla sinistra (m. 1625).

Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1630).
Dopo un tornante destrorso alla destra troviamo delle gabbie piene di pietre per prevenire eventuali smottamenti del terreno. Continuiamo in salita (m. 1645).
Superiamo un tornante sinistrorso e subito dopo troviamo altre gabbie piene di pietre (m. 1660). La pendenza aumenta.
Continuiamo con un tornante destrorso (m. 1685).
Anche dopo il successivo tornante sinistrorso troviamo delle gabbie colme di pietre (m. 1710).
La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1720).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1750) e uno sinistrorso (m. 1770).
Alla fine di un tornante destrorso troviamo altre gabbie piene di pietre (m. 1795).
Alla sinistra, protetta da una roccia, c'č una targa in memoria di una persona scomparsa.
Presso una semicurva verso destra troviamo un masso e altre gabbie contenenti pietre (m. 1815).
Proseguiamo con poca pendenza. Poco dopo troviamo altre gabbie.
Continuiamo con un tornante sinistrorso (il nono e ultimo della serie). Questa volta non troviamo solo alcune gabbie piene di pietre ma parecchie gabbie che continuiamo sul lato destro della strada. In alto alla sinistra vediamo uno degli edifici di servizio alle dighe (m. 1830).

Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1850).
Per un tratto saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1860).
Dopo una semicurva verso sinistra la pendenza diminuisce (m. 1885).

Ora la strada diventa sterrata e procede quasi in piano (m. 1895).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Il Torrente Val di Fede attraversa la strada su una base in cemento e pietre.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo con poca pendenza.

Quasi in piano attraversiamo un grande piazzale sterrato sul quale si affacciano alcuni edifici di servizio alle dighe. Ci sono anche: una fontana con vasca di pietre, la partenza della teleferica Enel di servizio e una bacheca con una cartina dell'alta Valle Camonica. Percorriamo un'ampia curva verso destra (m. 1900).
Cominciamo a trovare delle canaline di metallo, si traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.

Pių in basso, alla sinistra, vediamo il Laghetto d'Avio. Questo lago č situato a un'altezza di m. 1869, č lungo metri 360 e largo 160.
Poco dopo alla destra inizia un muro di pietre.
Davanti a noi giā vediamo le dighe del Lago Benedetto e del Lago Pantano. In fondo alla valle spicca la Cima Plem e cominciamo a vedere l'Adamello.
Camminiamo in piano alla destra del lago, ai piedi del Corno di Mezzodė.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Nel muro alla destra c'č una porta.
Continuiamo con una semicurva verso sinistra. Alla destra ci sono delle rocce e alla sinistra delle protezioni di ferro dipinte di grigio.
Presso una curva verso destra transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione. Un cartello segnala il pericolo di piene improvvise.

Passiamo accanto ad alcune costruzioni, percorriamo una curva verso sinistra e raggiungiamo la diga del secondo lago: il Lago d'Avio. Un cartello indica il divieto di accesso a questa diga. Il lago si trova ad un'altezza di m. 1900, č lungo metri 985 e largo 570.
Ignoriamo una stradina che sale alla destra.

Proseguiamo in piano con il lago in basso alla sinistra.
Alla destra, dopo una porta, inizia una lunga costruzione.
Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia (m. 1905).
Troviamo una canalina di ferro, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.
Davanti vediamo le dighe dei Laghi Benedetto e Pantano d'Avio. Attraversiamo due griglie in ferro.
Superiamo una semicurva verso destra.

Senza arrivare in fondo al Lago d'Avio, presso una semicurva verso sinistra, un bollo bianco-rosso indica di lasciare la sterrata e salire a destra. Ci sono anche dei segnavia che indicano il Rifugio Garibaldi a ore 2.10 e il Rifugio Malga di Mezzo a ore 0.15.
Continuiamo quasi in piano con un sentiero attorniato da alberelli.
Proseguiamo con poca pendenza su sentiero pietroso.
Aggiriamo alla sinistra una grande pietra.
Torniamo a camminare su sentiero pietroso dapprima quasi in piano e poco dopo in leggera salita.
Percorriamo un tratto in lievissima discesa seguito da un altro in leggera salita (m. 1930).

Quasi in piano transitiamo sotto i cavi dell'alta tensione.
Proseguiamo tra gli alberi.
Per un tratto, un ruscelletto bagna e infanga il terreno.
Continuiamo in leggera salita. Alla sinistra scende un muro a rinforzo del sentiero.
Lasciamo a sinistra un sentiero che si dirige verso una costruzione di servizio e continuiamo diritto in salita (m. 1935).

Saliamo tre gradini e troviamo alla destra una cappellina all'interno della quale ci sono una croce e un monumento in memoria dei caduti durante la costruzione delle dighe.
Proseguiamo quasi in piano (m. 1945).
Passiamo accanto ad una bacheca con una cartina dell'alta Valle Camonica.

Alla sinistra vediamo la diga del Lago Benedetto e iniziamo a costeggiarlo. Questo lago si trova ad un'altezza di m. 1929, č lungo m. 795 e largo m. 580.
Un cartello di legno preannuncia la Malga di Mezzo.
Superiamo due semicurve destra-sinistra e raggiungiamo il Rifugio Malga di Mezzo (m. 1950).

Lasciamo a destra il rifugio e proseguiamo.
Attraversiamo un torrente su di un ponte di legno.
Subito dopo troviamo dei segnavia che indicano
- diritto (segnavia 11-1): Rifugio Garibaldi a ore 2;
- dietro: Temų a ore 2.30;
- a destra (sentiero 1): Passo Gole Larghe a ore 2.30, Rifugio Sandro Occhi a ore 5.
Continuiamo diritto. Attorno ci sono pietre, rododendri, cespugli e alcuni alberi.
Lasciamo a sinistra una grande pietra.
Proseguiamo tra gli alberi ma sempre con vista sul Lago Benedetto.
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno in salita su fondo pietroso (m. 1960).

Guadiamo un piccolo ruscello e continuiamo in salita (m. 1970).
Subito percorriamo due curve destra-sinistra.
Continuiamo con un tornante destrorso (m. 1975).
Per un tratto un rivolo bagna il sentiero.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1980).
Presso un tornate destrorso dell'acqua scorre alla sinistra del sentiero (m. 1985).
All'esterno di un tornante sinistrorso c'č un muro.
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Un ruscelletto bagna il sentiero.

Poco dopo troviamo un torrente che scende dalla destra formando una piccola cascata (m. 1990).
Alcuni rivoli attraversano il sentiero. Alla sinistra vediamo il Lago Benedetto e il Lago d'Avio.
Ora sul lato a valle ci sono delle protezioni con paletti di ferro che reggono due cavi. Saliamo su fondo roccioso.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 2005).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo altri due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 2015).
Superiamo una serpentina destra-sinistra su rudimentali gradini di legno. Le protezioni a valle terminano.
Dopo un tratto in salita proseguiamo con poca pendenza.

Attraversiamo un torrente camminando su delle pietre piatte ben sistemate (m. 2030).
Superiamo due semicurve destra-sinistra e passiamo accanto ad un cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.
Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo con poca pendenza. Davanti vediamo la cima dell'Adamello.

Entriamo in un vasto pianoro al centro del quale ci sono i piloni dell'energia elettrica e della teleferica di servizio dell'Enel.
Camminiamo tra erba e cespugli. Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo in leggera salita.
Superiamo una curva verso sinistra.
Presso una curva verso destra attraversiamo un rivolo che infanga il terreno. Vediamo il cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.

Troviamo dei segnavia che indicano
- diritto (segnavia 11-1): Rifugio Garibaldi a ore 1.30;
- dietro (segnavia 11-1): Bivio Sentiero num. 1 a ore 0.30, Temų a ore 3;
- a destra (segnavia 12-1): Pantano d'Avio a ore 0.45, Passo Premassone a ore 3, Rifugio Tonolini a ore 4.30.
Nei pressi ci sono anche un tavolo di legno e relative panche e la scritta "rifugio" su di una pietra. Proseguiamo diritto.
Lasciamo a destra la Malga Lavedole (m. 2044). Un altro cartello segnala il pericolo di piene improvvise.
Poco dopo transitiamo sotto i cavi della funivia di servizio alle dighe; alla sinistra c'č un traliccio.

Su di una passerella di legno attraversiamo il Torrente Avio verso sinistra e troviamo un cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.
Percorriamo un tratto abbastanza ripido.
In salita superiamo una semicurva verso destra.
Davanti vediamo la diga del Lago Venerocolo (m. 2060).
Continuiamo in lievissima salita, attorniati dall'erba.

Presso una curva verso sinistra troviamo dei segnavia che indicano: Rifugio Garibaldi a ore 1.15, Passo Brizio a ore 3.15 (m. 2080).
Percorriamo una curva verso destra seguita da una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo in salita tra gli alberi (m. 2085). Ben presto la pendenza diventa abbastanza ripida. Camminiamo su di una mulattiera di pietre.

Percorriamo un tornante destrorso (m. 2100), uno sinistrorso (m. 2105) e uno destrorso (m. 2110).
Dopo alcuni passi quasi in piano riprendiamo a salire.
Alla destra abbiamo una parete di roccia liscia (m. 2120).
Continuiamo con poca pendenza (m. 2130).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro e riprendiamo a salire (m. 2135).
Passiamo sotto i rami di un albero.
Proseguiamo con un tornante sinistrorso (m. 2145).
Attorniati dagli alberi percorriamo un tornante destrorso (m. 2150).

Un segnale di pericolo avverte di prestare attenzione alla teleferica (m. 2155).
Dopo un tornante sinistrorso continuiamo in leggera salita tra erba e cespugli.
Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo quasi in piano transitando sotto i cavi delle teleferica. Poco sopra, alla sinistra, vediamo un edificio di servizio.
Continuiamo con poca pendenza dapprima tra gli alberi (m. 2165) e poco dopo tra alberi, cespugli, erba e grandi pietre.
Un rivolo scorre sotto delle pietre ben sistemate (m. 2175).

Percorriamo un tratto quasi in piano tra massi, cespugli di ginepro e rododendro (m. 2180).
Proseguiamo in salita.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra, e in alcuni punti anche alla sinistra, scende un muro a rinforzo della mulattiera.

Alla sinistra vediamo dei massi franati (m. 2190).
In alto davanti a noi vediamo la diga del Lago Venerocolo e l'Adamello; in alto a destra la diga del Lago Pantano sotto la Cima Plem e a seguire le varie cime del gruppo del Baitone, il Monte Avio e il Corno di Mezzodė.
Continuiamo tra radi alberi e pietre. Troviamo un cartello di pericolo piene improvvise (m. 2205).

Da questo punto inizia il Calvario; cosė infatti fu chiamata questa mulattiera dagli alpini della Grande Guerra.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 2210).
La mulattiera si divide e si ricompone dopo aver aggirato un masso. Continuiamo con un tornante destrorso (m. 2215).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 2230).
Saliamo due gradini di pietra.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 2235).
Superiamo due semicurve sinistra-destra quasi in piano (m. 2240).

Dopo un tornante sinistrorso la pendenza diventa abbastanza ripida.
Percorriamo tre tornanti: dx-sx-dx e, con minore pendenza, altri due: sx-dx (m. 2260).
Troviamo una pietra che possiamo aggirare da entrambi i lati.
Con poca pendenza percorriamo due tornanti sinistra-destra, una curva verso destra e una serpentina sinistra-destra (m. 2270).
Dopo una semicurva verso sinistra riprendiamo a salire.
Continuiamo con altri due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 2280).
Presso un tornante sinistrorso vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo e uno dei soliti cartelli che segnalano il pericolo di piene improvvise. Continuiamo con un tornante destrorso (m. 2285).

Davanti, in cima ad una parete, vediamo delle costruzioni che da lontano sembrano quattro torri (m. 2295).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido tra massi e qualche ciuffo d'erba. Alcune pietre fanno da gradino.
Continuiamo con poca pendenza attorniati da erba e alcuni massi (m. 2310).
Con una semicurva verso sinistra aggiriamo un albero (m. 2315). Alla destra vediamo la diga del Lago Pantano.
Superiamo un'altra semicurva verso sinistra.
Proseguiamo con una serpentina destra-sinistra e un tornante destrorso.
Saliamo tre gradini.

Alla sinistra c'č un muro di pietre (m. 2320).
In leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso.
Saliamo dieci gradini, giriamo a destra e ne saliamo altri sei.
Dopo un tornante sinistrorso, saliamo altri otto gradini, giriamo a destra e continuiamo in leggera salita.
Lasciamo a sinistra un altro muro.
Saliamo sei gradini.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 2335).
Continuiamo con due coppie di tornanti sinistra-destra (m. 2340 - 2350).
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 2360).
Superiamo un tratto con poca pendenza e proseguiamo in salita. Saliamo alcuni gradini.
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra (m. 2375).
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra.
Proseguiamo con alcuni passi in leggera discesa.
In salita percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini.
Superiamo una serpentina destra-sinistra (m. 2380).

Con poca pendenza passiamo accanto ad una palina con vari adesivi ma nessun segnavia.
Riprendiamo a salire e presso un tornante destrorso vediamo una freccetta rossa (m. 2390).
Superiamo una serpentina sinistra-destra.
Troviamo un'altra freccetta rossa (m. 2395).

Transitiamo sotto alla teleferica di servizio alle dighe (m. 2400).
Un segnale di pericolo, rivolto verso chi scende, indica di prestare attenzione.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 2405).
Con poca pendenza arriviamo ad un tornante destrorso e continuiamo in salita.

Ad una biforcazione teniamo la destra (m. 2415).
Continuiamo con due curve destra-sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2420) e uno sinistrorso (m. 2425).
Proseguiamo con un altro tornante sinistrorso seguito da uno destrorso presso il quale vediamo un segnavia ricurvo (m. 2430).
Presso un tornante sinistrorso vediamo la diga del Lago Venerocolo (m. 2435).
Percorriamo un tornante destrorso e poco dopo uno sinistrorso.

Con un tornante destrorso molto ampio aggiriamo un traliccio (2440).
Percorriamo un tornante destrorso e uno sinistrorso (m. 2455).
Continuiamo con una curva verso destra.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 2460).
Dopo una curva verso destra la pendenza diventa abbastanza ripida (m. 2465).
Superiamo un'altra curva verso destra seguita da una semicurva verso sinistra (m. 2475).

Vediamo un edificio bianco a due piani e la diga.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 2480).
Aggiriamo una pietra nel mezzo del percorso (m. 2490).
Superiamo una semicurva verso destra.
Continuiamo con una semicurva verso destra seguita da due semicurve sinistra-destra vicine tra loro (m. 2495). Dietro vediamo la diga del Lago Pantano.
Percorriamo un tornante destrorso. Attorno ci sono pietre e ciuffi d'erba (m. 2500).
Proseguiamo con un tornante destrorso molto ampio. Alla destra c'č un masso (m. 2510).
Percorriamo un tornante sinistrorso in leggera salita. Attorno ci sono solo pietre (m. 2515).
Saliamo alcuni gradini.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo alcuni passi in leggera discesa e quasi in piano.

In leggera salita, lasciamo a destra un edificio di servizio a due piani e poco dopo un altro alla sinistra.
I segnavia indicano diritto il Rifugio Garibaldi.
Qui troviamo una sterrata e la seguiamo verso sinistra in salita passando dietro la chiesetta dedicata ai caduti dell'Adamello (m. 2528).
Alla destra vediamo la diga del Lago Venerocolo.
Alla sinistra abbiamo una fila di pali di legno che reggono un cavo.

Dopo una curva verso destra continuiamo con poca pendenza su di un sentiero coperto di ghiaia (m. 2535).
Passiamo accanto alla piazzola per l'atterraggio dell'elicottero e ignoriamo il sentiero che scende alla destra verso la diga (m. 2545).
Subito dopo alla destra c'č una bacheca con una cartina dell'alta Valle Camonica.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Accanto ad uno dei pali di legno percorriamo una curva verso destra.
Troviamo dei vecchi segnavia che indicano, con il sentiero n. 42: Passo del Venerocolo a ore 2, Ponte di Legno a ore 6.45, Bivio sentiero 40 a ore 4; e con il sentiero 42-40: Rif. Corno d'Aola a ore 6.15. Seguiamo la strada verso destra.
Dopo una semicurva verso sinistra, in piano raggiungiamo il Rifugio Garibaldi (m. 2550).

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 976
Data escursione: luglio 2007 - agosto 2023

Ritorno per il Passo del Lunedė (E.E.) e il Lago Pantano d'Avio

Cena, pernotto e colazione alle ore 7. Costo della mezza pensione (bevande escluse): Euro 47 per i soci Cai e 55 per i non soci.

Partiamo con il sole sull'Adamello e il rifugio ancora in ombra.
Percorriamo l'ultimo tratto a ritroso fino alla bacheca con una cartina dell'alta Val Camonica dove giriamo a sinistra.
Lasciamo a destra la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero e in discesa raggiungiamo la diga del Lago Venerocolo (m. 2542). Vari segnavia indicano
- diritto (segnavia 1): Inizio Alta Via dell'Adamello, Lago del Pantano a ore 1.30, Passo Premassone a ore 3.30, Rif. Tonolini a ore 5.
- diritto (segnavia 11): Passo Brizio a ore 2.
C'č anche un sentiero che scende a destra e conduce alla chiesetta. Non avendola visitata la sera prima ci andiamo adesso e poi ritorniamo alla diga.

Attraversiamo la diga (lunga m. 380 e alta m. 27) del Lago Venerocolo. La diga ha protezioni di ferro e alcune luci ai lati. Il lago si trova ad un'altezza di m. 2535, č lungo m. 400 e largo m. 210. Percorriamo una curva verso destra ed una verso sinistra. Davanti verso destra cominciamo a vedere in lontananza la diga del Lago Pantano d'Avio.
Giunti in fondo alla diga, saliamo alcuni gradini e troviamo dei segnavia che indicano
- a sinistra (segnavia 11): Bivio Passo Brizio a ore 1.50, Rif. Lobbie a ore 3.20;
- diritto (segnavia 1): Lago del Pantano a ore 1.20, Passo Premassone a ore 3.20, Rif. Tonolini a ore 4.50.
Continuiamo diritto, in salita, con un sentiero tra pietre ed erba.

Quasi in piano aggiriamo un baitello.
Risaliamo una pietraia seguendo il segnavia 1, i bolli bianco-rossi e qualche ometto.
Percorriamo un tratto quasi in piano su pietre ben sistemate (m. 2560).
Proseguiamo con un sentiero in salita.
Superiamo un tratto in leggera salita ed uno in leggera discesa (m. 2575).
Percorriamo una curva verso sinistra e un tratto esposto in discesa.
Continuiamo con un tratto quasi in piano (m. 2565) ed uno in discesa.
Superiamo una semicurva verso destra in leggera discesa.
Giunti in basso troviamo una chiusa dalla quale esce acqua di fusione proveniente dal ghiacciaio del quale vediamo una piccola parte pių in alto mentre la sottostante conca č piene di massi (m. 2555).
Passiamo su di una passerella di ferro traforato (m. 2545).
Continuiamo quasi in piano con un muretto alla sinistra. Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Proseguiamo con una semicurva verso sinistra attorniati da pietre.
In basso a destra vediamo un altro torrente che proviene dal ghiacciaio (m. 2550).
Dopo una semicurva verso sinistra riprendiamo a salire in una pietraia.
Superiamo una semicurva verso destra.
Aggiriamo una roccia a forma di cubo (m. 2555).

Continuiamo quasi in piano con un sentiero tra una pietraia alla sinistra e un ruscello alla destra.
Scendiamo verso una passerella parzialmente rotta, la attraversiamo e risaliamo la sponda opposta.
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra.
Troviamo una pietra piatta sulla quale ci sono alcuni sassi accatastati per formare degli ometti e continuiamo in leggera discesa tra le pietre.
Dopo una curva verso sinistra riprendiamo a salire (m. 2555).
Con una curva verso sinistra passiamo tra due massi con i bolli.
Seguiamo una traccia tra bolli e ometti.
Troviamo una grande roccia piatta e, in leggera salita, la aggiriamo con una curva verso sinistra (m. 2565).
Davanti ad un masso superiamo due semicurve destra-sinistra e continuiamo tra le pietre.
Giriamo a destra (m. 2580).

Ora davanti vediamo il canalino di salita al Passo del Lunedė o Bocchetta del Pantano.
Percorriamo un tratto quasi in piano (m. 2585).
Alla sinistra un masso liscio affiora tra le pietre,.
Con una curva verso sinistra aggiriamo un pietra con i bolli.
Alla sinistra affiora un altro masso liscio (m. 2590).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo altre due semicurve sinistra-destra.

Attraversiamo un'altra pietraia sempre in direzione del canalino.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo su sentiero in leggera discesa.
Aggiriamo un grande masso alla destra.
Seguendo una freccetta rossa passiamo tra alcuni massi, in leggera salita. Tra un masso e l'altro ci sono degli spazi vuoti.
Seguiamo una traccia e continuiamo con due curve sinistra-destra quasi in piano (m. 2600).
Percorriamo una curva verso destra.

Entriamo nel canalino che inizia con una curva verso sinistra.
Superiamo tre semicurve dx-sx-dx (m. 2605).
Percorriamo una semicurva verso sinistra.
In leggera salita seguiamo una freccetta rossa.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Saliamo ripidamente.
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 2620).
Di tanto in tanto troviamo alcuni rudimentali gradini di roccia.
Vediamo un'altra freccetta rossa.
Dal lato destro del canalino ci portiamo al centro.
Continuiamo con dei zig-zag che riducono un poco la pendenza: dx-sx-dx-sx-dx-sx-dx e raggiungiamo il passo (m. 2650).

Subito inizia la discesa sull'opposto versante.
Pieghiamo a destra e poco dopo percorriamo un tornante verso sinistra.
Per effettuare il successivo ripido tornante destrorso preferiamo allargarci un poco uscendo dal sentiero dove, a seguito di vari passaggi, si č formata una traccia nel terreno.
Rientrati sul sentiero percorriamo altri tornanti in discesa: sx-dx-sx.
Presso il successivo tornante destrorso ignoriamo una traccia che prosegue diritto in salita (m. 2635).
Percorriamo altri tornanti: sx-dx-sx-dx-sx (m. 2525).
Presso il successivo tornante destrorso vediamo il segnavia 1 a bandierina su di un masso.
Continuiamo con due tornanti sinistra-destra vicini tra loro.
Percorriamo un altro tornante sinistrorso.
Presso il successivo tornante destrorso troviamo un paletto con un anello in cima per poterci infilare un cavo (m. 2615).
Continuiamo con altri tornanti: sx-dx-sx-dx-sx-dx-sx.
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso aggirando un masso (m. 2605).
Per un tratto dobbiamo aiutarci con le mani.
Proseguiamo con un tornante sinistrorso seguito da uno destrorso presso il quale troviamo un altro paletto con un anello in cima (m. 2595).
Continuiamo con altri due tornanti sinistra-destra.
Al successivo tornante sinistrorso passiamo accanto ad un masso (m. 2585).

Attraversiamo una zona con massi.
Passiamo su di una pietra liscia in piano (m. 2565).
Continuiamo in discesa tra i massi.
Troviamo un'altra pietra piatta (m. 2545).
Percorriamo un tratto sterrato (m. 2535).

A questo punto inizia un susseguirsi di piccoli tratti mediamente in discesa ma a volte ripida e volte dolce; a volte su sentiero o tracce e a volte tra pietre o massi oppure tra l'erba. Inutile descrivere tutto quanto passo passo. Basti dire che anche quando non č presente il sentiero non mancano bolli bianco-rossi o segnavia a bandierina con il n. 1, frecce oppure ometti.
Riprendo pertanto la descrizione pių a valle quando il sentiero comincia a scorrere in modo meno caotico.

Iniziamo un traverso tra pietre ed erba percorrendo due tratti in leggera discesa separati da uno quasi in piano (m. 2450).
Dopo un tratto di discesa abbastanza ripida continuiamo quasi in piano in una pietraia (m. 2440).
Pieghiamo a sinistra e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.

Davanti vediamo la diga del Lago Pantano. Continuiamo in leggera discesa su sentiero (m. 2445).
Proseguiamo in leggera salita tra le pietre.
Dopo un tratto quasi in piano le pietre terminano. Continuiamo con poca pendenza e superiamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo quasi in piano. Ci troviamo un po' pių in alto rispetto alla diga.

Attraversiamo un'altra pietraia. In questo caso perō le pietre sono state ben sistemate. Una sorgente sgorga sotto ad un masso.
Continuiamo in discesa e attraversiamo un rivolo.
Quasi in piano tra le pietre percorriamo una curva verso sinistra.
Per un tratto camminiamo su sentiero sterrato.
In leggera salita attraversiamo un altro rivolo.
Camminiamo quasi in piano su pietre piatte.
Proseguiamo in discesa tra erba e pietre (m. 2430).

Quasi in piano lasciamo a sinistra delle lisce rocce oblique.
Risaliamo una pietra liscia.
Quasi in piano, con rocce alla sinistra, superiamo due semicurve sinistra-destra.
Dopo un breve tratto in leggera salita, quasi in piano percorriamo una curva verso destra (m. 2435).
Continuiamo in discesa e poco dopo quasi in piano.
Alla destra, poco pių in basso, ci sono quattro pali in cemento (m. 2430).
Proseguiamo tra le pietre in leggera discesa, in leggera salita e ancora in leggera discesa.

Dopo un breve tratto in discesa, quasi in piano attraversiamo uno spiazzo dove c'č un monolite.
In discesa percorriamo una curva verso sinistra e in leggera discesa un tornante destrorso (m. 2420).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 2415).
Un ruscelletto attraversa su un letto di pietre.
Continuiamo in discesa tra le pietre.

In leggera discesa percorriamo una curva verso sinistra e passiamo davanti ad una costruzione di pietra.
Proseguiamo in discesa lasciando a sinistra i basamenti di due piloni.
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra e vediamo un segnavia ricurvo (m. 2400).
Continuiamo su pietre, dapprima in leggera discesa e poco dopo in discesa.
Presso una curva verso sinistra torniamo a camminare su sentiero.
Quasi in piano attraversiamo uno spiazzo.
Scavalchiamo un rivolo.

Raggiungiamo la casa dei custodi e gli edifici di servizio alla diga del Lago Pantano d'Avio (m. 2385). Una freccia rossa indica Temų.
Attraversiamo la diga lunga m. 400 e alta m. 59. Alla sinistra vediamo la Cima Plem e il Lago Pantano situato a quota m. 2378, lungo m. 800 e largo m. 400. La diga ha protezioni di ferro e alcune luci ai lati.
Giunti in fondo alla diga troviamo un baitello e un cancello aperto. I segnavia indicano
- a sinistra: Passo Premassone a ore 2, Rifugio Tonolini a ore 3.30;
- dietro: Rifugio Garibaldi a ore 1.30
- a destra: Malga Lavedole a ore 0.45, Temų a ore 3.45.
Su un cartello CAi leggiamo: Diga Lago Pantano d'Avio 2378 m, SI tappa n. D29S Rif. Tonolini - Temų.

Per il tratto dal Rifugio Garibaldi alla diga del Lago Pantano: tempo impiegato ore 2; dislivello m. 164 -329.
Complessivamente fin qui: tempo impiegato ore 5.30; dislivello m. 1140 -329.


Andiamo a destra passando dietro al baitello.
Scendiamo dei gradini e percorriamo due curve destra-sinistra.
Attraversiamo un ripiano e continuiamo diritto in discesa (m. 2375).
Proseguiamo con due tornanti sinistra-destra.
Arrivati vicino alla diga percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo in leggera discesa (m. 2365).
Attraversiamo un altro ripiano (m. 2360).
Continuiamo in discesa.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2350).
Passiamo accanto a un manufatto di forma conica.
Proseguiamo con un tornante sinistrorso e uno destrorso (m. 2345).
Superiamo una curva verso sinistra e un tratto bagnato da un rivolo.

Presso una curva verso sinistra, una scritta e una freccia indicano dietro il Rif. Tonolini (m. 2335).
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra abbiamo un muretto, in alto vediamo dei tralicci e una costruzione a due piani.
Percorriamo una curva verso destra e un breve tratto in discesa.
Dopo una curva verso sinistra proseguiamo quasi in piano (m. 2325).
Continuiamo con pietre alla sinistra e il pendio che scende alla destra.
Terminato il pianoro prendiamo il sentiero che continua diritto in discesa.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso destra (m. 2315).
Percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro (m. 2310).
Proseguiamo in discesa.

Passiamo tra le basi di due tralicci in cemento (m. 2300).
Percorriamo un tratto in leggera salita.
Troviamo il cartello che segnala il pericolo di piene improvvise (m. 2265).
Continuiamo quasi in piano con pareti oblique alla sinistra (m. 2260). Davanti vediamo il Lago Benedetto.
Proseguiamo in discesa.
Passiamo tra due rocce con i bolli (m. 2255).
Troviamo un altro cartello che segnala il pericolo di piene improvvise (m. 2220).
Proseguiamo in leggera discesa. Un rivolo attraversa il sentiero (m. 2215).
Aggiriamo un masso e continuiamo in discesa (m. 2205).
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 2190).
Superiamo una curva verso sinistra.
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 2175).
Continuiamo con altre due curve destra-sinistra (m. 2165).
Superiamo altre due curve destra-sinistra (m. 2140) a altre due ancora (m. 2135).

Lasciamo a destra un masso (m. 2125).
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 2115).
Superiamo una curva verso destra e poco dopo una verso sinistra.
Presso una curva verso sinistra transitiamo sotto i cavi dell'alta tensione e lasciamo a destra un traliccio (m. 2095).

Continuiamo in discesa. In basso vediamo la Malga Lavedole.
Dopo un tratto in leggera discesa proseguiamo in discesa (m. 2070).
Lasciamo a sinistra la Malga Lavedole (m. 2044).
Attraversiamo un torrente camminando su delle pietre che affiorano dall'acqua. Continuiamo quasi in piano.
Troviamo un tavolo di legno con panche e dei segnavia che indicano
- dietro verso destra (segnavia 11-1): Rifugio Garibaldi a ore 1.30;
- davanti (segnavia 11-1): Bivio Sentiero num. 1 a ore 0.30, Temų a ore 3;
- dietro (segnavia 12-1): Pantano d'Avio a ore 0.45, Passo Premassone a ore 3, Rifugio Tonolini a ore 4.30.
Qui chiudiamo l'anello immettendoci sul sentiero dell'andata.

Ora non ci resta che percorrere a ritroso la prima parte passando accanto al Lago Benedetto e al Rifugio Malga di Mezzo, al Lago d'Avio, al Laghetto d'Avio e scendere i nove tornanti oltre i quali raggiungiamo il parcheggio di Malga Caldea.

Per il tratto dal Lago Pantano alla Malga Caldea: tempo impiegato ore 2; dislivello m. -811.
Complessivamente da Malga Caldea a Malga Caldea: tempo impiegato ore 7.30; dislivello m. 1140 -1140.

Data escursione: agosto 2023

Escursioni/Ascensioni partendo dal Rifugio:


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