Rifugio Alpe Corte

Il Rifugio Alpe Corte è situato in Valcanale in un'ampia conca prativa di fronte alle pareti nord dell'Arera e della Corna Piana.

Lasciamo la provinciale (ex statale 671) della Val Seriana al bivio di Parre (km. 29) per continuare diritto con la provinciale 49 lungo il corso del Serio.
Ad Ardesio, in località Ponte delle Seghe, abbandoniamo la provinciale per imboccare verso sinistra la strada che sale a Valcanale (cartello Alpe Corte, Valcanale, laghetto).
Superato l'abitato di Valcanale, in località Babes, c'è un ampio parcheggio alla sinistra subito prima di un laghetto (m. 1050). La sosta è soggetta al pagamento di Euro 2 per due ore oppure di Euro 3 per tutta la giornata. Un'apposita macchinetta collocata all'inizio del parcheggio rilascia il ticket da esporre sul cruscotto.

Lasciamo la macchina e ci incamminiamo quasi in piano seguendo l'asfalto. Alla sinistra poco più in basso c'è il laghetto. Il laghetto ha forma ovoidale, è attraversato da un ruscello ed è circondato da una stradina. Attorno tra l'erba ci sono alcune panchine.
Proseguiamo con pochissima pendenza tra un guard-rail e un muretto. Alla sinistra troviamo un secondo parcheggio anch'esso a pagamento.
Lasciamo a sinistra un masso.
Ignoriamo una stradina asfaltata che si stacca alla destra (m. 1070).

Troviamo un sentiero che sale a destra all'inizio del quale i segnavia indicano: sentiero 265, Baita Bassa di Monte Zulino (incrocio con sentiero n. 265A) a ore 0.50, Forcella di Zulino a ore 1.50, Val Sanguigno (incrocio con sentiero 232) a ore 2.45. Un cartello indica diritto: "Variante Rifugio Lago Branchino. Proseguire per 300 mt. seguendo sentiero n. 266, di seguito sentiero n. 218. Tempo percorrenza h. 2.15". Continuiamo diritto.
Diversi ruscelli scendono dalla destra e, ben incanalati, attraversano la strada passandole sotto. Troviamo altri piccoli parcheggi alla sinistra; questi sono gratuiti.

Al tornante sinistrorso, dove c'è il ponte sul Torrente Acqualina, la strada è chiusa da una sbarra (m. 1120). Un segnale stradale vieta l'accesso ai mezzi non autorizzati, un altro indica il pericolo di caduta massi. Un cartellone a cura del Parco delle Orobie parla di "Natura, cultura e tradizione. Progetto Arera valorizzare la biodiversità". Un altro cartello informa che qui inizia il Sentiero delle Orobie Centrali che, con un vasto semicerchio in quota e con una trentina di ore di cammino, collega i rifugi: Alpe Corte (sentiero 220 in ore 1), Laghi Gemelli (sentiero 216 in ore 3), Calvi (sentiero 213 in ore 4), Brunone (sentiero 225 in ore 5.30), Coca (sentiero alto 302 in ore 4 o basso 330 in ore 5), Curò (sentiero 303 in ore 3) ed Albani (sentieri 304+401 in ore 7.30).
Accanto alla sbarra che chiude la strada alcuni segnavia indicano verso sinistra con il percorso 266 seguendo il tornante: Baita di Vaghetto bassa a ore 0.50, Baita G.A.N. a ore 1.40, Passo Corna Piana (con sentiero 218) a ore 2.40 e con il percorso 243: Passo del Re a ore 2.50, Rifugio Santamaria in Leten a ore 3.10; un altro cartello segnala una "variante per il Rifugio Lago Branchino: Sentiero n. 266 Baita Gan seguire poi Sentiero 218, tempo percorrenza: h. 2.15".
Alla destra, salgono nel bosco: una stradina segnalata con il n. 220 (accanto alla sbarra) e un sentiero anch'esso segnalato con il n. 220 (alla destra dei cartelloni). Poco dopo il sentiero si innesta sulla stradina.

Alcuni tratti della stradina hanno il fondo in cemento in modo da renderla percorribile con un fuoristrada. Delle canaline per lo scolo dell'acqua la attraversano.
Una scritta su di un masso alla destra segnala l'inizio del Sentiero delle Orobie. Superiamo una stanga di colore grigio. Saliamo tra pini e noccioli.
Alla sinistra scorre il torrente che, poco più avanti, attraversa la stradina passando sotto un ponticello privo delle sponde e realizzato con 14 assi (m. 1150).
Proseguiamo tra i larici. La stradina continua ad alternare tratti su sterrato ad altri su cemento e pietre.

Ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra (m. 1185).
Poco dopo la stradina si sdoppia, verso sinistra attraversa un torrente, che troviamo in secca, e verso destra lo supera con un ponte alla cui sinistra c'è una sponda in ferro.
Subito dopo le due stradine si uniscono.

Un ruscelletto che scorre alla sinistra ci accompagna per un lungo tratto, fino ad un tornante sinistrorso (m. 1225).
Alla sinistra, alcuni tronchi stesi a margine della stradina fanno da rinforzo.
Percorriamo un tornante destrorso al termine del quale ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 1235).
Alterniamo alcuni tratti con poca pendenza ad altri in salita. Su di un masso vediamo il segnavia 220 (m. 1255).
Percorriamo una curva verso destra (m. 1265) e una verso sinistra (m. 1275).
Continuiamo con delle serpentine appena accennate.

Alla destra, un po' in dentro e seminascosta dagli alberi, vediamo la Baita Pianscuri (m. 1292).
La pendenza aumenta ma solo per un tratto.
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo una curva verso sinistra dove un ruscello attraversa scorrendo su una base in cemento (m. 1305).

Poco dopo percorriamo un'ampia curva verso destra. La stradina sembra scavata nel terreno circostante (m. 1315).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra ci sono alcune gabbie contenenti delle pietre con funzione di rinforzo e contenimento.
Alla sinistra vediamo un cartello intitolato "Le farfalle dei boschi e delle radure" (m. 1330).
La pendenza diminuisce.
Alla sinistra si stacca un sentiero che rientra poco più avanti mentre la stradina, dopo un tratto quasi in piano, riprende a salire bagnata da un rivolo. L'acqua proviene da una sorgente che vediamo sgorgare alla destra. (m. 1340).
Subito dopo percorriamo una curva verso sinistra all'esterno della quale c'è un altro rivolo sorgivo con dell'acqua che esce da un tubicino blu.

Superiamo un breve tratto abbastanza ripido.
Con poca pendenza percorriamo un ampio tornante destrorso terminato il quale troviamo una biforcazione (m. 1360). Alla sinistra c'è il sentiero diretto per il Lago Branchino mentre alla destra quello che passa per il Rifugio Alpe Corte. I segnavia indicano in entrambe le direzioni: Rifugio Lago Branchino, Rifugio Capanna 2000; a destra con il percorso 220: Rif. Alpe Corte a ore 0.10, Rif. Laghi Gemelli a ore 3.15, Sent. delle Orobie; dietro: Valcanale a ore 0.40. Andiamo a destra in salita.

Alla destra c'è una radura con qualche albero (m. 1380).
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire.
Attraversiamo un'altra radura in fondo alla quale cominciamo e vedere il Rifugio Alpe Corte.
Alla sinistra troviamo il segnavia 220 dipinto su di una pietra. In alto a destra, al limitar del bosco, c'è una vecchia baita.

Alcuni segnavia indicano, con il percorso 265A: Baita di Zulino Bassa a ore 0.50, Baita Campagano b. a ore 2, Rif. Alpe Corte (giro) ore 3, Valcanale (Babes) a ore 1.20, Forcella Zulino a ore 1.40, Val Sanguigno n. 232 a ore 2.20.
Raggiungiamo un rosone sul quale sono indicate le cime e i passi che possiamo vedere verso sinistra (sud): Passo Zulino, Monte Secco (m. 2267), Monte Fop (m. 2322), Passo del Re (m. 1997), Cima Valmora (m. 2198), Passo Valmora (m. 1996), Pizzo Arera (m. 2512), Monte Corna Piana (m. 2302), Corno Branchino (m. 2033), Passo Marogella (m. 1873), Monte delle Galline (m. 2123), Passo Laghi Gemelli (m. 2130).
Lasciamo a sinistra una fontana e abbandoniamo la stradina che si dirige verso un rudere.
Con pochi passi in salita arriviamo al rifugio (m. 1410).

Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 360
Data escursione: settembre 2012 - dicembre 2019

Escursioni partendo dal Rifugio:


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