Bivacco Silvestri

Il Bivacco Silvestri è situato poco dopo la Porta dei Merli, sul versante occidentale del Monte Legnone (m. 2609), la cima più alta della Valsassina.
E' una solida costruzione in muratura e contiene solamente due panche di pietra e un camino. Sostituisce la vecchia costruzione di legno nominata appunto Cà de Legn.
Una targa sulla facciata del bivacco ricorda il Dr. Guido Silvestri, presidente del Cai di Dervio, a cui è dedicato.

Lasciamo la statale 36 a Dervio, al km. 80,7. All'uscita del tunnel andiamo a sinistra verso la Val Varrone.
Dopo aver superato Vestreno e Introzzo arriviamo a Tremenico dove voltiamo a sinistra con uno stretto tornante.
La strada si restringe alquanto però è sempre asfaltata. Con vari tornanti arriviamo fino all'insellatura tra il Legnoncino a sinistra e il Legnone a destra.

Parcheggiata l'auto (m. 1455), vediamo un cartello che indica la cima del Legnone a ore 3.30.
Aggiriamo il dosso su cui sorge il rifugio Roccoli Lorla (m. 1463) con una stradina sterrata che passa tra la conca, dove una volta c'era un laghetto, e una fontana, per poi prendere un sentiero sulla destra (nessuna indicazione) in leggera discesa tra i prati.
Poco più avanti troviamo dei segnavia che indicano con la DOL: Agrogno a ore 0.50, Premana (percorso basso) a ore 4.50 e Premaniga (percorso alto) a ore 6.30; e con il sentiero 5 Pivion: Spisarota, Rifugio Scoggione a ore 3, Alpetto, Alpe Rossa e Bedolesso.
A sinistra, nei prati, vediamo un tavolone in legno con panche, mentre da destra scendono due sentieri che provengono dal rifugio e si uniscono a quello che stiamo percorrendo.

Iniziamo subito a salire tra larici e betulle con una bella e ampia mulattiera che più avanti diventa sentiero.
Poi con un tratto in leggera salita arriviamo ad un bivio dove un cartello informa che ci troviamo in località Merésc de Scim (m. 1506).
Seguendo i bolli rossi e bianchi andiamo a sinistra. E' però possibile utilizzare anche l'altro sentiero che, superata una lunga stalla, si ricongiunge al percorso principale.
Ora il bosco diviene più rado. Camminiamo quasi in piano.
Superiamo un appostamento per la caccia, situato nei pressi di una curva a destra (m. 1535).
Poi, con bella vista sul Legnoncino, saliamo con alcuni ripidi tornanti.
Il sentiero torna ad essere quasi pianeggiante. In alto a sinistra è già visibile il grande ripetitore di colore bianco situato poco dopo il bivacco Silvestri.
Alla nostra destra c'è una staccionata in legno.
Dopo pochi passi in discesa e una leggera salita, passiamo sotto i cavi dell'alta tensione.
Ora il percorso si fa più ripido. Saliamo a zig-zag con alcuni tornanti presso uno dei quali un'apertura consente di ammirare il panorama sul lago di Como (m. 1620). Accanto al sentiero c'è un tubo nero rialzato nel quale scorre dell'acqua.
Al termine della salita, percorriamo in piano l'ampio crinale denominato Zappello d’Agrogno (m. 1650).

Poi torniamo a salire. Sotto un masso c'è un quadretto con una madonnina.
Ora, con percorso pianeggiante, fiancheggiamo un dirupo, protetti da una lunga staccionata in legno.
Dopo una curva a sinistra per aggirare un dosso, in leggera discesa raggiungiamo dei prati e una baita. Un cartello indica che siamo all'Alpe Agrogno (m. 1644).

Attraversiamo il pianoro, che sulla sinistra è protetto con una staccionata e una fila di pietre.
Superato un tavolone in legno, raggiungiamo la baita dell'alpeggio. Un segnavia indica: Monte Legnone a ore 3, Passo della Stanga a ore 0.50, Alpe Campo a ore 1.50, Premana a ore 3.50.
Torniamo a salire, dapprima con poca pendenza tra i prati e poi ripidamente tra radi larici.
Presso un tornante, vediamo sulla sinistra un bel panorama sull'Alto Lario, protetti da una staccionata di legno con due funi metalliche.
Raggiungiamo un bivio (m. 1750). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 1A: Alpe Temnasco, Alpe Rossa, Colico; a destra sempre con il sentiero 1A: Porta dei Merli, Cà de Legn, Monte Legnone.

Andiamo dunque a destra salendo in un bosco di larici. Più avanti la pendenza aumenta e il bosco diventa più rado.
In cima alla salita troviamo un pianoro (m. 1830). Lo attraversiamo passando tra un baitello e una stalla davanti alla quale vediamo una fontana con vasca-abbeveratoio. Davanti in alto torniamo a vedere il ripetitore.

La pendenza aumenta e ben presto diventa molto ripida mentre il panorama diventa sempre più ampio sul sottostante lago di Como che appare diviso in due dal Legnoncino.
Superiamo una serie di tornanti alla sinistra di una parete (m. 2010). Dopo il terzo tornante passiamo accanto ad una grotta.
Poco più avanti vediamo una targa in memoria di un ragazzo di soli quindici anni.
Il sentiero continua su fondo roccioso, un po' esposto ma molto largo. Salendo ripidamente raggiungiamo una cresta dove giriamo a sinistra.
Ora il sentiero diventa più stretto e quasi pianeggiante. Siamo alla Porta dei Merli (m. 2125).

Con l'aiuto di una lunga corda fissa, superiamo un passaggio esposto su delle rocce in obliquo. Nulla di particolarmente difficile, occorre soltanto prestare un poco di attenzione.
Poi, in leggera salita, passiamo accanto ad una targa che ricorda un altro sfortunato escursionista.
Il sentiero prosegue in piano, poco a destra delle roccette sul filo di cresta.
Sulla sinistra possiamo ammirare uno spettacolare e vertiginoso panorama sulla piana di Colico mentre sulla destra sono ben visibili, oltre la vallata, l'ex strada militare che sale al Legnone, l'Alpe Vesina (m. 1431), l'Alpe Campo (m. 1647) e il Rifugio Griera (m. 1734).
Infine, con un ultimo tratto in leggera salita, raggiungiamo il bivacco.

Tempo impiegato: ore 2.00 - Dislivello: m. 691 - Difficoltà: Escursionisti Esperti
Data escursione: ottobre 2008

Escursioni partendo dal Bivacco:


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