Bivacco Petazzi

Il Bivacco Petazzi è situato sulla sponda meridionale del Lago Ledù, con bella vista sul Lago di Como, a un centinaio di metri dalla Bocchetta del Cannone che segna il confine tra le province di Como e Sondrio.
Nel 1985 è stato dedicato al giovane alpinista Bruno Petazzi detto "Tavan", perito l'anno precedente durante un'ascensione invernale al Pizzo Cengalo.
Il bivacco dispone di 7 brande complete di materassi, cuscini e coperte, due tavoli, dieci sgabelli, un armadietto con stoviglie, fornelletto da campo, cassetta pronto soccorso, cassetta per le offerte, candele per l'illuminazione. Per bere abbiamo fatto bollire l'acqua del lago.

Itinerario da Pra Pincè (EE)

Lasciamo la statale 36 al km. 115.2 per prendere alla sinistra la provinciale 2 (cartello: Gordona).
Superato il ponte sul Mera arriviamo a Gordona. All'inizio dell'abitato troviamo una rotonda e andiamo a destra in Via Crezza.
Giriamo poi a sinistra in Via degli Emigranti e acquistiamo il permesso di transito, al costo di 6 euro per un giorno o di 9 euro per due, presso il Bar Doc. Questo permesso si può pagare anche presso altri locali pubblici, ma questo ha il vantaggio di essere lungo il percorso. Esponiamo la ricevuta in modo ben visibile sul cruscotto e ripartiamo.
Dopo le ultime case del paese, troviamo un parcheggio alla sinistra e un cartello che avverte che, da questo punto, il traffico è consentito solo ai mezzi autorizzati (m. 390).
Entriamo nel bosco. Dopo tre chilometri e quattro tornanti arriviamo a Donadivo (m. 737).
La strada prosegue con poca pendenza, alta sopra il Torrente Boggia, addentrandosi nella Val Bodengo.

Arrivati a Prà Pincèe lasciamo la macchina in un parcheggio alla sinistra, di fronte ad una fontana e accanto ad una bacheca con una cartina della zona (m. 930). I segnavia indicano: Pra Pincèe 917 m.; a sinistra oltre il Torrente Boggia: Alpe Garzelli a ore 0.25, Alpe Campo a ore 2, Bocchetta del Ledù a ore 3.30; diritto: Strada carrozzabile per Bodengo, Corte Terza, Bivacco del Notaro; dietro: Bruciata, Gordona.
Alzando lo sguardo, già possiamo vedere la Bocchetta del Cannone (m. 2274) dalla quale dovremo passare per arrivare al bivacco.

In leggera discesa raggiungiamo una santella, con un quadro raffigurante il Sacro Cuore, situata in fondo al parcheggio.
Prima della santella, alla sinistra c'è il ponticello di ferro con le sponde realizzate con paletti di ferro che reggono due reti di colore verde.
Attraversato il Boggia troviamo tre sentieri. I segnavia indicano a sinistra: Bedolina a ore 0.30, Sorboggia a ore 1, Gordona; diritto: Monte Garzelli; a destra: Alpe Garzelli a ore 0.30, Alpe Campo a ore 2.10, Bocchetta del Ledù a ore 3.20; dietro: Pra Pincèe. Andiamo a destra, quasi in piano, costeggiando il torrente.
Saliamo alcuni gradini e continuiamo, quasi in piano, con una rete alla sinistra.
Passiamo accanto ad un masso che si protende obliquamente (m. 925).
Poi giriamo a sinistra e camminiamo su di un lastrone di roccia.
In salita entriamo nel bosco e giriamo a destra.
Alla sinistra vediamo un masso, coperto da muschio, sopra al quale c'è un albero (m. 935).
Subito dopo, in leggera salita, attraversiamo un ruscello. Un cartello segnala il pericolo di carichi sospesi.
Superiamo un altro piccolo ruscello e torniamo a salire.
Un rivolo bagna il sentiero.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.

Ci immettiamo su di una sterrata passando accanto ad un ometto al quale dovremo prestare attenzione al ritorno per imboccare il sentiero (m. 955). Andiamo a destra in leggera salita.
Troviamo delle doppie canaline di ferro, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.

Al primo tornante sinistrorso lasciamo la sterrata per riprendere il sentiero (m. 970). I segnavia indicano seguendo la sterrata: Monte Garzelli; continuando diritto con il sentiero: Alpe Garzelli, Alpe Campo, Bocchetta del Ledù; dietro: Pra Pincèe, Bedolina, Gordona. Un bollo bianco rosso su di un masso conferma la giusta direzione.
Percorriamo un lungo tratto, con alcune semicurve, su di una mulattiera inerbita circondati da qualche masso, radi alberi, cespugli e felci.

Arriviamo ad un cancelletto. Un cartello invita a richiuderlo dopo il passaggio. Alla sinistra c'è un grande masso. Notiamo che le pietre nel torrente sono rossastre (m. 990).
Torniamo a salire. Un sentiero scende a destra verso il torrente.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Lasciamo a destra una zona recintata con una rete (m. 1005).
Proseguiamo con minore pendenza e troviamo un cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.
Torniamo a salire tra pini, larici e betulle.
Il sentiero si biforca ma dopo alcuni metri si ricompone (m. 1015).
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri in leggera salita.
Dopo una curva a sinistra riprendiamo a salire.
Con lievi saliscendi percorriamo alcune semicurve camminando tra pietre, rododendri, felci, mirtilli e lamponi.

In salita raggiungiamo un altro cancelletto. Un cartello invita a richiuderlo dopo il passaggio. Davanti vediamo una cascata formata dal torrente (m. 1030).
Proseguiamo quasi in piano. Più avanti ci sono alcune baite raggiungibili con un piccolo sentiero tra l'erba. I segnavia indicano: Loc. Alpe Garzelli; a sinistra: Alpe Campo. In lontananza, già vediamo spuntare le cime alla testata della valle.
Andiamo a sinistra in leggera salita.
Dopo una curva a destra guadiamo un torrente (m. 1040).
In basso alla destra vediamo le baite dell'alpeggio.
Ora saliamo tra pietre, erba, rododendri e felci.

Poi giriamo a sinistra verso una imponente parete di roccia chiamata la "Caduta dei Giganti" sulla quale sono state tracciate delle vie di arrampicata. Camminiamo tra betulle e alcuni cespugli di more (m. 1055).
La pendenza aumenta. Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. In basso alla destra vediamo ancora l'Alpe Garzelli. Dall'alto riusciamo a distinguere chiaramente le cinque baite, una delle quali è addossata ad un grande masso. Su di un altro masso, in fondo all'alpeggio, vediamo una piccola croce.
Con minore pendenza arriviamo ai piedi della parete di roccia e la seguiamo verso destra (m. 1070).
In salita, giriamo a sinistra e saliamo dei gradini.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1085).

Continuiamo con alcune serpentine tra due pareti di roccia.
Al termine della parete alla destra, giriamo a sinistra e notiamo come l'alta parete alla sinistra abbia dei punti a sbalzo.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido tra betulle e felci.
Alcuni tronchetti di legno formano dei gradini che agevolano il cammino.
La pendenza diminuisce un poco (m. 1105).
In modo abbastanza ripido superiamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro.
Giriamo a sinistra e poi percorriamo un tornante destrorso (m. 1125).
Saliamo alcuni gradini di pietra e di legno. Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1130).
Poco dopo ne percorriamo uno destrorso, tagliabile alcuni metri prima con una breve scorciatoia.
Proseguiamo con altri due tornanti ravvicinati sinistra-destra (m. 1140).
Percorriamo un tornante sinistrorso più ampio degli altri.
Dopo un tornante destrorso percorriamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1150).
Con rudimentali gradini di pietra superiamo un tornante sinistrorso.
Poi con gradini formati da tronchetti di legno ne superiamo un altro destrorso.
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 1160).
Agevolati da gradini di pietra percorriamo un tornante destrorso. La pendenza aumenta. Il sentiero si divide solo per aggirare una bassa roccetta.
Dopo altri due zig-zag, percorriamo un ampio tornante sinistrorso e continuiamo con delle serpentine (m. 1180).

La pendenza diminuisce un poco e torniamo ad avvicinarci alla parete di roccia poi giriamo a destra iniziando una sequenza di vari zig-zag (m. 1190).
Ora saliamo in modo abbastanza ripido poi giriamo a sinistra e proseguiamo quasi in piano.
Alla destra un tronco raso terra rinforza il sentiero.
Saliamo alcuni gradini e percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.

Con poca pendenza giriamo a destra assecondando un'ansa della montagna e superando un piccolo torrente (m. 1210).
Torniamo a salire e scavalchiamo un rivolo.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso. Davanti vediamo una cascata.

Con dei gradini, percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale dell'acqua sorgiva esce da un tubo (m. 1220).
Continuiamo con ripide serpentine.
Poi la pendenza diminuisce un poco e percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 1230).
Saliamo dei gradini di pietra ben sistemati.
Proseguiamo con altre ripide serpentine.

Percorriamo un tratto un po' esposto alla destra, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Il sentiero è rinforzato con un asse di legno e alcuni tronchi fissati raso terra (m. 1245).

Presso una curva a destra, quasi in piano guadiamo un torrente. Attaccato ad una roccia c'è un cavo arrotolato (m. 1255).
Poi saliamo agevolati da alcuni gradini.
Percorriamo tre tornanti sx-dx-sx.
Saliamo altri gradini e proseguiamo con delle serpentine.
Continuiamo ripidamente con gradini ben sistemati (m. 1275).

Presso un tornante sinistrorso, alla destra pare che scenda un sentiero. Lo ignoriamo e continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1285).
La pendenza diminuisce un poco ma ben presto riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Presso un tornante sinistrorso vediamo un bollo bianco rotondo (m. 1300).
Il sentiero si divide e subito si ricompone.

Le radici di un pino formano dei gradini.
In leggera salita superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo un tratto abbastanza ripido seguito da un altro con poca pendenza (m. 1310).
Dopo un tornante sinistrorso riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante destrorso.
Il sentiero si divide e si ricompone.
Subito dopo un tornante sinistrorso torniamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1320).
Continuiamo con delle serpentine agevolati da rudimentali gradini.

Assecondando un'ansa della montagna, pieghiamo a destra e guadiamo un piccolo ruscello (m. 1335).
La pendenza diminuisce.
Percorriamo un tornante sinistrorso passando sotto due grandi pini (m. 1340).
In modo abbastanza ripido superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Con minore pendenza percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1350).
Saliamo dei gradini.
Superiamo alcuni tornanti vicini tra loro (m. 1360).
Dopo pochi passi quasi in piano e un tornante sinistrorso, saliamo alcuni gradini e percorriamo un tornante destrorso (m. 1370).
I successivi due tornanti sinistra-destra sono attorniati da varie pietre.
Continuiamo con delle serpentine (m. 1390).

Per un po' i pini lasciano il posto alle betulle. Con poca pendenza percorriamo un'ampia curva a sinistra oltre la quale riprendiamo a salire (m. 1405).
Ora la vegetazione è bassa e, più sotto alla destra, possiamo vedere un torrente.
Il torrente scendendo forma una cascata. Quasi in piano, presso un tornante destrorso, lo guadiamo. Su di una pietra una scritta in bianco indica l'altezza in metri 1417.
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire con dei gradini.
Continuiamo in leggera salita fino ad un tornante sinistrorso oltre il quale proseguiamo in salita con lievi serpentine.
Dopo un tornante sinistrorso, in modo abbastanza ripido ne percorriamo un altro destrorso.
Il sentiero prosegue con uno zig-zag sinistra-destra incassato nel terreno circostante. Vediamo un bollo bianco-rosso a cerchi concentrici (m. 1445).
Camminiamo sopra alcune radici.

Ora saliamo in modo assai ripido (m. 1460).
Oltre ai bolli bianco-rossi ne vediamo anche uno bianco.
Superiamo un tornante sinistrorso incassato nel terreno circostante (m. 1470).
Saliamo con delle serpentine in modo abbastanza ripido. Poi la pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una curva a sinistra e un tratto abbastanza ripido.
Nuovamente la pendenza diminuisce un po'. In questa zona il bosco è composto prevalentemente da faggi.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra (m. 1485).

Torniamo tra i pini e percorriamo una curva a destra con poca pendenza.
Dopo una curva a sinistra proseguiamo in salita.
Percorriamo una curva a destra. Ora gli alberi sono più radi e vediamo molte felci.
Dopo un tornante sinistrorso proseguiamo in leggera salita. Il bosco è più fitto (m. 1500).

Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza tra radi alberi e arbusti. Davanti e verso destra cominciamo a vedere le cime alla testata della valle: Pizzo Anna Maria, Pizzo Alterno, Pizzo Ledù, Motto di Campo, Pizzo Rabbi e più a destra il Monte Cucco.
Dopo una curva a sinistra torniamo a salire (m. 1515).
Percorriamo un breve tratto in leggera discesa con gli alberi solo alla sinistra.
Proseguiamo quasi in piano e dopo una curva a sinistra torniamo a salire.
Continuiamo con una curva a destra oltre la quale percorriamo due tratti quasi in piano intervallati da uno in leggera salita.
Un rivolo attraversa il sentiero (m. 1525).
Riprendiamo a salire. Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo con delle serpentine abbastanza ripide.
Poi la pendenza diminuisce un poco mentre camminiamo tra radi alberi.
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.

Guadiamo un ruscello e continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 1545).
Passando sotto ad un grande pino, percorriamo un tornante sinistrorso con il sentiero incassato tra terreno e pietre (m. 1550).
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza poi torniamo a salire.

Presso un ampio tornante sinistrorso, sotto ad un masso vediamo un quadretto raffigurante la Sindone (m. 1555).
Continuiamo con varie serpentine tra felci, mirtilli e radi alberi.
Il sentiero è bagnato da un rivolo che poco più avanti vediamo sgorgare dal terreno (m. 1575).
Subito dopo saliamo alcuni gradini incassati tra le pietre.

Quasi in piano, presso una curva a destra, guadiamo un torrente (m. 1585).
Torniamo a salire tra radi larici e cespugli.
Proseguiamo con poca pendenza tra pietre e cespugli di mirtilli.

Una scritta in bianco su di una pietra indica l'altezza in m. 1600.
In salita, presso una curva a destra, attraversiamo un ruscelletto che bagna il sentiero.
Continuiamo con poca pendenza tra radi larici.
Proseguiamo con una curva a destra e riprendiamo a salire attorniati da molti mirtilli (m. 1610).
Dopo una curva a sinistra percorriamo due tornanti sinistra-destra.

Arriviamo ad un bivio (m. 1635). I bolli bianco-rossi proseguono verso destra. Alla sinistra non ci sono indicazioni. Una freccia e la scritta Pra Pincè segnalano il sentiero dal quale proveniamo. Andiamo a destra in leggera salita tra radi larici.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1645).
Continuiamo dapprima in lievissima discesa con alcuni massi alla sinistra e poi quasi in piano con un muro di pietre, sempre alla sinistra.
Torniamo a salire e giriamo a sinistra.

Davanti il panorama si apre e vediamo le cime alla testata della Val Garzelli.
Continuiamo quasi in piano. In basso a destra il torrente forma una cascata. Davanti ci sono le baite dell'Alpe Campo.
Lasciamo a destra un ponte con il quale in caso di acqua abbondante è opportuno passare subito alla destra del torrente e raggiungiamo l'alpeggio.
Su di una palina leggiamo le seguenti indicazioni: Alpe Campo m. 1652; a sinistra con il sentiero D12: Bocchetta di Campo a ore 0.20, S. Teresa, S. Pietro a ore 3.30, Alpe Borlasca a ore 1; diritto: Bocchetta del Ledù; dietro: Pra Pincè a ore 1. Quasi tutte le baite dell'alpeggio sono ben ristrutturate. Bellissima la cerchia di monti che comprende partendo dalla sinistra: il Pizzo Anna Maria (m. 2360) e il Pizzo Alterno (m. 2397) con la Cima Fontana (m. 2377), la Punta Secondo Sogno (m. 2370) e la Punta Primo Sogno (m. 2372); la Bocchetta della Pizzetta (m. 2246) seguita dalla piccola Torre Riccardo (m. 2326); poi, preceduto dalla Punta Valli (m. 2445) ecco il Pizzo Ledù (m. 2503); segue il tondeggiante Motto di Campo (m. 2372); la Bocchetta del Cannone (m. 2274) che conduce al Lago Ledù e al Bivacco Petazzi; il Pizzo Rabbi (o Pizzo Rotondo m. 2452); e dopo un tratto senza cime chiude la sequenza la più modesta elevazione del Monte Cucco (m. 2081).

Riprendiamo il cammino.
In fondo all'alpeggio attraversiamo un affluente del torrente principale su di un ponticello di legno con le sponde formate da paletti di ferro che reggono tre cavi.
Proseguiamo quasi in piano tra l'erba cercando e seguendo i bolli bianco rossi oppure solo rossi. Lasciamo a sinistra un rudere.
Pieghiamo a destra e attraversiamo il grande letto del torrente. Lo troviamo con poca acqua e lo guadiamo.
Sull'altra sponde attraversiamo un prato in diagonale verso sinistra. Vediamo i bolli su di un grande masso e su delle pietre.
Proseguiamo seguendo tracce si sentiero.

Arrivati ad un masso sopra al quale alcune pietre formano un ometto, troviamo un segnavia che indica di girare a destra con un tornante (m. 1670).
Saliamo in modo abbastanza ripido fino ad una pietra con i bolli dove pieghiamo a sinistra e continuiamo con poca pendenza, tra erba rododendri e poche pietre, verso un masso aguzzo.
Quando lo raggiungiamo, oppure un poco prima, giriamo a destra e raggiungiamo altre pietre con i bolli.
Successivamente i segnavia invitano a girare a destra (m. 1690).
Saliamo poi diagonalmente verso sinistra, in modo abbastanza ripido, seguendo pallide tracce si sentiero tra rododendri e un po' d'erba.

Attraversiamo una zona mista con massi e cespugli. Alla sinistra vediamo un masso squadrato.
Subito dopo giriamo a destra. La pendenza diminuisce un poco.
Con alcuni rudimentali gradini di pietra arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1720).
Continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano.
Riprendiamo a salire con gradini di pietra e percorriamo un tornante sinistrorso.
Tra erba, cespugli e pietre arriviamo al successivo tornante destrorso (m. 1735).
Saliamo ripidamente. Attorno ci sono alcuni larici.
Dopo un tornante sinistrorso proseguiamo con poca pendenza su delle pietre disposte a gradino.
Percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire (m. 1755).
Poi, in leggera salita, camminiamo sopra dei lastroni di roccia (m. 1765).

Continuiamo in salita tra erba e rododendri. Vediamo dei bolli bianco rossi e dei bolli rotondi di colore rosso o giallo.
Camminiamo sopra altri lastroni di roccia.
Dopo una curva a sinistra ci troviamo in direzione della Bocchetta del Cannone. Quasi in piano passiamo accanto ad un ometto (m. 1775).
Seguendo i bolli, dopo una semicurva verso destra, proseguiamo in leggera salita.
Passiamo sopra ad un lastrone di roccia e giriamo a destra.
Torniamo a salire agevolati da alcuni gradini (m. 1790).

Ora, in leggera salita, camminiamo su un ipotetico sentiero tra due placche di roccia (m. 1795).
Un segnavia ricurvo ci fa piegare a sinistra. Saliamo in modo abbastanza ripido camminando su dei lastroni, sempre seguendo bolli ed ometti.
Proseguiamo tra erba e lastroni di roccia (m. 1815).
In basso a sinistra vediamo ancora l'Alpe Campo, in alto a sinistra ci sono la bocchetta e le cime che chiudono la testata della valle.
La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1825). Bolli ed ometti sono frequenti e continuano puntare verso la bocchetta. La salita è lunga e faticosa sotto un sole cocente.

Raggiungiamo una lastra di pietra con un ometto e due frecce che indicano a sinistra la Bocchetta del Ledù (o del Cannone) e alla destra l'Alpe Dosso. Due file di bolli ed ometti partono da qui e naturalmente seguiamo quella che punta alla bocchetta (m. 1855).
Troviamo ancora delle tracce di sentiero tra l'erba poi riprendiamo a camminare in prevalenza sopra delle lastre di roccia (m. 1870).
Dopo un tratto in prevalenza tra l'erba, raggiungiamo delle rocce e giriamo a destra (m. 1890).
Risaliamo una placca rocciosa (m. 1900).
Percorriamo un tratto misto tra erba, rododendri e roccia.
In modo abbastanza ripido risaliamo un'altra placca rocciosa.
Continuiamo con pochi passi tra erba e pietre (m. 1920). In basso vediamo ancora l'alpeggio.
Dopo una curva a destra torniamo a salire in modo abbastanza ripido tra erba e rododendri.
Presso la successiva curva a sinistra passiamo accanto ad un ometto su di una roccia (m. 1930).

Un rivoletto attraversa in un tratto quasi in piano.
Torniamo a salire tra erba e roccia.
Quasi in piano, ritroviamo delle tracce di sentiero tra l'erba (m. 1940).
Poi riprendiamo a salire tra erba e roccia.
Troviamo ancora delle tracce di sentiero mentre camminiamo tra erba, rododendri e poche pietre (m. 1960).
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1970).
In leggera salita arriviamo alla successiva curva a destra dopo la quale torniamo a camminare in direzione della bocchetta.
Percorriamo un tratto in salita seguito da uno con poca pendenza.

Attraversiamo una zona bagnata da un rivolo (m. 1990).
Su di un masso vediamo un bollo rosso ed uno giallo.
Continuiamo tra erba e rododendri e superiamo un altro rivoletto.
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita.

Raggiungiamo e attraversiamo un ruscelletto che scorre tra delle rocce (m. 2010).
Poco dopo giriamo a sinistra e proseguiamo con poca pendenza (m. 2020).
Scavalchiamo una roccetta con i bolli sulla quale c'è un ometto (m. 2030).
Torniamo a salire e troviamo ancora delle tracce di sentiero tra l'erba.

Quasi in piano attraversiamo una pietraia (m. 2055).
Riprendiamo a salire e raggiungiamo un grande masso sul quale è stata dipinta una freccia bianca e rossa che punta verso l'alto (m. 2070).
Proseguiamo tra i massi seguendo i bolli e prestando attenzione a non infilare un piede nello spazio tra una pietra e l'altra.
In leggera salita, ci spostiamo un poco verso sinistra dove percorriamo un tratto tra erba, margherite e alcune pietre (m. 2075).
Poi attraversiamo un'altra pietraia sempre seguendo i bolli che indicano la via più agevole da percorrere (m. 2085).
I bolli ci indirizzano dapprima verso sinistra, poi piegano a destra.

Iniziamo la ripida salita del canale che conduce alla bocchetta (m. 2085).
Giriamo a sinistra, camminando tra pietre più piccole.
Subito dopo giriamo a destra seguendo una traccia su pietrisco. Alla destra c'è un nevaio.
Continuiamo zigzagando su pietrisco (m. 2105).
Lasciamo a sinistra un masso sul quale vediamo i bolli (m. 2125).
Saliamo in modo assai ripido (m. 2135).
Passiamo accanto a due massi vicini tra loro, entrambi con i bolli (m. 2145).

Pieghiamo leggermente a sinistra e tra erba, margherite e pietre arriviamo ad un altro bollo bianco rosso. Siamo sul margine sinistro della colata di pietre che scende dalla bocchetta (m. 2155).
Dopo un tratto in leggera salita riprendiamo a salire ripidamente.
Poi superiamo con poca pendenza un tratto su sabbietta e pietrisco.

Torniamo a salire ripidamente passando accanto ad un masso con un bollo bianco rosso. Alla sinistra c'è una chiazza di neve (m. 2175).
Ci allontaniamo un poco dalla parete alla sinistra (m. 2185).
Ora la pendenza è assai ripida. Fortunatamente i bolli ci indirizzano in modo da salire a zig-zag (m. 2200).

Raggiungiamo un altro masso con i bolli bianco rossi. In questo punto ci troviamo nel mezzo del canalino che si va restringendo.
Continuiamo tra pietre e pietrisco; a tratti anche su scivolosa sabbietta. Percorriamo alcuni zig-zag (m. 2225).
I bolli ci indirizzano alla sinistra del canalino dove sulla roccia c'è un evidente bollo a bandierina (m. 2235).
Sempre seguendo i bolli ci spostiamo poi verso la parete alla destra. Ora il canalino è largo circa cinque metri (m. 2245).
Torniamo verso la parete alla sinistra.

Siamo ormai quasi in cima. Il canalino ora è largo un paio di metri.
Raggiungiamo una roccia che si protende obliquamente dalla sinistra lasciando uno stretto passaggio.
Superatolo, proseguiamo per una diecina di metri e arriviamo in cima (m. 2275).

Lo spettacolo vale la fatica impiegata per arrivare fin qui. Una trentina di metri più in masso vediamo il Lago Ledù con il bivacco sulla sponda opposta e, lontano nella sottostante vallata, il Lago di Como quasi per intero.
Un ometto, una freccia e la scritta "Alpe Campo" indicano l'imbocco del canalino a coloro che devono scendere.

Seguiamo dei bolli rossi e aggiriamo il lago verso destra, inizialmente quasi in piano e poi in leggera discesa.
Torniamo a destreggiarci tra le pietre prestando attenzione a dove mettiamo i piedi. In basso a sinistra vediamo due spiaggette sulla riva del lago.
La traccia però non scende fino a raggiungerle ma risaliamo un dosso erboso a picco sul lago.
Poi scendiamo sull'altro lato e, tra erba e pietre, raggiungiamo il bivacco.

Tempo impiegato: ore 4.45 - Dislivello: m. 1345 -30 - Difficoltà: Escursionisti Esperti
Data escursione: luglio 2015

Escursioni partendo dal Bivacco:


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