Bivacco Penne Nere (Baita Alpini di Barzio)

Il Bivacco Penne Nere (Baita degli Alpini di Barzio) è situato in Val Corda, a circa 2/3 della stradina che dal parcheggio dell'ovovia di Barzio sale ai Piani di Bobbio.
Possiamo pertanto raggiungerlo in salita partendo da Barzio, o in discesa scendendo dai Piani di Bobbio.
Una scritta tricolore incisa nel legno dice: "Bivacco Penne Nere - Gruppo Alpini Barzio". In realtà non si tratta di un bivacco ma di una solida costruzione a tre piani, chiusa a chiave e pertanto non sempre disponibile per l'escursionista di passaggio.
Dalla Baita si gode una bella vista panoramica sulla Grigna e la Valsassina.

Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle. Al Colle del Balisio troviamo una prima deviazione a destra per Barzio. Conviene comunque proseguire per un altro paio di chilometri fino a trovare la seconda deviazione con la quale raggiungiamo il paese.
Prendiamo poi a sinistra Via Milano e proseguiamo fino ad una rotonda dove giriamo a sinistra. Da questo punto è sufficiente seguire i cartelli con il fondo marrone che indicano la funivia. Passando per Via Bergamini, Via Arola, Via Todeschini e Via S. Eustacchio raggiungiamo il vasto parcheggio che precede la stazione a valle dell'impianto di risalita (m. 810).

Primo itinerario: dai Piani di Bobbio

Prendiamo l'ovovia che sale ai piani di Bobbio (m. 1640). Ricordo però che l'impianto è in funzione solo d'estate e d'inverno (ultima corsa ore 17.30). Il costo del biglietto di sola andata è di 7 euro, A/R 12 euro, parcheggio 3 euro.

Per scendere, girando le spalle alla stazione a monte, prendiamo una stradina in discesa che segue l'ovovia. Alla sinistra, oltre un laghetto, scorre la sterrata che inizialmente fa un giro più ampio.
Poi la stradina si riduce a sentiero.
Ignoriamo un altro sentiero che si stacca sulla destra e passiamo sotto l'ovovia.
Continuiamo in leggera discesa e raggiungiamo la sterrata (m. 1580).
Proseguiamo verso destra seguendo la sterrata.
Dopo una curva a destra, incrociamo un'altra stradina e, passando sotto l'ovovia, continuiamo diritto.
La sterrata è ampia e circondata da alberi generalmente non in grado di coprire il percorso.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1555) e poi uno destrorso all'esterno del quale si stacca una stradina che sale ripida (m. 1540).
Qui, come in altri punti, incontriamo un pista per "downhill" che potrebbe sembrare una scorciatoia. E' opportuno evitarla per non correre il rischio di venire investiti da qualche ciclista.

Continuiamo pertanto con la sterrata con la quale percorriamo una curva a destra con maggiore pendenza.
Poi, in leggera discesa, raggiungiamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale scorre una pista da sci (m. 1505). In alto a destra vediamo la stazione a monte dell'ovovia.
Dopo un altro tornante destrorso (m. 1480) attraversiamo la pista da sci.
Passiamo sotto un cavo. Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1440) e poi scendiamo in modo abbastanza ripido fino ad una curva a sinistra.
Il bosco ora è più fitto e copre interamente la strada. Continuiamo in leggera discesa fino a trovare sulla sinistra lo slargo dove è situata la Baita degli Alpini (m. 1410).

Tempo impiegato ore 0.30 - Dislivello m. -210
Data escursione: giugno 2010

Secondo itinerario: da Barzio (parcheggio ovovia)

Per salire a piedi dobbiamo utilizzare una stradina che parte sulla destra subito prima del parcheggio, come di seguito descritto.
Lungo il cammino incroceremo diverse volte una pista da sci e un percorso "downhill" che potrebbe sembrare una scorciatoia. E' opportuno rimanere sempre sulla stradina per evitare di venire travolti da qualche ciclista che scende in picchiata.
La stradina agro-silvo-pastorale è chiusa da una stanga di colore verde che impedisce il transito ai mezzi non autorizzati (m. 825).
Un grande pannello rettangolare segnala tutti i posti di ristoro presenti ai Piani di Bobbio con i corrispettivi numeri telefonici e informa se sono chiusi aperti: Centro Fondo Ristorante, Rifugio Campelli, Rifugio Lecco, Rifugio Stella, Martino Sport Ristorante, Rifugio Gran Baita, Rifugio Ratti Cassin, Risto Funivia, Rifugio Buzzoni, Rifugio Grassi, Rifugio Sora, Risto-Self Il Cacciatore. Un cartello segnala l'agriturismo Al Pascolo ed un altro parla della Falesia di Masone.

Ci incamminiamo in leggera salita tra gli alberi. Inizialmente il fondo è acciottolato.
Dopo pochi passi ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra.
Presso una curva verso sinistra, con il fondo in cemento attraversiamo un torrente che troviamo privo di acqua (m. 840).
Transitiamo sotto all'ovovia. Alla sinistra, più in basso, vediamo la stazione a valle e il parcheggio.
Percorriamo un ampio tornante destrorso e continuiamo in salita.
Poco dopo alla destra troviamo una grotta e vediamo il segnavia 19 a bandierina dipinto su di una roccia (m. 855).

Proseguiamo con poca pendenza superando due semicurve destra-sinistra. Dalla sinistra sale un sentiero. Alla destra, oltre un prato, il cui accesso è chiuso da una recinzione in legno e da una sbarra rossa, vediamo una vecchia casa. Ora il fondo è in cemento (m. 880).
Tre cavi della corrente attraversano obliquamente da sinistra a destra sopra alla stradina (m. 890).
Alla sinistra ci accompagna un muro di pietre a secco (m. 900).
Nel prato alla destra vediamo una casa (m. 910).
Su di una roccetta alla sinistra è stato dipinto il segnavia 19 a bandierina.
Alla sinistra, poco più in alto, vediamo una stalla in un prato.
I tre cavi della corrente ripassano sopra alla stradina e terminano alla sinistra. Continuiamo quasi in piano. Alla destra c'è un'altra vecchia casa (m. 915).

Camminando tra due staccionate di legno arriviamo ad una biforcazione (m. 920). Alla destra c'è una casetta; poco più in alto a sinistra un baitello di legno. Nel punto in cui le due strade si dividono troviamo una santella contenente un affresco raffigurante la Sacra Famiglia e una fontana l'acqua della quale cade in una pietra scavata. Due cartelli indicano a sinistra il Rifugio Buzzoni a ore 2.20 e l'agriturismo Al Pascolo a 1 minuto. Un altro segnavia, sistemato un poco più avanti, indica sempre a sinistra il sentiero 19 per il Passo di Nava, il Rifugio Buzzoni e il Passo del Gandazzo a ore 2.15. Prendiamo invece la sterrata alla destra che inizialmente costeggia una recinzione, fatta con paletti di legno e due cavi, oltre la quale c'è un prato.
Subito ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra e sale nel bosco.
Alla destra troviamo un tombino-pozzetto (m. 935).

Percorriamo due semicurve sinistra-destra e riprendiamo a salire. Alla sinistra ci sono sei pali, ricurvi nella parte alta, che nella stagione invernale sorreggono una rete di protezione per gli sciatori; questo significa che la sterrata nel periodo invernale diventa una pista da sci.
Alla destra troviamo un altro tombino-pozzetto.

Accompagnati alla sinistra da altri dodici pali, lasciamo a destra una cascina (m. 960).
Subito dopo un ruscello attraversala la sterrata. La sua portata è limitata da un muretto che l'acqua attraversa passando in alcuni fori.

Raggiungiamo un bivio (m. 980). Una pista inerbita continua diritto in salita mentre la sterrate effettua un tornante destrorso molto ampio. I segnavia indicano a destra i Piani di Bobbio. Da questo punto in avanti risaliremo la Val Corda con vari tornanti al fresco del bosco, che non sempre copre interamente la sterrata e, in alcuni punti, lascia delle aperture che consentono di vedere la vallata.
Continuiamo in leggera salita.
Presso una curva verso destra, un ruscello attraversa la sterrata su di un letto in cemento.
Dopo pochi passi quasi in piano ignoriamo una stradina che sale a sinistra e continuiamo con poca pendenza.
Un sentiero che arriva dalla sottostante cascina si immette dalla destra. Proseguiamo in salita (m. 985).
Ignoriamo una sterrata che sale a sinistra (m. 1015).

Proseguiamo quasi in piano. Subito dopo, sempre alla sinistra, troviamo una grotta chiusa da un'inferriata dalla quale esce un rivolo d'acqua che passa in una vasca rotonda e attraversa la sterrata bagnandola. Continuiamo con poca pendenza.

Proseguiamo in salita. Ora il fondo è in cemento ed è attraversato da alcune cunette per lo scolo dell'acqua (m. 1020).
Dopo un tornante sinistrorso, ignoriamo una stradina che retrocede in salita verso destra e conduce ad una casa (m. 1055).
Percorriamo un lungo tratto durante il quale pieghiamo leggermente verso destra. Passiamo sotto a un cavo che poi continua in parallelo alla nostra destra tra gli alberi del bosco.
La pendenza aumenta (m. 1105).
Tra gli alberi alla sinistra riusciamo a vedere il fondo valle della Valsassina.
Uno dopo l'altro, troviamo due tronchi stesi a terra lungo il lato sinistra della stradina.
Il tratto in cemento termina e continuiamo su sterrato. La pendenza diminuisce un poco (m. 1125).

Dopo alcune diecine di metri percorriamo un tratto con il fondo in cemento (m. 1140) e torniamo a camminare su sterrato (m. 1170).
Superiamo una semicurva verso sinistra e vediamo, poco più in alto alla destra, una parete di roccia verticale (m. 1180).
All'esterno di una semicurva verso destra c'è un masso (m. 1190).
Continuiamo in leggera salita con delle serpentine appena accennate.

Riprendiamo a salire (m. 1210). A sinistra, più in basso, vediamo tra gli alberi un'altra sterrata/pista ai lati della quale ci sono i pali ricurvi per le reti di protezione per gli sciatori.
Alla sinistra troviamo uno sgabello ricavato da un tronco segato e le fondamenta di un rudere (m. 1235).
L'altra sterrata che vediamo più sotto si riduce a sentiero.
Proseguiamo con il fondo in cemento attorniati da erba e arbusti (m. 1250).
Il sentiero sale dalla sinistra, supera una passerella di legno e si immette sulla stradina cementata (m. 1270).
Subito percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è uno slargo e continuiamo in leggera salita su sterrato ignorando un sentiero che sale ripidamente a sinistra segnalato da una freccia rossa (m. 1275).

Torniamo nel bosco e passiamo sotto ad un cavo (m. 1285).
Continuiamo in salita.
Con il fondo in cemento percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 1300).
In leggera salita superiamo due semicurve destra-sinistra. Alla destra c'è un muretto che fa da protezione e rallenta la discesa di un torrente (m. 1320).

Usciamo dal bosco e continuiamo attorniati da prati con bella vista sui monti e sul fondovalle.
Rientriamo nel bosco (m. 1335).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Con il fondo in cemento percorriamo un ampio tornante destrorso all'esterno del quale scende una pista. Dopo il tornante la strada torna sterrata (m. 1345).

Usciamo dal bosco e alla destra troviamo cinque pali di legno in fila ai margini della sterrata (m. 1355).
Continuiamo con un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto.
La sterrata ora è più larga.
Ignoriamo un sentiero che sale a destra con ripidi zig-zag verso una casa e continuiamo diritto rientrando nel bosco (m. 1375).
Presso una semicurva verso destra il fondo torna ad essere coperto dal cemento.
Percorriamo un tornante destrorso con vista panoramica sui monti (m. 1380).

Una stradina si stacca alla destra e dopo pochi passi in leggera discesa conduce alla cappella dedicata ai Caduti di Barzio (m. 1385). All'interno ci sono tre affreschi raffiguranti: il Crocefisso, la Madonna degli Alpini e il Sacro Cuore accanto ad un soldato ferito.
Riprendiamo il cammino. Superiamo un tratto sterrato.

Con il fondo in cemento percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto. Alla destra c'è la pista e più in alto vediamo la Baita degli Alpini di Barzio (m. 1400).
Proseguiamo in salita e raggiungiamo il tornante destrorso all'interno del quale è situata la baita (m. 1410).

Tempo impiegato ore 1.30 - Dislivello m. 585
Data escursione: novembre 2018

Escursioni partendo dal Rifugio:


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