Bivacco Monte Ubione

Il Bivacco Monte Ubione è situato poco sotto la vetta dell'omonimo monte.
Nel mese di dicembre 2018 la vecchia costruzione in legno è stata sostituita con un'altra nuova e meglio attrezzata.
Il bivacco ora dispone di un locale con vetrate panoramiche e contiene: una stufa, un fornello quattro fuochi, un armadio con mensole, un grande lavandino con due vasche in acciaio, due tavoli, dieci sedie e una panca. Una porta chiusa a chiave conduce in un'altra stanza.
All'esterno in posizione sopraelevata c'è un altro locale, anch'esso chiuso, al quale si accede con alcuni gradini.
Davanti alla facciata ci sono vari tavoli e panche mentre sul retro ci sono due grandi barbecue, un tavolo in metallo e un balconcino. Scendendo alcuni metri dalla cima sul versante opposto rispetto a quello dove è posizionato il bivacco si raggiunge il WC.
Bastano pochi gradini per arrivare sulla cima del monte dove troviamo una grande croce, un monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre e alcuni tavoli e panche.

Primo itinerario: Da Ubiale (Via Sopracorna), finale con il sentiero a "passo facile"

Dalla grande rotonda di Almenno, caratterizzata da giravolte sovrapposte, proseguiamo diritto in Valle Imagna con la provinciale 14.
Dopo un chilometro prendiamo sulla destra Via Clanezzo.
Superiamo il semaforo che regola il passaggio a senso unico sullo stretto ponte sul Fiume Imagna. Qui inizia il Comune di Ubiale Clanezzo. La strada diventa dapprima Via Manzoni e poi Via Europa.
Alla chiesa, giriamo a sinistra con uno stretto tornante e ci immettiamo in Via Papa Giovanni XXIII.
Dopo una curva a sinistra la strada diventa Via Aldo Moro.
Proseguiamo con un tornante sinistrorso in Via delle Valli.
Lasciamo a destra la strada che sale a Cà Bonorè e continuiamo verso sinistra con Via Casanino.
La strada diventa Via Sopra Corna.
Ignoriamo sulla destra Via Capratti e proseguiamo diritto. Poco dopo, quasi al termine della strada, lasciamo la macchina in un parcheggio alla destra dove ci sono sette posti auto (m. 535).
I segnavia indicano con il sentiero 571: Località Final a ore 0.30, ex-bacini Enel a ore 1, Monte Ubione a ore 1.

Ci incamminiamo verso destra passando accanto ad una panchina. Effettuiamo un tornante sinistrorso in salita su fondo acciottolato lasciando alla destra una fontana con una grande vasca.
Ci immettiamo su di un sentiero pianeggiante all'inizio del quale due tubi piegati ad "A" consentono il passaggio solo ai pedoni. Alla sinistra ci sono delle protezioni di legno e alla destra una siepe.
Poco dopo troviamo un viottolo gradinato che sale dalla strada e si immette dalla sinistra. Un cartello sulla parete di una casa indica: "Rifugio Final, Rifugio Monte Ubione".
Proseguiamo in leggera salita con una mulattiera che scorre tra alcuni vecchi edifici alla sinistra ed un muretto alla destra.

Alla destra troviamo una casa con numeri e bolli rossi, dipinti sulle pareti, che parrebbero indicare un sentiero alla destra. In realtà il Monte Ubione, con la grande croce sulla cima e il solco verticale della teleferica tra gli alberi, è ben visibile nell'opposta direzione. Proseguiamo pertanto con un viottolo rettilineo camminando tra una siepe alla sinistra ed un muretto alla destra (m. 550).
Troviamo un tombino di cemento nel mezzo del percorso.
All'esterno di una curva verso sinistra, dei gradini di legno salgono verso alcuni cassottelli situati in posizione sopraelevata e protetti da un muro di recinzione sul quale è stato tracciato un bollo rosso.
Troviamo un piccolo orto alla sinistra e percorriamo una curva a destra.

Vediamo un bollo rosso su di un albero ed entriamo nel bosco.
Un cartello appeso ad un albero riporta il calendario della caccia al cinghiale nel settore n. 15 (ott.-nov.-dic. al mercoledì e alla domenica).
Proseguiamo in lievissima discesa.

Un altro sentiero si immette salendo in parallelo dalla sinistra.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso attraversando il letto di un torrente che troviamo asciutto. Vediamo un bollo rosso, verde e giallo (m. 545).
Continuiamo con pochissima pendenza e con delle serpentine appena accennate.
Lasciamo a sinistra una baita/stalla e proseguiamo quasi in piano. Di tanto in tanto vediamo un bollo rosso dipinto sul tronco di un albero o su di una pietra.

Più avanti, alla destra troviamo una grande vasca. L'acqua esce da due tubi cementati poco più in alto, riempie la vasca che trabocca, attraversa il sentiero e poi scende alla sinistra.
Subito dopo, poco più in basso alla sinistra, vediamo un cassottello in una zona recintata.
Proseguiamo in leggera salita.

Ad una biforcazione continuiamo diritto con il sentiero più largo indicato dai segnavia: "R. Final, M. Ubione", ignorando l'altro, più piccolo, che si stacca alla destra (m. 555).
Quasi in piano arriviamo ad una curva a sinistra dove attraversiamo il letto in secca di un torrente. Alla destra parte una teleferica.
Troviamo il cartello: "Attenzione filo scarico bosco". Più avanti ritroviamo lo stesso cartello e ignoriamo un sentierino che sale a destra. Riprendiamo a salire.
Alla sinistra iniziano delle protezioni con paletti di ferro che reggono due cavi (m. 570).
Poco dopo, al termine delle protezioni, quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra attraversando un ruscelletto in secca.
Proseguiamo in salita con uno zig-zag destra-sinistra (m. 580).
Alla sinistra c'è un cavo legato ai tronchi degli alberi.

I cavi diventano due e, quasi in piano, arriviamo ad un tornante sinistrorso. Anche qui attraversiamo il letto asciutto di un torrente (m. 590).
Percorriamo un tratto con poca pendenza.
Superiamo una curva a destra e riprendiamo a salire.

Dopo alcuni passi in leggera discesa, quasi in piano effettuiamo un tornante sinistrorso attraversando il letto di un torrente (m. 600).
Alla sinistra c'è un tronco steso raso terra come rinforzo al sentiero.
Sul tronco di un albero vediamo il cartello: "R. Final".
Camminiamo con poca pendenza. In questo punto alla sinistra ci accompagna un solo cavo, terminato il quale proseguiamo quasi in piano.
Presso una semicurva verso destra riprendiamo a salire.
I cavi alla sinistra tornano ad essere due. Camminiamo sopra delle radici affioranti.

In leggera salita arriviamo ad un bivio (m. 615). I bolli rossi invitano a proseguire con un tornante destrorso, lasciando l'altro sentiero non segnalato che continua diritto.
Dopo alcuni passi superiamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo in salita. In alto verso destra vediamo un cassottello di lamiera.
Proseguiamo con poca pendenza. Una freccia dipinta sul tronco di un albero indica la nostra direzione di marcia.

Saliamo alcuni gradini e arriviamo in Località Final dove troviamo una cascina. Una scritta su di una parete ci da il benvenuto (m. 630).
Passiamo davanti all'edificio, sotto ad un pergolato. Alla sinistra ci sono due tavoloni metallici con relative panche. Alla destra leggiamo l'insegna: "Cascina Final di Gamba R." Sopra la porta d'ingresso c'è la scritta: "La Suocera". Transitiamo sotto un cartello appeso che recita: "R. Final. Per Stare tra Amici". Si tratta di un posto di ristoro aperto nei festivi a pranzo (prenotare al n. 334 6107395).

Dopo la cascina pieghiamo a destra e saliamo dei piccoli gradini di legno, tra l'erba e radi alberi. Un cartello appeso ad un albero indica davanti Monte Ubione. Ignoriamo pertanto un sentiero marcato con bolli rossi che sale verso destra. La croce sulla cima del Monte Ubione da questo punto è ben visibile.
Passiamo accanto ad una targa in metallo senza scritte, affissa ad un albero.
Proseguiamo con poca pendenza, con un prativo pendio che scende alla sinistra ed un bosco di alberelli alla destra.
Transitiamo sotto a due cavi, uno più alto dell'altro.
Lasciamo a sinistra un appostamento per la caccia (m. 655).
Dopo alcuni passi in salita su piccoli gradini, con poca pendenza rientriamo nel bosco (m. 665).

Più avanti, riprendiamo a salire con dei gradini di legno. Alla sinistra c'è una catasta di legna (m. 680).
Continuiamo con poca pendenza. Lasciamo a destra un'altra catasta di legna.
Saliamo altri ottanta gradini. Un cartello avverte che fra 50 metri troveremo un capanno per la caccia (m. 695).

Arriviamo ad un bivio (m. 725). Un cartello indica diritto: "Per Monte Ubione". Alla destra, più in alto, è visibile l'appostamento per la caccia. C'è anche un piccolo sentiero che scende a sinistra. Continuiamo diritto, quasi in piano, ma dopo pochi passi torniamo a salire.
Superiamo un tornante destrorso.

Raggiungiamo il Crocefisso della Passata (m. 730). Alla destra c'è l'appostamento per la caccia. Ai lati del crocefisso partono due sentieri:
- alla sinistra quello a "passo facile" segnalato da un cartello e dai segnavia: 571, Monte Ubione a ore 0.30, Stalle Ubione a ore 0.20, ex-bacini Enel a ore 0.35;
- alla destra quello ripido a "passo alpino" indicato da un cartello raffigurante il cappello degli alpini e da una freccia con la scritta: 571 Monte Ubione (descritto nel secondo itinerario).
Scegliamo il primo e ci incamminiamo in leggera salita.

Vediamo un bollo bianco e rosso sul tronco di un albero.
In basso verso sinistra riusciamo a scorgere tra gli alberi il sottostante viadotto sulla statale 470.
Dopo un tratto quasi in piano, proseguiamo in leggera salita (m. 755).
Percorriamo un breve tratto in salita e continuiamo con poca pendenza.
Alla destra troviamo una catasta di legna.

Continuiamo quasi in piano, con dei rinforzi alla sinistra del sentiero, e passiamo accanto ad un cartello che segnala: "carichi sospesi, prudenza".
Dopo alcuni passi, transitiamo sotto ai quattro cavi della teleferica che sale alla cima del monte (m. 775).
Troviamo un altro cartello che ricorda, a coloro che provengono dall'opposta direzione, di prestare attenzione. In basso alla sinistra vediamo dall'alto la Cascina Final.

Arriviamo ad una biforcazione (m. 780). Una freccia indica con un tornante destrorso il M. Ubione. Un cartello segnala il divieto di transito alle moto. Lasciamo pertanto il sentiero che prosegue diritto in discesa per prendere l'altro verso destra in salita.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 790).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra un po' incassato nel terreno circostante.
Troviamo una fila di pietre collocate obliquamente per deviare l'acqua piovana alla destra del sentiero (m. 800).
Percorriamo due curve sinistra-destra ed un tornante sinistrorso (m. 815).
Continuiamo con una curva a destra e due tornanti sinistra-destra.

Salendo dei gradini di legno superiamo tre tornanti: sx-dx-sx (m. 825).
Proseguiamo con un tornante destrorso (m. 835).
Alla destra troviamo dei rami stesi raso terra come protezione a valle.
Percorriamo un tornante sinistrorso.
Con dei gradini di pietra superiamo alcuni zig-zag: dx-sx-dx (m. 845).

Dopo un tornante sinistrorso saliamo in modo abbastanza ripido con dei gradini di pietra e di legno.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra su rudimentali gradini di roccia.
Superiamo un tornante destrorso.
Ora camminiamo su di una larga cresta alberata (m. 860).

Il sentiero si divide in due tracce parallele. Troviamo un segnale triangolare di pericolo con la scritta: "Si declina ogni responsabilità" (m. 875).
Alla sinistra c'è un grande tavolo. Su di un cartello leggiamo: "Benvenuti sul Monte Ubione".
Saliamo dei gradini di pietra e cemento e vediamo altri tavoli da entrambi i lati.
Arriviamo ad un bivio (m. 890). Alla sinistra c'è il bivacco, alla destra l'arrivo della teleferica e diritto, continuando con alcuni gradini, la cima del monte con la grande croce (m. 895).

Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 355
Data escursione: gennaio 2019

Secondo itinerario: Da Ubiale (Via Sopracorna) finale con il sentiero a "passo alpino"

Come precedentemente descritto raggiungiamo il Crocefisso della Passata ai lati del quale partono due sentieri (m. 730):
- alla sinistra quello a "passo facile" segnalato da un cartello e dai segnavia: 571, Monte Ubione a ore 0.30, Stalle Ubione a ore 0.20, ex-bacini Enel a ore 0.35 (descritto nel primo itinerario);
- alla destra quello ripido a "passo alpino" indicato da un cartello raffigurante il cappello degli alpini e da una freccia con la scritta: 571 Monte Ubione.
Prendiamo quello alla destra.

Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco rosso.
Vediamo anche il numero 13 su di una pietra nel sentiero (m. 740).
Cominciamo a salire ripidamente lungo la larga cresta alberata.
Percorriamo un breve tratto in leggera salita piegando un poco alla sinistra (m. 765).
Continuiamo in salita con delle serpentine appena accennate.
Superiamo un ripido tratto su fondo roccioso (m. 785).
La pendenza diminuisce un poco.

Troviamo il segnavia 571 scritto in nero su di una pietra. Il sentiero diventa assai ripido (m. 795).
Poi la pendenza diminuisce (m. 820). Il sentiero si sposta dapprima un po' a destra e poco dopo a sinistra, poi riprende il centro della cresta sempre ampia e alberata (m. 825).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Ci spostiamo un poco verso sinistra. Saliamo un gradino di legno (m. 840).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 850).
Continuiamo con varie serpentine.

Più avanti vediamo il segnavia 571 a bandierina dipinto su di una roccia (m. 875).
Ci spostiamo un po' alla destra e subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 880).
Superiamo alcuni zig-zag: dx-sx-dx.
Con minore pendenza raggiungiamo un segnale triangolare di pericolo con la scritta: "Si declina ogni responsabilità".

Raggiungiamo la vetta del Monte Ubione dove troviamo una grande croce in uno slargo erboso attorniato da varie panchine e da una staccionata protettiva (m. 895).
Teniamo la sinistra, scendiamo alcuni gradini e aggiriamo verso destra una tettoia sotto alla quale ci sono dei tavoli con relative panche. Molti altri tavoli e panche li vediamo nei pressi.
Scendiamo altri gradini e alla destra troviamo il bivacco.

Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 355
Data escursione: novembre 2017

Terzo itinerario: da Villa d'Almè-Clanezzo (variante a sx per la Cascina Belvedì)

Con la statale 470 della Valle Brembana arriviamo a Villa d'Almè e al km. 10.1 lasciamo la macchina nel parcheggio della "Carminati Arredi d'Autore", alla sinistra della strada per chi proviene da sud (m. 300).
Ci incamminiamo in leggera discesa con una stradina acciottolata alla destra, a lato del palazzo.
Percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro. In basso alla sinistra vediamo il Brembo.
Continuiamo in discesa camminando su di un fondo in cemento di colore rossiccio, con due staccionate ai lati.
Poco dopo ci immettiamo su di una stradina asfaltata che scende tra due muretti di cemento e pietre.

Presso un tornante sinistrorso due segnavia di legno indicano con un sentiero che prosegue diritto: Botta, Via Campana. Li ignoriamo e proseguiamo con il tornante (m. 285).
Arrivati davanti ad un cancello (in una nicchia nel muro alla sinistra c'è una madonnina) percorriamo un tornante destrorso. Qui la strada è parzialmente bloccata in modo da consentire il passaggio solo a pedoni e ciclisti (m. 280).
Ora camminiamo su ciottoli racchiusi in grandi gradini quadrati circondati da una cornice di pietra.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 275).

Con una curva a destra raggiungiamo il "Put che bala", un ponte sospeso con il fondo in legno e le sponde in ferro, che dondola leggermente al passaggio (m. 260).
Con il ponte attraversiamo nell'ordine: un canale, una sterrata e il Fiume Brembo.
Giunti in fondo, su di un cartello leggiamo: "Ponte sospeso, passarella m. 74,40, biciclette condotte a mano, vietato dondolarsi, portata massima 100 persone".

Pieghiamo a sinistra e, superato un altro parziale sbarramento, scendiamo alcuni gradini acciottolati. Su di una casa vediamo la scritta: "Porto".
Ignoriamo un sentiero che alla sinistra scende verso la riva del Brembo e proseguiamo diritto in leggera salita.
Percorriamo una curva verso sinistra.
Su di una piastrella vediamo una foto di Simone Pianetti sormontata dalla scritta: "Uno in ogni paese!" e subito dopo percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con un tornante sinistrorso.

Al successivo tornante destrorso possiamo prendere un sentiero-scorciatoia che prosegue diritto (m. 270). Se invece continuiamo seguendo il tornante, poco dopo arriviamo ad un bivio dove troviamo un cippo di marmo sul quale riusciamo a leggero solo "Clanezzo" ed un muro di recinzione sul quale vediamo la targa "Aeroporto di Linate, 8 ottobre 2001, per non dimenticare" (m. 275). Qui giriamo a sinistra con un tornante (oppure proseguiamo diritto come descritto nel successivo itinerario).
Dopo un tratto quasi in piano, giriamo a destra e proseguiamo in discesa.

Lasciamo a destra una vecchia casa. In alto alla destra vediamo il ponte (a senso unico alternato e regolato da un semaforo) sul Fiume Imagna. Alla sinistra invece c'è il vecchio stretto ponte di pietra. In salita cominciamo a percorrerlo camminando su ciottoli e gradini (m. 270).
Giunti al termine, percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 285).
Superato un altro parziale sbarramento, continuiamo tra due muretti. Alla sinistra c'è una casa rossa e bianca.
Percorriamo due curve sinistra-destra.

Ci immettiamo su di una strada asfaltata e andiamo a destra, quasi in piano (m. 295).
Dopo un centinaio di metri raggiungiamo un semaforo e una curva a destra e attraversiamo il ponte nuovo, molto alto sul Fiume Imagna.
Dopo il ponte lasciamo a sinistra l'Hotel Castello di Clanezzo.
Un viottolo scende a destra e ritorna al "Porto".
Lasciamo a sinistra la chiesa gialla dedicata a San Gottardo e, subito dopo, troviamo un cartello che indica a sinistra: Cascina Belvedì. Giriamo pertanto a sinistra in Via San Gottardo.

Proseguiamo con pochissima pendenza fino al termine della strada dove su di un muro i segnavia indicano due percorsi entrambi contrassegnati dal n. 571 (m. 310)
- a sinistra con Via Marconi: Belvedì a ore 0.15, Monte Ubione a ore 1.45, Periplo Valle Imagna;
- a destra con Via Leonardo da Vinci: Cimitero a ore 0.05, Monte Ubione a ore 1.50, Periplo Valle Imagna (vedi il successivo itinerario).
Andiamo a sinistra quasi in piano.

Dopo una curva a sinistra arriviamo ad una biforcazione. Alla sinistra prosegue quasi in piano Via delle Rose. Teniamo invece la destra e prendiamo Via Belvedere che inizia con una grata per lo scolo dell'acqua. Alcuni segnavia indicano verso destra con il percorso 571: Cascina Belvedere, Monte Ubione a ore 2, Giro alto della Valle in ore 15.
Camminiamo in leggera salita. Alla sinistra ci sono dei paracarri di legno e alla destra degli alberi. Passiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.
Continuiamo in salita. Alla sinistra ci sono una rete verde ed una siepe; alla destra ci sono delle roccette e, poco più in alto, gli alberi.
Presso un tornante destrorso, una scritta ed una freccia indicano la Cascina Belvedì (m. 340).
Percorriamo un tornante sinistrorso all'interno del quale c'è una recinzione formata da un muretto di pietre sormontato da una inferriata (m. 345).

Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra le ultime case terminano. Alla destra c'è una roccia (m. 360).
Alla sinistra, accanto ad una bacheca con una carta della zona, scende una sterrata chiusa da una catena (cartello: bike route).
In alto a destra cominciamo a vedere la Cascina Belvedì.
Presso un tornante destrorso, alla sinistra troviamo una vecchia vasca da bagno riciclata come abbeveratoio (m. 375).
Proseguiamo in salita. Alla destra c'è una rete metallica verde, alla sinistra dei prati e in alto vediamo la cascina.

In leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso con uno slargo alla destra. Volendo fin qui è possibile arrivare in auto (m. 400).
Davanti vediamo l'Agriturismo Cascina Belvedì. Alla sinistra c'è un pannello con un cartellone a cura dell'AMPI intitolato "Sui sentieri della Libertà". Prendiamo una sterrata che consente di aggirare la cascina senza attraversarne il cortile. La sterrata inizia in leggera discesa e prosegua quasi in piano, poco più in basso della cascina.
Alla sinistra ci sono dei paletti di legno che reggono una rete a quadrotti ed un cavo di filo spinato.
Giunti in fondo alla cascina, troviamo un sentiero che sale a destra. I segnavia indicano a destra con il sentiero 571 il Monte Ubione. Lasciamo pertanto la sterrata e prendiamo il sentiero che sale in modo abbastanza ripido con dei gradini di legno e terra.
In alto giriamo a destra passando accanto ad un albero di cachi e poi a sinistra con un tornante seguendo una freccia bianca e rossa.
Continuiamo con poca pendenza lasciando a destra una fontana con due vasche di pietra e cemento.

Alcuni passi più avanti, poco più in basso alla sinistra, c'è un baitello. Percorriamo un tornante destrorso passando accanto ad un segnavia ed entriamo in un bosco di castagni (m. 415).
In basso alla destra vediamo dall'alto la Cascina Belvedì.
Poco prima di arrivare ad una costruzione in pietra, percorriamo un tornante sinistrorso e ignoriamo anche un sentiero che si stacca alla destra (m. 425).
Superiamo un tornante destrorso. Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso.
Nel bosco, oltre ai castagni, ora ci sono anche degli agrifogli (m. 445).
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate. Alla destra, su di un albero, vediamo una grande gabbia (m. 455).

Ci immettiamo su di una sterrata (m. 460). I segnavia indicano a destra in discesa: 571, Clanezzo centro a ore 0.20 (da qui arriva il successivo itinerario); a sinistra: Sentiero Partigiano Angelo Gotti Clanezzo-Cascina Corno; dietro: 571, Clanezzo centro via agriturismo a ore 0.30. Andiamo a sinistra. Attorno alla sterrata ci sono dei rovi.
Ad una biforcazione i segnavia indicano a destra il Monte Ubione a ore 1. Andiamo a destra in salita (m. 465).
Percorriamo subito una curva a sinistra e proseguiamo tra i castagni.
Superiamo una curva a destra (m. 480).
La pendenza aumenta. Il sentiero è incassato nel terreno circostante.

Percorrendo un ampio tornante sinistrorso troviamo due termini in cemento alla destra (m. 495).
In leggera salita arriviamo ad una biforcazione (m. 505). I segnavia indicano a destra con il sentiero 571: Monte Ubione mentre continuando diritto si trova subito una piccola pozza recintata da una staccionata. Prendiamo il sentiero alla destra.
In salita percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro. Sul tronco di un albero vediamo il numero 5 in un quadratino (m. 520).
Due tubicini affiorano alla sinistra del sentiero. Proseguiamo con poca pendenza (m. 540).

Arriviamo ad un bivio (m. 545). I segnavia indicano, a sinistra con un tornante: 571, Monte Ubione, Sentiero Partigiano Angelo Gotti Clanezzo-Cascina Como; dietro: Clanezzo. Diritto non ci sono indicazioni. Andiamo a sinistra in salita.
Un sentiero sale e si immette dalla sinistra (m. 555).

Percorriamo un ampio tornante destrorso. Subito dopo un sentiero si stacca a sinistra (m. 565). I segnavia indicano a sinistra: Sentiero Partigiano Angelo Gotti Clanezzo-Cascina Como; diritto: 571 Monte Ubione. Continuiamo diritto.
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Poco dopo iniziamo a salire in modo abbastanza ripido.
Vediamo il segnavia 571 su di un gradino (m. 585).
Proseguiamo a zig-zag.

Il sentiero si divide solo per aggirare una roccetta affiorante nel mezzo del sentiero (m. 605).
Pieghiamo a destra e continuiamo con uno zig-zag destra-sinistra (m. 615).
Ci portiamo al centro del crinale.
Continuiamo a zig-zag.
Superiamo un tornante sinistrorso e uno destrorso (m. 640).
Continuiamo con una serie di zig-zag.
Superiamo una curva verso sinistra seguita da uno zig-zag destra-sinistra (m. 660).
Presso un tornante destrorso vediamo il segnavia 571 su di una pietra (m. 670).
Subito dopo un tornate sinistrorso, un sentiero si immette dalla destra. Una scritta su di una pietra indica, a chi procede in senso inverso, Clanezzo nella direzione dalla quale proveniamo (m. 680).

Passiamo tra i ruderi di alcune vecchie case. Alla destra c'è un tavolo di pietra.
Il sentiero si divide. Possiamo continuare diritto salendo dei gradini, oppure aggirarli alla destra.
Proseguiamo quasi in piano (m. 685). Davanti abbiamo un prato con la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero. Alla sinistra ci sono due grandi e profonde vasche contigue. Alla destra il panorama mostra: Ubiale, Zogno, la Val Serina e i Monti Alben, Arera, Suchello e Canto Alto.

Lasciamo a sinistra le vasche e giunti in fondo superiamo uno zig-zag sinistra-destra in salita. Vediamo una freccia rossa sul tronco di un albero.
Continuiamo con un tratto quasi in piano.
Ignoriamo una traccia che sale a sinistra verso un roccolo e continuiamo diritto, con poca pendenza, nel bosco.
Percorriamo due tratti quasi in piano separati da uno in leggera salita.

Ad una biforcazione vediamo i bolli bianco-rossi sia proseguendo verso sinistra in leggera salita che verso destra in leggera discesa. Andiamo a sinistra (m. 705).
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita, in un bosco di castagni e agrifogli.

Quasi in piano percorriamo una cresta alberata (m. 725).
Proseguiamo con poca pendenza. Davanti, tra gli alberi, riusciamo a vedere la cima del Monte Ubione.
Continuiamo tra quercioli, con delle serpentine appena accennate.

Alla sinistra, oltre la valle, vediamo le antenne dei ripetitori di Valcava.
Quasi in piano attraversiamo uno spiazzo passando accanto ad una vaschetta rettangolare (m. 740). Davanti, in alto, vediamo la grande croce sulla cima del monte.
Proseguiamo con poca pendenza in un rado bosco di castagni, faggi e betulle (m. 750).

In salita arriviamo ad una biforcazione (m. 760). Su di un cartello leggiamo: Passo della Regina, Monte Ubione 20 minuti. Nel prato alla sinistra c'è una piazzola per l'atterraggio dell'elicottero. Teniamo la sinistra e lasciamo a destra un rudere.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido tra radi castagni.
Poco dopo la pendenza diventa ripida. Attraversiamo un bosco di castagni, faggi e betulle (m. 785).
Vediamo il segnavia 571 su di una roccetta affiorante dal terreno (m. 800).
Dal terreno sporgono anche delle radici.
Continuiamo tra querce e castagni.

La pendenza aumenta ancora (m. 825) ma dopo una curva a sinistra diminuisce (m. 835).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 845).
Continuiamo con uno zig-zag sinistra-destra.
Dopo pochi passi quasi in piano, percorriamo un'ampia curva verso destra e torniamo a salire in modo abbastanza ripido.
Vediamo il segnavia 571 su di un gradino di roccia (m. 855).
Continuiamo in salita.
Dopo una curva a sinistra la pendenza diventa molto ripida e camminiamo su di un misto di roccia e sterrato (m. 865).
Su di un cartello vediamo un segnale di pericolo e la scritta: "si declina ogni responsabilità".
Dopo alcuni passi quasi in piano, giriamo a destra e torniamo a salire in modo molto ripido, con serpentine appena accennate, verso la ben visibile croce in cima al monte, agevolati dalla presenza di alcuni gradini di legno e di pietra (m. 880).
Al termine di questo tratto alla destra troviamo un balconcino e davanti la parte retrostante del bivacco.

Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 635 -45
Data escursione: dicembre 2017

Quarto itinerario: da Villa d'Almè-Clanezzo (variante a dx per il cimitero)

Come descritto all'inizio del precedente itinerario arriviamo al bivio dove troviamo un cippo di marmo sul quale riusciamo a leggero solo "Clanezzo" ed un muro di recinzione sul quale vediamo la targa "Aeroporto di Linate, 8 ottobre 2001, per non dimenticare" (m. 275). Questa volta proseguiamo diritto. Alla sinistra ci sono alcuni gradini che salgono ad un cancello e ridiscendono dall'altro lato.
Percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro (m. 280).
Continuiamo in leggera salita e ignoriamo un viottolo che scende alla destra.
Subito dopo superiamo una curva a sinistra.
Alla sinistra ci sono dei paletti di ferro che reggono due cavi mentre alla destra ci sono un muretto di pietre e poco sopra dei paletti di legno con tre cavi.
Percorriamo una curva a destra.

In salita raggiungiamo un parziale sbarramento che consentente il passaggio solo ai pedoni e ai ciclisti e ci immettiamo sulla strada (che alla sinistra conduce al ponte, a senso unico alternato e regolato da un semaforo, sul Fiume Imagna). Un cartello indica dietro il "Porto" (m. 295).
Attraversiamo la strada e proseguiamo camminando su ciottoli, quasi in piano, alla sinistra della chiesa gialla dedicata a S. Gottardo.
Passiamo sotto ad un portico.
Arriviamo in Piazza San Gottardo dove giriamo a destra passando davanti alla facciata della chiesa.
La strada prosegue asfaltata.
Superato un parziale sbarramento che consente il passaggio solo ai pedoni, giriamo a sinistra immettendoci sulla Via San Gottardo.
 
Con pochissima pendenza arriviamo al termine della strada dove su di un muro i segnavia indicano due percorsi entrambi contrassegnati dal n. 571 (m. 310)
- a sinistra con Via Marconi: Belvedì a ore 0.15, Monte Ubione a ore 1.45, Periplo Valle Imagna (vedi il precedente itinerario);
- a destra con Via Leonardo da Vinci: Cimitero a ore 0.05, Monte Ubione a ore 1.50, Periplo Valle Imagna.
Andiamo a destra tra le case. Alla sinistra della strada c'è una fila di parcheggi.
Dopo un lungo rettilineo, in leggera salita percorriamo una semicurva verso sinistra.

Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua oltre la quale la strada diventa sterrata. Alla destra c'è il piazzale che precede il cimitero. Volendo, fin qui è possibile arrivare in macchina (m. 320).
Un segnavia indica diritto con il percorso 571: Monte Ubione a ore 1.30.
Passiamo tra due blocchi a forma di parallelepipedo.
Alla sinistra vediamo una freccia bianca e rossa su di un muretto.

La sterrata prosegue in salita nel bosco (m. 325).
Ad una biforcazione, il segnavia 571 bianco-rosso indica verso sinistra mentre diritto un cartello vieta l'accesso. Pertanto continuiamo con un tornante sinistrorso. Superiamo una canalina in metallo (m. 335).
All'esterno di un tornante destrorso c'è uno slargo (m. 340).
Per un tratto, abbiamo gli alberi alla sinistra mentre dall'altro lato la quasi totale loro assenza consenta una veduta sulla valle.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 355).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire e superiamo una semicurva verso destra (m. 360).
Percorriamo un tornante destrorso e continuiamo in leggera salita (m. 370).

Per un tratto la sterrata è incassata nel terreno circostante.
Proseguiamo in salita.
All'inizio di un tornante sinistrorso, lasciamo a destra un traliccio che regge tre cavi dell'alta tensione (m. 380).
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra ci sono pochi alberi e possiamo vedere la valle (m. 385).

In leggera salita percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso, entrambi molto ampi (m. 395).
Continuiamo, quasi in piano, nel bosco (m. 400).
Dopo una curva a sinistra riprendiamo a salire.
Presso una semicurva verso destra, una traccia sale dalla sinistra (m. 410).

Presso un tornante destrorso ignoriamo una sentiero che prosegue diritto. Su di un albero vediamo un segnavia bianco-rosso (m. 415).
Superiamo tre semicurve: sx-dx-sx.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 435).
Una traccia sale dalla sinistra.

Subito dopo percorriamo il tornante destrorso al termine dal quale dalla sinistra arriva il sentiero descritto nel precedente itinerario (m. 460). I segnavia indicano diritto: Sentiero Partigiano Angelo Gotti Clanezzo-Cascina Corno; a sinistra: 571, Clanezzo centro via agriturismo a ore 0.30; dietro: 571, Clanezzo centro a ore 0.20. Proseguiamo diritto come già descritto nel terzo itinerario.

Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 630 -40
Data escursione: gennaio 2018

Escursioni partendo dal Rifugio:


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