Bivacco Merlini

Il Bivacco Merlini è situato alla bocchetta della Bassa, lungo l'itinerario estivo di salita alla Grigna che passa per il Pialeral. Nei pressi confluiscono anche i due sentieri che arrivano dalla Grignetta (Traversata Alta) e dal rifugio Elisa (n. 16 Via dei Chignoli).
Si tratta di una solida costruzione in muratura, ottimo riparo in caso di condizioni climatiche avverse. Contiene due brande, un camino e un tavolo con panche; mancano materassi coperte e legna.

Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle. Poco prima di arrivare al Colle del Balisio (m. 723), imbocchiamo una stradina sterrata sulla sinistra, situata tra un distributore Tamoil e una cooperativa agro-alimentare.
Percorriamo questa stradina addentrandoci nella Val Pioverna. Un primo ponte ci consente di valicare il torrente L'Amna che scende dalla Valle del Gerone poi la strada prosegue sempre più stretta e attraversa il Pioverna, infine superiamo il torrente Acqua Fredda e arriviamo alla Cappelletta del Sacro Cuore dove parcheggiamo (m. 833).
Durante l'inverno, la strada è sempre in ombra e pertanto può essere ghiacciata. In questo caso è necessario lasciare l'auto subito all'inizio o in un piccolo slargo più avanti e percorrere anche questo tratto a piedi. Ad ogni modo, anche nella bella stagione, la strada va percorsa con cautela in quanto è piuttosto sconnessa.

Alcuni segnavia indicano a sinistra: il Rifugio Pialeral e l'Agriturismo Aliver; diritto: l'Agriturismo Brunino e il Centro Educativo Regina delle Grigne Piani di Brunino.
Lasciamo pertanto il percorso che prosegue diritto verso la Valle dell'Acqua Fredda e prendiamo quello a sinistra iniziando ad addentrarci nella valle dei Grassi Lunghi (segnavia n. 31).
Un cartello stradale indica il divieto di accesso ai mezzi non autorizzati trattandosi di una strada privata consorziale. Alla sinistra scorre il torrente. Alla destra c'è un casello dell'acquedotto.
In leggera salita entriamo nel bosco inizialmente composto in prevalenza da noccioli.
Subito ignoriamo una stradina inerbita che si stacca alla sinistra e scorre lungo la riva del torrente.
Troviamo poi sulla sinistra una stanga di colore rosso che chiude l'accesso ad un prato. Tra il prato e la stradina c'è una fila di alberi.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e subito notiamo una cascina nei prati, raggiungibile con una stradina che, poco più avanti, si stacca sulla destra nel punto in cui un rivolo attraversa il cammino (m. 875).
Alla sinistra, oltre una stanga in legno, vediamo un'altra cascina.
Proseguiamo camminando tra una fila di alberi che ci separa dai prati alla sinistra e il bosco alla destra.

Più avanti vediamo un'altra cascina sulla destra nei prati. Un sentiero invece scende a sinistra verso il torrente. Davanti vediamo la Grigna (m. 890).
Poco dopo, tra gli alberi sulla sinistra, riusciamo a vedere anche la Grignetta.
Alla destra si stacca una stradina, accompagnata da un muretto a secco, che si dirige verso la cascina. Alla sinistra un passaggio tra gli alberi consente l'accesso ai prati. Alla destra c'è il bosco (m. 910).
Passiamo accanto ad una piccola croce di legno (m. 915). La pendenza aumenta un poco.
Ignoriamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. 925)
Subito dopo vediamo sulla sinistra un vecchio cartello di divieto di sosta mentre, sull'altro lato, inizia una stradina privata il cui accesso è chiuso da una catena.
Alla sinistra ci sono sempre una fila di alberi e dei prati mentre alla destra c'è il bosco.
Troviamo uno slargo sulla destra e poi una stradina che si stacca alla sinistra e si dirige verso alcune case (m. 955).
Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza aumenta un poco.
Sulla sinistra ci sono delle protezioni realizzate con pali di ferro e di legno e, oltre una stanga (che troviamo aperta), vediamo una cascina. Un cartello indica il divieto di transito trattandosi di proprietà privata. Alla destra invece sale una stradina. Anche qui un cartello segnala il divieto di transito (m. 980).

Continuiamo in salita.
Superata una corta staccionata di legno, troviamo sulla sinistra un'altra cascina davanti alla quale c'è una fontana con vasca (m. 1000).
Subito dopo sulla destra parte un sentiero che retrocede rispetto alla nostra direzione di marcia.
Ora alla sinistra non c'è più la solita fila di alberi ma è un basso muretto a secco a separarci dai prati. Alla destra, tra gli alberi, vediamo un rudere (m. 1015).
Proseguiamo in leggera salita, tra una staccionata di legno e un muro.
Poco dopo a sinistra troviamo uno slargo, l'arrivo di una teleferica e una stradina che si stacca. Continuiamo diritto nel bosco formato da alberelli, in prevalenza noccioli.
Riprendiamo a salire (m. 1040). Alla sinistra c'è un basso muretto di cemento. Sentiamo ancora il fragore del torrente ma non riusciamo più a distinguerlo tra gli alberi.
Raggiungiamo i primi faggi e torniamo a vedere il torrente (m. 1055). Alla sinistra c'è ancora un prato. La pendenza aumenta.
Sulla destra vediamo due serie di cinque paletti cadauna, messi a rinforzo per prevenire una possibile frana (m. 1075).
Più avanti troviamo delle protezioni in cemento, rasoterra, a sinistra e un masso in mezzo al percorso.

Subito dopo arriviamo ad un bivio (m. 1080). Alcuni cartelli indicano a sinistra: Alpe Campione, Buco di Grigna, Piani Resinelli, Traversata Bassa; a destra: Pialeral, Grigna Settentrionale, Brioschi.
Andiamo a destra in salita. Il percorso diventa più stretto e la pendenza aumenta.
Con vari tornanti saliamo in modo abbastanza ripido in una bella faggeta, il Bosco della Costa Reor.
Troviamo poi alla sinistra delle radici aeree alle quali viene spontaneo aggrapparsi (m. 1200).
Pochi passi più avanti il sentiero diventa diritto e sale con maggiore pendenza circondato da due spazi vuoti ai lati, prima degli alberi.
Proseguiamo poi con alcune serpentine. A volte il sentiero si divide in due tracce che si intersecano.
Più avanti i faggi lasciano il posto alle betulle.

Il sentiero si sdoppia in due percorsi paralleli divisi da una fila di noccioli (m. 1240) e poi torna ad unirsi nei pressi di un rudere (m. 1260).
Ora gli alberi sono più radi e davanti cominciamo a vedere le case del Pialeral.
Camminando tra un prato e gli ultimi alberi arriviamo ad un bivio dove lasciamo a destra una stradina che conduce al Laghetto dell'Alpe Cova.
Poco dopo ci immettiamo sul percorso della Traversata Bassa. Qui c'è una palina con alcune indicazioni: Alpe Cova (m. 1301); a sinistra: Torrente Pioverna a ore 0.30, Piani Resinelli a ore 2.10; diritto: Rifugio Antonietta al Pialeral a ore 0.15, San Calimero a ore 1.10. Alla destra c'è il laghetto.

Proseguiamo con minore pendenza e ci immettiamo su una stradina con il fondo in cemento che arriva dalla destra (sentiero 33 da Pasturo).
Ignoriamo una sterrata che si stacca verso sinistra. Un'altra stradina a destra porta verso una casa bianca. Un cartello indica diritto il Rifugio Antonietta - Pialeral a 10 minuti.
Andiamo avanti in salita accompagnati da un muretto a secco sul lato destro. Un segnale stradale indica il divieto di transito. La stradina torna ad essere sterrata (m. 1325).
Continuiamo in leggera salita con una staccionata di legno sulla destra. Ora possiamo ammirare il panorama su entrambi i lati.

Alla destra troviamo un'altra casa. La stradina riprende a salire con il fondo in cemento.
Una stanga blocca l'accesso lasciando un passaggio sulla destra per pedoni e biciclette (m. 1340).
Camminiamo tra due recinzioni realizzate con paletti di legno che reggono due cavi metallici.
Poi sulla destra troviamo uno spiazzo panoramico recintato da una ringhiera di colore bianco (m. 1360).
Ora la stradina torna ad essere sterrata e procede in leggerissima salita.
Lasciamo a destra una casa di colore giallo ed un baitello in muratura dalla cui grondaia nel periodo invernale si staccano diverse stalattiti di ghiaccio.
Proseguiamo in piano tra un prato e una staccionata di legno.
Troviamo sulla destra altre case, un grande faggio e il Rifugio Antonietta al Pialeral (m. 1370).
Davanti al rifugio c'è una bacheca nella quale su un foglio possiamo leggere in quali giorni il Rifugio Pialeral è aperto. Un altro foglio informa se il Rifugio Brioschi è aperto o chiuso.

Proseguiamo in modo abbastanza ripido e con il fondo in cemento.
Alla destra ci sono altre case. Ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra. Un cartello indica diritto il Grignone e il Rifugio Brioschi a ore 2.30.
Di fronte ad una casa il tratto in cemento termina. Proseguiamo su di una mulattiera con dei gradini realizzati con paletti di legno. Alla destra c'è un muretto a secco.
Troviamo poi altre due case e due staccionate, una per parte (m. 1410).
Sulla sinistra troviamo una costruzione in cemento con delle antenne, due panchine e una fontana con vasca (m. 1430).
Subito dopo, in piano, arriviamo ad un bivio. Diritto viene segnalato il Rifugio Brioschi a ore 2.30 sia con la via estiva per la Bocchetta del Releccio che con quella invernale per i Comolli; a destra invece continua la Traversata Bassa: S. Calimero a ore 1.00 e il Rifugio Riva a ore 2.00.
A sinistra c'è una conca, la Foppa del Masone nella quale è stata allestita una area pic-nic.

Proseguiamo in salita con una staccionata alla sinistra.
Troviamo poi un altro cartello che indica il Rifugio Brioschi (m. 1445). Qui il sentiero sembra dividersi in due tracce e prendiamo quella più a destra.
Proseguiamo con un sentiero su un contrafforte tra due vallette. Alla destra ci sono dapprima dei faggi e poi delle betulle.
Camminando tra radi alberi, troviamo un cartello di legno quasi illeggibile che indica verso destra la Grigna Settentrionale e il Rifugio Brioschi (m. 1470).
Il sentiero prosegue con delle serpentine tra erba e pochi alberi.
Su dei massi vediamo una striscia gialla. Ora il sentiero si divide in più tracce parallele.
Troviamo una prima palina, di colore rosso (m. 1510). Altre ne troveremo più avanti, alcune rosse ed altre grigie.
In modo abbastanza ripido superiamo un gruppo di faggi. Poi, terminati gli alberi proseguiamo tra l'erba con minore pendenza. Davanti vediamo il Bivacco Riva Girani ai Comolli riconoscibile dagli infissi di colore rosso (m. 1545).
Alla destra c'è uno slargo. In basso a sinistra vediamo una pozza.
Più avanti troviamo una roccetta isolata nella quale sono stati infissi un paletto di legno e due di ferro (m. 1600).

Arriviamo al punto in cui il sentiero estivo si divide da quello invernale. Su di un masso vediamo la scritta: "Estivo" e una freccia che indica di proseguire diritto (m. 1630). Poco più avanti troviamo un secondo masso dove la scritta: "Invernale" e una freccia obliqua indicano di andare verso destra (m. 1635).
Lasciamo quello invernale che si dirige a destra verso le Baite Comolli e proseguiamo abbastanza ripidamente per prati.

Risaliamo poi un dosso; verso la cima troviamo una deviazione sulla sinistra che conduce ad una piccola grotta che contiene una statua della madonna (m. 1820).
Giunti in cima percorriamo un tratto in piano su una crestina e riprendiamo a salire.
Scavalchiamo un cavo di teleferica che passa raso terra.
Il sentiero prosegue sull'orlo di un precipizio. Qui il sentiero si divide in due rami paralleli e troviamo più sicuro percorrere quello più a monte (m. 1870).
Oltrepassiamo un ansa rocciosa della montagna ed un altro tratto un po' esposto poi torniamo a risalire il versante prativo del monte con ripidi tornantini.
Il Bivacco Merlini e li, sopra di noi. Dopo un tratto in piano, in ripida salita lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 1311
Data escursione: settembre 2005

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