Bivacco Cros de l'Alp

Il Bivacco Cros de l'Alp è situato sulle pendici orientali del Monte Varàdega.
Il bivacco, inaugurato nel 1982, dispone di un locale a piano terra con: tavolone e panche, cassapanca, camino, stufa, lavandino, fornello con bombola, armadietti con stoviglie, alcuni generi alimentari e cassetta per le offerte. Una porta chiusa a chiave conduce nella legnaia. Una scala porta nel locale sotto tetto dove ci sono 21 materassi ammucchiati. All'esterno ci sono una fontana, un barbecue, un tavolone e varie panche. Il bagno è situato sotto la parte antistante al bivacco. Illuminazione da pannelli solari. L'acqua scarseggia e a volte manca completamente. Poco più in alto dove il pendio precipita verso il fondovalle ci sono una croce di legno, una nicchia con una madonnina e un altare.

Con la statale 38 della Valtellina arriviamo fino al km. 76.4 dove prendiamo la seconda uscita per Grosio.
Giriamo poi a sinistra e passiamo sotto alla statale. Subito dopo giriamo a destra.
Percorriamo un tratto della vecchia statale, ignoriamo la deviazione per Vernuga e dopo una curva a destra attraversiamo l'Adda.
Più avanti imbocchiamo una strada sulla destra all'inizio della quale ci sono le indicazioni per Monno, Edolo e il Passo del Mortirolo.
La strada sale nel bosco con vari tornanti, passando accanto ad alcune baite in bella posizione panoramica sul fondovalle e sulla dirimpettaia Val Grosina.
Dopo alcuni chilometri, in località Piuder (Piodaro), alla destra poco più in basso della sede stradale, c'è l'agriturismo la Baita del Gufo (tel.: 0342 847048) nel cui vasto parcheggio lasciamo la macchina (m. 1293).

Torniamo sulla strada passando tra una curiosa cappellina che ha notevolmente ceduto sul lato destro e un cartello che segnala l'agriturismo.
In leggera salita seguiamo l'asfalto lasciando a sinistra una casa, un cassottello e una pensana davanti alla quale pascolano delle mucche.
A bordo della strada troviamo un cartello che indica: "altitudine m. 1300".
Poco dopo su di una casa alla sinistra leggiamo: "Piuder m. 1340".
Accompagnati alla sinistra da un muretto alto solo venti centimetri, proseguiamo tra prati, alberi e qualche casa mentre alla destra la vista spazia sulla vallata.

Più avanti alla sinistra si staccano una strada e una mulattiera. La strada inizialmente è asfaltata, stretta e senza protezioni a valle, poi alternando sterrato e asfalto arriva fino a Chemp. All'inizio della mulattiera ci sono alcuni cartelli sui quali leggiamo: Piodaro s/m. 1328; L'Alp - Barbison - Stabini - Sulf - Pulavi - Chèmp - Cròs de l'Alp. I segnavia CAI indicano: 448, Alpe Campo a ore 1.30, Rifugio Cròs de l'Alp a ore 2.50.
Prendiamo la bella mulattiera, con il fondo in pietre ben sistemate, che sale tra pini e larici.
Troviamo alla destra un mucchio di pietre nel punto in cui dall'altro lato si stacca un piccolo sentiero. Proseguiamo diritto (m. 1350).
In modo abbastanza ripido arriviamo ad una curva a sinistra dove ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 1360).

Dopo un ampio tornante destrorso ritroviamo la strada asfaltata (m. 1390). Non ci sono segnavia e pertanto la seguiamo verso destra in leggera salita.
Vediamo diverse pietre coperte dal muschio.
Più avanti, lasciamo a destra un pianeggiante sentiero (m. 1400).
Dopo alcune semicurve proseguiamo in salita. Superiamo due tornanti sinistra-destra.

Ritroviamo la mulattiera che riparte alla sinistra della strada (m. 1435). Anche qui non ci sono indicazioni.
Prendiamo la mulattiera e saliamo nel bosco.
Al primo tornante sinistrorso troviamo una madonnina, scolpita nel tronco di un albero, e una panca (m. 1450).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con delle pietre alla sinistra.
Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 1460).

Poi in leggera salita, ci immettiamo sulla strada (m. 1475). Anche qui non ci sono indicazioni.
Seguiamo l'asfalto verso sinistra e subito ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra. In questo punto alla destra c'è un muretto di pietre a rinforzo.

In salita arriviamo ad un bivio (m. 1500). Un cartello indica diritto: Stabini; a destra seguendo un tornante: Chemp. Andiamo a destra.
Per un breve tratto alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre. La pendenza è minima.
Lasciamo a destra una stradina che si dirige verso una baita situata in un prato in posizione panoramica.
Continuiamo tra le betulle.
Presso una curva a sinistra, in basso a destra tra i prati vediamo alcune case e un campanile.
Proseguiamo tra larici alla sinistra e betulle alla destra. Troviamo una canalina di ferro per lo scolo dell'acqua.

Torniamo a camminare tra i prati e in alto a sinistra vediamo delle case.
Entriamo in un bosco (m. 1535).
Dopo alcune pianeggianti semicurve riprendiamo a salire. Al di là gli alberi vediamo dei prati.
Percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale si stacca una stradina che conduce verso una casa (m. 1565).
Alla destra troviamo un breve muretto.
Camminiamo dapprima quasi in piano e, dopo una curva a sinistra, in leggera salita.
Attorniati dai prati, dopo un tornante destrorso, torniamo a camminare quasi in piano. Alla destra troviamo due case (m. 1575).

Ora la pendenza è minima. Proseguiamo tra prati e qualche albero, con bella vista panoramica alla sinistra sulla vallata.
Ignoriamo una stradina asfaltata che sale a destra (m. 1590).
Alla sinistra ci accompagna una recinzione realizzata con paletti di cemento e una rete metallica mentre alla destra, nella parte alta dei prati, vediamo alcune case.
Alla destra troviamo una fontanella, con il rubinetto a pressione, l'acqua della quale cade in una piccola vasca scavata nella pietra.
La recinzione alla sinistra termina con un cancello. Poi entriamo in un bosco (m. 1615).
Percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è uno slargo (m. 1630).
Proseguiamo in leggera salita e ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra.

Alla sinistra troviamo una casa, sulla quale leggiamo "Bait di Sciver" e una fontana (m. 1650).
Poco dopo alla destra ci sono altre due case, in posizione panoramica.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale si stacca una stradina che porta ad un'altra casa.
Entriamo in una abetaia camminando dapprima in salita e poi con minore pendenza (m. 1690).
Un sentiero sale dalla sinistra. Poco dopo una sterrata si dirige a destra verso una casa che riusciamo a vedere tra gli alberi (m. 1710).
Torniamo a salire.

Raggiungiamo il tornante destrorso oltre il quale la strada diventa sterrata (m. 1735). Chi è arrivato fin qui in auto è opportuno che parcheggi approfittando di uno slargo alla sinistra.
Proseguiamo in leggera salita.
Più avanti la strada torna ad essere asfaltata (m. 1750). Riprendiamo a salire.
Usciamo dal bosco e proseguiamo tra i prati. In basso a destra vediamo due baite. Alla sinistra c'è una recinzione.
Continuiamo con poca pendenza. Un rivolo attraversa la strada passandole sotto in un tubo.
Un cartello ricorda che gli interventi di miglioramento forestale sono stati realizzati con l'aiuto del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (m. 1770).
Ignoriamo una stradina inerbita che si stacca alla destra.

Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una strada sterrata in costruzione che prosegue diritto.
Dopo il tornante l'asfalto termina. Proseguiamo tra prati e pini cembri.
Troviamo alla sinistra una piccola pozza alla quale, tramite un tubo nero, arriva dell'acqua freschissima. E' questa l'ultima possibilità per riempire le borracce.

Subito dopo la sterrata termina accanto ad una casa sulla quale leggiamo: "Chemp s/m 1790". Alcuni segnavia indicano: Alpe Campo m. 1778; a destra con il sentiero 448: Rifugio Cròs de l'Alp a ore 1.15; dietro: Il Piodaro a ore 1, Prati di Punta a ore 2.40, Grosotto a ore 2.50.
Prendiamo il sentiero alla destra che sale in modo abbastanza ripido in un prato. Poi torniamo tra gli alberi.
La pendenza diminuisce un poco. Attraversiamo una radura, oltre la quale torniamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1825).
Presso una curva a destra vediamo un bollo arancione su di un albero (m. 1835).
Percorriamo un tratto con il sentiero incassato nel terreno circostante.

Poi usciamo dal bosco e, camminando tra le pietre smosse dai lavori in corso, ci immettiamo sulla sterrata in costruzione (m. 1850).
La seguiamo in leggera salita verso sinistra e subito percorriamo un tornante destrorso.

Dopo un tratto quasi in piano, riprendiamo il sentiero che, alla sinistra, sale in un bosco di conifere (m. 1870).
Percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è uno spiazzo erboso (m. 1885).
Subito dopo ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra. Pochi passi più avanti troviamo un cartello che indica: Cross del l'Alp.
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Vediamo un bollo rosso (m. 1900). Percorriamo un tratto con poca pendenza poi torniamo a salire.
Ora nel sentiero ci sono delle pietre e le radici affioranti degli alberi.
Continuiamo in leggera salita. In questa zona vediamo dei segmenti blu dipinti sugli alberi.
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire. Ora gli alberi sono meno fitti e cominciamo a trovare dei cespugli di rododendro.

Il sentiero si divide solo per aggirare un tronco segato e alcuni alberelli (m. 1935).
Proseguiamo con poca pendenza fino ad una curva a destra dove riprendiamo a salire camminando su delle radici affioranti dal terreno (m. 1945).
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido con varie serpentine tra alberi e rododendri (m. 1960).
Percorriamo poi un tratto con pochissima pendenza (m. 1985). Alla destra ora c'è un valloncello pieno di massi e pietre franate (m. 1990).
Torniamo a salire. Attorno al sentiero ci sono alcuni massi.
Poi saliamo in modo abbastanza ripido mentre il bosco diventa più fitto.
Percorriamo una curva a destra (m. 2010).
Il sentiero si sdoppia solo per aggirare alcuni alberi e torna ad unirsi (m. 2020).
Poi nuovamente si divide, aggira due alberi e si ricompone. In questo punto le radici fanno da gradino (m. 2030).

Attraversiamo un tratto allo scoperto, perché in questo punto gli alberi sono stati abbattuti, poi rientriamo nel bosco (m. 2040).
Aggiriamo un albero cresciuto in mezzo al sentiero (m. 2065).
Continuiamo sempre nel bosco, tra rododendri, pietre e radici che a volte fanno da gradino (m. 2070).
Poi la pendenza diminuisce un poco. Camminiamo tra parecchi cespugli di rododendro. Alla destra c'è sempre il valloncello pieno di pietre.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con poca pendenza. Gli alberi sono più radi (m. 2100).
Vediamo un bollo rosso. Giriamo a destra e riprendiamo a salire.
Dopo una curva a sinistra, percorriamo un tratto abbastanza ripido e poi continuiamo quasi in piano (m. 2140).
Torniamo a salire e tra gli alberi davanti cominciamo a vedere il grande ometto in cima al M. Veradega.
Proseguiamo con poca pendenza. Su di una pietra in mezzo al sentiero vediamo una piccola freccia rossa. Poi saliamo con delle serpentine.

Giriamo a destra e poco dopo passiamo tra due grandi alberi. Su quello alla sinistra è stato intagliato un volto circondato da raggi (m. 2155).
Dopo una curva a destra riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido. Ci troviamo su di una costola tra due valloncelli, quello alla destra è sempre pieno di massi.
Lasciamo un masso alla sinistra (m. 2180). La pendenza diminuisce.
Poi riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Aggiriamo un albero cresciuto in mezzo al sentiero (m. 2185).
Giunti al termine del bosco, davanti vediamo il bivacco e, tra erba e rododendri, lo raggiungiamo.

Tempo impiegato ore 2.20 - Dislivello m. 910
Data escursione: luglio 2013

Escursioni/Ascensioni partendo dal Bivacco:


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