Bivacco Baita della Calchera

Il Bivacco Baita della Calchera è situato nella Valle del Livrio sotto l'alpeggio di Camp Cervè.
Di proprietà del Comune di Albosaggia (tel. 0342 510352) è sempre aperto e contiene: letti e coperte, caminetto, fornello, stufa, tavolo e panche, armadietti e stoviglie; acqua e barbecue all'esterno.

Lasciamo la tangenziale di Sondrio (statale 38) al km. 37.3 per prendere verso sud la prima uscita (Via Vanoni) per chi proviene da Morbegno.
Andiamo a destra in direzione di Albosaggia, superiamo il ponte sul fiume Adda e subito dopo giriamo a sinistra.
Saliamo con la provinciale 17. Ad un bivio andiamo a destra ignorando la provinciale 18 che si stacca a sinistra.
Nel centro di Albosaggia, lasciamo la carrozzabile che prosegue ampia verso i Campelli per girare a destra in Via Torre. Dopo alcuni metri in discesa, superiamo un torrente e giriamo subito a sinistra prendendo una stretta stradina asfaltata che sale in direzione di alcune case.
Continuiamo poi tra i castagni. Al primo bivio in Contrada Foppe (m. 676) andiamo a sinistra. Al successivo andiamo invece a destra seguendo un cartello che indica San Salvatore (m. 740).
Superiamo la bianca chiesetta di S. Antonio (m. 768) e raggiungiamo la frazione di Cantone (m. 995) dove lasciamo a destra il sentiero 219 che conduce a: La Crocetta in ore 1, alla G.V.O. (Gran Via delle Orobie) in ore 3.50 e al Rifugio Caprari in ore 4.10.

Più avanti troviamo due slarghi, uno per parte, al margine della strada e una panchina con la scritta Nembro (m. 1100). Poco dopo c'è un segnale stradale che vieta il transito agli automezzi da novembre ad aprile. La strada è ripida e varie cunette per lo scolo dell'acqua la attraversano costringendo le auto a ripartire quasi da fermo ogni volta. Pertanto, nel periodo invernale, occorre lasciare la macchina in questo punto anche perché questo tratto è in ombra e quindi è spesso ghiacciato.

Proseguendo, usciamo dal bosco e raggiungiamo un bivio (m. 1310). Alcuni segnavia indicano a sinistra con il percorso 220: Valle della Casera a ore 1.20, G.V.O. a ore 3.40, Lago Publino a ore 3.50; a destra: Alberi Monumentali e Località San Salvatore dove ci sono l'ex-rifugio Saffratti ed una chiesa, probabilmente la più antica di tutta la Valtellina (pare sia del principio del VI° secolo).
La stradina continua, alternando tratti su asfalto e cemento, dapprima nel bosco e poi allo scoperto tra prati, gruppi di baite e qualche fontana. Dietro cominciano ad apparire le cime della Val Masino e della Val Malenco.
Presso un tornante sinistrorso alcuni segnavia che invitano a proseguire indicano: Valle della Casera a ore 0.40, G.V.O. a ore 3.00, Lago Publino a ore 3.10.

Con un ultimo tratto sterrato raggiungiamo un'edicola del Parco delle Orobie Valtellinesi con una cartina della zona e parcheggiamo la macchina. Siamo in località Alla Cà (m. 1516).
I segnavia indicano a destra con il sentiero 221: Valle della Casera a ore 0.20, Lago della Casera a ore 0.50, Pizzo Campaggio a ore 2.50; e con il sentiero 220: Valle della Casera a ore 0.20, G.V.O a ore 2.30, Lago di Publino a ore 2.40. Altri cartelli indicano il Rifugio Caprari a ore 3 e l'agriturismo Stella Orobica a ore 0.50.

Seguendo le indicazioni e i bolli bianco rossi, in salita attraversiamo un prato ed entriamo in un bosco di radi larici.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Ad un bivio i bolli bianco rossi indicano di girare a sinistra (m. 1565).

Ritroviamo la sterrata, la attraversiamo e riprendiamo il sentiero (m. 1575).
Superiamo un tratto con maggiore pendenza (m. 1595).
Il sentiero si scompone in tre tracce e subito si ricompone (m. 1615).
Poco dopo torna a dividersi in tre solo per aggirare alcuni alberi (m. 1625).
Poi si sdoppia in due tracce parallele che dopo una diecina di metri si riuniscono (m. 1640).

Attraversiamo nuovamente la sterrata. Su di un albero un cartello indica l'agriturismo Stella Orobica (m. 1650).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido su di un largo sentiero.
Troviamo un pozzetto in cemento e ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra (m. 1660).
Più avanti la pendenza diminuisce un poco. Il bosco ora è meno rado (m. 1685). Di tanto in tanto vediamo un bollo bianco rosso dipinto su di un larice.
Percorriamo quattro brevi tratti: in leggera salita, in salita, quasi in piano e nuovamente in leggera salita.

Torniamo a salire. Per un po' il sentiero è incassato nel terreno circostante (m. 1705).
Percorriamo una curva a sinistra quasi in piano (m. 1715).
Continuiamo con un lungo tratto in leggera salita.
Dopo alcuni metri quasi in piano torniamo a salire (m. 1745).
Proseguiamo tra radi larici con poca pendenza e con delle serpentine appena accennate.
Percorriamo pochi passi quasi in piano e riprendiamo a salire. Troviamo alcuni mucchi di pietre.

Seguendo una traccia tra l'erba, attraversiamo una radura. Volgendo lo sguardo, dietro vediamo i Corni Bruciati e il Disgrazia.
Dopo alcuni passi quasi in piano riprendiamo a salire. Passiamo accanto ad altri mucchi di pietre (m. 1800).
Lasciamo a sinistra un larice isolato (m. 1810).

Raggiungiamo una fontana con una lunga vasca abbeveratoio. Dalla sinistra arriva una sterrata. Alla destra, poco lontano, vediamo un baitello e una baita (m. 1815).
Continuiamo diritto, superando un tombino verde.
Il sentiero si divide in due tracce parallele, che passano accanto ad un mucchio di pietre, e poi si ricompone (m. 1840).

Arriviamo ad un bivio (m. 1850). Alcuni segnavia indicano diritto con il sentiero 221: Lago della Casera a ore 0.30, Pizzo Campaggio a ore 2.30; a destra con il sentiero 220: G.V.O a ore 2.10, Rifugio Caprari a ore 2.20, Lago di Publino a ore 2.20.
Andiamo a destra in leggera salita e ci immettiamo sul sentiero di servizio al canale di gronda che raccoglie le acque su questo versante della Valle del Livrio. Il sentiero è pianeggiante e procede tra larici e rododendri che, sulla destra, in alcuni punti lasciano vedere o intravedere le montagne.

Percorriamo una curva a sinistra molto ampia.
Troviamo una roccia sporgente alla sinistra e alcuni massi alla destra.
Alla sinistra, una piccola frana è stata arginata con delle pietre.
Percorriamo un'ampia curva a destra.
Per un breve tratto camminiamo sopra un tubo interrato, di cemento, che affiora dal sentiero.
Troviamo un baitello sulla destra.
Percorriamo una curva a sinistra. Passiamo su di una grata sotto la quale scorre l'acqua che scende verso una fontana con una lunga vasca.
Ancora pochi passi e raggiungiamo il bivacco, situato alla sinistra in posizione sopraelevata rispetto al sentiero.

Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 337
Data escursione: luglio 2016

Ricevo e pubblico

25.01.2022
Riguardo al bivacco Calchera in Com. di Albosaggia, segnalo che da ormai due anni non è più sempre aperto.
Il Comune ne ha autorizzato la chiusura sia per l'esecuzione di lavori di sistemazione, sia per evitare atti di vandalismo. Dato che la baita, per la sua ubicazione, è più che altro un punto di transito per il lago Publino (rif. Caprari) e per la salita al Corno Stella, si presta comunque per una sosta, offrendo all'esterno un punto fuoco con legna sempre disponibile, un grande tavolo e fontana con acqua potabile. Per un eventuale pernottamento di emergenza ci si può avvalere del rifugio annesso alla casa degli Alpini sopra il lago Casera, a mezz'ora di cammino, oppure alla "Baita dei Sciuk" a una ora, sempre in direzione nord, che sono sempre aperti.
Giuliano di Albosaggia

Escursioni/Ascensioni partendo dal Bivacco:


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