Bivacco Adamone

Il Bivacco Adamone è situato sulle pendici meridionali dell'omonimo monte.
Riconvertito da una preesistente malga, il bivacco è una costruzione in muratura su due piani. Al piano terra c'è il locale cucina con: camino, forno, fornello con bombola, lavandino, stoviglie, tavoli e sedie, cassetta di pronto soccorso e cassetta per le offerte. Al piano superiore c'è il locale dormitorio con dodici letti, materassi e coperte, stufa, due estintori e un considerevole numero di tavolini smontati e sedie di plastica. All'esterno ci sono: una fontana, barbecue e altri quattro tavoli di legno con relative panche. Illuminazione con pannello solare. Fuori del recinto, verso valle, accanto alla bandiera c'è un blocco di pietra che funge da altare.

Bellissimo il panorama: a sudovest la Concarena (m. 2549); a sud la Val Camonica con il Fiume Oglio; a est, dietro al Pizzo Badile Camuno (m. 2435) che appare in primo piano, la lunga catena dal Monte Listino (m. 2746) al Monte Frisozzo (m. 2897), le Cime di Barbignaga (m. 2390-2367), il Colombè (m. 2152) e infine il Gruppo dell'Adamello (m. 3539); a nord il già citato Monte Adamone (m. 1640) che da il nome al bivacco e i Pizzi Garzeto (m. 2088) ed Elto (m. 2148).

Lungo il cammino non troveremo alcun cartello indicante il bivacco e, solo dopo l'uscita da Pescarzo, lungo la mulattiera vedremo come segnavia, anziché i soliti bolli, due segmenti sovrapposti di colore azzurro.

Con la SS 42 risaliamo la Valle Camonica fino a Capo di Ponte.
Giunti ad una rotonda andiamo a sinistra verso le frazioni di Cemmo e Pescarzo.
Superiamo il Fiume Oglio e, seguendo la segnaletica, puntuale ad ogni bivio, arriviamo a Cemmo.
Aggiriamo l'abitato sulla destra con una galleria e proseguiamo fino a Pescarzo.
Qua giunti, mantenendoci sulla destra, risaliamo verso la parte alta della frazione fino a trovare un piazzale dove parcheggiamo la macchina (m. 638).

Ci incamminiamo lungo Via Don Baccarelli che poco dopo diventa Via Ronchi Pescarzo. Qui ignoriamo sulla destra una stradina che conduce verso le santelle della Via Crucis e le incisioni rupestri.
Proseguiamo diritto verso il centro del caratteristico paesino che merita di essere attraversato con calma per ammirare le stradine, i balconi, le fontane ...; qui tutto è rimasto come nei secoli scorsi.
La strada diventa Via Piazza Pescarzo e, come dice il nome, conduce in una piazzetta che attraversiamo.
Proseguiamo con Via S. Rocco che più avanti diventa Via dell'Oro. Giunti in fondo, la strada, mantenendo lo stesso nome, piega a sinistra verso un lavatoio.
Continuiamo a seguirla fin quando diventa Via Nisgiole. Qui sulla destra, di fronte al civico 3, parte la mulattiera per il bivacco.

Il primo tratto, assai ripido, ha il fondo in cemento.
Lasciamo a sinistra un cancello grigio e a destra uno marrone poi la pendenza diminuisce. Ora la mulattiera è incassata tra il terreno e un muretto. Un segnale stradale indica la possibilità di incontrare animali al pascolo.
Superate due costruzioni, una per lato, proseguiamo tra una rete metallica e un muro, su fondo acciottolato (m. 675).
Troviamo un cancello bianco alla sinistra, presso una curva a destra, e torniamo a salire. Alla sinistra c'è una casa.
La mulattiera prosegue incassata tra due mura (m. 700). Alla destra vediamo il Pizzo Badile.

Con un tornante sinistrorso lasciamo a destra una casa davanti alla quale ci sono una madonnina e una fontana. Un cartello informa che siamo in località Racòl (m. 710).
Torniamo a salire ripidamente e, alternando tratti su cemento ad altri acciottolati, entriamo in un castagneto.
Giunti ad un baitello, la mulattiera prosegue con un tornante destrorso (m. 725). La pendenza diminuisce un poco ma è sempre abbastanza ripida.
Percorriamo poi un tornante sinistrorso in leggera salita (m. 775).
Dalla destra sale un sentiero. In alto a sinistra vediamo un baitello in cemento appiccicato alla roccia.

Poco più avanti sulla sinistra ci sono un acquedotto ed una fontana con vasca.
Torniamo a salire ripidamente con il fondo in cemento. Alla sinistra ci sono delle reti di contenimento che contengono delle pietre.
Giunti in cima alla salita, all'interno di una curva a sinistra, troviamo una santella con un dipinto raffigurante la Madonna del Rosario. Alla destra ci sono delle protezioni. Proseguiamo in piano con un muro alla sinistra e dei pini.

Arriviamo ad un bivio. Alla sinistra ci sono delle baite (m. 790). Entrambe le mulattiere sono contrassegnate dal doppio segmento azzurro. Proseguiamo diritto, in salita, con quella principale che è un poco più larga.
Alla sinistra c'è un muretto oltre il quale ci sono dei prati; alla destra ci sono degli alberi.

Raggiungiamo altre case. Un cartello avverte che siamo in località Lonpràt (m. 825).
Continuiamo con poca pendenza e con bella vista sui monti poi entriamo in un bosco.
Una stradina arriva dalla destra (m. 845).
Alla destra c'è una casa nel bosco.
Poco dopo arriviamo ad un bivio e, seguendo i segnavia andiamo a sinistra in salita e con il fondo acciottolato.
Ignoriamo due sentieri che si staccano, uno per lato, e proseguiamo diritto in salita (m. 860). Alla destra c'è una corta protezione arrugginita.
Camminiamo sopra due griglie per lo scolo dell'acqua. Ora alla destra ci sono delle pietre infisse nel terreno. Il fondo è in cemento.

Raggiungiamo una casa. Un cartello informa che siamo in località Zù (m. 875). Ignoriamo una ripida stradina sulla sinistra, passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e proseguiamo in leggera salita tra due muretti di pietre. Attorno ci sono prati e alcune case sparse.
Lasciata una stalla a sinistra proseguiamo tra prati e alberi poi, sempre a sinistra, troviamo una cascina (m. 910).
Riprendiamo a salire ripidamente con il fondo in cemento ignorando un sentiero che si stacca alla destra. Attorno ci sono radi alberi e sulla destra ci accompagnano i cavi dell'alta tensione.

Dopo una curva a sinistra, sulla destra troviamo una baita. Il solito cartello avverte che siamo in località Carbonì (m. 955).
Alla sinistra ci sono dei prati ed un'altra casa.
Dopo un tratto pianeggiante torniamo a salire dapprima su cemento e poi, con minore pendenza su acciottolato passando tra due file di pietre che dividono la mulattiera dai prati circostanti.
Sulla sinistra troviamo un baitello ed un'altra baita, sopra la porta della quale, scolpita nel legno, leggiamo ancora la scritta Carbonì. Davanti ci sono due panche di pietra (m. 970).

Entriamo nel bosco e, in leggera salita arriviamo ad un trivio dove prendiamo il percorso più grande, quello a sinistra (m. 980).
Torniamo a salire. Dalla sinistra arriva un sentiero.
Arriviamo poi ad un altro bivio dove ignoriamo il percorso alla destra che, in salita, conduce verso una baita già visibile (m. 1000).
Con il fondo sterrato proseguiamo alternando due tratti quasi in piano ed uno in salita, tra i noccioli. Poi il fondo torna ad essere in cemento.

Nuovamente in salita raggiungiamo una stradina che sale dalla sinistra e, davanti a noi, compie un tornante sinistrorso (m. 1020). La seguiamo verso destra ignorando un sentiero che si stacca più a destra.
Troviamo poi una biforcazione e andiamo a destra seguendo i bolli. Attorno ci sono alberi giovani.
Dopo un tratto in salita proseguiamo con poca pendenza ignorando un piccolo sentiero che scende a sinistra verso una baita.
Torniamo poi a salire tra i pini. Ignoriamo un altro sentiero che scende a sinistra e proseguiamo con poca pendenza (m. 1100).

Percorriamo un tornante destrorso ignorando una stradina, chiusa da una stanga, che prosegue diritto (m. 1110).
Dopo un tratto in salita, ne percorriamo un altro fuori dal bosco con minore pendenza. Poi riprendiamo a salire e torniamo tra gli alberi che ora non coprono più il cielo sopra di noi (m. 1140).
Ad un bivio andiamo a sinistra con il percorso più ampio.
Di fronte vediamo una parete rossiccia. Superiamo due curve sinistra-destra e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1170).
Percorriamo un'altra curva a sinistra seguita da serpentine poco accentuate e con poca pendenza (m. 1195) poi riprendiamo a salire.

All'interno di una curva verso destra troviamo la bianca statua a misura d'uomo del Cristo delle Nevi e un altare (m. 1205).
Torniamo nel bosco e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido con il fondo acciottolato.
Percorriamo un tornante sinistrorso tra le betulle (m. 1240). Ora il fondo è un misto di cemento e pietre.
Dopo il successivo tornante destrorso (m. 1255) gli alberi diventano radi e possiamo così vedere il panorama.
Percorriamo altre curve e tornanti. Ora di fronte abbiamo la Concarena.
Dopo una curva a destra in piano, riprendiamo a salire. Un rivolo attraversa la mulattiera bagnandola (m. 1285).
Alla destra ci sono varie placche di roccia rossiccia.
Proseguiamo in leggera salita. In alto già vediamo la croce e la bandiera, situate accanto al bivacco.
Dopo un tornante destrorso munito di guardrail, saliamo ripidamente (m. 1315).
Poi la pendenza diminuisce un poco ma ben presto riprendiamo a salire ancora in modo ripido. Attorno ci sono solo cespugli (m. 1350).

Sulla sinistra vediamo altre placche di roccia rossiccia (m. 1365) e, dopo pochi passi in piano, saliamo in modo abbastanza ripido tra alberelli e cespugli con serpentine poco accentuate.
Percorriamo ancora un altro ripido tratto (m. 1385) al termine del quale proseguiamo quasi in piano o in leggerissima salita (m. 1400).
Lasciamo a destra un prato e continuiamo tra gli alberi. Dopo una curva a sinistra riprendiamo a salire.
Ora la mulattiera, per un lungo tratto, e bagnata e sembra un ruscello.
Al termine della salita troviamo sulla sinistra una pozza dalla quale esce l'acqua (m. 1430).
In piano attraversiamo una radura poi superiamo un boschetto e torniamo a vedere la bandiera.
Infine, in leggera salita tra i prati arriviamo al bivacco.

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 820
Data escursione: ottobre 2011

Escursioni/Ascensioni partendo dal Bivacco:


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