Bivacco Salavaar

Il Bivacco Salavaar è situato lungo il sentiero che in fondo alla Val Fraina sale a sinistra verso la Bocchetta di Stavello (m. 2353) e il Monte Rotondo (m. 2496).
E' stato restaurato dalla Sezione Cacciatori di Premana nel 1992 come indica una targhetta affissa al muro accanto alla porta.
L'edificio e diviso in due parti; alla sinistra c'è il locale bivacco che contiene: un camino, legna da ardere, due panche in pietra e un branda ripiegata senza materasso e coperte; alla destra c'è una stalla priva dell'uscio.
Davanti al bivacco c'è una panca in pietra mentre poco dietro tra le ortiche c'è un piccolo baitello.

Primo itinerario: da Premana con il percorso più diretto per l'Alpe Caprecolo
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova SS 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Taceno. Qui prendiamo a destra la provinciale 67 con la quale arriviamo a Premana.
Percorrendo la via principale del paese, dopo aver lasciato a sinistra il parcheggio sopraelevato, prendiamo sulla destra Via Risorgimento e la seguiamo per km. 1.4 fino al tornante sinistrorso dove inizia la sterrata per la Val Fraina. Qui, all'interno del tornante, c'è il parcheggio della Cooperativa di Consumo nel quale lasciamo la macchina (m. 990). In questo parcheggio, dalle ore 8 alle ore 20 dei giorni feriali, la sosta è consentita solo per due ore.

All'inizio del percorso ci sono alcuni cartelli. Il primo mostra una cartina della zona e indica alcuni itinerari, un altro informa che la stradina è agro-silvo-pastorale e il transito è consentito solo ai veicoli autorizzati, un terzo cartello segnala gli itinerari escursionistici: Alpe Rasga m. 1090 ore 1.00, Alpe Caprecolo m. 1360 ore 1.30, Alpe Fraina m. 1400 ore 1.45, Monte Rotondo m. 2496 ore 5.30, Monte Colombana m. 2388 ore 5.00, Pizzo Melaccio m. 2465 ore 5.30.

Superiamo una stanga che troviamo alzata, ci incamminiamo quasi in piano e subito giriamo a sinistra.
Percorriamo un ampio tornante destrorso. Alla sinistra abbiamo una parete rocciosa mentre alla destra una staccionata metallica protegge dal ripido pendio.
Al termine del tornante, alla sinistra troviamo due baitelli chiusi, due panchine e una fontana.
Superiamo delle semicurve: sx-dx-sx con una staccionata di legno a protezione verso il lato a valle. Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e continuiamo tra gli alberi.
Dopo un tratto senza protezioni la staccionata riprende.
Superiamo un altro tratto senza protezioni e troviamo una panchina alla sinistra della stradina.

Accompagnati dalla staccionata alla destra, percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 995).
All'esterno di una curva verso sinistra troviamo una casa recintata. In alto alla sinistra vediamo un'altra casa.
Continuiamo alternando tratti con e tratti senza protezione sul lato a valle.

In alto alla sinistra vediamo alcune vecchie case. Un rivolo attraversa la stradina. Superiamo due semicurve destra-sinistra. Dei gradini salgono a sinistra attraversando un prato verso le case.
Un ruscelletto passa sotto alla sterrata. Percorriamo un tratto in leggera salita e troviamo altre case.

Arriviamo ad Acquaduscio. Alla destra troviamo una fontana con una vasca di pietra. Alla sinistra, prima di una santella, su di una bianca parete vediamo la riproduzione di una foto con un alpino ed un asino che bevono l'acqua di un torrente e leggiamo: "Aquadüsc ... se avete sete la tazza alla mano". Davanti alla santella ci sono un tavolo e panche di pietra (m. 1005).
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra c'è una vasca-lavatoio.
Presso un tratto in leggera salita troviamo una casa alla destra.
Quasi in piano lasciamo a sinistra l'ultima casa di Acquaduscio.

Proseguiamo senza protezioni e con un alberato precipizio che scende alla destra.
Dopo un breve tratto in discesa continuiamo quasi in piano con una corta staccionata alla destra.
In leggera discesa e con protezioni di ferro percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 1000).
Subito ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo quasi in piano.

All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo un piccolo slargo coperto da lastre metalliche.
Continuiamo in leggera discesa.
Dopo alcuni passi su cemento torniamo a camminare su sterrato.
Superiamo tre semicurve: dx-sx-dx. Un muretto in cemento scende a destra a rinforzo. Un ruscello attraversa la stradina su una base in cemento (m. 995).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza. Superiamo una semicurva verso destra.
Con il fondo in cemento percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo quasi in piano su sterrato.

Arriviamo a Prodaccia (m. 995). Con un tornante sinistrorso e con il fondo in cemento aggiriamo una casa. Dalla destra sale e si immette il sentiero descritto nel terzo itinerario che proviene dalla zona industriale sotto Premana. I segnavia indicano a destra: Gebbio - agriturismo Giabi a ore 0.20, Premana (zona industriale) a ore 0.40, Alpe Forni a ore 1.10; diritto: Alpe Rasga a ore 0.40, Alpe Fraina a ore 1.30, Bocchetta di Lareggio a ore 3.30.
Dopo pochi passi su sterrato, continuiamo in discesa con il fondo in cemento.
Presso una curva verso destra un rivolo attraversa la stradina (m. 985).
Percorriamo altre due curve sinistra-destra (m. 975).
Per un tratto un muro di pietre scende a rinforzo della stradina. Alla destra c'è un precipizio e in basso vediamo scorrere il torrente.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 965) seguito da uno destrorso rinforzato e protetto da un muro in cemento che scende alla destra.
Superiamo una curva verso sinistra.

Raggiungiamo il tornante destrorso attraversato dal Torrente Valle di Premaniga (che poco dopo si immette nel Torrente della Val Fraina il quale a sua volta confluisce nel Torrente Varrone). Evitiamo il guado passando sul Ponte Prodaccia che ha il fondo coperto da assi di legno e robuste sponde di ferro ai lati (m. 960).

Dopo il ponte riprendiamo la stradina, che ora è sterrata, e proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo una semicurva verso sinistra. In basso vediamo scorrere il Torrente della Val Fraina.
Superiamo delle serpentine appena accennate. Alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre coperte dal muschio.
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo in salita (m. 970).
Ora il fondo è in cemento. Di tanto in tanto troviamo una canalina per lo scolo dell'acqua di traverso alla stradina.
Con il fondo di pietre cementate percorriamo un breve tratto attraversato da un rivolo.

Torniamo a camminare su sterrato. Alla destra ci sono due rudimentali panche di legno (m. 980).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
All'esterno di una curva verso sinistra troviamo un'altra panca (m. 990).
Dopo una semicurva verso sinistra, ne superiamo una verso destra con il fondo in cemento e pietre. Un rivolo scola da una roccia alla sinistra e attraversa la stradina (m. 1000).
Poco dopo un altro rivolo attraversa scorrendo dentro un tubo.
Continuiamo su sterrato. Un rivolo passa sotto alla stradina (m. 1010).
Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia (m. 1020).
Presso una semicurva verso destra un ruscelletto attraversa la stradina (m. 1030).
Continuiamo con delle serpentine appena accennate. Un altro rivolo attraversa la stradina (m. 1040).

Superiamo un torrente su di un ponticello con il fondo in cemento e dei paletti privi di traversine ai lati. Continuiamo su sterrato (m. 1050).
Su una parete di roccia vediamo una grande scritta in bianco: "La centrale qui non si fa !!"
Facciamo pochi passi con il fondo in cemento.

Con il fondo sterrato percorriamo un tornante sinistrorso. Alla sinistra c'è una piccola area recintata. Alla destra, tra due muretti, c'è una santella, datata 1931, contenente una scultura raffigurante una Madonna con Bambino (m. 1060).
Superiamo un tratto con poca pendenza e con il fondo in cemento e pietre. Alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre a secco e poco più in alto vediamo una pensana.
Proseguiamo su sterrato.
All'interno di una semicurva verso sinistra, più in alto vediamo due case.

Presso una semicurva verso destra, un ruscello attraversa la stradina. Davanti vediamo il primo alpeggio della valle. I segnavia indicano: Alpe Rasga m. 1083;
- con un sentierino che scende a destra, passa su di un ponticello e risale la sponda opposta: I Forni (Val Varrone) a ore 1, Antiche miniere a ore 2.40, Rifugio S. Rita (terza tappa) a ore 4;
- diritto: Alpe Fraina a ore 0.50, Alpe Caprecolo a ore 0.40, Bocchetta di Lareggio a ore 2.50;
- con un sentiero che, poco più avanti, accanto ad una fontana con una vaschetta di pietra, sale a sinistra: Domando a ore 0.40, Alpe Premaniga a ore 1.10, Premana (sentiero alto) a ore 1.
Continuiamo diritto.
Attraversiamo l'alpeggio. La baite sono ben ristrutturate. Ci sono diverse fontane.
Oltre l'alpeggio proseguiamo con il fondo in cemento (m. 1095). In basso a destra vediamo un campetto di calcio, due altalene, una piccola piscina naturale e la "H" che segnala il punto di atterraggio per l'elicottero.
All'esterno di una curva verso sinistra il pendio scende ripidamente verso il Torrente Val Fraina (m. 1110).

Percorriamo un tornante destrorso attraversando il Torrente della Val de Marmiin su di un ponte in cemento con protezioni di legno solo sul lato destro (m. 1120).
Continuiamo tra radi alberi, su sterrato.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1130).
Alla destra ci accompagna un muretto a secco.

All'esterno di un tornante destrorso si stacca il sentiero segnalato dalla scritta "Alta Via Taeggio". Continuiamo sulla stradina che ora ha il fondo in cemento e pietre (m. 1140).
Proseguiamo in salita nel bosco (m. 1150).
Troviamo un piccolo slargo da entrambi i lati e continuiamo su sterrato (m. 1160).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra seguita da una curva verso destra (m. 1170).
Superiamo una semicurva verso sinistra e torniamo a camminare su cemento (m. 1180).
Poco dopo, presso un tornante destrorso, attraversiamo il ruscello che scende dalla Val de Büsen.

Proseguiamo su sterrato. Percorriamo un tornante sinistrorso aggirando un baitello in lamiera (m. 1185).
Un ruscello attraversa la stradina (m. 1205).
Un rivolo esce da un tubetto di metallo e attraversa la stradina passandole sotto.
Alla sinistra ci accompagna un muro di pietre a secco coperto dal muschio.
Continuiamo con poca pendenza. Un altro rivolo attraversa la stradina. Alla destra c'è uno slargo (m. 1215).
Superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 1225).

Arriviamo ad una biforcazione (m. 1230). I segnavia indicano verso sinistra: Area di sosta, Alpe Caprecolo a ore 0.15, Monte Rotondo a ore 3.40. Verso destra non ci sono indicazioni. Possiamo prendere entrambe le direzioni. La stradina alla sinistra conduce all'Alpe Caprecolo e poi a Fraina Soliva mentre quella alla destra, attraversato il torrente su di un ponte, conduce al nucleo principale dell'Alpe Fraina dopo di che bisogna riattraversare il torrente per tornare alla sinistra dove i due percorsi di riuniscono. Proseguiamo con la descrizione della stradina alla sinistra mentre nel secondo itinerario trovi la descrizione dell'altra.

Con il fondo in cemento percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1250).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1260).
In leggera salita, con il fondo in cemento e pietre, arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1275). Continuiamo in salita.
Percorriamo un tornante sinistrorso con una staccionata alla destra (m. 1280). Continuiamo su sterrato ignorando un sentiero che retrocede verso destra.
Ora il muro di pietre a secco è alla destra.

Un cartello segnala con un sentiero che si stacca quasi in piano alla sinistra: Premana, sentiero alto, facile, ore 1.45. Un altro sentiero sale a destra. In cima ad un albero vediamo una sfera rossa. Continuiamo diritto (m. 1295).
Alla destra ci accompagna un muro di pietre a secco.
Con il fondo in cemento e pietre e con una staccionata di legno alla sinistra, percorriamo un tornante destrorso (m. 1300).
Proseguiamo con il fondo sterrato e, dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Alla sinistra abbiamo un muro di pietre a secco.
Continuiamo quasi in piano (m. 1320).
In salita, superiamo una curva verso sinistra e proseguiamo con il fondo in cemento. Davanti vediamo l'Alpe Caprecolo.
Superiamo un cancello che troviamo aperto, percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo su sterrato (m. 1330).
Dopo pochi passi con una staccionata di legno alla sinistra, superiamo un tornante destrorso.

Con un sentiero inerbito lasciamo a sinistra due altalene e una fontana con vasca-lavatoio e raggiungiamo l'Alpe Caprecolo (m. 1360).
Attraversiamo l'alpeggio con un viottolo tra baite ben ristrutturate e alcune fontane.
Giunti in fondo, prendiamo un sentiero che scende verso sinistra. Alcune pietre fanno da gradino.
Ignoriamo un altro sentiero che retrocedere verso destra. Troviamo il triangolo che indica il Giir di Mont (m. 1350).

Quasi in piano raggiungiamo un ponticello di legno con un corrimano alla destra, con il quale evitiamo il guado del Torrente della Val da Leen.
Continuiamo in leggera salita. Cominciamo a trovare delle frecce bianche che indicano la direzione contraria al nostro procedere.
Proseguiamo in salita con dei gradini di pietra.
In leggera discesa attraversiamo i pascoli di "Raal dol Camp". In alto alla sinistra vediamo una pensana.
Su di una pietra è stato dipinto in bianco il numero 18. Lasciamo a destra un campetto con due porte da calcio.

Proseguiamo diritto, dapprima con poca pendenza e poi in salita, seguendo una traccia inerbita, radi bolli bianchi e delle frecce bianche che indicano dietro di noi. Alla destra, oltre il fondo valle, vediamo la sterrata per l'Alpe Fraina.
Al termine del prato, prendiamo un sentiero che, quasi in piano, gira a sinistra tra larici, betulle e rododendri (m. 1380).
Continuiamo in leggera salita.

Giriamo a destra e attraversiamo il Torrente Val de Casgnadüür su di una passerella formata da tre assi, con protezioni (due pali di ferro rossi che reggono tre cavi) solo alla destra (m. 1385).
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Continuiamo con un tornante sinistrorso e 13 gradini ben sistemati separati l'un l'altro da un tronchetto di legno, rinforzati alla destra da un tronco steso raso terra (m. 1390).

Passiamo nell'apertura tra due staccionate e raggiungiamo Fraina Soliva (m. 1400). Alla sinistra, troviamo le poche case e una fontana la cui acqua cade in un tronco scavato. Alla destra ci sono due altalene e vediamo, oltre il torrente, l'Alpe Fraina.
Dopo un tratto in leggera discesa proseguiamo in lievissima salita.
In alto a sinistra vediamo un vecchio baitello di legno.

Ad una biforcazione, una scritta bianca su di un masso indica a sinistra il Monte Rotondo mentre il sentiero alla destra attraversa il torrente, passa accanto alla piazzola per l'elicottero e raggiunge l'Alpe Fraina. Andiamo a sinistra, con poca pendenza, tra prati coperti dai crochi e qualche pietra (m. 1395).

Lasciamo a sinistra un campetto erboso con i due pali per tendere la rete da pallavolo (m. 1415).
Alla sinistra troviamo un rudere attorniato da mucchietti di pietre (m. 1420).
Seguiamo la traccia tra l'erba.

Alla destra troviamo una panca e dell'acqua sorgiva che esce da un tubicino e cade in un tronco scavato (m. 1445). Qui alla destra si stacca il sentiero che porta al guado dopo l'Alpe Fraina dove ci sono dei segnavia che indicano, diritto: Bocchetta di Laréc a ore 1.50, Sentiero Cadorna a ore 2.20, Rifugio FALC a ore 4, Ciarel Quadro a ore 1.10, Bocc. Lareggio a ore 2, Bocc. Colombana a ore 2.30, Rifugio Casera Vecchia di Varrone a ore 3, Pizzo Mellasc a ore 3.30. Bocc. di Trona a ore 4; dietro: Baita Salavar a ore 0.50, Bocc. di Stavello a ore 2.20, Monte Rotondo a ore 3.10; a destra: Fraina a ore 0.10, Cavrécol a ore 0.30, Premana (percorso alto) a ore 2.10. Proseguiamo diritto.

Ora il sentiero è più evidente. Vediamo una freccia bianca che indica la nostra direzione.
Presso una curva verso sinistra molto ampia, troviamo un cartello che indica il Monte Rotondo. Alla sinistra c'è un rudere (m. 1455).
Dopo un tornante destrorso continuiamo tra radi alberi, rododendri e altri cespugli (m. 1465).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1475).

Proseguiamo a mezza costa. Il sentiero è scavato nella roccia (m. 1485).
Continuiamo su sterrato (m. 1490). In basso alla sinistra vediamo l'Alpe Fraina.
Per un tratto alla sinistra scende un muretto di pietre a rinforzo del sentiero (m. 1495).
Proseguiamo a mezza costa con una parete di roccia alla destra, alcuni alberi e cespugli di rododendro alla sinistra (m. 1510).
Dopo un tratto in salita (m. 1520) torniamo a camminare con poca pendenza (m. 1525).
Passiamo tra due pali di legno e superiamo subito una semicurva verso sinistra.

Presso un tornante destrorso (m. 1530), davanti vediamo in lontananza Premana; alla destra si erge il Monte Rotondo (m. 2496); dietro ci sono il Monte Colombana (m. 2388), la Cima di Fraina (m. 2286) e il Pizzo di Càssera (m. 2323) che chiudono la testata della valle; alla sinistra vediamo i tornanti che salgono alla Bocchetta di Lareggio.
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo in salita.
Lasciamo a destra un muro di pietre a protezione del sentiero e superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1540).
Continuiamo con poca pendenza tra erba, rododendri e qualche alberello. Il sentiero è esposto alla sinistra dove, in basso, scorre il Torrente Val de Casgnadüür che, poco più avanti, vediamo formare una cascata.
Presso un tornante destrorso aggiriamo un larice (m. 1565).
Vediamo un bollo bianco su di una roccia alla destra.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1575).
Lasciamo a sinistra due larici.

Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1585).
Dopo tre passi in discesa, scavalchiamo un minuscolo affluente del torrente della Val de Casgnadüür e percorriamo pochi passi quasi in piano. Il sentiero ora è più stretto.
In salita percorriamo un tratto tra gli alberi (m. 1590).
Il sentiero si divide (alla destra scorre poco più in alto) e subito si ricompone (m. 1595).
Proseguiamo con pochi passi quasi in piano lasciando a sinistra una betulla.
Subito dopo, con poca pendenza, superiamo una curva verso destra.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1605) e uno sinistrorso (m. 1610).
Dopo alcuni passi in salita continuiamo con poca pendenza, tra larici e alcuni alberelli.

Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo quasi in piano (m. 1620).
Superiamo una curva verso sinistra.
Alterniamo alcuni tratti in leggera salita ad altri quasi in piano (m. 1625).
Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo un tornante destrorso quasi in piano (m. 1630).
Proseguiamo in salita.

Presso un tornante sinistrorso cominciamo a vedere la parte alta del bivacco (m. 1640).
Dopo una semicurva verso sinistra con poca pendenza, continuiamo in salita.
Quasi in piano superiamo un gradino piatto. Proseguiamo in leggera salita.

Percorriamo un'ampia curva verso sinistra, a mezza costa, un po' esposta alla sinistra dove scende un ripido pendio erboso (m. 1650).
Presso un tornante destrorso, davanti vediamo una cascata e alla destra il bivacco (m. 1670).
Poco dopo giriamo a sinistra, abbandonando il sentiero che prosegue verso il Monte Rotondo, e con pochi passi lo raggiungiamo (m. 1680).

Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. 760 -70
Data escursione: aprile/agosto 2021
 
Secondo itinerario: Variante per l'Alpe Fraina
Come descritto nel primo itinerario arriviamo alla biforcazione dove a sinistra si va verso l'Alpe Caprecolo (vedi il primo itinerario) e alla destra verso l'Alpe Fraina. I segnavia indicano verso sinistra: Area di sosta, Alpe Caprecolo a ore 0.15, Monte Rotondo a ore 3.40. Verso destra non ci sono indicazioni. Andiamo a destra in leggera salita (m. 1230).
Superiamo una semicurva verso destra.
Continuiamo con un tratto allo scoperto.

Quasi in piano percorriamo una curva verso destra tra gli alberi lasciando a sinistra due garages in lamiera.
Subito dopo attraversiamo il Torrente della Val Fraina su di un ponte che ha il fondo in legno e le sponde con paletti di ferro che reggono dei traversi di legno (m. 1240).
Dopo il ponte, alla destra troviamo una capannuccia di pietra con una statuetta raffigurante la Madonna. Giriamo a sinistra.

Da questo punto, fin quando torneremo sull'altro lato del torrente, facilmente troveremo la strada innevata anche a tarda primavera. Ci troviamo infatti sul lato in ombra della valle.
Abbiamo percorso questo tratto due volte, la prima a fine aprile su strada innevata e l'altra d'estate.

Proseguiamo tra gli alberi dapprima con poca pendenza su sterrato e poco dopo in salita con il fondo di pietre cementate.
Continuiamo con il fondo in cemento e con delle serpentine appena accennate: dx-sx-dx-sx (m. 1245).
Un ruscello passa sotto alla strada che diventa sterrata (m. 1255).

Alla sinistra, ci sono delle pietre a rinforzo della strada e vediamo un parziale sbarramento artificiale sul torrente.
Subito dopo, con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso molto ampio. Una scorciatoia sale a sinistra (m. 1260).
Terminato il tornante, guadiamo il Torrente della Val da Vendüül e continuiamo in salita.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1270).

Presso una semicurva verso sinistra guadiamo nuovamente il torrente che scende a cascata dalla destra (m. 1280). In alto a sinistra vediamo alcune delle case di Caprecolo.
Subito superiamo una semicurva verso destra. Proseguiamo con il fondo lastricato.
Dalla sinistra sale e si immette la scorciatoia (m. 1290).
Alla destra vediamo un'apertura sotto ad un masso. Subito percorriamo una semicurva verso destra molto ampia. Ora il fondo è in cemento.
Per un tratto l'assenza di alberi alla sinistra consente di vedere il torrente sul fondovalle.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1300).
Lasciamo a destra due massi.

Continuiamo in leggera salita su sterrato. Alla destra c'è una piccola frana arginata con una staccionata realizzata con dei tronchi (m. 1310).
Superiamo due semicurve destra-sinistra e proseguiamo in salita (m. 1315). Di tanto in tanto troviamo una canalina di ferro, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla sterrata.
Per un tratto alla sinistra non ci sono alberi (m. 1340).

Torniamo tra gli alberi. Alla sinistra troviamo uno slargo e una panca (m. 1345).
Subito dopo, con il fondo in cemento, in leggera salita attraversiamo il ruscello che scende dalla Val Caresce.
Superiamo una semicurva verso sinistra tra radi alberi.

Dopo una semicurva verso destra (m. 1355) davanti cominciamo a vedere l'Alpe Fraina.
Percorriamo una curva verso destra e poco dopo una verso sinistra presso la quale, quasi in piano, superiamo il Torrente Val de la Piànche che passa sotto ad alcune pietre (m. 1365).
Proseguiamo in leggera salita con il fondo in cemento. Alla destra ci accompagna un muro di pietre a secco.

Percorriamo una curva verso destra. Il fondo diventa lastricato. Alla destra c'è una santella contenente un Crocifisso (m. 1370).
Continuiamo su sterrato attorniati da paletti di legno. Un rivolo passa sotto alla stradina.
Superiamo due semicurva destra-sinistra.

Su di un cartello appeso ad un albero leggiamo: "Alpe Fraina m. 1400 slm" (m. 1380).
Passiamo accanto ad una croce di legno molto alta, raggiungiamo l'alpeggio e seguiamo la stradina con il fondo lastricato che lo attraversa.
Troviamo una fontana al centro. Alla destra ci sono delle vasche-lavatoio e un portico utilizzato come bar e sala comune. Passiamo accanto ad un'altra fontana con vasca, delle panche e un cartello raffigurante un diavoletto tra la scritta: "Alpe Fraina, Paradiis di Diaoi 1400 m. s.l.m.".
Alla destra ci sono due tavoli sotto l'armatura per costruire un capanno o un tendone per le feste. Su di una baita alla sinistra vediamo un cartellone con una cartina della zona.
Raggiungiamo un crocefisso (m. 1400).

Ora dobbiamo decidere come riattraversare il torrente di fondovalle per tornare sul sentiero principale descritto nel primo itinerario. Possiamo farlo: A) qui all'Alpe Fraina con un ponticello o con un guado; B) più avanti ma solo con un guado.

A -
Al Crocifisso andiamo a sinistra in discesa tra le baite.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra.
Raggiungiamo un prato con una grande "H" dipinta di giallo che segnala il punto prestabilito per l'atterraggio dell'elicottero (m. 1395).
Continuiamo in discesa comminando su pietre ben sistemate.
Quasi in piano superiamo due semicurve destra-sinistra.
A questo punto possiamo guadare il torrente o salire sette gradini (segnavia DOL) e raggiungere un ponticello di legno con la sola sponda destra realizzata con tre pali di legno che reggono due cavi (m. 1390).
Attraversato il torrente, con tre gradini scendiamo dal ponticello, giriamo a sinistra e continuiamo in leggera salita con una sterrata come indicato da una freccia bianca.
Proseguiamo in salita su fondo lastricato. Alla destra, delle pietre sovrapposte, formano due sedili.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso sinistra (segnavia DOL).
Subito dopo ci immettiamo sul sentiero del primo itinerario che proviene da Caprecolo. Giriamo a destra con un tornante e proseguiamo come già descritto nel primo itinerario (m. 1395).

Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. 745 -55
Data escursione: aprile/agosto 2021

B -
Attraversata l'Alpe Fraina troviamo dei segnavia che indicano, diritto: Bocchetta di Laréc a ore 2, Sentiero Cadorna a ore 2.30, Rifugio FALC a ore 4.15; a sinistra (Var. A): Cavrécol a ore 0.20, Piazzo a ore 1, Premana (percorso alto) a ore 2.
Proseguiamo diritto per circa 300 metri fino a raggiungere un bivio dove troviamo altri segnavia che indicano:
- a destra: Bocchetta di Laréc a ore 1.50, Sentiero Cadorna a ore 2.20, Rifugio FALC a ore 4, Ciarel Quadro a ore 1.10, Bocc. Lareggio a ore 2, Bocc. Colombana a ore 2.30, Rifugio Casera Vecchia di Varrone a ore 3, Pizzo Mellasc a ore 3.30. Bocc. di Trona a ore 4;
- a sinistra: Baita Salavar a ore 0.50, Bocc. di Stavello a ore 2.20, Monte Rotondo a ore 3.10;
- dietro: Fraina a ore 0.10, Cavrécol a ore 0.30, Premana (percorso alto) a ore 2.10.
Qui non ci sono ponti e pertanto dobbiamo guadare il torrente. Generalmente basta camminare sopra le pietre affioranti dall'acqua.
Oltre il torrente percorriamo una curva verso sinistra.
Raggiungiamo una panca vicino alla quale dell'acqua sorgiva esce da un tubicino e cade in un tronco scavato. Giriamo a destra con un tornante e proseguiamo come già descritto nel primo itinerario (m. 1445).

Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. 735 -45
Data escursione: aprile/agosto 2021
 
Terzo itinerario: Variante iniziale dalla zona industriale sotto Premana
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova S.S. 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Taceno. Qui prendiamo a destra la provinciale 67 verso Premana con la quale arriviamo fino al ponte che precede la salita al paese.
Prima del ponte possiamo prendere una strada che scende a sinistra e passa sotto le arcate oppure dopo il ponte un'altra strada che scende a destra. Poco dopo le due strada si uniscono.
Raggiungiamo i capannoni della zona industriale e parcheggiamo (m. 765).

Quasi in piano ci incamminiamo su una sterrata agro-silvo-pastorale con divieto di transito ai veicoli.
Passiamo accanto ad alcune vecchie baite situate alla sinistra del Torrente Varrone.
Superiamo due semicurve sinistra-destra e arriviamo al primo ponte in pietra.
Qui (nel giugno 2012) è stata costruita un'area pic-nic con fontana, quattro tavoli e relative panche. Quest'area si raggiunge proseguendo alla sinistra del torrente  e attraversandolo poco dopo con un nuovo ponte. Al termine dell'area pic-nic torniamo ad immetterci sulla strada sterrata.
Se invece attraversiamo il Torrente Varrone con il vecchio ponte, giunti sull'altra sponda troviamo dei cartelli che indicano gli itinerari che possiamo percorrere.
A sinistra si va in Val Varrone: Alpe Forni-Casarsa (m. 1180) a ore 1, Vegessa (m. 1200) a ore 1.10, Alpe Barconcelli (m. 1415) a ore 1.30, Alpe Artino (m. 1500) a ore 2, Alpe Varrone Rifugio Cai Premana (m. 1670) a ore 2.15, Rifugio Santa Rita (m. 1988) a ore 3.30, Bocchetta di Varrone Rifugio FALC (m. 2120) a ore 3.30, Pizzo Tre Signori (m. 2554) a ore 5.30.
A destra invece si va in Val Marcia: Alpe Chiarino (m. 1560) a ore 2.10, Piz d'Alben (m. 1867) a ore 3, Bocchetta d'Olino (m. 1639) a ore 3, Pizzo Cornagera (m. 2048) a ore 4, Pian delle Betulle (m. 1485) a ore 4.30.
Altri cartelli indicano a sinistra il Ristoro Giabi a 500 metri e a destra il Rifugio Ombrega. La Malga Ariale (ora Rifugio Ariaal) viene indicata a sinistra con la strada a.s.p. e a destra con la mulattiera.

Proseguiamo verso sinistra con poca pendenza e, riunitisi i due itinerari, troviamo un torrente che scende dalla destra e attraversa la strada passandole sotto in un tubo (m. 775).
Pochi metri più avanti ci sono: un segnale stradale che indica il divieto di transito agli automezzi e una sbarra metallica che chiude l'accesso ai veicoli. Alla sinistra abbiamo delle robuste protezioni in legno. Proseguiamo con il fondo in cemento (m. 780).

Alla destra troviamo dei gradini che salgono verso una casa e una nicchia con la statuetta di una madonna. Passiamo accanto ad alcune case e percorriamo un'ampia curva verso destra (m. 790).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra seguita in leggera discesa su sterrato da una verso sinistra (m. 795).
Alla sinistra vediamo un piccolo sbarramento sul torrente. Alla destra c'è una vecchia baita.
Dopo pochi passi con il fondo in cemento, proseguiamo con pochissima pendenza su sterrato.
Dell'acqua passa sotto alla sterrata dentro un tubo.

Alla sinistra un parziale sbarramento sul torrente forma una pozza. Alla destra prende avvio la sterrata agro-silvo-pastorale di Chiarino, con divieto di transito e di sosta a tutti i veicoli (eccetto autorizzati). Un cartello indica, diritto: Alpe Forni, Alpe Varrone, Pizzo Tre Signori; a destra: Porcile, Alpe Chiarino, Piz d'Alben. Proseguiamo diritto passando tra due massi (m. 800).
Un muro scende alla sinistra come rinforzo alla sterrata. Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra con la strada parzialmente coperta dal cemento e continuiamo su sterrato con pareti di roccia alla destra.

Passiamo sotto una roccia sporgente. Percorriamo pochi passi con il fondo in cemento. Superiamo due semicurve sinistra-destra. Sull'altra sponde del torrente vediamo una baita.
Continuiamo tra gli alberi con pochissima pendenza. Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da una semicurva verso destra molto ampia (m. 805).
Torniamo a camminare su sterrato. Alla destra abbiamo un muro di pietre.
Lasciamo a destra una vecchia baita. Ignoriamo una stradina che esce alla sinistra. Cominciamo a trovare della canaline di ferro, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua (m. 815).

Alla sinistra vediamo uno slargo prativo, accanto al torrente. Alla destra, in un'area recintata, ci sono: una casa, due tavoli con relative panche, un camino e tre altalene.
Poco dopo continuiamo in leggera salita con il fondo in cemento.
Quasi in piano, su sterrato, superiamo un'ampia semicurva verso destra. Alla destra c'è un prato.

Con una semicurva verso sinistra, passiamo accanto al Ristoro Giabi. Davanti all'edificio c'è una fontana con vasca di pietra (m. 835).
Dopo un breve tratto in leggera discesa su cemento, giriamo a sinistra e proseguiamo quasi in piano su sterrato.

Su di un ponte di pietra, con due muretti sormontati da una staccionata di legno come sponde, riattraversiamo il Torrente Varrone tornando alla sua sinistra.
Dopo il ponte, percorriamo una semicurva verso destra con il fondo in cemento e proseguiamo in salita tra gli alberi. Un muro scende a destra a rinforzo della strada.
Ignoriamo un sentierino che sale a sinistra.
Continuiamo con pochissima pendenza, su sterrato. Alla sinistra ci sono delle pareti di roccia (m. 840).
Superiamo una semicurva verso destra.
Torniamo a salire; il fondo è in cemento (m. 845).
Con una semicurva verso sinistra aggiriamo una casa. Un rivolo attraversa la strada.

Percorriamo un tornante sinistrorso, seguito da uno destrorso all'esterno del quale ci sono due piccole baite (m. 855).
Lasciamo a sinistra due vecchie baite e un tavolo con panche in pietra. Su di una parete vediamo un affresco raffigurante un cervo.
Subito dopo, con protezioni di ferro alla destra, percorriamo un tornante destrorso attraversato da un torrente. In caso di acqua abbondante, alla sinistra ci sono una passerella di ferro traforato e una sbarra corrimano che consentono di evitare il guado in sicurezza.

Arriviamo a Gebbio (m. 875). Dalla sinistra scende il sentiero che proviene da Premana segnalata a ore 0.20. Altri segnavia indicano proseguendo con la strada: Alpe Forni a ore 0.45, Rifugio Casera Vecchia di Varrone a ore 2.15, Rifugio S. Rita a ore 3.
Seguiamo la sterrata che inizia ad aggirare alla destra, quasi in piano, le case di Gebbio.
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra e con il fondo in cemento percorriamo un tornante sinistrorso. Alla sinistra abbiamo un muro di pietre a secco.
Continuiamo con un'ampia curva verso sinistra.
La strada torna sterrata. Dalla sinistra, tra le baite, scende e si immette un sentiero.
Subito percorriamo un tornante destrorso, quasi in piano.

Lasciamo la strada della Val Varrone per prendere un sentiero che sale a sinistra. I segnavia indicano, a sinistra: Premana a ore 1, Alpe Rasga a ore 1.10, Alpe Fraina a ore 2; dietro: Premana a ore 0.25, Premana zona Industriale a ore 0.35, Agriturismo "I Giabi" a ore 0.10.
In leggera salita, superiamo una curva verso sinistra all'esterno della quale c'è un muretto di pietre.
Poco sotto alla sinistra vediamo Gebbio. Percorriamo un tornante destrorso (m. 890).

Il sentiero si allarga e diventa una stradina sterrata che entra nel bosco.
Superiamo un'ampia curva verso destra (m. 905).
Alla sinistra abbiamo delle verticali pareti di roccia.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 915).
In basso a destra, tra gli alberi, riusciamo a scorgere il Torrente Varrone.
Continuiamo con delle pareti di roccia alla sinistra.
Superiamo alcune serpentine appena accennate.

Più avanti, in salita, percorriamo un tornante sinistrorso, prima e dopo del quale un torrente attraversa la stradina (m. 945).
Proseguiamo con un tornante sinistrorso seguito da alcune serpentine appena accennate (m. 950).
Un rivolo attraversa la sterrata (m. 960).
Poco dopo anche un ruscelletto la attraversa passandole sotto.
Alla destra ci sono delle pietre piatte a rinforzo (m. 965).

Alla sinistra abbiamo nuovamente delle pareti rocciose (m. 970).
Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso. Un rivolo attraversa la sterrata.
Superiamo un'altra semicurva verso sinistra.
In leggera salita percorriamo una curva verso destra e andiamo ad immetterci sulla strada del primo itinerario. Siamo in Loc. Prodaccia. Continuiamo verso destra come precedentemente descritto (m. 995).

Tempo impiegato: ore 3.20 - Dislivello: m. 975 -60
Data escursione: agosto 2021

Note:
Per saperne di più della Val Fraina e della vita nei suoi alpeggi puoi guardare questo filmato trasmesso da Unica TV che parla anche della prosecuzione verso il Monte Rotondo: https://www.youtube.com/watch?v=MNlWfhfJybU

ESCURSIONI PARTENDO DAL BIVACCO:
  • al Baitel dal Moroseer (m. 1850)
  • alla Bocchetta di Stavello (m. 2201)
  • al ricovero in galleria-cannoniera (m. 2250)
  • al Monte Colombana (m. 2387)
  • al baitello in cima al Monte Rotondo (m. 2493)
  • alla Vetta del Monte Rotondo (m. 2496)
  • al Rifugio Alpe Stavello (m. 1943)





Dati del Rifugio Rifugio Baita Salavaar

Altezza:
m. 1680
Gruppo:
Valsassina
Ubicazione:
tra l'Alpe Fraina
e la Bocchetta
di Stavello
Comune:
Premana
Carta Kompass:
105 B3
(non indicata)
Coordinate Geo:
46°03'35.30"N
9°29'27.80"E
Gestore:
Sezione Cacciatori
di Premana
Telefono gestore
-
Telefono bivacco
-
Posti letto:
1 branda senza
materassi e coperte
Apertura:
sempre
Pagina inserita
il: 09/10/2021
Il Bivacco Salavaar PRIMO ITINERARIO - Parcheggio alla Cooperativa di Consumo di Premana Il cartello con le mete raggiungibili in Val Fraina Vecchie case in alto a sinistra prima di Acquaduscio Riproduzione diuna foto su di un muro ad Acquaduscio Il ponte sul Torrente che scende dalla Val Premaniga Santella con la statua di una Madonna con Bambino Arrivo all'Alpe Rasga Attraversato l'alpeggio proseguiamo Vista sul Torrente della Val Fraina Il ponticello sul Torrente della Val de Marmiin Tornanti verso l'Alpe Caprecolo Pallone in cima ad un albero Le prime case di Caprecolo Una fontana Casa e fontana Il ponticello sul Torrente della Val da Leen La passerella sul Torrente Val de Casgnaduur La fontana dove inizia Fraina Soliva Fraina Soliva Veduta da Fraina Soliva sull'Alpe Fraina ancora innevata a fine aprile A sinistra Monte Rotondo e a destra si scende al ponticello per l'Alpe Fraina Altra indicazione Lungo il sentiero per il bivacco SECONDO ITINERARIO - Il ponte con il quale attraversiamo il Torrente della Val Fraina e lo guardiamo per valutare se poi potremo guadarlo o dovremo passare sul ponte Dopo il ponte, a fine aprile, troviamo la neve che in qualche punto ostacola il cammino Santella contenente un Crocifisso Le prime case dell'Alpe Fraina Il lavatoio Diavoletto tra le parole: "Alpe Fraina Paradiis di Diaoi 1400 m" Uno scorcio dell'alpeggio Due tavoli sotto l'armatura per costruire un capanno o un tendone per le feste Var. A - Scendiamo tra le baite verso il ponticello Il ponticello con il quale riattraversiamo il torrente e rientriamo nel primo itinerario Var. B - Continuiamo oltre l'alpeggio su percorso innevato Al bivio andiamo a sinistra, guadiamo il torrente e rientriamo nel primo itinerario TERZO ITINERARIO - Il primo ponte Una pozza del Torrente Varrone Il Ristoro Giabi Il ponte dopo il Ristoro Giabi Baita con affresco raffigurante un cervo Gebbio, qui lasciamo la strada della Val Varrone Presso questa casa a Prodaccia il sentiero rientra nel primo itinerario Il tetto del bivacco Una sola branda Il camino e la legna da ardere Porta e finestra Una baitella tra le ortiche dietro al bivacco Il Monte Rotondo

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