Rifugio Baita Pesciöla

Il Rifugio Baita Pesciöla è situato su un dosso panoramico poco sotto il crinale spartiacque che divide la Valle Armisa dalla Val Malgina.
E' stato ricavato nel 1997 dalla ristrutturazione dell'omonima baita ed è gestito dalla Sottosezione CAI di Ponte in Valtellina.
Dispone di una cucina attrezzata con: fornello con bombola, lavandino con acqua corrente, mobile dispensa con pentole e stoviglie; stufa con legna da ardere; un grande tavolo con panche, una panchina e una cassapanca; armadietto per il deposito degli zaini, ciabatte e scarpe da ginnastica; locale bagno con boiler a legna per la doccia; dormitorio al piano superiore con materassi, cuscini e coperte; illuminazione da pannello solare.
Il rifugio è autogestito. Per prenotarlo e procurarsi le chiavi occorre rivolgersi al Sig. Ivan Simonini (tel.: 340 5638511).

Con la statale 38 della Valtellina, 5 chilometri dopo il passaggio a livello che costituisce la fine della tangenziale di Sondrio e precisamente al km. 45.6 della statale, in località Casacce di Ponte in Valtellina, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Carolo, Sazzo, Arigna e Briotti.
Successivamente giriamo ancora a destra seguendo le stesse indicazioni e scendiamo verso un ponte con il quale attraversiamo l'Adda.
Alla fine del ponte, ignorata una stradina sulla sinistra, continuiamo verso destra seguendo la strada principale.
Lasciamo poi a destra la deviazione per Carolo e continuiamo in salita.
Arrivati a Sazzo, con una curva a destra aggiriamo l'abitato.
Superiamo i cartelli che indicano Albareda e Tripolo e arriviamo a Fontaniva dove troviamo due bivi.
Al primo bivio andiamo a destra evitando di entrare in paese. Al secondo bivio continuiamo diritto come indicato da una serie di cartelli che segnalano i rifugi della valle.
Più avanti la strada prosegue sterrata e senza protezioni. Si tratta comunque di una buona sterrata che durante l'inverno viene tenuta sgombra dalla neve.
Ignoriamo, una dopo l'altra, tre deviazioni sulla sinistra, superiamo il torrente con un ponte e arriviamo alla Centrale Falck dell'Armisa in località Ca' Pizzini (m. 1041).
La strada prosegue sulla sinistra. Poco più avanti parcheggiamo in uno slargo davanti ad un'edicola del Parco delle Orobie dove troviamo anche un tavolo con panche e una cartina della zona.
I segnavia indicano, continuando lungo la strada: Bivacco Corti a ore 4, Passo Coca a ore 4.30, Alpe Campei a ore 1. Il Rifugio Pesciöla è indicato a ore 2 ma occorre sicuramente una mezzora in più.

Lasciata la macchina ci incamminiamo superando un ponticello con il quale scavalchiamo una condotta che scende alla centrale.
In leggera salita entriamo in un bosco molto fresco come testimoniano gli strati di muschio sulle pietre.
Poco dopo guadiamo un torrente che scende dalla montagna alla sinistra e attraversa il cammino (m. 1055).
Ora la strada ha il fondo in cemento con alcune canaline di metallo per lo scolo dell'acqua e sale in modo abbastanza ripido con alcuni tornanti. Alla destra c'è il torrente Armisa. Un cartello avverte del pericolo di piene improvvise.
Più avanti il fondo stradale alterna vari tratti su cemento ad altri sterrati.

Percorrendo un tratto sterrato in leggera salita, usciamo dal bosco e raggiungiamo alcune baite, sulla prima delle quali una scritta informa che ci troviamo in Località Masone di Sotto (m. 1250).
Superiamo un rudere, la Baita Tre Betulle e altre costruzioni poste più in alto sulla sinistra mentre il panorama si apre in fondo alla vallata verso il gruppo della Vetta di Rhon.
Attraversato un boschetto di betulle, lasciamo a destra un sentiero all'inizio del quale un cartello indica Forni da Pepi (m. 1280).
Continuiamo in leggera salita. In basso a sinistra ci sono alcune case.
Troviamo un ruscello che passa per due volte sotto alla strada prima e dopo un tornante destrorso che percorriamo tra le betulle (m. 1330).
Dopo un tratto con maggiore pendenza continuiamo in leggera salita. Più in basso nei prati vediamo due baite.
La pendenza ora è veramente minima.
Poco prima di un bivio troviamo un sentiero contrassegnato da un bollo rosso e bianco che sale da destra (m. 1350).
Al bivio andiamo a sinistra. Le indicazioni sono poco più avanti; a destra si va ad un parcheggio mentre a sinistra vengono segnalati: Rifugio Pesciola a ore 2, Alpeggio Campei a ore 0.45, Alpe Druet a ore 1, le Località Foppe, Sogli, Prataccio, Michelini e Forni, Bivacco Resnati a ore 1.30, Bivacco Corti a ore 2.30.

Subito dopo sulla destra troviamo una croce su di un masso. Siamo alle Foppe (m. 1360). Qui la valle si apre e regala una splendida vista sul gruppo del Coca che ne chiude la testata.
Nei pressi di un bivio, troviamo una panchina e una bacheca con tettuccio alla quale è appesa una cartina della zona. Alcuni segnavia indicano a sinistra con il sentiero 269: Pesciola a ore 1.45; a destra con il sentiero 266: Baite Michelini a ore 0.50, Bivacco Resnati a ore 2.30.
Andiamo a sinistra. La stradina, con il fondo in cemento e pietre, sale nei prati fino ad un bivio dove continuiamo diritto su sterrato (m. 1390).
Più avanti troviamo un rivolo che attraversa passando sotto in un tubo di ferro (m. 1420).
Raggiungiamo le case Moretti poste tutte in fila, una alla destra e le altre alla sinistra della strada (m. 1458).

Superiamo un rivolo che bagna il percorso.
Successivamente, dopo un tratto con poca pendenza, saliamo in modo abbastanza ripido fino ad un gruppo di alberi (m. 1555).
Poi percorriamo pochi passi in piano e riprendiamo a salire.
Superiamo un altro tratto con poca pendenza per poi continuare in modo abbastanza ripido.
Più avanti, mentre camminiamo in leggera salita, troviamo sulla destra una pietra con alcuni segnavia: una bandierina di colore rosso-bianco-rosso, un cerchietto con un puntino al centro e una freccia rossa che indica a sinistra (m. 1635).

Dobbiamo lasciare la sterrata, che termina poco più avanti davanti alle due baite Campei o Campelli (m. 1647) e salire a sinistra.
Prima però è opportuno alzare lo sguardo e cercare in alto a sinistra, al limitare del bosco, un poco visibile paletto di legno con un cartello.
Dopo averlo individuato, entriamo nel prato e iniziamo a salire senza sentiero né traccia alcuna, verso questo cartello.
Inizialmente con poca pendenza e poi in modo abbastanza ripido tra erba e pietre raggiungiamo dapprima un masso con dipinto il segnavia a forma di centro (cerchietto rosso con un puntino all'interno) e successivamente il paletto con il cartello che indica la Baita Pesciola più avanti verso il bosco (m. 1675).
Seguendo la direzione indicata raggiungiamo un grande albero al quale è stato affisso un cartello che ricorda di non toccare e non disturbare i cuccioli degli animali che dovessimo incontrare lungo il cammino.
Poco dopo, in salita tra gli alberi, troviamo un sentiero sbucato dal nulla. Ora non ci resta che seguirlo.

Arrivati in una radura, troviamo un cartello giallo sopra un mucchietto di pietre che indica verso destra (m. 1715).
Saliamo in modo assai ripido attraverso una specie di corridoio nel bosco.
Più avanti la pendenza si attenua un poco (m. 1740).
Torniamo poi a salire ripidamente. Dietro di noi, tra gli alberi in lontananza, distinguiamo nettamente i Corni Bruciati e il Disgrazia.
Poi il sentiero piega a sinistra volgendo le spalle al Coca che riusciamo a intravedere tra i rami.
Troviamo un altro segnavia a forma di centro e successivamente un cartello giallo, inchiodato su quanto resta di un albero tagliato rasoterra, che indica il rifugio (m. 1795).

Ignoriamo un sentiero sulla sinistra. Poco più avanti troviamo il solito segnavia.
Inizia qui il tratto più ripido, terminato il quale raggiungiamo un bivio e andiamo a destra (m. 1845).
Proseguiamo con poca pendenza poi torniamo a salire a zig-zag tra piccoli abeti.
Percorriamo un brevissimo tratto in piano (m. 1860) e poi uno in salita. Più avanti la pendenza diminuisce.
Troviamo il solito segnavia su una pietra a sinistra, mentre a destra uno slargo tra gli alberi consente di vedere il gruppo del Coca.
Torniamo a salire, ritroviamo il segnavia e, dopo un tratto meno ripido, raggiungiamo una zona con alcune roccette attorno al sentiero (m. 1940).
Il bosco ormai è quasi terminato e la vista comincia a spaziare sia sulle Orobie che sulle Retiche.

Salendo con il sentiero tra le pietre, arriviamo al margine inferiore di un pianoro erboso con alcuni cespugli e piccoli alberi. Davanti cominciamo a vedere il tetto del rifugio (m. 1975).
Dapprima in leggera salita e poi con maggiore pendenza, raggiungiamo una zona con pietre ben ammucchiate e la attraversiamo quasi in piano (m. 1990).
Infine con un ultimo tratto in salita arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 963
Data escursione: novembre 2009

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Bivacco Resnati (m. 1950) in ore 3
  • al Bivacco Corti (m. 2499) in ore 4 EE










Dati del Rifugio Pesciola

Altezza:
m. 2004
Gruppo:
Orobie Valtellinesi
Ubicazione:
Val d'Arigna
Comune:
Ponte Valt. - SO
Carta Kompass:
93 C9
Coordinate Geo:
46°06'29.60"N
10°00'57.90"E
Gestore:
Sottosezione CAI di
Ponte in Valtellina
Sig. Ivan Simonini
Telefono gestore:
340 5638511
Telefono rifugio:
-
Posti letto:
20
Apertura:
previo ritiro chiavi
Pagina aggiornata
il: 07/11/2015
Il Rifugio Baita Pesciöla Le Foppe e il Gruppo della Vetta di Rhon Il Gruppo del Coca con il caratteristico Dente Targa sulla facciata del rifugio Panorama dal rifugio sulle Retiche Il rifugio e dintorni

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